)O( Non puoi più tornare indietro, ora )O(

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00martedì 8 novembre 2011 19:02
Sihne Iniziata del Tempio

Riassunto:
Callista e Arshal stanno passeggiando nei Giardini Interni, rientrando poi nel Tempio ed incontrando Sihne, mezzelfa già conosciuta da entrambe. La Somma insiste con alcune domande verso colei che ha chiesto di essere ammessa nel Tempio. Infine, Sihne viene scelta quale Iniziata.

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SIHNE {{ > Tempio }} . { Ciglia scure come ali di corvo si abbassano a sfiorare delicatamente le gote della mezzosangue, sollevandosi dunque con calma, e lasciando che la luce primaverile le raggiunga lo sguardo. Brillano come opali, quegli occhi, profondi come pozzi e freddi come ghiaccio. Indossa la solita veste grigia, mentre un leggero scialle color vinaccia le ricopre le spalle esili, ed il collo di cigno. Le braccia sono abbandonate lungo i fianchi e i piedi scalzi - come al solito - si intravedono saltuariamente oltre il bordo della veste, che sfiora terra. Sale i gradini che la separano dall'arco di soglia, un passo dopo l'altro, socchiudendo appena le palpebre quando la linea di tiepida penombra la accoglie, segnando l'entrata nella Casa della Madre. Inspira con calma, mentre le mire si levano, posandosi verso le fiamme del sacro braciere che, ancora lontano, brilla come una stella polare, come un faro in mari burrascosi. Sosta appena, mentre lo sguardo compie un giro del perimetro della Navata, e le labbra rimangono in silenzio, morbidamente socchiuse. }

CALLISTA {.Giardini Interni->Tempio.} . Splende luminosa come una fiamma accesa la fronte della Dama del Lago, rossa come le antiche mura del Tempio, scarlatta come quella di colei che cammina tenendo il suo stesso passo. Arshal, la Magistra di Cerridwen. E' alla Madre, alla Guerriera, che appartiene questo strappo della giornata, con il sole che dipinge tinte dorate sui biondi capelli della Somma Stella, avvolta in un abito scuro come le tenebre e prezioso come l'oro che rimanda il suo potere sulle maniche delicatamente decorate e sulla cinta sulla quale sono appesi un sacchetto nero ed un athame. I piedi sono nudi, l'erba viva e la calda terra riscaldata dal sole le tramandano la forza di questi istanti, in cui la vita sboccia e si riproduce. Non può esserci silenzio per lei, non in quei giardini avvolti dalla divina opera della Triade. I tiepidi raggi dell'astro non riescono però a celare completamente le fatiche ch'ella sta passando in questi giorni, per la preparazione a Samhain: gli occhi sono circondati da un alone bluastro e la magrezza del suo corpo è tale da risultare immediatamente agli occhi di chiunque, probabilmente sottolineata dalla seta nera dello stesso abito sacerdotale. Prima che i suoi piedi bacino la naturale pietra dell'interno del Tempio, proprio sotto la statua di granito rosso, la sua voce ritorna a farsi sentire, nelle orecchie della Sorella { Come sta crescendo Inish? } Un lieve sorriso colora le sue guance al ricordo della piccola, figlia di Beltane.

ARSHAL [Giardini Interni/Tempio] i piedi scalzi della Magistra tentano di mantenere un'andatura simile a quella della Dama del Lago, mentre i suoi occhi chiari vagano sui giardini e su quelle mura che nelle tinte richiamano la veste che Arshal indossa, il manico dell'athame che porta al fianco sinistro, la piccola stella tatuata in fronte e quella piccola pietra incastonata nel pendente che porta al collo...chiunque conosca le sacerdotesse della Trina, non potrebbe non riconoscere in lei una figlia del Meriggio. I lunghi capelli scuri sono stati lasciati liberi di danzare al vento. Il corpo della Somma Stella risulta provato, ma per lei è il contrario. Non è votata a Rhiannon e la festività imminente non richiede a lei uno sforzo imile a quello delle ancelle del Vespro. Il suo corpo appare più pieno e rotondo di quando, molte lune prima, è giunta al Tempio per la prima volta, e allo stesso tempo risulta più forte che mai. Segue Callista verso l'arco che conduce alla nicchia della Madre e muove lo sguardo verso il suo viso, quando la breve domanda viene posta ''Inish cresce bene, anche se ho sempre paura di non dedicarle tutte le attenzioni di cui avrebbe bisogno...ma le sorelle del Tempio sono in grado di colmare le mie mancanze. Roseline sembra amarla in modo particolare.'' la voce risuona quieta, senza rischiare di rimbombare tra le mura del Tempio, ma l'amore per la figlia è evidente, la rende calda e appassionata.

SIHNE {{ Tempio }} . { Pochi passi vengono mossi dalla mezzosangue lungo la navata centrale, mentre lo sguardo permane fisso sul sacro braciere. A ben guardarla non le di darebbero nemmeno diciotto anni umani, ma invero ella ha vissuto molti più inverni: il sangue che le scorre nelle vene - macchiato da quello umano - ha fatto sì che per lei il tempo assumesse un significato diverso, che la sfiorasse in modo differente. Avanza ancora, con lentezza, mentre la sua mente già si predispone per pregarLa, come ha sempre fatto. Le parole pronunciate qualche settimana addietro dalla Somma Stella le sono rimaste come impresse a fuoco nella mente, e ritornano, ora, vivide. Quando non dista poi molto dall'ardente braciere eterno l'oto della mezzosangue sembra captare due voci, lontane ma ancora un po' indistinte (//Sensi sviluppati: Udito), e lo sguardo color del ghiaccio subito vaga a cercare nella flebile penombra la possibile fonte di quel suono. Permane, in attesa. }

CALLISTA {.Tempio.} . Annuisce lentamente alla risposta della Sorella, come se potesse comprendere quel senso di maternità che mai in lei è nato e difficilmente sboccerà, nel ventre gelido e piatto, cresciuto nel freddo e innalzato nelle Sue tenebre. Un sorriso di unione sugella le sue ultime parole { Il Tempio è la sua casa. Speriamo sia sempre così }. Le ultime parole prima di avvertire, con una chiara e netta sensazione, che non sono sole, nella circolare sala del Tempio, completamente avvolta dai biondi raggi solari. Forse è merito della vista migliorata, un dono che un padre sconosciuto le ha lasciato in eredità [//Sensi sviluppati], oppure... di una differente abilità, di una sensazione che non la abbandona, fino al momento di incrociare i propri occhi con quelli di Sihne, distante solo pochi passi dalle due Figlie della Triade. Solo l'Altare a dividerle, ma questo non può certamente essere considerato un ostacolo per la sua volontà { La Triade benedica il tuo ritorno, Sihne } La voce della mezzelfa è profonda e gelida, acre quanto un frutto non ancora maturo.

ARSHAL [Tempio] continua ad avanzare al fianco di colei che rappresenta allo stesso tempo tutti i volti della Triade, mentre superano la rossa statua di Cerridwen per avanzare nella stanza circolare. Muove il capo in cenno d'assenso, anche se la mezzelfa non la sta osservando e difficilmente potrà cogliere il gesto. Esita nel porre la propria replica, quel tanto che basta, perchè altre parole escono dalle labbra di Callista e la convincono a spostare lo sguardo su ciò che l'altra sta osservando, sulla mezzelfa che sosta oltre l'altare. ''Rispectae Aveas.'' saluta semplicemente, chinando appena il capo per accompagnare quelle due sole parole.

SIHNE {{ Tempio }} . { Solo qualche attimo dopo scorgerebbe due figure non nuove: la Vermiglia Magistra della Guerriera e la Somma Stella, sua parirazza, che trova particolarmente smagrita nel corpo, ma sa che non lo è affatto nello spirito. Inspira lentamente, osservandole senza alcuna insistenza mentre le si avvicinano, e lo sguardo freddo mai le abbandona, fino a fermarsi dietro l'altare. Accetta il saluto della Somma tra le Sue Figlie, rispondendo con un semplice accenno del capo, che ha la sola intenzione di far comprendere alla Dama del Lago di aver udito tali favelle e di averle accolte. Il crine castano le scende, libero da lacci, lungo la schiena, coprendo la parte posteriore della sua figura a guisa di un manto dai riflessi castani, accesi dalla luce pomeridiana che filtra nella Sua Casa. } Sid Vobis, Figlie dell'Una e Trina. { Si pronuncia solo in un secondo momento, lasciando dunque che, di nuovo, sia il silenzio - interrotto solo dal crepitare delle fiamme - ad abbracciare l'aere. }

CALLISTA {.Tempio.} . Gli occhi d'un verde sbiadito dalle Sue ombre si gettano su quelli di ghiaccio puro della parirazza, avvicinandosi maggiormente a lei, fino a porsi al suo fianco { Come stai? } la sua voce roca questo chiede a colei che desidera divenire un'Ancella del Tempio. Una domanda all'apparenza semplice, ma chiunque ben conosca la Somma Stella, sa che c'è ben altro dietro ogni sua frase e ogni suo gesto { Cosa senti? } Ecco, forse sta cercando di aiutarla, aggiungendo questa nuova domanda, simile alla prima. Le mano sinistra abbandona il fianco per poggiarsi sulla fredda pietra dell'Altare centrale, posto esattamente sotto l'apertura del Tempio. Le dita si colorano di luce naturale, mentre il capo è parzialmente coperto dall'ombra di una di quelle alte colonne che s'innalzano verso il cielo. Sul suo petto, che segue un ritmo scandito dal respiro, si innalzano e riabbassano due ciondoli, della stessa grandezza, della stessa importanza, solo di differente colore. Brilla lo smeraldo incastonato nel centro della stella, quando un raggio di sole lo colpisce. Volontà che non si manifesta sul volto inespressivo della Dama del Lago, lasciando che sia la sua naturale distanza, unita a quella che il lungo silenzio le ha permesso, di celar ogni espressione sul suo volto, talmente pallido da sembrar essere cesellato nell'avorio [//Imperturbabilità liv.6]. Con la mano libera invita la rossa Magistra a porsi al suo fianco, consapevole ch'ella abbia ormai raggiunto un tal livello di conoscenza dell'Una e Trina, da riuscire a ben comprendere anche quello che ora sta accadendo. Che forse accadrà.

ARSHAL [Tempio] rimane ferma, con l'altare che ancora la separa da Sihne ed ora anche da Callista. Sente le due domande della Signora del Tempio cadere come altrettanti sassi in una stagno, rompendo il silenzio e lasciando dietro di sé una scia che non è fatta d'onde, ma della tensione che causa l'attesa. Non è lei a rompere quella tensione ed anzi rimane il più possibile immobile, mentre la distanza dalle due mezzelfe le permette d'abbracciare l'intera scena con lo sguardo...questo, finché un gesto della Somma non le indica d'avvicinarsi. Riprende a muoversi, superando l'altare e andando a porsi a fianco di Callista, sul lato più lontano dall'altare su cui ella ha posato la mano e nuovamente si ferma, nuovamente rimane in attesa.

SIHNE {{ Tempio }} . { Osserva la Somma Sacerdotessa avvicinarsi a lei, in silenzio, ed in un primo momento non comprendendo il significato di quella sua azione - ma nemmeno domandandoselo. Si fida. - fino a che ella non le si ferma a fianco, ponendole due semplici domande. E' teso l'oto della mezzosangue, e quelle parole le giungeranno vibranti e cristalline, ben definite. Attende qualche attimo prima di replicare, e lo sguardo si sposta oltre il Sacro Braciere, per ricercare la prima delle tre nicchie che contengono i Suoi Volti. } Sento la quiete della Bianca, la sua dolcezza e la sua premura. Pregandola mi sento bene. { Dunque le irdi scivolano lente verso la Rossa, nella sua nicchia. } Odo il crepitare delle fiamme dell'antico Braciere, sempre eterno. Il calore della Madre e della Guerriera. Avverto protezione. { E dunque le palpebre vanno ad adagiarsi lentamente, mentre la penombra diviene buio agli occhi della bastarda. } Ed infine percepisco il silenzio e la fredda quiete della Vecchia. E non ho più timore, forse. { Scemano lentamente quelle parole, mentre le ciglia nuovamente si schiudono, e lo sguardo viene spostato prima verso la Magistra che ora le raggiunge e dunque verso la Somma. } Mi sento bene, nella Sua Casa e nella Sua Isola. { un sussurro, nulla più, e si umetta appena le labbra. } Ella mi dona serenità, coraggio, e sofferenza. { Dunque nulla più aggiunge, mentre le labbra tornano a chiudersi, ed il volto della mezzosangue diviene neutro, a differenza dello sguardo, nel quale si agitano nel profondo una serie di sentimenti e sensazioni che, forse, le sue Sue Figlie non faticheranno a scorgere e riconoscere. }

CALLISTA {.Tempio.} . Le orecchie appuntite della mezzelfa, nettamente visibili nella semplice acconciatura che si è concessa per questo meriggio, accolgono e custodiscono le risposte chiare della parirazza. I suoi piedi, nudi, accarezzati dalla nera veste, si muovono, inarrestabili, invincibili, fino a porsi dalla parte opposta di Sihne, scorgendo solamente una parte del suo profilo { Dolcezza, calore e silenzio } Ripete, quasi meccanicamente, quelle parole che l'altra ha mormorato nella sua risposta. E' la mano destra ora a sfiorare la pietra dell'altare, ora che ha trovato una migliore posizione, così vicina a Sihne da poterne cogliere il profumo e la freddezza. E forse anche il timore. { Ma Lei non è solamente questo. E soprattutto non lo è ora. } Lente le parole che escono dalle labbra della Dama del Lago, centellinate come la pioggia in un deserto { Serenità, coraggio e sofferenza. Come possono queste tre parole unirsi o avere qualche legame? }

ARSHAL [Tempio] e sul suo volto v'è davvero soltanto attesa, perché ha imparato da tempo ad accettare il volere della Triade, qualunque esso sia e dunque, non v'è speranza in alcun senso, per la Magistra...forse, un giorno, se sua figlia di troverà al posto di Sihne, la sua accettazione sarà messa alla prova...ma non ora. Sente la voce della mezzelfa donare la propria risposta, poi l'attenzione della Magistra viene attirata dalle parole della Somma Stella, perché l'unica cosa di cui può essere sicura è che sarà per suo tramite che la Dea concederà una risposta. Ancora una volta viene posta una domanda e ancora una volta spetterà all'aspirante rispondere, così come Arshal mantiene il suo ruolo di silente spettatore. Tutto rimane immutato, per il momento, e lei resta ferma, di fronte alle altre due.

SIHNE {{ Tempio }} . { Deglutisce, ma di pazienza ne ha anche lei. Ha imparato ad averla, oppure semplicemente l'ha sempre avuta. Ode quanto viene ripetuto dalla Somma, e la sua espressione non muta, nonostante non riesca a tradire quella lieve curiosità che permea il suo sguardo color ghiaccio. } Non sono le parole che si uniscono; quanto ciò che sento. Come i Tre Suoi Volti non sono che Uno, io pregandola provo questo. E' ciò che sento ora. Non so come definire questa sensazione, che è un frammisto di percezioni, eppure ho tentato. { Si quieta, appena, mentre lo sguardo viene sollevato nuovamente, a cercare le mire dell'altra mezzelfa, se ella glielo permetterà. } Sono unite, sì. Perchè è quello che sento al suo cospetto, al cospetto di Colei che rappresenta più Volti, e per questo che mi infonde anche differenti sensazioni. Impressioni. { Non sa bene come definire quello che sente dentro, rendendosi conto ella stessa di come possa risultare ripetitivo quel suo dire. Eppure è semplice e genuino ciò che prova, anche se così difficile, per lei che non ha mai amato molto le parole, da esprimere a voce. }

CALLISTA {.Tempio.} . La magistra di Cerridwen non domanda nulla, si attiene al suo ruolo da semplice spettratrice di quegli istanti. Chissà se, allora, aveva provato le stesse sensazioni che ora dilagano nel corpo della mezzelfa dai capelli castani. { Ti ho udito, Sihne } replica alla parirazza senza mutare la forma della sua voce, o il colore che vive in lei, uno, triplice, unico e divino. Sono sincere le parole di colei che le è innanzi [//Comprensione liv.6], così come è sincero il suo corpo e le sue emozioni. { Accetti dunque ogni Suo volto? Accetti la dolcezza che ti scioglierà innanzi alla nascita? Accetti il sangue che ti verrà chiesto per combattere e per difendere nella Sua giustizia? Accetti il dolore fisico ed il silenzio della morte? } domanda a bruciapelo. Una domanda dopo l'altra, senza sosta, senza respiro. Solo un movimento, solo l'accostare la mano sinistra sull'impugnatura dell'athame dal nero manico, stretto nella cinta dorata { Sei pronta per divenire la Nostra serva e per accettare ogni Nostra risposta? } Nella luce del giorno il lampo del lucido acciaio risplende, tra le dita candide della Dama del Lago.

ARSHAL [Tempio] e nuovamente la sua attenzione viene del tutto catturata dalla figura di Callista, che ora estrae l'athame delle figlie del Vespro. Il distacco di poco prima pare sciogliersi sul suo volto. Sa cosa sta accadendo, perché è già accaduto a lei, anche se la Dama del Lago aveva un altro volto. Deglutisce ed ora il suo corpo è teso...ancora una volta non ha alcuna speranza in un senso o nell'altro, ma sa che la volontà della Trina sta per palesarsi e questo non può non destare un qualche tipo d'emozione in una sacerdotessa del Meriggio, che anche alle passioni s'è votata. Lo sguardo abbandona con riluttanza la figura di Callista per posarsi su quella di Sihne, perché sa che la volontà che le viene chiesto d'esprimere ha una grande importanza. China leggermente il capo verso destra, in quel gesto che le sorelle che l'hanno istruita potrebbero interpretare come di grande attenzione.

SIHNE {{ Tempio }} . { Non china il capo ma socchiude le palpebre, ancora una volta, al dire della Somma Stella, lasciando che le sue parole danzino attorno a se fino a sfiorarle l'anima. Le bracciano sono abbandonate lungo i fianchi, e lì resteranno, mentre appena si schiudono le labbra perchè nuova voce possa sgorgare dalla gola della bastarda. } Lo accetto. { E dunque le palpebre si schiuderebbero di nuovo, in un tremolare di ciglia, che ombreggiano quello sguardo che si posa sul volto della parirazza, alla ricerca del suo sguardo. } Accetto la dolcezza. Accetto di combattere per difendere nella Sua Giustizia. E accetto il dolore ed il silenzio della morte. { Tace, dunque, mentre il petto ancora acerbo si gonfia di aria nuova, ed il silenzio torna a farla da padrone in quella quiete imperfetta, nella quale si possono udire solo i loro respiri, il crepitare del fuoco sacro e la Sua presenza. Non osserva la Magistra della Guerriera nonostante ne percepisca la vicina presenza dai pochi suoni che le giungono all'oto (//Sensi sviluppati: Udito), e non s'avvede di ciò che balugina tra le dita della Somma tra le Sue Figlie. Le labbra di nuovo si accostano l'una all'altra, e niuna parola rotolerà più fuori dalla soglia della sua bocca, per ora. }

CALLISTA {.Tempio.} . Ha scelto, infine. Di servirLa finchè non verrà richiamata dall'Una e Trina, finchè uno dei Suoi volti non si manifesterà apertamente. { Non puoi più tornare indietro, ora } un sussurro riservato alle sole orecchie della parirazza, cercando lo sguardo, tentando di varcare ogni soglia possibile, di colmare ogni distanza tra le due. La lama viene alzata verso l'alto, illuminata da uno degli ultimi raggi del sole. Splendore naturale che si fonde con quello divino, aprendo la stellina sulla fronte della Dama del Lago, emanando ogni sfumatura di colore conosciuta, ogni tonalità, dal bianco più puro al nero più oscuro [//Luce di Stella liv.6]. E se l'athame è stato innalzato con lentezza, ora viene scagliato rapidamente sulla fronte di Sihne. Non per uccidere, non per ferire. Per far cogliere l'immensità di tutto quello che la circonda, per renderla Novizia degli antichi Misteri della Triade. Un taglio superficiale, nessuna goccia di sangue, solo il profilo di una stellina che non ha ancora colore, vuota, pronta da riempire attraverso un duro percorso. Un giorno avrà un colore, forse { Benvenuta tra di noi, Sihne } Il tono della Somma Stella ha ora spento ogni gelo e sul suo volto è chiaramente leggibile una sensazione di compiacimento. Per una nuova nascita, quando la morte è alle porte.

ARSHAL [Tempio] l'attesa è premiata, la volontà della Dea si manifesta davanti agli occhi attenti di Arshal, che vede nascere quella nuova stella all'interno del Sacro Luogo. In quell'attimo, in cui il Meriggio non ha ancora ceduto del tutto il passo al Vespro, i tre volti della Triade hanno uguale importanza, perché è uguale il peso che dovrà loro dare la nuova iniziata...e allo stesso tempo, la stella scarlatta che Arshal ha sulla fronte s'illumina, non per mostrare un qualche dominio di Cerridwen, ma come in risposta a ciò che accade, perché in quel momento il filo che unisce la Magistra alla Dea viene teso e luce rossa s'irradia da lei [Skill Luce di Stella, liv 3]. Avanza d'un paio di passi, alzando il braccio destro per andare a posare la mano sulla spalla di Sihne e finalmente rompe il proprio silenzio ''Benvenuta, sorella.'' e pronunciate quelle due parole piene di gioia, torna ad alzare lo sguardo verso l'intensa luce cangiante che da Callista s'irradia.

SIHNE {{ Tempio }} . { Non vi è alcuna traccia di timore quando, in un lampo, l'attento sguardo della mezzosangue identifica ciò che balugina tra le mani della Somma Stella. Poi è un attimo, e non v'è dolore, anche se la pelle pallida della mezzelfa viene superficialmente incisa, per lasciare sulla sua fronte una piccola stella incolore. La stella vuota delle novizie del Tempio. Quando la mano di Callista si allontana di nuovo, la neo iniziata indugia ancora qualche attimo sulla figura della Somma, avendo l'impressione di scorgere quasi una luce nuova nei suoi delicati lineamenti, ed annuisce a quelle parole, facendo altrettanto rivolta alla Rossa Magistra, prima che dalle sue labbra fuoriescano pochi lemmi, leggeri, che vanno a mescersi al silenzio che regna all'interno della Sacra Dimora, da ora anche sua casa. } Che la Dea vi benedica. { Nulla più verbia, permanendo il quel silenzio tiepido ed avvolgente, mentre sulla fronte pulsa sordo il piccolo taglio che da quel momento in poi la identificherà quale sue Serve. L'espressione pressochè neutra del volto della mezzosangue andrà allora a virare verso una calma accettazione, mentre silenziose favelle, non pronunciate dalle labbra ma dallo spirito, verranno rivolte anche a Lei, fintanto che il silenzio permane. }

CALLISTA {.Tempio.} . E così tutto si è compiuto, nel disegno di quella Tessitrice che ora come non mai ha iniziato a lavorare freneticamente sulla Sua personale tela. Colei che ha ora innanzi agli occhi è un'Iniziata del Tempio, non più una semplice mezzosangue { Ora sei nel tuo posto. Mai nessuno oserà disprezzare quello che è il tuo sangue, perchè tu l'hai donato interamente alla Triade } Queste parole, più che dall'immensità del potere dell'Una e Trina che è in Callista, derivano dalla sua carica quale Guida dei Mezzelfi. E, di conseguenza, anche di Sihne. { C'è una stanza pronta per te ed un abito. Ti verranno spiegati con il tempo i tuoi compiti e i tuoi doveri. Imparare, prima di tutto. } Osserva quegli occhi, come se dentro vedesse molto di più, come se potesse scorgere la fine di quelle iridi così chiare. La lama dell'athame ritorna al suo posto, macchiata da quel sangue che s'è unito a quello di coloro che hanno preceduto la mezzelfa. Ora, per lei, nulla più ha importanza in Sihne. Si conosceranno a vicenda, si ameranno o forse no. Alla fine, non tutto è già stato scritto. { Segui Rois, lei ti mostrerà la sua camera } E con un cenno, la nordica fanciulla avanza verso di loro, attendendo che tutto sia finito, compresa la multicolore luce della stellina della Somma Stella.

ARSHAL [Tempio] la luce, che è segno della presenza della Dea, scompare dalla sue fronte come da quella di Callista. Le sue labbra sono piegate in un sorriso, mentre lascia che la mano destra scivoli dalla spalla della nuova iniziata a ritorni inerte lungo il fianco. ''L'ho già detto in passato e ora la Dea lo conferma, ci rivedremo ancora, Sihne, che le fiamme della Madre possano illuminare il tuo cammino.'' parole che indicano che anche Arshal sta per allontanarsi. Si volta verso Callista e china il capo, senza che il sorriso sbiadisca dal suo volto scuro ''Rispectae Aveas, mia Signora. Se non avete bisogno di me, io andrei da Inish.'' e se la Somma Stella non avesse nulla da obbiettare, la Magistra s'incamminerebbe verso l'ala sacerdotale, in quel percorso che, in parte, potrebbe coincidere con quello di Sihne e Rois.

SIHNE {{ Tempio > Camera }} . { Sì. Quello è il suo posto. Ora lo sente, lo percepisce. Annuisce alla Somma Stella, udendo un ''tu'' che in un primo momento le risulta strano, ma che infine comprende, quietamente. Annuisce, scorgendo Rois - già conosciuta in passato, quando fu ospite al Tempio per qualche giorno - avvicinarsi, ed alla quale rivolgerà un cheto saluto, un cenno del capo, nulla più, ora spostando le propri iridi chiare verso quelle altrettanto chiare, ma di diversa tonalità, della Magistra della Guerriera, ed alla sua mano protesa verso se, verso la propria spalla. Schiude le labbra, per sussurrale poche parole, cercando il suo sguardo. } Ne sono certa. { Mormora, accettando il suo augurio; per poi congedarsi dalle Sorelle e seguire Rois verso l'Ala Sacerdotale. Ed il suono dei suoi passi scalzi si perderà nella tiepida penombra del corridoio della sua nuova Casa. La sua vera Casa. La Sua. Frusciano silenziosi i lunghi capelli castani, avviluppando la sua figura esile che segue Rois, sparendo del tutto alla vista. Una nuova vita viene lasciata, una nuova si schiude, pronta a seguire la strada che Ella ha già dipinto per lei, ma che ella, nonostante non conosca i Suoi piani, seguirà senza tirarsi indietro. }
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