Forum delle Sacerdotesse del gioco di ruolo Isola di Avalon

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)O( La Tempesta sta Arrivando. Preparati! )O(

Ultimo Aggiornamento: 15/11/2009 16:09
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15/11/2009 16:09
 
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Hagall, Alta Sacerdotessa del Vespro [31/08/09]

RIASSUNTO: prega nella nicchia dell'Oscura Hagall. Si desta da quel mondo solamente all'avvicinarsi di Callista, che ora osserva per la prima volta come Somma Stella. Nel momento in cui la mezzelfa bacia la stella della sorella, comprende che qualcosa in Hagall è mutato e che l'Anziana la richiama a sè quale sua Alta Sacerdotessa. Nel frattempo giunge Leonidas al Tempio e scambia qualche frase con la Somma Stella prima di lasciarla sola, in preda ad incubi e paure.



HAGALL { Pressi Nicchia Rhiannon } • { Questo meriggio è giunto in fretta. Ricorda di non aver dormito, come ogni notte, per essere in grado si vivere la notte a pieno. Ha sentito i sospiri del vento nelle orecchie, ha immaginato fossero gli Spiriti di sempre. Ha salutato il sorgere del sole innalzando le braccia al cielo e ringraziando la Triade tutta per la luce di quell’astro e l’ombra che dietro la sua venuta si cela. Poi ha chiuso la finestra e appesantito i tendaggi, si è sdraiata e ha dormito mentre ogni cosa si svegliava sull’Isola. Poi, nel meriggio, s’è svegliata e si è recata sotto la nicchia della sua Signora ed ora ancora li sosta, pregando con la fronte posata su quei piedi d’ebano. Tace. Respira. Sente. Vive le giornate così, come una bella di notte che velenosa si desta con le ombre e s’assopisce col sole. E pensa a lei, a PrimaRosa, che sa essere nella propria alcova a meditare, sa che presto tutto tornerà a reinserirsi in quel Cerchio che gira costantemente. E pensa a Callista, altro polo del filo d’affetto che la lega a poche, pochissime persone. E chiede alla Vecchia di benedirle entrambe, di proteggerle e di guidarle. }

CALLISTA {.Giardini Interni->Interno Tempio.} . Un'ombra volteggia tra gli ardenti raggi d'un sole che nel pieno del suo ardore trova la vegetazione dei giardini interni del Tempio, un'ombra che tenta di celarsi da quella luce dalla quale non più ella tenta di fuggire, un'ombra che è arrivata ad amare perfino quel meriggio in cui la vita scorre in maniera differente dalle tenebre, dove colorate farfalle ed allegri volatili s'inseguono, ignari del loro destino. Semplicemente abbigliata d'oscurità quella sottile figura che avanza con lentezza sul verde prato della Madre, vestita del vecchio abito da sacerdotessa dell'Anziana, priva d'altro ornamento eccezion fatta per il gioiello che ogni Figlia del Tempio ha con sè, quella preziosa stella che poggia sul suo petto, brillante d'uno smeraldo che trova i suoi gemelli nelle sue iridi dello stesso colore. Nulla per essere mutato in lei, lo stesso biondo crine che scende libero a mancar le spalle trattenuto da un nero nastro, lo stesso portamento fiero ed orgoglioso nel poggiar le nude e candide estremità sul freddo pavimento di pietra, abbandonando dietro di sè il tepore della terra con i suoi richiami. Movenze lievi, silenti che eco non trovano sulla circonferenza della sala. Eppure qualcosa è differente: quella stella che da primo spettatore tutto osserva, dall'alto del pallido incarnato. E' rossa come il braciere che i profumi degli incensi abbandona nell'aria, è scarlatta come la stessa statua gravida ch'ella oltrepassa.

HAGALL { Pressi Nicchia Rhiannon } • { Forse la mano di Rhiannon s’è staccata dall’immobile perfezione della statua per carezzarle il capo, forse s’è chinata e la sta abbracciando, forse è li con lei, perché la sente. Sente quel gelido tepore che annunciava le Visioni, sente la sua pelle fremere come quando le si avvicinò con la bocca di PrimaRosa per sussurrarle che la stava scegliendo. Istintivamente il volto di distanzia dal legno scuro, si alza il capo e la sensazione diventa comprensibile. } Mia Signora… { sussurra voltandosi. La vede, Callista, li in piedi poco distante da lei. Vorrebbe correrle in contro con l’istinto di una bambina ed abbracciarle la vita sottile, ma non deve nemmeno sforzarsi di sopprimere tale intento poiché ormai è cresciuta e giorno dopo giorno s’è accostata maggiormente alle Ombre del Vespro e al suo essere Sacerdotessa. Quindi non si muove, non in avanti, semplicemente china il capo in segno di rispettosa reverenza } Spirites Aveas Dama del Lago { così la saluta, mettendoci più enfasi di quanto non farà d’ora in poi per il semplice motivo che è la prima volta che la vede da quando Kagome le ha tramandato il titolo. }

CALLISTA {.Tempio.} . E quando il suo passo troverà la degna morte, allora il suo sguardo, rapido e felino come animale predatrice, varcherà la penombra della nicchia dell'Anziana, là dove le tenebre regnano sovrane, là dove il nero filo che la conduce verso le oscure figlie del Tempio già l'aveva avvertita della presenza di colei che la chiamò madre, di quella piccola nera fiamma che le rivolge un serio sguardo. Vede in lei l'aspetto della Vecchia, sente da lei la Sua voce, solida e sussurrata. { La Triade ti benedica, Hagall } E' un tutt'uno con le ombre, un'unica essenza che si fonde e si ricrea ad ogni sussurro. Non le sorride, la Dama del Lago. Assume la stessa espressione che da sempre l'ha caratterizzata, quell'assenza di emozioni, quella maschera che cala rapidamente come se mai fosse scemata. Rimane l'alone vermiglio sulla sua fronte, così nettamente visibile nella luce del meriggio, che provenendo dalla volta aperta del Tempio, dona alla vespertina sacerdotessa la chiara distinzione tra la figura della mezzelfa e l'ambiente circostante, come se la stessa Somma Stella brillasse di luce propria. Si guardano, si studiano, si osservano. E se l'una vede nell'altra il cambiamento che la Triade ha imposto, l'altra vede ciò che la vita ha regalato alla giovane { Ti ho forse disturbato nella tua preghiera? } Una semplice domanda che non graffia nè avvelena. Piuttosto, somiglia alla richiesta d'una madre che da tempo non vede la propria figlia.

HAGALL { Pressi Nicchia Rhiannon } • { Dopo averla salutata torna in eretta postura e le si avvicina con pochi passi scalzi, la guarda e si sente quasi fiera di lei, come se per un attimo, brevissimo, i loro ruoli si fossero invertiti e lei potesse avere la presunzione di essere fiera di una Stella che esplode in un alone di luce meravigliosa diventando Somma di questo Tempio e di queste Vestali. Non è cambiata in viso, se non fosse per il colore della stellina che ha in fronte. Non è cambiata la sua Maestra, la sua Callista. Chissà perché si meraviglia, la Dea era in lei già da molto tempo prima che si manifestasse così. } Come avreste potuto? { scuote il capo sussurrando piano, } Voi siete la Dea sulla Terra Sacra, pregavo voi { delicato gioco di parole per suggerire un no come risposta. Risposta ovvia. Risposta innamorata di una figlia verso la propria madre. }

LEONIDAS Ondeggia adone, il cavallo dell’ex guardiano, lanciato9 al piccolo trotto, candido il sole accareza il lucido manto dell’equino, nero come la notte. Mentre il vento carezza i lunghi capelli bruni del mediterraneo, spazzolandoli leggero nell’aria, un sorriso inarca la le turgide labbra, incorniciate in un filo di barba, la meta ormai è vicina, il tempio si staglia lontano, tacita presenza di potenza divina, troppi giorni sono passati dalla sua ultima visita, giorni che non sono serviti a fugare i suoi dubbi.

CALLISTA {.Tempio. Nicchia di Rhiannon.} . Si muovono i suoi passi, delicate movenze che di tenebre riempiono lo spazio, fino ad incontrarsi con l'oscura sacerdotessa, fino a trovarsela innanzi. Si china quindi il suo candido volto, per poggiar le sottili labbra sulla sua ambrata fronte, ove la stella tinta di pece fa bella mostra di sè { Stavi pregando te stessa. Tu sei la Signora della terra e dei segreti } Una sensazione di ghiaccio che si incontra con lo stesso elemento, una forza che ella stessa trova mutata. Così, quando il suo sguardo si ritrova nuovamente in quello di Hagall, i verdi occhi della Somma Stella appaiono sgranati, meravigliati. E con un sorriso ella risponde a quella visione, a quell'inaspettata notizia che non alle sue puntute è giunta, ma direttamente nella sua mente, nella sua anima, nelle sue membra, perfino. { Ti attendevo da tempo, figlia mia } Parole che non a tutti sono riservate, un sussurro che profondo e rauco si perde nelle viscere di quella terra che entrambe sostiene, che a spirale risale lungo il corpo della Dama del Lago { Li senti? } Ridacchia la sua voce, perchè è felice la mezzelfa. Ed alza entrambe le braccia, portandole parallele al terreno, muovendole come se in una danza di cui solo ella conosce la musica e le parole si lasciasse trasportare.

HAGALL { Pressi Callista } • { Mentre il meriggio scorre lento alla stregua di un fiume di sangue senza dolore, la loro conversazione si lascia cullare placida sulla sua schiena spinta da un vento fatto di ombre. E navigano i loro intenti. Si districano dalle gole le loro parole, anelando ossigeno come Spiriti incagliati ai loro denti. Le anime del Tempio si fanno attorno a loro, si tengono per mano e danzano le loro emozioni proteggendole in un cerchio di sospiri sepolti sotto il Velo. Non li può vedere il Chicco di Grandine, ma questo non la rende meno partecipe al loro connubio. Sente le parole della Domina, ma non riesce a comprenderle in principio. Tace, limitandosi a guardare quegli occhi di Palude a cui tanto s’è legata. Poi le chiede se li sente. Chiude gli occhi, il suo cuore accelera il proprio ritmo, tamburi sciamanici le sue pulsazioni. Sente freddo, sente un vento nuovo che le lambisce la carne, sente sussurri mai uditi prima confondersi con l’eco ovattato dei passi della Dama del Lago. } Io credo…di si { mormora tenendo gli occhi chiusi e il cuore aperto }

LEONIDAS piccoli sbuffi di polvere si alzano mentre il cavallo percuote gli zoccoli sulla via, con gesto sicuro il veterano tira a se le redini per arrestare l’elegante incedere. Con pochi e sicuri gesti smonta dal cavallo, per poi dirigersi verso l’ampio ingresso, un atmosfera regale sembra avvolgere il mediterraneo, accarezzarne l’anima placandola nel profondo, forse già sull’uscio osserverebbe riverberare la fiamma sull’altare. Un attimo esita leonidas prima di varcare quella linea che sembra dividere il profano dal sacro.

CALLISTA {.Tempio. Nicchia di Rhiannon.} . Danza la Somma Stella. E' felice. Per quel sussurro silente, per il tempo che avanza, per il meriggio che tenta di varcare la soglia dell'Oscura, invano. Ascolta il mormorio di risposta della giovane sacerdotessa e la prende per mano, due piccoli tesori che s'uniscono, di tinte differenti dovute ad un'eredità diversa che ora si incontra, s'unisce, diventa una. La sospinge lievemente, la riporta nella protezione di Rhiannon, ai piedi della nera statua che entrambe avvolge nei Suoi misteri, nelle Sue nebbie d'oblio. Ma non abbandona la presa, tenendola con fermezza, obbligandola a fermarsi al suo desiderio. { Distruzione. Disastro. E' questo che sei, Chicco di Grandine? } filo di veleno riempie quel sussurro che solo alle orecchie della figlia del Vespro giunge, nell'avvicinarsi del capo dorato al suo. Si ritrae con la stessa velocità la Somma Stella, ma è solo per cogliere una manciata di terra dall'ampolla di Onice, fino a farla discendere sulla fronte dell'altra, disegnando una piccola stella a cinque punte, nera come le tenebre stessa, oscura come la terra. Uguale a quella precedente, eppur differente.

HAGALL { Pressi Nicchia Rhiannon } • { Le palpebre delicatamente si sollevano e le ciglia fremono. Sente la presenza rassicurante di Callista davanti a lei, sente nel proprio petto un tumulto che contrasta notevolmente con essa. La bocca serrata non vuole schiudersi quasi avesse timore d’infrangere la perfezione di questo istante come fosse una pietra gettata su uno specchio. Davanti a lei l’incarnazione della Signora dei Corvi, alle sue spalle il profilo di questa intagliato nel legno bruno. Quasi fosse la pupilla ambrata di un occhio Divino, il capo d’oro della Vespertina risplende in quelle ciocche sciolte e lunghissime. Tende entrambe le mani per accogliere quella di Callista e si lascia guidare nuovamente sotto la Nicchia, laddove le ombre sono più fitte. } Sono anche questo { risponde con fermezza non riuscendo a distogliere lo sguardo dal suo volto sottile. La guarda muoversi, agire, prendere una manciata di terra e con essa ricalcare il profilo della stella che reca tatuata in fronte }

LEONIDAS e in fine la soglia viene varcata, e l’anima turbata del veterano sembra venire avvolta, cullata dall’atmosfera che aleggia impalpabile… lo sguardo scivola sulle figure, ombre che si muovono tra i riverberi delle sacre fiamme… e i rossi bagliori sembrano disegnare le femminee forme… Ma ora l’ex guardiano arresta il suo passo, in un altro momento, forse, sarebbe intimidito nel aver rubato un attimo di profonda intimità tra le due dame… come se il suo sguardo avesse carezzato i loro corpi nudi… ma in questo momento una strana e profonda pace culla il mediterraneo, e si sente come bimbo tra le donne.

CALLISTA {.Tempio. Nicchia di Rhiannon.} . Cade ogni singolo granello di quella terra sacra, discende come pioggia sulla fronte della giovane Hagall, innalzata nelle ombre, colmata dalle Sue tenebre { Ora li senti? } S'alza la voce della Dama del Lago, riempie l'intera nicchia dell'Anziana e allargando le braccia, le mostra le stesse ombre che prive d'ogni interesse sarebbero per coloro che non hanno le loro facoltà, i loro stessi occhi. Ci sono spiriti che danzano, che formano innumerevoli circoli che tra di loro s'intersecano. Anime che cantano, che narrano poesie ed antichi poemi. Forse non riuscirà a comprenderli con la stessa grandezza, ma certamente i loro bagliori evanescenti non potranno sfuggirle { Sei la scintilla di vita che li alimenta, Hagall. Sei colei che li attira; loro vogliono essere uditi e tu lo farai. Tu vedrai attraverso le Sue nebbie, attraverso i mondi che come scintillanti pianeti si rincorrono, perdendosi l'un l'altro. Riprendili, rincorrili. } Con affanno il suo petto rincorre quelle parole, con forza stringe nuovamente la mano della figlia e sorella, con tale violenza che probabilmente violacei segni ella porterà nei giorni a venire. E poi, con la stessa rapidità, raccoglie l'athame riposto ai piedi dell'oscura Statua, tracciando perfettamente la rossa stella che tutto osserva, silente, rendendola vermiglia come lo stesso sangue che ora scorre sulla sua fronte. Così la poggia su quella da poco delineata con la terra, affinchè entrambe si rispecchino l'una nell'altra, macchiando con la sua stessa energia la figlia di Rhiannon { Sei l'Alta Sacerdotessa dell'Anziana, ora. Risplendi nelle ombre e non temerle. Mai. }

HAGALL { Pressi Nicchia Rhiannon } • { Gli occhi hanno uno scatto, sente una nuova forza irromperle in petto, sente la stella vibrare, deglutire la poca luce che riesce a insinuarsi nella Nicchia della Velata, sente qualcosa davanti al viso, come fosse un velo. Il Suo Velo. E tutto s’acquieta mentre il tempo continua a scorrere, mentre la vita sembra riprendere dopo un istante gelido e lunghissimo. Per la seconda volta l’Anziana l’ha scelta, per la terza volta la bambina rinnova il proprio voto alla Triade tutta e a quel volto che sa di rughe e di alberi avvizziti, a quella voce che sa di volo di corvi e di tempesta. Vive la stella sulla sua fronte, vive come quelle che decorano il cielo notturno guidandola. } Li sento { questo sussurra con un filo di voce, troppo poca perché raggiunga l’oto di Leonidas, abbastanza per quello di Callista. Li sente. Sente le loro dita carezzarle la stella, sente la loro danza attenuarsi e stringersi attorno a lei soltanto. Sente la loro presenza e la loro essenza inevitabilmente intrecciata alla sua. Guarda le ombre e le vede prender forma, vede volti non conosce ma che sente di amare visceralmente, uno per uno, senza distinzione alcuna. Vede donne, uomini, bambini e vecchi, schiavi e re. Vede. Vede e non trema più. Il Buio, adesso, non le fa più paura. } Mai { le fa eco piano, lasciando che un rivolo di sangue le scorra sulla fronte e suggellando quel patto }

LEONIDAS silente e inconscio spettatore l’ex guardiano ignaro osserva la luce trionfare sull’oscurità, quell’oscurità che così spesso gli è capitato di affrontare nelle sue forme più aberranti, contro bestemmie materializzate. Eppure, quella mistica aura invade ogni dove di quel luogo, cullando nelle sue spire anche l’animo di questo semplice uomo, che mai con la ragione potrà capire cosa accade, ma forse in un angolo profondo del suo io, saprà, per puro istinto animale, che ha assistito a qualcosa di mistico ed importante.

CALLISTA {.Tempio. Nicchia di Rhiannon.} . Vibra il corpo della nuova Alta Sacerdotessa, la Somma Stella lo sente tremare sotto quella nuova forza, lo sente meravigliarsi di ciò che sta accadendo, di quelle nuove visioni che prima le erano negate. { E' il tuo momento, Hagall; loro ti stanno reclamando, sono qui per festeggiarti } La durezza della sua rauca voce svanisce piano piano, esattamente come l'Oscura che abbandona il suo abbraccio dalle due, come la presa che la mezzelfa lascia alla sorella più giovane. Il sangue colato sulla sua fronte dovrebbe essersi arrestato, ma la macchia di quello che è accaduto giace ancora come prova sull'athame, che viene osservato dai verdi occhi della Dama del Lago, studiandone la forma, simile ad un fulmine in una tempesta. Quale migliore presagio. E come se fosse tornata ora da un viaggio che l'ha portata in un regno lontano, privo di confini e d'ogni possibile realtà stessa, s'accorge della presenza d'un estraneo nella navata sua voce tornerà a solcare il limbo tra il sacro e il profano { La Triade vi protegga, Leonidas. Vedo che siete ancora vivo, dopotutto }

HAGALL { Pressi Nicchia Rhiannon } • { Quando tutto finisce resta in silenzio anche lei, anche lei fissa la forma del Sacro Athame. Il cuore lascia scemare il proprio tumulto acquietandosi nel petto dell’Alta Sacerdotessa. Il respiro divien nuovamente regolare. Anche lei si volta verso la soglia del Tempio pulendo con i polpastrelli il sangue prima che si secchi } Spirites Aveas { saluta anche lei senza aggiungere altro. }

LEONIDAS come un tuono risuona il suo nome tra le massicce pareti del tempio, strappandolo alla mistica atmosfera che lo aveva rapito e precipitandolo in questa misera dimensione dove nella miseria gli uomini si fanno largo cercando la luce… “ Sid dolce signora e a voi dama…” il loquire è pacato, , avvolto in una serenità che da tempo non apparteneva più al veterano. “ Sembra che abbiate ragione e che i miei demoni non siano ancora riusciti a raggiungermi…” e in fine con un lieve e inconscio disagio aggiungerebbe “spero di non avervi turbato con la mia indegna presenza…” le ultime parole escono da sole dalla bocca del guardiano, che con la ragione non ne comprende appieno il senso, ma qualcosa in lui gli suggerisce questo, in un vago disagio, come bimbo che ha rubato una caramella.

CALLISTA {.Tempio.} . Solo un paio di passi la separano dal reale confine tra le ombre dell'Oscura ed il meriggio che dopo aver raggiunto il suo apice, già sta sfumando in una colorazione più vicina alle fiamme, le stesse che ardono nel braciere, le stesse che le rimandano la figura dell'uomo. { Nessun disturbo } La mancina si solleva, come per sottolineare le sue stesse parole mentre quelle movenze vengono compiute ed il suo corpo, alto e sottile, si lascia mostrare, tra i caldi raggi solari { Quei demoni vi stanno ancora rincorrendo, però } Grave la sua voce, profonda come la stessa veste che è tinta d'oblio, che lenta scivola sul pavimento di pietra, rincorrendosi. Il volto che mostra a colui che fu guardiano è severo e orgoglioso e non solo gli occhi d'un sbiadito smeraldo gli offre, ma una stella rigonfia di sangue. Il simbolo della Giusta e dell'Equilibrio. Le ombre sono ancora lì, vivono nel respiro di Hagall, si beano tra gli stessi spiriti. Ma non sono nella mezzelfa, ora. No.

HAGALL { Pressi Nicchia -> Ala Sacerdotale } • { E’ stanca, come accade tutte le volte che la forza dirompente di Rhiannon entra nel suo corpo minuto, così si volge verso la Domina informandola delle sue intenzioni in un sussurro educato } Mia signora, mi ritiro nella mia Alcova, che l’Anziana vi custodisca { qualche passo sotto la Navata Centrale fino a trovarsi pronta a deviare verso il Corridoio alle sole Sacerdotesse adibito } Che la Sua Saggezza vi guidi messere { quindi si allontana in silenzio }

LEONIDAS Echeggiano le parole della somma stella, lo sguardo fiero del guardiano si abbassa istintivo incrociando gli occhi della domina, ma questa volta non è sottomissione, alla triade di cui e devoto, questa volta è l’eco di un turbamento che viene da lontano. Anela di parlare con la somma, di affidare a lei i suoi dubbi affinché vengano dipanati alla luce della fede, eppure ora si rende conto di non riuscire a reggerne la presenza, come se una bugia gli separasse….una bugia o la paura della verità? … “sid mia signora, il mio animo duole, ma altri impegni mi attendono…” trema a appena la voce mentre si disimpegna facendo ciò che non ha fatto nemmeno contro la tenebra che avanzava…scappare…

CALLISTA {.Tempio.} . Svaniscono le tenebre ch'ella stessa aveva richiamato in un lieve sussurro al quale risponde solo con un caldo sorriso, simile ad una carezza verso la giovane Alta Sacerdotessa di Rhiannon. Poi torna il suo viso a posarsi su quello dell'uomo, rimanendo silente questa volta, lasciandolo vittima dei suoi stessi demoni, delle sue insicurezze, osservandolo scappare, fuggire dalla realtà, dalle sue stesse parole che forse avrebbero potuto ferirlo più di quelle della Somma Stella. Segue la sua sagoma che nel meriggio inoltrato si staglia all'orizzonte, verso la stessa luce che l'ha condotto fin qui. Forse ciò che ha visto gli sarà sufficiente per combattere. E' l'ultima speranza della mezzelfa, che prima d'abbandonarlo al suo destino, gli dona la sua benedizione { Possa l'Una e Trina proteggervi e preservare la vostra anima, Leonidas } un suono profondo che dovrebbe raggiungere comunque il mediterraneo. Attenderà questo, la Dama del Lago e poi anch'ella potrà ritirarsi nella sua alcova, attendendo il sopraggiungere della notte.



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Brucia, difendi, attacca.
Lei così ha deciso.
Sarai la Guerriera che incute timore,
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