Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!

Forum delle Sacerdotesse del gioco di ruolo Isola di Avalon

Questo forum fa riferimento all'ambientazione Fantasy www.isoladiavalon.net

Nomi e riferimenti usati in questo forum sono frutto di pura fantasia e si riferiscono al gioco in oggetto.






Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

)O( Quel bambino vivrà )O(

Ultimo Aggiornamento: 11/06/2011 14:53
OFFLINE
Post: 2.093
Città: BRESCIA
Età: 46
Sesso: Femminile
Luna Nera
31/03/2011 18:07
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Gravidanza Hagall: 1^, 2^ visita, aborto spontaneo, 1^, 2^, 3^ cure

RIASSUNTO: Callista sale sul Tor, dopo aver ricevuto una missiva da parte di Hagall, chiedendo il suo aiuto. Ciò che troverà sulla sommità della collina, insieme alla Stella del Vespro visibilmente incinta, non sarà ciò che si aspettava. Dopo aver confermato ad Hagall che porta in grembo un bambino, la nera Magistra confida che vuole abortire e chiede per questo il soccorso della Somma Stella. Nella rossa stella di Cerridwen, l'ira della Guerriera e Gravida inveisce contro Hagall.

LINK FORUM MASTER


CALLISTA {.Sentiero per il Tor.} . Brilla il sole, troppo forte, troppo caldo per quei capelli biondi come i campi di grano che ancora devono crescere, troppo candida per sopportarlo sulla pelle. Forse è la stellina rossa che illumina i suoi lineamenti di origine elfica, i suoi occhi verdi leggermente allungati. Copia dello smeraldo che saltella leggermente sulla sua pelle nuda, liscia e perfetta come un'immortale. Ma non lo è. E' chiaro dal suo passo. Perfino i capelli sono raccolti completamente, così che i raggi del meriggio riescano a colpire anche la bianca nuca. I passi leggeri sfiorano la terra che diventa più potente ad ogni stelo d'erba, i piedi scalzi ricalcano quelli di due Figlie dell'Anziana che la Dama del Lago sa essere lassù. Da una è stata ricercata, con una missiva finita ormai chissà dove. E le altre ombre che vede troneggiare dall'alto, alzando lo sguardo per cercare i menhir, sono talmente potenti che riuscirebbe ad oscurare il sole. Chloe. Sorride al pensiero di vedere la Stella del Vespro con il suo pancione, mentre i suoi passi accelerano per prima raggiungerle.

HAGALL { Vetta . Cerchio di Pietre . FU } • { Gli occhi sono chiusi, sta probabilmente sognando di essere altrove. Eppure in questa costante lotta di amore odio per questa terra e per questa Dea, la Magistra non ha mai avuto dubbi circa il luogo a cui appartenere. E anche adesso, con il pianto della visione ancora nelle orecchie, e il ricordo di un dolore fittizio nel ventre, sta crogiolandosi al sole, con l’ombra del Menhir che la copre solo fino alle caviglie. Poi le ciglia hanno un fremito e le palpebre si sollevano. Sente qualcosa, in lontananza, come una marea che distante cerca di sfiorarle almeno le dita. Muove la testa in direzione di Chloe, non s’è mossa. Non è la sua aura quella che sente sempre più forte. La lupa si desta, annusa l’aria, poi guaisce appena e torna a dormire, nel suo petto, come un cucciolo assonnato. Ed ogni passo è più chiaro. Ogni attimo è più imponente. Sente Callista. Ma non è certa. Potrebbe essere semplicemente il respiro dell’Isola }

CHLOE - { .Sommità Tor. } Quanto tempo è passato da quando il volto della luna faceva capolino timidamente tra le mille stelle del cielo e il Cigno Nero si era seduta ai piedi di quella Sacra Pietra a meditare? E da quanto ormai il sole ha preso il sopravvento su ogni cosa ed inondato tutto della sua forte luce? Sa che a fianco siede la Magistra, sono rimaste insieme in un silenzio carico dei pensieri di entrambe, circondate da quelle Ombre vestite di Morte e Dolore che le accarezzano come farebbero dei pugnali. Vorrebbe potersi stringere le ginocchia al petto e posarvi il mento, come ha sempre fatto nei momenti in cui i pensieri erano troppi e troppo veloci per poterli analizzare uno per volta. Ed invece è ancora più faticoso di quanto potesse Immaginare. Un'aura avvolta dei colori più splendenti e più cupi sta giungendo, la stellina che porta sulla fronte sarà certo rossa, eppure lei la ricorda quando Rhiannon l'aveva chiamata e su quella fronte d'alabastro riluceva buia e spettrale. Un flebile sorriso si mostra sul volto della Stella udendola giungere ma gli occhi restano serrati proteggendosi dai raggi del sole.

CALLISTA {.Sentiero->Sommità Tor.} . Candide mezzelune scivolano oltre i bordi dell'oro splendente del suo semplice abito, affrettandosi a raggiungere le Sue figlie. Il suo sguardo si volta, mentre prosegue senza difficoltà su un sentiero che riuscirebbe a percorrere anche bendata. Vede il Tempio, ma non è quello ch'ella cerca. Sì, il Palazzo. Sospira, senza che alcuna emozione sia visibile sul suo volto, nè di speranza nè di infelicità. Forse è anche stanca di aspettare, chissà. Per lei la Ruota gira ogni giorno. E chissà oggi come sarà la Dama del Lago, quando ascolterà dalla nera Ancella il motivo della sua missiva angosciata, scritta con mani tremanti. Le sembra di vederla, in quegli atti. E negli ultimi passi, quando il sentiero finisce e la Signora dell'Isola ascolta il pulsare di se stessa attraverso quella terra, le vede. Sedute vicine, ognuna con i propri pensieri e paure. Ombre e Spiriti che si mescolano e che si avvicinano anche alla figura della Somma Stella, come se volessero ch'ella prosegua nel suo cammino. Nessuna parola, solo un'ombra a coprirle entrambe, ponendosi ove le loro spalle appena si sfiorano. Le braccia vengono intrecciate tra di loro innanzi al prato ventre. Attende.

HAGALL { Vetta . Cerchio di Pietre . FU } • { Ora si, è certa che sia lei. Sente la sua aura avvolgerla come il calore di un fuoco, il gelo di una notte d’inverno e la dolcezza di un’alba nascente. Guarda di nuovo la Stella e la vede sorridere. Ulteriore conferma di quanto sentito. Così riporta la testa contro la pietra ed attende. Trascorre una manciata di secondi da quel momento a quello in cui sente la Dama del Lago vicina, immobile. Schiude le ciglia e la vede, bellissima come un’apparizione. Sulla sua fronte spicca la rossa stella della Giusta e sui suoi lineamenti il sangue misto che la rende così particolare. } Spirites Aveas mia Signora { mormora per salutarla, senza però muoversi. Alzarsi per porgerle un inchino sarebbe ridicolo e Callista sa già da se, senza dimostrazioni e convenevoli, quanto rispetto nutra per lei la Sibilla, seppure spesso le abbia dato da penare per via del suo carattere selvatico. Non aggiunge altro, lascia che anche Chloe saluti la Somma Sacerdotessa, per poi lasciare ad ella la parola }

CHLOE { .Sommità Tor. } Gli occhi finalmente si aprono e la prima cosa che si trova ad osservare è il cielo, terso come un limpido lago di montagna, poi lo sguardo si muove e si trova a scontrarsi con l'incanto del lago che con le sue acque lambisce l'Isola delle Mele. Potrebbe volgersi verso la Dama del Lago, potrebbe tentare di vederla avvolta certo in quel suo splendido abito del colore dell'oro più puro (//una cagata d'abito, diciamocelo xD), ma non si muove, non vuole dover chiedere aiuto anche per sollevarsi ma da sola non ci riesce, ne è più che certa. Lascia che sia solo la voce ad accompagnare quell'arrivo che ogni volta la riempie sempre più di una strana gioia *Ben ritrovata Callista..* mormora con un filo di voce, troppo tempo è stata in silenzio e la voce risuona strana e molto stanca. Solleva lo sguardo per poterla vedere anche se la luce è troppo forte per lasciarle scorgere ogni dettaglio del volto della Mezza, così la immagina così come è sempre stata e certamente non potrà sbagliarsi di molto.

CALLISTA {.Sommità Tor.} . Rimane ferma innanzi ad entrambe, avvolgendo le sue iridi di oscure vesti e di differenti crini. E certamente di differente fattura, dato che quello della Stella del Vespro sembra sul punto di spezzarsi da un momento all'altro. { Per portare in grembo una mezzelfa ce ne vuole di coraggio } Ride appena. Sì, sta ridendo la Dama del Lago, messa in contrapposizione con il sole, lasciandola apparire più luminosa del solito. Solamente finchè il desiderio di abbracciare la terra, la porta ad abbandonarsi sulle esili e lunghe gambe, ricadendo con eleganza innanzi alle due Sorelle. E allora si volterà verso la Magistra, non avendola dapprima minimamente considerata, nelle sue azioni e parole. La scruta, entra nel suo animo come farebbe un demone pronto a strapparle il cuore e a mangiarselo nei suoi ultimi attimi di vita { Cosa hai combinato questa volta? Che significa la tua missiva? } L'ilarità che aveva offerto all'elfa si scosta parecchio da questa acidità. I vecchi rancori sono stati cancellati, ma d'altronde sembra che la vita di Hagall sia un inferno infinito. Che spesso ella stessa va ricercando.

HAGALL { Vetta . Cerchio di Pietre . FU } • { Guarda la Somma Stella e nel cambiamento di tono che usa nei suoi confronti trova molta difficoltà a ricordare se davvero hanno chiarito o meno. O forse l’hanno fatto, ma il cuore di una donna è una bestia infida e spesso concede tregue fasulle solo per poter essere più velenoso in seguito } Se è come penso, la colpa l’abbiamo in due { risponde semplicemente, facendo riferimento al Cavaliere. Deglutisce, trattenendo la paura che quella mezza le scatena dentro ogni volta, cercando di non mostrarla sul viso ambrato (//Imperturbabilità Liv3) } Ho avuto una visione in cui partorivo nel pavimento del Tempio. Ho provato dolore fisico e uno strano senso di….morte { i suoi occhi si muovono lentamente, fino a portare lo sguardo a tuffarsi in quello dell’altra } Vorrei che controllaste il mio ventre { aggiunge infine a bassa voce, quasi come se si sentisse in colpa di avere questa nuova prova da affrontare }

CHLOE { .Sommità Tor. } Solleva lentamente entrambe le braccia, ha perso ogni segno della sua eleganza, o almeno così le pare, le tende come le corde di un arco e n piccolo schiocco le fa vibrare il gomito destro. Ha passato troppo tempo nella stessa posizione e, ormai lo ha capito, le sue condizioni non glielo consentono. Com'erano belli i tempi in cui poteva star immobile anche per giorni senza risentirne così. Una piccola e spontanea risata si leva dalle sue labbra nell'udire quelle parole ed in risposta le mormora *Ti prego.. prenditi la mia mezzelfa per qualche ora e mi renderai davvero felice* la voce è tranquilla e sta scherzando, ormai quella piccola creatura non nata è riuscita a creare un legame con la madre che ha tanto sofferto per la paura di averla, di farla nascere, di farla vivere. Si siede Callista e sembrano come amiche che intorno ad un fuoco si narrano una storia. Poi lo sguardo della Signora dell'Isola si sposta e la sua espressione diviene dura e severa, persino nel porle quelle domande non si scorge più la gioia con cui si è rivolta alla Stella. Il Cigno Nero tace spostando lo sguarda dall'una all'altra sapendo cosa sta arrivando, lo ha saputo questa mattina ed adesso Hagall sta pian piano svelando quel segreto che custodisce.

CALLISTA {.Sommità Tor.} . Sotto la veste dorata le sue ginocchia si piegano, così da poter essere più vicina alle due. Lo sguardo rimane fisso su Hagall, ascoltando le sue parole con un'espressione tale da non suscitarle alcun interesse e una prima domanda le rivolge, senza che suono venga emesso tra le antiche rocce °°Mi hai detto che sei metà lupa, com'è possibile?°° [//Telepatia liv.6], poi abbassa il suo sguardo sul nero ventre della Magistra, non per necessità, perchè il respiro della Dea è il suo respiro e lì soffia più forte { Sì, c'è un bambino} [//Potere della Stella liv.6] tentenna appena la sua voce alla parola ''bambino'', prima che l'altra le possa dare una spiegazione alla domanda formulata segretamente. { La morte fa parte della tua vita da un po', cosa ti sorprende? } L'aridità d'un deserto d'emozioni viene spazzata via dalla brezza dell'antica Collina, sorridendole mentre la sua stellina, rossa come la Gravida, risplende sul gruppetto [//Luce di Stella liv.6] Ed è come fossero invase dalla Sua presenza, rossa in apparenza ma nel cuore della Somma Stella d'ogni colore possibile. { Cosa ti preoccupa, Hagall? Che lei ti abbia mostrato dolore e morte? E quante volte l'hai sentito dentro di te, tanto da pensare d'essere morta? E' vita questa.} Tace, guardando solo per un attimo la Stella del Vespro, sorridendole apertamente per il suo dire.

CHLOE { .Sommità Tor. } Il cielo sembra farsi scuro, come se immense nubi di polvere oscurassero tutto, persino il volto delle Sorelle sembra essersi fatto più cupo. Non è più il momento di dire altro, lascia lo sguardo di ghiaccio vagare da una all'altra senza più intromettersi, il volto della Stella torna ad essere ciò che da tutti è conosciuto: freddo e aspro marmo, senza alcuna traccia di emozioni [//Imperturbabilità Liv 5]. Il delicato vento lambisce la nera veste ed i capelli della stessa tonalità così entrambe le mani vanno a raccoglierli per posarli sulla spalla sinistra e lentamente dividerli in tre ciocche, intrecciandole con misurata calma. Ascolta le parole della Somma mentre la rossa stellina le si illumina di calde tonalità, il potere della Dea è sceso ancora una sulla sua Figlia Prediletta e le ha lasciato un dono, chissà cosa significa per lei adesso vedere una nuova vita che si sta formando quando prima scorgeva solo coloro che avevano abbandonato il nostro mondo. La Magistra parla ancora mentre la Stella ascolta fin quando la sua richiesta non si palesa e su quell'immoto volto per un attimo si può scorgere un lampo di rabbia, la stessa che quella mattina le aveva lacerato l'animo, stringe le labbra ma non proferisce verbo.

CALLISTA {.Sommità Tor.} . Annuisce quel che basta per far intuire alla nera Magistra che ha compreso alcune verità sulla sua duplice razza. Nella sua mente s'era immaginata un piccolo lupo all'interno di quel ventre. Sospira leggermente, un alito di brezza che si unisce a quella del Tor. Poi, ecco, accade. Non è per la gioia che l'ha chiamata, nè per la paura di divenir madre, giovane fanciulla cresciuta nelle Sue ombre. No, è la Furia che giunge, che deve combattere la Tempesta. Nemmeno il suo corpo riesce a rimanere immobile e ritorna in posizione eretta dinnanzi a loro, in una cascata d'oro che appare più nero, ora, sposandosi con l'animo della Dama del Lago. Non cerca aiuto nell'elfa, che probabilmente già conosce questo segreto. Le gote della mezzelfa riuscirebbero a divenire rosse se non fosse nata nel gelido Nord, ma è la Giusta che lo fa al posto della Natura. L'ira prende possesso di quel corpo esile e puntando il braccio sinistro verso Hagall, la sua voce diventa impetuosa come se le acque del Lago trabordassero fino alla Collina, infiammata come un vulcano e graffiante come il morso di un serpente. E' la Dea che parla attraverso di lei, una voce che potrebbe udirsi in tutta l'Isola { Come puoi pensare che Lei ti abbia concesso la Vita solamente per decidere di reciderla? Pensi forse che la Dea sia una burattinaia che nulla ha da fare, se non giocare con le sue piccole Ancelle del Tempio? } Il braccio torna al suo posto, ma lo sguardo da fiera combattente non demorde {Sei una Magistra. Abbiamo forse sbagliato a nominarti tale? Non hai ancora compreso il Mistero dopo tutti questi anni? } Si ferma, solo un attimo, per ritrovare il respiro { Quel bambino vivrà. } E lo dice come se fosse un ordine. Anzi, lo è.

CHLOE { .Sommità Tor. } Non si volge lo sguardo, non può non osservare la scena che si sta svolgendo proprio davanti ai suoi occhi. Per un attimo sfiora il grembo gravido per poi avvolgere con le esili dita il ciondolo che porta al collo, le sembra vivo e caldo, le sembra di sentirlo pulsare a contatto con la sua mano. Improvvisamente Callista si erge in tutta la sua altezza, o forse anche di più, la Stella socchiude gli occhi solo per un attimo: sta accadendo e lei ne può sentire l'immane forza adesso, spaventosa e disumana. É divenuta la Guerriera, è divenuta Colei che porta la Giustizia ad ogni costo. Ode le parole di Callista, hanno un potere che scuote l'animo e che farebbe tremare persino l'eroe più valoroso. Oh no, quella non è una più la semplice donna che conosce, è una Dea che parla, è la Legge, è la Madre adirata, se ne sente il potere in quel corpo così delicato ed esile, le sue parole appaion come lunghe lame di pugnale che puntano dritto verso il loro obiettivo. Tonante la voce, distruttiva come un mare in tempesta. Non riesce a distogliere lo sguardo dalla Rossa, l'ira di una combattente il unico cui scopo è portare quel verbo che non lascia scampo. Vivrà. Vivrà. Quella è la parola che risuona nella mente della Stella, ancora e ancora. *Perchè?* tuona in risposta la Stella *Come puoi chiederle il perchè di un suo gesto? Guardami Hagall!* la voce risuona troppo alta forse e carica di collera *Guardami bene e scoprirai cosa significa avere un figlio! Pensi che io lo volessi? Pensi forse che io l'abbia accettato come un dono? Oh tu sai bene la risposta, la conosci perfettamente. Eppure eccomi qui, ho una figlia in grembo e non la ucciderei MAI!* quell'ultima parola sembra quasi urlata e si è perso ogni più piccolo segno di lucidità sul suo volto, è una fiamma che si è accesa adesso.

CALLISTA {.Sommità Tor.} . Ora sono una di fronte all'altra. Si sfidano con lo sguardo, più che con le parole. Lei ne chiede solo una e questa dà sufficientemente forza alla mezzelfa, colma d'ira e di disgusto per ciò che le sue orecchie appuntite hanno udito da avanzare velocemente verso la Magistra e darle uno schiaffo. Sì uno schiaffo sonoro, di quelli che lasciano il segno delle dita rosse come il sangue. { E' il figlio di una Sacerdotessa e di un Cavaliere. } Ma in verità, non le importa feroce e affamata { E' per questo che mi hai cercata, anzichè rivolgerti alle Figlie dell'Alba? Eppure sono loro a conoscere questi segreti } Urla nuovamente la Guerriera che ha preso la forma esile della Dama del Lago, tuona insieme all'Isola intera. Perchè è la Triade, è l'Isola che non accetta quella domanda.

HAGALL { Vetta . Cerchio di Pietre . FU } • { Finalmente riesce ad alzarsi del tutto, seppure le paia di pesare quintali. Le ginocchia tremano per il peso che cercano di reggere, mentre la Sibilla s’impone davanti alla Dea. La guarda con odio. C’è qualcosa, in quegli occhi, che la dice lunga sul conflitto che vive da sempre. Ed ora, per quanto sia sempre stata rispettosa, ora prova odio nei confronti di tutto. E inevitabilmente, come quando la diga è stata corrosa nel tempo, il fiume la sfonda e la inonda, ricordandole ogni singola lacrima versata, ogni singolo sacrificio compiuto. E ci sono molti volti che si inseguono, molti momenti in cui la sua vita è stata un filo appeso fra il coraggio ed il suicidio. Guarda la Stella quando questa glielo comanda. Ne ascolta le parole e improvvisamente prova pena per lei, per tutte loro. E la parola che prima Callista ha usato le torna in mente come una verità ch’è sempre stata davanti a lei, ma che solo ora ha afferrato: Burattinaia. Non dice niente a Chloe, e nemmeno alla Dama del Lago, che torna a parlarle dopo averle tirato uno schiaffo forte abbastanza da farle piegare il viso. Ma questo torna frontale, e la guancia brucia, brucia per il colpo e per la mano che lo ha sferrato } Conosco le erbe { replica a denti stretti. È vero. Come tutte le ha studiate anche lei. } PERCHE’ SEI STATA TU A DIRMI DI FARLO! { Grida anche lei, per sovrastare la voce di Callista, la voce della Triade, come un’anima che mostra al diavolo il loro contratto. Poi sospira come se morisse, e deboli parole, stremate, volano fino all’oto della Somma Sacerdotessa, esili come respiri } Mi hai detto tu di venire da te, di non nasconderti più niente, di cercare in te aiuto per qualsiasi cosa. { le ginocchia cedono, il viso guarda per terra e la schiena striscia contro il Menhir, unica cosa che sembra dalla sua parte, sorreggendola come un alleato } Sei…stata…tu. { ripete con un filo di voce }

CHLOE { .Sommità Tor. } Vorrebbe potersi alzare, vorrebbe poter fronteggiare la Magistra e posa la mano destra sul terreno cercando di voltarsi e farci forza per alzare quel peso troppo grande per un essre fragile come lei. La treccia, lasciata a metà scivola coprendo il ciondolo d'ametista e posandosi sulla sua guancia, un ultimo sforzo e riesce ad alzarsi quel che basta per potersi poggiare sulla roccia alle sue spalle, il respiro si fa più pensante mentre ode un suono che per un attimo la lascia impietrita e subito gli occhi vanno a posarsi sulla Dama del Lago che ha appena picchiato la Magistra sul volto. Finalmente riesce ad ergersi nonostante la pancia ormai pesi troppo perchè possa veramente tenersi ben eretta. I lineamenti del viso sono ancora ancora alterati dalla collera mentre nuovo verbo giunge alle puntute orecchie, forte e distruttivo come solo la Giusta può essere. Ed una mano va a posarsi veloce sulla spalla della donna che è appena scivolata accanto a lei, la stringe *Basta Hagall! Non è più il momento di discutere.* le ordina senza guardarla, la voce è tornata gelida seppure abbia una forza prorompente. Difficilmente è costretta a dare ordini, non le è mai piaciuto eppure sente di doverlo fare, sente che deve finire ogni inutile lotta.


CALLISTA {.Sommità Tor.} . Mai ha urlato in quel modo, la bionda mezzelfa. Mai la Gravida, la Guerriera aveva preso il potere. Ma tutto questo è oltre. Oltre il pensiero di ogni Sacerdotessa, oltre gli insegnamenti. { La morte avviene dopo la vita, Samhain non esisterebbe senza Beltane.} Si calma la sua voce, parola dopo parola, ma non muta il suo sguardo, feroce verso colei che scivola lentamente verso terra, dopo aver a sua volta inveito contro la Somma Stella. O forse direttamente contro Cerridwen? { Sì, ti ho detto di venire da me e di non nascondermi niente. Ma questo non vuol dire che tutto ti è permesso. Questo vuol dire solo che non hai compreso la Morte, la Paura, il Dolore. La via ch'Ella ha scelto per te. } Si alza verso il cielo il suo volto pallido, il sole brucia il sacro Tor. Chiude gli occhi. Vorrebbe piangere, ora che è tornata in sè, perchè sente che ha fallito con quella Figlia, colei che per prima la chiamò Madre, quando era troppo giovane per sopportare i primi dolori dell'Oscurità. { No, non conosci le erbe esatte. Solo le figlie di Arianrhod hanno questa conoscenza. Se sei talmente saccente da voler provare, sappi che ne basterebbe una errata per lasciarti entrare nel mondo dei Morti.} Altro non aggiungono le sue labbra, tirate per la condizione in cui si trovano. Quello che c'era da dire è stato confermato anche dalla Stella del Vespro. Questo figlio dovrà nascere.

HAGALL { Vetta . Cerchio di Pietre . FU } • { Non la guarda più. Il suo sguardo è puntato a terra, proiettato in una dimensione astratta dove è come narcotizzata dal dolore. Le labbra sono schiuse, il petto si agita in un respiro affannato che scema lentamente, fino a tornare normale. Il segno delle dita di Callista è ancora sulla sua guancia, ma anche li non c’è più niente. Il sangue che pulsa contro la mascella ha addormentato ogni cosa. Lei ha compreso, in realtà. E forse è per questo che vive così male il suo essere Sacerdotessa. Forse è troppo giovane il suo corpo, per poter ospitare la vita rigogliosa di una fanciulla in boccio e la morte terribile che il respiro dell’Anziana le ha soffiato dentro. Ma l’ascolta. Presta una vacua attenzione alle sue parole, prevedendo quelle che seguono mano a mano che vanno avanti. Conosce le erbe, si, e le loro proprietà, ma certamente non saprebbe preparare qualcosa che possa uccidere solo ciò che ha in grembo e non entrambi. Ma a questo punto, cosa importa? Forse non servono erbe per porre fine ad una o due vite. Del resto, se abortisse la Dea la ripudierebbe per sempre e allora a che servirebbe vivere? Tace. Non dice niente, e il volto resta incagliato in quella posa disfatta }

CHLOE { .Sommità Tor. } Scosta la mano dalla spalla della Magistra, la lascia sola nella sua disperazione, ad udire ogni suo tormento farsi strada, ad ascoltare le parole crudeli della Somma Stella, della donna che è tornata ad essere la su Amica, la sua migliore Allieva ed ora la sua unica Madre. Si socchiudono gli occhi nell'udire il verbo di Callista, in parte adirato ed in parte triste, così come sente la sua anima. Una figlia si sta perdendo in quelle ombre che l'hanno avvolta, si sta perdendo e non sembra trovare la strada per la luce. Scuote il capo facendo sciogliere quel piccolo residuo di treccia che era rimasto ma non trova la forza per parlare. Le parole si bloccano in gola per la sofferenza che sta sentendo montare, come se un peso inimmaginabile si fosse appena schiantato sulle sue spalle.

CALLISTA {.Sommità Tor.} . Le parole sono finite. La rabbia anche, custodita in fondo al cuore di ognuna di loro. Ora, la mezzelfa dal crine dorato, la mezzosangue che ha più di cent'anni si sente sfinita. Peggio di quando la Vecchia la rapisce per farle attraversare il Velo e scoprire la verità. Ci sono parole che rimbombano nella sua testa ancora volta verso il cielo, volti che scorrono innanzi ai suoi occhi invisibili. Lentamente china il capo, osservando le due figure dinanzi a lei. Le Sue figlie, ma anche le sue. Ci sono pensieri che sfuggono e che lasciano che la fronte della Somma Stella si increspi su se stessa. { Torniamo al Tempio, ora. Tutte e tre. } Non è un vero e proprio ordine questo, perchè la sua voce è un filo nero che le unisce. { Noi siamo con te, Hagall. Sempre e ovunque.} Sigilla così il meriggio passato sulla sacra altura, per voltarsi ed incamminarsi sul sentiero che la condurrà al Tempio. Cosa lascerà dietro di lei, non può saperlo.
[Modificato da .callista. 01/06/2011 17:22]


OFFLINE
Post: 1.156
Città: ROMA
Età: 37
Sesso: Femminile
Luna Nera
Stella dell'Alba
02/05/2011 01:15
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

2° visita

)O( RIASSUNTO )O( - a cura di Hagall

Hagall e Mitrhil si incontrano per caso nei Giardini Reali e si rifugiano sotto un Melo in una delle aiuole. Inizialmente chiacchierano sulla gravidanza della Custode della Luce, per poi spostare l’attenzione su quella della Magistra degli Spiriti. Vengono affrontate paure e confessioni ed infine Mitrhil controlla lo stato di salute del bambino di Hagall, assicurandole che, per il momento, va tutto bene, seppure non riesca a scorgere il sesso del nascituro. Su questa bella notizia se ne tornano al Tempio.


.COMMENTO.

E per fortuna che dovevo farle paura!!! A momenti mi metto a piangere!!! [SM=g2159748]
Role molto commovente, almeno per me... basta so la solita sentimentale.


)O( REGISTRAZIONE )O(


HAGALL { Giardini . FU } • { Quale grande silenzio si è fatto nel cuore. Trasuda dal petto come rugiada da una foglia e s’insinua fra le costole alla stregua di un serpente addomesticato. Il passo scalzo della Sibilla è l’unica cosa che si evolve nella sua figura, che per il resto appare incagliata nel tempo. Le mani mollemente abbandonate lungo i fianchi, dove l’Athame riposa e le Rune mormorano nel sacchetto. Addosso ha la veste sacerdotale e il ciondolo di congrega, mentre sul viso spicca la stella che la designa quale ancella della Velata. I capelli sono raccolti in una rigida treccia che oscilla fra le scapole. Non sembra avere uno scopo preciso la sua passeggiata, se non quello di trovare un po’ di solitudine in una delle poche mète che questa sera non ha trovato affollate nel proprio peregrinare. Così si muove, quieta come un’inesorabile marea, mentre si accosta al piccolo bordo di pietre che segna il confine fra selciato e aiuola. Guarda il melo che si staglia fra i fiori, l’erba curata, l’ombra che si staglia sottile, cancellando l’alone della Luna e delle stelle. Si ferma. Indugia. Si guarda attorno e si morde il labbro inferiore }


MITRHIL {[ Giardini ]} )O( Si è svegliata dopo il lungo pisolino fatto in foresta, la prima volta dopo parecchie lune in cui ha dormito con la tranquillità proprio di un bambino in braccio alla sua mamma. Solo che lei era tra le braccia del suo amato che l’ha cullata dolcemente fino ad addormentarsi anche lui. Il viso dell’ancella ha riacquistato il suo colore roseo, anzi l’aria salubre e il sole pomeridiano le hanno dolcemente colorate. Effettivamente si sente molto meglio e dopo aver lasciato il suo compagno, si è diretta verso la cittadella per trovare quell’allegra confusione degli abitanti ,ormai in fervido fermento per gli ultimi preparativi dell’imminente festa. Le piace quell’allegra confusione, benché l’ora sia tarda, le stradine sono ancora impegnate dagli abitanti frettolosi di concludere le decorazioni per Beltane. Solo nei giardini sembra esserci il discreto silenzio, rotto solamente da qualche grida di bambino che deve aver rubato alla madre i nastri per l’addobbo. Sorride l’ancella mentre cammina sul sentiero dei giardini antistante il palazzo reale, lì dove dimora una delle sue consorelle, la sua Regina. La veste candida scivola morbida a delineare ormai una figura dalle forme armoniosamente materne, i lunghi ricci biondi sono raccolti sul capo, fermati da nastrini bianchi e fiorellini di caprifoglio e, solo qualche onda ribelle, è sfuggita dal delicato intreccio incorniciando un volto di una delicata bellezza. La stellina bianca s’intravede appena sotto quella frangetta sbarazzina, unico segno tangibile dell’appartenenza alle figlie della Dea. }


HAGALL { Giardini -> Aiuola . FU } • { Si guarda di nuovo attorno, non trova nessuno che sia abbastanza vicino da poterla notare fra le ombre, poi il viso si solleva e spia le guglie del Castello. Che sciocca. Quello è l’unico punto dove probabilmente troverebbe approvazione. La Regina è uno spirito affine al suo e certamente ora la condannerebbe più per la propria indecisione che per l’azione. Così si decide e solleva con le mani il bordo della veste, in modo da scavalcare le pietre e mettere piede nell’umida aiuola. Nel farlo sente prorompente la forza della Terra lambirle la carne. Chiude gli occhi, sospira, respira. Sorride. La Lupa alza il muso e cerca la Luna, la guarda attraverso gli occhi gemelli della donna che la reca in corpo e si chiede se la creatura con cui la divide avrà quello stesso colore. Ma la Luna non c’è. È uno spicchio così sottile che fa male guardarla perché ricorda che tutte le cose finiscono e se poi lei ricomincia è un problema suo. Se lei ha voglia di rinascere è un problema suo. Se lei ha la forza di morire ogni volta, ancora ed ancora. Anche questo è un problema suo. I piedi minuti e tatuati della Vestale riprendono a camminare, e la conducono fino al melo sotto il quale permane, in piedi, sfiorandone il tronco con una grata carezza }


MITRHIL {[ Giardini -> Aiuola ]} )O( Le ombre si sono definitivamente dissolte, il calore, l’amore dell’uomo le hanno permesso di allontanare una pena che le attanagliava il cuore, facendole falsare il suo metro di giudizio. La preghiera costante verso colei che l’ha scelta, ha fatto il resto tornando a far risplendere il suo animo di luce. Il silenzio giungerà lentamente, il chiacchiericcio della gente, a poco a poco, verrà meno, la coperta fatta di sogni si comincerà a stendere sui suoi abitanti lasciando solo agli usignoli e a qualche altro animale notturno, il compito di stemperare la quiete in cui la cittadella ora versa. Lo sguardo si posa su quello spicchio di luna, una lacrima d’argento contornato dalle più belle stelle, ma un’ombra cattura l’attenzione della Custode che sposta la sua attenzione verso il centro di un’aiuola, dove qualcuno sembra soggiornare sotto il melo in fiore. La veste nera, il corpo minuto i lunghi capelli biondi ne fanno un quadro preciso, richiamando alla mente della fanciulla un solo nome, ma la notte è priva della sua forma principale di luce costringendo la sacerdotessa ad avanzare ancora prima di identificarla con chiarezza. } Hagall? { Mormora appena quel nome non tanto per richiamare la sua attenzione, quanto per la sorpresa di trovarla a quell’ora nei giardini. Ma la forza oscura, la fiamma nera che percepisce nel suo spirito, quel filo invisibile che lega inesorabilmente ogni sorella, non lasciano alcun margine di dubbio. }


HAGALL { Aiuola . Sotto Melo . FU } • { Le ombre ne sono testimoni, la Sibilla calpesta l’aiuola. Ma poco importa perché il suolo Sacro non ha confini in questa terra e certamente il giardiniere reale perdonerà la Magistra per questo suo intimo istinto. Fa un giro attorno all’albero, lo ringrazia mentalmente per la sua fragranza di mele, per la sua forza, per la sua chioma e per il suo sostenerla su radici nascoste. Infine si siede ai piedi del tronco e raccoglie le gambe al petto. Gli Spiriti non hanno il coraggio di toccarla. Sembra così fragile da far paura. Potrebbe essere calpestata da una formica e a stento riconoscono che è la loro Tempesta questa Bestia mansueta che posa il mento fra le ginocchia. Qualcuno la chiama. Ma è un sussurro nel vento che si perde giungendole vicino come un mormorio imprecisato. Ma non ha bisogno di sollevare il viso e cercare per comprendere di chi sia quella voce. Sente infatti un’aura familiare scaldarle l’animo con la tenerezza di un bacio } Mitrhil { sussurra soltanto quando, voltandosi, la vedrà abbastanza vicina per udirla. Quindi lascerà che l’altra le vada a sedersi accanto }


MITRHIL {[ Giardini -> Aiuola ]} )O( Rannicchiata sotto l’albero assomiglierebbe più ad una bambina che ha perso la strada di casa e non sa dove rifugiarsi se non nell’unico posto possibile, sotto quell’albero capace di donarle un riparo e un sostentamento con i suoi frutti maturi. Si incontrano i loro sguardi, argento e ambra che si fondono insieme come un unico gioiello. Rimane a fissarla per un momento, lasciando che siano ben altri sentimenti a muovere i suoi passi e le sue parole che seguiranno. Si guarda appena intorno, nessun ostacolo per chi nella notte, decide di superarne ben altri che non siano quelli formati da semplici ciottoli. I piedi nudi oltrepassano le pietre levigate che delineano il confine, per poggiarsi sull’erba tenera così da raggiungere la magistra e sedersi accanto a lei, non con qualche difficoltà ormai. } Spera che nessuno dei giardinieri faccia la manutenzione delle aiuole a quest’ora o non ci sarà Dea che ci salverà dall’impiccio di doverci giustificare come i peggiori dei monelli. { Allegra la voce tentando di smorzare quella chiusura nel quale sembra essersi rifugiata la consorella e non solo per la postura assunta. [//Empatia lvl 3] }


HAGALL { Aiuola . Sotto Melo . FU } • { La guarda mentre avanza e si china con prudenza. Osserva il suo ventre pieno e senza accorgersene trattiene il fiato. Le mani scivolano dalle ginocchia alle cosce e dalle cosce ai fianchi, per soffermarsi infine sul grembo, dove ancora la gravidanza non ha spinto più di tanto il suo bacino in fuori. Magra com’era, laddove la pancia era scavata, adesso è normale, come quella di una donna leggermente in carne. Forse ora, in quell’aria assorta, distratta da ciò che accade nel suo corpo ed in quello della sorella, la Sibilla perderà per un attimo la maschera da donna vissuta e apparirà alla Custode come ciò che è in realtà: una bambina. Solo sedici gli inverni che le hanno gelato il sangue. Solo sedici. E ora porta un figlio in grembo, lei, che si è sempre occupata di anime e che ha sempre raccolto la fine, e non l’inizio, fra le proprie dita. Spaurita, tasta la veste come se ancora non comprendesse davvero. E lui? Lui ha compreso cosa ha fatto? Lui, che ha il triplo dei suoi anni, sa cosa ha fatto? Ma non sono domande che si pone l’oscura Ancella, che sorride alle parole di Mitrhil riportando le braccia attorno alle gambe } Confido nella vostra fantasia per inventare una scusa plausibile { tace per qualche attimo, quindi, senza abbandonare quel sorriso, aggiunge sincera } Come siete bella { che si riferisca anche al suo stato è evidente. }


MITRHIL {[ Aiuola – Sotto al Melo ]} )O( L’osserva la custode come una madre preoccupata osserverebbe sua figlia, con quegli occhi amorevoli e pieni di amore e compassione. Le parole a volte sono superflue, non servono lì dove un semplice abbraccio potrebbe sciogliere definitivamente il cuore della vestale nera. La percepisce la sua paura, la sente vibrare nell’aria come un fulmine pronto ad abbattersi sulla terra e cosa c’è peggiore della paura? Offusca l’animo e ci fa cadere vittima delle nostre stesse angosce. [//empatia lvl 3] } Inventeremo qualcosa al momento allora… { Sorride dolcemente la custode facendosi rossa inviso per quel complimento sincero della sorella. Ma effettivamente la luce che emana la bianca ancella è qualcosa di realmente tangibile, come se l’incarico di “Custode della luce” le fosse appartenuto da sempre, ora più che mai visto che il suo grembo è lo scrigno prezioso di una creatura che aspetta solo di venire al mondo. } A breve non riuscirò più a muovermi, cosa che invece sembra fare molto bene questo piccolo terremoto! { Accosterà la propria mano a quella della vestale e, se accettasse quel contatto e si lasciasse guidare, l’accosterebbe al suo grembo insieme alla sua. } Sentilo Hagall… sentila la vita che germoglia…. { Si illumina lo sguardo di Mitrhil, si illumina di un amore profondo, sincero, vero verso il proprio bambino, ma soprattutto verso quella sorellina così indifesa con quel bagaglio così grande da portare. }


HAGALL { Aiuola . Sotto Melo . FU } • { La notte l’è entrata dentro. Forse anche adesso le sta mangiando l’anima. Forse sono rigurgiti di sangue rappreso quei disegni che le attraversano la pelle e si condensano sulle braccia e le gambe e la fronte. Ma nulla possono le ombre ora che la Luce l’affianca con così tanta potenza. Ed è in quello sguardo gentile che si rifugia, cercando per una volta di rintanarsi ove la notte non riesce ad arrivare. Ma è una creatura delle tenebre questa ragazzina ossuta. Altrimenti non si spiegherebbe la sua gelida aura che farebbe rabbrividire il più temprato dei guerrieri. Ma non vale questo dono, o questa maledizione, adesso, mentre il calore del grembo di Mitrhil le viene consegnato. Lascia che l’altra le guidi la mano fino a poco sopra l’ombelico, dove la pelle tesa sembra un esile sipario che separa le sue dita dalla creatura che la sorella reca in sé } Ho letto che è un maschio. { riesce a mormorare, senza distogliere lo sguardo dal proprio arto, che sembra quasi l’artiglio di una strega che potrebbe strapparglielo e ucciderlo. A questo pensiero sussulta e delicatamente allontana la mano. Hai così tanta paura di te stessa, Grandine, da esserti trasformata in un mostro? } Gli avete già dato un nome? { la sua voce è dolce, ma sottile, come se facesse una grande fatica a parlare senza piangere. Eppure non ha più lacrime, e quindi il male che prova dev’essere qualcosa di peggiore }


MITRHIL {[ Aiuola – Sotto al Melo ]} )O( La mano del piccolo chicco di grandine si posa sul grembo della Custode che rabbrividisce appena per quel contatto così gelido. Ma le ombre non temono la luce e viceversa, esse provengono dalla stessa fonte e si compensano a vicenda. Ora non è tempo del gelo, l’inverno è passato e l’arrivo di Beltane riporta la terra al suo splendore, fertile e pronta per donare i propri frutti. Il piccolo a quel contatto si muove, facendo percepire la sua presenza anche alla vestale della velata che però sembra scossa e la ritrae quasi immediatamente. Le mani della rosa bianca rimangono a custodia del proprio bambino e il suo sguardo si posa amorevole su quel viso così infantile. } Non temere, non puoi fargli del male! { Non specifica l’ancella della Vergine a quale bambino sia rivolta quell’affermazione, lasciandole credere che, comunque, in quel contatto, non può nascondere niente di pericoloso. } Si ha già un nome questo puledrino… si chiama Bryok! Il nome l’ha scelto suo padre e a me, tutto sommato, non dispiace! Credo che la forza che ha voluto imprimere nel nome sia già nel carattere di questo monello che non si sta fermo un momento! { Allegra la risata, piena di calore che andrà a sciogliere il ghiaccio che quel chicco di grandine vorrebbe mettere tra se stessa e la sua vita stessa. Scioglierà la culla formata con le sue braccia dal proprio grembo per andare ad accarezzare il capo della bambina. Le dita scivolano in quella chioma bionda delicatamente in un gesto affettuoso e materno. }


HAGALL { Aiuola . Sotto Melo . FU } • { I nomi sono importanti. Perché lei ha iniziato a vivere quando gliene hanno dato uno. Quando la stessa Velata, probabilmente, lo ha scelto. Ed è stato il tintinnìo della Runa Hagalaz a battezzarla, quello della Luna Perhtro a salvarla. Ed ora. Ora è lei che infila la mano nel sacchetto di raso e fa cozzare le unghie contro il quarzo rosa inciso. Ed è lei che, ogni volta che sfiora quei venticinque sassolini, non può fare a meno di ripensare al viso di Martia mentre glieli donò. Quante perdite. Infondo, questo figlio non sarà che l’ennesima } Cosa…si prova? { si umetta le labbra, tergiversando, poi specifica } Cosa si prova a sentirlo crescere dentro? Lo amate già? { e forse la risposta all’ultima domanda si può già scorgere sui delicati lineamenti della Custode. Eppure la risposta le serve. Le serve sapere da che mese esattamente inizierà a sentirlo vivere, da che giorno inizierà ad amarlo. Le serve sapere che ancora è presto e che ciò che prova verso quello che tiene in grembo lei sia solo nausea. }


MITRHIL {[ Aiuola – Sotto al Melo ]} )O( I tratti da donna vissuta sono svaniti, così come quelli della magistra della velata. Davanti alla custode c’è una ragazzina di poco più di sedici primavere che porta in sé un’altra vita. Forse ancora troppo giovane, forse no, del resto le scelte che l’hanno portata a questo sono state fatte con consapevolezza da una delle figlie della Dea e non da una povera sprovveduta. Si accosta la rosa bianca al tronco percependo la vita sottoforma di linfa che scorre al suo interno con quella forza da arrivare fino all’ultimo dei suoi rami, fino all’ultimo dei suoi boccioli. } Si Hagall, lo amo già… credo che infondo io l’abbia sempre amato, ancor prima di essere concepito! { Si abbassano le palpebre su quello scenario mentre la sua mente torna indietro a poco prima che la Dea la chiamasse a sé, quando il suo grembo fu già scrigno di una vita che non vide però mai la luce. } Prima ancora di divenire una figlia dell’Una e Trina io avevo un compagno, ci saremmo sposati presto e io conobbi allora la dolce attesa della maternità… ma evidentemente non era tempo per me, il mio grembo non era sufficientemente maturo o semplicemente il mio destino doveva ancora compiersi. Persi tutto Hagall, tutto! { Si spezza appena la voce a quel ricordo doloroso, ma le labbra si allungano in un sorriso sincero e amorevole. } L’ho amato da allora… anche lui era un maschietto… e credo che ora sia pronto per venire alla luce… anzi…siamo pronti entrambi! { Rimane per un momento in silenzio scrutando in quegli occhi spauriti la consorella più giovane. } Vuoi accertarti dello stato del tuo bambino? { La custode ha fatto una promessa al cavaliere, ma ora è sinceramente preoccupata per il chicco di grandine e la sua richiesta è più per l’affetto che nutre per lei che per mantenere la parola verso l’uomo. }


HAGALL { Aiuola . Sotto Melo . FU } • { Che Oracolo sciocco. Fa domande di cui conosce già le risposte e si stupisce se queste tornano addosso come una gelida pioggia invernale. Sospira, distoglie lo sguardo da quello della sorella e cerca qualcosa davanti a se, fra le ombre e le anime. Ascolta le sue parole e anche lei chiude gli occhi, immaginando quello che l’altra racconta. E la vede radiosa, gravida allora come adesso, mentre il suo ventre si spegne e si svuota } Com’è possibile superare quel dolore? Com’è possibile custodire in grembo un figlio per nove mesi e poi perderlo? { lo chiede come supplicasse in una risposta in grado di darle coraggio. Ma non serve essere una figlia della Vecchia per prevedere che non ci sono parole adatte a spiegare una perdita simile. } Ho paura, Mitrhil. { risponde alla sua domanda } Ho paura di ciò che potresti vedere. { ma i piedi strisciano in avanti e le gambe si distendono, come muta risposta al suo invito. Si. Vuole che lo faccia. Vuole che controlli. Ora il grembo è visibile, e una lievissima curva si disegna sotto la stoffa sottile. } Ero così impaurita che volevo interrompere questa gravidanza… { deglutisce e lo sguardo corre sul viso della sorella } …ora invece mi terrorizza l’idea di perderlo. { No. Decisamente non ci si abitua mai alla perdita delle persone. Sospira, attende che l’altra agisca. E nel frattempo parla } Sapevo che avrei portato dolore nella vita del padre di questo bambino… { non sa ch’ella ne conosce il nome, per ora } …ma non mi sono fermata. Sapevo che alle Figlie di Rhiannon non è concesso amare. { ricorda le parole di Callista } O di essere amate, forse. { torna a guardare il proprio ventre } Sapevo che avrei pagato un prezzo troppo alto. { tace }


MITRHIL {[ Aiuola – Sotto al Melo ]} )O( Si inumidiscono gli occhi della Custode alle domande della nera ancella. } Non si supera Hagall, si impara solo a conviverci attendendo che quel dolore possa essere affiancato da una gioia altrettanto immensa per avere così la forza necessaria per farsene carico! La Dea non mi ha lasciata sola e mi ha accolto tra le sue figlie facendomi Custode della Sua luce… uno scherzo? No… siamo sufficientemente addentrate nei suoi misteri per capire parte del Suo disegno. { La paura viene finalmente resa nota, le labbra del chicco di grandine rotolano parole, timori fin’ora inespressi, per qualcosa forse troppo grande per lei. } So tutto, in parte dalla Somma Stella, in parte dal padre del vostro bambino. { Sorride dolcemente accarezzando i lineamenti del viso della sorella fino a scendere delicata come il tocco di una piuma su quel ventre appena pronunciato. } E’ normale avere paura, ne ho anche io… non credere… ma non lasciare che la paura offuschi la tua vista Hagall e lascia a noi ancelle dell’alba il compito di constatare la salute del tuo bambino. { Non c’è rimprovero nel tono della sua voce, mentre ora lascerebbe andare ogni altro pensiero, liberando la mente e il cuore per far posto al potere della Dea. Si raccoglierebbe in silenzio tutto verrebbe lasciato fuori al suo corpo, come inutili suppellettili per divenire il canale pronto ad accogliere l’energia che Arianrhod vorrà donarle. }


HAGALL { Aiuola . Sotto Melo . FU } • { Sorride nel sentire le sue parole, nel sentire la frase: padre del vostro bambino. C’è qualcosa di terribilmente materno in questa frase. Qualcosa come un senso d’appartenenza inscindibile. Ma non riesce a liberarsi del tutto della spada di Damocle che le pende sul capo, così aggiunge } Ho avuto una Visione, Mitrhil. Probabilmente vi hanno parlato anche di questo… { posa la nuca contro il tronco dell’albero che le sostiene entrambe } Non so se è una prova o meno, so che la Visione è stata terribile. Ho visto questo bambino morire. { La voce si spezza sull’ultima parola e si spegne, mentre lascia che la sorella le scruti dentro con quel meraviglioso dono che ora riesce a placare ogni cosa, meno che il suo cuore. Scalpita questo, timoroso del responso. }


MITRHIL {[ Aiuola – Sotto al Melo ]} )O( La stellina sulla fronte si illumina di quel chiarore candido a illuminare il viso della rosa bianca mentre le ultime parole della vestale arrivano indistinte, la custode ormai ha oltrepassato il confine che separa l’uomo dal divino, varcando quella soglia che le permette di attingere al pozzo sacro quel potere che, come acqua fresca, scorrerà nel suo corpo fino a lambire ogni parte del suo essere. E in quella polla di acqua cristallina che i suoi occhi si rifletteranno scorgendo non più la veste nera ma oltrepassando quel confine lecito per giungere dove nessuno sguardo potrebbe posarsi. Avverte la luce forte e pulsante di quella creatura, cercherebbe di varcare ancora di più quella barriera per giungere ad accarezzare con il suo sguardo la figura del bambino, ma una barriera di ombre, una nebulosa in continuo movimento non le consentirebbe di spingersi fino a quel punto. Lo vede quel nucleo luminoso, forte, intenso, tanto radioso com’è la vita stessa, ma quello scrigno oscuro arresta la sua vista. [// Potere della Stella lvl 4] Si ritira dolcemente tornando ad essere vigile, mentre i suoni dei giardini tornano lentamente a solleticare l’udito. Non le era mai capitata una cosa del genere, ma la creatura appartiene ad una figlia della Dea… nonché alla Velata. E’ forse questo che ha visto Hagall nella sua visione? Ma qui non v’è morte, non ora almeno. Di questo è certa. Solleva le palpebre a cercare il viso del chicco di grandine i cui lineamenti tornano ad essere nitidi. } Non ho potuto vedere il sesso di vostro figlio, ma la sua luce è quanto di più concreto possa esserci. Vive in voi, di questo puoi starne certa… io credo solamente che gli spiriti della velata lo proteggano, forse addirittura da te stessa. { Sorridi a smorzare, con quell’ultima affermazione, l’oppressione che attanaglia la giovane. }


HAGALL { Aiuola . Sotto Melo . FU } • { Persino la Lupa, quieta fino a quel momento, ha un moto di esultanza a quelle parole. Il bambino, per ora, è vivo. Il resto non conta. Non ha importanza. O forse si? Deve preoccuparsi per quegli spiriti che forse lo avvolgono? Non è la prima Ancella del Vespro ad essere rimasta incinta, ma non ricorda che a Chloe o PrimaRosa sia successo lo stesso } L’importante è che stia bene { si alza e tende le mani alla sorella affinchè le prenda per tirarsi su anche lei } Torniamo al Tempio? { domanda in attesa ch’ella raccolga il suo invito. Per stanotte sorride. Ciò che avverrà in seguito conta poco }


MITRHIL {[ Aiuola – Sotto al Melo ]} )O( Sul volto del chicco di grandine sembra essere tornato il sorriso, per questa notte probabilmente non riverserà sul suo animo stilettate di ghiaccio. Ricambia con affetto il suo sguardo accettando volentieri il suo aiuto per rimettersi in piedi, annuendo a quella domanda come se non desiderasse fare altro. Richiamare il potere nel suo stato la lascia svuotata di energie, le servirà un’altra lunga notte di riposo, certa che questa volta, non ci saranno ombre a disturbare i suoi sogni d’argento. }





"Non è possibile suonare senza uno strumento Mitrhil e io ti ho scelta per far risuonare il mio volere tra i mortali. Fai che la tua voce sia la mia melodia nel parlare, che i tuoi gesti siano armonia e che tutta te stessa sia il mio canto. Tu sei la mia Stella Mitrhil, ed io sarò con te in ogni tuo passo"

OFFLINE
Post: 2.093
Città: BRESCIA
Età: 46
Sesso: Femminile
Luna Nera
01/06/2011 17:17
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota


RIASSUNTO: mentre la Somma Stella e la Stella dell'Alba si incontrano al Tempio, Hagall, obbligata a vivere a Palazzo, inizia ad avere delle contrazioni prima del termine della gravidanza. Callista, grazie all'utilizzo dei doni della Triade, percepisce una sorta di pericolo nei confronti della nera Magistra, trascinando con sè Eiluned verso il Palazzo. Giunte nella camera di Hagall, sangue, grida e lamenti diventano una cosa unica, tra le mani esperte di Eiluned e gli aiuti di Callista. Il bambino portato in grembo da Hagall è morto e tocca a lei espellerlo, grazie anche alla fede che ritrova in Rhiannon.

COMMENTO: un enorme grazie a master Artiglio per essere entrato e per averci meravigliosamente descritto [SM=g27823] . Tutte noi speriamo di poterlo "riavere" presto, possibilmente in situazioni...migliori.

Un piccolo avvertimento per coloro che vogliono leggere questa role: è un po' cruda e forse non tutti riusciamo ad affrontare determinati argomenti. Noi ci siamo riuscite scherzando su messenger e ascoltando questa canzone, che nulla ha a che fare con un aborto. Un grazie immenso alle due Sara con cui ho condiviso parte del pomeriggio e della sera [SM=g27838]




LOCATION TEMPIO:

CALLISTA {.Tempio.Mensa.} . Seduta al grande tavolo rotondo, ove nessuna ha più potere rispetto ad un'altra. Sono sorelle, figlie della stessa Madre che le ha condotte per mano attraverso le sue infinite strade. Un'esile figura è appoggiata sulla lignea superficie di quel tavolo, il biondo capo poggiato nell'incavo della mano destra, mentre, distrattamente, quella sinistra gira con lentezza una tazza ricolma di acqua ed erbe, rilasciando un fragrante profumo nella stanza ampiamente illuminata dai raggi di sole provenienti dall'ampia vetrata. Ha dismesso il pesante e troppo decoroso abito dorato, preferendogli una veste più comoda, nera come la Vecchia a cui appartenne, rifinita con bordi di seta d'oro. In verità, ha passato gran parte della mattina a ripulirla, dopo i giochi della notte trascorsi con Gwen. Sorride, lievemente, al solo pensiero. Chloe dev'essere sicuramente fiera di avere una figlia così.

EILUNED { Sala Visite} La Stella dell'Alba ha passato tutta la mattinata a sistemare le erbe appena essiccate in barattoli di vetro, a preparare gli unguenti che mancavano, a piegare gli asciugamani che Rois le ha ha portato dopo averli lavati con molta cura. Una mattinata impegnata insomma, tanti impegni che le hanno permesso di fermare la tempesta di pensieri che in questi giorni turba la sua anima di luce. Ma adesso che anche quelle faccende sono state portate a termine , ella si è fissata ad osservare il crepitio del fuoco nel camino e tutti i pensieri che aveva scacciato sono tornati in lei. Sente, non molto lontana, appena nella stanza a fianco, la presenza di Callista. E' lei che desidera vedere, sa che in lei potrà trovare consiglio, sa che tramite lei potrà udire la voce della Dea. Con molta lentezza e un lieve sospiro ella si alza, muovendosi lieve, bloccata da una sorta di strano timore, verso la porta della sala visite.

CALLISTA {.Tempio.Mensa.} . Sembra un meriggio normale, con i soliti impegni e lavori al Tempio. Ha intravisto Rois in cucina, quando si è preparata l'infuso, senza peraltro rivolgerle parola. Sa che alla fine, la giovane fanciulla avrebbe preteso di aiutarla nel preparare ciò che il suo corpo richiedeva e, proprio per questo, ha preferito non spezzare questo silenzio, sicura che ella abbia interpretato questo silenzio come una richiesta della Dama del Lago, più che ad una semplice mezzelfa. La mancina arresta il moto ondulatorio contro la tazza, alzandola infine affinchè quel liquido tiepido vada a risanare la gola della Dama del Lago. Le sue labbra sono ancora poggiate su quella superficie, quando l'impressione di essere osservata da una bianca Luce, così potente che nessuna oscurità riuscirebbe a vincerla, è tale da distogliersi da quella posa statica, per alzare il capo dorato e volgersi verso la Stella dell'Alba { Tutto bene, sorella? } mormora la sua voce, poggiando la tazza per la maggior parte ancora piena. La stella che indossa con orgoglio nel centro della propria fronte è rossa come le stesse mura del Tempio e come il clima che si respira, dopo i festeggiamentoi Beltane. Le sue labbra si dischiudono, ma nessuna parola viene pronunciata. Rimane così, formando una piccola O sul viso, mentre il potere della Triade sfiora la sua mente non con dolcezza, ma con impeto e dolore, pari ad una tempesta in arrivo [// Sesto senso liv.6]. Pericolo sulla superficie dell'Isola. Pericolo per una figlia che è stata allontanata. { Hagall!} urla la sua rauca voce probabilmente lasciando intuire qualcosa ad Eiluned, dal tono della sua voce, quasi stridula e dall'abbondare con urgenza lo scranno, il tavolo e la tazza.

EILUNED { Sala visite--> Mensa} Con passo leggiadro è giunta nella stanza dove anche la Signora di Avalon si trova. Ella, senza esitazione, ha sentito il suo sguardo su di lei, accorgendosi senza dubbio della sua aura luminosa, così come lei può sentire quella iridescente della Dama del Lago, e puntualmente è giunta la domanda che da Callista si aspettava. I pensieri nella sua mente ci mettono troppo tempo ad aggregarsi in una frase sensata, e prima ancora che le labbra della figlia di arianrhod si aprano , l'urlo di Callista porta l'attenzione di Eiluned su ben altre cose. Un nome, il nome di una sorella scelta dalle Ombre, colei che è stata mandata lontano per le sue colpe.... Ma non c'è più di qualche istante per pensare. Con uno scatto Eiluned raggiunge Callista e , stringendole le mani sulle braccia , lo sguardo pieno di paura, domanda *Che accade ? Cosa è successo ad Hagall?* Vorrebbe anche lei sentirla, vorrebbe sapere, ma la solo espressione di callista le basta a comprendere che nulla di buono ella ha percepito [ Empatia liv. 1]

CALLISTA {.Tempio.Mensa.} . In posizione eretta ella rimane, come se per un attimo fosse incapace di coordinare i movimenti del suo corpo con quelli delle sue labbra. Solo la forza di Eiluned, quel tocco morbido e sereno che le è proprio, la distoglie da quei pensieri di dolore, distruzione e di... No, non lo vuole nemmeno pensare. Si scosta dalla Stella dell'Alba, osservandola con profonda preoccupazione { Hagall, le sta succedendo qualcosa. E' in pericolo! } Suona distorta la sua voce, come un accordo stonato e totalmente inappropriato per la Dama del Lago. { Presto, vieni con me, ha bisogno di noi } Il suo passo si allunga, disperato, verso la Sala Visite, senza attendere che la bianca Sorella la raggiunga. Si sofferma innanzi ai vari barattoli ivi conservati, afferrando una delle ceste impilate per terra. Ed infine si arresta, nuovamente immobilizzata, come se non sapesse esattamente cosa prendere. E per cosa. Riesce solamente a cercare quel filo dorato che la unisce con ogni Sua Figlia, per trasmettere a colei che è a Palazzo, in una situazione di imminente pericolo, che non è sola °° Stiamo arrivando, Hagall. Resisti °° cerca di rassicurarla in quel modo silenzioso [Telepatia liv.6] , ricordandosi, in un improvviso fulmine di lucidità, che la nera Magistra attende un figlio. Sarà quello il pericolo? { Eiluned, dobbiamo prendere qualcosa che possa servire nel caso la sua gravidanza non stia andando nel verso corretto }

EILUNED { Mensa- sala visite} Si mostra calmo come il dolce scorrere di un ruscello limpido il volto e lo sguardo di Eiluned, ma dentro di se un maremoto la sconquassa [ Imperturbabilità liv 5]. Non ora tempo di lasciarsi tarscinare dalla preoccupazione, dalle emozioni. Bisogna agire e farlo in fretta. E' facile, dopo i lunghi anni di studio , riportare alla memoria ciò che occorre, quindi la Stella si precipita di nuovo nella Sala visite, e senza pensarci troppo afferra velocemente ogni cosa che può tornarle utile: asciugamani, tanti e puliti, unguento di achillea, fiori di betulla, e fiori d'arancio. Getta tutto velocemente nel cesto e quando ogni cosa necessaria le sembra essere con loro affererà la mano della Somma Stella e con decisione affermerà * Andiamo* pronta a seguirla a palazzo, lì dove si trova hagall.


LOCATION PALAZZO REALE:

HAGALL { Stanza Privata . FU } • { Il sole filtra a malapena dalla finestra della sua stanza. L’arredamento è regale e non riesce a trovarcisi proprio. Quel grande letto a baldacchino, quelle pesanti tende, quei vigili affreschi. Strano a dirsi, ma queste cose, queste qui, le mettono i brividi. I pochi raggi che riescono a entrare donano una penombra appena sufficiente a ricordare che è l’ora della Giusta e non il tramonto, come in realtà sembrerebbe. I colori scuri tendono al rosso e questo le ricorda il Tempio. Sempre più spesso le mancano il Colonnato e le Nicchie. Sempre più spesso le manca la propria, semplicissima, alcova. Ma è qui per un motivo e non vacilla la sua volontà. La porta è chiusa ma non a chiave. Bussano sempre in questo castello. Non come nella Sacra Dimora, dove le Figlie della Dea sentono la presenza delle sorelle nella stessa pietra che le separa e possono entrarti nella testa. Le manca anche questo. C’è un silenzio polveroso qui, e Nymeria adesso è così distante da non rassicurarla con la sua aura di fuoco. Sospira la Sibilla, che indossa la veste Sacerdotale e il ciondolo di congrega. }

HAGALL { Stanza Privata . FU } • { Come ogni notte, è rimasta sveglia fino all’alba. Ha guardato il sole sorgere, arrampicarsi per il cielo, e poi si è lasciata accompagnare nel sonno dai suoi tenui raggi pallidi. L’Athame e il sacchetto delle Rune sono posati sul comodino. Ed è verso questi che dirigerà i propri passi prima di lasciare la stanza, per indossarli. Ma non ancora. Si sente strana e pensando che sia nostalgia si avvicina al baule con le proprie cose, posto contro la parete opposta. Una volta raggiuntolo lo schiude e guarda dentro. Numerosi Spiriti escono da li come vi fossero rinchiusi da tempo. In realtà sono gli stessi che da questa mattina le girano intorno nervosi. Non si cura di loro, ma si china a raccogliere la veste fatta con la seta viola che le fu regalata dal Cavaliere. Sorride nel ripensare a quel giorno…lo stesso in cui gli disse che sarebbe presto divenuto padre. Ed è forse quel ricordo a turbarla adesso. Una sensazione dolorosa prende possesso di lei, che istintivamente va a portare la mano libera sul ventre teso. Credendo si tratti di una Visione, chiude gli occhi pronta. Ma quello che arriva è qualcosa di peggiore. Una fitta la costringe a spalancare la bocca e gli occhi, con la fronte che si corruga in un espressione confusa }

HAGALL { Stanza Privata . FU } • { Qualcosa si rompe. Non ci sono più pause fra una fitta e l’altra. Ogni cosa sembra distruggersi e lacerarsi nel suo grembo e la sua gola emette dei gemiti doloranti che divengono grida una seconda volta. Si piega in avanti. Si tiene il ventre. Gli occhi si strizzano e le palpebre comprimono le pupille come se volessero ricacciarle indietro, dentro il cranio. La saliva sembra non bastare, il corpo entra in iperventilazione e stati di caldo e freddo si rincorrono sulla sua pelle come quegli stessi tatuaggi che la ricoprono. Non riesce a parlare. A fatica solleva il capo per guardare la porta. } AIUTO! { grida contro di essa, nella speranza che qualche guardia possa sentirla. Ma è distante dall’ingresso e le guardie stanno tutte li. Le altre sono con la Regina probabilmente. }

HAGALL { Stanza Privata . FU } • { Qualcosa però, all’improvviso, s’insinua nella sua mente. È una voce familiare, la voce di Callista. Le dice che stanno arrivando. Sospira e cerca di resistere. Com’è possibile che la Dama del Lago sia a conoscenza di questo dolore? Cosa le sta accadendo? Che sia il Giudizio della Velata che si abbatte finalmente su di lei per punirla di tutto? Il dolore comincia a farsi insopportabile e l’angoscia della solitudine si prende gioco di lei. Attorno gli Spiriti gridano e si muovono confusi. Vedono la loro Magistra piegata dal dolore e sola. Vedono le mani che artigliano il ventre e molti di loro cercano di entrarle dentro per curarla. Ma è tutto inutile. Un altro grido. Il respiro affannato. Brividi lungo tutto il corpo e dentro le ossa. Dentro di lei la Lupa guaisce, scava, si agita e la supplica di lasciarla uscire per divorare questo male. Anche lei patisce la stessa identica sofferenza }

CALLISTA {.Esterno Palazzo.} . Ha preso la mano di Eiluned quando ancora si trovavano all'interno della Stanza delle Visite, al Tempio. Freneticamente, la Sacra Struttura è stata abbandonata dalle due Sacerdotesse, sotto il meriggio assolato che colpisce il biondo capo della Dama del Lago ed il cesto che Eiluned ha preparato, certamente con minor preoccupazione di quanto viva nella mente della mezzelfa vestita di nero e oro. Ma lei ha avvertito dentro di sè quel dolore, quella paura, quei sentimenti che non riesce ad esternare ora che il Palazzo si fa sempre più vicino. I suoi piedi nudi non emettono alcun suono nei Giardini e, qualora dovessero incontrare qualcuno, nulla riuscirebbe a fermarle o a bloccare le loro intenzioni. Nessuna parola esce dalla gola riarsa della Somma Stella, come se improvvisamente perfino il suo corpo stesse soffrendo al pari di quello di Hagall. Solo innanzi al portone d'ingresso del Palazzo, i loro passi si fermano. Callista osserva, con la massima serietà, le due guardie che ben la conoscono e che non dovrebbero aver problemi nell'aprire la dimora della Regina alle sue Sorelle.

EILUNED { Esterno Palazzo } Nonostante il suo volto appaia sereno come il cielo in una giornata di primavera, dentro le vene della Bianca sacerdotessa sembra scorrere il ghiaccio stesso, un ghiaccio affilato che le gela l'anima. Scruta ogni minima espressione della mezzelfa che le corre al fianco, e forse ella potrà sentire quel gelo freddarle le mani nonostante la temperatura mite dell'isola. Quasi come in un sogno la strada si apre sotto i suoi piedi, una strada conosciuta ma non familiare, così come non è a lei molto noto il regale palazzo quale le due donne ora entrano. Alcuna parola ella proferisce, guardando tutto confusa, come se lo vedesse per la prima volta, o meglio come se non lo vedesse affatto. ''dov'è Hagall? che le accade?* Ripete la sua mente incessantemente, come un tormento. Il solo sapere che ella soffre, che qualcosa non va la rende terribilmente agitata, tanto da sentire ella stessa una sorta di sofferenza. Stringe con forza la mano di callista, come ad assicurarsi che quello sia reale. Infine la voce leggiadra, ma fredda scaturisce dalle sue labbra * Nel nome della Dea , signori fateci entrare, una nostra sorella è in pericolo!* Osserva entrambe le guardie attendendo che questi le facciano passare.

HAGALL { Stanza Privata . FU } • { La sente. Finalmente sente quell’aura potente inondare la stanza in penombra. Le pare quasi di vederla, nel delirio del dolore. Accanto ne sente una meno forte, ma allo stesso modo splendente. Eiluned. Un’altra fitta la fa urlare. Non vorrebbe. Spera non la sentano per non farle spaventare più del dovuto. Ma il silenzio del Castello amplifica il suo lamento come in un terribile racconto di fantasmi e possessioni. Le ginocchia contro il suolo, come quando prega, i piedi nudi, le mani sul ventre e la schiena ricurva in avanti. Sente uno strano bisogno di respirare. Un respiro che si fa sempre più veloce e che le toglie ogni energia. } Fate presto... { mormora a bassissima voce, contro i propri capelli, che le obliano il viso come farebbero i rami di un salice }

CALLISTA {.Interno Palazzo. } . Improvvisamente diviene di ghiaccio la mano che stringe la sua e, appena varcata quella soglia che le due guardie hanno loro spalancato, la Somma Stella si volta per cercare il volto della Stella dell'Alba, senza arrestare la sua avanzata { Sei sicura di star bene? } Si preoccupa anche di lei, che delle nascite è la regina assoluta, nonostante l'ombra di Hagall ricada completamente nel suo animo, lasciandole capire in quale punto dell'immenso Palazzo ella si trovi. Avrebbe comunque trovato la strada, ma quella scia oscura trema e vacilla, come se fosse sul punto di spegnersi. { Veloce, per di qua } Supera l'ampio salone, senza soffermarsi su dettagli che porterebbero a piacevoli ricordi. Non c'è il tempo per quelli, solo per quell'urlo che echeggia tra le possenti mura del Palazzo. A quel punto, l'abbraccio finora sostenuto con Eiluned viene sciolto, per permetterle di salire i gradini della scala due per volta, sollevando con la mano sinistra la nera gonna, affinchè non le sia d'intralcio [//Agilità +1], in modo da raggiungere per prima il piano in cui Hagall ha la propria alcova e dalla quale urla e spiriti si mescolano, per coloro che li possono udire.

EILUNED { Interno palazzo } Ora che è più vicina può sentire chiaramente il dolore di Hagall, la sua paura. E queste sensazioni divengono anche le sue. [// Sesto senso liv.5] La mano viene portata inconsapevolmente all'addome, e le dita si stringono sulla veste candida. *Tutto bene* mente però alla Somma Stella, non è di eli che ora vuole si preoccupi. Le sorride appena, come a volere avvalorare quella piccola bugia. Quindi alza anch'ella la gonna e, certamente meno veloce della Signora del Lago, ma comunque correndo più che può, la segue fino a raggiungere la stanza dove brilla ad intermittenza, l'oscura luce della magistra di Rhiannon.

HAGALL { Stanza Privata . FU } • { La gioia che prova nel sentire le due auree avvicinarsi, cresce esponenzialmente come il dolore che prova ogni istante che passa. Un altro grido e stavolta il dolore cambia. Sente che ogni cosa si strappa, pezzo a pezzo, dentro di lei. Immagina le ossa collassare e la carne implodere. Gli occhi si aprono e fra le cosce vede un’ombra. A fatica muove le mani e alza appena il bordo della veste: è sangue. Una chiazza sempre più grande si allarga sotto di lei. Bizzarro come nei momenti peggiori ci vengano in mente le cose più strane. Ora, per esempio, le ritorna il ricordo della notte in cui le arrivò il suo primo ciclo. Ricorda Sianna prendersi cura di lei e vegliare su quella notte fatta di paura per una cosa nuova. Che sciocca che era. }

CALLISTA {.Interno Palazzo -> Stanza Hagall. } . E' talmente vicina la nera Magistra che potrebbe udire i passi e le parole delle due Figlie del Tempio avvicinarsi a lei. Ma ciò che a ella viene negato, trafitta da aghi dolorosi, alla Somma Stella viene permesso, cogliendo nuove urla e un respiro affannato [//Sensi sviluppati], dirigendosi dunque verso la stanza da cui tutto proviene. Non bussa, non chiede il permesso di poter entrare nello spazio personale di un'altra. Semplicemente, apre con forza la porta. La scena che i suoi verdi occhi osservano è pari all'inferno che i i devoti del Cristo Bianco tanto amano inserire nelle loro parole. { Hagall! } Nuovamente la chiama a sè, senza utilizzare il dono della Triade che le unisce, ma un suono spezzato, interrotto dalla visione che ha innanzi. Non ci vorrebbe molto a comprendere cosa stia accadendo. Quella macchia di sangue, unita alle urla, sono già un buon motivo per avvicinarsi a lei, inginocchiandosi a terra e prendendo la sua mano tra le sue. Come se fosse incapace di agire, in questo istante, come se tutti gli spiriti lì presenti riuscissero ad assorbire la sua energia.

EILUNED { Interno palazzo- > stanza Hagall} Il centro e la sua forza motrice è ora il dolore che percepisce nella sorella [Sesto senso liv 5] e non passano che alcuni lunghissimi istanti prima che i suoi occhi, oltre la sua anima possano comprendere da cosa quel dolore è provocato. La scena che si apre ai suoi occhi non lascia dubbi su cosa stia accadendo , e per qualche istante, mentre la Somma Stella corre a confortare la piccola Hagall, ella rimane impietrita, le mani sulla bocca, gli occhi sgranati. Ma la forza della Bianca Signora l'ha preparata anche a quello, lottando contro se stessa ricaccia indietro la paura ed il dolore e ritrova la concentrazione che in altro modo avrebbe di certo perduto [Imperturbabilità liv 5+ sangue freddo liv 2]. Senza esitare prende dalla cesta quanti più panni possibile, quindi si getta a terra, di fronte ad Hagall, non curandosi del sangue carminio che va a macchiare la sua veste candida. Un carezza sfiora la consorella del vespro , mentre la voce dolcemente risuona nella stanza * Non temere hagall, ora siamo qui, andrà tutto bene piccola cara* Nello stesso tempo una sensazione di pace la Stella cercherà di trasmettere alla magistra, sforzandosi di trovare in se quella luce che solo la forza di Arianrhod può tenere accesa in quel momento [ Infondere sensazione liv. 5]. Quindi con voce ferma si rivolgerà a Callista , guardandola negli occhi * Madre per favore, portami dell'acqua!* Affermerà indicando la brocca posta accanto al bacile che serve per la pulizia di chi si trova nella stanza.

HAGALL { Stanza Privata . FU } • { La porta si spalanca appena in tempo perché un altro grido si liberi nella stanza. Il dolore sta diventando insopportabile e i capelli fanno caldo su quel viso sudato. Prende grandi boccate d’aria e ringrazia con lo sguardo Callista ed Eiluned per essere li. Per non averla abbandonata. Si lascia toccare dalle mani della Dama del Lago verso cui domanda } Che mi succede? { la sua voce è un gemito e poco dopo si morde il labbro inferiore per l’ennesima ondata di dolore. Cerca con lo sguardo la Stella dell’Alba } Che gli succede? { ripete modificando una sola, minuscola, parola, ma di vitale importanza. Le mani ancora aggrappate al ventre gonfio. Il sangue che continua a scorrere fra le sue gambe. Dovrà ripulire. Che imbarazzo. Nymeria si arrabbierà? La caccerà anche lei. Non avrà un posto dove andare. Delira. Ma la sensazione piacevole che le viene trasmessa dalla Bianca sorella le da abbastanza forza per placare la paura }

CALLISTA {.Stanza Hagall.} . Il potere della bianca Fanciulla scende anche su di lei, svegliandola da quel terpore, scacciando gli spiriti, per farle ritrovare la volontà e la fermezza che, oltre ad essere un dono che la Triade le ha concesso, fa parte della sua stessa natura [// Volonta ferrea +2]. Si scuote quindi, chiudendo con forza le bianche palpebre, in un gesto di pulizia della mente, per escludere ogni emozione. Uno sguardo condiviso con Eiluned le conferma ciò che sta accadendo e ciò che bisogna venga fatto, se la vita della nera Magistra possa continuare, al contrario di quella del figlioletto. Si alza così da terra, per percorrere la lunghezza della stanza, afferrando il bacile colmo di acqua pulita che, diligentemente, riporta accanto alle due Sorelle { Forse sarebbe meglio farla adagiare sul letto. } Solo un consiglio, quando è la Stella dell'Alba a dirigere ogni operazione.


EILUNED { Stanza Hagall } Annuisce al dire della Somma Stella, portandosi alla sinistra di Hagall, così da afferrarla sotto il braccio e sollevarla, con l'aiuto della Somma Stella. Ancora non rilascia l'espressione seria ma non preoccupata del volto. Cerca in tutti i modi di tranquillizzare la piccola Hagall, carezzandole il volto e lasciando brillare la stella che si trova sulla sua fronte [Luce di Stella liv 5] sapendo che quella luce le farà sentire vicino il contatto della Dea. *Andrà tutto bene * sussurra quasi più a se stessa che alla consorella. Una volta posta sul letto la magistra ella , senza attardarsi in sciocchi timori, le si porrà di fronte e alzerà la sua veste fino a scoprirle l'intero ventre rigonfio. Velocemente pulirà il sangue ,quindi di nuovo si rivolgerà a callista * Sorella mia, per favore cerca di fermare con queste pezze l'emorragia, io tenterò di invocare il potere della Bianca Vergine affinchè mi mostri cosa sta succedendo* La voce è ferma, ma appena più lieve di un sussurro. Vorrebbe piangere e gridare, ma ora quello non le è concesso. Ora deve essere solo la stella dell'Alba e compiere il suo dovere. E' per questo che chiude gli occhi e tenta di scacciare tutta la paure e il dolore che attanagliano la sua mente fino a farle qusi stringere le vene. [Vol ferrea liv 2] Ogni cosa deve essere lasciata ora da parte affinchè Arianrhod possa essere in lei, affinchè attraverso lei, Ella possa mostrare il suo potere. Non canta però stavolta Eiluned, non è ha la forza, solo, in silenzio, richiama a se la Signora dell'Alba.

HAGALL { Stanza Privata . FU } • { La sollevano è una fitta terribile le fa di nuovo piegare le ginocchia. Tuttavia la cosa peggiore non è il dolore che la sta squarciando, bensì la preoccupazione. Si fa forza. Anche per il bambino. Si irrigidisce sulle gambe e, col viso mutato in una maschera di dolore, raggiunge il letto con l’aiuto che le viene offerto. Una volta li si lascia cadere sul materasso in modo che Eiluned possa controllare cosa sta succedendo dentro di lei. } Sta bene? Sta bene? { chiede ad ogni respiro } Ditemi che sta bene vi prego { si rivolge ad entrambe, con lo sguardo terrorizzato che ora cerca quello della Somma Sacerdotessa } Ditemi che sta bene { la voce si spezza in un sussurro che viene bloccato da un’altra fitta di dolore. }

CALLISTA {.Stanza Hagall.} . Si pone alla destra di Hagall, dopo che il suo consiglio è stato accettato. Farla riposare su un morbido materasso anzichè sulla fredda pietra del pavimento potrà sicuramente essere di conforto alla nera Magistra, verso la quale indirizza uno sguardo calmo e sereno, celando ogni sentimento di dolore e rabbia verso se stessa [//Imperturbabilità liv.6], per non esserle stata accanto in ogni attimo, come aveva promesso. { Non ti preoccupare, fidati di noi } tenta di tranquillizzarla, richiamando a sè la Triade affinchè si presenti nella sua stellina, tingendo il volto di Hagall in un arcobaleno di colori e sfumature [//Luce di stella liv.6], tale da poter essere confortata e nello stesso tempo calmata. Dopo averla posata sul letto a baldacchino, muove il capo per annuire alla richiesta di Eiluned, prendendo le pezze pulite dal cesto proveniente dal Tempio, per bagnarle con l'acqua del catino e pulire l'intimità di Hagall, continuamente, nella speranza di arrestare quel flusso di sangue che già ha macchiato lo stesso materasso.

EILUNED { Stanza Hagall} Questa volta è così difficile scacciare la paura che l'attanaglia. Solo perchè la Dea l'ha prescelta come sua Stella, e solo per il lungo allenamento nella concentrazione che negli anni ha avuto modo di affinare, che in quel momento riesce a mantenere il pensiero fisso su di Lei e ad invocare il Suo potere. Ed ecco che lentamente la sua vista si apre a scorgere nel segreto del ventre di Hagall. [Imperturbabilità + potere della stella liv 5]. Il volto si sforza di non tradire nulla nella sua espressione, non vuole che la magistra si preoccupi, nè che la visione che via via si va aprendo possa trasparire in qualsivoglia tratto del suo agire.

HAGALL { Stanza Privata . FU } • { L’attesa ed il dolore ormai si sono mescolati in un unico enorme peso che le comprime il petto. Stanca, tutto questo la sta schiacciando e la distruggerà. Ripensa a PrimaRosa, a quando le disse di non lasciarsi distruggere. Ripensa a qualche notte prima, quando disse la stessa cosa a Nivienne. Ripensa a tutti i propri errori e non riesce a comprendere perché debba pagarli in questo modo. Perché debbano pagarli altri, al posto suo. Il viso del Cavaliere è nauseante. Ce l’ha davanti agli occhi e le sorride, con quello sguardo innamorato che lei non avrà mai, non per lui, non per se stessa. E poi il figlio che non vedrà mai la luce del sole. Lo sa. Anche se la Stella non ha parlato, non ha bisogno del Dono della Bianca per comprendere che tutto quel sangue non è affatto un buon segno } EILUNED, DANNAZIONE! { grida preda di un’altra contrazione, irata come la nera, passionale come la giusta, fragile come la bianca. Tutto sulla sua fronte, che si fa specchio di quella vicina di Callista. Almeno fino a che questa non si allontana per prendere le pezze e cercare di bloccare l’emorragia }

CALLISTA {.Stanza Hagall.} . Nemmeno lei ha bisogno di chiedere alla Stella dell'Alba il responso, perchè, nonostante ella tenti di bloccare ogni tipo di emozione, tutto quel sangue ed il potere stesso che la Triade le ha donato scegliendola quale Sua incarnazione terrena [//Potere della Stella liv.6] le urlano tra il biondo crine che quel figlio non nascerà vivo, non come la Vecchia aveva lasciato intuire alla giovane Hagall. Non sentirà alcun vagito, nessun pianto. Chi, dunque, ha errato? O era davvero solo una prova, come spesso le hanno ripetuto? Non ci sono parole che possono bloccare l'urlo di richiesta di colei che sta soffrendo. Si affida così alle mani esperte di Eiluned, continuando a tergere la pelle di Hagall con le pezzuole bagnate, nel vano tentativo che tutto questo basti. Forse basterà alla madre, ma non al piccolo. Solo una conferma andrà cercando nella Stella dell'Alba, unite da anni tramite un filo indistruttibile °°E' morto, vero?°° [// telepatia liv.6]

Tre fanciulle, tre sapienti votate alla Triade, tre sacedotesse sono insieme questa notte. Una di loro è preda delle contrazioni che anticipano il miracolo della vita. La vita sì, l'importanza del primo respiro, il suono di un vagito spaventato, il pianto della madre commossa. Dovrebbe essere così la vita. Dovrebbe... Eppure questa notte qualcosa sta andando storto. La partoriente sanguina parecchio, e mentre le due sacerdotesse tentano di alleviare il suo dolore, per la stanza si leva un odore pungente, come di ferro arruginito. L'odore del sangue. Un odore che si fa via via più forte, di certo eccessivo rispetto all'emoraggia di Hagall [GDR PLAY - ORDINE LIBERO]

EILUNED {Stanza Hagall} Gli occhi di Eiluned si riaprono in fretta, forse troppo in fretta. Quello che ha visto è terribile, orrendo. I suoi incubi glielo riporteranno alla vista per molto tempo, il suo cuore ne piangerà a lungo. Eppure sul suo volto brilla ancora una speranza, o meglio la Speranza che solo la Bianca vergine sa donare alle sue prescelte. Uno sguardo molto eloquente viene rivolto alla somma Stella, uno sguardo che ella saprà interpretare come una risposta perfettamente chiara. Solo la sua mente sentirà la necessità di sfiorare quella della Somma Stella, appendendosi a quel filo che le lega da un tempo ormai molto lungo [Telepatia liv 5] * Questo bambino non nascerà...ma dobbiamo farlo uscire altrimenti Hagall lo seguirà* . Una carezza viene donata ad Hagall mentre da lei si allontana e le grida *Continua a spingere sorella!* . Nel frattempo Eiluned si avvicina di nuovo alla cesta e ne estrae i fiori d'arancio. Velocemente li butta in un po' d'acqua , schiacciandoli con le dita e dando poi la bevanda ad Hagall, in modo c'ella possa sentire meno dolore.

HAGALL { Stanza Privata . FU } • { I pugni si serrano e le unghie si conficcano nel palmo delle mani. I tatuaggi sembrano macabri segni lasciati dal passaggio di marchi infuocati che ora bruciano. Tutti, uno dopo l’altro, le ustionano la pelle che suda e che si congela, che freme e che rabbrividisce. Gli occhi si chiudono e le labbra si arricciano scoprendo i denti. Stessa cosa fa la Lupa dentro di lei, che se fosse libera non ci penserebbe due volte, probabilmente, a sbranare le due donne che si stanno prendendo cura di lei. Ed è volta anche ad imbrigliarla la forza della Sibilla, che lotta contro quella doppia natura che adesso soffre con lei. La stanza comincia a soffocarla, le palpebre pesano abbastanza da impedirle di vedere lo sguardo che Eiluned dona a Callista. Spingere? } NO! { grida spaventata } Non posso. Non deve...È troppo presto! { guarda le due, scuote il capo e butta la testa indietro all’ennesima contrazione } Non è ancora il tempo, è troppo presto. Manca ancora tempo! { ripete con lacrime calde che le solcano le guance }

CALLISTA {.Stanza Hagall.} . Un odore insopportabile, pungente, fastidioso riempie le narici della Somma Stella, che ha sensi più sviluppati delle due Sorelle. O forse solamente per lo stretto contatto a cui si è imposta, cercando di fermare quell'emorragia che non ne vuole sapere d'arrestarsi, come un fiume in piena. Lo sguardo di Eiluned conferma quello che già aveva intuito e la sua mente si riempie di tristezza e dolore. Conosce la sua doppia identità e sospetta che quelle urla provengano dall'essere più selvatico che vive dentro di lei. { Prova a spingere, Hagall. Fallo, per la Dea! } Non vuole spaventarla come ha già fatto in passato, ma la sua voce ha un tono irruente e deciso, pesante come è divenuto il suo cuore, incapace di trovare una soluzione. Una soluzione per la madre, perchè del piccolo non c'è più speranza, ormai. Conosce la fiducia che viene dalla bianca luce della Fanciulla, ma non riesce a farla propria, non ora.

AZIONI ACCETTATE. ATTENDERE ESITO
Quanta rabbia suscita la vita che rifiuta se stessa? Tanta, troppa. Ed è arrabbiata Hagall, folle di dolore e disperazione. Il legame che unisce le sacerdotesse le permette di comprendere che il parto è viziato dalla tragedia. Le basta leggere gli sguardi fra la Stella e la Magistra. Tentare di ribellarsi al proprio destino trattenendo le contrazioni, non le servirà. Il corpo seguirà l'istinto primario della sopravvivenza. Hagall deve spingere, nonostante tutto. Inoltre, già la testolina del bimbo fa capolino... ma è un preludio di morte, anziché di vita. Intanto l'odore di ferro arruginito permea l'aria come un miasma fetido. E' possibile che ora anche tutti i presenti lo percepiscano chiaramente. [ORDINE LIBERO]


EILUNED { Stanza Hagall} L'odore del sangue della magistra riempie la stanza, un odore di morte che provoca in Eiluned un forte senso di nausea, un ulteriore distrazione alla quale resistere, contro la quale lottare [Vol ferrea liv 2] . Ora che è al fianco di Hagall e che questa protesta ella si trova, come raramente accade ad uralre quasi *SPINGI HAGALL...per amore della Dea, So che fa male, ma spingi !!!* In seguito a questo la Stella si sposterà veloce davanti al letto, di fronte ad Hagall, e scorgerà già la piccola testa spuntare tra le sue gambe. Un minuscolo, troppo minuscolo, corpo. Cianotica, quasi viola è la testa. Ormai la nausea per Eiluned è fortissima, e resisterle è sempre più difficile *Callista, sorella grazie del tuo aiuto, fammi aiutare hagall* Sussurra, udibile appena dalla mezzelfa. Poi ancora un urlo viene rivolto alla magistra * Prega Hagall, la Dea è con noi anche ora! Prega ad alta voce, ella ascolterà le tue grida!* Si accovaccia appena Eiluned e con la mano va ad afferrare il piccolo che sta uscendo fuori dalla consorella. Tanto sangue, e nessun vagito....

HAGALL { Stanza Privata . FU } • { L’odore del sangue impregna ogni cosa. I suoi capelli biondi, sparsi attorno a lei ed incollati alle sue tempie. Persino gli spiriti che le danzano attorno hanno l’odore del ferro arruginito. Li ignora, adesso non ha tempo per loro, sebbene il loro lamento straziante le stia dilaniando la testa. Ad esso si somma il guaito della Bestia e la voce del Cavaliere nei ricordi. Si rende conto di non potersi opporre. Così quando giunge l’ennesima contrazione, lei spinge. La schiena si inarca in avanti, le ginocchia si piegano e i piedi nudi sembrano voler affondare nel materasso } Gli avevo... { la voce si spezza } … Glielo avevo promesso! { mormora a denti stretti, strizzando gli occhi e spingendo con rabbia } Mandate lo a chiamare... { non è chiaro se stia parlando con le anime o con le presenti. A qualcuno chiede di chiamare il padre del bambino. } Avevo promesso... { le lacrime scivolano copiose senza controllo, ma non ci sono singhiozzi a scuotere il suo pianto. Eiluned le dice di pregare. Pregare chi? Quella Dea che le ha ucciso il bambino? Quella Dea che l’ha resa cieca per due lune? Quella Dea che le ha portato via PrimaRosa? Quella Dea che... che la possiede più di ogni altra cosa al mondo. Si. Dentro di lei si crea quel sacro legame, mentre la stella che ha in fronte prende a brillare di immondi riflessi oscuri e spaventosi (//Luce di Stella liv3). Fra le sue labbra una parola appena sussurrata durante l’ennesima spinta } Aiutami. { e poi ancora in un singhiozzo } Non lasciarmi distruggere. { perché questo è il suo compito. Lei, che la Dea chiamò a sé come Distruzione. Disastro. }

CALLISTA {.Stanza Hagall.} . Lascia che sia l'esperta mano di Eiluned a prendere le redini di quella nascita che tale non è. Si scosta dal letto per lasciarle il posto, innanzi alle nudità di Hagall, riuscendo comunque, probabilmente, a vedere quella piccola testa spuntare, verso un mondo che mai conoscerà. E se lascia a Eiluned il compito pratico, la Somma Stella ritorna al fianco di Hagall, sedendosi sul materasso, scostandole i lunghi capelli biondi appiccicati al viso, prendendo una nuova pezza pulita per immergerla nell'acqua rimasta, così che possa rinfrescare la sua fronte e donarle forse un po' di pace. Sa cosa dire, lo sa da quando ha scoperto che la Figlia di Rhiannon era incinta, da quando le chiese le erbe per abortire un figlio che non desiderava. Troppo giovane per comprendere, ma non troppo giovane per essere Sacerdotessa. L'odore della morte nella stanza non la turba, ha vissuto per troppo tempo su quel precipizio, ha visto scene inimmaginabili, ancora impresse nel suo cuore [//Potere della Stella liv.6] [// Volontà ferrea +2]. E a quanto ancora dovrà provvedere, per le Sue figlie? { Non ti distruggerai, mai. Sei come la tempesta, sei la distruzione. } Rammenti queste parole, giovane figlia d'Africa? Perchè è la stessa voce ora che te le ricorda, fu lei a chiamarti così { Lo sei per gli altri, non per te stessa. Da quando temi la morte, Magistra di Rhiannon? } Tuona pesantemente la sua voce, grave come quella dell'Oscura, celata dietro agli occhi d'un verde pallido della Dama del Lago.

AZIONI ACCETTATE. ATTENDERE ESITO
L'attenzione delle due sacerdotesse è chiaramente catalizzata dal parto. La Stella dimostra di avere la concentrazione degna di un buon cerusico, e le sue esortazioni non mancano di fermezza, anche se la nausea la sta squassando. La Magistra invece non può fare altro che disperarsi, piangere, e lasciare che la natura faccia il suo corso. Le contrazioni che la fanno fremere agiscono nel modo corretto, e all'improvviso il corpicino del piccolo è fuori da lei quasi del tutto. Il bimbo è freddo al tatto, immobile, ricoperto di sangue. Per fortuna la luce di stella che dalla fronte della madre si leva come un faro nella notte rende più forte chi ha fede. Inoltre, la stessa Somma è fonte di fede e determinazione. Irradia di sicurezza tanto la Stella quanto la giovane madre. Persino quel tanfo terribile di sangue inizia a diminuire. [ORDINE LIBERO]


EILUNED { Stanza Hagall } Ora che quella creatura quasi cade letteralmente tra le sue braccia , le lacrime , trattenute a stento fino a quel momento rigano silenziose il suo volto di fanciulla, solcando come ruscelli le gote color delle rose. Il bambino è quasi fuori, e lei vorrebbe solo che quello potesse urlare, prendere il primo respiro e vedere la luce.Ma così non sarà. E per questo la Stella prescelta dalla signora della vita piange, e piange anche per il dolore di Hagall, un dolore che vorrebbe prendere su di se, che vorrebbe lei mai dovesse provare. Piange e non parla la stella, lasciando però che la Speranza non si spenga in nessuno in quella stanza. Lascia ancora scaturire da se la Sua luce [ Luce di stella liv 5] che si va a d intrecciare con quella iridescente della Somma Stella, quella luce che sola le ha permesso di non cedere alla disperazione, mentre le sue mani stringono quella piccola vita i cui occhi non vedranno mai la luce.

HAGALL { Stanza Privata . FU } • { L’odore del sangue si mescola al dolore. Il dolore si unisce alla voce di Callista. La voce di Callista diviene quella di Rhiannon e i corvi solcano il cielo del suo sguardo, caldo come ambra fusa al sole cocente delle savane. Spinge ancora, spinge di nuovo. E la stella brilla sempre di più (//Luce di Stella Liv3)con bagliori argentei } Io non la temo. { risponde facendosi forza } Io la servo. { ed è su quest’ultima frase che contrae più forte che può i propri addominali, sull’onda di una doglia crescente. Il suo viso è umido di lacrime e sudore, e brilla alla scarsa luce presente, con ombre inquietanti che le danzano sulla pelle scura. Lo sente abbandonarla quasi del tutto. Spinge ancora, con le ultime forze, espellendo non solo il proprio figlio ma anche tutto ciò che si porta dietro da troppo tempo. Scivolano fuori dagli occhi, evanescenti come anime, i ricordi. Gli anni rubati. Il dolore e la morte. Gli incubi, le visioni, le droghe, il sangue. Ogni cosa si stacca da lei, a poco a poco, come i fili recisi dalle Parche. E ad ogni filo che viene spezzato, uno più forte la unisce alla Dea, salvando qualcosa che si stava perdendo. Salvando lei. Salvando la sua fede e ritemprando la sua forza. Questo è una Figlia dell’Oscura. Questo è la Grandine. }

CALLISTA {.Stanza Hagall.} . Richiamata da tutte e tre le Sue figlie, la Triade si manifesta anche nella stellina della Dama del Lago, raccogliendo il bagliore argenteo della Magistra e il candore della Stella, aggiungendo anche ogni altro tipo di sfumatura, completando il tutto [// Luce di stella liv.6] . I suoi occhi non cedono alla tristezza come colei che della Vita è la portatrice e nemmeno come la neo madre. Distante per natura e ferma per volontà divina, la Somma Stella si avvicina a Eiluned con un panno più grande degli altri, raccolto anch'esso dalla cesta. Quello che probabilmente avrebbe dovuto contenere la vita di quel bambino. { Dallo a me} è controllata la sua voce, la voce di chi conosce la nascita, la vita e la morte e ne apprezza ogni forma. Dalla morte rinasce sempre qualcosa e, posando gli occhi su Hagall, comprende che la sua natura di Sacerdotessa esplode proprio come una tempesta, quale è.

AZIONI ACCETTATE. ATTENDERE ESITO
Il piccolo che ormai ha abbandonato del tutto il ventre della Magistra è fra le mani della Stella. La placenta ricopre parte di quel corpicino esangue, una membrana sottile che ad un'attenta occhiata pare quasi brillare come se fosse intessuta di luce. Si dice che i nati con la camicia saranno persone fortunate. Ma se di quella fortuna non potranno goderne, allora chissà, essa potrebbe riversarsi sulla madre, o magari sulla prima persona che li ha accolti in questo mondo. Ciò che conta comunque, è che questa notte la morte e la vita abbiano raggiunto un accordo: la prima si è presa il bimbo, la seconda è rimasta alla madre. E mentre la Somma rassicura le consorelle, la tragedia già sfuma nella speranza. Speranza nel futuro, nonostante tutto. Nonotante il sangue e la morte di questa notte. [GDR END]



OFFLINE
Post: 2.093
Città: BRESCIA
Età: 46
Sesso: Femminile
Luna Nera
07/06/2011 15:39
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

RIASSUNTO: Callista ritorna a Palazzo per assicurarsi che Hagall stia bene. Prima di entrare nella sua stanza, incontra Griffit, invitandolo a partecipare alla guarigione della nera Magistra. Poco dopo, anche Nivienne entra nella stanza di Hagall, rimanendo da sole, per ritrovarsi come sorelle e amiche.

CURE PRESTATE:
- Incanto guarigione 6° livello: +50 PS per Hagall
- Foglie di tarassaco e carciofo per prepararsi una zuppa (funzione coleretica, colagoga e detossicante)
- Vari dolci (che fanno sempre bene al morale!)

HAGALL { I Piano . Stanza Privata . FU } . { Il pesante tendaggio che copre la finestra, è scostato quel tanto che basta per permettere ad un po’ di luce di entrare. Così non è il buio a regnare, ma una penombra gradevole che consente di osservare la stanza con chiarezza. Ormai quel mobilio l’è talmente familiare da nausearla. La Lupa, dentro di lei, guaisce di tanto in tanto, stremata da una prigionia che la soffoca. Le anime si muovono attorno al letto come in una processione senza fine, ma non sono spaventate, sanno che si riprenderà presto e che altrettanto presto le condurrà fuori da queste mura. E lei? La Sibilla come sta? Semi seduta, con la schiena posata sui guanciali e le gambe distese, ha i capelli raccolti in una morbida treccia laterale, che le si posa sul petto passando per la spalla destra. Il suo pallore è evidente nonostante la carnagione ambrata e gli occhi si muovono con la lentezza di chi non ha fretta di rivedere le solite cose. Paziente, passa il suo tempo a pregare la Dea. Sulla sua fronte svetta la stella, più nera che mai }

CALLISTA {.Esterno Palazzo Reale. } . Una stella rossa bacia il sole nell'assolato meriggio, rinchiusa in un teatro pallido e serio, sul quale verdi osservatori scrutano le alte mura ormai innanzi alla Dama del Lago. Riabbassa ora il biondo capo, per tornare a cercare con i passi l'ingresso del Palazzo Reale, ove due guardie attente osservano la gente che si avvicina. Indossa un abito nero, semplice nella forma, che meglio le permette di muoversi secondo la sua natura e non seguendo la regalità che dietro il suo titolo pesantemente ella si porta. I profili dorati della veste ricordano il precedente abito che indossava: l'oro che risplende, una meraviglia agli occhi dei fedeli, l'unione mistica di ogni colore. A testa alta, e con un piccolo cesto nell'incavo del braccio destro, si avvicina alle due guardie, rivolgendo loro solo un cenno di saluto. E' conosciuta in questo luogo, non ha certo bisogno di chiedere il permesso per visitare una delle sue sorelle, colei che un tempo la chiamò Madre. Lo sguardo rimane serio, duro, perfino, nel varcare la soglia dell'edificio.

HAGALL { I Piano . Stanza Privata . FU } . { Sul suo corpo quelle coperte sembrano macigni. Fragile e minuta, nel baldacchino regale si evidenzia la sua corporatura esile e denutrita. Le guance scavate, le occhiaie, le dita affusolate che riposano sul grembo. Pare che la morte l’abbia già presa. Che poi, del resto, non è così? Eppure c’è qualcosa, in quegli occhi tiepidi, che fa tremare i polsi. C’è la stessa forza che si percepisce nel silenzio delle querce. La stessa forza che si sente nell’ululato dei Lupi. E come nel loro richiamo essi trovano la propria primeva natura, così lei sente un piacevole senso d’appartenenza nel percepire qualcosa risalire dal basso e sfiorarle i piedi, come una marea estiva che congela e riscalda al contempo. Ancora è presto per poter comprendere, ma quel che già percepisce la fa sorridere }

CALLISTA {.Palazzo Reale.} . Non è passato nemmeno un giorno da quando ha varcato lo stesso ingresso, con molta più preoccupazione di quella che anima l'esile corpo della mezzelfa che, per oggi, ha raccolto i suoi capelli in un semplice chignon, dal quale ricadono alcune, forse troppe per ritenerla una buona acconciatura, ciocche di ricci capelli. L'ampio salone non risuona del tocco leggero dei suoi passi, mentre a piedi nudi lo percorre, ben conoscendo la strada che deve fare. Più che altro attirata da quella debole luce oscura come le tenebre, che sofferente si snoda lungo ogni angolo del Palazzo. Impossibile, per la Dama del Lago, non avvertirla e non farla sua, mentre la scalinata che porta al primo piano diviene l'ultimo ostacolo da superare. L'onda rossa della Regina par non esserci a completare la sua parte in Cerridwen. Vari profumi accompagnano la sua salita tra quelle mura regali, profumo di cibo e di erbe. Non tutto è farina del suo sacco, tuttavia.

HAGALL { I Piano . Stanza Privata . FU } . { Le anime attorno a lei si fermano e si chetano. Ci son spiragli di luce nei quali si condensano e poi scompaiono, per riemergere dai suoi occhi come creature che appartengono ad entrambi i mondi. Ad entrambi i suoi mondi. E quel sorriso rimane li, sulle sue labbra scure, nel consapevolizzare che quella marea è l’aura della Dama del Lago. Il suo cuore non s’affanna, niente di lei lo fa. È ancora troppo debole per riuscire anche solo a desiderare di affrettare quell’imminente contatto, giungendosi a lei mentalmente. Così attende, paziente come la morte, che sia Callista a raggiungerla. A farlo di persona. La Lupa non ringhia più. Ha compreso che non ha nulla da temere. Ha imparato a distinguere e fare propri tutti i sentimenti e gli affetti della Nera Magistra }

GRIFFIT [stanza privata] muove le mani sul tavolo rovistando fra le pergamene il soldato, i palmi poggiano sul legno grezzo del tavolo, un sospiro esce dalle labbra, alcune copie di messaggi affissi alla rocca fanno capolino, un altro recante minacce verso la reggente, la man destra sale a sfiorar la fronte, indice e medio stringono una ciuffo castano ricadente, quindi con gesto di ambo le mani raccoglie velocemente i fogli avendo cura di impilarli bene, ponendo poi la pila stessa all'angolo destro del tavolo, vicino al muro al quale poggia, si volta quindi verso il letto, un passo, la man destra si allunga ad afferrar la spada lunga, la porta al fianco sinistro legandola alla cintola, un breve sguardo vien rivolto fuori dalla finestra, i raggi che la oltrepassano riverberano sull'armatura ben lucidata, gli occhi nocciola guardano intorno alla stanza, quindi volge infine il passo verso la porta, mentre i ciuffi dei corti capelli castani inesorabilmente scendono a lambire la fronte candida

CALLISTA {.Palazzo Reale.Primo piano.} . Lenti i suoi passi mentre stringe a sè quella cesta di vimini intrecciato che ha preso dalla Sala delle Visite, riempiendola con erbe necessarie ad Hagall e anche con qualche leccornia di cui immediatamente riconoscerà la mano sapiente. Dentro di sè sa che la giovane figlia di Rhiannon, colei che fu madre fino al giorno precedente, ha smesso di soffrire. Perlomeno fisicamente. Ciò che le sta portando sono dei semplici rimedi per aiutarla a star meglio; la Stella dell'Alba ha operato nel modo migliore su di lei, su questo non ci sono dubbi. I suoi passi si arrestano, appena terminata la scalinata, come se fosse incerta sul passo da prendere, sulla direzione. Eppure c'è un filo d'oro che avanza e che la unisce a quello nero della Magistra. Un filo che le collega, come tra sorelle. O meglio, più che sorelle. I nudi piedi ritrovano così la via per giungere innanzi alla porta di Hagall. Solo quella superficie lignea a dividerle, ancora per pochi secondi.

HAGALL { I Piano . Stanza Privata . FU } . { Finalmente qualcosa, che non siano le anime, si muove in quella stanza. Ed è quella dirompente aura che si ferma dietro la porta, come se fosse una valanga che s’arresta davanti ad un bambino. Ma lei vuole essere travolta, così a bassa voce, nel silenzio del Castello, mormora } Avanti { e null’altro. Non si preoccupa di ciò che vedrà Callista, come sarebbe caduto un tempo, quando detestava mostrarsi debole. Adesso no. Il suo essere cresciuta in parte implica anche questo: comprendere che i drammi e il dolore sono soltanto fasi di passaggio inevitabili. Ancora sorride, debolmente ma in modo sereno, mentre attende che quella porta si schiuda e lei faccia il proprio ingresso. Già la vede, bellissima come sempre }

GRIFFIT [stanza->corridoio]la man destra si allunga ad afferrar il pomello della porta, con una leggera spinta l'apre, mentre il corridoio si allarga davanti alla vista, lesto supera l'uscita avendo cura di richiudere la porta dietro di se, si guarda intorno un breve attimo, finchè le iridi nocciola non sono attirate da qualcosa, anzi qualcuno, una figura che stona leggermente fra quelle spesse mura che solitamente vedon camminare uomini armati e corazzati dai calzari al capo, si avvicina verso la dama, nell'ombra che le pietre cullano, tagliata solo dal chiarore delle torce, la osserva con attenzione, e prima ancora di riconoscerla va a proferire *Sid et virtus* con tono cordiale, non s'avvede subito di chi essa sia, ma osservandone le vesti e i piedi scalzi non dovrebbe faticare almeno ad avvedersi da quale luogo essa provenga, avvicinandosi fino a giungerle a poco più di un metro, mentre nel corridoio risuona un leggero sferragliar di metallo, inizierà ad avvedersi dei tratti che gli sono familiari, mentre un leggero sorriso ne lambisce il volto chiaro e gli occhi nocciola continuano a fissarla

CALLISTA {.Palazzo Reale. Primo piano.} . La voce della nera Magistra attraversa l'ultimo confine che le separa, confine spazzato dalla presa della maniglia con la mano sinistra, aprendola completamente, rivolgendo un sorriso ad Hagall { Eccomi. Ho promesso di prendermi cura di te e così farò. } Cerca di avanzare verso il grande letto a baldacchino ove la giornata precedente aveva avuto un difficile ricorso, ma un suono metallico ed una voce attirano la sua attenzione. E' il suo cuore a farsi sentire prima dello sguardo, che, senza fretta, riporta sul Comandante dell'Armata { Griffit } Solo il nome del nordico viene pronunciato, senza che l'ombra del sorriso regalato ad Hagall si spenga { Sono qui per far visita ad una mia sorella. Hai già conosciuto Hagall? } gli chiede, entrando finalmente nella stanza, lasciando la porta dietro di sè aperta, così da lasciar a lui la scelta se entrare o meno. { Vedo che Rois questa mattina è venuta per aiutarti e per cambiare le lenzuola } Suonano dolci le sue parole, rivolte alla Sibilla, mentre si avvicina a lei, poggiando il cesto sul materasso.

HAGALL { I Piano . Stanza Privata . FU } . { Si allarga il sorriso quando scorge il suo viso sottile, pallido e incorniciato da ciocche indisciplinate, bionde come le sue } Spirites Aveas { mai come ora questo saluto l’è appartenuto così. Lo sente nel petto, abbandonarla come il respiro che deve poi riprendere immediatamente. Così come riprende le anime fra i denti, una per una. } Si, l’ha fatto { replica annuendo. Lo sguardo segue la Somma solo fino al letto, perché poi torna sulla porta. L’ha sentita chiamare il Comandante dell’Armata e solo ora si rende conto che non l’ha mai visto, perché l’ultima volta che hanno parlato lei era ancora cieca. Il sorriso si spegne piano, mentre attende che lo stipite faccia da cornice ad un secondo ingresso }

GRIFFIT [corridoio->stanza]amplia il sorriso *callista* dice abbassando lievemente il capo, che poi rialza ad osservar la somma, alza il sopracciglio destro pensieroso, un nome che gli è familiare, poi gli torna in mente, è un ospite del palazzo per volere della regina *hum* mormora pensieroso, quindi si fa spazio fra i ricordi nella mente fino a ricordare una figura *Si, ricordo di averla incontrata al tempio* annuisce con il capo, quindi porta la mancina allo stipite della porta avanzando col busto fino a poter scorgere all'interno, avvedendosi della figura della dama *Sid et virtus* proferisce con tono cordiale, quindi lentamente avanza con tutto il corpo ponendosi sulla soglia dell'ingresso alla stanza, le braccia distese lungo il fianco, se ben ricorda la donna era cieca, lo sguardo quindi volge dall'una all'altra figura *spero di non avervi disturbato* aggiunge per poi rimaner silente

CALLISTA {.Stanza Hagall.} . Annuisce, lieta, alla risposta di Hagall, cercando in lei i sintomi residui di quel lungo meriggio passato con la Stella dell'Alba. Fatta eccezione per quel pallore che supera anche il colorito ambra della figlia d'Africa, non par soffrire e sul suo volto il disegno di un sorriso è quanto più sperava di ottenere. { Come stai? Hai qualche dolore particolare? } Evita di portare il discorso sul quel bimbo ch'ella stessa ha sepolto nei giardini di Rhiannon, la notte precedente. Nell'attesa della risposta, il suo sguardo ritorna su Griffit, invitandolo ad entrare nella stanza con un chiaro gesto della mancina { Tu non mi disturbi mai } replica alla sua educata domanda. Non c'è nulla da celare tra quelle quattro mura ed è certa che la giovane Hagall non lo troverà di disturbo. { Beh, allora non serve che vi presenti l'uno all'altra. Hagall, ... } riprende la Somma Stella, con il volto fisso in quello del Comandante { è qui ospite di Nymeria e ha bisogno di alcune cure. } Detto questo, le sue mani estraggono dal cesto due sacchetti di iuta da cui fuoriesce una dolce fragranza. { Merito delle mani di Nivienne } afferma, sorridente, nel porgerli verso Hagall.

HAGALL { I Piano . Stanza Privata . FU } . { Sorride brevemente a Griffit, guardandolo negli occhi semplicemente per fargli comprendere che adesso può farlo } Spirites Aveas { ripete al suo indirizzo } Nessun disturbo, è un piacere di tanto in tanto vedere dei vivi { ergo, solitamente vede i morti. Certo questo non dovrebbe sorprendere un fedele della Triade, tuttavia il suo macabro umorismo ha qualcosa di inquietante } Sto bene. { l’attenzione torna su Callista, a cui porge una risposta laconica, con un tono che sembra voler essere il più sincero possibile. Sta bene. Questo non è giusto. Non nei confronti del figlio che ha perso. Eppure è così. S’è finalmente ritrovata e il sacrificio di quel bambino non andrà perduto } No, nessun dolore, mi sento soltanto molto debole e a volte ho un po’ di nausea, ma nulla più di questo { annuisce. I dolori sono parte di lei e si sono come anestetizzati da soli, in quella perpetua presenza } Nivienne...come sta? { il suo sguardo si fa preoccupato. È in pensiero per la sorella }

GRIFFIT [stanza] avanza superando quindi l'uscio, ascoltando le loro parole mentre la mano destra sale a scostare i ciuffi castani dall fronte, si avvede infine che la donna che una volta era cieca ora non lo è più, incrocia il suo sguardo, rimanendo per un attimo stupito, apre leggermente di più gli occhi, quindi proferisce con tono calmo *Vedo che avete riacquisito la vista milady* non fosse che ormai tra parlar di magie e l'aver visto quello che posson fare le sacerdotesse forse rimarrebbe molto più stupito, ma ormai è quasi abituato ad ogni cosa che va oltre la sua comprensione, alcune cose le ha imparate, altre forse gli sono sconosciute, ma non se ne meraviglia più di tanto, continua ad ascoltare il discorso delle due, mentre gli occhi continuano a spostarsi dall'una all'altra. Incerto se intromettersi o no nel discorso, e preferendo per ora continuar a rimanere in silenzio

CALLISTA {.Stanza Hagall.} . La stella rossa sulla fronte della Dama del Lago si riflette in quella nera della Magistra, mentre le sue orecchie appuntite ascoltano il suo stato di salute. In effetti, tutto quanto combacia con quanto i suoi occhi, tramite la Dea, già avevano appreso [//Potere della Stella liv.6]. {Nivienne? Non la vedo da qualche giorno, ho solo preso i dolci dalla cucina } Cosa è accaduto alla Custode di Cerridwen? Domanda che rimane silente, ma chiaramente leggibile nel suo sguardo, leggermente preoccupato. { Ti ho portato anche altro, ma... prima vorrei richiamare il potere dell'Una e Trina per farti star meglio } A quanto pare, non è turbata e nemmeno scossa per quanto è avvenuto il giorno prima. Sa che non sta mentendo, non lo farebbe mai [//Comprensione liv.6]. Si rivolge quindi nuovamente a Griffit, ancora di salvataggio per la bionda mezzelfa, dispersa tra oblio, gelo e solitudine. { So che sai già come funziona } Tono leggermente ironico, occhi che risplendono di una nuova luce, solo nell'incrociare i suoi { Stammi vicino, così che la morte non mi trascini con sè } Sibillino il suo dire, che forse solo Hagall riuscirà a comprendere.

HAGALL { Stanza Privata . FU } . { Sorride al comandante annuendo } Si, ho riacquistato molto da allora { risponde semplicemente, tornando a guardare Callista. Non è il momento di parlare della Rossa Custode, anche perché deve essere lei a comunicare la sua scoperta. Così si limita a guardare intensamente la Dama del Lago negli occhi e lasciare quell’argomento nell’aria, per il momento } E sia. { replica spostando il proprio sorriso da lui a lei, sentendo come in ritardo, in un’eco familiare, quelle parole ch’ella gli rivolge. La fronte si corruga appena, la Lupa dentro di lei piega il capo di lato come vorrebbe fare anche lei, ma si trattiene per non far comprendere che ha notato qualcosa. Del resto, come potrebbe non essere evidente un simile cambiamento addosso alla gelida mezza? } Sono pronta { mormora semplicemente, rilassandosi sui cuscini per accogliere il potere della Triade e al contempo studiare meglio i due che sono in sua presenza }

GRIFFIT [stanza privata] un lieve sorriso rivolge ad hagall, come a voler felicitarsi di quanto ella ha recuperato, quindi ascolta le successive parole tra le due, fissando lo sguardo degli occhi nocciola sulla dama del lago, nel suo sguardo, quello del nordico è uno sguardo gentile, come spesso è solito dedicare agli altri, anche se con la somma c'è qualcosa di diverso, qualcosa in più, si avvicina di qualche passo, portandosi al fianco destro di lei, sfiorandone il braccio con la mancina che sembra ignorare l'elsa della lunga, punto di appoggio quasi irrinunciabile per la mano sinistra del soldato, quindi proferisce con tono calmo *Non succederà...sono qui, puoi stare tranquilla, fai quello che devi* un cenno d'assenso del capo mentre permane il sorriso, parole fluide e sicure che infondano la sicurezza che lui ha in lei (//skill:carisma)

CALLISTA {.Stanza Hagall.} . C'è pace e tranquillità nel suo spirito e nel suo cuore. Quello che ne deriva dagli atteggiamenti sereni di Hagall, che si prepara all'invocazione dell'Una e Trina, e dalle parole di Griffit, sottolineate da una dolce carezza, che scivolano nel corpo della mezzelfa come un bagno rinfrescante e rassicurante. Da loro e dalla stanza stessa, lentamente si allontana, pur mantenendo i verdi occhi fissi sulla figura della nera Magistra, che ad ogni battito di cuore diviene più sfuocata, come se fosse destinata a sparire, a svanire nell'oblio che la mente della Dama del Lago va cercando, nella sua fede incrollabile. Il calore del corpo del nordico accanto a lei sparisce pian piano, lasciandola sola, a confrontarsi con la Triade intera, cancellando ogni emozione e ogni presenza che potrebbe ritardare tutto questo [//Volontà ferrea+2]. Si svuota completamente, come una clessidra, pronta per il mutamento. [Concentrazione 1/2]

HAGALL { Stanza Privata . FU } . { Mentre Callista si cala come un ragno attraverso un filo sottile nella trance necessaria, gli occhi della Sibilla guizzano per un attimo sul Comandante mentre questo si accosta alla Somma Sacerdotessa e le risponde. Sorride intimamente, senza che questo si veda all’esterno, nel rendersi conto che forse la prima impressione non era errata. Inevitabilmente le torna davanti agli occhi l’immagine di Callista irata e ferita quando parlarono del motivo per cui Rhiannon le aveva rubato la Vista ed il Dono. Inevitabilmente deglutisce un nodo che è sempre pronto a stringersi alla gola. Inevitabilmente corruga la fronte e si lascia attraversare le tempie da un viso troppo chiaro per poterlo ritenere gradito. Così gli occhi si chiudono con forza, rapidi, e la mente cerca un contatto con la Vecchia, affinchè ella stenda il proprio velo anche sul suo viso }

GRIFFIT [stanza privata]ed ora sono attimi di silenzio quelli che pervadono la stanza, il nordico stesso rimane imperterrito a bocca chiusa, avendo cura solo di mantenersi vicino alla somma, osservando di tanto in tanto hagall ragalandole un leggero sorriso, non sa il perchè callista debba curarla, ne vuole saperlo in realtà, si preoccupa solo di assicurarsi che la mezza non abbia a vacillare dopo aver svolto il suo compito, potendo fare l'unica cosa che gli è consentita, rimanerle affianco, i ciuffi castani scendono a sfiorar gli occhi nocciola ma il nordico non ci bada troppo, seguendo piuttosto il susseguirsi delle cose

CALLISTA {.Stanza Hagall.} . Ferma ed immobile come una statua scolpita abilmente da uno scultore ormai sepolto nelle viscere della terra, con la mente che sempre più cancella ogni intrusione, ritrovandosi nello stallo tra la realtà e l'oblio [// Volonta ferrea +2]. Non quello della Vecchia che ha servito per parecchie primavere, ma quello che la Triade stessa avvolge la prima delle Sue ancelle, in un guscio dorato che tale dovrebbe rimanere, nel Suo manifestarsi. Ed è una luce dapprima candida, come se Arianrhod dovesse presenziare a quella guarigione, scurendosi via via per tingersi di un rosso acceso, nelle sue varie sfumature, fino a crollare nel nero più assoluto. Ed infine, quell'oro che la protegge ricade anche su Hagall e su Griffit, rinforzando la loro fede attraverso la visione della stella illuminata nel centro della pallida fronte della Dama del Lago [//Luce di stella liv.6]. Quella clessidra che prima era vuota, va riempiendosi di piccoli granelli dorati. Lei è qui, ora. [//Concentrazione 2/2]

HAGALL { Stanza Privata . FU } . { Il respiro si placa nel petto, mentre ogni cosa svanisce lentamente come fossero quelle stesse anime che si disincagliano dalle sue ciglia, una dopo l’altra, e si uniscono sulle loro teste come fossero nubi in procinto di piangere loro addosso. Si tesse senza un motivo il legame con la Dea, che la Magistra richiama a sé semplicemente perché ha bisogno di sentirla accanto. Prende così a brillare la stella che ha in fronte, stendendo bagliori argentei sul suo volto sereno (//Luce di Stella liv.3). E al gelido respiro della Nera, che si mescola col proprio, Hagall sente unirsi quello di tutta la Triade intera, che la copre dorata come la pioggia sacra che fu Zeus quando volle fare l’amore con Danae. Ah che meraviglioso senso di pace e di forza. }

GRIFFIT [stanza privata] continua a guardarla, non scosta lo sguardo da callista, mentre la stella sulla fronte prende a brillare, cambiando la tonalità del suo colore, attraversando tutti e tre i volti della triade, fino a diventare di un solo colore, dorato, una luce che lo avvolge, come già gli era accaduto prima, quando il suo corpo era stato colpito più volte, si sente più tranquillo e sereno lasciandosi cullare da quella sensazione che ella trasmette, socchiude appena gli occhi, racchiudendo quei momenti dentro di se, per custodirli quando forse un giorno ne avrà più bisogno, per rafforzare la sua fede, il sorriso continua ad attraversare il volto del nordico

CALLISTA {.Stanza Hagall.} . E quella luce serena e ricolma d'oro si unisce a quella argentata che la fronte della Figlia del Vespro emana, riunendosi e intrecciandosi, come due scintille che alla fine diventano una sola. Gli occhi della Somma Stella rimangono aperti, per meravigliarsi, ancora una volta, di ciò che sta accadendo alla sua presenza. Riesce a vedere Hagall, ora, ma con occhi differenti, con gli occhi della Dea. Non tace la sua fronte, segno che la Triade ha concesso alle Sue figlie di regalar loro un dono così prezioso [//Luce di stella liv.6]. Nessun passo viene avanzato verso il letto a baldacchino, nonostante sia comunque vicino al punto in cui i suoi piedi nudi si sono fermati. Semplicemente, allunga entrambe le mani oltre il proprio corpo, verso la Magistra, per donarle parte della guarigione che il suo fisico, non chiaramente mortale, ma duplice, necessita. Ricorda, la Triade, quanto fosse il sangue versato da Hagall, troppo giovane, troppo spinta oltre il Velo. Una fanciulla avvelenata da se stessa. Invisibili fili di una ragnatela vengono rilasciati da quel gesto, eppur la Somma Stella sente quella forza abbandonarla, affinchè sia Hagall a ricevere completamente il potere di quella clessidra ormai ricolma, pronta ad esplodere [//Volontà ferrea+2] [//Guarigione 1° round]

HAGALL { Stanza Privata . FU } . { Gli occhi restano chiusi giusto il tempo necessario a lasciar sciogliere quel fiocco di neve. Bizzarro come il gelo della Velata lo faccia soccombere e divenire prima acqua e poi aria, invece di rafforzarlo. Poi le ciglia bionde si schiudono e lo sguardo cerca quello della Dama del Lago che la guarda in silenzio, mentre richiama il potere della Triade per curarla. E si mescolano le anime a quei fili impalpabili che si separano dalle dita sottili di Callista, come attratti dalla forza che li ha generati: quella della Dea. E addosso a lei si fiondano, penetrando in ogni lembo della sua carne come se fosse acqua che filtra attraverso una ragnatela, o ombre che si stendono al di la di un salice, o fiamme che si propagano dentro le braci. Inspira profondamente la nera Magistra, beandosi di quel potere come uscisse finalmente da una lunga apnea. Sulla sua fronte la stella vive. Vive come fosse l’unica di un cupo firmamento (//Luce di Stella liv3) }

NIVIENNE { Interno Palazzo/Corridoio Alloggi } . { Lo spicchio argenteo della luna ha rischiarato il suo cammino, anche se è partita dal Tempio quando il sole stava ormai tramontando ed immergendosi nelle fredde e cristalline acque del lago. Il passo è lieve sul pavimento di quel corridoio di cui poco conosce, così come di quelle stanze che non sa a chi appartengono. Non è stato difficile entrare a Palazzo, dopo essersi presentata agli armigeri di guardia e detto che era lì per incontrare la Sorella. Ha bisogno di parlare con Nymeria, ma quanto ha da dirle può aspettare, ora Hagall è più importante. Fruscio di vesti che si potrebbe udire mentre avanza nel corridoio silenzioso, così come le fiaccole appese alle pareti le rischiarano il cammino. I riccioli corvini lasciati liberi le incorniciano il volto, mentre l’athame si perde fra le pieghe della veste. Porta con sé alcuni doni, anche se non quelli che avrebbe voluto portarle. Aveva preparato dei biscotti che però non ha più trovato, così ha deciso di portarle delle focaccine al miele preparate prima di uscire e molto più veloci da confezionare. Insieme a qualche olio essenziale e ad alcune erbe contro le infezioni. Pochi passi ancora, per poi fermarsi dinanzi ad una porta. Percepisce quella luce lambita dalle ombre e dalle dita ossute della Velata, ma non è sola, una più splendente e dorata le è accanto. Un sorriso sulle labbra scarlatte, mentre la man dritta si alzerebbe e le nocche andrebbero a bussare sulla porta. Non ha bisogno di parlare, loro sanno. }

GRIFFIT [stanza privata]alza lo sguardo spostandolo su hagall, osservando callista distendere le mani, cerca di ricordare quello che ha provato quando è accaduto a lui, il calore ha attraversato il suo corpo, e mentre la luce delle due stelle si unisce, si avvicina a callista, non per sorreggerla fisicamente, cosa che teme potrebbe infastidirla, almeno ora, quanto per farle sentire la sua presenza poi qualcosa infrange il silenzio, qualcuno che bussa alla porta della stanza, lo sguardo vien rivolto alle due, intente nella guarigione, quindi si distacca un rapido attimo per dirigersi alla porta, la man destra raggiunge il pomello aprendo la porta, per accertarsi di chi sia a bussare ed evitare che possa influire su quanto sta accadendo, proferisce quindi con bassa voce *sid et virtus* verso la nuova giunta, ma ben presto osservandola con attenzione in volto si renderà conto che anch'essa è una figlia della dea, dalla stella in fronte, scarlatta, così si scosta perchè possa entrare senza dire altro, prima di richiuder la porta dietro di se

CALLISTA {.Stanza Hagall.} . Svanisce pian piano la luce proveniente dalle sua fronte, così come quei fili che si diramavano dalle sue mani, per donare un senso di benessere al fisico della nera Magistra. E quando tutto ritorna nella normalità, la stella tatuata della Dama del Lago ha preso contorni oscuri, come quelli che drappeggiano la volta celeste sopra i loro capi, oltre le possenti mura del Palazzo. Una lieve stanchezza si impadronisce del suo corpo meticcio, alla quale tenta di opporre resistenza per quanto le sia possibile [//Resistenza +1], trovandosi tuttavia incuriosita da quella nuova aura che invade la stanza. Rossa come il sangue e scarlatta come la passione. Nivienne. Si volta dunque in direzione di quei piccoli rumori che sono giunti alle sue orecchie, per incontrare il volto della Custode dei Simboli, accolta da Griffit.

HAGALL { Stanza Privata . FU } . { Nonostante abbia gli occhi aperti e il silenzio della stanza lasci molto spazio ad ogni singolo rumore nell’ovattato castello, non è con i sensi che percepisce l’avvicinamento della Rossa Custode, bensì con l’animo. Questo lascia spazio, fra l’oro di Callista e le ombre di Rhiannon, alle fiamme di Cerridwen. Attende tuttavia che il potere della Triade le restituisca le forza che le mancavano, prima di tirarsi un po’ su e sussurrare } Grazie Callista. { il sorriso che nasce sul suo viso è sincero e di gratitudine, ed è il sorriso di un tempo. Quello che per quanto sia figlio di una sincera serenità, resta impigliato all’oscurità che lo ha partorito. Poi l’attenzione si sposta su Nivienne e a lei porge un’espressione stupita. Eppure sollevata. Ringrazia mentalmente la Triade sia per il primo che per il secondo dono, lasciando scemare i bagliori sulla propria fronte }

NIVIENNE { Corridoio --> Stanza Hagall } . { Sorpreso il volto della rossa Custode quando ad aprirle la porta sarà colui che aveva portato via con sé Callista la notte di Beltane, sempre lo stesso uomo di cui hanno parlato la notte che Samarah è stata accolta al Tempio quale Iniziata. Scarlatte e morbide labbra che si aprirebbero lasciando che la sua voce vellutata, ma bassa, gli arrivi all’oto. } Rispectae Aveas et Sid et Mare Asperum { Un cenno del capo verso di lui, prima di ricercar con lo sguardo quella Sorella cullata fra le Ombre a lei tanto cara che stava cercando. Sguardo preoccupato e di chi sa di aver sbagliato, quasi che la vergogna per ciò che ha fatto le si possa leggere in viso. } Hagall { Solo un sussurro che si perderebbe fra i veli di quei colori d’oro ed onice. Di quelle stelle che prima rilucevano della Sua essenza e che ora si stanno spegnendo. Non v’è bisogno di dire a parole ciò che l’animo di una Sacerdotessa può comprendere. Così come la voce di quella Magistra dai capelli color del grano maturo che le inonda l’animo di gioia. Le dispiace, chissà se potrà comprenderlo dal suo sguardo? E sol per un istante il suo sguardo incontrerebbe quello della Domina. }

GRIFFIT [stanza privata]un lieve inchino del capo vien rivolto alla nuova giunta ed un lieve sorriso, poi il nordico muove i passi andando a giunger fino a callista recuperando il posto al suo fianco destro, senza dire nulla, ma lasciando che sia lei a scegliere o meno di fare presa sul suo braccio sinistro, il soldato non farà altro che portare lo sguardo dei nocciola ad incrociarsi sereno nei verdi della dama del lago, quindi lo volge verso hagall e poi verso nivienne, quante sacerdotesse tutte in una stanza del palazzo, non fosse stato nella notte di beltane in effetti non ne aveva viste mai più di due assieme, se poi pensa che la regina abita a palazzo, non trattiene un lieve sorriso di ilarità, che però rapidamente ritrae, quindi ancora rivolgendosi a callista domanda a bassa voce *stai bene?* con tono calmo

CALLISTA {.Stanza Hagall.} . Forse per l'eccessiva stanchezza, o, probabilmente, per un altro motivo nemmeno tanto velato - e certamente non alle Sorelle che ben la conoscono - accetta il tacito soccorso di Griffit, andando a poggiare il capo dorato sulla sua spalla, non senza aver prima incrociato lo sguardo con Nivienne, comprendendo che non c'è nulla di cui preoccuparsi sulla sua salute. C'è ben altro tra quelle due Sorelle, che si richiamano l'un l'altra. Non le sfuggono certo i sorrisi stesi su fresche lenzuola, ai quali, per la sua parte, risponde con un semplice cenno del capo. E' suo il compito di proteggere ogni Sua figlia e di seguirle in ogni gesto, in ogni episodio, anche nella morte. Si lascia quindi abbandonare su colui che nulla le chiede in cambio { Sì, va tutto bene } gli risponde con un lieve sussurro, per lasciar la scena principale alle due Sacerdotesse.

HAGALL { Stanza Privata . FU } . { Guarda a lungo ed in silenzio gli occhi di Nivienne. Sente la sua voce come un’eco distante, che ha poca importanza come il vento in una prateria dove la cosa più importante è il panorama sterminato. Le sorride brevemente ed esclama in sua direzione } Come stai? { tutto qui. Forse ora che è in presenza della Dama del Lago, la Custode potrà dipanare i dubbi circa la preoccupazione che si notava pocanzi quando ha chiesto di lei a Callista, e ora, in questo tacito scambio di sguardi. Nel suo, per esempio, viene colta la richiesta di perdono della rossa e al contempo viene porta una risposta scontata, ovvero che non ha nulla di cui perdonarla. }

NIVIENNE { Stanza Hagall } . { Smeraldine iridi che si fonderebbero per pochi istanti con quelle di Callista, lasciando che poi si riposi fra le braccia di colui che fu l’amante di Beltane e che pare continui a rimanere il suo re cervo. In un’altra occasione forse avrebbe sorriso a quel dolce gesto che prima non avrebbe mai pensato di veder compiere alla mezzelfa. E si avvicinerebbe al letto della Sorella, perdendosi in quell’ambra, mentre la man dritta si avvicinerebbe ai capelli dorati, accarezzandoglieli e spostandoglieli dalla fronte, se lei glielo permetterebbe. } Tu? { Un altro sussurro. Perché sa che quello che cela il suo animo non è nulla in confronto a quello che ha passato lei, Grandine, e per come l’ha trattata. } Mi dispiace. { Si socchiudono le palpebre per un istante alla limpidezza di quello sguardo e di ciò che potrebbe velatamente comprendervi al suo interno (//Empatia lv. 1). Il perdono. }

GRIFFIT [stanza privata] sale la mancina a sfiorare la bionda chioma della mezzelfa, mentre il capo si inclina di lato e la guancia chiara finisce per toccare i capelli biondi *Mi fa piacere sentirtelo dire* proferisce volgendo gli occhi nocciola verso di lei, poi il suo sguardo si sposta sulle altre due, nivienne che ora si avvicina al letto, si parlano, un altro lieve sorriso attraversa il volto chiaro del nordico che abbassandosi e ruotando il capo leggermente in modo da esser vicino alle orecchie della dama del lago, sussurrerà con voce molto bassa, probabilmente impercettibile per le altre due *Forse dovremmo lasciarle sole, non credi?* domanda allontanandosi poi un pò per fissarla negli occhi verdi, sorridente, mentre la mano scende a ricercare quella di lei, mentre la coda dell'occhio lancia un ultimo sguardo alle altre due, aspettando una risposta dalla somma prima di muoversi

CALLISTA {.Stanza Hagall.} . Un dolce sussurro raggiunge le sue orecchie a punta, completamente libere per l'acconciatura scelta, ad eccezione di quei ribelli ricci dal colore del grano maturo che scendono sulla nuca, accarezzando i due medaglioni che sempre la Dama del Lago indossa. Annuisce con il capo a quell'invito, senza peraltro ricambiare il suo sguardo, lasciando che sia solamente la stretta nella mano del nordico a dargli una risposta. Eppur, ancora un attimo viene donato alla Figlia di Rhiannon { Hagall, nel cesto che ti ho portato ci sono foglie di carciofo e tarassaco. Fatti preparare una zuppa, ti farà sicuramente bene. } Si rivolge quindi a Nivienne, ora, spezzando per un attimo quell'intesa tra le due Sorelle, ignara di quello che tra loro è accaduto { La lascio nelle tue mani } le sorride brevemente, ritornando poi con lo sguardo serio { Tornerò presto, Hagall. } Una promessa che la giovane sa che verrà mantenuta, così come la mezzelfa ha mantenuto tutte quelle precedenti, nei suoi confronti. Detto questo, si lascerà condurre da Griffit oltre quella stanza, sparendo alla vista delle due Sacerdotesse, ma non ai sensi che la Triade ha loro concesso.

HAGALL { Stanza Privata . FU } . { Guarda Callista ed annuisce } Ti ringrazio, Callista. { la chiama per nome, in un sussurro dove tutto è concesso. Sa che tornerà. Sa che manterrà questa e tutte le sue promesse. } Che la notte vi custodisca { saluta così entrambi, per poi attendere che siano usciti dalla stanza prima di tornare a dedicarsi a Nivienne. Le parole hanno sempre un peso diverso dai fatti. Sono state le parole ad allontanarla dalla stanza di Mistral, a scacciarla dalle braccia di Nivienne. Sono stati i fatti a condurla qui, lo sguardo a chiedere perdono prima della voce. Prima delle parole. Così non ha voglia di spenderne altre, e semplicemente, con i fatti, con un gesto, la invita a sdraiarsi accanto a lei. Se l’altra deciderà di farlo, le farà posare la tempia contro la propria spalle e le abbraccerà delicatamente la nuca, carezzandole i capelli. E non dirà niente, per tutta la notte, lasciando che insieme al sonno si assopisca tutto il resto, per lasciare che l’alba le sorprenda unite come un tempo }

NIVIENNE { Stanza Hagall } . { Un cenno del capo alla Signora di Avalon, a colei che veglia su di loro come una madre. } Si, le starò accanto. { Null’altro, perché ora nient’altro è importante e la lascerebbe andare via sapendo già che sarà cullata fra le braccia di lui trovandovi riposo e dolcezza. } Che Cerridwen Vi custodisca fra le Sue Fiamme. { Le fiamme ardenti della Passione. Ma sarà solo per alcuni attimi, prima che il suo sguardo si perda nuovamente in quello d’ambra di Hagall. Perché uno sguardo vale più di mille parole in quel velo che si disperde otre i mondi, oltre un mondo che chi non appartiene ad Ea non può comprendere. Lascerebbe il cesto a terra, lascerà che banchetti più tardi con ciò che le ha portato, e si sdraierebbe sul letto accanto a lei. Si lascerebbe cullare, ma la cullerebbe a sua volta in quell’abbraccio di madre che ormai ha imparato a donare, tentando di lenire a sua volta il dolore dell’altra. Il silenzio, uno sguardo, un abbraccio, un dono che unisce due Sorelle. }



OFFLINE
Post: 1.156
Città: ROMA
Età: 37
Sesso: Femminile
Luna Nera
Stella dell'Alba
08/06/2011 01:43
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

[ Cure 2/3 ]

)O( RIASSUNTO )O(

Mitrhil, dopo aver saputo della perdita del bambino di Hagall, si reca a palazzo per prestare le cure necessarie. Anche Nymeria e, subito dopo Actarus, giungeranno a portare conforto al chicco di grandine.


CURE PRESTATE:
- Incanto guarigione 4° livello: +40 PS per Hagall
- Biscottini al miele.



)O( REGISTRAZIONE )O(


MITRHIL {[ esterno palazzo -> ingresso ]} )O( { La pallida luna lascia appena intravedere il sentiero, ma mai passi sono stati più certi e sicuri verso il palazzo reale. Dopo che è giunta notizia della perdita del bimbo, la Custode ha versato lacrime amare per quel chicco di grandine che ha dovuto affrontare forse la tempesta più glaciale. Ma le Dea toglie per donare tante volte di più ed è così, con quella certezza nel cuore, perché la bianca ancella sa benissimo il dolore che attanaglia l’animo di Hagall, si reca a palazzo per portare, non solo la guarigione fisica, ma anche quella dell’animo. Lunga e fluente la veste che è tornata ad accarezzare un corpo armonioso, le forme materne hanno lasciato il segno solamente nello sguardo e nel seno ancora generoso per via dell’allattamento. I lunghi capelli sono intrecciati morbidamente in una casuale quanto complessa acconciatura, solo la frangetta è sbarazzina quanto basta per dare al viso dell’ancella un’aria fresca. Non servono presentazioni alle due guardie che sono al portone di ingresso, la stellina tatuata sulla fronte è il simbolo di appartenenza alla Dea, il sigillo con cui la madre segna le sue figlie, ma la vestale accenna un lieve inchino agli uomini. } Sacrum Aveas! Mi chiamo Mitrhil, Custode della Luce della Triade, dovrei recarmi dalla consorella ospite della Regina Nymeria! { I soldati si inchinano al saluto aprendo il portone e indicando la direzione da prendere per poter giungere al più presto dalla nera ancella. }


HAGALL { Stanza Privata . FU } • { Non dorme la Sibilla. Abituata com’è all’insonnia e alla fatica della meditazione, il fatto di stare in questo letto per così tanto tempo, la rende riposata in modo insano. Infastidita e inquieta, si chiede perché Actarus non sia ancora giunto. Che la creda responsabile dell’aborto? Che si fidi così poco di lei dal ritenerla capace di questo? Perché non le ha nemmeno scritto? Perché non ha mandato qualcuno? Perché non c’è? Forse l’ha abbandonata, anche lui, perché la ritiene inutile persino a dargli un erede. Bizzarro come la mente anestetizzi il corpo ai dolori più grandi. Non riesce a soffrire per la perdita del proprio bambino. Non ha versato nemmeno una lacrima da quando lo ha partorito e adesso è serena come se la sua degenza fosse data da una distorsione alla caviglia. I capelli sono legati in una treccia che le incornicia il capo, segno evidente dei livelli raggiunti dalla sua noia. Il viso disteso e riposato, sereno in modo inquietante. Le mani, tatuate come di consueto, giacciono sulle coperte mentre la schiena è posata contro i cuscini che la reggono in una posa semi seduta }


MITRHIL {[ -> stanza privata Hagall ]} )O( { Piccoli passi ma frettolosi percorrono il giardino fino a posarsi sul freddo marmo seguendo il lungo il corridoio tra le ombre della notte. Solo alcune fiaccole che costeggiano il muro fanno luce a sufficienza per non perdersi nel grande palazzo. Nel silenzio della notte si ode solamente il frusciare di stoffe concitate, si accorge solamente dal fiato corto di aver fatto le scale quasi di corsa, la sua stanza dovrebbe essere al primo piano, dalle indicazione ricevute dai soldati, non dovrebbe essere difficile trovare la stanza della Sibilla. Eccola davanti alla porta, anche se non fosse certa che sia quella, la luce nera che percepisce all’interno della stanza è talmente forte che non può sbagliarsi. L’oscurità che abbraccia altra oscurità, ma di intensità diversa, divina. Chiude appena la mano a pugno bussando leggermente alla porta che separa le due sorelle. } Hagall… sono Mitrhil… { Di certo avrà percepito il suo arrivo perché in questa notte, in cui l’oscurità sembra celare ogni cosa, la Custode è il raggio di sole che allontana da sé il buio, proprio quando il cielo comincia a tingersi di luce all’alba. }


HAGALL { Stanza Privata . FU } • { Finalmente qualcosa si modifica in questa stanza. Penetra delicata come uno sciame di farfalle l’aura di una sorella. Mitrhil. Chiude gli occhi la Magistra, inspirando la presenza della Custode come fosse aria pura dopo giorni passati nei pressi di un Vulcano. Sorride e quel sorriso le resta sul volto anche quando la porta si schiude lentamente e la sua voce segue quella della Bianca } Sorella cara, entra pure { La schiena si irrigidisce appena, come se si tendesse per l’impazienza di vedere un vivo fra tutte quelle anime morte che le aleggiano attorno. Ama gli Spiriti, ma queste mura rendono la convivenza con loro e con la Lupa insopportabile. O forse è la solitudine non cercata che la rende così insofferente. Il sorriso si apre e nuovamente la sua voce attraversa il silenzio } Avvicinati { le braccia si tendono alla ricerca delle mani della sorella }


ACTARUS [ Esterno / Ingresso Palazzo ] Un fulmine nero nella notte, il solo rumore degli zoccoli accompagna ciò che in realtà si dimostra essere , un duo conosciuto in questa terre, un uomo, anzi un Cavaliere sul suo destriero, e come fosse una frenata brusca l'arrivo nei pressi del portone di palazzo, così come sarà veloce la discesa da cavallo ed il suo abbandono momentaneo nei pressi della staccionata posta sul lato dx rispetto all'ingresso, il Nodico veste tipico da lui, corazza di cuoio borchiato con ampi rinforzi metallici sulle spalle, una fascia bianca in vita copre la cintura che regge le solite fredde lame appese ai fianchi, un manto color del latte di media lunghezza completa la sua figura che si avvicina di passo affrettato al portone, ove con semplici parole dette in fretta [ Sid et Honor ] saluterà le guardie presenti , e solo dopo aver varcato la soglia suggerirà loro ove intenda recarsi, sicuramente non troverà opposizione poichè brillano al giro collo le sue effigi di appartenenza, e la sua conoscenza a palazzo e nativa di anni e anni fa, conosce la strada come fosse una sua dimora, impenetrabile da voci esterne, ha un solo desiderio .. raggiungerla.


MITRHIL {[ stanza privata Hagall ]} )O( { Il suono della voce della Sibilla non tarda a giungere, la maniglia viene abbassata così che l’uscio possa aprirsi quel tanto che basta per permettere solamente alla testa di affacciarsi, come una monella che sta cercando di eludere lo sguardo della madre attenta. Sul suo viso ha dipinto il sorriso più dolce, le lacrime e il dolore sono stati già donati alla Dea, ora è il momento del conforto e del sostegno. Tra le mani stringe una sacca di cuoio in cui ha messo alcune erbe e un pacchetto forse più gradito, ma tira indietro le braccia allacciandole dietro alla schiena, così che la borsa sia nascosta agli occhi della sorella che la invita ad entrare. } Ti immaginavo addormentata, chissà perché poi! { Sorride la Custode a scacciare quel velo fatto di ombre e di spiriti, mentre si avvicina al letto, dopo aver accostato la porta, per donare un bacio lì dove Rhiannon ha posto il suo sigillo. Il suo tocco è lieve, fresco, le sue labbra si posano appena sulla fronte della sibilla eppure ne avvertirà il calore e l’intensità la consorella. } Come stai Hagall? { Si siede sul letto accanto a lei, proprio come fece lei stessa pochi giorni prima accanto a lei e il suo bambino, accoccolandosi ai suoi piedi come se fosse lei stessa sua figlia. }


HAGALL { Stanza Privata . FU } • { Il sorriso muore lentamente, ma in modo naturale e bellissimo, lo stesso che usa il sole per morire ogni giorno. C’è la promessa di una nuova nascita, in quel sorriso. Ci sono le Ombre di Rhiannon, ora temprate come non mai, forti e oscure, eppure la giovinezza radiosa di una donna. Chiude gli occhi brevemente quando la sorella le bacia la fronte, per poi riaprirli nel sentire la sua domanda } Sto bene. { la voce è sincera e bassa, come se quasi si sentisse in colpa per questo. E non dovrebbe forse? Ha perso un bambino, il proprio bambino, eppure non lo ha ancora pianto. Anzi pare sollevata, come se le avessero detto che è guarita da qualche male. } Come sta Bryok? { domanda subito dopo, ripensando al figlio della Custode }


ACTARUS [ Palazzo --> Stanza di Hagall ] Sul viso del Nordico non vi è espressione riconduucibile al suo stato d'animo, la forza nel suo vero io di soldato e uomo è celata al prossimo, sa poco di lei da quando il fato ha voluto infierire, solo la Somma è riuscita a trovare le giuste parole da vergare per comunicare si tragico evento, ha retto l'animo Gelido del figlio dei Ghiacci a tale notizia, ma se reggerà alla vista di lei questo è ancora da scoprire, ve silenzio in quel tratto del Palazzo che sta solcando di gran passo, silenzio rotto solamente dai suoi passi simili ad una corsa affrettata, vola il manto alle spalle, così come la lunga e nera chioma libera di ondeggiare alle spalle, volta l'ultimo angolo del corridoio rimanente, sa che quella stanza è la a pochi passi ancora ed è in quel tratto che rallenterà il passo si da trovare il tempo di un controllo al suo abbigliamento, che vuole come sempre impeccabile anche in tali occasioni, rallenta il passo, le mani accarezzano prima il manto e poi la chioma ... il Cavaliere sosta per qualche istante a soli 3 mt dalla porta della stanza, respira lento il Nordico, deve trovare il giusto modo di affrontare la situazione.


NYMERIA {stanze private} si aggira per le proprie stanze, quando i lievi rumori provenienti dalla camera di Hagall, accanto alla propria, le raggiungono l'udito. Si arresta qualche momento, una carezza limpida le giunge allo spirito, affiancata a freddo sospiro di Rhiannon, segnalandole la presenza di una sorella seguace del sentiero della Luce. Con una mano raccoglie un lembo della veste scura come la notte, trapunta di una miriade di stelle di filo d'argento, tanto che parrebbe che un lembo della notte stessa si fosse avvolto attorno alla silvana, si accosta alla porta che congiunge le camere e vi bussa lievemente, chiamando a voce bassa ''Hagall?''. Ristà poi in attesa di una risposta non volendo proprio in questi giorni, violare l'intimità della giovane.


MITRHIL {[ stanza privata Hagall ]} )O( { La osserva come farebbe qualsiasi madre preoccupata per sua figlia, ma nulla di quella apprensione si paleserà sul suo volto, mantenendo quel sorriso sincero e amorevole. [// Imperturbabilità lvl 4 ] Le sue parole sembrano convincere la Custode, non una smorfia, non una contrattura su quel viso le cui ombre l’accarezzano come se la Sibilla appartenesse a loro… e probabilmente così è. [// Empatia lvl 3] Annuisce appena con il capo, anche se molto sangue è stato perso e l’incarnato è certamente pallido, a parte questo sembra stare davvero bene. } Quel monellaccio sta bene, gattona e tenta già di muovere qualche passetto da solo, ma è troppo pigro e ostinato… quanto il padre, per poter avere la giusta pazienza che in questi casi è fondamentale! Ma… d’altro canto sa essere di una dolcezza che mi domando se sia già un bel ruffiano…. Ho paura che avrò un bel po’ da fare con lui… { La luce rossa di Cerridwen fa scemare le parole, fulgida e passionale nella notte avanza veloce come il sole del meriggio. Saeta lo sguardo d’argento verso la porta nel momento stesso in cui la voce della Regina si palesa chiara e limpida nella quiete del palazzo. }


ACTARUS [ Stanza di Hagall ] Ricompsta la sua figura come voluto, che vi sia porta chiusa o no, lui entrerà in quella stanza, nessuno lo potrà fermare, poichè solo il fato di un viaggio in missione improvviso lo ha allontananto da lei, ed il ritorno non è stato dei più morbidi e dolci, fatto è che il passo finale sarà oltre quella soglia, si che possano le oscure navigare libere oltre quel limite che fin pochi istanti fa impedivano anche ai suoi occhi di posarsi su di lei, un passo ancora e la sua figura sarà palesata dentro la stanza, così rapido il suo sguardo alla ricerca di lei, a cui aggiungerà la vista della Custode cui per vari versi è legato da Tempo immemorabile, ma le sue prime espresse saranno diretta alla Sibilla, già quando si troverà ad 1 mt solamente dal suo letto, [ Hagall ... ] difficile esprimersi in tal casi per un uomo che non ha mai dunitato delle proprie parole da dire, ma che ora vengono a meno, gli occhi catturano il suo viso, e scorrono per un istante verso la sua sorella , senza verbi in aggiunta sarà solo un gesto il saluto, lei comprenderà la difficoltà dell'uomo forse [ Hagall ... ] ripeterà ancora nel mentre essendo sul lato sx della Magistra cercherà la sua mano mancina con la propria dx, e se tale contatto vi sarà non mollerà quella presa tanto forte quanto delicata ... pochi istanti e si ritroverà in ginocchio al cospetto della Donna in attesa forse solo di uno sguardo, di una parola, di un segno che lei lo riconosca.


HAGALL { Stanza Privata . FU } • { Il viso segue ogni movimento della sorella, come se fosse rinchiusa li da una vita e questo fosse il primo cenno di qualcosa di diverso che si agita nella stanza. Gli occhi spalancati sono tutti per lei, ed in essi si mescolano ombre nuove, che non lasciano più spazio alla debolezza. C’è Rhiannon in quelle pozze d’ambra liquida. C’è Rhiannon in tutto il corpo. } Oh mi manca già…appena tornerò al Tempio sarà il primo che vorrò abbracciare { confessa sorridendo. Ed è ancora con l’immagine del piccolo davanti agli occhi che si lascia attraversare dal fuoco della Giusta. Sente la sua aura prima della sua voce, ma soltanto alla seconda è in grado di replicare } Nymeria, vieni pure { la sua voce ha qualcosa di possessivo quando si rivolge alla Sapiente di Cerridwen. Crede che le visite siano finite, mentre la Triade si compone in quella stanza, quand’ecco che la porta principale torna ad aprirsi, ma per mano di un uomo, stavolta. Il suo. La fronte si corruga e le labbra si schiudono. Lui la chiama, si inginocchia accanto a lei e le prende la mano. Non riesce a dire niente. }


NYMERIA {stanza Hagall} dischiude l'uscio, entrando e lasciandolo aperto alle proprie spalle. Lo sguardo cerca subito Hagall, dardeggiando in direzione del letto sul quale lei è adagiata, incrocia Mithril avvicinandosi e le sorride, la silvana, con affetto. Sta per parlare, forse, per dir qualcosa, ma si zittisce alla vista di Actarus, andando a mettersi accanto alla Bianca Custode e ristà, lo sguardo che accarezza, silenzioso eppur carico di parole e calore, la Sibilla.


MITRHIL {[ stanza privata Hagall ]} )O( { Le persone si avvicendano: la Regina, loro consorella e poi il cavaliere, Actarus a cui la sibilla è legata più di quanto ella vorrebbe ammettere. Un sorriso viene donato all’uomo in evidente imbarazzo, ma gli occhi argentati non rimangono a fissare il cavaliere bianco, lasciando per un momento che possa usufruire di quella pseudo intimità per scambiare qualche sguardo e qualche azione nei confronti di Hagall. } Mia regina e sorella, che piacere vedervi! { Si alza dal letto per allungare le mani verso colei che della Giusta ne porta i colori e l’ardore. } Sono venuta per accertarmi dello stato di salute di Hagall, credo che la perdita di sangue sia stata troppa perché possa rimettersi completamente in poco tempo! { Solamente ora si volterebbe verso la Sibilla e di conseguenza verso l’uomo inginocchiato accanto a lei. } Mi aspetto da te quanto ci fummo dette solamente pochi giorni addietro… { Riferendosi all’aiuto promesso dalla vestale nera per tenere d’occhio quel monello di Bryok. }


ACTARUS [ Stanza di Hagall ] Si solleverà da quella posizione ma se potrà non lascerà il contatto con la sua mano, anche lo sguardo non perde il suo viso per un istante, non per mancanza di rispetto a chi presenzia tra quelle mura, ma perchè da troppo tempo non si immergeva in quel viso, forse patetico nel dire [ Come ti senti ? ] è forse una semplice domanda che non vorrebbe fare in quella situazione , lei non ha risposto alla sua voce, forse non necessita ora di udirla, o forse è la cosa che vorrebbe di più al mondo in questo istante, le oscure , forse involontariamente lasciano il suo viso cercando quelle forme che non sono più appartenendi alla sua lady Tempesta, come se volesse una conferma visiva, lascia il suo ventre subito dopo con discrezione, affacciando lo sguardo prima sulla Custode, ed in seguito alla Regina appena entrata in quella stanza [ lady Mitrhil, lady Nymeria ... ] solo così dirà privato di parole in questo momento, e di un solo momento si tratta perchè tornerà ad osservare la giovane Sibilla cui vorrebbe riversare mille e più parole ma che ora non riesce a dire, ha solo bisogno del suo contatto, di averla ritrovata, il Tempo si dice guarisca tutte le ferite, anche se questa è davvero profonda, e non solo per lei ... e di certo le parole della Custode raggelano ancor più il sangue del Nordico.


HAGALL { Stanza Privata . FU } • { Lo sguardo del Cavaliere è la cosa più terribile e mozzafiato che abbia mai visto. Se lo dimentica ogni volta ed ogni volta torna a sentirsi così quando lui la guarda. Per una manciata di secondi spariscono le sorelle e le anime, persino la Lupa e il Castello. Addirittura l’Isola stessa. Ma non sparisce la Dea, adesso. Non sparirà più. Così è appellandosi ad essa che si sforza di sorridere } Sto bene { è la terza volta che replica in questo modo a questa domanda. La terza volta, come tre sono i Volti, come tre sono le fasi della vita di ogni donna, come tre sono i secondi che passano prima che lei aggiunga } Perdonami { in un sussurro spezzato udibile solo da lui, che alle altre parrà come un respiro indistinto. Lo guarda a lungo, le dita si stringono attorno alle sue con una forza intrisa di debolezza fisica. Le parole di Mitrhil e del sangue che ha perso risuonano nella stanza e questo la costringe ad interrompere il contatto visivo con il Cavaliere per guardare lei, come supplicandola di non aggiungere altro in presenza dell’uomo. Poi il suo viso diviene radioso, più o meno forzatamente, e la voce riprende a riempire la stanza } Sarà un onore mantenerla, Mitrhil { quindi si sistema meglio sui cuscini } Siete venuta per curarmi? { domanda poi sentendo un’ondata di nausea nel ripensare al decotto che le ha portato Callista }


NYMERIA {stanza Hagall} abbozza un sorriso alquanto pallido, e risponde con un lieve cenno del capo, mormorando ''Cavaliere.. rispectae aveas.'' Appare fredda, forse l'elfa, ma il suo atteggiamento cela la lotta che sta compiendo per sedare le fiamme che sente rombare nelle orecchie e scorrerle nelle vene al posto del sangue lucente. Il rimorso di non aver forse sufficientemente seguito Hagall, la rabbia immotivata, oh lo sa che è immotivata ma la sua indole indomita fatica a piegarsi alle volte anche dinnanzi alla trina, per la giovane vita persa prima ancora di vedere la luce, ghermita dalle fredde dita delle ombre.. eppure sa che le ombre cullano la sua prediletta fra le sorelle.. Raddrizza il capo, e abbassa appena lee palpebre, così tentando di mascherare il subbuglio che la scuote come la chioma di un albero nel mezzo della tempesta, almeno agli occhi dell'umano, sapendo che entrambe le sorelle possono invece percepire ch'ella sia inquieta. Intreccia le mani in grembo e ascolta.


MITRHIL {[ stanza privata Hagall ]} )O( { Non sfugge allo sguardo della bianca ancella la devozione che il cavaliere ha nei confronti della consorella, la custode vorrebbe lasciare loro l’intimità di cui necessitano, molte sono le cose che avranno da dirsi, ma ora è, principalmente, il tempo che la Sibilla si rimetta al più presto. Avranno tempo per chiarire e per mettere a nudo i propri sentimenti. Annuisce allo sguardo di Hagall, portandosi nuovamente vicino al letto e rafforzando il sorriso verso il cavaliere. } Non preoccuparti Actarus… { Dolce la voce ad alleviare i pensieri forse troppo cupi del cavaliere, infondo la custode rappresenta la speranza, la rinascita dopo la morte ed lì anche per questo motivo in una notte in cui la luna è nella sua fase di crescita. Solamente uno sguardo fugace rivolge verso Nymeria, combattuta forse da chissà quale cruccio. [// Empatia lvl 3] } Si Hagall, sono venuta a portarti la luce di Arianrhod, perché possa ripristinarti, con il suo potere, delle energie perse. { Allungherebbe le mani una verso Hagall e l’altra verso Nymeria, perché in questa notte la triade possa essere presente nei tre volti delle sorelle. Attenderà di poter stringere le dita affusolate attorno a quelle delle sorelle per poi tentare di richiamare il potere di Arianrhod divenendo suo canale diretto. Le sue labbra sono boccioli di fiori di pesco che si schiudono lentamente, mentre la sua voce si leverà dapprima delicata in un’armonia di suoni e colori, un’antica invocazione a colei che è la rinascita. La melodia salirà come fil di fumo argentato spandendosi nella stanza privata, un canto di fede, ma soprattutto di speranza. Lieve la mano unita a quella di Hagall si porterebbe sul suo ventre, come una farfalla bianca che dolcemente andrà a posarsi su quel fiore tinto dalla notte. [ // Concentrazione – Incanto Guarigione 1/3]


ACTARUS [ Stanza di Hagall ] Gli occhi di chi ha vissuto mille battaglie, di chi ha visto versare sangue a fiumi, di chi ha affrontato il peggior nemico non erano preparati a questo momento , tanto meno il suo animo, non essere stato presente quando lei ne aveva più bisogno è una cosa che difficilmente il Nativo della Terra dei Ghiacci si perdonerà tanto facilmente, continua a sorreggere le oscure su di lei, e precisamente al suo viso come se nulla intorno esistesse più, quante volte hanno fatto questo gioco di isolarsi dal mondo reale per trovare un loro spazio personale, non ve bisogno di parole per questo a loro basta uno scambio di occhi ... e quello scambio di sguardi le risponderebbe che non ha nulla da scusarsi [ ti crederò ... ] e facile comprendere il senso delle sua parole espresse con tanta bassa voce, ascolta il suo dire verso la Custode, e forse per questo motivo che attende ancora un istante prima di lasciare la sua mano libera di adagiarsi al letto come prima, non volendo ostacolare in alcun modo le probabili cure che ella deve ancora affrontare, e in quel frangente che cercherà gli occhi delle sue sorelle per cercare di comprendere dalle loro espressioni un qualcosa di più in merito alla risposta di Hagall, anche se difficilmente potrà capire o intuire qualcosa, ma è come un bimbo perso nel vuoto che ha bisogno di conferme , non sarà padre, ma vuole ancora una donna da amare nel suo prossimo futuro, sempre che la Dea non lo privi anche di questo, un solo passo indietro per lasciare spazio alla Custode ed al suo operato con un sospriro che ha il sapore di un ( Grazie ) e di speranza in loro che ora doneranno il loro aiuto alla Sibilla.


HAGALL { Stanza Privata . FU } • { La mano ancora stringe quella del Cavaliere, mentre guarda la Custode della Luce. Ascolta le sue parole e annuisce. Non le sfugge l’espressione corrucciata di Nymeria, ma adesso non può dedicarsi a lei. Così si limita a guardarla in silenzio, in attesa ch’ella prenda la mano di Mitrhil, per poi voltarsi e guardare nuovamente Actarus e sorridergli } Resta accanto a me. { dice mentre la mano libera si stringe attorno a quella della Custode. L’Esperto le lascia la mano, ma lei repentina la riprende, come a invitarlo a restare vicino, all’interno di quel Cerchio che si sta per aprire per lei. Lui è un fedele a cui di certo non potrà che giovare il potere della Triade. Così chiude gli occhi e posa la nuca sui cuscini, richiamando a se il potere della nera come fece il giorno prima mentre Callista la curava. Sulla sua fronte la stella prende vita e riluce di bagliori argentei (//Luce di Stella liv3) }


NYMERIA {stanza Hagall} osserva gli sguardi di Hagall ed Actarus, sentendosi quasi a disagio in un momento in cui dovrebbero forse poter star da soli e parlare, dar voce a quanto li affligge. La presenza di Mithril però la rassicura, rintuzzando gli ardori della silvana che, non appena si avvede dell'invito ad unirsi al cerchio da parte di entrambe le sorelle, immediatamente scioglie le mani e ne infila una in quella tesale dalla Custode della Vita. Prende un lungo respiro e subito le par di riuscire a respirare meglio, relegando le proprie preoccupazioni in un angolo della mente che ora inizia a sgombrare e laciar libera affinchè la fiamma possa prenderne possesso e divamparvi..


MITRHIL {[ stanza privata Hagall ]} )O( { Non esiste nient’altro se non quel canto che vuole essere un invito a Colei, che l’ha scelta come custode della luce, di presentarsi per farle dono del suo potere. Si svuoterebbe di tutto ciò che è per permetterLe di riversare in quel corpo mortale il Suo potere, come la potenza di una cascata che si getta nel suo bacino. L’acqua sana, purifica, lava via le sporcizie di cui l’uomo si macchia. Tutto è parte di quella ruota che gira inevitabilmente, ma anche quando la morte sopraggiunge, in essa è racchiusa la stilla di luce della rinascita. Il chicco di grano, non dovrà morire per donare il suo frutto? La bianca ancella cercherebbe con tutta la sua volontà di allacciarsi a chi rappresenta tutto questo, alla Vergine Fanciulla. Lentamente percepirebbe il suo calore inondarne il viso, mentre la Sua immagine comparirebbe davanti ai suoi occhi. Fulgida figlia dei tre volti, le sua dita si poggerebbero sulla tua fronte donandoti il suo potere guaritore. La stellina bianca comincerà a risplendere di una luce bianca, che tutti potranno vedere nella stanza, mentre sentirà fluire dentro la custode, come argento colato, la sua essenza divina. [// Luce di stella lvl 4 + Concentrazione – Incanto Guarigione 2/3]


ACTARUS [ Stanza di Hagall ] Non interferirà in alcun modo se non sarà chiamato in causa, nel suo silenzio il pensiero sarà rivolto al cielo a colei che domina su di loro con la sua Luce, e la speranza di tornare a sorridere un giorno con spensieratezza mano nella mano con lei, con al vita da vivere, le resterà accando come da ella decantato e richiesto con il contatto di quella mano che per lui e importante più della propria vita, non risponderà a parole alla donna, ma stringerà quella mano una volta di più per darle risposta, mantre la mano libera si stringe a pugno celandosi sotto il manto come a voler credere in quella unione più di altri momenti , e forse potrà regalarle un tocco in più in quel momento così delicato che la donna sta vivendo e condividendo con lui, anche il ghiaccio più freddo si scioglie con tutte quelle stelle.


HAGALL { Stanza Privata . FU } • { Continua a brillare la stella sulla sua fronte (//Luce di Stella liv3) mentre sul viso si distende un’espressione serena. Una delle cose che ha appreso dall’essere figlia della Vecchia, è che da li si passa per andare avanti e non si torna indietro. Lei è la fine del Cerchio. Quello vecchio si chiude per permettere al nuovo di aprirsi come la corolla di un fiore che appassirà ancora e ancora }


NYMERIA {stanza Hagall} abbassa le palpebre e rivolge il proprio pensiero all'ardente volto della Dea, che disegna con mano potente e sicura il sentiero delle figlie a lei legate. Alla luce candida e a quella argentea si unisce ora il bagliore del fuoco, apportatore di calore, vita e giustizia. La luce della Stella rifulge [liv. 4] sulla fronte della silvana che indirizza a sostegno di Mithrill la propria concentrazione a supporto per la guarigione della Sibilla.


MITRHIL {[ stanza privata Hagall ]} )O( { La voce di colei che porta la luce della Vergine Fanciulla si fa più alta aumentando di intensità trasportata dall’estasi mistica. Fremerebbe il suo corpo sotto la piena affluenza del bianco potere, trasportata dalla marea impetuosa. Ma non c’è paura, non c’è smarrimento, perché è in quella marea che troverebbe il contatto definitivo con Arianrhod. La Custode è parte di Lei e Lei è parte della Custode. All’interno del suo corpo il potere fluirebbe come un torrente in piena, ma sul viso dell’ancella potranno notare solamente una dolcezza divina, mentre la bianca stella rifulgerà nel suo massimo splendore. La stanza s’ irradierebbe, la notte e le ombre si dissolverebbero come un’alba che non vuole attendere oltre. Non riesce più a trattenere nel suo corpo mortale quel potere e, lentamente, lo lascerà fluire proprio attraverso le sue mani che, luminose, diffonderanno quel calore celestiale perché cicatrizzi lì dove v’è offesa. Se riuscisse a canalizzare il potere, la stellina della fronte comincerebbe a sfumare d’intensità e a passare la sua luce, nelle mani di Mitrhil sprigionandosi potente sul grembo della Sibilla. [// Luce di stella lvl 4 + Lancio / Incanto Guarigione 3/3]


ACTARUS [ Stanza di Hagall ] Non c'è la morbida erba della foresta su cui si poggia il corpo di Hagall, non vi sono alberi e natura a contornarla, non ve la brezza del lago che li bacia, eppure e come se sentisse tutto questo, nel momento massimo di intervento della Custode chiuderà le palpebre restando in quella stanza solo per il contatto della mano con la Magistra, non escono parole dalle labbra dell'Esperto, anche il respiro e così corto da non emettere rumore alcuno , niente deve turbare il momento lei deve guarire presto, vederla li quasi impossibilitata a muoversi non la riconosce, lei spirito libero e distruttivo, le manca quella parte di lei, ma tornerà ... presto , così come presto l'aquila tornerà a volare libera nei cieli.


HAGALL { Stanza Privata . FU } • { Continua a brillare la stella sulla sua fronte (//Luce di Stella liv3) mentre sul viso si distende un’espressione serena. Una delle cose che ha appreso dall’essere figlia della Vecchia, è che da li si passa per andare avanti e non si torna indietro. Lei è la fine del Cerchio. Quello vecchio si chiude per permettere al nuovo di aprirsi come la corolla di un fiore che appassirà ancora e ancora. Sente il potere della Bianca avvolgere quello della Nera e della Rossa. Sente un tepore dolcissimo avvolgerla e restituirle parte di quelle forza che stava perdendo. Sorride, inspirando come se si trovasse nella foresta, fra gli alberi. Magari accanto a quella fonte su cui stava seduta la notte in cui Actarus giunse di ronda. }


NYMERIA {stanza hagall} sente e vede la luce candida dilagare ed un subitaneo senso di pace si diffonde, la soavità del viso della Fanciulla che porta acon sè le speranze e la purezza della prima gioventù. Le fiamme ardono, ora per riscaldare e confortare, nell'animo della Sapiente, che continua a mantenere il contatto con la mano di Mithril, quasi fresca nella propria che par ardere di un fuoco interiore. Un sorriso disteso le incurva le labbra, in onore al potere della Trina di cui ancora una volta ha l'onore di testimoniare la potenza.


MITRHIL {[ stanza privata Hagall ]} )O( { Così come si è riempita della linfa divina della Vergine Fanciulla, lentamente si svuoterà, lasciandola come un involucro vuoto, inconsistente. Il suo potere l’ha abbandonata ma non il suo spirito che l’ha resa ancora più forte nell’animo. E’ la custode della vita e della luce, il canale che permette alle creature di riscoprire il volto amorevole e caritatevole della Dea. La giovane si sente spossata privata della sua luce. Le ciglia bionde si sollevano di nuovo ma la sua vista è leggermente appannata, il volto leggermente pallido, anche se la Sua luce sembrerebbe ancora irradiarle il viso. [//SPOSSATEZZA 1/1] La custode sorride dolcemente prima verso Hagall a cui la stretta della sua mano andrà ad intensificarsi e poi verso l’Esperto, amico fedele. Scioglie l’intreccio che la lega ancora alle sorelle per andare a porgere la piccola sacca di cuoio alla Sibilla. } Sono certa che qui dentro troverai qualcosa che ti allevierà sicuramente il morale! Mi sono data da fare in cucina! { Apre appena la sacca e l’odore inconfondibile di biscotti al miele invade per un momento la stanza. } Te la lascio qui, ma vedi di non mangiarli tutti in una volta! { Cerca di mantenersi il più lucida possibile ma l’incanto l’ha privata di buon parte delle forze. } Avete qualcuno che possa scortarmi al tempio? { Rivolgendosi ora a Nymeria. E’ appena un sussurro quello della Custode le cui forze verrebbero meno, ma cercherebbe di resistere almeno fino a che la rossa sorella dia il suo benestare a quella piccola richiesta. }


ACTARUS [ Stanza di Hagall ] E quella luce percepita anche oltre le palpebre si dilegua lentamente , portando il Nordico a sollevare nuovamente le palpebre e ritrovare i visi delle sorelle presenti, che andrebbe a scorrere velocemente dalla Regnante alla Custode, abbattendosi in fine sulla Magistra con dolcezza e passione legate da un unico filo conduttore che solo a loro due è dato comprendere, e se lo sguardo sarà ricambiato da lei, un accennato e timido sorriso sarà la parola che donerà alla Sibilla, a volte i verbi sono di troppo meglio tacere e sperare in ciò che si crede e si brama, ed ancora la sua mano nella propria sono davvero il miglior scambio che potessero avere ora in quella stanza, vi sarà tempo per le parole tra di loro in forma privata, ciò che conta veramente e ch'ella possa tornare ad essere la ribelle conosciuta tempo fa [ ora devi riposare ] sussurrerà verso di lei, anche se vedendo l'offerto della Custode e conoscendo la Magistra difficilmente riposerà subito.


HAGALL { Stanza Privata . FU } • { Lascia andare tutto. La Dea, la luce della propria stella, la Vergine, la Guerriera, la Saggia. Lascia la mano di Mitrhil e le ombre che avevano circondato i propri occhi. Ma non lascia la mano di lui, a cui si aggrappa come fosse l’unica cosa che le impedisce di precipitare in una voragine di pietre aguzze. Annuisce } Fra te, Callista e Nivienne, mi alzerò da questo letto che sarò una botte { una battuta per sdrammatizzare il momento, dalle sue labbra è davvero troppo. Non trattiene le sorelle. Non invita la Custode a dividere il letto con lei come ha fatto la notte prima con la Rossa. Non domanda alla Regina di lasciare aperta la porta che mette in comunicazione le loro stanze. Non fa niente di tutto ciò perché trattenersi dal mandarle via è una fatica più che sufficiente } Vi ringrazio sorelle mie { la mano resta stretta a quella di lui, segno evidente che loro possono andare, lui no }


NYMERIA {stanza Hagall} riaperti gli ochi si assicura dapprima delle condizioni di Hagall. Le sorride, rasserenata dalla presenza di Ahrianrod che ancora aleggia nella stanza, per poi porgere attenzione a Mithril. Il Cavaliere teneramente si accosta a Tempesta, ma ora è la figlia della luce ad essere affaticata. ''Mithril, sei certa di non volerti trattenere per questa notte? Se preferisci posso dar ordine a degli armigeri di scortarti.. ma prima fermati qui con me a riposare per un poco.'' Con un cenno del capo indica la porta ancora aperta che concede accesso alle stanze della regina. ''Credo che dovremmo lasciarli un poco da soli..'' questo viene solo mormorato, senza necessità di aggiunger altro, se non un sorriso.


MITRHIL {[ stanza privata Hagall ]} )O( { La custode si scosta definitivamente dal letto per affiancarsi alla Regina. } Vi ringrazio Nymeria, accetto la tua ospitalità, ma dovrò tornare al tempio prima che il sole torni ad albeggiare, non vorrei che Bryok si svegliasse e non mi trovasse accanto a lui! { E’ appena un sussurro quello della bianca ancella, sente effettivamente venire meno le forze ma cercherà di resistere almeno fino a che la Regina non le indicherà la porta che divide le stanze reali da quella del chicco di grandine. } Che Arianrhod ti preservi Hagall…e a voi Actarus porti luce al vostro cuore! { Lascerà così la stanza della Sibilla preceduta di qualche passo dalla regina dopodiché lascerà che la dolce incoscienza la rapisca, sicura di essere in ottime mani. }


ACTARUS [ Stanza di Hagall ] Interviene con dolcezza nel tono [ in altri casi vi accompagnerei io lady Mitrhil ] non aggiunge altro sicuro che la Custode coprenda il motivo del suo negare affiancamento nel rientro al Tempio, lui vuole restare li al suo fianco questa notte e lo farà anche dovesse restare in piedi per tutte le ore diurne [ se mi è concesso lady Nymeria mi fermerei qui ] è una giusta formalità che deve alla Regnante anche se è sicuro ch'ella non lo impedirà e le sue parole sono la conferma di tanto, e le parole della custode sono la conferma di ciò che fin ora non aveva notato , data l'attenzione a Hagall, la figlia del Tempio è Madre, avrà Tempo di congratularsi con lei in seguito, ma ora lui è solo per la Sibilla alla quale dirà in un sussurro [ posso restare con te questa notte ? ] la stretta di mano diverrà doppia, così come doppio sarà il sorriso regalato alle due sorelle che ancora una volta hanno agito per il bene della Sibilla.


HAGALL { Stanza Privata . FU } • { Guarda le sorelle e sorride loro. Anche se ha appena accolto in se la luce della Dea, è provata. La prigionia debilita le Bestie. La costrizione scarnifica l’animo. Saluta entrambe } Che le Ombre di Rhiannon vi custodiscano { poi attende che la porta si chiuda e che restino soli, per tornare a guardare il Cavaliere. Sorride. } Spogliati. { lo dice con un tono che non ha niente di malizioso o passionale. Vuole soltanto che si levi le armi e la corazza per sentire l’uomo dentro il cavaliere. Poi, quando lui l’avrà fatto, solleverà le coperte per permettergli di entrare nel letto accanto a lei, dove lui diverrà il suo rifugio. Contro il suo petto si addormenteranno infatti la Sacerdotessa e la Lupa. Contro il suo cuore, la donna. }


NYMERIA {stanza hagall} precede di pochi passi Mithril, per poi attenderla al varco della porta e aiutarla, sorreggendola per un braccio, come se la volesse guidare verso un divanetto che si scorge in lontananza. Prima di allontanarsi, volge il capo verso chi rimane nella stanza pocanzi lasciata.. ''Ser Actarus, la Dea vi benedica, Hagall, ti affido a chi, tranne la Dea, questa notte potrà vegliare al meglio su di te.'' Così accomiatandosi, si allontana, mentre una fantesca provvede a chiudere la porta alle spalle della regina e della magistra.




"Non è possibile suonare senza uno strumento Mitrhil e io ti ho scelta per far risuonare il mio volere tra i mortali. Fai che la tua voce sia la mia melodia nel parlare, che i tuoi gesti siano armonia e che tutta te stessa sia il mio canto. Tu sei la mia Stella Mitrhil, ed io sarò con te in ogni tuo passo"

OFFLINE
Post: 2.093
Città: BRESCIA
Età: 46
Sesso: Femminile
Luna Nera
11/06/2011 14:53
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Riassunto:

Arshal si reca da Hagall portandole un'infuso di Camomilla, Lavanda e Miele, per aiutarla a riposare e lenire eventuali dolori. Durante l'incontro la figlia di Cerridwen si accerta delle condizioni psico-fisiche della sorella, e quella di Rhiannon apprende del dono che l'altra custodisce in grembo, quale frutto di Beltane

Cure prestate:

Infuso di Camomilla, Lavanda e Miele (Lenisce i dolori e aiuta il corpo a riprendersi dal trauma e dalla fatica)




ARSHAL [Ingresso] la Magistra sa che le è stato consigliare di riposare e ricorda bene d'aver promesso a Krysliin di fare insieme quella visita...ma questa sera il sonno non riesce a giungere e Arshal si sente inquieta. Non se l'è sentita di rimandare ulteriormente l'incontro con Hagall, nè di svegliare o disturbare l'iniziata, che potrà vedere la Magistra del Vespro in seguito. E' uscita di fretta dal Tempio, avendo giusto il tempo per infilare un paio di bassi calzari...non porta con sé l'athame delle figlie della Madre, nè alcun ornamento. I lunghi capelli sono sciolti ed ondeggiano ad ogni passo, tra le mani porta una brocca e soltanto questa impedisce all'ancella di correre, perchè non vuole che l'infuso ormai freddo si versi a terra. Giunta davanti all'ingresso del Palazzo Reale si ferma, gli occhi chiari osservano per un istante le guardie che si trovano davanti ad esso e le labbra si schiudono ''Rispectae Aveas, sono qui per far visita alla Magistra del Vespro, Hagall.'' è certa che il suo saluto, le rosse vesti che indossa e la piccola stella sulla sua fronte possano ben identificarla come sacerdotessa. Se le sarà concesso di passare, Arshal supererà il portone e senza fermarsi andrà a cercare le scale che la condurranno al piano superiore.

HAGALL { Stanza Privata . Balcone . FU } • { La Lupa ulula silenziosamente alla Luna. Non è vero che deve essere piena perché le bestie le innalzino il loro grido. Così spezzata è molto peggio. Straziante il tanto che basta da spaccare il cuore a metà. Ed è con le mani sul grembo che la Sibilla siede sul balcone dell’ampia finestra della stanza. Le tende sono spalancate così come i vetri: palpebre di un enorme occhio che da sull’Isola. La schiena poggiata contro lo stipite, un piede davanti a lei, col ginocchio raccolto davanti al petto, e l’altra gamba che penzola dentro la stanza. Questa sera, finalmente, i capelli sono sciolti, liberi di ciondolarle addosso mossi dal vento e dalle anime che la circondano. Ma lei non guarda loro, guarda la notte. Ed è in essa che vede una piccola, splendida fiamma, avanzare verso il Tempio. Sorride senza muoversi, limitandosi a seguirla con lo sguardo per poi tornare a spiare le stelle, mentre attende che il calore di una di esse giunga fino alla sua stanza }

ARSHAL [Scale/Primo Piano] e le scale vengono trovate. L'ancella del Meriggio non trova nessuno sui suoi passi e tenta d'orientarsi con quel poco che sa del Palazzo e con ciò che la Somma Stella ha scritto sul luogo in cui Hagall si trova. Sa che la sorella è lì, sa di non aver sbagliato, ne percepisce l'oscura luce, poco distante. Si ferma, giunta in cima alle scale e lascia vagaregli occhi chiari sulle porte che ha davanti...una di queste è aperta e dentro sè Arshal sa che la sorella si trova lì, grazie a quel filo che le unisce. Non scorge ancora la figura della sacerdotessa, ma avanza verso la stanza ed ora i suoi passi sono più cauti, mentre la brocca è sempre stretta tra le dita sottili.

HAGALL { Stanza Privata . Balcone . FU } • { La sente avvicinarsi, farsi sempre più forte come quelle fiammelle che paiono minute, ma che bruciano sempre di più quando vi avvicini le mani. Eppure è un fuoco che non fa male questo, e lei socchiude gli occhi per un attimo nel sentirlo divampare nel costato. La porta è aperta poiché le piace sentire la corrente passare. Finalmente infatti s’è potuta alzare dal letto. Soltanto quando la sente prossima alla porta, la Sibilla volge il viso in quella direzione, porgendo un sorriso alla figura che sta per entrare. Ed una volta inquadratala sotto la cornice dello stipite, sussurrerà verso di lei con un tono che solo ella potrà udire } Spirites Aveas Cacciatrice { non si muove, resta seduta dove si trova, tornando silenziosa }

ARSHAL [Stanza/Balcone] sente la voce della sorella pronunciare il saluto delle figlie del Vespro e volge lo sguardo in direzione del balcone. Le labbra si piegano in un leggero sorriso, mentre gli occhi constatano che Hagall deve sentirsi meglio, almeno fisicamente, se ha lasciato il letto. ''Rispectae Aveas, sorella.'' replica avvicinandosi e portando sè stessa al limite tra la stanza e il balcone ''Non chiamatemi cacciatrice, ora sono nuovamente me stessa...o, almeno, in parte.'' tace per un istante, andando a scrutare la figura che ha davanti, per poi proseguire ''Vi ho portato un infuso di camomilla e lavanda, v'aiuterà a riposare.'' le mani alzano leggermente la brocca, come per indicarla, e le parole non dicono che in quella bevanda è stata aggiunta una buona dose di miele, che aiuterà il fisico a riprendersi dal trauma e dalla fatica.

HAGALL { Stanza Privata . Balcone . FU } • { La guarda avvicinarsi e sorride ancora, temprata lei stessa come una guerriera, la cui corazza è però fatta di ombre gelate. Ma non sembra patire il freddo, nonostante il suo viso appaia ancora un po’ pallido ed emaciato. Ma è sulla via della guarigione la Magistra degli Spiriti. Annuisce } Una parte di voi lo resterà per sempre { quasi profetiche le sue parole, nonostante ancora non sappia che al ventre della sorella sia rimasta aggrappata quella notte. } Vi ringrazio { risponde prendendo delicatamente dalle sue mani la brocca contenente l’infuso. È freddo, lo sente coi polpastrelli, tuttavia la cosa non sembra importarle, perché lo porta alla bocca e ne beve un sorso con gusto } Delizioso { mormora umettando le labbra con la lingua } Novità al Tempio? { domanda poi tornando a guardare fuori, cercando la Sacra Dimora con sguardo nostalgico }

ARSHAL [Stanza/Balcone] lascia che la brocca le venga tolta di mano ed osserva Hagall berne il contenuto. ''Sì, immagino di sì.'' replica all'affermazione sulla Cacciatrice e replime l'istinto di posare le mani, ormai libere, sul proprio ventre in un gesto protettivo...non vuole che la sorella pensi a nuove vite in questo momento, a meno che non sia lei a chiedere qualcosa. Scuote leggermente il capo ed i lunghi capelli scuri oscillano lungo la schiena ''No, non direi che vi siano novità di grande rilevanza, ogni cosa procede come sempre...Probabilmente vi sarà un'unione in catenasse e le figlie del Meriggio avranno qualcosa di diverso a cui pensare.'' parla di quel piccolo avvenimento, ma senza dargli una reale importanza, soltanto per rendere partecipe la Magistra della vita che al Tempio continua ad andare avanti.

HAGALL { Stanza Privata . Balcone . FU } • { Beve in silenzio ancora un po’ di quell’infuso, continuando ad apprezzarlo. Resta in silenzio per lunghi istanti, poi torna a guardarla } Oh una Catenasse, è da tempo che non ne vedo una… { corruga la fronte pensierosa e riflette per cercare di ricordare l’ultima a cui ha preso parte, ma il ricordo non giunge. Così fa spallucce e beve ancora. Quando smette di farlo, guarda per lunghi istanti la sorella, alzando un sopracciglio } Tutto bene, Arshal? { domanda sentendosi costretta a riempire il silenzio che sempre più spesso l’altra tende ad accavallare dopo parole di poca importanza. Non può immaginare ch’ella abbia una vita nel ventre, ma certamente una madre può sentire una sorta di empatìa con un’altra, pur non riuscendo a riconoscere la fonte di una simile vicinanza } Io sto bene { aggiunge pensando che l’altra si senta in difficoltà per la sua perdita. La sua voce è sincera così come il sorriso che segue }

ARSHAL [Stanza/Balcone] alle ultime parole della sorella Arshal si sente sciocca, voleva proteggere la sorella e non ha pensato che, come sacerdotessa, affrontare il dolore è qualcosa d'accettato all'inizio del proprio cammino verso la Dea. ''Sì, Hagall, sto bene...forse volevo proprio sentire questo, volevo sapere se stavate bene.'' le labbra si piegano nuovamente in un sorriso, prima che le parole tornino a risuonare ''Avete ragione quando dite che parte di me resterà sempre legata alla Cacciatrice...da Beltane nascerà figlio del Dio e della Dea.'' e nel dirlo comprende che non v'era davvero motivo di nasconderlo, o di rimandare l'annuncio, perchè quello non sarà soltanto suo figlio e la sua gravidanza non sarà mai soltanto sua.

HAGALL { Stanza Privata . Balcone . FU } • { Beve ancora, facendo diminuire lentamente il liquido contenuto nella brocca e perdendosi con lo sguardo sulla sua superficie oscillante. Ed è mentre sorseggia che la voce della sorella torna a riempire la stanza con una forza diversa, con parole diverse. Sente il suo sorriso prima ancora di vederlo, quando allontana piano la brocca dal viso e passa la lingua a cancellare le tracce di quel nutrimento } Oh… { riesce soltanto ad esclamare inizialmente, con la bocca che resta schiusa per qualche istante. Poi però gli angoli di questa si tendono verso l’alto, in un sorriso colmo della dolcezza di quell’infuso. } Non potevate darmi notizia più gradita { o forse si. Forse poteva dirle che Actarus attende d’entrare. O che uno strano individuo incappucciato ha chiesto di lei al Tempio. Ma queste sono sottigliezze } Il Tempio par aver schiuso i petali del suo Giardino più bello. Prima Chloe, poi Mitrhil, ed ora voi. { non include se stessa nella lista, seppure la sua presenza e la sua assenza siano pesanti come macigni } Sapete già se è un maschio o una femmina? { domanda sinceramente curiosa e felice }

ARSHAL [Stanza/Balcone] le parole della figlia del vespro la raggiungono e se ancora avesse avuto qualche dubbio, ora può essere certa che quella notizia non arrecherà dolore a nessuno. ''No, ancora non so se sarà un maschio o una femmina.'' e la mano destra va a posarsi sul grembo che ancora non ha iniziato a mostrare i segni della gravidanza. Eppure non scosta lo sguardo dalla figura di Hagall e, come era sua intenzione dato lo scopo della visita, porge altre domande sullo stato della sorella ''Voi come state? So che avete detto bene e non dovete parlare di ciò che avete passato, se non lo volete...ma come state qui?'' ed alza entrambe le mani ad indicare il Palazzo dove si trovano, struttura che è ben diversa dal Tempio a cui sono abituate.

HAGALL { Stanza Privata . Balcone . FU } • { A guardarla bene, c’è quel figlio. Come ha fatto a non vederlo? È fra le folte ciglia scure, dentro le iridi calde e lo sguardo fiammeggiante. Si, proprio li, fra le labbra che tremano appena nel sorriso che ne deriva. Ed anche li, fra le spalle impercettibilmente ricurve sotto il peso di un amore troppo grande, che ogni donna conserva dalla nascita per poi caricarsi addosso nel momento opportuno. E a guardare bene, sta pure fra le dita affusolate, quel figlio. E dentro la stoffa vermiglia, nella carne, nelle ossa. Eccolo. Può quasi vederlo. Nella voce e nei denti } Mi sento in trappola { ammette bevendo l’ultimo sorso dell’infuso e posando a terra la brocca chinandosi dolorante di lato } Ma ora che posso alzarmi dal letto e che mi sento sempre meglio, certamente potrò tornare ad uscire da questo Castello. { si riferisce alla situazione specifica prima } Per il resto sto bene. Mi manca il Tempio, e non amo questo sfarzo, ma quando posso mi reco a pregare la…E poi Nymeria è molto buona con me. { a quella generale poi }


ARSHAL [Stanza/Balcone] la stanchezza arriva, all'improvviso, come negli ultimi giorni sembra diventato abituale e le palpebre si fanno sentire pesanti. ''Immagino che non sia semplice...io non amo restare bello sfarzo per poche ora, immagino cosa possiate provare voi. Può essere opprimente, se non lo si sceglie di proprio iniziativa.'' ricorda bene quanto si sia sentita rigida e impacciata sulle comode poltrone del Palazzo Reale, o quelle dell'Accademia degli Artisti ''Ho promesso a Krysliin d'accompagnarla a farvi visita. Anche se ora state meglio e presto potrete uscire, lasciate che mantenga la mia promessa, le farà bene uscire dal Tempio e vedere luoghi che sono parte dell'Isola e che non tutti hanno l'abitudine, o l'opportunità di visitare.'' porta a termine quel discorso, prima d'alzare la mano destra e passarla sul viso ambrato ''Credo sia meglio che io vada...Nivienne non sarebbe contenta di vedere che m'affatico e anche voi dovreste riposare e lasciare che la tisana faccia effetto.''

HAGALL { Stanza Privata . Balcone . FU } • { Annuisce. Sorride nel sentire il nome dell’Iniziata } E sia. { quindi il sorriso si addolcisce nel sentire il nome della Rossa Custode, con la quale ha condiviso il letto qualche notte addietro } Andate pure mia cara, adesso mi rimetterò a letto e domani sono certa che potrò venire al Tempio { annuisce e scende piano dal balcone, lasciando la finestra aperta. } Che l’Oscura custodisca voi e la vostra creatura { con vostra probabilmente intende sua e del padre, ma anche della Dea. Lentamente si avvicina cauta al letto, non volendo fare movimenti bruschi. Quindi ci si siede e poi entra dentro le lenzuola sottili, posando la schiena contro i cuscini. Probabilmente non dormirà. E forse tornerà alla finestra quando l’altra sarà andata via }

ARSHAL [Stanza/Balcone] ''Che la Guerriera vi doni la sua forza, Hagall.'' osserva la sorella giungere fino al letto e si sposta di lato, quando ella si muove dal balcone all'interno della stanza. Non ci sono altre parole da aggiungere, è giunto il momento d'andare, se non vuole rischiare d'addormentarsi lungo il cammino. Un ultimo sguardo alla sacerdotessa del Vespro, poi Arshal si volta ed i suoi piedi la guidano fuori dalla stanza, diretti alle scale e a quel percorso che ha seguito per giungere al Palazzo.
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 10:57. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com