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Forum delle Sacerdotesse del gioco di ruolo Isola di Avalon

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)O( Avete un'arena per gladiatori? )O(

Ultimo Aggiornamento: 13/08/2013 18:59
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Stella dell'Alba
13/08/2013 18:59
 
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[ Tempio . Sacerdotesse ] CURE LARENNOR [1/1] - RIPOSO [0/2]

LNIK FM

)O( RIASSUNTO )O(


Mitrhil viene informata da Rois che i due fratelli hanno trovato un uomo ferito in giardino e, non sapendo che fare, l'hanno trasportato nella sala visite. La Stella dell'Alba si reca immediatamente a constatare le condizioni di quello che risulta essere un cavaliere dei draghi. Ci hanno fatto l'abbonamento evidentemente.
Riconosce la stessa ferita che ha curato per Keris qualche giorno addietro, me Larennor, così si chiama l'uomo, ha anche una bella freccia all'altezza della scapola sinistra, che estrae cercando di attutire il dolore usando l'influsso benefico della Dea.
Successivamente ricorrerà al potere curativo di Arianrhod per sanare qualsiasi ferita corporea sia visibile sul corpo del cavaliere.



}{ REGISTRAZIONE }{


LARENNOR [Sala visite] Gli abiti blu, lisi per l'uso e lacerati dalla battaglia hanno praticamente cambiato colore: tant'è il sangue di cui sono ormai pregni. L'uomo che li indossa, allo stesso modo, è consumato dal dolore e dalla stanchezza e la sua carnagione ha praticamente cambiato colore: tant'è il sangue che ha già versato. Sul lato anteriore della spalla destra, tre lunghe ferite parallele, come quelle che avrebbe potuto infliggere un orso, o un grosso felino, formano un'unica macchia rossa; in corrispondenza della scapola sinistra, come il moncherino di un'ala tagliata, spunta l'asta d'una freccia, la cui punta, evidentemente, è ancora all'interno delle carni dell'uomo. Il dorato è sveglio, anche se non propriamente vigile: la sua mente vaga in un abisso di dolore, ed i pensieri a cui s'affida per non soccombere all'incoscienza sono fatui, nebbiosi, impossibile da trattenere per più di qualche secondo.


MITRHIL {[ Nicchia Arianrhod -> Sala Visite ]} )O( { E’ davanti alla Vergine Fanciulla, lì dove la luce rifulge quasi sempre, anche nelle ore più buie la statua di candido marmo sembra dispensare un vago alone luminoso. E lei, figlia prediletta di colei che è l’Alba, la Rinascita, come una Rosa bianca adagiata sul freddo marmo, se ne sta inginocchiata ai suoi piedi. Non si è accorta che il sole ha camminato nel cielo tracciando il suo sentiero fino a giungere nel tempo della Madre. I suoi occhi sono totalmente per Lei così i suoi pensieri. Ma nella quiete del tempio, tra le ombre delle austere colonne si fa largo la giovane inserviente, Rois. Non vuole disturbare la Stella Bianca, ma il messaggio che ha da riferirle è piuttosto urgente: i fratelli hanno trovato un uomo insanguinato nei giardini e, non sapendo cosa fare lo hanno portato in sala visite. Annuisce appena alla ragazza, che sembra contrita per averla disturbata, ma Mitrhil si alza piuttosto celermente riservandole una carezza sulla gota sorridendole. } Hai fatto bene! Me ne occuperò io. { Si muove veloce attraverso il tempio. Un frusciare appena percepibile della veste bianca che ondeggia attorno al suo corpo. Entra nella sala visite senza troppe cerimonie, abituata a destreggiarsi in quella sala come se fosse la sua stanza personale. E, probabilmente, visto il tempo che passa lì dentro, non è tanto lontana dall’esserlo. Lo vede adagiato sul letto. Le macchie di sangue sono piuttosto evidenti sulle lenzuola bianche. Si avvicina all’uomo anche solo per accertarsi che sia cosciente. Ne osserva immediatamente le ferite, riconoscendo quell’artigliata che ha lacerato il viso del cavaliere dei draghi. Ma quali creature sono approdate su quest’isola? Ser Keris non ha voluto riferirlo, ma prima o poi qualcuno dovrà cantare. Che sia un suo confratello? Il ciondolo non lo scorge, ma la ferita è la stessa non si può sbagliare. } Messere, siete cosciente? Potete dirmi il vostro nome? Da dove venite? { Domande più che altro che servono a destarlo mentre ha già il quadro piuttosto chiaro delle ferite che l’uomo ha riportato. La freccia all’altezza della scapola sinistra la preoccupa non poco, ma ad un’occhiata superficiale non sempre aver leso organi importanti. }


LARENNOR [Sala visite] Il battito ritmico di una serie di passi in rapido avvicinamento strappano la mente del dorato da un pensiero che da pochi secondi era riuscito ad afferrare. Gli occhi dell'uomo, fino ad allora fisse, roteano alla ricerca della fonte del rumore, le pupille si restringono per mettere bene a fuoco la figura e, con colpevole ritardo, un ritardo che in altre situazioni avrebbe potuto costargli la vita, si accorge della donna, ormai già adiacente alla sua posizione. Le sue parole gli ronzano nelle orecchie, permanendo in una sorta di anticamera del cervello prima di poter essere correttamente interpretate ed elaborate, così che solo dopo qualche secondo le labbra del vecchio guerriero si schiuderanno per lasciare che una risposta ne esca [Larennor, mia signora] dice l'essenziale, come se articolare più suoni del necessario gli costasse fatica. [Vengo ...] s'interrompe: cosa gli sta chiedendo in realtà? Di dove è originario, o dov'è la sua dimora sull'Isola? Certo non può voler sapere che il guerriero giunge da un'altra dimensione, eppure quel non-luogo è ciò che in questo momento assilla la sua mente [Vengo ...] ripete ancora, la voce bassa, per quanto il tono sia duro, quasi gutturale [Sono un Cavaliere dei Draghi] risolverà infine.


MITRHIL {[ Sala Visite ]} )O( { Almeno sembra vigile. Sebbene la risposta arrivi un po’ troppo in ritardo. } Bene Ser Larennor, a quanto pare c’è qualcun altro che è stato simpaticamente accarezzato da un leone! Cosa avete in loggia un’arena per gladiatori? { La sua voce è una carezza con una lieve nota di ilarità mentre compie quelle che sembrerebbero azioni meccaniche anche se c’è sempre tutta la sua attenzione nel preparare l’occorrente necessario. Versa dell’acqua bollente in un catino ma viene stemperata con dell’acqua fresca, garze di lino e un unguento di achillea per pulire e disinfettare. I graffi sulla spalla forse sono quelli che la preoccupano di meno, ci sarà da estrarre la freccia che ha arrestato sicuramente l’emorragia evitando un eventuale dissanguamento. Ha anche un paio di forbici con sé e non si fa certo scrupolo a tagliare quello che rimane della camicia per poterlo curare meglio. Prende un profondo respiro, mentre si disfa della stoffa gettandola a terra. } Ora estrarrò la freccia. Cercherò di non farvi sentire troppo dolore... { Un sussurro quello della Stella dell’Alba, mentre il flusso di luce scorrerebbe nelle vene lasciando che il potere di Arianrhod le permetta di annullare, o almeno di effievolire, il dolore del cavaliere. La stellina bianca, che è a sigillo sulla fronte della Figlia Prediletta, inizierebbe a rilucere di un tenue bagliore, mentre l’uomo dovrebbe sentirsi cullato come nell’abbraccio di suo madre. Il battito del proprio cuore ed il ronzio del sangue nelle vene dovrebbe assottigliarsi divenendo semplice calore nel quale è immerso. Protetto e al sicuro, senza che alcun dolore possa arrivare alla mente dell’uomo. [//Infondere sensazione lvl 5 - Luce di Stella lvl 5]. Nello stesso istante le dita della mano sinistra verrebbero pressate attorno ai bordi della ferita, in maniera che i lembi di pelle non vengano sollevati verso l'altro, causando ulteriori lacerazioni, ma lasciando spazio a sufficienza alla punta della freccia quando dovrà fuoriuscire. La destra invece terrebbe stretta il moncherino dell'asta della freccia, con le dita sfiorerebbero quelle della mano sinistra proprio sotto di loro. Un battito di ciglia, un respiro, prima che la Stella dell’Alba tiri con tutta la propria forza e concentrazione [//Volontà ferrea lvl 3] verso di sè, con un movimento secco e veloce così facendo dovrebbe riuscire nel proprio intento e la freccia verrebbe estratta, e buttata a terra. Avrebbe pronta già una compressa di garza che verrebbe disposta sulla ferita e pigiata per evitare che il sangue sgorghi nuovamente. Lascerebbe la compressa di garza sopra la scapola e andrebbe a ripulire quelle che hanno tutta l’aria di essere l’artigliata di chissà quale bestia o creatura. Acqua fresca e bende pulite appena intinte di olio di Achillea eviterebbero possibili infezioni. }


LARENNOR [Sala visite] Le labbra dell'uomo s'increspano in una smorfia che parrebbe quasi voler richiamare un sorriso tirato. [Un leone ...] mormora, in risposta alle parole della sacerdotessa [... certo.] Si rende conto da sé che la presenza d'un leone alla loggia sarebbe un evento piuttosto assurdo, ma sa altresì che in questo caso la verità lo è molto di più. [Un'arena l'abbiamo] aggiunge, prima che il tocco delle dita della donna possa esser percepito, caldo, sulla pelle. Gli occhi, come guidati da una curiosità invincibile si muovono e puntano verso l'alto a fissare il simbolo sacro che, in fronte a colei che lo sta curando, prende a rilucere. In maniera simile ad una marea che monti rapidamente, un'ondata di sereno tepore copre dolore e stanchezza: il battito del cuore rallenta e si stabilizza, mentre gli effetti della pressione sanguigna si riducono di conseguenza contribuendo a rendere più lucido il pensiero del cavaliere. Avvolto in questo bozzolo di pace, il dorato conserva ancora inalterate le sue facoltà sensoriali: sente che la freccia sulla sua spalla viene afferrata, dovrebbe stringere i denti e prepararsi al terribile dolore che seguirà l'estrazione, eppure non lo fa, resta tranquillo ... quando l'asta di legno e la micidiale punta acuminata vengono strappate dalle sue vive carni, l'uomo non ha un sussulto. Pur rendendosi conto dei movimenti della sacerdotessa e del fuoriuscire del proiettile, pur essendo cosciente del riaprirsi dello squarcio nella sua spalla, l'uomo non prova dolore, quasi come se le parti del corpo coinvolte non fossero le sue.


MITRHIL {[ Sala Visite ]} )O( { Sorride dolcemente all’uomo che sembrerebbe mostrare un leggero cenno di miglioramento. Se non altro il dolore dovrebbe attenuarsi di molto se non scomparire del tutto per via di quel potere che le darebbe modo di trasmettergli una serenità mai provata. Un modo di appannare il dolore che altrimenti sconquasserebbe la sua mente. [//Infondere sensazione lvl 5 - Luce di Stella lvl 5 ] La stellina brilla in maniera molto tenue di un bagliore candido.} Un cavaliere dei draghi… e, ditemi il vostro fedele compagno spero essere clemente con voi! { Un sorriso leggero sulle labbra piene, non è certo il primo che finisce sotto le sue mani e l’aver dato un figlio ad uno di loro, la renderebbe quasi di casa, o meglio di loggia. } Ora cercherò richiamare il potere della Dea. { Una nuova richiesta, mentre allenterebbe la sensazione di benessere ed assenza di sofferenze che ha cercato di risparmiare al cavaliere. Nello stesso istante in cui quella sensazione cesserebbe la stellina sulla fronte della Rosa Bianca si affievolirebbe, pronta ad esser ravvivata ed a donare nuova Luce. Sciacquerebbe le ferite ed il corpo, ma senza rimettervi le bende, in maniera da poterle vedere con i propri occhi. Un sospiro leggero. Un battito di ciglia, per poi rimanere con gli occhi aperti, lasciando che lo sguardo d’argento si perda fra i raggi del sole che entrano obliqui dall’ampia finestra. Terrebbe la mani sospese in aria una all’altezza della spalla sinistra e l’altra protesa verso la spalla destra. E’ leggermente stanca per la prima parte dell’impresa appena compiuta, eppure tenterebbe di resistere, di aggrapparsi a quei raggi dorati, al borbottio dell’acqua che bolle su fuoco. [//Resistenza lvl 2]. Tenterebbe di regolarizzare il proprio respiro, inspirando ed espirando, quasi in concomitanza con il gorgogliare dell’acqua che diverrebbe tutt’uno con il suo cuore. Perché è l’acqua il suo elemento, l’acqua che sana e purifica. Cercherebbe così di concentrarsi per poterne richiamare il Suo potere curativo, sperando che venga in aiuto all’impavido cavaliere [//Imperturbabilità lvl 5 - Volontà ferrea lvl 3]. Il pensiero è rivolto unicamente a lei. Per Lei. Per la Vergine Fanciulla: Arianrhod che rifulge nella Sua immensità. } [//Incanto di Guarigione lvl 5 – Concentrazione 1/3]


LARENNOR [Sala visite] Con la stessa rapidità con cui il dolore era cessato, così ora torna ad affliggere la mente del guerriero. Dalle ferite, ed in particolare da quella alla spalla sinistra, da cui è stata appena estratta la freccia, come mille pugnali incandescenti pungolano ogni singolo nervo, ed il dolore, quasi pulsante, torna ad aggredire la testa dell'uomo. Il battito del cuore accelera nuovamente, mentre l'improvviso innalzarsi della pressione sanguigna gli provoca una sorta di capogiro, accompagnato dal rumore del sangue che pulsa nelle orecchie e da un fastidioso ronzio nella testa. Eppure il vecchio guerriero è avvezzo alla sofferenza, sia fisica che mentale e del tutto incapace di esprimere le proprie emozioni: sia quelle positive che, soprattutto, quelle negative. La mascella ha una contrazione, mentre i denti si stringono, ma nessun fiato da parte dell'uomo, né di dolore né di protesta, mentre lo sguardo continua ad osservare il simbolo sacro sulla fronte della sacerdotessa che, in concomitanza col ritorno del dolore smette di brillare. Gli occhi dell'uomo si velano di tristezza, a sentir parlare, quasi con noncuranza, del suo ''fedele compagno''. Nel corso della sua prigionia, quando ogni cosa complottava per fargli perdere la ragione, il loro legame s'è lentamente consumato fino a che, adesso, si rende conto di non percepire più da tempo la presenza del compagno. Sul volto della sacerdotessa è dipinta la concentrazione, una concentrazione che il cavaliere non intende rompere con le sue parole. Le labbra dell'uomo restano serrate, il suo spirito, al pari del suo corpo, sopporterà in totale silenzio il dolore


MITRHIL {[ Sala Visite ]} )O( { Sa bene che l’uomo potrebbe sentirsi perso, abbandonato dalla sensazione di benessere di poc’anzi, ma lei è lì, al suo fianco. [//Empatia lvl 3] Presto, se Lei vorrà, tutto il dolore dovrebbe venir meno, portato via dalle Sua Acque lenitive. Tenterebbe di rimanere sempre nella stessa posizione. Con la mano sinistra quasi a sfiorare la scapola lì dove la freccia si era piantata, la destra in prossimità di quei graffi. Il suo sguardo si perde nella luce del sole. Un respiro, un altro ancora, in sincrono al ronzio del sangue che scorre imperturbabile nelle vene della Rosa Bianca, il ritmo dei tamburi dei guerrieri prima di scendere in campo. E se riuscisse nel proprio intento, finalmente la concentrazione verrebbe trovata, ed il fluire dell’acqua prenderebbe il sopravvento nelle sue vene, fresca come il ruscello di montagna estraniando ogni respiro, ogni movimento, ogni rumore esterno, ogni percezione, dietro una giovane cascata. Solo e soltanto la Vergine Fanciulla [//Volontà ferrea lvl 3]. Ci si aggrapperebbe a quella sensazione di benessere con tutte le proprie forze, mentre il proprio cuore non smetterebbe di battere. Lieto ed estatico. Beandosi di quel contatto pulsante tentando d’accaparrarsi sempre più spazio. Arderebbe ad ogni tocco, ad ogni lingua di fuoco che si incanalerebbe in lei. Acqua. Luce. Fibra che s’inebrierebbe divampando e cullandola nell’abbraccio della Vergine. Una cosa sola con Lei. Quel sigillo posto sulla fronte della Stella del’Alba inizierebbe a rifulgere nuovamente, non il bagliore tenue ma esplodendo infine di una luce accecante, se Lei avesse risposto al richiamo della Sua Ancella Prediletta [//Luce di Stella lvl 5]. Rinfrancherebbe non soltanto l’animo del cavaliere, che così non si sentirebbe più abbandonato, ma anche quello dell’Ancella Bianca sostenendola fino a quando il Suo volere non verrà meno [//Resistenza lvl 2, Imperturbabilità lvl 5]. } [//Incanto Guarigione lvl 5 - Incanalamento 2/3]

LARENNOR [Sala visite] Resta immobile, com'è suo dovere di paziente, mentre la sacerdotessa permane nella sua posizione dinanzi a lui. Sebbene le sue mani non siano esattamente poggiate sulla pelle del cavaliere, l'uomo può quasi sentirne il calore e, di certo, ne percepisce la vicinanza, così come percepisce nei suoi occhi e sul suo viso una fortissima concentrazione, una concentrazione che potrebbe ricordargli la sua stessa concentrazione durante una battaglia, una similitudine che agli occhi del dorato serve a sottolineare ancor di più le differenze tra le sue azioni e quelle della sacerdotessa: le une volte a ferire, quando non a togliere la vita, le altre mirate a guarire ... sebbene in entrambi i casi, riflette con un ultimo guizzo mentale il dorato, lo scopo finale risulta essere quello di proteggere. Mentre tali e tante considerazioni trovano posto nella mente provata del draconico, all'improvviso il simbolo sacro sulla fronte della donna rifulge d'una luce abbagliante, costringendo gli occhi scuri dell'uomo a chiudersi per un attimo. Quando li riapre, la pupilla ridotta ad una fessura minuscola per cercare di mettere a fuoco la figura, lo sguardo resterà sulla luce, con una impareggiabile caparbietà.


MITRHIL {[ Sala Visite ]} )O( { La Bianca Stella tenterebbe di rimanere ancora in eretta postura, con la mano sinistra aperta ed il palmo rivolto verso il basso sulla spalla sinistra di Larennor, mentre con la destra ad un soffio dall’artigliata. Lo sguardo perso verso i raggi del sole, quasi non vedendoli realmente, perché immersa nella luce della Fanciulla. Tenterebbe di rimanere concentrata, di tenersi ancorata a quella Dea che è Rinascita, l’alba, la primavera e che dovrebbe essersi manifestata [//Volontà ferrea lvl 3, Imperturbabilità lvl 5, Resistenza lvl 2]. E se così fosse, ormai completamente estraniata da ciò che la circonda, ma immersa nella luce di Arianrhod, lascerebbe alla stellina di brillare nelle tonalità più pure, più chiare, proprio come quando i raggi del sole incontrano le acque della cascata rifulgendo dei colori più luminosi, illuminandola, fortificandola, sfiorerebbe la pelle dell’uomo rinfrancandone i sensi ed il cuore. Se la Dea rispondesse al suo richiamo, se fosse il volere di Arianrhod a guarire Larennor, il potere che in lei s’è incanalato tenterebbe di fluire all’esterno, come l’acqua della cascata che si riversa nel bacino. E’ il potere della Stella. [//Luce di Stella lvl 5]. Ogni gesto della Rosa Bianca verrebbe guidato dalla Vergine Fanciulla, da colei che è Amore Puro. Le Fiamme Ardenti della Madre si insinuerebbero nel corpo del cigno dorato, dispiegandosi per ogni arto ed ogni organo. Ovunque. Acqua fresca e chiara che andrebbe a purificare dapprima ogni ferita aperta, per poi iniziare a risanarne la carne lacera. Il sangue dovrebbe iniziare a smettere di sgorgare, mentre ogni tendine e fibra andrebbero a ricomporsi. E così sarebbe sia per la ferita causata dalla freccia all’altezza della scapola sinistra, sia per le artigliate su quella destra. Acqua, Luce e nuova forza. Perché tutto ha inizio proprio nell’acqua. Una rimarginazione che parte dal profondo, e che risalirebbe lentamente verso l’esterno. Anche il dolore provato da Larennor dovrebbe iniziare a venir meno. Carezza dopo carezza, piccoli passi verso la guarigione.} [Incanto Guarigione lvl 5 – Lancio 3/3]


LARENNOR [Sala visite] Man mano che la luce diviene più intensa, sempre sotto lo sguardo attento ed a tratti affascinato del cavaliere, una sensazione mai provata prima scaturisce dal profondo del suo animo per riversarsi rapidamente in ogni parte del suo corpo, quasi fosse veicolata all'interno del sangue, lo stesso sangue che da un momento all'altro smette di zampillare fuori dal vecchio corpo martoriato. Come già accaduto prima, il dolore s'affievolisce fino quasi a scomparire, e persino le numerose preoccupazioni, indipendenti dalle condizioni del corpo, d'un tratto sembrano essere dimenticate: le ombre vengono scacciate dalla luce, e la luce che la stella emana in questo momento è davvero intensa. Un leggero prurito sorge in quei punti che prima erano il centro del dolore: le tre profonde lacerazioni parallele sulla spalla destra e la profonda ferita da freccia nella spalla sinistra. I muscoli e la pelle, lì attorno, pizzicano e prudono, ma senza infastidire, bagnati da un tepore rassicurante ed inspiegabile.


MITRHIL {[ Sala visite ]} )O( { Ed è nelle mani che convoglierebbe tutta quella energia vitale, concentrando quel flusso fino ai polpastrelli che delicatamente sfiorano le ferite ancora aperte, ma dove nessuna stilla di sangue sarebbe ancora versata. La luce della stellina brillerebbe di una luce pura, talmente luminosa da rischiarare, non solo il suo viso, ma buona parte della stanza. Sentirebbe scorrere la linfa vitale in maniera quasi inarrestabile tanto da volerla sprigionare di getto, proprio come una cascata che si riverserebbe a fondo valle. [//Volontà ferrea lvl 3] Cercherebbe di trattenere quel fluire impetuoso per donarlo delicatamente, perché dalle sue mani passi fino a penetrare dolcemente nella pelle dell’uomo, perché da lì, dove è racchiuso il soffio della vita possa poi fluire in tutto il corpo del cavaliere per riuscire a guarire e lenire in maniera tanto profonda da non lasciare nessuna traccia. Se Arianrhod mantenesse alto quel contatto, la stellina continuerebbe a brillare nel suo massimo splendore nel momento in cui l’energia vitale verrebbe donata con generosità e abbondanza. [// Luce di Stella lvl 5 - Incanto Guarigione lvl 5 - 1/3] }


LARENNOR [Sala visite] Il tepore che s'era originato in corrispondenza delle ferite ora lentamente si diffonde in tutto il resto del corpo, cancellando ogni traccia di dolore e, quando fosse possibile, persino lenendo la stanchezza dovuta agli eventi più recenti. La luce che si diffonde nella stanza, e che nasce sulla fronte della donna che si sta prendendo cura di lui, quasi lo abbaglia, ma sebbene le pupille dell'uomo siano ridotte a due fessure, egli cercherà di mantenere lo sguardo su quella sacra luce benefica. Resta immobile, sebbene gli sarebbe concesso di muoversi con maggiore facilità di quanto fatto finora, per deferenza, forse, come se temesse che un suo gesto possa mandare in frantumi la perfezione di quel momento, e per lo stesso motivo non proferisce alcuna parola, lasciando che le esclamazioni di meraviglia e, forse, di sollievo restino nella sua mente e non disturbino la concentrazione della sacerdotessa.


MITRHIL [{ Sala Visite }] )O({ L’acqua ristoratrice continuerebbe a fluire attraverso di lei, così come il potere della luce continuerebbe a farsi strada nel corpo del cavaliere per tentar di risanarne ogni parte. Permarrebbe nella stessa posizione la Stella, cosi come continuerebbe a controllare il proprio respiro e la propria concentrazione, lasciando che l’acqua, alla quale è legata, le donino la forza per essere sua tramite [//Volontà ferrea lvl 3 - Imperturbabilità lvl 5]. Quanto tempo è passato? Non lo può sapere, quando è pervasa dal potere di Arianrhod tutto intorno a lei perderebbe di significato, perché l’amore che la travolge le brucerebbe l’anima. La bianca stella, che sulla fronte di Mitrhil continuerebbe a brillare come il sole nascente, accarezzando e sfiorando con il suo calore, il cuore stesso della bianca vestale -e quello del cavaliere- permettendole così di prolungare quella richiesta di aiuto e di guarigione. [//Luce di Stella lvl 5 - Incanto di Guarigione lvl 5 - 2/3] }


LARENNOR [Sala visite] La mente dell'uomo, ormai ebbra di quella sensazione di calore e benessere, è momentaneamente rinfrancata da timori e preoccupazioni, ma contemporaneamente è talmente colma di meraviglia da non riuscire ad articolare nessun pensiero totalmente estraneo da quanto gli sta accadendo in quel momento. Alla sua mente si affacciano i ricordi di altre ferite, ferite d'un passato anche molto lontano, e di come quelle ferite furono guarite con metodi decisamente più convenzionali: con lavature, cuciture e bendaggi. Lo sguardo è ancora alternativamente diretto agli occhi della sacerdotessa o alla luce che il suo simbolo sacro emana. E' la prima volta che il dorato viene curato da una sacerdotessa della Dea e, sebbene alla sua mente pratica tutto ciò risulti in qualche modo strano, non può assolutamente negare di non essere affascinato dall'evento ed intimamente grato a quel calore che rinfranca il suo corpo ed alla donna che, al costo di una grande concentrazione, sta facendo da tramite tra un potere superiore ed il suo vecchio corpo mortale.


MITRHIL [{ Sala Visite }] )O({ E’ allo stremo delle sue energie, è spossata ma tenterebbe di mantenere salda la concentrazione ancora per quell’ultimo sforzo, non può farne a meno di donare tutta se stessa, è una sua prerogativa, un suo dono, ma anche, a volte, un difetto. [// Volontà ferrea lvl 3] Quel torrente in piena la travolge, ma sa che lei può ancora essere il canale, il tramite tra la Dea e i suoi figli. Quanto amore riverserebbe attraverso quel fluido luminoso che formicola attraverso le sue mani, lo percepirebbe talmente tanto da cominciare leggermente a tremare, totalmente invasa dal potere curativo e allo stesso tempo irruento, della Vergine Fanciulla. La stellina sulla fronte di Mitrhil non ha mai brillato così tanto, sta donando tutta se stessa perché l’uomo possa tornare a brandire la spada per difendere l’isola da quanti possano minacciarla. Alcune goccioline imperlano la fronte della Stella dell’Alba che, in quella luce accecante parrebbero tanti piccoli diamanti. [//Luce di Stella lv. 5- Incanto di Guarigione lvl 5 - 3/3] }


LARENNOR [Sala visite] Lì dov'erano le ferite, il prurito pare raggiungere la sua massima intensità, tutt'attorno i muscoli hanno delle brevissime ed impercettibili contrazioni che inviano alla mente del cavaliere la sensazione di un lieve pizzicore, molto simile alla sensazione provata nel sentire un insetto muoversi sul proprio corpo, ma senza il relativo fastidio, né il desiderio di farlo smettere. In effetti, si rende conto, ciò che sta provando in questo momento, è la rigenerazione dei tessuti, in maniera simile a come l'acqua riempie una fenditura, così il potere curativo della sacerdotessa sta riempiendo le sue ferite sanandole in profondità, cancellandole semplicemente, quasi non ci fossero mai state. Gli occhi dell'uomo finalmente si chiudono, come sopraffatti dalla luminosità che si diffonde, ora più che mai, nella stanza e di fronte a lui.


MITRHIL [{ Sala Visite }] )O({ Come l’acqua è fluita rigogliosa ora lentamente comincerebbe a ritirarsi come dolce risacca che lambisce le coste dell’isola, così perderebbe splendore anche il marchio della Dea sulla fronte della Stella dell’alba, fino a far tornare la stanza nella luce del meriggio. Il potere defluirebbe dolcemente dalla bianca ancella. Come il suo corpo prima è stato il letto di un torrente in piena, ora quello stesso corpo è fortificato e allo stesso tempo svuotato. Avvertirebbe un senso di affaticamento e profonda stanchezza, ma non vuole abbandonare l’uomo finchè l’incanto non abbia realmente fatto effetto e, non riuscendo più a sostenersi in postura eretta, si lascerebbe scivolare a sedere sulla sedia posta vicino al giaciglio del cavaliere, prendendo ampi e lenti respiri affinché il suo cuore ritrovi il suo ritmo regolare e costante. Anche le sue palpebre si abbassano cercando di tenere a bada quel senso di nausea e di vertigine che, un’elevata esposizione al potere della Dea, le provoca. [// Riposo 1/1 ]. }






"Non è possibile suonare senza uno strumento Mitrhil e io ti ho scelta per far risuonare il mio volere tra i mortali. Fai che la tua voce sia la mia melodia nel parlare, che i tuoi gesti siano armonia e che tutta te stessa sia il mio canto. Tu sei la mia Stella Mitrhil, ed io sarò con te in ogni tuo passo"

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