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Forum delle Sacerdotesse del gioco di ruolo Isola di Avalon

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)O( La presa di coscienza e la fuga )O(

Ultimo Aggiornamento: 15/07/2011 11:25
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Stella dell'Alba
15/07/2011 11:25
 
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Cure Raine

)O( RIASSUNTO )O(

Raine si precipita al tempio cercando principalmente delle risposte al suo sogno/incubo. Ad attenderla c'è Mitrhil che, da buona samaritana, è sembre ben disposta ad accogliere le pecorelle smarrite. La custode offrirà a Raine, non solo l'aiuto morale, ma si preoccuperà di medicare la ferita che ha sul braccio, mentre la regina di ferro racconterà, per filo e per segno, il sogno che tanto la turba.
Quello che la valchiria crede essere un sogno, è in realtà una visione, come suggeritole da Mitrhil: è la triade stessa a visitare la ductor quando ancora era capace di "riceverla" nella sua lontana infanzia. Non è una rivelazione facile per Raine che se ne scappa dal tempio a gambe levate.


CURE PRESTATE

- applicazione di compressa d'argilla per arginare eventuali infezioni;
- pomata alal calendula per la cicatrizzazione della ferita;
- bendaggio con garza pulita.

LINK FM


)O( REGISTRAZIONE )O(


MITRHIL {[ nicchia Arianrhod ->ingresso tempio ]} )O( { Inondata di luce, chiara figura nel silenzio del tempio, assorta agli occhi di chi potrebbe scorgerla, una fanciulla in preghiera, il volto radioso rivolto verso la nicchia di Arianrhod, invece si riposa la custode nella frescura che il luogo riserva. Soffia la brezza tiepida carica delle sue fragranze contornata da un cielo tinto di rosso, a solleticar il viso e i sensi della custode della luce. Creatura eterea in quella veste bianca che scende morbida accostandosi alle forme aggraziate della giovane. I lunghi ricci biondi lasciati cadere sulle spalle nude, nessun fermaglio orna quel capo già di per sé dorato, solo qualche fiorellino di caprifoglio, sapientemente intrecciato, lo impreziosisce come delicati fiocchi di neve appena posati. Si desta da quella posizione che l’ha vista per una buona parte del pomeriggio, non tanto per il formicolio che pervade le gambe, quanto per la reale necessità di prendere una boccata d’aria. Alla Vergine Fanciulla ha aperto il suo cuore, senza tralasciare di affidarsi a lei per quel che riguarda la missiva inviatale dalla valchiria. }


RAINE )Esterno->Tempio/F.U.( Cuoio acciaio, addosso in difesa d'armatura, sul capo la calotta di metallo, zanne di lama ai fianchi dai nomi di melodie fatali (Canzone e Morte) a sx e dx. Passi, rapidi, incalzanti, nervosi. Lo sguardo più cupo che mai. Le pupille dilatate più del solito. Le labbra quasi livide, la pelle di solito rosea, pallida e diafana per l'angoscia come latte, incolore. Un'ansia che il viso furente non manifesta ma che si annida dentro a occhi e petto, nello scrigno di costole che troppi colpi hanno sentito, più colpi da fuori di ferite che da dentro di pulsazioni, perchè di cuore ne ha poco la Valchiria ma di guerra ne ha vista molta. Fosse stato per lei avrebbe deciso a priori che quell'incubo era solo tale. Forse avrebbe domandato a Discordia...ma lei adesso è ferita e deve soltanto riposare. E Gildor è quasi un problema a cui vuol rimediare, ha da dirgli assai più di quanto già possa e questo ancora non può aggiungerlo. Così, suo Malgrado, verso il Tempio avanza, memore di quanto le disse una sola donna, una sola persona nella sua vita.Che l'avrebbe ascoltata, di qualsiasi cosa volesse parlarle. E se è abituata che Tutti ascoltino i suoi ordini. Se è avvezza acciocchè ogni oto tremi al suo scandire sentenze. Se è conscia che chiunque ignori la Valchiria abbia poco da vivere...Non le capita spesso di avere davanti qualcuno che voglia sentirla semplicemente perchè Vuole farlo, a cui non sembra interessi minimamente che lei sia Ductor, Governatrice, Caotica, nè amica. E' come parlare a se stessi, ma lei ha nascosto tanti segreti a se stessa da aver smesso di esserne capace. Riuscire a farlo sta spezzando qualcosa in lei. O forse lo sta facendo sorgere. Non sa dirlo, non sa definirlo. Ma sente che accade...e non vi si oppone...>>


MITRHIL {[ navata centrale -> ingresso ]} )O( { Piedi nudi che avanzano lenti sulla pietra fresca fino a che l’aria notturna, non carezzi le gote colorite dell’ancella. Gli ultimi raggi di sole fanno risplendere il giardino come se fosse abbracciato da un vampata di fuoco… gli ultimi istanti di Cerridwen, poi l’oscura velata prenderà il suo posto, lasciando che lentamente le ombre si distendano sull’intera isola, accompagnando i suoi abitanti al meritato riposo. Vorrebbe sgombrare la mente per una volta soltanto, ma quella missiva, l’armata delle fiamme sono solo alcune delle preoccupazioni che invece continuano a torturare l’animo della Custode. Il sassone è stato categorico: vuole presenziare. Ma la valchiria non le ha fatto sapere il giorno in cui si sarebbe nuovamente presentata… anche se, il tono della missiva sembrava piuttosto urgente. Tra tutte le sorelle del tempio, forse la Custode, per temperamento e indole, è quella che forse è riuscita ad aprire una breccia in quell’armatura fatta di cuoio, acciaio e morte. Non le ha fatto del male quando ne avrebbe avuto tutta la possibilità, lì in quel bosco nefasto… di certo non è con questo nuovo incontro, richiesto dalla stessa Ductor, che si sente in qualche modo in pericolo. E’ una donna che ha bisogno di essere ascoltata e Mitrhil lascia sempre aperta una porta, anche al suo peggior nemico. Si sofferma sul sagrato, mentre gli ultimi raggi inondano il tempio, il sole scende lentamente oltre quella linea immaginaria a cui nessun uomo è mai riuscito ad arrivare, la mano scivola tra le pieghe della veste, le dita afferrano la missiva che mai ha lasciato la tasca dell’ancella da che l’ha ricevuta, per scorrere nuovamente lo sguardo su quelle poche parole affrettate. }


RAINE )Tempio/F.U.( Esita un istante, uno solo, quando varca la soglia calda dei toni del tramonto, per attraversare lo stesso giardino dove la volta prima aveva comodamente sostato. Si volta a guardare indietro come se temesse che una porta si stia ineluttabilmente chiudendo sigillandola dentro. Passi più lenti adesso, mentre pone un piede innanzi all'altro verso l'ingresso e la navata centrale. Passi che sono fatti di una rara cautela, solitamente quasi estinta in un Cavaliere del Caos votato all'arroganza verso ogni cosa. Sente nella mente frammenti del sogno riemergere, come immagini e voci. Come sagome e colori dietro le palpebre, che per un attimo chiude. ''Siamo qui per te''....''Siamo qui per te...''....''Siamo qui per te....''sente quelle parole riecheggiare tra le tempie, come una litanìa infinita ''i tuoi sogni senza vita...Puoi fare ancora....'' ma cosa? Cosa può fare? Cos'è stato? L'unico sogno simile che rimembra è quello del serpente e d'un lupo e di zanne....poco prima di diventare succube, quando quell'incubo, Slange, era divenuto reale....E' forse egualmente questo? E' di nuovo controllata? Oppure stavolta è una scelta a porlesi innanzi, proprio a lei che mai ha ascoltato un consiglio nella sua vita? *Mitrhil...dove siete?* sussurra ai marmi della Navata, come richiamando dall'alabastro una vita pur di sopprimere ogni pensiero che le danza spettrale nella mente. Il volto sbiadito, il mantello stretto indosso come se sentisse freddo, nelle tasche una benda chiara e nient'altro che le mani che si stringono fra loro in un abbraccio sotto al seno quasi autoprotettivo. La rabbia e la paura si alternano dentro di lei, ma sul volto è manifesta la prima e la seconda in contemporanea


MITRHIL {[ navata centrale ->ingresso ]} )O( { Percorre la navata fino quasi a giungere all’ingresso: quiete, pace, e una immobilità quasi ricercata quando invece tutto si muove seguendo ordini e logiche che non sono solo gli uomini a tessere. La ruota gira indipendentemente dalle scelte che i figli della Dea prendono nel corso della loro vita. Vuole godere di quegli ultimi istanti di luce, le prime stelle si sono già accese in cielo e la luna sta per sorgere, nella sua figura più splendente, ma qualcuno avanza dall’ingresso del tempio fino ad impegnare la navata centrale. E’ controluce, ma chissà perché quel passo e quella cadenza saprebbe riconoscerle anche se fosse solo la luna ad illuminarla e poi, quel sussurro, viene amplificato e dalla struttura del tempio e dal silenzio che in esso persiste. Procede nella direzione che aveva già preso andandole così incontro. } Non è difficile trovarmi! { Si arresta il passo a qualche metro dalla ductor, le labbra si incurvano in quel solito sorriso che manderebbe su tutte le furie una come la valchiria, abituata più a impartire ordini, a strillare che a concedere qualcosa di sé. } Potete anche non crederci, ma sono felice di vedervi! { Intreccia le mani davanti al grembo, ferma la postura, in un atteggiamento di assoluta tranquillità, del resto la stava aspettando, anche se non sapeva quando sarebbe venuta. Le fa cenno con una mano indicando una delle poche panchine di pietra che soggiornano nella navata centrale, avviandosi lei per prima, un segno per dirle che non la teme e che si fida di lei tanto da darle le spalle. }


RAINE )Tempio/F.U.( Tossicchia un pò per mitigare quel che nell'animo viene smosso come un fondale sollevato da un nuotatore irruento, un pò per la frase della Custode. *Mi riesce in effetti difficile crederlo, Mitrhil dell'Aurora e della Luce.* le risponde. *E ora un pò anche delle tenebre...* allude con un sorrisetto alla loro ''gita'' al bosco oscuro a base di inquietudine. Guarda le sue spalle e immagina un pugnale piantato fra di esse, come potrebbe apparire facile su quella pelle candida e liscia della schiena, ma volta forzandosi lo sguardo verso la parete di sinistra, evitando con decisione di guardarla. Si sente come se qualcosa le impedisse di scatenare ciò che è davvero e allo stesso tempo sarà chiaro quanto è ridimensionata rispetto al solito. Visto che nella norma si comporta come se fosse l'imperatrice della notte e oggi invece non dice nulla di particolarmente altisonante fuorchè l'appellativo che le dona. Aumenta il passo per andarle di fianco a destra nel seguirla, cercando di guardarla in volto come farebbe una bambina curiosa. Si sta chiedendo cosa abbia in mente davvero, ma soprattutto quanto sia vero quello che ha detto la Sacerdotessa (//Empatia lv.3). Generalmente non le importa mai nulla del male che pensano di lei- o non sarebbe una caotica ma sempre chiusa in stanza a piangere, vista la sua fama- ma ora, per qualche motivo, le sembra le importi molto.



MITRHIL {[ navata centrale – panchina ]} )O( { Si volta infine per sedersi su quello scranno di pietra per sorridere a quell’affermazione della valchiria. } Come figlia della triade appartengo anche all’Oscura certo, anche se poi il mio compito specifico e la mia via mia hanno portato alla luce di Arianrhod… non avete detto poi chissà quale nefandezza!!! { Le sorride dolcemente, forse non se l’aspettava quel tipo di risposta, ma quali competenze ha quella donna che fin’ora ha usato il braccio e il cuore solamente per uccidere, sulla Triade? Il suo sguardo si incrocia al suo, argento e onice che si fondono insieme, la osserva come farebbe una bambina curiosa e non come la lady di ferro la cui nomea la fanno passare come la più crudele e astuta dei combattenti. [ // Empatia lvl 3] Si osservano e si studiano, ma mentre la Custode la guarda come guarderebbe una delle sue sorelle, come guarderebbe addirittura sua figlio, la valchiria la scruta cercando chissà cosa. Ma l’animo di Mitrhil si rispecchia nei suoi occhi, non serve usare chissà quali conoscenze per capire che non vi è menzogna sul suo viso. La mano si intrufola nuovamente tra le pieghe della veste, le dita accarezzano il foglio di pergamena che viene estratto lentamente fuori dalla tasca, poggiandola sul suo grembo. Non sarà difficile per la ductor identificare di quale missiva si tratti. }


RAINE )Tempio/F.U.( Incredula perchè si aspetterebbe di trovare finzione o quantomeno un dovere di qualche tipo. Sospetta infatti che sia una specie di ''obbligo'' per un Custode ascoltare le lagnanze di chi viene al tempio. A quanto pare no. Se il suo cervello funzionasse in maniera normale sarebbe onorata e grata al tempo stesso per tale dono. In realtà ne è stupita, intimamente. Un qualche sentimento che si rivela solo nel totale silenzio in cui resta a fissarla, prima di inarcare le sopracciglia al vedere la propria missiva. *Sospetto che...sia la mia.* constata con qualcosa che rasenta molto l'imbarazzo, nascosto come sempre sotto a una rabbia mescolata stavolta con irritazione. Un insieme di sentimenti che animano la Valchiria difficili da discernere gli uni dagli altri. La sua voce è quasi rancorosa. Si porta le dita della mano sinistra a sfiorare quasi con eleganza la tempia, chiudendo gli occhi come per cercare lucidità. Li riapre, accostando ambedue le mani alla testa per togliere l'elmo e allacciarselo ai legacci, scoprendo il capo. Un pò di preliminari, mentre si chiede da dove accidenti iniziare. *Non mi prenderete per pazza, vero? Qualsiasi, dico, qualsiasi cosa dirò?* le domanda fissandola con intensità quasi tangibilmente più cupa e minacciosa. Dopodichè scrolla il capo, come se si sbarazzasse di ogni pudore. *Ho fatto un sogno. E' colpa vostra, sospetto, ma non riesco a capire in che rapporto, in che misura e grazie a cosa. Dato che è colpa vostra voglio che mi spieghiate che....DANNAZIONE! * urla *CHE MALEDETTO SCHERZO è MAI QUESTO!?* esclama tesa come una lupa mentre ringhia verso di lei, fremente del suo stesso fuoco di rabbia che si accende rasentando la paura. La voce, come all'improvviso, torna a placarsi, quasi fosse un vento che va e che viene *...ho bisogno di sapere...*


MITRHIL {[ navata centrale – panchina ]} )O( { La dama del lago le ha dato piena fiducia, ma le ha anche detto di stare attenta, perché non si fida di quella donna che ora ha davanti. Eppure Mitrhil dell’alba non può non accogliere quella richiesta di aiuto, anche quando proviene da chi non avrebbe remore a piantarle un pugnale al cuore. Annuisce appena mentre la osserva disfarsi dell’elmo, lasciando ora il viso scoperto alla stessa maniera in cui lo è la sua anima. Sbraita contro di lei alla ricerca di una risposta, come se la custode detenesse la chiave del suo malessere interiore. La lascia sfogare, non accenna a scomporsi minimamente, il luogo in cui si trovano, le dono di certo una forza superiore. [// imperturbabilità lvl 4 ] } Io non vi prendo per pazza… ma dovrei almeno sapere di cosa mi state accusando! Cos’è che vi avrei fatto, visto che non ho potere di comandare sui sogni? { Certo è che se voleva spiazzarla c’è riuscita, anche se invero non ha ancora compreso esattamente cos’è che la turba a tal modo. } Avete fatto un sogno… va bene… ma io non ho questo potere Raine… non ho la facoltà di indurre i sogni nella gente! Cos’è che vi turba… il messaggio che il sogno vi ha lasciato? Volete raccontarmelo? Possiamo provare insieme a cercare una chiave di lettura… { Non ha davvero idea la custode del perché la lady di ferro possa attribuire la colpa a lei per un sogno che ha fatto, ma certo ora la curiosità e lo stato in cui verte la valchiria, la indurrebbero ad approfondire se non altro la questione. }


RAINE )Tempio/F.U.( Trema in modo tanto veemente da sembrare del tutto fuori di sè per le due emozioni che più la sconvolgono. Ecco che le parole della Sacerdotessa incrinano l'ultima speranza che le poteva restare di un aggancio a colpevoli mortali. Sembra fare un grande sforzo della sua non modesta volontà per ritrovare lucidità. Si appoggia con una spalla a una colonna, strappando di tasca una benda *Sono venuta qui in fretta e furia, senza nemmeno curarmi di me solo per sentire menzogne...* borbotta, ancorandosi all'unica certezza che le darebbe sicurezza. *E adesso non negate. La scorsa notte, quella precedente alla mia missiva, vi siete subdolamente introdotta nei miei sogni, nei meandri della mia mente. Avete scavato per portare a galla tutto, compreso il mio passato...che a dirla tutta non...non..avevate diritto!* esclama avvolgendo mentre parla in modo sempre più drastico la benda attorno a un taglio abbastanza sottile ma fresco al braccio sx. Stringe fra i denti la benda, come un cane rabbioso, per farvi un nodo che la tenga stretta ai due capi e parlando in contemporanea *Qhuelle thre donne poi shono shtate un'idea davvero pesshima...* e ringhia un pò per l'irritazione un pò per la rabbia, un pò per chissà cosa della lupa che è in lei, quando finalmente riesce a fare un nodo, alla bell'è meglio, sul bendaggio provvisorio. *Di cattivo gusto!* esclama saccente la voce ferita e feroce al tempo stesso, come solo un lupo dentro ci riesce ad avere.


MITRHIL {[ navata centrale – panchina ]} )O( { Vorrebbe ridere delle accuse della valchiria, ma il sogno deve averla davvero turbata per indurla a reagire in questa maniera. } Vi ho mai mentito Raine? Guardatemi negli occhi e ditemi ancora che mi sto prendendo gioco di voi! { Lo sa bene la ductor che non v’è motivo per la custode di raccontarle frottole, tanto meno di quella portata. Non le sfugge quella benda che si srotola dal braccio sinistro rivelando un taglio non tanto profondo, ma se non curato a dovere potrebbe infettarsi. Il tono della voce che assume è quello che concederebbe al suo piccolo guerriero della luce, suo figlio. } Pensi davvero che io abbia tutto questo potere? Vi ringrazio della considerazione che avete di me… ma vi ripeto, non posso comandare i sogni, non comando i miei… figuriamoci i vostri! { E’ frustrata e arrabbiata ma continua a non voler dare una chiara spiegazione, può fare poco l’ancella della Bianca se non quella di curare prima il corpo e poi pensare all’anima. } Posso guardare la natura del vostro taglio? Posso medicarvelo meglio… se volete! { Dolci sono i lemmi che le vengono donati, ma attenderà eventualmente che sia la valchiria a concederle il braccio perché lo possa controllare. } Posso solo supporre… che qualcosa di quello che ci siamo detti quella notte, vi abbia scosso inconsciamente e, nel sonno, la vostra anima abbia parlato per voi! { E’ sincera Mitrhil, come potrebbe mentire a chi le sta chiedendo aiuto? } Aspettate, torno subito! { Si alza senza attendere risposta, si muoverebbe così verso la porta laterale sulla sinistra che dà direttamente. Sa’ cosa cercare e dove cercare quindi ne uscirebbe pochi istanti dopo con un paio di boccette e una benda pulita. }


RAINE )Tempio/F.U.( Abbassa la testa tanto che il mento quasi sfiora il suo petto,ritraendosi alle parole ''pericolose'' di Mitrhil sulla sua veridicità. Un pò come diffidente ancora, ma dentro di sè inizia a accendersi la lucidità per ammettere che la Custode non sembra persona da mentire. E poi di solito lei se ne accorge. Quando le propone di fasciarle il braccio lo ritrae come se si fosse ustionata e se lo porta di scatto al petto neanche le avesse proposto di bruciarglielo. Non dice una parola, un pò come se stesse ancora riflettendo, un pò come una belva forastica che pian piano si placa ma non si fida mai del tutto. Con la mano dx si tiene il braccio sx delicatamente dopo quello scatto *Ahi* la piega forzata e veloce non aiuta certo quel tipo di ferite a guarire meglio. E non sa ancora che rispondere. L'unica cosa, dopo che Mitrhil sarà tornata, che le viene in mente di dire è *E va bene...va bene. Solo se quello che farete non c'entra nulla con i poteri trascendenti che possiedi.* Non crede che sia coerente andare a scrocco di poteri divini per guarire senza avere minimamente fede che essi lo farebbero. D'altra parte è contenta di evitare una setticemia se Mitrhil è in grado di farlo come sembra suggerire la sua prontezza. Resta alcuni istanti in silenzio, ancora soppesando se sia il caso di vuotare il sacco. Un sogno indotto dalla sua coscienza...*Era così....reale...*sussurra.


MITRHIL {[ navata centrale – panchina ]} )O( { Nuovamente si accomoda accanto alla valchiria, sulle sue gambe, tra le pieghe della veste vi appoggia un barattolino, una boccetta e una garza pulita. } Non vi voglio forzare… siete libera di scegliere, farvi medicare da me oppure potete portare con voi quanto vi ho portato e farvi medicare da un vostro …uhm… confratello. { Non è sicura su quel nome usato per indicare un congregante del caos, ma è sincera per quanto riguarda l’aiuto offertole. }Il barattolino contiene argilla, per arginare probabili infezioni e l’unguento di calendula è un ottimo cicatrizzante. { Sospira leggermente a quel sussurro. } I sogni lo sono sempre… spesso sono tanto reali quanto veritieri…. { Non intende forzarla certo, ma non può nemmeno andare a tentativi, considerando che alla fine, poco conosce di quella donna. } Allora questo sogno vi ha riportato indietro nel tempo… forse avete lasciato incompiuto qualcosa e ora è solo tempo di concluderla! { Semplici supposizioni da quel poco che Raine le ha lasciato intendere, ma Mitrhil ce la mette tutta per cercare di essere di aiuto a quella donna che ora brancola in un’oscurità che poco le appartiene. }


RAINE )Tempio/F.U.( Ride alle parole di Mitrhil *Certo...devo completare la mia missione e diventare una Cantastorie!* esclama ironica, visto che il sogno partiva da lì in effetti. Si immagina già se stessa all'Accademia degli artisti. Pazzesco che un tempo volesse questo. *Va bene fatelo ma...ripeto....niente magia divina, niente invocazioni...se avete modo di farlo mi farebbe....uhm...piacere.* dice quella parola come se fosse un vituperio. Inadatta al suo caso, come la sua stessa presenza lì. Come troppe cose negli ultimi tempi. *Allora...inizierò da cima a fondo perchè possiate capire. Ero a piedi nudi nella neve....non sentivo freddo...ero sola. Ho iniziato a cantare e avevo...* è indecisa perchè deve parlare di un passato ormai del tutto dimenticato *....avevo quindici anni. Ero nel passato. Cantavo per tenermi compagnia una ballata della mia terra, l'Irlanda.* ammette, sorridendo come in scuse. Le porge il braccio sx perchè se ne occupi e continua. Si sbriga a passare oltre, oltre la parte migliore di se stessa, quella di un tempo perduto *A un certo punto la neve vortica e mi compaiono davanti tre figure. Una....quella di una bambina. Un'altra di una donna..era visibilmente rotta a mostrare il suo ventre gonfio...era incinta.* specifica, indecisa se quel particolare strano importi qualcosa o meno, ma ha deciso di descrivere tutto. Lei non sa nulla della religione della Triade, solo l'indispensabile all'incirca per quel che a lei basta. Quindi non ci vede nessunissimo nesso. *E la terza figura era ancor più macabra- solitamente ci sguazzo in cose simili, invece era davvero per me...fonte di ansia. * specifica * Era una vecchia...rugosa...canuta...cenciosa. Intanto ero tornata me stessa e in armatura. L'ultima delle tre mi rivolge parola dicendo di non temere, appellandomi bambina...* stringe i pugni infastidita ancora dall'insinuazione *Perchè la morte giunge per tutti. Ma che non era ancora la mia ora.* ripete. La bambina bionda e riccia mi saluta con la mano e dice ''Siamo qui per te''. Mentre quella al centro, dai capelli rossi come fuoco, mi guarda ostile. Asserisce che ha solo un...* le viene l'impulso di vomitare *Consiglio...* sputa fuori. *Prima di lasciarmi tornare a quelli che ha chiamato....i miei sogni...senza vita.* la fissa *Non è strano che nel sogno si interponga una cosa così? Che dica che poi tornerò a sognare per davvero?* le domanda, stupita da ciò.


MITRHIL {[ navata centrale – panchina ]} )O( { Attende che sia la regina di ferro a decidere se accettare o meno il suo aiuto. Ma la buona fede della Custode fanno si che le conceda di ispezionare il braccio, mentre finalmente il racconto di questo fantomatico sogno prende piede. La custode scioglie il nodo che aveva da poco fatto la valchiria per assicurare quel pezzo di stoffa ormai sporca e intrisa di sangue. Osserva con attenzione la ferita, non mostra segni di infezione apparente, almeno in superficie, procederà così con pulirne i contorni imbevendo parte di quella che è rimasta della stoffa pulita con un po’ di unguento all’argilla, per poi spalmarci sopra la pomata di calendula con una delicatezza che la valchiria stenterà anche a sentire. Si muovono le sue dita con arte e maestria, è come una sorgente fresca che risana delle piaghe della calura, eppure la sua mente afferra ogni singola parola, ogni sillaba che esce dalla bocca di quella donna. A tratti le dita si soffermano, non perché sia incapace di operare, quanto per il racconto che lentamente prende forma lasciandola a tratti incredula. Ma il suo viso rimane basso, lo sguardo concentrato su quel braccio ferito. [//imperturbabilità lvl 4] E’ incredibile, ma a quanto pare la Dea sembrerebbe apparsa alla valchiria! Le azioni sono automatiche, tanto le pratiche di cura le appartengono, libera la mente di soffermarsi su ogni singolo dettaglio che la donna le ha esposto. } E… quale sarebbe questo consiglio che sono venute a darvi? { La benda pulita viene fatta girare intorno al braccio fino a che non sia sufficiente per garantire una protezione sicura, non vuole esprimersi ancora su quel sogno fintanto che non ne saprà di più, né tantomeno rispondere a quello che è un dubbio più che legittimo per chi non conosce certi misteri. } Ecco fatto! { Si avvicina con la bocca all’estremità della benda rimasta, per strapparla con i denti a metà verticalmente in modo da farne due lembi per annodarli, così da fissare il tutto. }


RAINE )Tempio/F.U.( Parla tanto concitatamente da non badare quasi a quanto fa Mitrhil, vuoi per la sua delicatezza, vuoi per la sua capacità. Mentre alla fine vi si soffermerà un lungo momento, in silenzio. Mani delicate di Sacerdotessa su pelle ferita, su carne ancora una volta aperta a rivelare il dolore che c'è sotto e che ormai si è rassegnata a provare per tutta la vita, come ogni donna che rinunci alla bellezza sotto il peso di troppe cicatrici. Ci starebbe bene la parola grazie in fondo a tanta gentilezza ma la Valchiria non la pronuncia mai. Però le sorride, un sorriso che per una rara volta non ha di mezzo sarcasmo, nè ironia, nè crudeltà, nè sadica gioia, nè furbizia. Solo un sorriso, cui in risposta lo sguardo brilla un pò. *Le parole esatte le ho scolpite nella memoria! Un'arrogante comando ecco cos'erano....* riflette, ricorda, ricompone e cita *''Non puoi lasciare che l'armata invada l'isola.. Devi collaborare con le nostre figlie, devi combattere quel male, prima che diventi irreparabile.. Prima l'isola, poi il resto, ricordatelo''* farà di nuovo fremente d'ira, con un suono secco, raschiante un pò nasale a indicare il suo sdegno. *Poi la bambina cui teneva la mano ha ripreso come a parlare dicendo ''Puoi fare ancora....'' ma non ha concluso, no perchè qualcosa si è interposto, ha fermato in corsa questo....sogno...o visione o presagio e...* si ferma. Arresta il suo dire quando di colpo ricorda...ricorda quella voce e a chi apparteneva! Un breve lampo nello sguardo, prima di fissare Mitrhil *Quale senso, significato può avere? * sussurra aspettando che sia Mitrhil, più saggia di sicuro di lei a dirglielo.


MITRHIL {[ navata centrale – panchina ]} )O( { Richiude il barattolino e la bottiglietta, consegnandoli alla valchiria. } Tenete… e ripetete domani la medicazione, non dovreste aver problemi… e la ferita dovrebbe guarirvi senza lasciarvi grossi segni! { Gentilmente le consegna i due preparati, per ricambiare quel sorriso, per una volta sincero, dietro il quale, forse, si cela una gratitudine che va al di là anche della regina di ferro. Ora non rimane che passare a quella che è la cura più spinosa: la cura dell’anima. Rimane per qualche momento in silenzio, spostando lo sguardo davanti a sé, oltre l’altare maggiore, verso le tre absidi che custodiscono le effige delle tre divinità. Ascolta ancora la voce di Raine e quelle ultime parole le daranno quasi la conferma di quello che in mente si è già formulato da sé. Prende un profondo respiro sebbene si formi un sorriso ben diverso. } Il seme germoglia anche dove la terra sembrerebbe arida! { Parole appena sussurrate, quasi compiaciute, anche se non è di certo merito della Custode, è piuttosto il volere della Dea che più volte si è manifestato alle sue figlie, proprio per quanto riguarda l’Armata delle Fiamme. } Il vostro Raine… non è stato un sogno… ne sono quasi certa dopo le vostre ultime parole! { Lo sguardo d’argento di Mitrhil torna a fissare il volto della regina di ferro. } Siete stata fortunata, perché che vi piaccia o no, la Dea ha deciso di visitarvi in sogno… e ha scelto un periodo preciso della vostra vita, forse quando potevate ancora credere in lei, quando la vostra innocenza non era stata ancora intaccata! { Sincere e profonde le parole della Custode che torna a fissare le tre nicchie facendo scorrere lo sguardo dalla nicchia, dove la luce sembra rifulgere nel pieno del suo splendore a quella dove invece sembra esserne priva. Fa cenno a Raine di guardare lei stessa, verificandone così la veridicità di quella che è stata una vera e propria visione. }


RAINE )Tempio/F.U.( Riceve dalle mani della Custode quei doni che ripone nel manto, ricoprendo l'accurata e senz'altro più metodica fasciatura con la manica Dopodichè ascolta quella risposta, quella che attendeva e temeva, quella che più la sconvolge. Fissa senza parole la statua della nicchia, poi quelle a fianco quasi di riflesso. Non una parola, incapace di proferirne. Si volta. E se Mitrhil non la fermerà, inizierà a correre come se avesse il diavolo alle calcagna, veloce come un lampo, per quanto le consentono i suoi muscoli. Senza una parola, corre come una lupa finchè non sarà sicurissima di non avere più in vista il tempio nè la sua sagoma.


MITRHIL {[ navata centrale -> ala sacerdotale ]} )O( { Non fa in tempo a proferire altra parola che la valchiria scapperà letteralmente a gambe levate dal tempio, non la riconosce nemmeno preda di una paura ancestrale. Non tenta nemmeno di fermala, la vede macinare terreno pur di andare via dal luogo che le ha dato modo di riflettere su qualcosa di insperato, inatteso. Un sorriso quasi divertito si affaccia sulle labbra di Mitrhil che, si alzerà a sua volta osservando la donna perdersi nelle ombre della notte, per poi rivolgersi verso le tre effigi e inchinare il capo rispettosamente. } Le avete fatto proprio un bel regalo… o un brutto scherzo! { Rimane ancora a scorrere lo sguardo sulle tre nicchie, il volto candido di Arianrhod, la bellezze materna di Cerridwen e il volto velato di Rhiannon. Avrà di che pensare la regina di ferro… eh si… sarà una notte lunga, forse peggiore di quella del sogno stesso. Si attarda ancora qualche minuto per rivolgere una personale preghiera per poi dirigersi verso l’ala sacerdotale, verso la sua stanza, verso suo figlio. }





"Non è possibile suonare senza uno strumento Mitrhil e io ti ho scelta per far risuonare il mio volere tra i mortali. Fai che la tua voce sia la mia melodia nel parlare, che i tuoi gesti siano armonia e che tutta te stessa sia il mio canto. Tu sei la mia Stella Mitrhil, ed io sarò con te in ogni tuo passo"

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