Forum delle Sacerdotesse del gioco di ruolo Isola di Avalon

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)O( Samhain 2012 )O(

Ultimo Aggiornamento: 14/01/2013 10:50
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Luna Radiante
Sacerdotessa del Vespro
02/11/2012 14:04
 
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Preparazione Vespertine + Rituale


{ Riassunto }

Mentre cala il Sole la Novizia raggiunge le due Figlie dell'Anziana per i preparativi per Samhain nei Giardini di Rhiannon. Si scambiano pochi saluti, quelli necessari; c'è poco tempo per i convenevoli: sanno bene cosa devono fare e quanto le attende. Sihné tinge loro volto, mani, caviglie e piedi della Custode e della Diaconessa con dal sangue di pollo. Dopodichè le Vespertine bevono un intruglio a base d'edera, gettando a terra alcune ossa che formano due Rune distinte e differenti: Eihwaz per Hagall e Uruz per Roseline. Infine la mezzosangue poserà sui loro capi un velo nero, oscurando loro la vista. La notte è giunta. E con essa il tempo di Rhiannon.




{ Commento }

Semplicemente, vi adoro, piccole splatter u_u





{ Registrazione: Giardini di Rhiannon }




SIHNE { > Giardini di Rhiannon } Profuma di ferro, quel sangue. E quel sentore pulsa nelle narici della Novizia, che però non allontana da se la ciotola contenente il viscoso liquido vermiglio; nonostante i suoi sensi la implorano di farlo [Ipersensibilità]. Riesce a scorgerlo appena, il sangue di pollo, perchè le ombre della Vecchia stanno per calare, e nel cielo non rimane che qualche screzio cremisi, in ricordo al meriggio che fu. Avanza, la bastarda, scalza e col il mento alto, le spalle dritte. I capelli castani sono lasciati sciolti, liberi da ogni ornamento, eccezion fatta per una perlina rossa, all'altezza del cuore. Le labbra sono serrate, lo sguardo puntato verso i Giardini dell'Oscura, laddove già distingue due figure a lei ben note [Sensi sviluppati], ma che ora non teme più. Si ritrovano nuovamente, tutte e tre. Si ritrovano, ora che è tempo di un altro giro di Ruota. Inspira a fondo, prima di divorare ancora le distanza, muta, senza abbassare lo sguardo, nemmeno quando riesce a delineare le rughe d'espressione di entrambe le Figlie della Saggia. } La Dea vi benedica, Figlie di Rhiannon. { Le saluta, pacatamente. Ha un compito ben preciso, la mezzelfa, in questo crepuscolo, e anche le altre lo sanno. Il sangue parla da solo, grida, dice a tutte e tre cosa le attenderà. Perchè Samhain è giunto. Questa è la Fine. E questo è l'Inizio.



HAGALL { Giardini di Rhiannon . FU } • { La sente sempre meno, la Lupa. S’è acquietata da qualche parte, nel suo corpo, ed ha chiuso gli occhi, abbassato le orecchie, ritratto zanne ed artigli. Sta morendo. Respira così piano che la Sibilla la sente appena. Eppure non muta. Non ancora. Nell’ultimo mese, ha meditato a lungo, rifuggendo il cibo e la luce, nella speranza di farsi trovare preparata a questo giorno. Chloe non c’è. Non c’è più una stella alla fine del loro cammino, e la notte ora è terribilmente buia. Callista se n’è andata. Krysliin ha finito per soccombere sotto il giogo delle anime. Sono rimaste soltanto loro due. Lei e Roseline, immobili e mute una accanto all’altra, simili a due statue d’ebano, proprio come quella sotto la quale sono solite pregare. E piangere. La falce le ha decimate. Come fosse una guerra, sono rimaste soltanto due superstiti. E sono forti, come due querce. Lo sguardo è dritto davanti a sé, ma i pensieri si rivolgono alla sorella, in un sussurro *Sono fiera di te, Roseline. Ed è un onore averti accanto, a questo Giro di Ruota.* (//Telepatia liv 4) solo questo. E l’altra certamente capirà che è fiera del fatto che sia sopravvissuta almeno lei, finora. Poi l’attenzione si posa sull’iniziata che giunge. La sua aura è forte, seppur ancor grezza. Ed è bellissima. Non le serve essere dotata di chissà quali Doni per poter sentire con certezza, dentro di sé, che sarà una grande Sacerdotessa, un giorno. } Spirites Aveas, Shinè. { la saluta }



ROSELINE { Giardini di Rhiannon }{ Sta lì, accucciata a terra come farebbe se fosse Neve a domarle il corpo e non la Diaconessa. Le gambe incrociate sotto il vestito nerissimo, le braccia poggiate sulle ginocchia. I capelli lunghi scivolano lungo la schiena e finiscono a terra, su quella terra polverosa che ha ben poco a vedere con il prato rigoglioso che riempie il resto dei giardini. Sta zitta e immobile, con il volto che sembra una maschera di granito, la mascella contratta. Dietro gli occhi però si può intuire un vortice di pensieri che si arresta solo quando vede la Tempesta arrivare. E la Tempesta oggi ha orecchie appuntite ed occhi di vetro. Si alza con un movimento lento, con gesti accorti. Non si spolvera la veste come avrebbe fatto in un qualsiasi altro momento, non si aggiusta i capelli che cascano in onde quasi argentee attorno al viso. Si erge soltanto, colonna accanto ad Hagall. Le uniche colonne rimaste senza spezzarsi. E fugacemente riflette su questo mentre l'iniziata si avvicina. La strada è sempre più buia, e non ci sono stelel a confortarle. Quella che era stat la più luminosa s'è spenta per sempre e quella piccola ombra che stava lentamente crescendo è caduta nel baratro. Ci sono solo loro adesso. Queste mezze donne, queste mezze bestie coi capelli color del sole e il cuore di tenebra. La voce d'Africa dell'altra le accarezza la mente piano e sebbene non ci sia nessuna reazione all'esterno nessun cambiamento d'espressione, un sussurro si leva dai pensieri della Diaconessa per raggiungere la Custode [telepatia +2] } Non ce l'avrei fatta senza di te. E non ho paura della tempesta che è arrivata. So che le nostre spalle sono abbastanza forti { si, la Tempesta è arrivata. E la saluta, come se non vedesse il lei il dolore di una notte estenuante che si profila dietro gli ultimi colori del tramonto } Spirites aveas { fa eco alla lupa. Questo è l'inizio, questa è la fine. Ma di cosa? }



SIHNE { Giardini di Rhiannon } Accetta il saluto in silenzio, non c'è bisogno di controbattere. Con la mano destra regge la ciotola di legno scuro, mentre le dita chiare della mancina scivolano fino al sangue in essa contenuto. Si tingono di rosso, quelle estremità, mentre inizia a rimestare il liquido viscoso che ha prelevato da un pollo poch'anzi. Non prova ribrezzo, nel compiere quel gesto, nè schifo. Nonostante l'odore pungente, amplificato ancor di più dai suoi sensi. Fa anche quello parte della Vita, come della Morte. Le osserva, pian piano, rimanendo immobile innanzi a loro, a poco più di un metro. I loro tre corpi, in quella posizione, formano un triangolo. Tre angoli, tre tappe. Vita. Morte. E di nuovo Vita. Quella è la Ruota che gira, imperterrita. E questo è il Tempo di festeggiare col sangue e con le ossa. Senza chiede permesso allunga la mancina verso la Diaconessa. Le dita sono intrise di sangue cremisi che, nella penombra, vira terribilmente al nero. Il colore della Vecchia. Le dita sottili vanno a posarsi sulla fronte di Roseline, appena sopra la stellina oscura che la orna. Freme appena, a quel tocco, la Novizia, mentre i polpastrelli di indice e medio iniziano a scivolare -grazie anche alla fluidità del sangue- sulla candida pelle di lei. Sulla fronte, poi le gote, le labbra. Colora, il sangue, colora di Morte, questa notte. Non è un lavoro metodico, quello, per l'Iniziata: segue l'istinto, segue il proprio cuore. E dipinge sul volto della Vespertina arabeschi e linee curve come è curva la schiena della Vecchia. Linee sottili come quelle della Anime che stanno per spezzarsi, e più spesse come quelle che ancora resistono. Non china il capo, non l'ha mai fatto, e cerca lo sguardo azzurro della Francese, quasi con insistenza.



HAGALL { Giardini di Rhiannon . FU } • { È pronta. Lo è sempre stata. Ha superato prove ben più dure di questa eppure la notte di Samhain è l’unica cosa in grado di farle ancora tremare i polsi. La risposta di Roseline le scalda il cuore. Significa che almeno in questo non ha sbagliato. E per stanotte, si redimono così tutte le sue colpe. Poi la mente si svuota, così come è vuota la pelle dei segni che cambiano ogni giorno. Addosso reca soltanto i tatuaggi indelebili, quelli che ormai le sono entrati anche nelle ossa. Braccia e gambe decorati di nero, a breve si vedranno accompagnati dai simboli che l’Iniziata aggiungerà in rosso, con quel nettare tanto prezioso per la vita, tanto orrendo da vedere quando si pensa alla morte. I capelli sono sciolti e lunghissimi, sfiorano il suolo nonostante lei sia in piedi. Al centro della fronte la stella nera e sul corpo solo la veste sacerdotale. Non ci sono altri oggetti. Né le rune, né l’Athame. Alle loro spalle, entro il cerchio di ametiste in cui si trovano tutte e tre, vi è una ciotola contenente un liquido scuro e due mucchietti d’ossa. E mentre la noviziadecora la Diaconessa, lei osserva la danza che le anime cominciano per loro. }



ROSELINE { Giardini di Rhiannon }{ D'un tratto è sola. Neve si rifugia da qualche parte, lontano, si infossa tra le costole creandosi una tana. Il contatto telepatico con Hagall si spezza e c'è silenzio, troppo silenzio. E' una quiete che fa paura. Guarda la mezzelfa, la ciotola che regge, il liquido al suo interno e reprime un brivido nel pensare che il sangue andrà ad imbrattare la sua pelle immacolata. Ma la paura, il disgusto, la solitudine non appaiono sul viso che resta concentrato e vuoto, con gli occhi fissi in quello sguardo che l'iniziata cerca [imperturbabilità +2]. Cosa cerchi Sihne dei boschi? Non troverai niente qui. E' solo un nevaio, c'è solo tenebra, c'è solo bufera. Rhiannon l'ha svuotata in tutti questi anni, le ha consumato le ossa e i denti, ed anche i suoi occhi prima di un azzurro così vivido adesso cominciano a sembrare sbiaditi. Forse un giorno saranno velati come sono quelli di Hagall, o come erano quelli di Callista. Le dita lorde di sangue impattano contro la fronte, disegnando arabeschi e simboli e forme che lei non può vedere. Cerca di figurarsi ciò che si va formando sul suo viso seguendo con attenzione i movimenti che delle falangi sul suo volto. Chiude gli occhi, le concede anche le palpebre adesso. Che tutto sia sangue, che tutto sia morte, che tutto sia distruzione. Questa è la fine, la fine prima dell'inizio. Solo che non ci sarà un inizio diverso per loro, per le due donne con la stella nera sulla fronte. Non c''è risveglio, non c'è primavera. E' sempre Inverno dentro di loro. C'è sempre Neve, c'è sempre Grandine }



SIHNE { Giardini di Rhiannon } Decora Roseline, poi si volta verso Hagall. Passa ogni timore verso la Custode, ora che quella vigilia le unisce, ora che tutte le Figlie del Tempio -quelle che sono rimaste- sono pronte a celebrare un nuovo giro di Ruota. Fa lo stesso con lei, tingendole il volto di vermiglio, secondo linee e forme che la Dea le sussurra all'orecchio. Inspira ed espira, con calma, mentre il ricordo dell'ultimo incontro con entrambe quelle Parche le sale alla mente con fash rapidi, quasi incomprensibili, portandosi seco sensazioni, più che immagini. Ma non le si mozza in respiro come quando Rose cercò di annegarla, o quando Hagall cerò di ustionarla. No. Ora ha compreso; ed accettato. Una volta terminato di tingere con il sangue il volto spigoloso e scuro della Custode degli Spiriti, poggia a terra la ciotola, intingendo di nuovo le dita nel sangue rosseggiante. Ora è il momento delle mani, dei polsi e delle dita, e di ogni singolo osso che le compone. Sembran legno arido della Savana, le mani dell'Africana, così pensa la mezzosangue, mentre procede, ora non osservando più la pelle color terra di lei, ma cercando il suo sguardo ambrato -le dita san bene che percorso seguire, senza occhi che le osservino; non c'è bisogno di controllare cosa il sangue tracci, su quella cute-, senza tuttavia esigere dalla Sibilla parola alcuna.



HAGALL { Giardini di Rhiannon . FU } • { Giunge infine il suo turno e mentre Sihnè le dipinge il volto, lei ne osserva i lineamenti. Ha qualcosa di familiare. Forse il suo essere così selvatica e restìa alle consuetudini. Forse vede un po’ di sé, in lei. Sorride, dentro. Fuori mantiene il volto immobile, come fosse una maschera di legno (//Imperturbabilità liv4). Le dita della mezza sono piacevoli mentre le scorrono addosso. L’odore del sangue desta la lupa che solleva il muso, nel costato della Sacerdotessa, ma subito lo riabbassa. Non è tempo. Non è tempo. Gli occhi si chiudono, il respiro le gonfia il petto. L’odore del sangue riempie ogni cosa. Anche le ossa. Le anime, tutt’attorno, danzano il loro macabro Sabba e il sole muore dietro l’orizzonte. }



ROSELINE { Giardini di Rhiannon }{ Scivola lentamente il sole dietro l'orizzonte, cala come la falce fa sul collo dell'uomo. Il sole cala sul paesaggio e uccide ogni lucore, ogni riflesso. Il cielo si stinge, perde il rosso e fluisce lentamente nel nero mentre la luna già si fa visibile assieme a qualcuna delle stelle più luminose. Ma non ci saranno nè luna nè stelle che tengano questa notte. Gli spiriti che le stanno attorno, attirati dal sangue, da quei gesti antichi e rituali, sembrano volerle ingoiare completamente le ultime luci. Si raccolgono attorno alle tre donne, bisbigliando qualcosa di incomprensibile per la DIaconessa che ancora osserva muta le dita della mezzelfa spostarsi sul corpo di Hagall, sulla pelle bruciata da un sole che non le appartiene, che può riscaldare i colori del suo incarnato ma non la sua anima. Quella gli spiriti se la sono presa tanto, troppo tempo fa. E le sembra di cogliere un disegno, guardando da fuori quella scena, immaginandosi come debbano apparire tutte e tre ad occhio esterno. Un disegno sfuggente, un legame. Un legame passato attraverso il fuoco, l'acqua e il vuoto. }



SIHNE { Giardini di Rhiannon } E' una danza silenziosa, quella che la Novizia compie. Le sue dita intinte di sangue sono come un uccellino senza nido, che si posa prima su un ramo, poi sull'altro. E prima volti. E poi mani. Ed ecco che di nuovo è il turno della Diaconessa. Si accuccia appena, l'Iniziata, per poter immergere di nuovo le dita nel sangue di pollo. E' ancora caldo. E sa di ferro. Sa di Morte. E nuova Vita. E la mezzosangue ne sente quanto esso esala [Sensi sviluppati], ora che anche il suo olfatto s'è abituato a quel sentore, prima davvero forte. Accoglie il palmo della mano di Rose nel proprio, mentre con l'arto libero -il sinistro- torna a dipingere. Tutti, nella propria anima, sono degli artisti, basta scoprire la propria tecnica, e portarne alla luce i segreti più abissali. Distingue bene i volti delle sue Vespertine [Sensi sviluppati] mentre il Sole ancora muore, riflettendo i suoi ultimi raggi sui volti ora tinti delle Figlie dell'Oscura. Sono macabre maschere funerarie verso un nuovo giorno, quei volti, ora. Terminato di tingere anche le mani della Diaconessa si china del tutto, la bastarda, si prostra a terra, senza preavviso, con le ginocchia che premono contro quel Sacro suolo, ed il volto a pochi centimetri dalla terra, che è il corpo della Dea. Sposta appena il bordo della veste scura dell'Ancella della Saggia, china sotto la sua ombra sottile, per fare altrettanto con piedi e caviglie, marchiando anch'essi dell'antica promessa di una nuova luce oltre le tenebre; ora più che mai fitte scure come il ventre dell'Isola.



HAGALL { Giardini di Rhiannon . FU } • { Viso, mani, a breve l’opera sarà completa. Tace ancora la Sibilla, mentre la Novizia si macchia le dita di qualcosa che sa di morte. Eppure stanotte passa un Giro di Ruota. Fine e Inizio. Il cielo è sempre più scuro e Sihnè scompare dal suo campo visivo. Non la segue con lo sguardo, sa che adesso deve concludere. Intanto dal corteo di anime se ne distacca una. Compie un passo avanti e la Vestale non ha bisogno di guardarla con attenzione per riconoscerne la falcata, il portamento. Sospira, scuote appena il capo e lo Spirito torna indietro, unendosi agli altri come un’ombra risucchiata dalla notte. Poi ci sono le stelle. Sopra e sotto. L’odore del sangue si mescola a quello dell’intruglio dietro di loro. La testa comincia a svuotarsi. }



ROSELINE { Giardini di Rhiannon }{ Riapre gli occhi ora, si guarda le mani e i piedi, osserva gli arabeschi vermigli che sembrano quasi neri nel buio che incalza e vuole sommergerle, inghiottirle. Non oppone nessuna resistenza lei a questa presa di posizione, sta in silenzio, guarda gli spiriti, guarda la luna, le stelle, il sole morente, il cadavere di quella luce scomparsa. Rhiannon è lì, è sentro di loro, è nella terra che sente sotto i piedi scalzi, è nel sangue che le ricopre il corpo, è negli spiriti che le accarezzano i capelli e che non può scacciare. Li capisce così poco, lì distingue così vagamente. E' solo una massa multiforme e terribile, eppure stasera sembrano molto più vividi del solito, molto più vicini, molto più forti. il velo tra i mondi è così sottile stasera che basterebbe un dito per squarciarlo. Un tocco leggero, o forse un soffio per farlo cadere, riversando sull'isola della Dea tutte le anime. Beata te Shinè che ancora non hai idea di ciò che ti circonda, Tu non sai cosa ti sta accanto, vedi solo carne, solo ossa. }



SIHNE { Giardini di Rhiannon } I capelli lunghissimi e scuri giungono a terra, le scivolano sulla schiena come serpenti, sulla fronte, coprendo a tratti la stellina incolore che la giovane mezzelfa ha incisa tra le sopracciglia. L'odore del sangue ora si fa più pungente, e perfino riesce a percepire quello della terra. Dipinge i piedi dalla Diaconessa e dunque procede carponi, senza prendersi la briga di alzarsi in piedi, verso la Custode, alla quale dipingerà -in modo analogo ma con linee e curve differenti- i piedi e le caviglie sottili. Non ha fretta alcuna e, quando termina l'opera si alza in piedi, con il crine castano che ancora le oscilla oltre le spalle, sul volto, oscurando parzialmente il suo campo visivo. Fa un mezzo passo all'indietro. Fine. Ha ancora le dita madide di sangue, e sarà difficile liberarsi in tempi brevi di quell'alone cremisi. Ma poco le importa. Il suo compito termina qui. O, forse, è appena iniziato. Rimane così, scarmigliata e silenziosa, ad osservare le Sorelle. Con i sensi all'erta. In attesa.



HAGALL { Giardini di Rhiannon . FU } • { Non c’è altro sangue da versare, stanotte. Annuisce all’indirizzo dell’Iniziata e compie un passo indietro. Solo uno sguardo nei confronti della Diaconessa, il tempo è giunto. Volta le spalle ad entrambe, si china e prende fra le mani insanguinate la ciotola contenente la mistura di Edera. Quando torna dalle sorelle, la scodella è all’altezza del proprio viso. Ne beve metà poi la porge a Roseline } Fa presto. Dopo non avrai molto tempo per sederti. { la voce bassa, severa. Conosce ormai bene gli effetti delle erbe che utilizzano. E infatti, una volta bevuta la propria parte e consegnata la ciotola, piega le ginocchia e si siede a terra, vicino al primo mucchietto di ossa. Chiude gli occhi e inspira una, due, tre volte e attende che l’infuso faccia effetto. Poi i giardini di Rhiannon spariscono e con essi anche il Tempio, la notte, persino la Lupa. Restano solo quelle ossa, su cui rimane l’impronta di due mani insanguinate. }



ROSELINE { Giardini di Rhiannon }{ Ed ora anche questa parte del rito è terminata, proprio nel momento in cui il tramonto giunge definitivamente al termine. Osserva silenziosamente Hagall voltarsi, chinarsi, e non ha bisogno di guardare per sapere qual è il prossimo passo da compiere. Ormai ha imparato. Ormai è passato tanto di quel tempo... La guarda appena mentre svuota parte della ciotola. Ogni volta che lo fa le viene in mente la sua prima visione, proprio lì, proprio sotto quell'albero, sedute a terra nella polvere quando ancora non conosceva il dolore della Vecchia. Ma adesso che tende le mani per accogliere il contenitore di legno sa cosa l'aspetta, ed è con un grande sforzo che resta impassibile [imperturbabilità lvl 2] Non dice niente, non fiata. Vuota la ciotola in un solo sorso, concedendosi una smorfia per il sapore che le deforma per un istante i tratti. Respira a fondo, una due, tre volte, e un capogiro la coglie mentre la droga entra in circolo forte del digiuno ferreo degli ultimi giorni. vacilla, e il legno cade in terra mentre tutto attorno si fa nero e vacuo, e gli spiriti più vividi, più folti. Si siede, o meglio, si lascia cadere in terra, le mani poggiate a terra ad artigliare la terra, la testa reclinata all'indietro mentre la trance lentamente si radica nel suo corpo ottenebrandole la mente }



SIHNE { Giardini di Rhiannon } Di quella mistura le giunge solo il sentore, ancora una volta amplificato dall'incontrollato caleidoscopio che è il sangue elfico nelle sue vene. Le entra nella testa, pulsando, e la Novizia ha solo una vaga impressione di quali saranno gli effetti di quella mistura su coloro che la ingeriranno. La Dea così ha voluto, per quelle due Sue Figlie Oscuro. E la bastarda non può fare a meno che lasciar loro il proprio spazio, allontanandosi ancora di un passo ed inginocchiandosi a terra, con i talloni sotto le terga e la schiena ben diritta, in attesa. Veglierà su di loro, per quanto le è possibile, pregando la Dea, confidandosi con lei, affinché il buio di questa lunga notte non sia che l'ennesimo Prologo dopo l'Epilogo. Veglierà, anche se conosce -seppur minimamente- la forza di cui sono capaci alcune Sue Ancelle, ed anche se sa bene che sapranno orientarsi benissimo, nell'Oltremondo che le attende. Veglierà, sì, ma non prima di aver coperto i loro capi con veli più scuri della notte stessa. Le lascerà sole a tempo debito. Tra poco sarà la notte della Vecchia. Samhain. Bisogna prepararsi, e bisogna lasciare che ognuno -donne, animali, piante e pietre e spiriti- lo faccia a modo suo, secondo i propri ritmi.



HAGALL { Giardini di Rhiannon . FU } • { Le dita raccolgono le ossa. Numerose visioni si accavallano le une sulle altre. Passate e future. Ci sono morti e vivi che si scambiano sul teatro della sua mente. La Vista è confusa, il velo traballa. Ogni cosa si perde in quell’Abisso che lei osserva dal ciglio, senza più timore di cadervi dentro. Osserva le proprie mani, non le sembrano attaccate al corpo. Queste salgono in alto e lasciano ricadere le ossa con un suono familiare. Quante schiene spezzate, quante teste cadute. E poi una forma ben precisa e il nome di una runa che scivola forte e chiaro dalla sua bocca } Eihwaz. { Dunque si alza, molto lentamente, incerta su gambe che non sembrano appartenerle più. Gli Spiriti si dividono in due gruppi ed il primo corre a sostenere lei. L’altro andrà da Roseline. Non possono reggerle davvero, ma in un qualche modo riescono comunque a farlo. E i suoi passi sono più sicuri di quando è lucida. Resta ferma, in attesa del velo di Sihnè e della compagnìa di Roseline. }



ROSELINE { Giardini di Rhiannon }{ La mano raschia all'indietro, la destra, insozzandosi mentre il al sangue s'appiccica il terriccio. Tasta qualcosa, sono ossa quelle. Devono essere le ossa che cerca. Le afferra, se ne riempie la mano, le stringe tra le dita e poi, sotto gli occhi delle altre due, le getta in terra, quasi con rabbia. E quelle prendono una forma ben precisa, conosciuta. } Uruz { sembra non appartenerle quella voce roca, sottile, fievole. Si alza anche lei puntellandosi con le braccia, raggiungendo con passi fiacch la Custode. Scuote la testa inun tentativo vano di snebbiarsi la mente e attende, silenziosa, il velo. Un tremito leggero le percorre la schiena, le fa vibrare i polsi. No, non è il velo che la spaventa. E' quello che c'è dietro. }



SIHNE { Giardini di Rhiannon } Quando le due Ancelle di Rhiannon si alzano anche la mezzosangue torna in posizione eretta, con calma, osservando le due Sorelle, e raccogliendo da terra sue veli scuri: è quella la fine del suo Compito, come poco prima ha rammentato. Tutto accade nel più perfetto dei silenzi, dopo che due distinte voci hanno declamato ad alta voce Rune differenti. Vibra nella notte, come ali di corvo, il primo drappo, mentre ricade sul capo della Custode degli Spiriti, oscurando le stelle alla sua vista. Poco dopo la Novizia fa lo stesso con la Diaconessa, sigillandola in un mondo tetro, sotto quella stoffa. Inspira a fondo, infine, lasciando che finalmente le spalle si rilassino, anche se per poco. Sul volto permane un'espressione vagamente tesa, e nelle nari il sentore di sangue. Ora sono pronte. L'ora è giunta, la Ruota girerà di nuovo, questa notte, come ha fatto per milioni di anni. Samhain è giunto, Figlie della Dea.








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Polvere di Stelle
14/01/2013 10:50
 
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Brucia, difendi, attacca.
Lei così ha deciso.
Sarai la Guerriera che incute timore,
la Madre che protegge ogni Suo figlio,
la Giusta che mai permetterà al Caos di dominare.

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Sii forte,
Sii gentile,
Sii bellissima.

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