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)O( La figlia delle stelle )O(

Ultimo Aggiornamento: 04/11/2014 03:43
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Luna Nera
Stella dell'Alba
27/10/2014 23:34
 
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Parto Roseline

)O(RIASSUNTO )O(

E' ormai l'ora di Rhiannon quando Mitrhil, nel rientrare da una breve passegiata ode l'urlo di Roseline riecheggiare nel tempio. Il tempo è giunto dunque anche per la magistra degli spiriti, impaurita per il momento che l'attende. Ci sono sia Inwe, ancora spossata per ilvirus che l'ha copita ed Elysiane a supportarla e ad aiutare la Stella dell'Alba nell'accogliere questa nuova piccola creatura.

BENVENUTA HAYNES [SM=g27836]


QUI SUL FM


)O( REISTRAZIONE )O(

MITRHIL {[Ingresso -> Tempio Sala visite ]} )O( { Ha approfittato di un momento di quiete per farsi una passeggiata, per sentire sotto i suoi piedi il calore della terra che ha ripreso a pulsare di energia nuova. Istanti rubati, ma che le danno modo di riflettere, pensare, meditare. Scivola silenziosa lungo il sentiero nella sua veste bianca, piedi nudi che dal tepore della terra passano alla fredda pietra del tempio. Ripensa all’incontro avvenuto ieri notte con il padre della bambina di Rose. Ripensa a quanto è stato rivelato, al volto del cavaliere, alle parole pronunciate e a quelle che si lasciano intendere. Ha appena le gote arrossate dalla lunga passeggiata, ma ora sta per giungere il tempo dell’Anziana e deve far visita a Roseline in merito anche alla missiva lasciatele da Nyule. Deve accertarsi che tutto stia procedendo come dovrebbe, ma l’urlo che rimbomba in tutto il tempio le fanno intendere che il momento è arrivato e, in qualunque condizione la sorella stia, la bambina dovrà nascere per forza. Accelera di gran lunga il passo fino a correre letteralmente verso la sala visite. Fortunatamente sia Inwe che Nyule hanno preparato tutto in previsione di questo momento. } Sono qui Rose… sono qui! { Prima ancora che possa raggiungere la sorella è il suo pensiero che giunge ad accarezzare la sua mente, intrecciando i suoi pensieri ai suoi. [//Telepatia lvl 5]}


ROSELINE { Corridoio > Sala visite }{ FU }{ Ambo le mani della Magistra stanno alla base del ventre, come se cercasse di contenere il dolore. E' una sofferenza terribile che le brucia dentro come se fosse una fiamma, pronta a ridurla in cenere. Ci sono lacrime a rigarle il volto emaciato, mentre ogni muscolo trema visibilmente. Quel tremito le arriva fin dentro le ossa, la sconvolge tutta. L'inserviente è arrivata di gran carriera, richiamata dalle grida della mutaforma e adesso sta lì, cingendola con ambo le braccia lungo il cammino che la porta alla sala visite. I passi della donna sono affaticati, non c'è un solo punto del corpo che non le dolga. Sta per cedere al panico, al delirio, quando la voce della Stella bianca le accarezza la mente. Questo è il primo soffio benefico di sollievo: si sente più sicura, protetta. Stringe i denti, torna a mordersi le labbra, facendo appello a tutta la forza d'animo che possiede per poter proseguire più in fretta verso la sala visite [volontà +3] Ed è sulla soglia che giunge infine, incontrandosi lì con la Signora della Luce } Mitrhil { Un sussurro che sembra un miagolio soffocato, stremato. Rois intanto non si fermerebbe, accompagnandola al letto preparato per lei dalle iniziate }


INWE [Corridoio] Non è pienamente lucida, ma l'urlo di Roseline, il panico intriso in esso, sembra strapparla almeno alla risata continua che l'ha torturata per ore. Non è nel pieno delle facoltà fisiche, né di quelle mentali, e gli istanti che seguono il grido della Magistra la vedono attonita, la bocca socchiusa, congelata al suo posto, a qualche metro dalla figura accasciata di Roseline. Se solo il mondo smettesse di girare... “Oh, Dea” mormora a mezza bocca, ancora pietrificata. E' la paura di Roseline o la sua a spazzare via gran parte della nebbia della mente come una folata di vento? Le tremano ancora le gambe, e la debolezza s'è trasmessa allo stomaco, che sembra essere sul punto di rigettare ogni cosa vi sia stata immessa nelle ultime ore, Insettino compreso. L'arrivo di Rois è provvidenziale, come sempre: “Portatela.. la sala visite... io arrivo subito” ha la forza di biascicare, tornando ad appoggiarsi al muro del corridoio. La ragione sta tornando, lentamente. Respira profondamente, deve essere lucida per poter aiutare. Potrà aiutare? I primi passi richiedono uno sforzo notevole: la mano non lascia la parete del corridoio, quasi tragga stabilità da quella della pietra, sino a quando essa non termina, nella sala centrale. *Dea, aiutala... aiutaci!* lo sguardo alle nicchie è incerto ed insicuro come il cammino dell'Iniziata. L'impulso a rimettere si fa più forte, preme sulla bocca dello stomaco, eppure tenta d'accelerare il proprio passo. Spera solo di non rigettare proprio ora.


ELYSIANE { . Alcova > Sala Visite . } ° { Se ne sta distesa sul letto, ogni singolo muscolo è rilassato e l’unico movimento percepibile è quello del torace che s’abbassa e si alza ritmicamente. Le braccia magre giacciono lungo i fianchi e le dita affusolate quasi sfiorano le cosce divaricate nel tentativo di disegnare distrattamente dei cerchi invisibili sul materasso; gli occhi permangono chiusi dalle palpebre nivee poiché non c’è nulla che non abbia già vista nella penombra sacerdotale, niente per cui varrebbe la pena scomodare lo sguardo. Il corpo magro è agghindato con la sola tunica cremisi, la quale la identifica come Figlia di Cerridwen: ella dona una nota di colore all’incarnato pallido della fanciulla assieme alla stellina vermiglia che le bacia la fronte. D’un tratto una voce stridula spezza il silenzio mistico del sacro loco, arrivando all’oto di Elysiane come uno schiaffo che la risveglia dal suo torpore. Involontariamente si mette a sedere, sollevando la schiena di scatto ed appoggiando i palmi delle mani sulla superficie morbida del letto per mantenere l’equilibrio mentre le orecchie fungono da sentinelle; ed ecco che la sua mente decodifica l’urlo appena sentito individuandone l’emissaria e, in men che non si dica, le gambe scattano in direzione della porta, facendo balzar via la diciannovenne dal letto. Senza nemmeno curarsi dei capelli sciolti e spettinati, la fanciulla dirige i piedi nudi in direzione della lignea superficie e ben presto la mancina trova la maniglia nell’ombra dell’alcova e l’abbassa con zelo, catapultando il corpo esile ben oltre la soglia della stanza. Il capo si volta prima a sinistra quindi nella direzione opposta, individuando un piccolo corteo di donne dirigersi verso la Sala Visite } Rose! { Grida a pieni polmoni, cercando con gli occhi chiari la figura emaciata della Sorella. Osservando le altre incedere, la Rossa Magistra non può far a meno di pensare che forse la Nordica non necessita del suo aiuto, avendo già accanto a sé la Stella dell’Alba ed una delle Luci del Tempio. Con il cuore pieno d’angoscia, si prepara a sopportare un’altra delle sue pesanti ondate emotive, le quali le rimbombano nel cervello la sua attuale inutilità come protettrice del Tempio. Con un sospiro, si libera dagli sprazzi di negatività concentrandosi sul volto di Roseline che tenta di visualizzare, comprendendo che la Sacerdotessa del Vespro necessita del suo sostegno come amica e che mai al mondo potrebbe negarle la sua presenza. Dunque i piedi nudi seguono quelli delle Sorelle leggermente in distanza, incedendo in direzione della Sala Visite. }


MITRHIL {[ Sala visite ]} )O( { Arriva contemporaneamente alla puerpera accompagnata da una Rois affannata e impaurita e, a qualche metro di distanza da Inwe. Roseline è piuttosto scavata in viso e le profonde occhiaie di certo impensieriscono la Stella dell’Alba che però cela la sua preoccupazione alla giovane partoriente. [//Imperturbabilità lvl 5] } Coraggio Rose, non sei la prima e non sarai l’ultima a partorire… lo so… fa male… -addolcendo il tono della voce- ma noi donne abbiamo a disposizione tutta la forza per resistere a questo e…. ti assicuro che quando terrai la tua bambina tra le braccia, tutto quello che avrai sofferto sarà completamente rimosso. { Le sorride aiutandola, ma getta uno sguardo ad Inwe piuttosto severamente sta per rimproverarla, ma ad un’occhiata veloce non sembra stare bene nemmeno lei. Avverte la presenza anche della magistra rossa. } Ely per favore aiutami tu a sistemarla sul letto. Sbrigati. { C’è una certa urgenza nella sua voce, ma senza creare troppi allarmismi. Inwe è sicuramente stata contagiata e al momento le uniche ad essere in forze sono Elysiane e lei. }


ROSELINE { Sala visite }{ FU }{ Si, gliel'hanno detto tutti. Tyana, Edave, Samarah, Mitrhil. Tutte si sono affannate nello spiegarle che, una volta arrivata la piccola, tutto il dolore sarebbe scomparso. Ma quella stessa bambina che ha odiato e poi amato, quella creatura per cui oggi sarebbe disposta a dare la sua stessa vita, la sta ora uccidendo come se fosse il più spietato dei guerrieri. La Magistra continua a tenere duro [volontà +3] mordendosi a sangue le labbra mentre Rois la accompagna al letto preparato per lei da Inwe e da Nyule. Lì l'aiuta ad adagiarsi, mentre la mutaforma continua a tenersi il grembo con ambo le mani, tremando in modo convulso } Fa male, Mitrhil { afferma l'ovvio, in preda a nebbie che le ottenebrano la mente. Singhiozza ancora } Dov'è Elysiane? Perchè non è qui? { Ha bisogno di lei. Ha bisogno della Rossa Magistra per non perdere definitivamente il senno. E di Hagall. E di Arshal. Le vorrebbe tutte lì, a confortarla con le loro luci e le loro ombre. Ma soprattutto, vorrebbe quella sorella restituita dalle Nebbie quando ogni speranza era ormai vana. Cerca di respirare. E' così che si fa, no? Si respira. Forte. } Va bene... Va bene... Cosa devo fare? Dimmi cosa devo fare! {C'è un che di isterico nella sua voce, mentre ondate di nausea arrivano al passo con le contrazioni }


INWE [Sala centrale → Sala visite] Un passo dopo l'altro, le labbra strette nel tentativo di trattenere le ondate di nausea e di debolezza che si susseguono, attraversa la Sala circolare: dopo aver preso fuoco grazie alle irrefrenabili risate di poco prima, ora il volto si fa sempre più pallido, ed imperlato di sudori freddi. Solo le orecchie continuano ad essere purpuree. Non è ancora arrivata solo a generare una smorfia poco convinta. E' sulla porta della Sala visite, ora, che immancabilmente ha preso a girare: si appoggia allo stipite, socchiudendo gli occhi, cercando determinazione sufficiente da permetterle di portare a termine il proprio compito. E' davvero una fortuna che ci sia anche Elysiane. Vede, ed avverte, la disapprovazione negli occhi di Mitrhil, e no, non può sopportarla. Le si avvicina con passo incerto, un'espressione vagamente disgustata in viso, ma negli occhi c'è la tempra che ha caratterizzato colei che l'ha cresciuta. “Ditemi cosa fare” mormora con un filo di voce, ricercando con tutta sé stessa la concentrazione necessaria per restare in piedi ed eseguire le direttive della Stella. Roseline chiede di Elysiane, ed Elysiane sarà da lei, ne è certa, a sostenerla. Ma lei deve avere qualcosa con cui impegnare le mani, e con cui distrarre la mente dalla debolezza che continua ad aumentare, prima che prenda il sopravvento.


ELYSIANE { . Sala Visite . } ° { Percorre il corridoio di corsa come mai si era azzardata fare, incontrando Inwe sulla soglia della Sala Visite. Saluta l’Iniziata con un sorriso fugace ma ben presto la sua attenzione viene reclamata da due voci che a momenti si accavallano: da un lato Mitrhil le chiede di aiutarla ad adagiare Roseline sul lettino, dall’altro la sua Sorella preferita domanda di lei quasi con un tono angosciato nella voce, certamente spezzata dal dolore. E’ fortunata la giovane Magistra, può accontentare entrambe } Eccomi, sono qui { Proferisce in direzione della Magistra degli Spiriti, indirizzando gli occhi chiari sul suo corpo emaciato ed ingrossato dal ventre gravido ed aiutando nel frattempo la Stella dell’Alba,° afferrando i piedi della Nordica ed appoggiandoli lentamente sul lettino una volta che Mitrhil l’avrà fatta mettere a sedere } Sono qui, dammi la mano { Sussurra in direzione della donna incinta, tuttavia non aspetterebbe il suo consenso e slancerebbe le dita della mancina in direzione della destra della bionda. Si volta solo un momento per cercare Inwe con lo sguardo e per assicurarsi che stia bene, quindi si rivolge alla Stella dell’Alba } Che cosa dobbiamo fare? { Ovviamente include anche l’Iniziata nel discorso. }


MITRHIL {[ Sala visite ]} )O( { Si accosta accanto a lei scostandole i capelli dalla fronte. Le sorride affettuosamente chiedendo a Rois di toglierle la veste sacerdotale in modo da non aver alcun impedimento. Rimarrà a cullarla per un po’ ad accarezzarle i capelli aiutando per un attimo Rois in quella manovra per disfarsi dell’abito per tornare nuovamente ad avere occhi solo per la consorella. } Sei una guerriera Rose, lo sono tutte le sacerdotesse così come lo sono tutte le donne. Cerca di respirare profondamente, lasciati andare, non contrarre i muscoli soprattutto. Sh…. Calmati ora Elysiane è qui! { Cerca di quietare quell’animo isterico, ogni donna reagisce in maniera differente effettivamente. } Innanzitutto manteniamo tutte la calma! { Lo dice con un sorrisetto sulle labbra in una forma ironica per smorzare quel momento di tensione venutosi a creare. Dà un’occhiata veloce in giro: l’acqua sul fuoco, catino, asciugamani, bende di lino, unguenti e erbe. C’è tutto. } Rose concentrati… cerca di liberare la mente per un momento, ascolta solo la mia voce… adesso sei tu la protagonista, devi mostrarci quanto sei forte e quanto sei capace. Lui è qui e verrà presto. L’ho mandato a chiamare e mi ha detto di dirti che ti ama. { La voce è flautata, melodiosa sembrerebbe quasi che la Stella stia cantando e lascerà che quell’influsso di pace e serenità si riversi su Roseline per darle un momento di respiro. [//Infondere sensazione lvl 5] Guarda Elysiane che stringe la mano alla magistra degli spiriti annuendole. } Continua tu Ely… te la senti? { Lascerebbe così il letto muovendo si con grande maestria,si slega l’athame dalla vita consegnandolo ad Inwe. } Passa la lama sul fuoco per disinfettarlo e poggialo su queste garze sterili; poi cerca distare tranquilla, vedrai che andrà tutto bene! { Le accarezza delicatamente il viso smunto. Si volta verso la credenza prendendo un profondo respiro così che nessuno possa vederla. Indossa il grembiule al volo e torna verso il letto di Rose. [//Volontà lvl 3 – sangue freddo lvl 3]}


ROSELINE { Sala visita }{ FU }{ C'è la nausea. C'è la difficoltà di respiro. Ci sono le contrazioni. C'è il dolore, che la avvolge come la risacca. Va e viene, eppure resta sempre lì. Non sa a chi appartengano le mani che la spogliano, nè di chi siano le voci che si accavallano. Per lunghi istanti c'è solo la bambina che spinge nel ventre per uscire. Alla luce Bianca di Mitrhil, si aggiunge infine quella Rossa di Elysiane, ponendosi accanto a quella incolore dell'Iniziata. Quasi non sente le sue parole, ma le sue mani, quelle si. Con la destra la stringe forte, come se la sua fosse una presa rapace; difficile capire da dove in quel momento la Magistra sia riuscita a tirar via tutta quella forza. } Ely... { La chiama in un soffio. Vorrebbe dirle qualcosa. Stemperare quel momento orribile con il solito stoicismo, ma davvero, questa volta non ce la fa. Guerriera? Chi parla di guerrieri? Mitrhil. Ma no, si sbaglia. Lei non appartiene alla Rossa. Non dovrebbe neppure essere lì, con quel grembo prominente. Lei appartiene alla Morte. Non è nata per dare la Vita. Lo sa, lo sa bene. E come lei lo sanno le orde di spettri che affollano la sala. Ma non è forse vero che la Triade sta in tutte le donne? Non gliel'hanno insegnato? Si. E' così. E poi la Stella parla di lui. Per non vomitare adesso ha bisogno di metterci davvero tutto il suo impegno [volontà lvl3] } E' venuto qui { è un rantolo che la fa sbiancare ancora di più, come se in lei non fosse rimasta una sola goccia di sangue. Stringe la mano libera in un pugno che trema per poi schiantarlo con tutta la forza che ha sul materasso } Io lo uccido! { Esclama per poi gridare quando arriva un'altra contrazione }


INWE [Sala visite] Nei fugaci attimi di tregua fra la svestizione di Roseline e la consegna dell'athame, l'Iniziata attende in silenzio: non vuole avvicinarsi più del necessario alla madre ed alla bambina, non con il rischio di passar loro chissà quale strano morbo.. anche se in realtà è stata proprio la Magistra del Vespro a contagiare lei. Osserva da lontano il rapido scambio fra la Stella e le altre, i denti serrati ed il respiro accelerato, ondeggiando vagamente sul posto: il malessere aumenta inesorabilmente, rendendole le gambe più molli della gelatina e lo stomaco sul punto di rivoltarsi, e no, è quasi certa che tutti questi sintomi non siano dettato dal nervosismo del momento. *Non vomitare, non vomitare, non vomitare... * è una cantilena che si ripete senza tregua, nell'attesa di avere effettivamente qualcosa in cui impegnarsi. Qualcosa che si materializza nella consegna dell'athame dal manico candido della Stella: la presa con cui lo stringe è leggera, appena sufficiente a non farlo scivolar via e finire a tintinnare sul pavimento. La carezza di Mitrhil le trasmette un po' di conforto, abbastanza da permetterle di arrivare, seppure barcollante, alla candela più vicina, sulla cui fiamma andrebbe a distendere la lama, girandola di tanto in tanto affinchè il fuoco arrivi a lambire ogni centimetro d'acciaio. Quindi lo ripone, come richiesto, sulle garze pulite appositamente preparate, e torna a rivolgere l'attenzione alle tre consorelle: ognuna di loro è stata scelta da un Volto diverso, eppure tutte hanno in comune la profonda fede nella Dea e le une nell'altre. Sono sorelle molto più profondamente di quanto chiunque possa immaginare, ed il cuore per un attimo si stringe all'idea di essere, un domani, ancora più parte di quella Famiglia. Non ha molto tempo da concedere a quel pensiero, tuttavia: l'ultimo urlo di Roseline la spinge, assieme all'ennesima ondata di nausea, a riscuotersi per prendere uno dei catini disponibili e riempirlo con acqua fresca. Lo andrebbe a lasciare vicino Elysiane, in silenzio, assieme ad una pezzuola pulita per detergere e rinfrescare il volto della Magistra del Vespro, restando comunque poco lontano.


FEHRER [Tempio | Navata Centrale] L'ha consumato, quest'atrio. Immerso nella fioca penombra il cui riverbero inonda di danze spettrali le lunghe pareti immacolate, tinte così d'una sorta di affreschi il cui vezzo dominante sia il chiaroscuro della figura svettante del Biondo. Che ha le mani tremanti. Le gambe molli. Il corpo assai simile a una massa informe avviluppata attorno ai capisaldi della gelatina e della flebile gemella della risolutezza. Quando poli talmente opposti son così vicini, il magnetismo è teso al punto da sbrindellare l'aria e, mentre il nostro la respira, non fa che avvertire l'elettricità custodita nel suo pavido seno. C'è odore di nascita, di vita, di dolore, e il fatto che le sue falcate agili non possano conquistare quegli spiccioli di distanza che lo separano dai fatti della sala visite, è per lui infinitamente più doloroso di qualsiasi altra ferita possa infliggergli una lama, dilaniandogli le carni, o una malattia, divorandogli le viscere. Ha da tempo rinunciato al bocchino della pipa. Fin troppo amaro il sapore delle erbe; e fin troppo spesso il volume del fumo, bocciato dai polmoni che, compressi a mo' di cilindri, non accettano altro che fiato per campare.


ELYSIANE { . Sala Visite . } ° { Osserva Inwe muoversi per la stanza e non può non lodare tacitamente il suo operato: anche se sua madre ha partorito nuovamente dopo la sua nascita, non le hanno mai permesso di starle accanto durante il travaglio antecedente alla nascita di sua sorella, dunque è a digiuno di esperienze con donne incinte. Con un sospiro, si stringe nelle spalle e si siede accanto a Roseline, poggiando anche la destra sulla mano magra della Magistra del Vespro quando sente rafforzarsi la presa di quest’ultima. Cerco lo sguardo della Nordica col suo: il ghiaccio più puro messo di fronte ai campi d’Irlanda; ben presto gli angoli della bocca si sollevano sino a comporre un sorriso di incoraggiamento indirizzato proprio alla Sorella gestante. All’oto suo arriva poi il dire della Stella dell’Alba ed il successivo commento di Roseline; al che, la diciannovenne aggrotta la fronte ed inarca il sopracciglio destro } Hai altro da fare ora, non credi? { Proferisce ironicamente ma tace non appena le grida di dolore della Sorella sovrastano la sua voce di fine adolescenza. Solo allora sul viso pallido si paleserà una smorfia di tristezza, scaturita dalla consapevolezza che una Figlia della Dea Gravida ancora totalmente inesperta sta cercando di sostenere una Sacerdotessa del Vespro il cui ventre scoppia di vita } Coraggio tesoro { Sussurrerebbe nell’orecchio della Sorella, cercando quindi con le labbra rosee la nivea fronte, sulla quale stamperà un bacio proprio accanto al Marchio di Rhiannon. }


MITRHIL {[ Sala visite ]} )O( { Mitrhil è nuovamente al fianco di Roseline che le sorride serenamente, mentre Rois, ormai esperta, prepara gli unguenti necessari lasciando che gli odori delle erbe comincino a riempire la stanza. } Sì, sì…avrai tutto il tempo per ucciderlo, ora preoccupiamoci della tua bambina! { Conosce perfettamente lo stato d’ansia che può attanagliare una madre in procinto di partorire il proprio figlio, gli occhi che all’argento hanno rubato il colore, si fissano in quelli azzurri della sorella che dovrebbe avvertire l’influsso benefico e fresco di Arianrhod, ma anche la forza crescente di Cerridwem con la presenza di Elysiane al suo fianco. [// Infondere sensazione lvl 5]. La sua preghiera verrà rivolta alla Dea a colei che incarna la nascita. Ella ascolterebbe la preghiera di chi custodisce la Sua luce e ne rivelerebbe la Sua presenza con una brillante luce bianca che rifulgerebbe dalla stella tatuata sulla tua fronte. In questo modo ella potrà scorgere, grazie al Dono della Vergine, lo stato di salute della creaturina. [// Potere della Stella lvl 5] Eccolo quel dono meraviglioso che non le verrebbe mai negato dalla bianca Signora, aprendole i canali segreti per oltrepassare, con i suoi occhi, quelle barriere fisiche. Si chiudono le palpebre mentre appena un canto si leva, dolce e soave, la voce delle più pure, il suono di un flauto che accompagna un momento tanto delicato. Così il velo si squarcia nuovamente sotto la luce della Pura lasciandole osservare la bambina che è già in posizione e pronta per aprirsi alla sua nuova vita. La luce sulla sua fronte brilla di un bagliore candido. [ //Luce della stella lvl 5] Poi la luce va pian piano scemando, gli occhi si riaprono mentre si inginocchierebbe ai piedi di Roseline. } Coraggio, la Triade ti è accanto,è qui con te, siamo qui con te: invocala, pregala, aggrappati a Lei… ti aiuterà...{ Osserva ancora una volta il parto della donna completamente dilatato. Roseline è pronta ormai e la testa della piccina è già visibile, perciò esorterebbe nuovamente la Magistra. La mano destra andrebbe a constatare la dilatazione. } Rose adesso devi spingere… Sento la testa, ci siamo.... alla prossima contrazione spingi più che puoi! { Lo sguardo si sofferma per un momento su Elysiane perché possa trovare in quell’espressione la certezza che tutto sta procedendo così come dovrebbe essere. Come da copione. }


ROSELINE { Sala visite }{ FU }{ Non sa più dove si trova. Non conosce il proprio nome, e soprattutto non conosce quello della bambina. Gli spiriti incombono su di lei, riempiendo con la loro cupa presenza la stanza. Tra di loro c'è anche quello silenzioso del cavaliere decaduto, che si avvicina al letto guardandola con grandi occhi tristi. Altri invece improvvisamente prendono ad annusare l'aria, come se fossero cani. Si guardano attorno come segugi, seguono una scia. S'allontanano dal capezzale della Magistra, invadendo come una muta la navata del Tempio, precipitandosi verso l'uomo che avanza. Lo riconoscono. L'hanno avuto accanto notte e giorno. Ne hanno sentito la mancanza, come lei. A differenza della donna tuttavia questo gruppo sparuto di anime non sembra provare rancore } Non ce la faccio { singhiozza intanto la mutaforma, stringendo forte la mano della figlia di Cerridwen. Ha dita che sono rami pallidi, polsi sottili che tremano. Il viso è arrossato dallo sforzo e dalla febbre } N-non... { è stremata. Non riesce nemmeno più a gridare aiuto e, all'improvviso, quella stanza sembra svuotarsi. Restano lei, e la Vecchia. La stella sulla fronte sembra quasi bruciarle, mentre nell'oscurità che giace tra le palpebre e l'iride c'è solo Lei. E a Lei si aggrappa. Perchè una vestale non sarà mai sola. Perchè per ogni osso spezzato, c'è sempre una mano tesa. Per ogni ferita, c'è una mano che cura. Per ogni sacrificio, c'è un dono. E dopo aver sacrificato, obbedito, e servito, è giunto anche per la Magistra oscura il tempo di ricevere. Il bacio di Elysiane sembra riportarla alla realtà, giusto in tempo per apprendere gli ordini di Mitrhil. Ed è gridando con quel poco di voce che le resta che spinge, pregando solo per la fine di questo dolore, e per la salute della bambina }


INWE [Sala visite] I profumi delle erbe maneggiate da Rois solleticano il naso dell'Iniziata, che ancora una volta è costretta a trovare un modo per distrarre il proprio organismo dall'impellente necessità di rimettere: si guarda attorno con frenesia, i denti s'attaccano alla parete interna delle guance mordendole sino a farle sanguinare. Non vuole, non può rovinare così un momento tanto importante. Cerca di portare la propria intera attenzione sulla stella di Mitrhil che ora brilla con la pura energia che è della Fanciulla, riconoscendo in essa la forza della speranza che la caratterizza. È il momento. Chiude gli occhi, cercando il conforto del buio dietro le palpebre chiuse, pregando la Dea per la consorella e per la piccola che s'affaccia al mondo. Arianrhod, Cerridwen, Rhiannon: a tutti e tre i Volti si rivolge l'Iniziata, perché di tutti e tre ha bisogno colei che sta per diventare madre. La protezione di Arianrhod, durante la nascita della sua primogenita, ma anche la forza di Cerridwen, e la presenza di colei che l'ha chiamata a suo tempo a servirla, Rhiannon. Tutte vengono scomodate dalla preghiera muta della Novizia: è l'unico aiuto che può darle, ora.


ELYSIANE { . Sala Visite . } ° { Il tempo è giunto: la sentenza di Mitrhil è udibile a tutte e la Granger non può non trattenere il fiato; è emozionata come se a partorire fosse lei, d’altronde la donna la cui vita sta per cambiare per sempre è la sua migliore amica. } Certo che ce la fai! { Replica all’arrendevole commento della Sorella: capisce la situazione e proprio non sa come si sarebbe comportata lei al posto di Roseline. Cerca quindi di trasmetterle tutto il suo amore, lasciando che la sua mancina venga stretta nella morsa micidiale della Magistra degli Spiriti } Cerridwen è con te, la Madre non lascia mai le sue Figlie sole { Non è la Giusta il volto che la fanciulla segue, eppure in questo momento il suo ventre gravido la accomuna totalmente alla Signora della Guerra, per questo Roseline deve lottare. Non l’abbandona la diciannovenne, chiudendo gli occhi e lasciandosi pervadere dal calore della Dea: ardenti fiamme invisibili abbracciano l’esile figura rosso vestita, la quale non può che pregare la Madre. }


MITRHIL {[ Sala Visite]} )O( { Non c’è spazio per gli spiriti, non dove è la vita a reclamare altra vita. La luce della stellina riprende a brillare di un bagliore puro, luminoso, non ci saranno zone d’ombra questa notte. Nulla che possa impedire od ostacolare quel momento prezioso per ogni donna. [//Luce di stella lvl 5] } Ascoltami Rose… concentrati sulla mia voce, la bambina sta nascendo più ti irrigidisci e più le farai del male. Coraggio ci sono io con te. Non ti lascio da sola… Spingi tesoro, spingi con tutte le forze che hai. { Deve scuoterla,deve darla la sicurezza e il coraggio di cui necessita per superare quell’ultima barriera. [//Infondere sensazioni lvl 5] Con un urlo Rose cerca di obbedire a Mitrhil, la testa della bambina è già fuori dall'utero, un ciuffetto di capelli scuri impiastricciati di sangue e placenta spiccherebbe sul capo rosa. La Stella dell’Alba rimarrebbe per un momento ad osservare quella vita che a fatica cercherebbe di prendere il proprio posto in questo mondo. Arcua un momento il sopraciglio nel notare le piccole orecchie di un colore tendenzialmente al blu. Dopo le ali del cigno e la coda della piccola tigre, le orecchie di questa bambina sono la cosa più normale che le è capitata di vedere. Accovacciata davanti alla sorella, per agevolarla e aiutarla in quell’ultimo passaggio, penetrerebbe dolcemente con la mano nella sua intimità afferrando le piccole spalle della bambina. Di nuovo la sua voce dolce, come solo l'intervento della Bianca Signora può renderla, con decisione incalzerebbe nuovamente.[//Volonta lvl 3 – Sangue freddo lvl 5] } Avanti Roseline, un piccolo sforzo, è l’ultimo te lo prometto e tra poco stringerai tra le braccia il dono più prezioso che la Dea potrà mai farti! Spingi alla prossima contrazione! Anche la terra arida dopo l'inverno è pronta a donare il suo germoglio! { Le spalle sarebbero fuori, con un'altra spinta anche il busto e le gambine, molto più strette della testa, verrebbero espulsi con molta più facilità dall'alcova in cui la creatura ha soggiornato per nove mesi. } Inwe, prepara i teli puliti per accogliere questa nuova creatura della Dea, e portami l’athame! { Secco e chiaro il comando all’iniziata. E’ pronta anche Mitrhil ad accogliere quella bambina. Ormai è solo questioni di attimi perché possa recidere il legame fisico tra madre e figlio. }


ROSELINE { Sala visite }{ FU }{ Ci sono spettri che inseguono l'odore del fu Bianco, spettri che si stringono al capezzale della Magistra, spettri che vagano attorno a lei, in attesa. Eppure, quando la luce della Stella diventa più forte, quelle anime si ritraggono, andandosi a nascondere negli angoli. Non è il loro momento questo, e se ne rendono conto. Con la coda tra le gambe, uggiolanti, si stringo l'uno all'altro, arretrando, eppure continuando a covare con gli occhi la figlia dell'Inverno. La forza di Mitrhil la investe e la avvolge, le dona coraggio e le offre un altro appiglio cui aggrapparsi. Sa che la Stella farà tutto il necessario affinchè il tutto si concluda in fretta e nel migliore dei modi. Una vocina all'interno della sua mente le ricorda che anche Inwe e lì, a dispetto del morbo che le ha passato. Una ventata di gratitudine le dona nuove energie, e al contempo fa appello a tutte le sue forze pur di non cedere sotto il peso della malattia e del dolore [volontà +3] Non lascia la presa di Elysiane e, avvolta dalla luce della Bianca, si lascia trasportare dall'ultima contrazione, spingendo con foga mentre l'ennesimo grido straziante le esce dal petto. Più che una madre sembra una delle Erinni, madida di sudore, coi capelli incollati al viso, quasi fosse annegata }


INWE [Sala visite] Sono gli ultimi, fatidici istanti: Roseline riesce a spingere come deve, e la piccola è sul punto di lasciare il mondo in cui è stata accolta per mesi e mesi per entrare in quello di tutte loro. È un momento talmente colmo d'emozione da cancellare per qualche secondo la generale sensazione di malessere dell'Iniziata, che se potesse resterebbe imbambolata ad osservare compiersi il miracolo della Vita. Ma la voce di Mitrhil la richiama ai propri doveri, e s'affretta come può a recuperare i teli puliti per avvolgere la neonata e l'athame sterilizzato, che andrebbe a porgere alla Stella: è uno dei momenti rituali di cui Arshal le ha parlato, in cui il valore della lama è di gran lunga superiore a quello che si potrebbe pensare. Attende col fiato sospeso, il panno fra le mani pronto, nel suo candore, ad accogliere la nuova creatura della Dea.


ELYSIANE { . Sala Visite . } ° { Non ha altri compiti se non quello di stringere la mano alla partoriente e supportarla dal punto di vista emotivo. Le iridi verdi scivolano sulla figura di Roseline, oramai visibilmente stanca e madida di sudore: affronta la fatica del parto in concomitanza con la malattia e questo la rende agli occhi di Elysiane una vera guerriera. Vorrebbe abbracciarla e prendersi cura di lei, eppure deve lasciarla libera di muoversi e di spingere come la Stella dell’Alba le ha detto di fare. La diciannovenne osserva i movimenti sicuri di Mitrhil e non può non pregare la Vergine per la prima volta dopo aver abbandonato l’abito verde. Quell’istante risplende della Sua Luce e non v’è altro se non la consapevolezza di una


MITRHIL {[ Sala visite ]} )O( { Ecco che la figlia della terra lascia del tutto il suo caldo e accogliente nido per ritrovarsi tra le mani amorevoli della Stella dell’Alba, la quale osserva il minuscolo corpicino della bambina osservandone la perfezione, a parte ovviamente le orecchie blu che avrà modo e tempo per affrontare anche quel piccolo inconveniente. Ora c’è spazio solo per la commozione. Trabocca il suo cuore di una gioia convulsa, difficile da sostenere per chi è dentro la Luce della Vergine Fanciulla. Non c’è magia più esplosiva di questa. Il momento in cui la vita si manifesta in tutta la sua potenza. Calde lacrime solcano le gote appena impallidite. La stella dell’Alba afferra l’athame che Inwe le porge con la mano destra, mentre terrà la piccina distesa sul proprio avambraccio sinistro, così che, con un taglio deciso, reciderebbe il legame fisico che la terrebbe ancorata a sua madre. E’ in quel momento che il pianto di frustrazione della bambina dovrebbe riempire la stanza. Con la testa rivolta verso il basso lascerà svuotare i polmoni della piccina che bruceranno certamente al primo respiro. L’avvolge nei teli puliti e caldi pulendola dal sangue e dalla placenta. } Elysiane per favore… affacciati fuori dalla stanza delle visite, è probabile che ci sia il papà in trepida attesa di questa meravigliosa bambina. { La Stella si alza e con la bambina tra le braccia, che piange riempiendo per la prima volta i suoi polmoni d’aria, la porge alla neo mamma mettendogliela sul seno perché possa creare subito il legame con lei. } Ecco la tua piccina,sei stata bravissima Roseline! { La lascia tra le sue braccia a conoscersi finalmente, mentre lei tornerà ad occuparsi di Rose per le ultime operazioni affinché possa espellere ogni residuo di quella sostanza che ha protetto la piccola durante la lunga gestazione. Quando ogni minima traccia di ciò che ora non è più necessario verrà espulso, la Stella dell’Alba disinfetterebbe le piccole ferite che la dilatazione ha provocato, con un piccolo pezzo di tessuto impregnato di olio di achillea, facendo ben attenzione che esso penetri nelle piccole lacerazioni. [//Conoscenze naturali lvl 3] } Inwe, te la senti di farle il primo bagnetto? { Tenere una vita appena nata in braccio può dare l’esatta emozione che lei prova ad essere figlia della Vergine Fanciulla. }


HAYNES { . Sala Visite . } ° { Oscurità: è da lì che si viene. E probabilmente è anche dove si torna, eppure questo lei non può saperlo. Lei, la figlia di una Sacerdotessa del Vespro, la Vita dentro la Morte, l’unico Dono che Roseline non si sarebbe mai aspettata di ricevere. La creatura esce fuori dal corpo della Magistra aiutata dalle sapienti mani della Stella dell’Alba, la prima a potersi godere lo spettacolo di una nuova vita che comincia: le piccole manine già permettono alle dita di muoversi ed esse giocano istintivamente con l’aere circostante, con il quale la bambina deve ancora prendere confidenza; il liquido materno non rende giustizia all’oro dei ciuffetti che ricoprono timidamente la testolina nivea, del medesimo colore dell’incarnato tutto, candido come la neve, della quale la bimba ricorda anche la soffice consistenza. Il corpicino nudo rievoca senz’altro la perfezione: nonostante siano ovviamente corte, le membra sono proporzionate al busto e nell’insieme ella assomiglia ad una piccola, paffuta e bellissima adulta. All’interno delle orecchie leggermente blu arriva il vociare di chi le sta intorno ed ella, scombussolata dal repentino cambio di locazione e dalla confusione inspiegabile, non può non palesare il suo disappunto al mondo intero, spalancando le labbra sottili e facendo udire la squillante voce singhiozzante. I singulti proseguono quando Mitrhil recide l’ultimo residuo del contatto fisico fra la piccola e sua madre, decretando il principio della sua esistenza da entità autonoma. Principio che comincia con lo sfregare del panno ruvido sulla pelle ancora sporca } Ueeeeeeegh { Grida ancora, serrando le dita minuscole in due pugni poco minacciosi ma già capaci di percuotere l’aria con fare di sfida. Solo quando si trova fra le braccia magre di colei che l’ha generata, le labbra sembrano propense a chiudersi; con un movimento che le riesce del tutto naturale, si raggomitolerebbe nell’incavo tra la spalla destra e il collo di Roseline, mendicando protezione e calore. Il contatto fisico con la Sacerdotessa del Vespro ha effetti benefici sulla bambina, la quale sbatte le palpebre convulsamente prima di fissare gli occhi materni con i suoi, limpidi, grandi e blu come il mare. }


FEHRER [Tempio | Navata Centrale] Ostacoli spigolosi e frastagliati impediscono al fiato di scivolare degnamente fra il palato e la gola, coagulandosi in boccate troppo ampie perché lui sia in grado di incanalarlo nei polmoni e d'espellerlo poi dal petto nella maniera che più s'addice ai mortali. Quando la giovane Ancella varca l'uscita della Sala Visite, all'uomo dei ghiacci non occorre alcuna spiegazione per conoscere le sorti della battaglia, quella vera, tenutasi qualche metro più in là. No, non v'è necessità di parole, dacché i gemiti, prima, e le urla dirompenti, poi, della creatura con la quale divide il sangue, l'han richiamato all'attenzione estrema, mitigando quell'evidente senso d'angoscia lasciandogli in dote un'eterogenea accozzaglia di timore e di passione. Di commozione. E' come riaversi da un lungo sogno. Non un infido, tormentato incubo; l'estasi del dormiveglia, affrancata dalla certezza d'un qualcosa che fino ad alcuni cicli di lune addietro pareva irrealizzabile. Ha brancolato nel buio della sua assenza. Arrancando sulle impervie ascese della sua mancanza. In ginocchio, spossato dalla solitudine. Ma ora s'è alzato, respirando l'eco intatta della voce fragile e cristallina della bimba. E' meccanico il suo batter le mani sulle vesti logore, scuotendo la polvere del tempo, e del tempo servendosi, per farsi forza. Lava le ferite passate con stille di lacrime che non conosce né conoscerà nessuno, ricacciandole indietro grossomodo quando il primo, pesante, lento passo si tende in direzione dell'ingresso. Cerca Roseline. Nella luce bianca della prima stella, lei che, di glifi dalle anacronistiche punte, uno ne possiede, differente e nero. E, lungo i sentieri dell'anima, le si fa incontro, spuntando sulla soglia con la pachidermica e proverbiale rimostranza che accomunerebbe in questo momento ciascun neo-padre. Dèi. Del cielo e della terra. Non è facilmente descrivibile l'amalgama di sensazioni che affligge ora il nostro, che in un sol colpo, qual buon scellerato e totalmente privo di buona grazia verso se stesso, si ritrova a capo d'una famiglia estesa a un membro nei quali occhi immergersi è già di per sé un miracolo; torna a fare i conti con l'Animorph; e s'avvede delle stranezze d'entrambe, nelle vesti di quelle orecchie blu che paiono dimenticanze d'uno sbadato pittore ch'abbia avuto fretta di terminare il suo idillio. Cerca di raggiungerle, scambiando uno sguardo soltanto con Mitrhil, alla quale va silente il gesto riconoscente di chi è consapevole di come siano andate le cose, e con Inwe, poiché il vecchio Alfiere raramente dimentica la cortesia e le buone maniere. Per il resto, e a ragione, e scusate se è poco, egli non ha occhi che per loro. Che l'accolgono circondate dalla luminescenza che parrebbe voler a tutti i costi richiamare il tocco della Dea, tessitrice del dono dell'uno e dell'altra. Sceglie di sorvolare. Sceglie di non farsi domande. Non ancora, almeno. E sceglie di posarsi sul lato del giaciglio, piegando le gambe perché il volto si faccia prossimo a quello della Magistra e, di conseguenza, a quello di sua figlia. ''Grazie.'' La voce profonda un tripudio di melodie sfasate, dal sapore della più pura fra le emozioni e della certezza secondo la quale le lacrime non stentino a ridestarsi dal loro sonno.


ROSELINE { Sala visite }{ FU }{ E' uno strappo. Un taglio. Vetro che si rompe, specchio che va in frantumi. Sembra durare secoli, e poi essere rapido come un battito di ciglia. L'ultimo singhiozzo della madre accompagna il primo della figlia, che gridando come un'aquila viene al mondo. Perfetta. Certo, orecchie blu a parte. Trema, la Magistra. Trema nella sua luminescenza azzurrina, frutto dell'incanto di Arshal. Ma adesso, a dispetto della malattia, a dispetto della stanchezza, è la luce radiosa di una madre a tingerle il volto, sorvolando sui tratti stanchi e stropicciati. E quando Mitrhil le posa la bambina sul petto, in quel preciso istante, dimentica tutto. Ogni cosa scompare, cancellata prepotentemente dal silenzio soddisfatto della bambina che si annida tra il suo collo e la sua spalla, minuscola come un cristallo di neve. La mutaforma andrebbe a cingerla con un braccio ossuto, poggiandole una mano dietro la testolina ancora umida, lì dove fanno bella mostra di sè ciuffetti che rimandano al biondo sporco del padre e non al suo argento luminoso. Padre. Già, padre. Eppure non ha il tempo di chiedersi dove sia, perchè è in quel momento che compare sulla soglia, circondato da spettri che tornano alla loro Signora. Lo guarda a lungo, in silenzio, tenendo la bimba al seno così come farebbe una leonessa col suo cucciolo. Proprio non ce la fa. Rabbia, rancore, confusione si mescolano alla felicità senza fine che la pervade. Non ha abbastanza forze per urlargli contro. In realtà non lo desidera neppure. Non adesso. Ogni muscolo è scosso da fremiti che entrano in netto contrasto con la pelle rovente di febbre; potrà notare il fu Nero che anche la sua compagna esibisce - oltre la bizzarra luminosità - due belle orecchie blu. E' un istante: si drizza sulla schiena e volta il capo oltre la sponda del letto, scossa dall'ennesimo conato. Peccato che non abbia più niente da vomitare. Ricade dunque stancamente sui cuscini, madida di sudore, il volto invaso da ciocche biondissime. Non ci sono fiori tra i capelli, oggi. L'unico fiore lo tiene adesso tra le braccia, il più bello e prezioso di tutti. Non fa nulla per impedirgli di avvicinarsi, di sedersi. Certo non sfuggiranno ai suoi occhi sempre attenti il colorito malsano della sua pelle, le labbra secche e morse a sangue, gli zigomi in bella mostra sotto la pelle tirata. Non è certo l'aspetto florido di una neo mamma. Ecco. Ora è lì. Sono lì. E sono in tre. ''Grazie'' dice lui. Dea, la tua provvidenza è davvero infinita. Che il morbo sia giunto per sottrarle le forze necessarie a strangolarlo? } Sei tornato. { solo questo, in principio, accompagnato da uno sguardo severo e dalla linea dura e diritta della bocca. ''Mi sei mancato'' Vorrebbe dirglielo. Lo pensa con forza. Lo grida lo spirito. Tuttavia tace, per ora. Ci sarà il tempo. Ci sarà il modo. Continua a fissarlo, per poi abbassare gli occhi sul capo della bambina, e nuovamente tornare su di lui. Un chiaro invito }


MITRHIL {[ Sala visite ]} )O( { Se Roseline è stremata lei non è da meno, far partorire le sorelle del vespro è sempre un’impresa. Sorride dolcemente mentre prepara la culletta con lenzuola fresche e una copertina bianca con ricamato sopra il simbolo della Triade. E’davvero spossata e ora le preme solamente di sistemare portare alla magistra degli spiriti una camicia di lino pulita e spostarla su di un letto altrettanto pulito così che la neo famiglia possa finalmente avere un po’di intimità. Osserva Inwe e l’incarnato pallido, pur essendo concentrata sul parto non le sono sfuggiti i conati della ragazza. Afferra un sacchettino di lino ben custodito dalla dispensa. } Fanne un infuso è una radice di zenzero, aggiungi la buccia del limone e fai bollire, cercheranno di attenuare i conati. Cercheremo in seguito di capire quale infezione vi ha colpito. Vai a riposarti ora cara… sei stremata anche tu! { Si rivolge alla neo famiglia e specialmente all’uomo. } Non fatela affaticare troppo… ha bisogno di riposarsi! { E’ preoccupata anche per la salute di Roseline che sembra soffrire degli stessi sintomi di Inwe. Dà istruzioni a Rois perché le somministri anche a lei lo stesso infuso che ha dato all’iniziata. Si avvicina al capezzale del letto guardando il quadretto familiare perfetto se non fosse per quella vaga luminescenza blu e le orecchie della bambina. } Che Arianrhod vegli su di te e la tua bambina questa notte e i giorni futuri! { Un cenno cortese e gentile verso Fehrer ritirandosi finalmente nella propria stanza. }


INWE [Sala visite] Ed ecco la meravigliosamente perfetta creatura passare per le mani amorevoli ed esperte di Mitrhil, prima di trovare il proprio posto in seno alla madre: sul volto dell'Iniziata è sorto un sorriso commosso, carico d'emozione, e non s'impegna neppure a nasconderlo. Perché dovrebbe, in fin dei conti? Una nuova vita ha visto la luce, un nuovo miracolo si è compiuto per il volere della Dea: sarebbe sciocco non riconoscerlo e dargli il giusto valore. Ogni cosa è passata in secondo piano dinanzi allo spettacolo di Roseline e della sua primogenita, dalla nausea alla velata preoccupazione per quelle orecchie blu che anche lei non ha potuto fare a meno di notare: non sa di averle scarlatte, lei, e che sono il segno che la malattia ha colpito. Mitrhil non sembra essere particolarmente preoccupata, e l'Iniziata neppure cede in tali pensieri. Annuisce alla proposta della Stella, deglutendo e tentando di riappropriarsi della solita tranquillità: aspetterebbe tuttavia che si consumi l'eterno momento della conoscenza fra madre e figlia, prima di avvicinarsi cautamente alla neomamma e allungare le braccia verso di lei, così che vi lasci la piccina. Ma prima, una carezza lieve andrebbe a posarsi sul capo biondissimo della Magistra: “Congratulazioni, mia cara” mormorerebbe a bassa voce, gli occhi carichi di gioia e gratitudine per aver potuto assistere ad un simile spettacolo, prima di compiere lo stesso gesto sul capo della neonata. “Che la Dea ti protegga sempre, piccina”. È lì, all'arrivo di Fehrer nella stanza, e subito si fa da parte, desiderosa lasciare alla famiglia l'intimità fondamentale in un momento come quello. S'allontana di qualche passo, incrociando l'Alfiere e sorridendo anche a lui con la gioia pura e semplice di chi sa d'aver assistito ad un miracolo. Tuttavia, il momento di pace dura ben poco: la nausea che l'arrivo della bambina aveva fatto passare in secondo piano torna a presentarsi con prepotenza ancora maggiore di prima, e stavolta no, non potrà trattenerla. Guarderebbe Mitrhil senza parlare, ma gli occhi lucidi di febbre saranno eloquenti a sufficienza. Il volto è cereo, imperlato di sudore, tuttavia non si scompone, almeno non subito: preso il sacchetto che la Stella prontamente le porge, s'avvia come può verso la porta, afferrando all'ultimo secondo uno dei catini di cui la sala è ben dotata, e sparirà dietro quel legno. Un momento tanto speciale non può essere rovinato così, nossignore.
[Modificato da Mitrhil 27/10/2014 23:35]




"Non è possibile suonare senza uno strumento Mitrhil e io ti ho scelta per far risuonare il mio volere tra i mortali. Fai che la tua voce sia la mia melodia nel parlare, che i tuoi gesti siano armonia e che tutta te stessa sia il mio canto. Tu sei la mia Stella Mitrhil, ed io sarò con te in ogni tuo passo"

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