Cure Aingeal (1/1) + Riposo Aine (2/2) + Riposo Nivi (1/1)
o0)O(0o
Azhael porta Aingeal urgentemente al Tempio dove Nivienne si prenderà cura di lei. L'alfiere rosso lascerà l'alfiere dorato su un lettino della sala visite, poi si dileguerà. La Stella del Meriggio tenterà di togliere ogni freccia con accortezza, ma anche con gesti decisi e veloci, in maniera da non apportare nuove conseguenze alle ferite di Aingeal. Poi si concentrerà per richiamare il Potere curativo di Cerridwen, e se Lei vorrà il cigno dorato tornerà come nuovo. Il Fuoco della Madre dovrebbe riuscire a richiudere ogni ferita, rigenerando i tessuti, fino alla guarigione completa. Infine, Nivienne stanca si ritirerà nei propri alloggi per inviare alcune missive ed infine riposarsi.
//Commento:
E già mi vedo Nivi che tenta di lavare la selvaggia Aine.
ahahahahha
o0)O(0o
NIVIENNE { Sala Visite } - { Oblio. I raggi deboli del sole, che prima tentavano di bucare le nubi, sembra siano stati ricacciati indietro a forza. Oppure, semplicemente, non sono stati in grado di cancellare il gelo che si è insinuato nelle vene della Fenice, come veleno, appena ha scoperto chi fosse racchiuso in quel piccolo fagotto. Aingeal. Quel piccolo cigno dorato che le ha raccontato delle sue farfalle nello stomaco, delicata, ma non debole. La figlia della Prima Lady. Solo poco tempo prima aveva scherzato su di lei, con l'Alfiere Rosso. L'avrebbe ospitata volentieri per farla fuggire dalle sue grinfie, dalla sete di sangue delle sue spade e dalle zanne di Vesnah. Quella furia scarlatta. Ma no, non questo. Non sa in che modo sia stata ferita, in che circostanze o per meglio dire da chi. Tutto ciò che può vedere sono soltanto le varie frecce infilzate nella carne della ragazzina. Una nella coscia destra, trapassandola, una all'altezza della scapola destra, sopra il seno, un'altra nel fianco destro. Non sa se ci sono state altre complicazioni interne, almeno sino a quando non le estrarrà e le toglierà l'armatura che pare le abbia concesso la vita. I graffi ed i tagli, più o meno profondi, non la preoccupano più di tanto. Non è il momento di futili domande o richieste, di spiegazioni. Non c'è tempo. O forse non le interessa ora. Aine è nata al Tempio, quindi anche in questo frangente è certa che la piccola dorata creda nella Triade. Potrà operare su di lei, tranquillamente. Si, perchè è l'unico modo, forse presto il Fuoco di Cerridwen scorrerà nelle vene della Fenice riscaldandola e se sarà il Suo volere anche guarendo chi nacque con le ali da cigno. Il sangue fresco è mescolato a quello ormai secco sui vestiti e sull'armatura, vivo nei punti in cui le frecce incontrano la carne. L'ha fatta adagiare delicatamente su un letto libero dal kuhan, mentre si toglieva il mantello e sistemava il bacile con l'acqua fresca e delle bende sul tavolino lì accanto. Niente erbe. E' bastato un semplice sguardo per leggergli la preoccupazione, forse mista ad angoscia, negli occhi. Mentre il suo tono è stato rassicurante nei confronti del cigno dorato. Un battito di ciglia, prima di vederlo uscire dalla Sala Visite. Non c'è bisogno di parole, o della sua presenza. Lo manderà a chiamare quando lei starà meglio, nel frattempo forse riuscirà a distruggere ogni cosa che gli capiterà a tiro. Con l'aiuto di Vesnah, ovviamente. } Vediamo di risistemarti, Aingeal. Prima che tua madre piombi qui sulle ali dei suoi corvi. { Un sorriso leggero, così come il tono, quello sulle labbra della Fenice, quasi a farle intendere -se fosse sveglia- che le ire di Alexandra possono essere molto peggio di qualche freccia. Con la mano sinistra le scosterebbe i capelli dal volto, controllandone i segni vitali. E' il momento di iniziare ad estrarre le frecce. }
AINGEAL { Sala visite } ° { Sta volando sulle ali di Nahorem, si sente libera ed è tutt’uno con il suo Simbionte. Mai prima d’ora si è aggrappata al drago d’oro come in questo volo. Si stringe a lui con tutte le forze, mentre il kuhan porta il suo corpicino svenuto all’interno del tempio. Ecco cos’era quella sensazione di volo, non era in collo al millenario ma in braccio all’uomo che l’ha cresciuta. C’è luce e le palpebre fanno fatica a sollevarsi, ma in quella penombra vede il confratello allontanarsi dal luogo in cui l’ha adagiata. } Non… non andar via… papà… { Le labbra screpolate e la bocca arsa lasciano a malapena che quelle parole siano udibili a chi le fosse vicino. Un canto, o qualcosa che gli si avvicina molto, si leva nella sua mente, una voce profonda, calda… la riconosce eppure stenta a credere che sia lui. La lingua dell’antico si articola morbida in una sequenza di suoni che a lei sembrano meravigliosi e che infondono una certa calma nell’animo spaventato della ragazzina. Cerca di alzare le palpebre e i suoi occhi scorgono un volto chino su di lei. Le sta sorridendo. Le accarezza il viso scostandole i capelli. La conosce? Sì. Certo che la conosce lei è Nivienne. } Mathair… { Si passa la lingua esangue sulle labbra sporche di sangue, lasciandole un sapore ferroso nella bocca. Cosa penserà sua madre? L’ira del corvo si abbatterebbe su chiunque incrociasse il suo cammino, mentre è solamente sulla figlia che dovrebbe sfogare la sua rabbia. Su quella figlia che è stata troppo precipitosa da non valutare ogni dettaglio. Deve avvisarla. Farle sapere. Prova a muoversi ma il dolore che sembrava assopito torna come una scossa a scuoterle ogni fibra nervosa. Le lacrime tornano ad irrorare gli occhi arrossati, mentre si morde le labbra per non essere sopraffatta e vinta dal dolore. [ °°Aggrappati a me mio piccolo cigno, aggrappati alla Dea che governa quest’isola, aggrappati con tutte le tue forze a ciò che dovrà ancora venire!°° ] Le ciglia bionde si accostano alle gote e la mente torna ad essere avvolta nel dolce oblio dell’incoscienza. }
NIVIENNE { Sala Visite } - { Le dita della Fenice scorrono delicate sul viso di Aingeal, per poi passarle fra i capelli, allontanandoli dal volto. Oro puro mischiato al sangue. Le labbra screpolate, incrostate di sangue s'aprono. Una parola aleggia nell'aria in un tono flebile, come di seta che accarezza la pelle. Non sa se l'ha riconociuta, oppure se ha afferrato soltanto ciò che ha detto sulla Prima Lady. Delirio. Ed Aine pare esservi intrappolata all'interno. In una spirale nella quale è difficile destreggiarsi. Gli occhi di quel blu zaffiro paion persi in un loro mondo. Mare in tempesta, oblio profondo. Sveglia ad ondate, ma mai completamente vigile (//Empatia lv. 1). Il sangue che fuoriesce lentamente dalle ferite le sta portando via la forza di reagire. Le ciglia dorate chiudono nuovamente quel mondo al quale è nuovamente preclusa. Un sospiro leggero uscirebbe dalle labbra rosse della Stella del Meriggio, mentre la voce morbida e calda risuonerebbe nuovamente all'indirizzo del cigno dorato, mentre le dita correrebbero verso le cinghie di cuio, che tengono chiusa l'armatura, per slegarle. } Aine rimani con me... { Non è una supplica, ma una richiesta, come è avvezza a fare. Quasi lei non possa dire di no. La richiama dal suo torpore. Aggiornandola. } Ora estrarrò le frecce. { L'armatura dovrebbe essere ormai slegata, ma due delle tre frecce la terrebbero ancorata ancora al suo corpo. Per questo motivo ha deciso di allentarla, in maniera da poter infilare le mani fra di essa ed il corpo del giovane cigno e fare in modo che non subisca contraccolpi, quando le estrarrà. } Cercherò di non farti sentire troppo dolore... { Un sussurro quello della Fenice, mentre il sangue ed il fuoco le scorrerebbero veloci nelle vene lasciando che il Potere di Cerridwen le permetta di annullare, o almeno di effievolire, il dolore della dorata. Ha imparato che è più difficile agire sulla mente dei draconici per il loro legame con i propri simbionti. Ma se è riuscita con Azhael e Vesnah, potrà farcela anche con Aingeal. La stella marchiata a fuoco sulla fronte della Stella del Meriggio inizierebbe a rilucere in un baluginio rossastro, mentre il giovane cigno dovrebbe sentirsi cullata, quasi da un abbraccio di madre. Il battito del proprio cuore ed il ronzio del sangue nelle vene dovrebbe assottigliarsi divenendo semplice calore nel quale è immersa. Protetta ed al sicuro, senza che alcun dolore ne intaccchi l'essenza (//Infondere sensazione lv. 5, Luce di Stella lv. 5). L'antico dovrebbe percepire le intenzioni della Sacerdotessa e forse permetterle di agire imperturbata sulla mente della ragazzina, altrimenti la Fenice dovrebbe accorgersi della sua resistenza o della sua reazione. Nello stesso istante le dita della mano sinistra verrebbero pressate attorno ai bordi della ferita, in maniera che i lembi di pelle non vengano sollevati verso l'altro, si sfilaccino, oppure si creino problemi internamente, ma lasciando spazio alla punta della freccia quando dovrà fuoriuscire. La destra invece terrebbe stretta l'asta della freccia, quasi le dita che toccherebbero quelle della mano sinistra proprio sotto di loro. Si troverebbe alla destra di Aingeal ed inizierebbe dalla freccia all'altezza della scapola destra, proprio sopra al seno. Un battito di ciglia, un respiro, prima che la Decana tiri con tutta la propria forza e concentrazione (//Volontà ferrea lv. 3) verso l'alto, così facendo dovrebbe riuscire ad estrarla con un movimento secco e netto. Se riuscisse nel proprio intento la freccia verrebbe estratta, ma rimarrebbe ancora attaccata all'armatura, quindi la spezzerebbe e la butterebbe per terra, accanto al letto. Andrebbe dunque a ripulire la ferita con acqua fresca e bende pulite, in maniera da arginare una parte della fuoriuscita di sangue e da togliere ogni rimasuglio della freccia. }
AINGEAL { Sala visite } ° { Il mondo onirico la richiama a sé e il giovane cigno si lascia trasportare sulle ali di una piacevole brezza. Non è più in collo a Nahorem, eppure sta volando. Si volta appena notando le sue ali meravigliosamente candide. Perde quota per la sorpresa, poi un battito, un altro ancora, è lei a decidere dove andare, come muoversi. Che meravigliosa sensazione librarsi in aria, seguire le correnti discendenti per poi tornare a riprendere quota e affiancarsi al Simbionte, intrecciando la sua traiettoria in un gioco che ha il sapore della libertà. Ma è proprio mentre si gode il calore dei raggi del sole sulle gote, che le sue ali non rispondono più ai suoi comandi, le fanno terribilmente male, si gira e vede le piume intrise di sangue. La paura la paralizza e se, un momento prima giocava a rincorrersi con Nahorem, ora il suo volo rallenta, perde quota fino a precipitare in un’aspirale infinita. E’ il ruggito del Drago a devastarle la mente facendola tornare nuovamente dall’oblio nel quale era caduta. La voce di Nivienne le giunge lontana, ma comprende le sue parole e annuisce appena. Trema. Ha paura. Sente le dita dell’ancella armeggiare con delicatezza sopra di lei. Vorrebbe fare un profondo respiro ma non ce la fa. Stringe convulsamente le lenzuola preparandosi ad avvertire il dolore più terribile che ella abbia mai provato. [//Sangue freddo lvl 3 – volontà ferrea lvl 2] Ma è proprio in quell’attimo che Nahorem farebbe sentire la propria presenza, ma non ci sarebbe solamente lui. NO. Un calore inaspettato l’avvolgerebbe, un benessere che lentamente le farebbe distendere i muscoli, proprio come se il Dorato volesse farsi carico del suo dolore. Nahorem percepirebbe l’intento della Stella del Meriggio e lascerebbe aperto il canale perché la sua piccola campionessa ricevesse tutto il sostegno possibile e non solo. Unirebbe il suo potere a quello divino della Dea, nulla potrebbe distoglierlo da quell’idea, qualsiasi cosa pur di salvarle la vita. [// Mentalismo simbiotico] Le darebbe tutta la forza ed il coraggio di cui necessita. I due poteri si intreccerebbero in un’aspirale armoniosa, oro e fuoco che inondano la mente della giovane e, come barriera, la proteggerebbero dal dolore imminente. Proprio mentre le dita verrebbero distese nuovamente, Nivienne estrarrebbe senza esitazione e con decisione, la prima freccia dal petto, tamponando immediatamente la ferita. Non si leverebbe un solo lamento. Forse la ragazzina è nuovamente caduta in quello stato d’oblio o forse i due poteri incanalati hanno schermato la mente dell’alfiere dorato dal dolore. Le palpebre si alzano, i suoi occhi fisserebbero un punto imprecisato del soffitto, è lì che li vedrebbe. Nahorem e la Signora vestita di Rosso. }
NIVIENNE { Sala Visite } - { L'antico sembra farsi da parte, aprire le proprie ali affinché la Fenice possa volare nella mente del giovane cigno. Librarsi, sfiorarne le percezioni proteggendola in un abbraccio caldo di Madre ed annullandole il dolore. Un contatto così differente da quello avuto con Azhael e Vesnah. Nessuna barriera, nessun combattimento dove nessuna delle due era pronta ad arrendersi. Differente con il dorato, pronto ad unirsi all'Ancella del Fuoco. } Bravissima { Un sorriso abbozzato sul volto tirato della Decana, quando la freccia verrebbe estratta senza che Aine emetta alcun suono. } Grazie { Voce calda diretta all'antico. E così continuerebbe ancora la Stella del Meriggio, infondendole sempre la stessa sensazione di benessere, privo di sofferenza (//Infondere sensazione lv. 5). Il simbionte dovrebbe ancora lasciarle il libero accesso alle mente di Aine. Nessuna resistenza. Rosso. L'unico colore che le sembrerebbe di vedere in questo momento. Sangue. Ogni cosa par esserne impregnata. Così come scorre vivo e vitale nelle vene della Stella del Meriggio, e par fuoriuscire da quella stella sulla propria fronte. Il rosso invade ogni cosa, baluginio rossastro che aleggia su tutta la stanza, brilla in ogni sfumatura del Fuoco più puro. Per Colei che ne è la Prediletta. Così come continuerebbe ad irradiarsi andando ad infondere nuova forza d'animo ad Aingeal (//Luce di Stella lv. 5), ma anche a Nivienne stessa. Perchè si sente viva, piccola parte di quell'universo nel quale è immersa. Lo sguardo di smeraldo della Stella del Meriggio sfiorerebbe per un istante quello del mare in tempesta della ragazzina. Ciglia dorate che s'alzano, permettendole di vedere cosa? } Ora la seconda freccia... { Labbra piene che s'aprono in un mormorio, quasi fosse diretto a sé stessa, più che ad Aine o all'antico. Dita affusolate e sottili che s'insinuerebbero ancora fra la stoffa e l'armatura, allargando lo squarcio nella tunica. Quando avrà tolto anche questa freccia, al fianco destro, potrà disfarsene finalmente. Le dita della mano sinistra verrebbero nuovamente pressate attorno ai bordi della ferita, come in precedenza, in modo che l'organismo non subisca altri danni, e lasciando lo spazio perchè la punta della freccia possa fuoriuscire, al momento dell'estrazione della medesima. Quelle della mano destra strette attorno all'asta, vicino alla ferita. Un respiro profondo, prima di ripetere la stessa procedura. Poi tirerebbe con tutta la propria forza ed impegno (//Volontà ferrea lv. 3) la freccia nel verso opposto al quale si è conficcata nella carne di Aine. Un altro movimento secco. E se vi riuscisse anche la seconda freccia verrebbe estratta, proprio come la precedente, in un'unica mossa decisa. Anche questa, dovrebbe trovarsi ancora attaccata all'armatura. Nuovamente la spezzerebbe, lasciandola poi cadere per terra. Tenterebbe di liberarsi dell’armatura e se vi riuscirebbe pezzo dopo pezzo la accatasterebbe per terra accanto al letto. Dovrà essere ripulita da tutto il sangue versato, che vi si è anche seccato sopra. Chiederà a qualcuno di occuparsene. Bianco e Rosso mischiati. Estrarrebbe l'athame, andando a tagliare -ora che può farlo- la tunica che il giovane cigno indossa, in maniera da liberarla. Così ripulirebbe la ferita con l'acqua passandovi bene le bende, in maniera da togliere residui eventuali del dardo. Quindi presserebbe nuove bende per arginare una parte del sangue. Se fosse riuscita in ogni suo intento ne resterebbe soltanto una. }
AINGEAL { Sala visite } ° { Il giovane alfiere rimarrebbe a fissare il punto del soffitto dove Nahorem si è posizionato allargando le sua grandi ali come per proteggerla da attacchi esterni. E’ la sua mente che le gioca brutti scherzi o la proiezione non è altro che uno stratagemma del simbionte perché anche i suoi occhi fisici vedano la sua presenza? Un atto estremo del MIllenario per infondere coraggio al suo piccolo cavaliere. L’aurea dorata si fonde con la luce rossa che la Stella del Meriggio emana, i suoi occhi seguono quello che le sembra essere lo spettacolo di luci più bello che lei abbia mai visto. Ruggirebbe Nahorem verso Nivienne in sua risposta, un ruggito che porta con sé una profonda gratitudine. Lascerebbe così ancora una volta aperto quel canale segreto, tanto intimo quanto potente per far sì che l’ancella possa apportare tutto l’aiuto possibile alla sua piccola amica. La Dea opererebbe attraverso la sua Stella, ogni cosa si tinge di rosso e quel calore illumina il viso dell’alfiere dorato mentre Nahorem nuovamente unisce il Suo potere alla Signora per infondere il coraggio all’alfiere d’oro. Eppure Aine sembrerebbe non averne bisogno, catturata da quella mescolanza di colori: rosso, oro. Flussi che si intrecciano senza sovrastarsi, anzi l’uno amplierebbe l’altro, almeno visivamente è quello che la ragazzina osserverebbe sopra di lei in un’estasi di sensazioni ed emozioni. [//Mentalismo simbiotico] Ed è nuovamente piccina, nel bosco. E’ sola. No, la voce di Azhael proviene da dietro le sue spalle, si volta per osservare l’alfiere che la guida all’interno della foresta, mentre Nahorem si insinua dolcemente in quella conversazione per la prima volta. Le labbra si arcuano leggermente in un sorriso di gratitudine, di felicità. Ha sempre percepito di non essere sola, i racconti che inventava per la sorella erano ispirati probabilmente dal drago stesso, così in qualche modo Nahorem è cresciuto con lei e il contatto simbiotico non è stato altro che una normale conseguenza. Aine sogna e Nivienne può operare senza troppi disturbi sul suo corpo martoriato. Non dovrebbe preoccuparsi l’ancella a vedere la piccola in quello stato, Nahorem è con lei e le farebbe capire che lo stato mentale di Aine sarebbe schermato dal suo potere così che la figlia della Dea possa agire indisturbata. Così anche la seconda freccia dal fianco verrebbe estirpata, così come la gramigna viene strappata dalla terra per permettere ai semi di venire alla luce senza essere soffocati. }
NIVIENNE { Sala Visite } – { Nuovamente sembrerebbe che il metallico si faccia da parte, lasciandole libero il canale verso la mente di Aine e permettendole di non farle sentire dolore alcuno. Rosso ed oro ancora pronti ad unirsi, ad incontrarsi in una spirale di colori vivi e forti. Il potere dell’Ancella del Fuoco si libra forte ed incessante (//Resistenza lv. 2), e senza trovare impedimento alcuno. Quasi che la draconica non fosse tale. E se le fosse permesso percepirlo, perché vivido in quel contatto mentale, un ruggito le arriverebbe in risposta. Così differente da ciò che avrebbe emanato Vesnah. Rabbia, Fuoco e Guerra. Anche la seconda freccia verrebbe estratta senza che un lamento o un sospiro fuoriescano dalle labbra chiazzate di sangue della ragazzina.Solo più una freccia, ne mancherebbe una soltanto, poi sa che dovrà allentare la morsa sulla sua mente, lasciar svanire quella sensazione di calore e di assenza di dolore, perché dovrà concentrarsi. Ma per ora continuerebbe ad incanalarsi, se ciò le fosse ancora permesso sia dall’antico, che dalla Dea, dentro di lei. Sguardo smeraldino che si sposterebbe ancora sul volto del giovane cigno, mentre tenterebbe di infonderle sempre la stessa sensazione di energia e forza, senza alcun supplizio dovuto alle ferite riportate. Niente dolore (//Infondere sensazione lv. 5). } Riesci a piegare il ginocchio? { Voce diretta ad Aine, sperando che riesca a sentirla, ma le si avvicinerebbe mettendole la mano destra sotto la coscia destra, proprio fra dove la freccia ha perforato la pelle, ed è fuoriuscita, ed il ginocchio. La sinistra invece in prossimità del polpaccio destro e tenterebbe di alzarle la gamba e piegare il ginocchio fino ad un angolo di 90°, facendo aderire la pianta del piede destro sul letto. Così facendo, se vi riuscisse, si troverebbe in una posizione ideale per agire sull’ultima freccia. La mano sinistra si sposterebbe con delicatezza fino ad arrivare sull’asta della freccia, proprio sopra alla punta, così come le dita della mano destra si posizionerebbero sempre sull’asta ma poco sotto alla ferita di uscita. Qui non si tratterebbe di tirare, ma di spezzare. Impugnerebbe saldamente le due estremità, poi mentre con la mano destra tenterebbe di tenere fermissima l’asta della freccia, tenterebbe con la mano sinistra di muoversi veloce ed implacabile verso il basso, con tutta l’accortezza e l’attenzione possibili (//Volontà ferrea lv. 3). In questo modo dovrebbe riuscire a spezzare la parte dell’asta fuoriuscita dalla sua punta. Se vi fosse riuscita lascerebbe cadere la punta della freccia ed il suo pezzo di asta sul pavimento, poi riporterebbe la mano sinistra sotto la coscia, andando a tenere strettamente la pelle accanto
al foro di uscita. Le dita della mano destra si sposterebbero, invece, andando a serrarsi sull’asta proprio sopra il foro d’entrata, e –se tutto fosse andato come previsto- tirerebbe la freccia fuori dalla ferita con un nuovo colpo secco, nel verso direttamente opposto al quale si è conficcata nella coscia della draconica. Le dovrebbe risultare più facile che in precedenza, vista l’assenza della punta tolta precedentemente. Se fosse riuscita nel proprio intento anche quell’ultimo pezzo verrebbe scagliato a terra, mentre andrebbe a lavare e tamponare le ferite, in modo da lasciarle perfettamente ripulite. Il sangue macchia il corpo esile, ma scattante di Aine, così come la veste della Stella del Meriggio, le sue mani, le sue braccia ed il volto sul quale vi ha passato il dorso della mano destra. Così come il Fuoco di Cerridwen continuerebbe ad irradiarsi dalla stella sulla fronte della Fenice, brillerebbe forte e potente scaldando il cuore sia di Aingeal che della propria Ancella Prediletta (//Luce di Stella lv. 5)}
AINGEAL { Sala visite } ° { E’ in balia di quelle benefiche sensazioni, come se fosse cullata dalle onde del lago e i raggi del sole accarezzerebbero il suo viso, illuminando di riflessi ramati i suoi capelli Una polla d’oro liquido che si allarga sulla superficie delle acque e non sul cuscino ormai sporco di sangue. Così la piccola Aine viaggia ancora sulle ali del drago nuovamente in uno scenario che potrebbe essere quello delle favole che inventava per Nygreilde. E’ la vicinanza con Nahorem che le infonde quel coraggio e quella forza che altrimenti non avrebbe avuto ed è lo stesso simbionte ora che la richiamerebbe alla realtà, svegliandola dall’incoscienza nella quale è caduta ruggendo nella sua mente affinchè le parole di Nivienne giungano direttamente alla ragione della metallica. Sbatte appena le palpebre e si umetta le labbra emaciate. Non ha ben inteso il comando della sacerdotessa ma le sue mani e le sue azioni le farebbero comprendere cosa si aspetta da lei. Cercherebbe di piegare il ginocchio così da facilitare l’operazione all’ancella. Sente appena le dita della Stella sulla sua pelle, le sembra che ogni fibra del suo corpo si fosse addormentata, non sentirebbe dolore, è cosciente che, sia il Drago che l’ancella, si starebbero adoperando perché possa soffrire il meno possibile. } Eraaa…. Era meglio se mi aveste parlato…. delle farfalle nello stomaco… { Le parole si articolano a stento sulle sue labbra ma Nivienne, vista la vicinanza, non dovrebbe aver difficoltà a sentirle. Le labbra tenterebbero un accenno di sorriso. La sente armeggiare sopra la sua gamba ma lei sarebbe avvolta ancora dai poteri del Drago e della Dea per non avvertire dolore. [// Mentalismo simbiotico] Sentirebbe cadere qualcosa a terra, forse residui di dardi, poi la sacerdotessa passerebbe un panno sulla gamba, o almeno è quello che le sembra. Ha perso ogni tipo di sensibilità oppure è troppo stordita per avvertire cosa effettivamente l’ancella di Cerridwen stia facendo. Cercherebbe di accostare il mento al petto per osservare il punto in cui la freccia la trapassava. Noterebbe solo una benda pulita, macchiata leggermente di sangue. Lascerebbe ricadere la testa indietro sul cuscino prendendo finalmente un profondo respiro. }
NIVIENNE { Sala Visite } – { Ancora una volta il dorato dovrebbe spalancare le proprie ali affinché la Fenice possa volare ed intessere una danza bicolore insieme a lui nella mente del giovane cigno. Lo sguardo della Stella del Meriggio permarrebbe attento, mentre si sposterebbe nuovamente sul volto della ragazzina. Sempre distesa, ma non del tutto consapevole di cosa stia accadendo al proprio corpo vista quella situazione strana e differente nella quale si è trovata sino ad adesso (//Empatia lv. 1), ma che presto scioglierà come neve al sole. Una risatina leggera si leverebbe dalle labbra dell’Ancella di Fuoco alle parole della draconica, poi il suo tono caldo risuonerebbe per l’aere. } Di quelle parleremo quando ti ristabilirai, se sarai ancora di questa idea. { Un sorriso leggero sulle labbra piene. } Ora rimani tranquilla, tenterò di richiamare il potere della Dea. { Una nuova richiesta, mentre allenterebbe la sensazione di benessere ed assenza di sofferenze che prima provava, lentamente in maniera che l’antico se ne accorga, ma senza allertare il giovane cigno. E nello stesso istante in cui quella sensazione cesserebbe la stellina sulla fronte della Fenice s’estinguerebbe, eppur rimanendo ancora brace pronta ad esser ravvivata ed a donare nuovo Fuoco. Sciacquerebbe le ferite ed il corpo, ma senza rimettervi le bende, in maniera da poterle vedere con i propri occhi. Un sospiro leggero, mentre si tranquillizzerebbe e raddrizzerebbe, permanendo sempre sul lato destro di Aingeal. Un battito di ciglia, per poi rimanere con gli occhi aperti, lasciando che lo sguardo smeraldino si perda fra le fiamme del focolare ed il sangue. La mano sinistra nell’aria sospesa sull’addome, la destra sopra la coscia di Aingeal. Ad un soffio. Leggermente stanca per la prima parte dell’impresa appena compiuta, eppure tenterebbe di resistere, di radicarsi maggiormente al Fuoco, alle Fiamme, al loro calore ed al loro Potere (//Resistenza lv. 2). Tenterebbe di regolarizzare il proprio respiro, inspirando ed espirando, quasi in concomitanza con il crepitio delle lingue di Fuoco e del sangue nelle proprie vene. Cercando così di concentrarsi per poterne richiamare il Suo potere guaritivo, sperando che venga in aiuto al giovane cigno dorato (//Imperturbabilità lv. 5, Volontà ferrea lv. 3). Un solo pensiero. Per Lei. Per la Guerriera, la Madre, la Signora del Cerchio. Cerridwen che rifulge nella Sua immensità. } [Incanto di Guarigione lv.5 - Concentrazione - Fase 1/3]
AINGEAL { Sala visite } ° { Non stava sognando, il calore che effettivamente sentiva sulle sue gote era una causa del potere che Nivienne stava esercitando su di lei. Ora sentirebbe venire meno e un brivido di panico afferrerebbe il cuore della giovane. Come se si sentisse abbandonata nuovamente, come la venuta al mondo di un bambino, immerso fino a qualche istante prima nel grembo materno, strappato da quel calore per venire catapultato nel mondo reale. Anche Nahorem avvertirebbe quel potere venire meno lentamente e cercherebbe di colmare quel vuoto con la sua presenza instillando ancora nella giovane il coraggio e la forza di cui necessita. [ °°Non aver paura ci sono io!°° ] Il giovane cigno si aggrapperebbe con tutta la volontà di cui è capace alla mente del Dorato mentre anche il dolore comincerebbe a prendere il soppravvento, fin’ora tenuto a bada dal potere dell’ancella e da Nahorem. [//Mentalismo simbiotico – volontà ferrea lvl 2] Stringerebbe i denti nell’avvertire le fitte al petto al fianco e alla coscia, che man mano andrebbero a risvegliarsi il sistema nervoso della giovane. }
NIVIENNE { Sala Visite } – { Sa bene che Aingeal potrebbe sentirsi persa, abbandonata, ma lei è lì, al suo fianco. Anche se non può occuparsi di lei immediatamente. Presto, se Lei vorrà, tutto il dolore dovrebbe venir meno, portato via dalle Sue Fiamme lenitive. Tenterebbe di rimanere sempre nella stessa posizione. Con la mano sinistra quasi a sfiorare l’addome della ragazzina, fra le due ferite, e la destra sulla coscia. Un respiro ardente. Proprio lì accanto. Lo sguardo, invece, sempre puntato sulle fiamme nel focolare. Un respiro, un altro ancora, in sincrono al ronzio del sangue che scorre imperturbabile nelle vene della Fenice, il ritmo dei tamburi dei guerrieri prima di scendere in campo. E se riuscisse nel proprio intento, finalmente la concentrazione verrebbe trovata, ed il calore del Suo Fuoco estranierebbe ogni respiro, ogni movimento, ogni rumore esterno, ogni percezione, dietro ad una cortina di Fiamme. Solo e soltanto la Madre (//Volontà ferrea lv. 3). S’artiglierebbe con tutte le proprie forze a quell’ardente sensazione, mentre il proprio cuore non smetterebbe di battere. Lieto ed estatico. Beandosi di quel contatto pulsante che s’insinuerebbe nelle proprie vene, tentando d’accaparrarsi sempre più spazio. Arderebbe ad ogni tocco, ad ogni lingua di fuoco che si incanalerebbe in lei. Sangue. Fuoco. Fibra che s’inebrierebbe divampando e cullandola nell’abbraccio della Guerriera. Una cosa sola con Lei. Nuovamente Lei, quando Ea prevarrebbe, scintilla che diverrebbe Fiamma. La stella sulla fronte della Stella del Meriggio inizierebbe a rifulgere nuovamente, prima in un semplice alone rossastro, esplodendo infine, se Lei avesse risposto al richiamo della Sua Ancella Prediletta (//Luce di Stella lv. 5). Rinfrancherebbe non soltanto l’animo del giovane cigno, che così non si sentirebbe più abbandonata, ma anche quello della Fenice sostenendola fino a quando il Suo volere non verrà meno (//Resistenza lv. 2, Imperturbabilità lv. 5). } [Incanto Guarigione lv. 5 - Incanalamento - Fase 2/3]
AINGEAL { Sala visite } ° { Da quant’è che è lì? Dov’è Azhael? Ricorda poco e niente volterebbe il viso in direzione della porta per accertarsi che lui ci sia. Ma non c’è. Nemmeno Uinen c’è. Ma è probabile che nemmeno lo sappia di quello che è accaduto alla ragazza. Il suo corpo non sembrerebbe essere più trapassato da un milione di spilli, ma di certo non è nemmeno accarezzato dai petali di rosa. Il dolore sarebbe piuttosto sopportabile, anche se a volte tenderebbe a prendere il sopravvento sulla sua fibra nervosa. La testa della ragazzina è in fiamme, le tempie pulsano e goccioline di sudore le imperlano la fronte. Percependo il dolore del giovane cigno Nahorem rafforzerebbe il suo potere riempiendo la sua mente solamente della sua presenza. [ °°Tieniti a me Aine! Vola con me, non ti lascerò cadere!°° ] [//Mentalismo simbiotico] Deglutisce l’alfiere dorato stringendo le lenzuola tra le dita, mentre un debole gemito irromperebbe il silenzio che permea nella stanza. Cercherebbe di resistere ancora al dolore così vedrebbe la stellina sulla fronte dell’ancella illuminarsi. Ne rimarrebbe catturata nuovamente, non solo dalla luce che esplode letteralmente illuminando il suo viso e quanto è attorno a lei, ma rinsaldando nuovamente l’animo della fanciulla che abbasserebbe le palpebre accostandole alle gote solamente per assaporare la sensazione di benessere che lentamente torna a farsi strada dal suo cuore fino a diramarsi in ogni fibra del suo corpo. }
NIVIENNE { Sala Visite } – { La Rossa Stella tenterebbe di rimanere ancora in eretta postura, con la mano sinistra aperta ed il palmo rivolto verso il basso sull’addome di Aine, mentre con la destra ad un soffio dalla ferita sulla coscia, aleggiando a mezz’aria. Lo sguardo perso verso le Fiamme, quasi non vedendole realmente, perché immerso in quelle ardenti della Giusta. Il battito del cuore sempre al ritmo dei tamburi dei guerrieri prima di scendere in campo. Tenterebbe di rimanere concentrata la Fenice, di tenersi ancorata a quella Dea che è Guerra, Madre ed Amante e che dovrebbe essersi manifestata (//Volontà ferrea lv. 3, Imperturbabilità lv. 5, Resistenza lv. 2). E se così fosse, ormai completamente estraniata da ciò che la circonda, ma immersa nel calore di Cerridwen, non sentirebbe nemmeno il lamento della ragazzina. Ma se Ea vorrà presto sarà tutto finito. Resisti Aine! Brillerebbe ancora la stella sulla fronte della Decana nelle varie tonalità del Fuoco e del Sangue, riscaldandola con il proprio calore, fortificandola, e sfiorando le membra del giovane cigno rinfrancandone i sensi ed il cuore. Se Ea rispondesse al Suo richiamo, se fosse il volere di Cerridwen guarire Aingeal, il potere che in lei s’è incanalato tenterebbe di fluire fuori da lei, come il Fuoco che divampa dalle braci nel braciere. Nello stesso istante la stellina marchiata a fuoco sulla fronte della Stella del Meriggio rifulgerebbe nel suo splendore massimo illuminando l’intera stanza, quasi come se ci si trovasse realmente fra le Sue Fiamme. Il Potere di una Stella (//Luce di Stella lv. 5). Ogni gesto della Fenice verrebbe guidato da Ea, da colei che è Passionale e Guerriera. Le Fiamme Ardenti della Madre si insinuerebbero nel corpo del cigno dorato, dispiegandosi per ogni arto ed ogni organo. Ovunque. Lava incandescente che andrebbe a purificare dapprima ogni ferita aperta, per poi iniziare a risanarne la carne lacera. Il sangue dovrebbe iniziare a smettere di sgorgare, mentre ogni tendine e fibra andrebbero a ricomporsi. E così sarebbe sia per la ferita che trapassa da parte a parte la coscia destra, che per quella proprio sopra al seno, che per quella sul fianco della ragazzina. Fuoco, Sangue e nuova Forza. Una rimarginazione che parte dal profondo, e che risalirebbe lentamente verso l’esterno. Anche il dolore provato da Aingeal dovrebbe iniziare a venir meno. Lingua di fuoco dopo lingua di fuoco, piccoli passi verso la guarigione.} [Incanto Guarigione lv. 5 – Materializzazione – Fase 3/3]
AINGEAL { Sala visite } ° { L’ancella sarebbe avvolta da quel fuoco che non brucia, arderebbe di una fiamma viva e quelle stesse fiamme fortificherebbero il corpo e l’animo della ragazzina che si lascerebbe cullare dalla sensazione che sia la stessa madre a tenerla tra le braccia. Ma l’ancestrale non l’ha mai cullata, non dubita del suo amore verso la figlia, ma è sempre stata molto severa con la sua progenie. E allora perché si sente infinitamente amata? Anche il drago può solo che condividere quella sensazione benefica che pervade ogni fibra della giovane sentendosi parte di quell’esserino come non lo è mai stato. La Dea fortifica, unisce, benedice… e non c’è unione più sacra e viscerale che non sia quella del cavaliere dei draghi con il suo Simbionte. Il cigno dorato sentirebbe divampare quel calore dapprima sulla sua pelle, anche attraverso le palpebre abbassate, potrebbe avvertire l’intensità che la luce della Stella emanerebbe accarezzando il suo corpo per poi penetrare in profondità e concentrandosi nei punti dove la carne è stata violentata. Potrebbe avvertire quel prodigioso processo di guarigione, come se fosse consapevole di ogni sua particella del corpo, come se sentisse la propria carne cominciare a rigenerarsi lentamente e il dolore venisse meno. }
NIVIENNE { Sala Visite } – { Colei che è Prediletta dalla Giusta tenterebbe di non muoversi o di non cambiare posizione, in quanto da lì riuscirebbe ad aver accesso ad ogni ferita più grave sul corpo del giovane cigno. Gli anni passata a servirLa, ed a farsi Sua portavoce con il proprio corpo, dovrebbero averla resa capace di rimanere perfettamente immobile, concentrata ed ancorata ad ogni Suo guizzo di Fiamma (//Volontà ferrea lv. 3, Imperturbabilità lv. 5, Resistenza lv. 2). Brillerebbe ancora la stellina sulla fronte della Stella del Meriggio, fuoco che arde e calore che si disperderebbe sui corpi di chi è all’interno della stanza. Sia sull’animo della draconica che su quello della sacerdotessa, fortificandoli. Estasi che non scemerebbe e non perderebbe d’intensità. Pura esaltazione di Fuoco e Fiamme, in ogni sua tonalità (//Luce di Stella lv. 5). Il Suo Potere continuerebbe ad inondare le membra della Fenice, come Sua tramite, per poi riversarsi ancora nel corpicino di Aine. Lava incandescente che dovrebbe continuare la propria corsa sfrenata, ma senza distruggere, al contrario lenendo e risanando. Ricreando ogni cellula, plasmandola e riformandola, tessuto che si creerebbe nuovamente. Il sangue dovrebbe finalmente smettere di sgorgare via da ogni ferita, se già la sua corsa non si fosse arrestata in precedenza, man mano che ogni ferita si chiuderebbe ancora un po’ ad ogni livello. Sia quella sopra il seno, che quella sul fianco. Non esisterebbe più la ferita che le trapassa la coscia da parte a parte, ma dovrebbero esistere soltanto più due graffi circolari e profondi uno sopra la coscia ed uno sotto. Più o meno la stessa situazione delle altre due. Il dolore dovrebbe venire meno, quasi fosse soltanto più un pizzicotto sulla pelle giovane e morbida della ragazzina. Se Ea vorrà presto la rimarginazione sarà completa e totale. } [Incanto Guarigione lv. 5 – Mantenimento – Fase 1/2]
AINGEAL { Sala visite } ° { Che meravigliosa sensazione! Quanto amore ci sarebbe intorno e dentro la ragazzina che non può far altro che assorbire tutta quell’energia purificatrice. Ha vinto la sua personale battaglia e Nahorem è sempre stato con lei, l’ha resa il suo cavaliere prediletto. L’alfiere della via dei metallici. Il fuoco si leva, la circonda, ma non per distruggere bensì per sanare, cicatrizzare, purificare. Anche il Dorato vorrebbe partecipare a quell’esaltazione del potere unendosi a quel flusso di fiamme continue il proprio. Nuovamente fuoco e una colata di ora liquido si alternerebbero, si mescolerebbero in un’aspirale senza mai eguali. [ // Mentalismo simbiotico] [ “Non mi hai abbandonato, sei sempre stato con me!” | °°Perché avrei dovuto abbandonarti? Noi siamo ormai una cosa sola soprattutto nei momenti difficili!°° ] La ragazzina si abbandonerebbe a quella sensazione, rilassando ogni parte del suo corpo che sente leggero, quasi potesse volare. Le ali che hanno caratterizzato la sua nascita sono state solamente un dono curioso, ma questo… questo è molto di più di un dono. Questo è tornare alla vita. }
NIVIENNE { Sala Visite } – { Continuerebbe a brillare la stellina sulla fronte della Stella del Meriggio nella Sua Ardente Scintilla vitale, lambendo ogni fibra mortale ed immortale sia del giovane cigno, che della Fenice. Anime che verrebbero sfiorate dal Suo Calore immenso, permettendo così alla Decana di sentirsi fortificata ed ancorata alla Giusta e permettendole così di rimanere ancora ancorata a Lei, di prolungare ancora per un po’ la richiesta d’aiuto e di guarigione per Aingeal (//Luce di Stella lv. 5, Resistenza lv. 2). Il potere continuerebbe a fluire da lei, lingua di fuoco dopo lingua di fuoco, così come quella lava incandescente continuerebbe a fluire nel corpo della ragazzina, facendosi strada in lei tramite le sue vene, mescolandosi al sangue. Tenterebbe la Fenice di rimanere nella stessa postura, così come continuerebbe a controllare il proprio respiro e la propria concentrazione per tentare di rimaner ancorata a quella furia di Fuoco nel migliore dei modi e portar così a termine la Guarigione del cigno dorato, se Lei glielo permetterebbe. Le Fiamme dovrebbero donare la Forza alla Fenice (//Volontà ferrea lv. 3, Imperturbabilità lv. 5), così come donerebbero nuova vita al corpo di Aine. Il Suo Fuoco dovrebbe continuare a compiere l’incursione andando a ricreare gli ultimi tessuti, intessendo e legando. Fluirebbe ardente finendo di risanare le ferite sopra il seno destro, sul fianco, sopra e sotto la coscia destra. Lentamente in quei punti le cicatrici si ridurrebbero sino a diventare lievi rossori. Nello stesso modo ogni graffio sulla pelle di Aine, come quelli sul viso o sul resto del corpo, guarirebbero del tutto. I rossori si affievolirebbero, mentre la pelle si rimarginerebbe così completamente e tornerebbe rosea e perfettamente liscia, senza cicatrici alcuna, come se mai nessuna freccia o graffio l’avessero intaccata. Il colorito tornerebbe infine roseo, anche se solo il riposo le ridonerà la forza e le energie perse con il sangue fuoriuscito. Anche il dolore si dissolverebbe completamente, così come la guarigione terminerebbe se Ea le avesse concesso il potere di guarire totalmente l’alfiere dorato. } [Incanto Guarigione lv. 5 – Mantenimento – Fase 2/2]
AINGEAL { Sala visite } ° { Il tempo scorre così come le fiamme e il fluido dorato fluirebbero all’interno del suo corpo cicatrizzando la carne lesa e non solo. Il potere della Stella farebbe in modo che sulla giovane non rimarrebbe nessuna traccia visibile delle ferite che le sono state inferte. Ma non sarebbero comunque eventuali cicatrici a lasciarle il ricordo di quanto è successo all’interno della grotta. E’ ben scolpito nel suo cuore ogni singolo passo portato verso l’ignoto, ma verso anche quella che potrebbe essere una conoscenza completamente nuova. Vorrebbe rimanere in quello stato di benessere ancora un po’ mentre il dolore scemerebbe fino a scomparire del tutto. Non sentirebbe più bruciore, il suo respiro sarebbe regolare e non le provocherebbe più alcun dolore al petto. La gamba non le formicolerebbe più e anche non avvertirebbe nemmeno più il dolore pulsante al fianco. Solleva nuovamente le palpebre per accertarsi che non è più un sogno ma quello che ha vissuto è maledettamente reale. Anche Nahorem gioverebbe di quel continuo flusso entrandone continuamente in contatto per alleviare lo stato emotivo dell’alfiere. } Sono viva! { Articolerebbe quelle due parole con una emozione insolita come se non avesse mai capito l’importanza della propria esistenza. }
NIVIENNE { Sala Visite } – { Il Potere della Madre scemerebbe lentamente, defluirebbe da lei ritraendosi, ora che non v’è più bisogno d’Ea e che il cigno dorato è stato guarito definitivamente. Come Fiamme che gradualmente si spengono nel focolare, ma lasciando braci ardenti pronte a ridestarsi. Basterebbe soltanto un soffio Ardente della Guerriera e loro si leverebbero al Suo Volere. Le Fiamme che prima avevano avvolto con la loro Forza ed energia il corpo della Decana verrebbero meno, così come smetterebbero di sgorgare da lei con la forza della guarigione, dalle proprie mani. Nello stesso modo la stellina tatuata sulla fronte della Stella del Meriggio smetterebbe di brillare, perdendo gradualmente d’intensità, fino a spegnersi definitivamente. Non rifulgerebbe più, rimanendo soltanto più un marchio scarlatto della sua appartenenza alla Signora del Cerchio. Fredda ed incompleta, al ricordo del ronzio del sangue che le scorreva vivo e vitale nelle vene al tocco Ardente della Giusta. Si sentirebbe svuotata ora che l’estasi di Fuoco e Fiamme, che l’aveva sostenuta sino ad un attimo prima, non la sorregge più. Svanita come il calore d’Inverno. E sarebbe come se il gelo l’avvolgesse, come se fosse uscita dal Tempio –ora che è Inverno- gettandosi in mezzo alla neve. Un cambiamento progressivo, ma non per questo meno angosciante. La mano sinistra della Fenice si poserebbe sul letto, stringendo convulsamente le lenzuola, mentre la destra stringerebbe la stoffa dell’abito scarlatto sul petto, all’altezza del proprio cuore. Così come inizierebbe a respirare affannosamente, ora affaticata, perché sarebbe questo l’istante in cui essere l’involucro per il Potere di una Dea si riverserebbe sopra di lei. Si sporgerebbe in avanti, mentre tenterebbe di trovare nuovamente il ritmo del proprio respiro, ricercando un appiglio nella propria essenza che le permetta di non soccombere all’assenza del Potere di Cerridwen (//Resistenza lv. 2, Volontà ferrea lv. 3). Lo sguardo smeraldino verrebbe spostato dalle coltri per visionare la pelle là dove prima v’era ogni ferita ed ogni graffio, ritrovandola –se tutto fosse andato per il meglio- perfetta. Infine seguirebbe la voce del giovane cigno dorato, perdendosi nel suo mare ora tranquillo, non più in tempesta come prima. Non nasconderebbe ad Aine la propria stanchezza, che si riverserebbe in quella risata tirata che le scivolerebbe dalle labbra piene e scarlatte. } Si, sei viva. E vedi di rimanerlo ancora per molto! { Un’ammonizione quella della Fenice. } Ora però dovrai riposare per riacquistare ogni forza. Hai perso molto sangue. { La informa la Rossa Stella, così come vorrebbe farle comprendere che non uscirà da quella stanza fino a quando non l’avrà detto lei. } Sei stanca, dovresti dormire. Poi ti faremo un bagno e ti manderò dei vestiti puliti. D’accordo? { Ultime cosa che vorrebbe chiederle, poi lascerà quella stanza. } Come si chiama il tuo drago? E chi dovrò avvisare che sei qui? { Azhael avrà già avvisato Lady Arhil, ma Alexandra sarà ancora all’oscuro di tutto. Vorrebbe chiedere di più, curiosa, ma sa che la ragazzina deve riposare. } [Incanto Guarigione lv. 5 – Riposo – Fase 1/1]
AINGEAL { Sala visite } ° { Le labbra screpolate e impastate della ragazzina si muovono appena ma non è la sua voce delicata che riempie la stanza, pur riuscendoci sarebbe a malapena lo squittio di un topolino, piuttosto è profonda, ancestrale, una voce che sa essere tanto presente quanto antica. } °°IO SONO NAHOREM! LEI MI APPARTIENE COME IO APPARTENGO A LEI! NON HAI SALVATO SOLAMENTE UNA RAGAZZINA, HAI PERMESSO CHE IL CUORE CONTINUASSE A BATTERE IN QUESTO CAVALIERE DEI DRAGHI, HAI SALVATO UN’AMICA E IL SUO DRAGO, HAI SALVATO ME! LA DEA AVRÀ IL MIO POTERE AL SUO SERVIZIO FINO ALLA FINE DEI MIEI GIORNI!°° { Ruggisce il Dorato mentre la giovane sbatterebbe le palpebre esterrefatta nel aver dato fiato a quella voce che è ovvio appartenga al millenario e per aver udito con le sue orecchie la voce di Nahorem, non un semplice contatto mentale ma reale quanto lo è la presenza della ragazzina su quel letto, tanto che il suono della voce millenaria risuona ancora tra i muri della stanza. } Credo fosse un modo per dirvi grazie! { Le labbra si allungano in un sorriso imbarazzato che si spegnerebbe nel constatare quanta fatica e sforzo mentale deve essere costato a Nivienne. } Mi dispiace… ho esaurito tutte le vostre forze… ma vi sono grata Nivienne… di quanto fate per me! { Si inumidiscono appena gli occhi sentendosi quasi sul punto di addormentarsi sopraffatta dalla debolezza. } C’è proprio bisogno di un bagno…. Fa così freddo!!! { Rendendosi conto di essere praticamente nuda si tirerebbe le lenzuola fino sopra il mento arrossendo violentemente. } Sì, per favore potreste avvisare mia madre? Sicuramente apprendere da voi il mio stato di salute non la farà scattare immediatamente come una lupa inferocita a caccia di colui che ha minacciato la sua cucciolata… Ditele che sto bene che non è successo nulla di grave… { La sacerdotessa conoscerà certamente il carattere focoso della madre, anche se, osservandole bene, hanno parecchio in comune l’ancestrale e l’ancella di Cerridwen. } E poi, se non è troppo disturbo se poteste avvisare Azhael che sto bene ora! Sarà preoccupato… { Mordendosi appena le labbra per sostituirlo con un vistoso sbadiglio. } Adesso credo che dormirò un po’… mi sento come se mi avessero colpito una ventina di frecce!!! { Sorride bonariamente all’ancella lasciandosi vincere dal sonno accosterebbe le lunga ciglia bionde alle gote, poco ci vorrà perché la sua menta possa tornare a volare insieme a Nahorem nei suoi sogni di bambina. }
NIVIENNE { Sala Visite --> } – { Si sentirebbe debole e stanca l’Ancella del Fuoco, ormai svuotata dalle Fiamme Ardenti di Cerridwen. Anche se lieta ed orgogliosa per ciò che avrebbe potuto portare a compimento grazie alla Volontà ed al Potere della Giusta. La mano destra lascerebbe andare la stoffa della veste scarlatta sul suo petto, facendo oscillare i due ciondoli che porta al collo. La mano sinistra si rilasserebbe anche, allentando la morsa sulle lenzuola intrise di sangue. Una voce diversa da quella squillante, anche se stanca di Aine si riverserebbe nella stanza, anche se tramite le sue labbra chiazzate di sangue. Alzerebbe lo sguardo, stupita, anche se non troppo. Dopo aver combattuto e discusso con Vesnah, che quasi non la considera degna di vivere o di stare accanto ad Azhael, anche se grazie al Suo volere è riuscita a salvargli la vita, Nahorem è sicuramente una ventata d’aria fresca. Come bearsi dei raggi caldi e carezzevoli del sole, senza malignità alcuna in quella voce polifonica che è un mondo da conoscere. Le labbra piene e morbide s’aprirebbero permettendo alla voce calda di disperdersi nell’aria. Profumo d’Estate. } E’ un piacere fare la Vostra conoscenza. E’ un bene per Aine avere Voi al suo fianco, piuttosto che un’irascibile Signora della Fiamma come Azhael. { Una pura e semplice constatazione provata sulla propria pelle. } Terrò conto delle Vostre parole e non dimenticate che Lei avrà bisogno di Voi verrò a richiedere il Vostro aiuto. { Perché se è ciò che Lei vorrà, così sarà. Lo sguardo s’addolcirebbe alle parole successive di Aine dette in un tono ben differente. } Non devi preoccuparti me, ora devi soltanto riposare. { Un sorriso leggero sulle labbra scarlatte. } E si, direi che c’è proprio bisogno di un bagno! Guarda qui! { E farebbe scorrere un dito sulla pelle nuda e macchiata di sangue, anche sotto al mento della ragazzina. } Ti ho lavata un po’, ma hai ancora del sangue rappreso addosso! { E quasi che il suo tocco le farebbe comprendere d’esser un piccolo cigno nudo agli occhi della Sacerdotessa si ricoprirebbe velocemente. Una risatina lieve riempirebbe la stanza. } Si, avviserò entrambi. { Il volto della Stella del Meriggio s’addolcirebbe, mentre la sua mano sinistra passerebbe leggera fra i capelli d’oro di Aingeal. S’abbasserebbe per donarle un bacio leggero sopra la testa, poi vedendole chiudere gli occhi s’allontanerebbe. S’avvierebbe così verso il Tempio, dove dirà a Rois di occuparsi di lei quando si risveglierà. Di portarle del cibo, di far ripulire l’armatura. Ai vestiti penserà lei. Alcune missive lasceranno la Sacra Struttura, tutte urgenti, prima che la Fenice possa trovare il riposo fra le proprie coltri. }
o0)O(0o