Forum delle Sacerdotesse del gioco di ruolo Isola di Avalon

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)O( Un ago tra luce e ombra - Yule )O(

Ultimo Aggiornamento: 04/01/2012 18:48
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29/12/2011 10:17
 
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Riassunto: Eiluned, Arshal, Samarah e Sihne s'incontrano davanti all'Altare Maggiore per iniziare i preparativi del rito di Yule. Eiluned e Sihne s'occuperanno dell'altare e dopo il suo allestimento, la Stella dell'Alba lascia all'iniziata il compito di creare le ghirlande che andranno ad ornare il capo delle sacerdotesse. Arshal e Samarah si spostano, invece, nei giardini esterni e con candele blu e marroni formano un cerchio che segue il perimetro del Tempio. Le quattro ancelle si muovono separatamente e in punti diversi, ma creando qualcosa che fa parte di un unico disegno e anche i loro discorsi saranno simili, concentrandosi sulla festività che sta per giungere.



ARSHAL [Stanza dei Simboli/Corridoio] il sole del Meriggio è alto ed è l'ora della Madre quella che regna sull'Isola della Dea...eppure è un tempo diverso quello che le Sue sacerdotesse s'apprestano a festeggiare. La Ruota gira e Yule è alle porte, sono le ombre di Rhiannon che regnano ed è la luce di Arianrhod che tutte loro s'apprestano ad attendere. E' tra le ombre che Arshal si muove, >>
ARSHAL >> nella Stanza dei Simboli, scarsamente illuminata dalla luce esterna. Tiene nella mano sinistra un cesto di vimini e da un armadio estrae candele blu e marroni...molte candele, perché grande dovrà essere il Cerchio che le figlie della Trina andranno a creare. La Magistra indossa la rossa veste che ne indica la carica, porta l'athame al fianco sinistro e il ciondolo a forma di stella al >>
ARSHAL >> collo. I lunghi capelli scuri sono raccolti in due trecce e le estremità fissate in cima al capo. Il suo aspetto è più curato del solito e lascia intendere che sta per compiere gesti non del tutto ordinari, anche se molte sono le volte in cui ha potuto compierli. Indietreggia, quando il cesto è pieno, chiude le ante e si volta, andando a raggiungere la porta della stanza ed il corridoio >>
ARSHAL >> che si trova dietro essa.

EILUNED { Cucina- > Tempio} Si muove con lentazza la stella dell'alba, avvolta nell veste color della neve in netto contrasto con i lunghi capelli color dell'ebano. Si muove lenta ma orecisa, con la certezza di chi conosce bene dove si trovi ogni cosa. Sul tavolo della cucina ha poggiato un grande cesto che via via sta riempiendo con varie bontà. Il sole accarezza delicatamente la stanza, che appare >>
EILUNED >>perciò scaldata da una tenue luce dorata. Anche se sull'Isola regna imperitura la primavera, una figlia della Dea sa coglierà nell'aria i cambiamenti che annunciano l'arrivo di Yule, il suo odore e quasi un po' del freddo che in terre non prescelte dalla Signora certamente imperversa. Nel cesto sono ormai state posizionate le noci, il miele il sidro e l'idromele, ed ora, con cura la >>
EILUNED >>fanciulla si appresta a racchiudere in due diversi fagotti le focacce ancora calde ed i dolcetti da poco sfornati, che emanano il loro odore invitante nella stanza. Pronti i due involti in panni candidi ella solleverà il cesto e con lentezza si avvierà al tempio mormorando una melodia delicata e spandendo dietro di se il delicato profumo dei dolci e delle focacce.

SIHNE {{ Ala Sacerdotale > Navata Centrale }} . { Avanza, l'iniziata, mentre i piedi scalzi fanno saltuariamente capolino oltre il bordo della verde veste che indossa. Il crine è legato in una stretta treccia, che le serpeggia tra le scapole sporgenti: niuna piuma adorna quel crine, oggi. E niuna parola le sfugge dalle labbra, mentre ancora avanza, con la lentezza di chi non ha fretta, con °°
SIHNE la tranquillità leggera di chi vede scorrere il tempo su un differente binario. Il petto acerbo si solleva leggermente, al ritmo di ogni suo respiro, mentre attraversa il corridoio della zona riservata dalle Novizie ed alle Sue Figlie. La Ruota gira, eterna ed imperterrita, ed ecco che Yule è alle porte, come ogni anno, come sempre. Le dita pallide delle mani vengon congiunte all'altezza °°
SIHNE del ventre mentr'ecco che gli ultimi passi vengon mossi sotto l'arco di soglia che la condurrà presso la Navata Centrale della Sua Casa, rischiarata dai tiepidi raggi dorati del sole del meriggio, che paion quasi voler sfidare il significato più profondo della ricorrenza - il Solstizio d'Inverno - che coloro che credono in Lei si apprestano a celebrare. }

ARSHAL [Corridoio/Stanza Centrale] i piedi scalzi avanzano e Arshal lascia che la porta si chiuda alle sue spalle. Davanti a sé può scorgere la verde figura che avanza, lasciandosi alle spalle gli alloggi delle sacerdotesse. Non può non riconoscerla, anche se diversi metri le separano, non sono molte le iniziate che muovono i primi passi lungo il sentiero che conduce alla Dea. Lascia che la sua >>
ARSHAL >> mente corra lungo il filo invisibile che lega ogni ancella e sussurra un saluto nella mente della mezzelfa, parole sospinte e cullate dal caldo potere che è Cerridwen a donare ''Rispectae Aveas, Sihne, fermatevi vicino all'altare, vi prego.'' [Skill Telepatia, liv 3] Mentre continua ad avanzare, per fermarsi a breve distanza dall'Altare Maggiore, alle sue orecchie giunge un suono leggero, >>
ARSHAL >> una voce che non può non ricordarle il candore dell'Alba che sta per giungere.

EILUNED { Tempio- navata centrale} E' molto stanca Eiluned, ma la sua stanchezza non ha potuto impedirle di accondiscendere al desiderio di vedere le sue consorelle, per partecipare ad uno di quei momenti che la fanno sentire a casa, la fanno sentire parte di una famiglia stretta da un legame ben più forte del sangue. E pensando queste cose giunge infine nella stanza centrale del>>
EILUNED >>Tempio, e qui vede due figure avvicinarsi all'altare maggiore. Gli occhi d'umana non le scorgono ancora con chiarezza ma la sua anima sa chi siano le due donne, una la cui aura brucia dello stesso fuoco che arde nel sacro braciere e laltra una minuscola luce che cerca la sua strada tra le mura del Tempio. Una minuscola luce della quale la Stella conosce il nome ma non il volto.>>
EILUNED >>Sono ormai abbastanza vicine perchè sentano la sua voce *Che la Bianca Signora vi benedica sorelle* Saluta mentre sempre più si avvicina all'altare di pietra, iniziando già da ora a comporre il volto nel suo dolce , luminoso sorriso.

SAMARAH { giardini interni - > navata centrale} E' un bel giorno, un nuovo giorno, con Yule che ha riaperto le porte alla luce si riavvicina il tempo della Fanciulla.E' un incanto rimanere tra lemura del tempio assaporanto come aroma di incensi la sua vicinanza che mano mano si appropria dlele ombre ancora persostenti.. La mattinata e' volata via come nulla, tra le consuete faccende e le preghiere
SAMARAH >>>
SAMARAH solitarie . Dopo il breve e assai poco robusto pasto del giorno si e' addentrata nei giardini interni per rimanervi fino a quel momento.. in reaqlta' era talmente conentrata sui suoi pensieri che non s'e' accorta del correr del tempo.. La mandritta solleva lievemente la veste azzurra da iniziata mentre attraversa l'arco che sta dietro la nicchia della Gravida per intordursi nel tempio. La>>>
SAMARAH missiva della Magistra della Vermiglia eradelgiorno prima.. ** speriamo di non essere in ritardo..l'ho sempre detto che pensar troppo fa male..** e non trattiene un lieve alzarsi del lembo delle labbra a un sottile sorriso..Non ha con se ne il flauto ne il kantele mentre si dirige verso l'altare maggiore. Il crine biondo ora piu lungo ondeggia lieve all'affrettarsi del passo mentre>>>
SAMARAH la differenza di luce da esterno a interno la costringe a rimaner qualche attimo tra le colonne dietro la nicchia per adattarsi e una volta abituata fare ingresso nel tempio..

SIHNE {{ Navata Centrale . Altare }} . { Il piede nudo che stava per sollevarsi nell'atto di compiere un altro passo s'arresta, alle parole della Vermiglia Magistra. Eppure v'è dolcezza in quel gesto e rispetto nello sguardo di ghiaccio che vien posato su Arshal, all'udire le sue parole. Si ferma, la mezzelfa, mentre l'udito fine capta alcuni passi, poco distanti ( //Sensi sviluppati : Udito )°°
SIHNE Scorge dunque sia la figura di una Figlia dell'Alba, della quale non conosce il nome, e quello di Samarah, l'altra iniziata. Rimane immobile, con le braccia lungo i fianchi, e le mani celate tra le pieghe della veste che, stretta in vita, ricade dunque ampia fino al pavimento. } La Dea vi benedica, sorelle. { Favella dunque, con un fil di voce, quasi dimenticando che la propria natura °°
SIHNE di sanguemisto spesso la porta a favellare ancor più quietamente di quanto dovrebbe, rischiando così di non essere udita. Tace, dunque, attendendo che siano le altre a parlare, o a spiegare quel loro incontro. Yule è alle porte, e la Novizia, scorgendo ciò che reca con se la Figlia della Giusta, intuisce ciò che potrebbe attenderle, ma ancora non dice nulla, lasciando che quel tiepido °°
SIHNE silenzio le scivoli addosso, proteggendola. }

ARSHAL [Pressi Altare Maggiore] gli occhi di Arshal si posano sulla figura candida della Stella dell'Alba e ricambia il suo sorriso, anche se l'immensa dolcezza di Eiluned non è presente su quel viso ambrato, amorevole e appassionato, ma anche deciso. ''Che la Madre vegli su di voi.'' e nell'aggiungere la propria benedizione a quella dell'Alba, lascia correre lo sguardo su Sihne. Ancora non può >>
ARSHAL >> notare la presenza di Samarah, ma la sente, come sente la luce d'ogni altra figlia del Tempio e sa che presto le raggiungerà, come lei stessa le ha chiesto di fare. ''Yule è vicino e questo luogo dev'essere preparato per accogliere il potere che andremo a richiamare.'' lo sguardo si sposta nuovamente sulla figlia della Vergine, mentre il suo discorso continua e le parole escono sicure, >>
ARSHAL >> anche se il tono è calmo, basso e profondo ''Attenderò che Samarah giunga, prima di sistemare le candele nel Cerchio, se per voi va bene.'' alza appena il cesto di vimini e rimane in attesa.

EILUNED { Tempio- pressi altare } Giunge infine all'altare la fanciulla irlandese, i due ciondoli che pendono dal suo collo si alzano ritmicamente seguendo il suo respiro, i capelli sciolti ondeggiano appena quando si ferma e posa il pesante cesto a terra. Lo sguardo quindi si alza sulla sorella del Meriggio alle cui parole annuisce, mentre sente giungere Samarah, un altra piccola luce, sempre >>
EILUNED >>più vicina. In attesa dell'arrivo dell'iniziata lo sguardo torna su Arshal alla quale con la sua consueta grazia risponde * Molto bene sorella cara, se voi vi occuperete delle candele Sihne ed io potremmo preparare l'altare, ho qui tutto l'occorrente!* Dice indicando con la mano la cesta prima di avvicinarsi a Sihne e prendere la mano tra la sua sussurrandole * Sono felice di vedervi>>
EILUNED >> iniziata, e sono felice di lavorare al vostro fianco questo meriggio'' Le sorride ancora quindi si volta a rivolgere il medesimo gesto a Samarah, che ormai dovrebbe essere molto vicina.

SAMARAH { navata centrale / altare maggiore} Arrivando nella navata la nordica decellera gradualmente il passo, dandosi una sistemata a un ciuffetto ribelle rimettendoselo dietro le orecchie si avvicina verso l'altare cercando di controllare il respiro andato in affanno lieve e il cuore balzato in gola per la lieve corsetta, qualche respiro lungo e profondo per riprender il consueto ritmo >>>
SAMARAH mentre or lo sguardo si acutisce e la fronte so corruga leggermente per scrutar le altre figure presenti, mentre va ad arrestarsi a circa 5 mt da loro affiancandosi ad arshal { la dea benedica voi tutte.. } e a ognuna di loro rivolgerebbe un primo quieto sorriso andando a voltarsi verso la magistra { spero di non esser troppo in ritardo..} quasi quasi teme di esser rimproverata da arshal >>>
SAMARAH e ne attende rimando per poi dar un breve cenno di saluto di capo alla stella della bianca{ e' molto che non vi vedevo.. spero stiate bene} e andare a sihne regalando un breve sorriso { felice di fvedervi sorella} si son conosciute da poco, ma come spesso accade tra quelle mura, lesembra si conoscano da una vita.. { se volete sono pronta} torna a ridistender le labbra prendendo il consueto>>>
SAMARAH serio per attender ora arshal e di saper da lei quel che dovra' fare

SIHNE {{ Navata Centrale . Altare }} . { Samarah e la Bianca Stella si avvicinando sempre di più, e quando quest'ultima favella alcune direttive, la giovane mezzosangue - che non appare che una fanciulla che abbia visto sì e no diciassette primavere - annuisce, lasciandosi sfuggire un sorriso leggero, quasi invisibile, in sua direzione. } Il mio nome è Sihnè, Sorella. { Mormora dunque, °°
SIHNE presentandosi anche a colei che potrebbe non conoscere il proprio nome. Eppure non lo fa per cortesia - non proprio - : ella segue il particolare galateo di che non ha avuto una vera e propria educazione, ma si nuove con grazia e favella con accortezza. Indaga un poco con quello sguardo ferino e freddo, sul volto della Bianca Stella, cercando di scorgere qualche piccolo particolare °°
SIHNE rivelatore ( //Empatia Liv.1 ), e notandovi forse qualche cenno di stanchezza. Non aggiunge altro, non chiedendo ad Eiluned di presentarsi: se ella vorrà dirà il proprio nome anche senza alcuna richiesta, immagina la mezzosangue. } Prepareremo l'altare per Yule, che si avvicina, dunque. { Mormora tranquilla, volgendo il capo in direzione dell'Ara, poco distante. }

ARSHAL [Altare/Navata Centrale] un ultimo sguardo a Eiluned e Sihne, un ultimo sorriso, poi tutta l'attenzione della Magistra viene catturata da Samarah. Posa la mano sinistra sul braccio dell'iniziata, senza chiudere le dita in una stretta e lasciandola libera di scostarsi. ''Venite con me, sorella, oggi il nostro compito ci porta lontano dall'Altare.'' e pronunciate quelle poche parole si volta, >>
ARSHAL >> iniziando a muovere i propri passi verso la Navata Centrale e l'esterno del Tempio. Con lo sguardo non può più scorgere la veste bianca della Stella, né quella verde dell'ultima iniziata giunta al Tempio, ma sa che sono ancora vicine e anche se non potesse udirne la voce e i movimenti, le loro luci rimarrebbero chiare.

EILUNED { Tempio- pressi altare } Osserva per qualche istante il piccolo germoglio che si trova a fianco e di nuovo le sorride dandosi poi una pacca sulla fronte, segno evidente di aver dimenticato qualcosa. Ride appena , un trillo, poco più, prima di dire *Io sono Eiluned...* le dice arrossendo appena. Non aggiunge la sua carica, non le piace fare riferimento a se stessa in quel modo. Per lei la cosa >
EILUNED >>che realmente conta è quel sigillo che tutte portano sulla fronte, che le fa tutte sorelle, tutte uguali. Ma è giunto il momento di mettersi al lavoro, si avvicina di nuovo al cesto e chinandosi inizia a tirare fuori delle ciotole di terracotta che passa all'iniziata aspettando che le prenda tra le sue mani e intanto spiegando * L'altare sarà imbandito con questo cibo, frutto della nostra Dea>
EILUNED >>I suoi doni. Ci sono sei ciotole e in ognuna di esse metteremo una cosa diversa. In una le noci, in una il miele, in una le focacce ed i dolci ed infine , nelle ultime due , l'idromele ed il sidro. Tutte queste cose saranno usate nel rituale con il quale festeggeremo Yule* Si alza infine tenendo il cesto tra le mani e sorride alla giovane mezzelfa invitandola con lo sguardo ad iniziare>>
EILUNED >>a prendere qualcosa per posizionarlo sull'altare.

SAMARAH { navata centrale -> esterno tempio) Lo sguardo passa tranquillo da una sorella all'altra mentre riman in attesa cogiungendo mani in grembo ascolta quanto viene detto per poi annuire ad arshal..{ vi seguo...} null'altro prima di attender che la magistra si incammini verso l'esterno del tempio e prepararsi a seguir cio' che ea le chiedera' di fare.

SIHNE {{ Navata Centrale . Altare }} . { Arshal del Meriggio e Samarah si dirigono altrove, comunque poco lontano, comunque nella Sua Casa. Osserva curiosamente il volto della Figlia dell’Alba, la mezzelfa, mentre lo sguardo ferino ed acquoso pare soffermarsi su piccoli dettagli del volto di Eiluned, senza tuttavia essere invadente. Curiosa, sì, interessata, come potrebbe °°
SIHNE esserlo una sorella minore per la maggiore. Afferra le ciotole, iniziando a disporle in un’ordinata fila vicino al bordo dell’ara, ma non troppo vicine a quello perché possano cadere, ovviamente. La folta chioma castana, imbrigliata in una treccia che pare troppo stretta, oscilla ad ogni movimento della Novizia, che annuisce al dire della Stella. } Il raccolto… { °°
SIHNE mormora, silenziosamente, più per se stessa che per altro. Dunque, una volta sistemate le ciotole si volge nuovamente verso la giovane irlandese, senza alcun sorriso, ma con lo sguardo gentile e ben disposto, muovendo un mezzo passo innanzi per poter prelevare dal cesto una manciata di noci prima, che andrà a posare nella prima ciotola a sinistra, e dunque una °°
SIHNE piccola bacinella contenente il miele, che andrà a versare nella ciotola già disposta sull’ara, la seconda. Rimane in silenzio, osservando il fluido ambrato scivolare dal primo contenitore per raggiungere il secondo, riverberando il tenue rossore dei raggi del sole del meriggio, che filtrano sin lì. Il silenzio le accompagna, e la mezzelfa pare star bene, in quella quiete imperfetta, °°
SIHNE non cercando in alcun modo di rovinarla. }

ARSHAL [Navata Centrale/Giardini Esterni] i piedi si muovono svelti ed entrambe le mani, ora, sorreggono il cesto, perché con il passare del tempo il peso inizia a diventare eccessivo. Quando il sole del Meriggio le inonda il volto, Arshal si ferma per un istante, socchiudendo gli occhi e apprezzando in silenzio quel calore. Scende i gradini, poi, e riprende a parlare, rivolgendosi a Samarah >>
ARSHAL >> ''Sapete cos'è il cerchio, sorella, sapete cosa rappresenta. Noi dovremo crearne uno che sia più grande di quelli che normalmente si possono vedere nei riti, ma pur sempre perfetto. Dovremo seguire il perimetro delle mura, alternando una candela marrone ad una blu ed incidendo il simbolo del sole su ognuna di esse.'' muove il capo, andando ad osservare l'iniziata e porgendole il cesto >>
ARSHAL >> che contiene le candele di cui sta parlando ''Questo significa che non dovranno esserci interruzioni e che dovremo sistemarle sia nei giardini che nei luoghi coperti.'' il passo s'è fatto più lento, ora che attende che l'altra prenda il cesto e che si stanno avvicinando alla loro meta.

EILUNED { Altare centrale } Mentre Sihnè versa il miele dal vaso nel quale è contenuto alla ciotola, la Stella poggia il cesto sull’angolo libero dell’altare e da lì con entrambe le mani prende una grossa manciata di noci e le pone in una delle ciotole vuote dove quelle tintinnano di un suono sordo interrotto dalla voce dolce di Eiluned *Questa notte che andremo a celebrare è la più lunga dell'anno>>
EILUNED >>lo sapete Sihnè?* La guarda andando ad aprire l'involto delle focacce fragranti il cui profumo giunge delizioso al suo naso e sicuramente anche a quello dell'iniziata * Un giorno una di noi vi parlerà delle feste che suddividono l'anno, che celebrano la Dea ed il Dio. Per ora sappiate che questa è la notte più lunga, il giorno in cui il sole è più nascosto...* La guarda per accertarsi che>>
EILUNED >>abbia compreso andando a posare delicatamente le focacce nella ciotola, per stappare poi la bottiglia di sidro ed iniziare a versarla in un altra. Un altro sapore, un altro odore quello che si sente ora, più agre eppure buono.

SAMARAH { giardini esterni} Si affianca alla dx di arshal e con lei si incammina verso l'esterno per il momento la ascolta e basta come sempre desiderosa di imaprare da colei che fin dall'inizio ha avuto come guida . la segue fino all'entrata del tempio e ivi la osserva senza celare un lieve sorriso perfettamente calma e tranquilla come lo e' solo da poco..asoltando le sue parole annuisce>>>
SAMARAH prendendo il cesto che ea le porge per cercar di metterselo nel braccio sx e continuare a camminare verso l'esterno una volta che anche la magistra avra'ripreso la strada.. { quindi dovremmo percorrere l;intero tempio esterno?} chiede leggermente a tono basso mentre la segue { va bene } dira' poi alla fine anche se non ha la minima idea di come incidere qualcosa non avendo con se alcun >>>
SAMARAH attrezzo ma si prepara comunque a seguire le sitruzioni di arshal.. { se non erro avevate detto che si celebra la rinascita della luce ( conoscenze religiose +1) la festivita' e' dedicata a qualcuna in aparticolare o a tutte e tre i volti?} torna a domandare mentre escopno all'esterno.

SIHNE {{ Navata Centrale . Altare }} . { Una volta versato il miele l’iniziata ripone il vasetto sull’altare, lontano dalle ciotole allineate, alcune delle quali ancora vuote. Dunque, mentre ascolta le parole della Stella, si dirige verso il grosso cesto, prelevando con cura i dolci che vi sono riposti e tornando verso le ciotole per poggiarne alcuni in una di quelle. Annuisce alle °°
SIHNE parole di lei: già le è stato accennato qualcosa a proposito delle Feste maggiori, e di Yule ha avuto modo di parlarne anche con Roseline del Vespro, poco tempo addietro. } E’ il Solstizio d’Inverno, e la terra ora riposa, e con lei anche i suoi frutti… { Leggere, quelle sue parole, come acqua piovana, come sabbia appena smossa. } Ma da questa oscura notte °°
SIHNE in poi le giornate torneranno ad allungarsi, seguendo il giro della Ruota. { Basilari le nozioni che ha appreso, e che riporta, senza alcuna intenzione di avvalersene per travalicare quanto la Stella le spiega, tutt’altro! La giovane Sihnè è sempre attenta, e non rifiuta mai le spiegazioni che le Sorelle sono sempre pronte ad offrirle. Non spiega a voce che è già °°
SIHNE stata in parte istruita riguardo a ciò, ma dalle sue parole lo si potrebbe comprendere. E mentre il sentore agre del sidro impregna l’aria, la mezzosangue libera dal tappo anche la bottiglia del più speziato idromele, versandolo con cautela nell’ultima ciotola rimasta vuota. } Qui il clima è sempre mite, la Sua sempiterna primavera è un dono per l’isola e per tutte noi… °°
SIHNE Eppure, si dice che laggiù, nella Grigia Barrington, delle volte il cielo pianga pioggia di bianco ghiaccio. { Vira il discorso, dal sacro a profano, e la mezzosangue sottintende la neve, con quell’originale perifrasi, eppure quasi non ci ha fatto caso, a chiamare in causa certe curiosità, per lei del tutto nuove ed ancora da scoprire. }

ARSHAL [Giardini Esterni] si ferma all'ingresso dei giardini e posa la mano sinistra su una delle colonne che lo compongono ''Inizieremo da qui.'' indica il perimetro del Tempio, ma non si porta all'esterni dei giardini, rispondendo il quel modo alla prima domanda di Samarah, per poi proseguire ''Posate le candele come vi ho detto, in modo che restino in piedi, a circa dieci passi l'una dall'altra >>
ARSHAL >> penserò io all'incisione.'' e mentre pala porta la mano destra all'athame, sflegando i lacci che lo costringono e scostandolo dal proprio fianco. ''Ci troviamo in un periodo dell'anno in cui la terra riposa, ma, come avete detto, il ritorno della luce è imminente e la luce è primavera ed è nascita. A quali volti potrebbe fare riferimento tutto questo?'' la Magistra pone una domanda, invece >
ARSHAL >> di donare una risposta e rimane ferma, fissando gli occhi chiari sulla figura dell'iniziata.

EILUNED { Altare centrale -> sala visite } Annuisce alle parole dell’iniziata quindi si scusa * Perdonatemi Sihnè... ignoravo che già vi avessero messo a parte di questo sapere...* Arrossisce di nuovo la Stella dell'Alba rimproverandosi per non aver prestato l'attenzione giusta alla vita al tempio in quelle ultime lune *Avete appreso molto bene comunque mi congratulo con voi* Le sorride>>
EILUNED >>di nuovo riponendo la bottiglia di sidro nella cesta ed osservando l'altare. Quindi con perizia e senza troppi dubbi dispone le ciotole nell'ordine in cui saranno utilizzate, lasciando quella ancora vuota al suo posto, sapendo che l'iniziata ha compreso che deve riempirla con l'idromele , l'ultimo dei cibi contenuti nel cesto rimasto ancora nel suo recipiente originario. Quindi approfitta >>
EILUNED >>dello spunto datole dalla mezzelfa per dirle * La neve...il bianco ghiaccio che il cielo spolvera sulle terre che la Dea non ha prediletto come questa... la neve è tanto bella e pura che se la nostra Dea avesse una veste credo che questa sarebbe fatta di neve* fferma infine con semplicità riprendendo poi tra le braccia la cesta ormai quasi vuota. Osserva quindi ancora l'altra fanciulla>>
EILUNED >>alla quale con grazia mormora : *E' giunto per me il momento di andare piccola Sihnè... qui all'altare il lavoro si può dire terminato, se riuscite vi prego di preparare delle ghirlande per il rituale. Ne servono alcune d'edera per voi iniziate, d'edera agrifoglio e vischio per la Somma Stella, mi raccomando togliete le bacche al vischio, ci occorrono solo le foglie. Per le figlie dell'>>
EILUNED >>alba , del meriggio e del vespro fate lo stesso. Mi troverete in sala visite se avete bisogno di me,... e ovviamente appena anche io mi sarò liberata tornerò ad aiutarvi. Queste piante sono state già raccolte mia cara, e si trovano nei giardini interni in corrispondenza della nicchia di Cerridwen. Non credo avrete problemi ad intrecciarle!*>>
EILUNED >>Le si avvicina e le dona un bacio sulla fronte prima di allontanarsi, con lentezza e stanchezza in direzione della sala visite.

SAMARAH { esterno tempio} Come la magistra si ferma ea si arresta voltandosi di lieve verso di lei e andando a attender le sue istruzioni. Poi poserebbe per prima una blu in terra facendo attenzione a non farla cadere prima di spostarsi in senso orario cercando di contare dieci passi per metterne una marrone in terra . Prima di posarla tuttavia si volge verso la magistra per dar attenzione al suo >>>>
SAMARAH rimando per poi ripsonder diretta e non senza un sorriso spontaneo{ alla Bianca... gia e' vero..} quindi continua il suo percorso mettendo giu quella marrone per poi contarne altri dieci di passi e rimetterne una blu ogni volta attende arshal che giunga con lei senza mai affrettare il passo facendo attenzione se la magistra voglia donarle qualche altra lezione mentre continua il suo lavoro.

SIHNE {{ Navata Centrale > Giardini Interni }} . { Neve. Ascolta la spiegazione della Stella, seppur sia una spiegazione particolare, poichè non riguarda l'Una e Trina. } Neve. { Mormora, percependo il suono di quella nuova parola scivolarle tra le labbra appena screpolate. Dunque si china appena, capendo quale sia l'intenzione della Stella ( //Empatia Liv.1 ), ed accogliendo di buon °°
SIHNE grado quel lieve bacio che le vien posto sulla fonte, quasi in corrispondenza della stellina vuota che è incisa sulla pelle liscia a chiarissima. } Sarà fatto, Sorella. A presto, e che la Dea guidi i vostri passi. { Un breve saluto viene donato alla Figlia dell'Alba, che si allontana, mentre l'Iniziata muove anch'ella i propri passi lontano dall'Altare, ma verso una differente meta: °°
SIHNE i giardini interni. Ivi troverà velocemente le erbe che le sono state indicate dall'Ancella della Bianca. Edera per le Novizie. Agrifoglio e vischio per la Somma Stella, solo le foglie, per la precisione. E simili per le Figlie dei Tre Volti. Il sole sta scendendo lento verso l'orizzonte brumoso, e quella luce calda e vermiglia concilia la concentrazione della mezzosangue che subito si °°
SIHNE siede a terra, presso le erbe, ben ordinate in fasci e divise. Indi prenderà tra le mani alcuni duttili ramoscelli d'edera, iniziando ad intrecciarli. }

ARSHAL [Giardini Esterni] ancora per pochi istanti osserva i gesti dell'iniziata, poi si cina sulla prima candela, piegando le ginocchia. La tiene ferma con la mano sinistra e con la destra stringe l'impugnatura rossa dell'athame, portando la punta ad incidere la cera, creando un solco non troppo profondo, ma evidente, se osservato da vicino. ''Yule è un momento d'attesa. Il mondo è ancora immerso >>
ARSHAL >> nelle ombre dell'Anziana, ma le menti sono già protese verso la luce della Vergine. Dunque avete ragione, è una festa dedicata a Arianrhod, ma allo stesso tempo è anche cara a Rhiannon, anche se i due volti non coesistono, in questo momento. Si tratta di due dimensioni differenti, del combaciare di presente e futuro.'' s'alza e si sposta verso la seconda candela.

SAMARAH { giardini esterni} Continua a contare i passi e al decimo mette giu una nuova blu mentre ascolta arshal accanto a se tentando di mantenersi concentrata su quel che fa. Per far questo non andra' a accellerare il passo ma anzi va piano come se volesse godersi il lavoro fino in fondo assaporando il tramonto che gia si avvicina e la presenza della magistra accanto, e al contempo per evitare di >>>
SAMARAH far rimanere arshal indietro..{ Yule e quindi una sorta di ago di mezzo tra laluce e l'ombra... una sorta di passaggio intermedio tra il tempo della Fanciulla e quello dell'Anziana..} mezza domanda mezza afferamzione la sua andando ad annuir lieve col capo per far cenno di aver capito.. altri dieci passi lenti verranno ripresi{ anche il rito quindi sara' dedicato a tutti e due i volti?}

SIHNE {{ Giardini Interni }} . { Continua ad intrecciare l'edera, formando tre coroncine, in silenzio, concentrandosi sui suoni che vibrano nell'aria, in quel tramonto. Leggere sono le movenze della mezzelfa, le labbra sono appena dischiuse, eppure non sono parole in quanto tali che vengon anche ora donate alla Dea tutta, bensì pensieri, che non abbisognando d'esser mutati in lemmi da umane °°
SIHNE carni. China appena il capo, allungando una mano verso un rametto di vischio, al quale inizierà a togliere le bacche, poggiandole tutte a lato, silenziosamente. E così continuerà, l'Iniziata, accompagnata dal Sole che scende verso occidente, incendiando il cielo per lasciar spazio alla sua sposa, la bianca luna. }

ARSHAL [Giardini Esterni] s'inginocchia nuovamente e porta la punta a scalfire la cera, che questa volta è marrone. Mentre compie quei gesti, ascolta le parole di Samarah e muove il capo in segno d'assenso, prima di rialzarsi e muoversi verso la candela successiva. ''Sì, si potrebbe parlare di un passaggio tra due momenti della Ruota.'' lascia un istante, un respiro, tra quelle parole e le >>
ARSHAL >> successive, come per separare due argomenti ''Ogni rito, se dedicato ad una festività dell'anno, richiede la presenza delle sacerdotesse di tutti e tre i volti e richiede che tutti e tre vengano invocati, dato che sono pur sempre un'unica Dea e formano uno stesso Cerchio. Allo stesso tempo, però, in alcuni riti l'attenzione sarà su di un volto, piuttosto che su un altro. Per quanto >>
ARSHAL >> riguarda Yule, si può dire che sarà dedicato alla Vergine e all'Anziana, sì.'' Ancora molte candele sono da posare, ancora molti i simboli da incidere. Arshal continuerà a seguire l'iniziata nella formazione di quel cerchio e a prestare attenzione ai propri gesti, a quelli di Samarah e a ciò che riguarda la notte imminente, senza che altri argomenti siano in grado d'attirare la sua attenzione.

SAMARAH { giardini esterni} dieci passi.. candela blu... dieci passi candela marrone. stando sempre attenta a non farle cadere e osservando arshal che ci incide il cerchio con l'athame mentre sembra non voler affrettare il rientro nel tempio..continua a seguire la magistra e con lei percorreranno il perimetro del tempio ponendovi le candele. Alla fine anche loro rientreranno nell'interno>>>>
SAMARAH nel tempo dell;equilibrio tra luce e ombra nell'attesa che giunga ancora col girar della ruota il tempo della Luce e della Vita.


[Modificato da .callista. 04/01/2012 18:48]



"Io sono sempre stata te."






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30/12/2011 15:32
 
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Sihnè termina le ghirlande
Riassunto.

Nulla di troppo complicato. Sihnè finisce di preparare le coroncine per Yule e le sistema ai piedi dell’altare, laddove le Sorelle potranno trovarle. Dunque riordina quanto utilizzato e torna ai propri doveri di Novizia.





/ Quelle bianche sono le famose bacche che non dovrebbero esserci. Ma quell'immagine mi piaceva troppo.





SIHNE {{ Navata Laterale . Panca > Giardini Interni }} . { Il silenzio s'è posato sulle labbra della mezzosangue e tutt'attorno. Solo il crepitare delle vermiglie fiamme del Sacro Braciere, per qualche secondo, sembra avere la meglio. Saetta lo sguardo ferino e chiaro della Novizia, mentre appena freme il crine castano, intrecciato di schegge di vetro e piccole piume grigiastre. Un ornamento originale. Poche parole le sovvengono, ed un lieve e quasi impercettibile sorriso le piega gli angoli della bocca. Pian piano i piedi - prima puntati sul bordo della panca - toccano il suolo, scalzi. La bastarda si alza con leggerezza innata, la veste oscilla appena, prima di tornare a coprirle le caviglie sottili. Le braccia sono abbandonate lungo i fianchi ancora poco accentuati, da adolescente, da creatura in bilico tra giovinezza e maturità. Eppure il suo sguardo tradisce tutto ciò. Inverni, gioie e dolori hanno visto quegli occhi, molto, molto più degli umani sguardi. Inspira a fondo, passando innanzi al Sacro Braciere, per dirigersi dunque versi i Giardini Interni. } Mia Dea... { Dalle labbra le sfugge un mormorio, appena. Due parole, tangibili e chiare, che si perdono nell'aria a conclusione di una preghiera. Avanza silenziosa, leggera, le puntute che appena s'intravedono sotto la pesante massa castana del crine. Le sopracciglia arcuate si flettono appena quando la tiepida luce del meriggio le tinge il volto dalla pelle tanto sottile da parir trasparente. }


SIHNE {{ Giardini Interni }} . { Sa cosa sta cercando. Sa dove le ha lasciate. Sono le ghirlande per Yule, il Solstizio d'Inverno. Solo quelle che Eiluned dell'Alba le ha chiesto di preparare qualche giorno fa, e che ha già iniziato ad imbastire. Si siede a terra, dunque, mentre il crine le scivola oltre le spalle, quasi fosse un manto, pronto a proteggerla anche dai raggi del sole, se necessario. Afferra la coroncina destinata alla Somma Stella, quella con agrifoglio e vischio - ormai quasi ultimata -, dandole un'occhiata veloce per controllare che tutte le bacche siano state rimosse. Così ha detto l'Ancella della Bianca, così farà l'Iniziata mezzosangue. Si umetta appena le labbra, incrociando le gambe sotto la verde veste, ed inarcando quel poco la schiena per poter meglio osservare il lavoro che andrà a svolgere. Leste le dita pallide e dalle falangi sottili scivolano tra le foglioline di pallido smeraldo, mentre lo sguardo segue il lavoro, e quei polsi che si flettono e fan danzare le leggere fronde. Sempre i pensieri di una Novizia son rivolte a Colei che è Una e Trina ma, per questo, non vengon disdegnati anche i ricordi, o le impressioni, lontane o più prossime. Così pensa, la piccola Sihnè - buffo quel soprannome che qualcuna delle Sorelle le affibbia, buffo per la sua natura -. Occhi scuri e profondi per qualche attimo le tremolano nella mente, ed un cielo stellato le sovviene, rapido, per poi svanire, come se portato altrove da un soffio di vento. Alquanto dispettoso. }


SIHNE {{ Giardini Interni > }} . { Continua il suo lavoro, la mezzelfa; ed,a vendo già iniziato a sistemare le ghirlande qualche giorno prima, le ci vorrà poco per ultimare nei dettagli sia quella per la Dama del Lago che quelle per le altre Sorelle e le altre Iniziate. Una volta finite si premurerà di riordinare quanto avanzato e di gettare le foglie cadute durante la lavorazione laddove crescon le piante; di raccogliere le bacche avanzate in una ciotola. Allora porterà pian piano tutte le coroncine ai piedi dell'altare, ove le Sorelle potranno trovarle con più facilità: oramai Yule incombe, la notte più oscura dell'anno freme e vibra sull'Isola, e la Sua Casa è in attesa, aspettando di celebrarla. Così termina il compito affidatogli, la Novizia, permanendo ancora qualche attimo presso il Sacro Braciere e dunque dirigersi verso le cucine, per domandare a Ròis se vi sia qualcosa da sistemare o per aiutarla; in caso contrario si ritirerà nella propria alcova: il periodo di noviziato è duro, e richiede molta concentrazione, ed il tempo per pensare, pregarLa ed imparare a conoscerla meglio non pare mai abbastanza. }






// abracadabra

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04/01/2012 18:41
 
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Riassunto:
Yule giunge e le Sacerdotesse del Tempio si apprestano a celebrare il solstizio d'inverno, la notte più lunga dell'anno, festeggiando la luce che ritorna a splendere. Nel gruppetto di fedeli riunitosi, si aggiunge anche Erranhe, rimanendo a festeggiare con le Sacerdotesse per tutta la notte, aspettando il sopraggiungere dell'alba e del sole, festeggiando a suon di sidro, dolci e danze.


Il respiro dell'Isola stessa sembra essersi arrestato, quando il sole è calato dietro le ultime ombre della giornata, stendendo un morbido vello ovunque lo sguardo si posi. Rhiannon regna padrona nel Suo territorio, l'oscurità calata altro non è che una delle Sue innumerevoli forme, seppur proprio tra qualche istante, sarà la luce a trionfare, una luce ancora acerba e timida, rinata dalle stesse tenebre. Oltre le acque del Lago la luce prevale sulle brume invernali e sulla terra ricoperta di neve e ghiaccio. Sull'Isola di Avalon e meglio ancora nel suo centro, dove s'erge il Tempio, la brezza che delicata soffia sulle mura scurite della notte è tiepida e le giornate scorrono uguali, le une alle altre. Tocca quindi alle Figlie della Triade celebrare questo drammatico momento di passaggio. Eccole infatti, attrici di una sceneggiatura già scritta, pronte a celebrare questo momento che appartiene alla Triade unita, più che ad un volto in particolare. L'altare maggiore trabocca di cibi e leccornie e tutta la circonferenza della navata centrale è delimitata da candele di due differenti colori: blu e marroni. Tutte quante sono accese e sono l'unica forma di luce, ad eccezione del Sacro Fuoco. Sulla cera è stato intagliato il simbolo del sole, necessario per rievocare la sua forza, quella parte di mascolinità presente in ogni essere vivente. Ma non solo le Sacerdotesse sono presenti nella notte buia che circonda l'Isola: alcuni volti, più o meno noti al Tempio, si sono fermati oltre il cerchio delle candele, ad attendere forse più il momento finale del rituale che non il rituale stesso. [GDR PLAY]

CALLISTA {.Tempio. Altare Maggiore.} . Forse i chiari occhi della mezzelfa non riescono a penetrare quella densa oscurità che è calata sull'Isola, impedendo ai suoi sensi sviluppati di inoltrarsi oltre quei bagliori di cui la navata centrale è il fulcro. E' con altri sensi, quelli delicati, invisibili, donati dalla Triade alla Sua incarnazione terrena che la mezzelfa dai boccoli dorati riesce a comprendere e a far sue le tre Sorelle chiamate, assieme a lei, a celebrare questo rituale di passaggio, per festeggiare il ritorno alla luce, l'ultimo scatto temporale prima di giungere all'avvento dell'Alba. I capelli, sciolti, fanno da netto contrasto con la semplice veste nera che la Somma Stella ha indossato per trascorrere la notte più lunga, la più buia. Sulle cuciture un filo dorato serpeggia lungo il suo esile corpo. Mai un abito avrebbe potuto essere più adatto di quello, per festeggiare Yule. Sul capo, come coroncina, foglie di edera, agrifoglio e vischio. Nella mente, quelle tre luci pulsanti, così diverse tra di loro, opposte ed unite, tanto da richiamarle non con la voce, ma con una silenziosa carezza che porta con sè ancora il gelo di Samhain, ma che è pronta per accogliere la dolcezza di Imbolc °° Le ombre di Rhiannon circondano il mondo, ma la luce di Arianrhod è vicina e prepara la via alle fiamme di Cerridwen. Nel buio del Vespro unitevi, Sorelle, e attendete l'Alba °° [// telepatia liv.6-Ritualistica della Dea liv.6]

ARSHAL [Stanza dei Simboli/Corridoio] nulla pare cambiare sull'Isola della Dea, il cielo rimane sereno, giorno dopo giorno, il gelo non fa rabbrividire i suoi abitanti, la neve non si posa sulle sue terre...eppure qualcosa cambia, anche in questo regno separato dal mondo, la Ruota gira e le Sue figlie lo sanno...e lo sa Arshal, che in silenzio attende, avvolta dalle ombre della Stanza dei Simboli. Intorno a lei aleggiano i profumi delle erbe essiccate e tra quelle quattro mura si sente al sicuro, serena, pronta per il rito che sta per avere inizio. In questa notte è la Velata a regnare ed è alla Vergine che gli occhi di tutti sono rivolti, ma la mente della Magistra è sempre rivolta alla Madre. Pur comprendendo il cambiamento, ogni parte di lei appartiene al volto del Meriggio ed i colori che indossa lo mostrano chiaramente: rosso...nella veste sacerdotale e nella stella che orna la fronte ambrata; nella pietra che brilla sul ciondolo che porta al collo e nel manico dell'athame fissato al fianco sinistro; nelle bacche d'agrifoglio che spiccano sulla verde ghirlanda che ha posto sul capo e che trattiene i lunghi capelli scuri, per poi lasciare che ricadano liberi lungo la schiena. Le palpebre sono abbassate sugli occhi chiari ed Arshal non osserva la luce della candela che anche in quella stanza è stata posta a completare il cerchio e che le illumina il viso, né osserva il suo colore, o il simbolo che lei stessa v'ha tracciato. Attende, mantenendo regolare e quieto il proprio respiro, finchè la voce della Dama del Lago non risuona nella sua mente, che è la voce di tutta la Triade. A quel richiamo le palpebre s'alzano ed i piedi scalzi di Arshal si muovono, portandola a superare quelle porte che, per l'occasione, sono state lasciate aperte. Mentre avanza, abbandonando un cerchio per andare a crearne un altro, le sue labbra iniziano a muoversi in risposta al richiamo della Somma Stella e in armonia con le altre sorelle del Tempio, che da altre direzioni giungono alla stanza centrale ''Il giorno è breve, la notte immensa. Tra le tue braccia giungiamo, Oscura Signora. Con gioia ti attendiamo, Splendente Fanciulla. In attesa del tuo volto rimarremo, Gravida Madre.'' [Skill Ritualistica della Dea, liv 3]

SIHNE {{ Giardini Interni . Polla Sacra > }} . { La notte è profonda e scura, impenetrabile anche per lo sguardo ferino della mezzosangue, che sosta in prossimità della Polla della Bianca. I muscoli dell’Iniziata sono tesi, e solo dopo molto tempo è riuscita a sgomberare la mente, lasciando da parte dubbi e domande, sorti solo recentemente. Eppure, ora, non è tempo delle incertezze, ma quello di Yule. E le insicurezze vanno tralasciate. Il crine non è adornato ad alcun pezzo di vetro, da alcuna piuma, e scende aggrovigliato lungo la sua schiena, fino ai fianchi: v’è solo una ghirlanda d’edera ad adornare quella figura, vestita di verde. Le braccia sono abbandonate lungo i fianchi e le puntute tese a captare il gorgoglio dell’acqua della Sacra Fonte, alle sue spalle. Eppure, non è ora quello scrosciare leggero ad afferrare i pensieri della mezzosangue, bensì una voce ben conosciuta che, nella mente, richiama lei e le sue Sorelle. È la Dama del Lago, che le chiama, e l’Iniziata risponderà, iniziando ad incamminarsi verso la Navata Centrale, l’Altare Maggiore, varcando l’arco di soglia che la porta all’interno della Sua Casa. E mentre avanza le labbra si schiudono, dando voce ad un sussurro appena udibile, una piccola voce nella grande notte dell’Inverno. } Il giorno è breve, la notte immensa. Tra le tue braccia giungiamo, Oscura Signora. { Lo sguardo già si sposta in direzione della Navata Centrale, laddove sosta la Somma Stella, che riconosce anche nella penombra ( Sensi sviluppati ), mentre le altre Ancelle avanzano. } Con gioia ti attendiamo, Splendente Fanciulla. In attesa del tuo volto rimarremo, Gravida Madre. { Dunque nuovamente si chiudono, le labbra, ed ella si ferma, in attesa.

CHLOE { .Giardini Esterni -> Tempio. } Gira la ruota. Gira senza che nessun avvenimento possa mai fermarla. Ombra e Luce, in un eterno susseguirsi di stagioni. Ed oggi è giunto il giorno più buio dell'anno, quello in cui l'Oscura avvolge ogni cosa senza scampo, ecco l'Inverno che le ghermisce con i suoi artigli affilati e gelidi come grandine. La Stella è all'interno dei Giardini esterni del Tempio dove altri fedeli sostano, in attesa di un richiamo come l'assetato aspetta la pioggia. Una ghirlanda è posata sul capo, edera, vischio ed agrifoglio ne fanno parte, al di sotto, i lunghi capelli neri son lasciati sciolti, ribelli nelle loro forme morbide, le accarezzano le spalle per poi scendere fin quasi alle ginocchia; le incorniciano il viso, più pallido del solito, più scavato, sofferente. Lo sguardo gelido e severo è attraversato da una tristezza che non ha intenzione di celare agli occhi delle Sorelle, non ce n'è alcun bisogno. La mani, esili e candide come neve, sono intrecciate sul grembo mentre gli occhi si voltano verso l'ingresso. Sono troppi i pensieri che affollano la mente della Stella, vorrebbe poter pensare solo a ciò che sta per accadere lì, in quel preciso istante. Eppure il volto della piccola Mezza le compare davanti agli occhi ogni volta che lo sguardo si sposta. Spera di poterla scorgere dietro una statua, dietro un arbusto o persino dietro le gonne di una Sorella. Ma così non è. Ma ecco che in quel turbinio di ricordi e speranze si fa strada una voce ben conosciuta, roca e e familiare, che la scuote fin nell'animo. Quel filo invisibile che lega ogni Sacerdotessa sta trasportando le parole di una Madre per le sue Figlie. Avanza adesso coi piedi nudi che incontrano il pavimento freddo e la veste che ondeggia ad ogni passo, per andare infine a formare un cerchio assieme alle altre Sacerdotesse racchiudendo al suo interno proprio la Somma Stella. Così come è stato per le altre, anche la sua voce si leva mentre i passi non s'arrestano, ma non prima d'aver sospirato per riprendere la calma di cui ha bisogno *Il giorno è breve, la notte immensa. Tra le tue braccia giungiamo, Oscura Signora. Con gioia ti attendiamo, Splendente Fanciulla. In attesa del tuo volto rimarremo, Gravida Madre.* è seria e distante la voce della Stella, come proveniente da un altro Mondo [//Ritualistica della Dea Liv 5].

ERRANHE (sentiero/giardini esterni tempio) Procede lenta la giovane recluta osservando ogni minimo dettaglio che la circonda, nella speranza di non trovar nulla di anomalo che sconvolga la tranquillità dell'isola. Le manca da controllare solo il Tempio delle Sacerdotesse per concludere il suo giro di ronda. Indossa fiera la sua divisa composta da una camicia bianca dalle cuciture rosse, con al petto ricamato l'effige dei leoni d'oro, e dei pantaloni scuri, aderenti con qualche tasca laterale che le avvolgono le gambe. Alle spalle porta agganciata una spada lunga, che inclinata tintinna ad ogni suo passo, mentre gli stivali lasciano un lieve solco sul terriccio. Procede la donna verso il tempio, abbassando lo sguardo dapprima diretto a quella tela celeste che le pareva appena dipinta, alla cupola del tempio di marmo infuocato. Appena giunta ai giardini esterni, fra le verdi pianti nota una figura femminile che si addentra nel tempio e si appresta a porgerle saluto con voce calma, quasi impercettibile ''sid et justitia milady''. Continua a camminare il più silenziosamente possibile nella sua direzione, attendendo il di lei rimando.

CALLISTA {.Tempio.Altare maggiore.} . E finalmente gli occhi della Somma Stella osservano le figure delle tre Sorelle che avanzano verso di lei, assaporandone l'essenza ed il profumo, regalandosi attimi di fuoco quando la voce della rossa Magistra la colpisce, attirata dal Sacro Fuoco che brucia accanto a lei, tingendo di scarlatto i riflessi dei suoi lunghi capelli. Scegliendo la luce attraverso la voce chiara e ben distinta di colei che brilla ancora insicura nella notte, indecisa su quale sarà la strada che la Triade sceglierà per lei nel prossimo futuro, poichè per questa notte è la Vergine ad averla chiamata a sè. Oppure vivere delle ombre che nella Stella del Vespro diventano visibili, tra le sue pallide dita in cui scivolano spiriti e spettri invisibili a tutti quanti, tranne a loro due, unite, separate e di nuove unite. Rimane ancorata all'Altare di pietra la Dama del Lago, nell'attesa di poterle toccare, sfiorare e avvertire ogni sfumatura che in lei ormai vive da più di due giri completi di ruota. Non parla, nè con la voce nè attraverso i filamenti dorati che partono dalla sua mente, lasciando che tutta l'oscurità della notte si concentri nella stella posta in centro alla fronte, pronta a pulsare di vita e di morte.

ARSHAL [Cerchio/Altare Maggiore] le labbra si chiudono, la risposta al richiamo di Callista si spegne, i piedi si fermano e tre delle figlie del Tempio si trovano ora a creare un nuovo cerchio, che ha come centro la Somma Stella. Arshal attende che il silenzio si sia posato tra di loro, attende che le sue sorelle sia ferme, fa scivolare per un istante lo sguardo sul volto della Stella del Vespro e poi su quello più giovane dell'iniziata, che oggi dovrà prestare la propria voce all'Alba. Quando tutto appare fermo e ricco d'attesa, i piedi della Magistra tornano a muoversi verso quel centro, per fermarsi soltanto quando le mani saranno in grado di raggiungere una delle ciotole poste sull'altare. Alza sopra la propria testa quel contenitore di legno, dentro cui piccoli dolci son stati posati. Verso quel cielo scuro che le sovrata dall'apertura della cupola. In quel momento, nuovamente, la sua voce si fa sentire ed è diversa da quella che è solita usare...è profonda, decisa, calda, chiara e alta. Risuona da sola tra le mura del Tempio ''Madre Guerriera, il tuo tempo è lontano e la terra riposa in attesa di nuova vita.'' le labbra si chiudono, le mani s'abbassano e la destra si scosta dalla ciotola, per estrarne uno dei dolci e portarlo alle labbra di Callista, che si trova al suo fianco. Se ella lo accetterà, come il rito richiede, Arshal tornerà a ritirare la mano ed ancora le sue parole riempiranno il Cerchio ''Dona forza alle nostre mani, perché possano difendere la Tua terra in attesa del calore che verrà.'' un ultimo sguardo al volto di chi rappresenta l'intera Triade, per poi voltarsi e tornare sui propri passi, andando a posizionarsi nuovamente tra le sue sorelle. [Skill Ritualistica della Dea, liv 3]

SIHNE {{ Navata Centrale . Pressi Altare }} . { La pelle della mezzosangue è tanto sottile da sembrare trasparente, mentre quello sguardo chiaro ed acquoso sembra gremito di acque glaciali, quelle incontaminate e leggere, quelle che stanno nelle buie calotte e poi nelle nevi, tra le luci più splendenti. Pian piano inizia a scorgere volti familiari e meno. Nonostante sia immobile può sentire il battito del proprio cuore ed il fremito del proprio spirito, mentre il rituale di Yule sta per avere inizio. Le foglie leggere di edera della ghirlanda che indossa le ombreggiano un poco la fronte, e la stellina incolore incisa sulla pelle liscia, ma non serve certo scorgere quel simbolo, alle sue Sorelle, per riconoscerla. Il legame che le lega è ben più ancestrale e profondo. Le osserva con lentezza, e dona uno sguardo anche alla Somma. Le braccia rimangono lungo i fianchi, ma la mezzosangue può comunque sentire una leggera tensione pizzicarle le membra, mentre lo sguardo a tratti è sicuro ed a tratti pare più estraniato. È così che ci si sente, piccola mezzelfa? Per questa notte è stata scelta dalla Vergine, e la consapevolezza del ruolo che assumerà è comunque forte: non vuole deludere le sorelle, e soprattutto non vuole deludere la Trina. Osserva le movenze di Arshal, la Magistra del Meriggio sapendo che, dopo di lei, sarà il proprio turno di rendere omaggio alla Dea. Quando ella avrà terminato la mezzelfa si avvicinerà all’altare, allontanandosi dal Cerchio, e prendendo tra le mani sottili la ciotola col sidro, dalla quale si leva una fragranza pungente e dolce al contempo. } Vergine Pura. { Favella, ad alta voce, in maniera che tutti la possano udire, ed alza la ciotola verso il cielo, verso l’oculo nel soffitto della Sua Casa. } Il tuo tempo è quasi giunto e la terra fiorirà ancora, sotto il tuo tocco. { Le lebbra si richiudono, ed appena le ciglia scure ombreggiano lo sguardo della mezzelfa mentre porge il sidro alla Somma Stella, della quale cercherà lo sguardo. Dunque tornerà nel Cerchio, con le altre Sorelle, sommando ulteriori favelle a quelle già pronunciate, perché, anche nella buia notte del Solstizio, sempre si tenga a mente che, nel cerchio, la fine non è che il prologo di un nuovo inizio. } Dona speranza alle nostre labbra, perché le nostre parole possano donare luce in attesa dello splendore che verrà. { Tace. Nulla più dice, ma lo sguardo ancora sosta in direzione dell’ara maggiore e della Domina. Che le ombre custodiscano la scheggia di luce che in esse dorme, pronta a nuova vita. }

CHLOE { .Tempio. .Altare Maggiore. } Gli occhi del colore del ghiaccio osservano, una dopo l'altra, le Sorelle che si fanno avanti. Forte e bruciante il calore che si sprigiona dalla Magistra, come fuoco che scoppietta in un camino nel cuore dell'Inverno. Dolce come l'abbraccio di una Madre, forte come la lancia di un Guerriero e temibile come la Morte stessa ciò che rappresenta Callista. E tra loro una piccola fiammella che pian piano deve inziare a splendere, una piccola luce che ha chiesto di poter servire la Triade. Le loro voci si susseguono senza tregua fin quando l'Iniziata torna a prender posto nel Cerchio. Ed è allora che il Cigno Nero si muove, quasi senza pensarci, verso l'Altare Maggiore ove allunga entrambe le mani per poter afferrare con sicurezza la ciotola contenente le noci, innalzandola poi verso il cielo e mormorando un'invocazione socchiudendo appena gli occhi *Anziana Oscura, il tuo tempo regna su tutto e la terra riposa, avvolta nel tuo gelo.* Si volge abbassando le braccia fino a riportare la ciotola davanti al grembo per portarsi poi dinanzi alla Dama del Lago. Ne osserva il volto così conosciuto, mentre con la mancina e porge una noce e, se Ella dovesse mangiarla, la voce della Stella tornerebbe a proferire nuove parole *Dona saggezza ai nostri piedi, perché possano percorrere sicuri il sentiero che hai tracciato in attesa che la Ruota giri ancora* glaciale come la neve la sua voce, freddo come marmo il suo volto. Si volge e ricalca gli stessi passi che ha fatto poco prima per tornare a formare quel Cerchio che aveva spezzato. [//Ritualistica della Dea Liv 5]

ERRANHE (giardini esterni/tempio) Si appresta la giovane ad avanzare verso l'ingresso del tempio, salendo piano i tre gradini che la portano all'interno. Subito dinanzi a se nota delle figure femminile ed in una ne riconosce Lady Arshal. Ascolta interessata le loro parole ed affascinata ne osserva le movenze cercando di non far rumore per non disturbare le donne. Forse stanno facendo un rito pensa fra se la giovane recluta mentre senza farci caso sorride compiaciuta. Subito lo sguardo suo si sposta al foro che illumina la sala, dal quale si orgono le stelle che attraversano il firmamento per superare le donne e fermarsi sulle tre nicchie dall'altra parte dell'altare. Cerca di essere immobile, statuaria la donna, osservando i tre volti della Dea. Qualche attimo e i suoi occhi grigi tornano ad osservare le donne che in cerchio compiono un rito.

CALLISTA {.Tempio.Altare maggiore.} . Ferma davanti all'Altare, ella stesse diviene il fulcro di un cerchio, così come lo è l'ara di semplice pietra nei confronti del grande circolo composto da candele dal colore della terra e delle acque. Occhi d'un verde sbiadito che abbracciano l'insieme della Triade rappresentata da coloro che più ama, che vuol proteggere e che, nello stesso istante, desidera condurre verso i segreti più arcani di quella fede. Dalla rossa Magistra accoglie un boccone di una focaccina finora custodita da una delle ciotole poste alle sue spalle, ascoltando l'avanzare delle ardenti fiamme ch'ella conduce con sè, nella forza e nel calore che verrà. Dalle mani di Sinhe prende la coppa contenente il sidro, assaporando quella bevanda dal gusto acidulo e nello stesso istante dolce come le mele stesse che crescono sui sentieri verso la sacra collina del Tor, per poi restituirla all'iniziata. Ed infine, dalla Stella del Vespro assapora il guscio duro di una noce, frutto che in parte molto assomiglia all'elfa che glielo porge. Dentro c'è un cuore morbido e solo alcuni possono e riescono a trovarlo e ad assaporarlo. La Somma Stella dovrebbe farcela, proprio come sa come penetrare il ghiaccio della prediletta di Rhiannon. E se dovesse farcela, sarà in quel preciso istante che la sua stella andrà ad illuminarsi di ogni colore e sfumatura presente nella natura, partendo dal colore del fuoco, rubandone l'essenza a quello sacro alla sua sinistra, fino a sfociare nelle profondità delle tenebre, lasciando che sia il bianco, il colore della naturale alba a predominare infine [//Luce di stella liv.6]. { Avete portato i vostri doni, avete richiamato Madre, Vergine e Anziana. I doni sono stati accolti, le richieste ascoltate. } Le braccia della mezzelfa si aprono alle sue stesse parole, ed un cerchio dorato si crea da quella apertura, andando ad indicare tutto ciò che si trova sull'Altare { Ascoltate il Cerchio che gira. } La voce della Dama del Lago è profonda, roca, eppure meno gelida di quanto potrebbe essere per coloro che la conoscono. Gli occhi rimangono fissi nella volta notturna che fa capolino dall'apertura del Tempio, continuando a recitare, presa ormai dalla foga di Yule { E’ il tempo del riposo e del buio, della notte e della morte. E’ il tempo del Vespro di Rhiannon, figlie mie, ma attendete, tra le Sue ombre, attendete l’Alba di Arianrhod.} Scende il suo sguardo, per posarsi davanti a sè, verso la piccola folla di fedeli che si sono radunati per ascoltare ed osservare le Sue figlie, pronti anche per festeggiare Yule. [//Ritualistica della Dea liv.6]

Rosso, nero e bianco...è quello il colore che per ultimo permane sulla fronte di Callista, quella la luce che tutte attendono nell'oscurità. Le parole delle sacerdotesse si sono spente ed ora il Tempio è nuovamente immerso nel silenzio. Le fiamme delle candele che formano il cerchio, lungo il perimetro del Tempio, tremano e si spengono e la stessa sorte spetta ad ogni altra luce che sia presente nel luogo. Soltanto le fiamme del sacro fuoco continueranno a danzare, ma all'ultima parola pronunciata dalla Dama del Lago il loro colore inizierà a sbiadire e le tinte rosse lasceranno spazio ad un'intensa luce bianca, in grado d'illuminare perfettamente la stanza circolare. Ogni altro punto del Tempio sarà immerso nell'oscurità di Rhiannon. I giardini, gli alloggi delle iniziate... nulla sarà in grado di rischiarare questi luoghi, nemmeno il chiarore delle stelle e della luna. Se qualcuno alzasse lo sguardo alla cupola, vedrebbe che il cielo è divenuto di un nero uniforme e che ogni astro è scomparso, come nascosto da uno spesso velo. Fino al sorgere del sole, il Tempio permarrà in quello stato, accompagnando le sacerdotesse ed i fedeli in quella loro attesa che l'Alba della Vergine porterà con sé, strappando lentamente terreno al regno incontrastato dell'Oscura.


ARSHAL [Tempio/Cerchio] e la ruota prosegue nel suo percorso e l'attesa della luce ha inizio. Le labbra di Arshal si piegano in un leggero sorriso, mentre lo sguardo rimane catturato dalla luce che il Sacro Fuoco emana, una luce ben lontana da quella solito. Infine abbassa il capo ed osserva la ciotola che ha fra le mani. Ruota su sé stessa e si concentra sui fedeli che al Tempio si sono radunati. Scorge una figura nota, vicino alle tre nicchie e non troppo lontano dal punto in cui lei stessa si trova. Il piede destro avanza e la Magistra rompe il Cerchio che le ancelle della Dea hanno formato, per andare ad offrire alla guardiana ciò che porta tra le mani. Le si ferma di fronte, osservandone il volto ed alzando i dolci verso di lei ''Rispectae Aveas, Erranhe, sono lieta di vedervi. Volete attendere con noi l'alba di Yule?'' la sua voce è differente da quella che il rituale ha richiesto, più bassa e quieta, ma ancora carica della tensione che sempre il potere della Madre dona.

CALLISTA {.Tempio.Altare maggiore.} . D'un color candido si dipinge la navata centrale del Tempio, fiamme bianche si alzano al posto di quelle scarlatte, riflettendo la stessa luce che la Somma Stella emana dalla sua fronte. Presto, molto presto, sarà Ariarhod a regnare sull'Isola, sia intesa come alba che prosegue l'andamento giornaliero della rotazione del sole che come momento della ruota dell'anno destinato a seguire quello dell'Oscura. Tutto risplende della Sua luce, di quel desiderio di sconfiggere molto più che le naturali tenebre. Si spegne con molta lentezza la luce divina sprigionata dalla stella, ma alla Dama del Lago questa basta per scorgere oltre il cerchio creato dalle candele ora spente, la piccola folla riunita, allungando il braccio sinistro nella loro direzione, mentre il gemello scivola sulla seta del suo abito { Unitevi a noi. Attendiamo l'alba insieme e con essa il ritorno della luce } Rapido il sorriso che rivolge a tutti loro, incontrando poi il volto di ghiaccio della Stella del Vespro che, per ovvie ragioni, le abbandona nel momento della festa. Tra le mani, Callista ha ancora il guscio di quella noce che ha spezzato, quell'involucro che non potrà mai divenire morbido. Il suo sguardo segue le parole della rossa Magistra, fermandosi sulla figura di una sconosciuta, senza per questo attendere ch'ella si presenti, preferendo di gran lunga afferrare la coppa contenente il sidro.

ERRANHE (tempio) Calmo e leggero è il dire mentre risponde alla Magistra che osserva mentre si avvicina ''Sid et Justitia Lady Arshal, è un piacere vedervi compiere un..'' si ferma un attimo e sale lo sguardo verso iI cielo che illuminava la sala tramite il foro perpendicolare all'altare di pietra. Si era d'un tratto fatto scuro, come le mura del tempio nel vespro ''rito?'' conclude curiosa quanto affascinata. ''Yule milady?''chiede subito dopo. Non disturba per adesso le altre Sacerdotesse che pensa, saranno occupate. Con lo sguardo segue l'andamento circolare del tempio, dove sono presenti delle panche di pietra con una piccola folla di spettatori, per poi ritornare ad incrociare lo sguardo di Arshal.

SIHNE {{ Navata Centrale . Pressi Altare }} . { Il respiro della mezzosangue s’è fatto leggero come una piuma, ma lo sguardo permane attento, nonostante nelle acque di quello sguardo nuotino uniti gioia, attesa e dubbio. Dopo di lei è stato il turno dell’Oscura Stella. Poi il silenzio, ancora una volta, in quella notte che pare contrarsi e dilatarsi al ritmo del respiro delle Sue Figlie. Il petto ancora acerbo della mezzelfa si alza e s’abbassa leggermente, ad ogni respiro, ed è quello l’unico segno che la caratterizza non come un’antica ed imperfetta statua. Gli occhi dal taglio ferino non sembrano prestare attenzione all’incedere di una fedele, anche se la novizia ne ode la presenza ( Sensi sviluppati ): il rito richiede concentrazione, anche - e soprattutto - per un’Iniziata ai Misteri del Cerchio e, seppur curiosa di natura, Sihnè non può permettersi distrazioni, non ora. Non ora che il rito raggiunge il proprio apice, e la stella della Dama del Lago inizia ad assumere tutti i colori dell’Iride in una perfetta armonia, conosciuta solo a Lei; mentre la voce della Domina empierà ancora la Navata Centrale, sancendo l’attesa della Luce, per ora ancora in una gemma di buio. Solo quando tutto sarà terminato l’iniziata potrà concedersi di osservare quanto la circonda, e osservare per qualche attimo la fedele, salutandola con un sguardo ma senza alcun cenno del capo - non v’è stata abituata, la mezzosangue -. Dunque si avvicina alle Sorelle e alla Dama del Lago, notando solo con la coda dell’occhio, solo troppo tardi, che la Stella del Vespro si sta allontanando. Ignorando cosa attanagli il suo cuore così crudelmente abbandona la sua figura con lo sguardo, lasciandosi investire dall’ora bianca luce della Fiamme, che rischiarano a giorno la Navata Centrale, e che le accompagneranno per tutta questa lunga notte, fino all’alba. Non cerca nessuna in particolare, solo permane, osservando quanto e chi la circonda, immersa in un silenzio tremolante. Osserva ora la Somma, ma senza insistenza, come se nemmeno se ne stesse accorgendo. }

ARSHAL [Pressi Nicchie] muove il capo in segno d'assenso, prima di tornare a parlare ''Sì, un rito...Yule è il momento dell'anno in cui le tenebre di Rhiannon iniziano a lasciare spazio alla luce dei Arianrhod.'' il sorriso si fa più ampio sul suo viso, mentre aggiunge ''Accettate o rifiutate i dolci che vi porgo, milady, le mie braccia iniziano a stancarsi.'' e mentre parla, il capo si muove appena e lo sguardo va in cerca delle sue sorelle e dei fedeli che s'avvicinano, richiamati dalla Somma Stella. ''Questa notte veglieremo, in attesa dell'Alba.'' conclude, riportando il proprio volto ad un'espressione più seria.

CALLISTA {.Tempio.Altare Maggiore.} . Quella stessa fedele, in particolare, che Arshal ha richiamato, si avvicina alle Sacerdotesse e lo stesso faranno anche gli altri fedeli, banchettando e inondando il Tempio di chiacchiere e allegre conversazioni. La coppa dapprima riempita di sidro è già vuota ed una nuova, colma di nuovo liquido ambrato, viene afferrata dalla mezzelfa, ma non per se stessa, avvicinandola all'iniziata che in questa notte ha interpretato una Figlia dell'Alba. Gliela porge nella speranza che la parirazza l'afferri, gà pronta a farne sua una nuova, di coppa. { Tutto bene, Sihne? } Le chiede con un tono di voce sicuramente più dolce e cordiale rispetto a quello che potrebbe aver intuito durante uno dei loro precedenti incontri. La luce è ritornata anche sulla Dama del Lago, sebbene la stella sulla fronte e l'abito siano tinti del nero più assoluto, coperti dalla polvere della morte che solo la Vergine saprà purificare.

ERRANHE (pressi nicchie) Allunga la mancina la giovane recluta per prendere il dolce che le porge la Magistra ''scusatemi lady Arshal per l'attesa'' esclama mentre dal suo viso nasce un sorriso. ''Cerridwen non è vero? E' lei il volto della Dea al quale voi siete devota'' Le dice indicando con la mandritta la statua posizionata nella nicchia centrale alla loro destra. ''Sapete io vi ammiro, ammiro la vostra fede''. Incuriosita con la coda degli occhi osservava le altre due Sacerdotesse mentre si scambiavano delle coppe e iniziavano a dialogare alla luce bianca che avvolgeva il tempio. Porta la mancina alla bocca la giovane per assaporare il dolce offertogli da Arshal e appena lo porta vicino alla bocca nè percepisce il buon odore e poggiandolo sulle labbra sorride pensando fra se che oltre all'odore avrà anche un sapore ottimo. Appena finirà di mangiarlo si appresta a verbiare alla Magistra ''vi ringrazio'' mentre piega la testa lateralmente sorridendo in attesa del di lei responso.

SIHNE {{ Navata Centrale . Pressi Altare }} . { Ode distrattamente le parole della Magistra di Cerridwen che parla con la fedele, ma le lascia tranquille, avvicinandosi così completamente all’altare, mentre i suoi capelli castani le ondeggiano dietro la schiena, pesanti. Quando raggiunge l’altare viene subito chiamata dalla voce della Domina, alla quale rivolgerà uno sguardo, con tutto il rispetto che la Somma tra le Sue Figlie merita, accettando la coppa dalle sue mani e prendendone un sorso. } Sì, mia Signora. Anche se ora i pensieri ed i dubbi paiono appesantirsi ed aggrovigliarsi tra le mie dita { Enigmatiche quelle parole, pronunciate mentre il calore del sidro - del tutto nuovo, per lei - le scende nello stomaco. } Ma lasciamo, per questa notte, i pensieri da parte, e continuiamo a festeggiarLa come sempre. { Così mette a tacere qualsiasi aggiunta, ma non una replica, che sarà la benvenuta. } E Voi? { Chiede di rimando, senza avere l’impressione di sembrare troppo invadente. Attende, dunque, riportando la coppa alle labbra, forse senza presagire che è meglio esser cauti, con tale bevanda. }

ARSHAL [Pressi Nicchie/Altare Maggiore] le parole riempiono l'aria e quasi ad Arshal sembrano una melodia che inizia ad accompagnare quella notte. ''Sì, è Cerridwen.'' alza lo sguardo all'immagine della Madre, illuminata dal chiarore delle bianche fiamme. Ancora una volta, il sorriso si amplia...è una notte dedicata all'Oscura e alla Vergine, ma nel cerchio c'è sempre spazio per tutti e tre i volti e lei è sempre una sacerdotessa della Madre. Muove la mano sinistra verso la destra si Erranhe ed avanza verso l'altare, portando con sé la guardiana, se l'altra lo permetterà. Posa la ciotola sull'altare e torna a voltarsi verso la sua interlocutrice ''Avete visto il rito e i suoi movimenti precisi, ma la nostra fede è anche altro.'' ermetiche le parole, poi il corpo di Arshal inizia a muoversi, seguendo quell'armonia che le voci creano e la mano si scosta da Erranhe, iniziando a battere contro l'altra, dando un ritmo a quella danza che la Magistra principia.

CALLISTA {.Tempio.Altare Maggiore.} . L'alba di un nuovo giorno, esattamente come Imbolc, è ancora distante e c'è tutto il tempo possibile per continuare a bearsi delle Sue ombre e degli spiriti che lesti vagano attorno alla figura della Somma Stella, consapevoli d'essere visti solamente da lei, ora che Chloe è sparita. Sono questi, dunque, che si frappongono tra le due mezzelfe, come se volessero rubare la scena alla più giovane delle due, forse gelosi delle attenzioni che Callista presta a Sihne. Il biondo capo annuisce con ritmo regolare, forse seguendo il battito delle mani di Arshal, pur non volendo partecipare a quella danza { Bene, grazie. Almeno per quanto riguarda il fisico. } Quante coppe di sidro sono già scese lungo quella gola, riscaldando non solo il corpo, ma anche lo spirito della Somma Stella? Potrebbe essere questo il motivo per cui altre parole nascono dalle sue labbra { Lasciare i pensieri e festeggiarLa, sì, dovremmo fare così } I suoi occhi vagano per l'intera navata circolare, soffermandosi ora su uno, ora sull'altro presente. Uomini, donne, bambini. Trascinata dalle conversazioni, dal ritmo di danze improvvisate, se ne rimarrà così per tutta la notte, la Signora di Avalon, fino a che l'alba giungerà. E forse anche oltre.

SIHNE {{ Navata Centrale . Pressi Altare }} . { Il sapore fruttato del sidro è qualcosa di nuovo, che non pare nemmeno dispiacere troppo alla mezzosangue. E, sorseggiandolo, per qualche istante, la mente vola ai preparativi del rituale, ed all’incontro con Arshal, il giorno prima. Ma no, ora tace: ora non è il momento di rivangare quanto detto, sentito e accaduto. Come se nulla fosse successo. Annuisce impercettibilmente alla risposta della Somma, non cercando di indagare ulteriormente, inconscia degli spiriti che forse le si stanno attorcigliando tra i capelli e la stanno scrutando con attenzione, come un’estranea, una forestiera, in quel loro abisso oscuro. Annuisce di nuovo, con più convinzione, alle parole della Domina, continuando a mantenere lo sguardo sul suo volto anche mentre svuota la coppa di sidro, avviandosi allora - con un nuovo tepore che le scende lungo la gola e le riscalda il corpo - verso gli altri fedeli e le Sorelle, per festeggiarla in questa Sua lunga notte. Ma forse - e lasciamo, per ora, oscura, questa parte del racconto - tornerà ancora all’altare per sorseggiare ancora un poco di sidro. }

ERRANHE (pressi nicchie/altare) Segue la Magistra mentre si avvicina all'altare e dopo aver posato la ciotola su di esso principia una danza a ritmo di mani, battendole non troppo forte e neanche troppo piano. Il suono prodotto dalla Sacerdotessa non era affatto fastidioso, anzi, la avvolgeva provocandole ripetuti sorrisi. Tratteneva le risate la giovane imbarazzata dalla presenza delle altre due sacerdotesse che saluta con voce bassa, quasi se percependone la sua voce le avrebbe disturbate ''sid et justitia milady'' le si rivolge facendo un piccolo inchino con la testa. Ritorna subito la mente della giovane ad Arshal che continua a battere le mani a ritmo, così anche la giovane che dapprima muove i piedi inizia a battere le mani, ma pianissimo, provocando un suono quasi impercettibile.

ARSHAL [Pressi Altare Maggiore] prende dall'altare un contenitore di sidro ed uno di idromele, porgendone uno ad Erranhe, senza prestare troppa attenzione a quale dei due sia. Eppure i suoi piedi continuano a danzare...altre mani, forse, s'uniranno e per il momento la Magistra appare instancabile. Porta la bevanda alle labbra ed inizia a formare un cerchio, con la propria danza, attorno all'altare. La gonna s'alza, spinta dai movimenti, crea una sorta di ruota ed i capelli ondeggiano, ancora fermati solo in parte dalla ghirlanda. Gli occhi tornano ad Erranhe, di quando in quando, ma ora lascia che la gioia del momento la trasporti e la sua attenzione passa da un volto all'altro. Beve ancora e l'alcol va ad unirsi all'ebrezza della danza, quell'ebrezza che bene si sposa con l'essenza di Cerridwen, con le sue passioni....ed Arshal è questo, anche nell'oscurità, o nel candore della luce, lei è amore, passione e frenesia.


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