Forum delle Sacerdotesse del gioco di ruolo Isola di Avalon

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)O(Madre, Amante, Guerriera, Una )O(

Ultimo Aggiornamento: 25/01/2011 21:10
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25/01/2011 21:10
 
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Arshal Magistra del Meriggio
o0)O(0o


Riassunto: Link FM


Si incontrano le tre figlie del Meriggio dinnanzi alla granitica statua di Cerridwen. Mistral, la Stella del Meriggio chiederà informazioni sullo stato in cui versa l'Isola; si preannunciano tempi bui ora che anche il re è scomparso. E le Ancelle della Giusta sono pronte a combattere per la Sua Terra.
Eppure per salvarla il sangue di una delle sue Figlie dovrà esser versato. Cerridwen si impossessa di Mistral richiedendo il sangue della Diaconessa Arshal per mano della Rossa Custode Nivienne.
Infine Ea chiamerà la Nuova Magistra a sè, riempiendole il cuore di nuova ardente linfa vitale, ma non vi è solo la passione e la frenesia, vi sono anche il fuoco e l'ardore per la battaglia.


//Commento:
Lovvo Mistral quando è così [SM=g2159746]
Una giocata bellissima =)
Ora possiamo dare una festa per la promozione di Marghe. Un bacio :*


o0)O(0o


NIVIENNE { Giardini Interni --> Nicchia di Cerridwen } - { L'astro notturno sovrasta il cielo dell'Isola Sacra in questa notte ricca di presagi e dolcezze. Perchè pensi questo Rossa Custode? Forse perchè nel cesto che hai con te ci sono biscotti e focaccine al miele avanzati dalla raccolta delle erbe? Erbe che emanano un profumo fragrante e dolce, ma anche delicato, come quello della lavanda. Piedi scalzi che calpestano l'erba, erba dai mille profumi e ricca di quegli esseri luminosi ed eterei. O forse soltanto lucciole che riempiono i giardini interni ogni notte? L'Athame che ha già compiuto il proprio dovere pende dalla cintola, perdendosi fra le pieghe della veste scarlatta. I riccioli rossi danzano con il vento, accompagnando la sua andatura. Piedi che in fine toccherebbero la pietra serena, segno che il primo gradino verrebbe calcato per infilarsi in quella apertura nascosta dietro alla Nicchia della Rossa Signora. Granato dai riflessi scarlatti, immensa devozione nel cuore della Figlia della Giusta. }

ARSHAL [Stanza Arshal/Stanza Circolare] i lunghi capelli raccolti in una treccia ricadono sulla spalla destra della Diaconessa e da qui scendono sul petto coperto dalla rossa veste delle figlie del Meriggio. In silenzio Arshal osserva la sottile catena d’argento a cui è appeso il ciondolo a forma di stella. E' ferma accanto alla porta chiusa ed quella piccola luce creata dalla pietra scarlatta che nella stella è incastonata. Scuote leggermente la testa, come per costringersi a ridestarsi dai propri pensieri e muove entrambe le mani, portandole ad agganciare la catena al proprio collo. Infine si volta, facendo avanzare la mano destra per aprire la porta che divide la stanza dal corridoio e oltrepassa l'ingresso, lasciando che l'uscio si richiuda da solo alle sue spalle. Sente l'athame, fissato al fianco sinistro, oscillare ad ogni passo dei suoi piedi scalzi...sente il ciondolo a forma di stella scivolare sotto la scollatura della veste...e sente le luci delle sue sorelle brillare oltre quelle porte che s'affacciano sul corridoio...quelle sorelle che ha giurato di proteggere sempre. Gli occhi chiari si fermano sulla fine del corridoio, là dove le tre nicchie l'attendono.

MISTRAL {Giardini Interni->Nicchia Cerridwen}silenzio… il silenzio del tempo in cui il sole dorme oltre l’orizzonte, pronto a rinascere al mattino, luce cullata nel grembo della Madre. Un altro giorno, un altro ancora. Così è e così sarà per sempre, gira in eterno il Cerchio. Un cerchio che si chiude, un cerchio che si principia, una verità antica quanto il mondo e forse di più… quella che verità che pare scritta negli occhi azzurri della mezzosangue, blu profondo, polle scure e limpide contro un viso di porcellana. Quel viso incorniciato dal crine color della notte, quel viso che dall’ombra dei giardini interni compare. Quel viso dall’aria austera, fiera, solenne, come il portamento della minuta fiamma. Aggraziata nelle movenze, così si paleserebbe sulla soglia del tempio, sotto l’arco che ai giardini interni accede. La diletta che pendea lungo il fianco dalla veste rossa si solleva, sale ad accarezzare la colonna di pietra dell’arco dalla medesima parte. Un gesto istintivo, lo sguardo che attraversa il sacro loco, che si posa sulla diletta contro la pietra. Ispira. Inspira profondamente, gli occhi socchiusi per un attimo. E un tenue sorriso che si dipinge sul viso, il capo alto, il crine appena accarezzato dal vento. E se sian forse gl’odori di lavanda, di erbe, o solo quel filo invisibile che tutte le ancelle lega sarebbe difficile a dirsi. Ma quel sorriso, nascerebbe per un motivo, per ciò che ai sensi ed allo spirito sarebbe rivelato. Trattiene un attimo il fiato pria d’espirare e di scatto riaprire gli occhi. Occhi di rapace ora, rapace che attende la preda…

NIVIENNE { Nicchia di Cerridwen } - { Smeraldine iridi che si posano su quell'effige che ha imparato ad amare ancor più di sè stessa! Ah Cerridwen, con la sua Passione ed il suo Sangue Guerriero, la sua Giustizia, il Fuoco che lacera e risana. Ah, Madre! Madre mia... Forse un richiamo? A quella Stella a cui più di ogni altra è devota. Richiamo, richiesta che parrebbe verrebbe accolta, perchè potrebbe sentire quell'ardore e quella forza proprio dietro di sè. Quel fuoco che irrompe, riscalda e riempie ogni singola parte del suo corpo. Come potrebbe non riconoscere quella Fiamma che Arde più di tutte? Lo sa, sa che lei è lì, dietro di lei. Farebbe perno sul piede sinistro per voltarsi e guardarla, eccola quella minuta imago che è diventata come una madre per lei, come quelle che ha perduto. Ciglia folte che bacerebbero le gote rosee, mentre il volto si abbasserebbe leggermente, così che il mento vada ad avvicinarsi allo sterno, in un piccolo gesto di saluto, mentre le labbra scarlatte andrebbero ad aprirsi in un sussurro. } Mistral.. { Null'altro verbierebbe, attendendo un'altra fiamma che si avvicina a loro. Questa sera il Tempio gioisce per la presenza delle Figlie del Meriggio al Tempio, chissà se anche quella fiamma ardente potrà brillare questa notte? }

ARSHAL [Corridoio/Sala Circolare] ultimi passi e può superare quella porta che divide l'ala sacerdotale dalla stanza centrale del Tempio, là dove le tre nicchie ospitano le immagini dei tre volti della Dea, là dove il Fuoco Sacro brucia perpetuo. Anche in quel punto che è il centro del Sacro Luogo brillano luci simili a quelle che si sta lasciando alle spalle e sono luci calde, votate alle fiamme della Madre, luci che sostano sotto lo sguardo di quella rossa statua posta al centro: alla sua destra la luce della Vergine e alla sinistra le ombre dell'Anziana. Gli occhi chiari scivolano sulle tre nicchie e si posano su quella di Cerridwen, mentre i suoi piedi non fermano il loro cammino e si dirigono là dove le altre sacerdotesse si trovano. Soltanto quando anche i suoi occhi potrenno scorgere con chiarezza i lineamenti delle due figure, i suoi passi si fermeranno. Per un istante lo sguardo indugia sulla chioma della Custode, faticando a far combaciare quell'immagine con il ricordo che ha della sorella...poi il capo si china e le labbra si schiudono in un breve saluto ''Rispectae Aveas.''

MISTRAL {Tempio-> Nicchia Cerridwen}scivola la man diletta sulla colonna, una carezza leggera, calda. Come carezza di Madre, come carezza d’Amante. E occhi antichi, che molte e molte volte han contemplato il cerchio che si sbarrano, occhi come di fiera, di guerriera pria della tenzone che scrutano, che fendono le tenebre, sporchi del sangue immortale [infravisione]. E incontrerà dapprima Nivienne la Custode, rossa di veste e di capelli, fiamma fuggita al meriggio per splendere nelle tenebre della notte. E incontreranno poi la giovine Arshal, figlia della Giusta, figlia della loro stessa Madre. E sarebbe dietro di lei che muoverebbe passo per raggiungere le due consorelle là, ove la rossa imago posa. Da sempre. a cosa pensi, Fiamma Antica, mentre alle tue sorelle t’avvicini? Cosa cela quel sorriso caldo e sicuro, come quello che Madre dona alle figlie in tempi di sconforto, malizioso come quello che amante volge alla sua metà? Sinuoso il passo, il frusciar della veste mentre alle due la Stella s’avvicina, mentre tra lori si porta. E solo ora forse, solo grazie alla luce che le eterne fiamme che danzano nel braciere regalerebbero alle due figlie della stirpe umana sarebbe possibile notar la veste della stella. Porpora, rossa come sangue, come il baglior delle braci. E nera. Quella che fu delle Stelle pria di lei. Quella che poche volte indossa. E il viso, austero, solenne, dall’una all’altra si volgerebbe “Rispectae aveas sorelle”. Eccola la fiamma che alle altre s’unisce. Fiamma antica che in mezzo al falò di altre fiamme si va a gettare. Eccole le tre ancelle della Giusta riunite sotto la rossa imago, eccole riunite attorno al sacro fuoco. E gli occhi dalla Custode alla diaconessa si volgerebbero, dall’una all’altra e poi alla prima e via e via, come una danza. “Quali nuove portate stanotte sorelle? cosa avete poi scoperto di nuovo su quanto accade sull’isola?” dolce la voce. È Madre che parla alle figlie, è come una carezza, calda e dolce come miele. Eppure, resta alto e austero il capo, fiero a dispetto del minuti corpo, quasi imponente. Ed è come fuoco quel sorriso, quello che alle sorelle volge, caldo...

NIVIENNE { Nicchia di Cerridwen } - { Palpebre che si riaprirebbero, lasciando che le ciglia bacino più volte le gote. Lascerebbe che le smeraldine iridi si posino su quella figura antica, su quei capelli dai quali è scomparsa quella ciocca nivea, quale regalo della Giusta. Su quella veste scarlatta ed oscura che poche volte le ha visto indossare a colei che preferisce vesti comode. Lascerebbe che la Rossa Stella si avvicini, facendosi spazio fra loro e poi si muoverebbe lentamente, in modo da poter vedere entrambe. Così potrebbe avere la Diaconessa di fronte e la Stella di lato. Insieme, compongono l'unica faccia della stessa medaglia, lingue ardenti appartenenti allo stesso fuoco vitale che le nutre come linfa. Scarlatte labbra che si aprirebbero in un sorriso rivolto ad entrambe ed infine un saluto verrebbe rivolto anche ad Arshal. } Arshal, state bene Sorella? { Infine lascerebbe che la voce della Rossa Stella si sparga per l'aere calda, come voce di madre, fiera che accarezza i suoi piccoli. Annuirebbe alla voce di colei che è la Protettrice del Tempio, pria di volgersi nuovamente alla Diaconessa. } Ho letto ciò che avete scritto in bacheca. Il Re pare sia davvero scomparso. Cosa vi ha detto Griffit? { Attenderebbe poi silente la risposta della Sorella, continuando a tenere con la man dritta il cesto che portava con sè. Chissà se le Sorelle hanno notato la sua chioma ardente? }

ARSHAL [Nicchia Cerridwen] ed infine può vedere con chiarezza i volti d'entrambe e sentire quelle voci ch riscaldano il suo animo, andando a placare un poco il dolore per tutte le persone care perdute, che in quei giorni s'è risvegliato a causa della scomparsa di quelle due luci prescelte dalla Dea che appena aveva iniziato il loro cammino. Ascolta le parole della Custode e della Stella ed infine pare che tocchi a lei parlare ''Sto bene.'' sussurra in modo automatico, mentre la mente corre a recuperare il dialogo di pochi giorni prima ''Ser Griffit ha confermato che il reggente è scomparso e non pare esservi alcuna traccia di lui.'' gli occhi chiari si postano da un viso all'altro, dato che entrambe hanno posto domande ''Ha detto che un drow minaccia l'Isola, o qualcosa di simile, ma forse non si tratta dello stesso che ha fatto visita al Tempio, o almeno non ho nessun motivo per pensarlo. Io ed Elysiane non siamo riuscite ad ottenere altre informazioni al riguardo. Pare che il capitano dell'Armata Reale sia convinto che alcune questioni vadano risolte dalle congreghe armate e che tema per l'incolumità delle sacerdotesse...anche se ha ammesso che in questi tempi tutte le congreghe dovrebbero essere unite.'' sul suo volto non c'è più la rabbia che quei concetti hanno provocato in un primo momento, ha avuto modo di riflettere su di essi ed ora li espone semplicemente, come le è stato richiesto.

MISTRAL {Tempio- Nicchia Cerridwen}inspira, profondamente… inspira come chi dopo aver a lungo privato dell’aria il corpo torna a respirare per la prima volta, il petto che s’alza e s’abbassa vigoroso, tanto che bagliori scarlatti parrebbe mandare il ciondolo che spicca contro il petto, quello che mai toglie. Dalla Custode lo sguardo volgerà alla Diaconessa, silente spettatrice rimarrebbe del dialogo tra le due sorelle, quelle che tanto son care al suo cuore. Quel cuore che sobbalza in petto, che come i tamburi di guerra inizierebbe a battere. Forte, tanto forte da dar l’impressione che quasi sia possa vederlo battere contro la gabbia toracica. Il volto si farebbe cupo a quelle parole, come l’ombre che attorno al fuoco danzano. Ombre che ora il viso della mezzosangue d’arabeschi andrebbero a tingere, oscuri. Resta fisso su Arshal lo sguardo. Tace. E senza loquir verbo alcuno sorpasserebbe le due consorelle e innanzi alla rossa imago della Signora del Cerchio si porterebbe. Solo la Giusta davanti, alle spalle il sacro braciere oltre, le due consorelle. E non volgerebbe il viso, non volgerebbe il capo alle sue spalle. Tutto per la Giusta sarebbe ora lo sguardo di rapace. Quell’imago… quella che hai abbracciato, che ti ha abbracciato, ormai molto tempo fa. L’osserverebbe come si osserva la cosa che più è cara, la cosa più cara che si tiene in fondo al cuore, il ricordo più prezioso, quella notte, quel ricordo. Quali risposte cerchi negli occhi di una statua mezzosangue? Eppure, ricordi il suo grembo caldo, il suo abbraccio la notte in cui il tuo cerchio ha girato. “non sono buone nuove quelle che portate” suona atona la voce. Fredda. Il silenzio prima della battaglia, il respiro del guerriero prima della tenzone “l’isola corre un pericolo… lo sento. Lo sento nell’aria, nell’acqua, nella terra… e la Madre ha parlato. Finisce il tempo delle tenebre, ma non sappiamo quanta luce giungerà ora.” Parole forse criptiche, forse profetiche, una pausa e poi di nuovo, grave la voce “di questi tempi… la terra ha bisogno di un’offerta” tace, silenzio, solo il crepitar della fiamme tra loro. “Sono molti e molti anni che questo non vien più fatto, ma…se dovesse essere necessario, dovremo seguire il suo volere” grave la voce, cupa, quasi rotta dall’angoscia. Lo sguardo resta fisso all’imago della Giusta, fisso. Come se a lei volgesse quelle parole. Inspira, la spalle che si raddrizzano, la posa che tenta di divenire austera come quela di chi una atroce verità va a rivelare. “Arshal. Voi avete dato la vostra vita per la Giusta. Se lei ora vi chiedesse di sacrificarvi per lei, cosa fareste?” ultime parole gravi, che pesano come una sentenza, come un macigno. E quindi tace, e attende, senza voltarsi verso le due, senza aggiungere altro…

NIVIENNE { Nicchia di Cerridwen } - { Sguardo che permarrebbe fermo su Arshal, smeraldine iridi che andrebbero a solcar quello sguardo, odo a sentir quelle parole dal vivo. Si, il Re è scomparso! Quale brutta sventura ora che anche la Regina ha lasciato queste terre? Ah, Primarosa, hai lasciato dietro di te una Terra che ha bisogno del tuo aiuto ed una figlia che ti attende, perchè non ritorni? Hai forse dimenticato cosa questa Sacra Isola ha significato per te? Eppur solo semplici pensieri, riflessioni della Custode alle quali non potrebbe non pensare e lascerebbe che il suo viso non faccia trasparire nulla di quei pensieri (//Imperturbabilità lv 4). Lascerebbe che la Rossa Stella si sposti, avvicinandosi all'imago della Giusta, a quella statua di granito di cui conosce ogni venatura, ogni minimo particolare in modo che Arshal rimanga fra loro. Le parole della diaconessa la farebbero sussultare, e sol allora la Custode verbierebbe nuovamente. } E così pensano che noi Sacerdotesse non siamo in grado di combattere per questa Terra? Per il suo Equilibrio? Questa Sacra Isola è la Triade! E noi figlie del Meriggio le sue Protettrici. { Rabbia quella che potrebbe trasparire dalla voce della Rossa Custode, e sa che così si potrebbe sentir forse anche la Stella, che però parla di oscuri presagi ed un sacrificio. Annuirebbe in principio, ogni sua ancella potrebbe donare il suo sangue per Ea, e poi le smeraldine iridi cercherebbero quel viso che però le rimarrebbe celato in quanto ancor girata a rimirar la Sua Effige. Quell'inflessione nella voce, ah, la conosce fin troppo bene! No, No, No, non può chiederle questo, mentre la rabbia ribolle come sangue che formicola veloce nelle sue vene, eppur non urlerebbe la Rossa Custode, quell'urlo rimarrebbe straziato nella sua gola, non emettendo alcun suono. Le palpebre si chiuderebbero per un interminabile istante. Se questo è ciò che Ea chiede, questo è ciò che avverrà. }

ARSHAL [Nicchia Cerridwen] in silenzio ora ascolta con attenzione le parole che la Stella del Meriggio pronuncia e alla sua mente s'affacceranno i ricordi di quei primi passi mossi al Tempio, della Somma Stella che traccia sulla sua fronte la stella vuota delle iniziate e in seguito quella rossa delle sacerdotesse che servono la Madre, la Giusta, la Guerriera…e poi è sempre la Somma ad affacciarsi ai suoi ricordi, ma con un altro volto ed un’altra voce, la vede ancora chiamarla nuovamente a sé…e su tutto risuona il ricordo della voce di Nivienne che le dice di difendere il Tempio e le sue sorelle, voce che ora risuona realmente e che vibra di quella rabbia che lei stessa ha provato. Infine Arshal parlerà nuovamente. Non replica alle parole della Custode, anche se i suoi occhi sono stati posati sul volto incorniciato dalla rossa chioma per tutto il tempo che ha parlato. E’ alla domanda della Stella che da una risposta, con quella sua solita voce calda, profonda e bassa, che uscirà allo stesso tempo decisa dalle sue labbra “Come avete detto, la mia vita appartiene a Cerridwen. Se Ella la reclamasse, sarei io stessa a porvi fine.'' non aggiunge altro e lo sguardo rimane fisso sulla figura di Mistral, mentre attende di scoprire se altre parole verranno aggiunte per questa sera.

MISTRAL {Tempio- Nicchia Cerridwen}giungerebbero come eco lontane le parole della rossa ancella. Quelle che segneranno per sempre il suo destino. Sarebbe un’esplosione di luce quella che inonderebbe il viso della stella dapprima, il suo corpo, la rossa nicchia poi. La luce che brilla del color del sangue, la luce che abbraccia l’imago della Giusta, luce sanguigna e calda. Ma non rassicurante stavolta [luce di stella liv 5]. E sarebbe altrettanto tremenda la voce che fuoriesce dal corpo della mezzosangue. Non la sua voce, è diversa. È tinta del sapore della battaglia, tinta del sangue. È forte come il tuono, forte come il ferro delle lame, improvvisa come le scintille che tra due spade nascono. “ho sentito le tue parole Arshal…” una voce come un tuono. Solenne. Uno scatto, improvviso. Improvviso come il guizzar delle fiamme, improvviso come il fuoco che dal ceppo che si credeva spento senza dar segno alcuno risorge. Eccola ora volgere il viso alle due sacerdotesse. Viso ammantato di luce rossa, viso… viso che non è più il suo ora. È la Rossa che si mostra. La Rossa che dichiara il suo volere, che lo fa per mezzo della sua figlia diletta. Quanto sarebbe possibile resistere allo sguardo della Giusta? Quanto alla Sua voce, al Suo Tocco? Quanto a lungo sosteranno gli occhi delle due ancelle sul viso di quella che era la rossa Stella e che ora, ora più non è…Sarebbero occhi di fiamma a posarsi su Arshal ora. Occhi di fuoco, voce che ora non è solo la passione, voce che ora è grido di guerra, una voce profonda, grave, un grido “è il tuo sangue che voglio ARSHAL! Il tuo sangue laverà la terra, la tua vita mi appartiene come mi è sempre appartenuta!” occhi di fuoco che si fissano sulla diaconessa mentre parole gravi, profonde, taglienti. Che cadono col peso di una lama affilata. Una condanna. E sarebbe agile e veloce la Rossa ad avvicinarsi alla giovane sacerdotessa, come predatrice che sulla preda s’avventa. Anche questo è il cerchio, anche questo fa parte del Cerchio. Si fermerebbe innanzi alla donna, alla sua destra il braciere. E sarebbe la man diletta del corpo della stella che ora verrebbe affondata tra le fiamme, senza che mai lo sguardo dalla diaconessa si sposti se non per un attimo, per volgersi alla rossa Custode alle spalle di Arshal. Un solo sguardo, non servirà altro. Questo è ciò che la madre chiede, ciò che avrà. E mentre torna ad Arshal lo sguardo, dalle fiamme risorge la man diletta. Fiamme che non avrebbero intaccato la pelle, anzi. Fiamme che ora in pugno stringerebbe, fiamme che qual lama fiammeggiante dal braciere si sollevano. Eccola ora, la rossa stella brandire il fuoco, eccola avvicinarlo dapprima agli occhi della diaconessa. Un attimo. Silenzio. “Nivienne! È dalle tue mani che voglio il sangue di questa offerta!” un grido. E le fiamme che come lama si son fatte nelle mani della stella al cuore della Diaconessa vengono puntate, minacciose. Questo la Guerriera chiede. Questo avrà.
NIVIENNE { Nicchia di Cerridwen } - { E si riaprirebbero di scatto le palpebre della Rossa Custode alla risposta della Diconessa. Non aveva dubbi che una Figlia della Giusta avrebbe risposto così, lei stessa darebbe la sua vita per il Tempio e per le Sorelle. Eppur quelle stesse parole segneranno il suo Destino, Destino crudele che richiede la sua vita in cambio della salvezza dell'Equilibrio e dell'Isola stessa. Lascerebbe cadere il cesto che teneva con sè Nivienne dell'Estate, mentre il profumo delle erbe si spanderebbe per l'aere come incenso fresco, avvolgendole tutte e tre. Mistral si girerebbe nuovamente e non sarebbe più lei, si erge la figura minuta della Rossa Stella, ammaliante e terribile. Ecco la Giusta in tutto il suo splendore, ma non sarebbe la passione a palesarsi, ma il volto temibile della Guerriera. Il rosso lambirebbe ogni cosa, non soltanto la Nicchie e le vesti delle Sacerdotesse, ma anche quasi a guardarle dentro, a scrutar la loro anima. Il rosso chiama il sangue, quello stesso sangue che nelle vene delle sue figlie scorre, e questa notte richiede il sangue della Sua Rossa Diaconessa. Ah Arshal, colei che per te è diventata la tua sorella perduta. Sorella per Sorella. E questa notte a te Custode, toccherebbe portarle via quella stessa vita. Quella vita in cui hai rimesso la tua felicità, tua madre ti chiede di versare il sangue di tua sorella. Quale legame più indissolubile e sacro di quello del sangue per lenire le ferite di questa Sacra Terra? Ed Ea sa per certo che tu lo farai, creatura dal rosso crine per Suo volere. Andresti ad estrarre l'Athame dal fodero con la man dritta, avvicinandoti alla Sorella che volta verso la Rossa Stella ti da la schiena, prenderesti il suo polso sinistro portandoglielo dietro la schiena e costringendo il suo braccio in una scomoda postura se Arshal non ti fermerebbe. Le labbra serrate, non ti concederesti di pensare a nulla, nemmeno di respirare il profumo di quei capelli che ben conosci, mentre nella tua mente il sol pensiero sarebbe quello di chiederle scusa. E come potrebbe mai perdonarsi dopo? Non lo sa, ma il braccio destro si alzerebbe, lasciando che la punta della lama si avvicini al collo della Diaconessa. Lama appuntita che andrebbe a posarsi sulla carne rosea della Sorella pizzicandogliela ed infine perforandogliela, ma solo leggermente, mentre una prima goccia di sangue potrebbe scenderle in un rivolo scarlatto. Smeraldine iridi che tenterebbero di raggiungere la Rossa Stella, se Ea non la fermasse al prossimo colpo la lama potrebbe penetrare maggiormente, lasciando che il sangue della Diaconessa venga versato sulla Sua Isola. }

ARSHAL [Nicchia Cerridwen] ome potrebbe un qualsiasi essere umano trattenere un brivido davanti a ciò che accade? Come potrebbe l'animo della Diaconessa non riempirsi di terrore alle parole che escono dalle labbra della Stella con la voce della Dea? Eppure Arshal tenta di rimanere immobile, lasciando lo sguardo fisso su Mistral, che ora ha un aspetto diverso, e su quelle fiamme che la sua mano plasma…e nonostante il terrore le parole pronunciate non sono state false e l’ancella del Meriggio è davvero decisa ad affrontare la morte per volere di quel volto guerriero che si palesa davanti ai suoi occhi. Avrebbe afferrato il proprio athame, se la voce che esce dal corpo della Stella non avesse decretato altrimenti. Rimane, dunque, ferma e lascia che Nivienne costringa il suo braccio dietro la schiena, senza fare resistenza. In lei non c’è rabbia nei confronti della sorelle che sono soltanto strumenti della Dea e che come lei hanno giurato di servirla per tutta la vita. Ha tentato di mantenere il proprio volto impassibile, allontanando da esso la paura per il sacrificio imminante [skill sangue freddo, liv 3], ma ora il terrore scivola via ed è l'amore per la Madre, la Giusta e la Guerriera a prevalere, unito a quello per le sorelle che sa di dover proteggere. Più deciso si fa il suo sguardo, più sicuro, anche se il collo si contrae in una reazione involontaria quando la lama ne scalfisce la pelle...ed ancora una volta è l'ora d'attendere e tutte loro rimangono sospese, anche se Arshal non si chiede se verrà dato un altro giudizio dalla Dea e ha già accettato che quello di lavare la terra con il proprio sangue sia il suo destino.

MISTRAL {Tempio- Nicchia Cerridwen}Anche questo è l’Equilibrio. E talvolta richiede un sacrificio perché la bilancia torni a essere orientata nel giusto verso, talvolta richiede anche la vita. Occhi di fiamma negli occhi della Diaconessa il viso che si farebbe tanto vicino a quello della sacerdotessa che ne potrebbe sentire il calore, il respiro… e l’odore. Quello della battaglia, quello del sangue che sta per essere versato. Un cuore che batte.. un cuore che dovrà essere avvolto dalle fiamme della Giusta. Ed è questo quello che avverrebbe. Lascerebbe la mano di Nivienne giungere fino al collo della diaconessa, inciderne la pelle con l’athame, una goccia di sangue che scivola sul collo della sacerdotessa. E sarebbe il braccio sinistro della stella a scivolare sul collo della diaconessa, a insinuarsi caldo trai suoi capelli fino a raggiungere la mano della Custode, a stringerne il polso. Se voglia o meno affondare la lama, se voglia trattenerla… un attimo, il tempo di un respiro. Il crepitar delle fiamme tra di loro, nient’altro. Poi la presa della Stella che si fa più forte attorno al polso della custode, la lama di fiamme che vien puntata decisa sul cuore della diaconessa, pronta per essere affondata. E di novo, la voce della Dea che risuona. Solenne, terribile, la parola della Giusta “Arshal! Figlia mia! Hai conosciuto la passione, hai conosciuto l’abbondanza… è tempo che tu conosca la battaglia ora!” Un gesto secco, le fiamme della Giusta che affondano nel cuore della sacerdotessa, fiamme che trapassano la giovane da parte a parte. Ma non bruciano. Non ardono e non feriscono. Sarebbe un calore intenso quello che pervaderebbe la sacerdotessa. Non è calda come la carezza dell’amante. Non è l’euforia della danza, l’ebbrezza, l’estasi, no. È qualcosa di diverso quello che la lama di fuoco porterebbe con se. È una nuova frenesia, un nuovo calore, quello della guerra. “io sono la Madre, sono l’Amante e sono anche questo, sono la Guerra, io sono la Guerriera! Non dimenticarlo mai Figlia mia, porta sempre nel cuore questo fuoco. Hai conosciuto il mio nome, hai conosciuto il mio calore, hai danzato al mio fianco, sei stata fuoco nelle tenebre delle lunghe notti. Ora sarai la mia spada. Morirai nelle fiamme diaconessa. E nel fuoco rinascerai mia Magistra”. Un guizzo, e la lama di fiamme affonderà nel cuore della Diaconessa e lì sparirà, lì, si spegnerà tra le mani della Stella.

NIVIENNE { Nicchia di Cerridwen } - { Batte forte il cuore della Custode, come i tamburi che incitano l'inizio della Battaglia, della Guerra. Parrebbe quasi che possa uscire dal suo petto e perforarne le vesti. Il viso contratto, lo sguardo sulla Rossa Stella, su quell'imago di Fuoco e Fiamme, sull'ardore ed il crepitar della Guerra. Sospiro di Nivienne dell'Estate che si perderebbe sul collo di Arshal, andandole a lambire la pelle, là dove quella goccia ha lasciato un segno rosso, una piccola goccia. Prima di... Ah, quale ebrezza potrebbe provare a quel tocco? Quel tocco caldo, che sembra trapassarle la mano sinistra e le membra, quasi a prenderle le ossa e scaldargliele, una dopo l'altra. Conosce quel tocco la Guida, il tocco che l'ha pervasa ogni volta che ha siglato una nuova promessa. Che forse sia questo il tuo Destino Custode? Tu come Fenice eri rinata dalle sue braci, mentre tua Sorella rinasce ora come Guerriera. Una Guerriera per salvare questa Sacra Isola. Si rinnova la promessa, si rinnova il sangue della nuova Magistra. Quel fuoco, quella spada di lingue ardenti penetra nel suo cuore rinnovandolo e facendolo rinascere a nuova luce, nuovo ardore, non solo più la Passione per Arshal, ora conosce anche la Giustizia della Battaglia. Scarlatte labbra che si aprirebbero, lasciando che la sua voce calda si sparga per l'aere. } Benvenuta Arshal, nuova Magistra del Meriggio! Ora che siete rinata dal Suo Fuoco la gloria della Battaglia Vi attende. La Giusta Vi acclama! { Felice la voce dalla Rossa Custode, della Guida del Tempio. Gioite figlie, una nuova Magistra per Cerridwen! }

ARSHAL [Nicchia Cerridwen ] e l'attesa si prolunga, finché la mano della Custode non viene fermata e quella della Stella porta in lei le fiamme della Guerriera. Le palpebre s'abbassano sulle chiare iridi, ma è dentro di lei quel calore così diverso dalla morte e dal gelo che aspettava. E’ il tocco della Madre che l’ha chiamata a sé, ma allo stesso tempo è qualcosa di diverso, qualcosa che brucia, devasta e allo stesso tempo dona forza all’ancella del Meriggio. Sente le parole della Dea che si fanno strada tramite quel canale che è il corpo di Mistral, seguita poi dalla voce più terrena di Nivienne...e una lacrima sfugge tra le ciglia di quella che ora Cerridwen ha chiamato a sé come sua Magistra. Lacrima che potrebbe essere generata da quell'allentarsi della tensione che aveva invaso il suo corpo, ma che è gioia per quelle fiamme che nuovamente le è stato permesso di percepire. ''Ricorderò sempre.'' poche parole, appena sussurrate, cos'altro potrebbe dire Arshal? Le è richiesto d'essere guerriera e di conoscere la battaglia e come non s'è tiranta indietro davanti alla morte, non lo farà ora. Rimane immobile, senza tentare di scostarsi dal contatto che ancora la Custode le impone, perchè ora quel gesto che è stato una minaccia le appare come l'abbraccio di una sorella. Le palpebre si alzano nuovamente ed ancora si vanno a posare sul volto della Stella, in silenzio, grati e determinati allo stesso tempo.

MISTRAL {Tempio- nicchia Cerridwen}tutto è compiuto. Questo il volere della Giusta, queste le parole che solo al cuore della rossa stella la Madre avea sussurrato stanotte. Questo il volere che attraverso il suo mezzo s’è compiuto. E come tra le mani della Stella eran fuggite le fiamme della Giusta per rifugiarsi nel cuore della magistra, così anche la rossa luce pian piano andrebbe a morire, a spegnersi. E non sarebbe più di fiamma ora lo sguardo, non vi sarebbe più il vigore della Signora del Cerchio a illuminar lo sguardo della sia diletta figlia, no. Sono occhi spenti quelli che ora incontrano gli occhi di Arshal, quelli che ora pare la vita abbia abbandonato. Le labbra della Stella si farebbero pallide, bianche, le membra morbide ora, quasi fossero state private delle ossa, private della forza che li teneva insieme. La Dea è giunta, la Dea se n’è andata. E lascia un guscio vuoto ora, incapace perfino di restare in piedi. Un sospiro strozzato, poi, la mezzosangue perderebbe l’equilibrio, gambe che verrebbero a mancare, gambe che si piegherebbero come quelle di una bambola di pezza. E cadrebbe in ginocchi la Stella, esausta. Cadrebbe senza una parola, senza un gesto. Ma solo, caldo, piccolo, sorriso sul volto e il tocco della mancina che lascia dapprima la presa della custode, che scivola sul collo della Magistra, un ‘ultima carezza alle due, prima che l’oblio si impossessi di quel corpo esausto

o0)O(0o



o0)O(0o Nivienne dell'Estate o0)O(0o
Pura Estasi di Fuoco e Fiamme
Polvere di Stelle

Figlia di Cerridwen








Brucia, difendi, attacca.
Lei così ha deciso.
Sarai la Guerriera che incute timore,
la Madre che protegge ogni Suo figlio,
la Giusta che mai permetterà al Caos di dominare.

o0)O(0o La Fenice o0)O(0o

Sii forte,
Sii gentile,
Sii bellissima.

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