Roseline Sacerdotessa del Vespro
Terra che calpesti, che ti calpesta. Polvere vecchia d'eternità sconosciute al mondo umano che si posa su un pallido corpo di giovane fanciulla, attratta come sono le falene alla luce. Ma ci sono solo tenebre, ombre pressanti che rendono spettrale quel silenzio, quasi innaturale. Qualche passo compiuto da colei che fu iniziata, braccia tese verso quel nulla che è solo terra e pietre. Paura forse di aver smarrito la strada, di essersi persa in quel mondo che non aveva confini tangibili? E' la morte che ti ha preso a sè, Roseline, la fratricida? Ciechi i tuoi occhi, insensibile la tua pelle nuda. Poi, come d'improvviso, si squarcia l'oscurità, si spezza il velo che ti tratteneva ed una ferita argentata nel cielo fa la sua comparsa. Magnifica e splendente, come sempre, una luna crescente l'osserva. Non è sopra il capo della giovane, come forse si aspettava dalla caduta, ma alta nel cielo. Le basterà veramente poco per comprendere che ciò che sta abbandonando è una grotta e ciò che ha innanzi è un sentiero in salita, già al culmine, già alla fine. Lì tre figure completamente avvolte nelle ombre paiono aspettare l'ignuda fanciulla. Solo una candela stretta nelle mani d'ognuna, solo un timido bagliore in quelle tenebre che sembrano così fitte, così irraggiungibili.
ROSELINE { Sentiero }{ C'è silenzio, un silenzio strano, innaturale. Le tenebre sono fitte, il buio è quasi palpabile, e la ragazzina se lo sente premere addosso, incombente, dilagante. Gli occhi vagano ciechi, le palpebre battono veloci, senza riuscir a fendere le tenebre. Poi, all'improvviso, una luce squarcia l'oscurità e la fanciullina si rende conto di trovarsi presso l'uscita di una grotta, al culmine di un ripido sentiero. Spaesata si guarda attorno la piccola francese, solo i boccoli chiari a coprir il corpo null'altro. Istintivamente porta le braccia al petto, rannicchiandosi quasi su se stessa, sembrando ancor più minuta e fragile di quanto già non appaia. Com'è possibile che sia sbucata lì? com'è possibile che la luna crescente le splenda innanzi? Alla tenue e argentea luce scruta in avanti, carpendo con lo sguardo tre figure dalle ombre avvolte, figure che recano con sè solo delle candele. E allora, spinta dal proprio subconscio la giovinetta avanza lentamente, passo dopo passo, i piedi nudi sulla terra che prima sembrava volerla inghiottire
HAGALL { Cerchio di Pietre } . { La Luna vuota, svuotata del suo candido pallore dal cucchiaio famelico della notte, è rimasta appesa al cielo di traverso, come un sorriso sghembo crollato per metà. Spia ciò che si compie sulla cima del Sacro Tor, ove tre Parche mute e di nero vestite attendono. Ognuna paziente come fosse la morte. Lei, la Grandine, irriconoscibile poiché ha calato il nigro cappuccio sul viso. La candela marrone che tiene nella mano sinistra illumina appena, con la sua luce traballante, il rametto di sorbo che l’Alta Sacerdotessa tiene con la mano destra. }
Non celare la tua carne alla notte, Roseline { sussurra vedendola porre le braccia al petto, vergognandosi della nudità con cui la terra l’ha partorita e con cui un giorno la rapirà. La sua voce è bassa, rauca e sussurrata, sono gli Spiriti che ci si legano attorno, e questo la renderà irriconoscibile all’Iniziata }
MARTIA { Sacro Tor ° Cerchio di Pietre } . { Avalon s’è tinta di notte e di stelle. L’Isola delle Mele s’è lasciata avvolgere dalle tenebre e solo un lontano baluginio violaceo all’orizzonte indica nostalgico il dì ch�ormai se n’è andato. Spia la Luna Nascente, ancora bassa nel cielo buio; spia sonnecchiando quel che in cima al Sacro Colle, all’interno del Cerchio di Pietre, sta per esser consumato. Tre figure sostano fra i Dolmen, come le Moire dell’antichità tessono la vita, custodiscono il destino e recidono il filo nel momento prestabilito. Giace in piedi immota la Sapiente, accanto alla Domina; coperta da un ampio mantello del colore della volta notturna che morbido ne cela le acerbe forme, indossa un velo nero a nascondere i gentili lineamenti del volto così come le ciocche del colore dell’oro fuso sciolte sulle spalle. Chissà quale delle Tre ella rappresenti, se la tessitrice, la custode o l’inesorabile. Gli Spiriti giocano intorno alle tre Donne, s’aggrappano ai mantelli, artigliano il velo di Martia, appena illuminata da quel lume marrone che tiene fra le mani e che rende la figura ancor più spettrale di quanto già potesse apparire ad un primo sguardo meno accorto. In seguito alle parole della Bambina, sarà la sua voce ad empire l’aere circostante. Voce grave, voce calda e più rauca del solito, accento appena strascicato, unica nota a renderla appena riconoscibile forse all’oto altrui. }
Avanza, Roseline. Abbraccia le tenebre che ogni Segreto custodiscono. Conoscerai il lato impenetrabile e nascosto della Dea. Procedi, Roseline. La notte ti attende. Avvicinati. { Null’altro aggiungerà. Ogni verbo scandito con lentezza ed imperiosità, ordini per indurre la fanciulla ad appropinquarsi alle figure celate in manti d�oscurità e di mistero. Famelici gli Spiriti attendono, famelici gli Spiriti assistono. }
CALLISTA {.Tor. Cerchio di Pietre.} . Ecco l'ultima che giunge. Che chiude il cerchio, che serra quel cancello ove la realtà non era più la stessa. Predestinata forse a giungere e a terminare quella pazza giostra che l'Una e Trina ha a loro dedicato. Tre sono le figure che sostano all'interno del sacro cerchio di pietre antiche, tre come i Suoi volti. Ma uno solo rappresentano ora, quello oscuro, tenebroso e terribile. E colei che è posta al centro, più alta delle sorelle sue compagne in quelle ombre, mantiene celata la sua veste color dell'oro. Troppo brillante per queste ore, per questi istanti. Tutto è avvolto nella perfezione di un lungo mantello tessuto nell'oscurità della notte, eppur privo di quei cristalli che al contrario ne dipingono la volta sopra i loro capi. Perfino l'oro del suo crine è celato dallo stesso tessuto. Non c'è luce in lei, solo il fioco bagliore d'una nera candela ardente tra le sue minute mani. E' lì che il suo volto si fissa, su quel cero che le illumina parzialmente il volto, mascherato come il più terribile degli incubi. Eppure la terra trema, tuoni che scuotono il suo animo e non le sue puntute, che fanno eco a colei che sta per giungere, all'ultima delle Sue figlie. Non le serve alzare i verdi occhi per comprendere che quel corpo ignudo è già divenuto bersaglio d'esseri che la giovane non può comprendere, ma che la Dama del Lago sente danzare nell'aere fresco, sente sussurrare preziose parole, lieti d'avere nuova compagna a cui stuzzicare il crine e solleticare la pelle. Non parole echeggeranno da quelle serrate labbra, non voce cavernosa tenterà l'eco di quanto già il vento porta con sè. Solo gli occhi fissi sulle proprie mani.
ROSELINE { . Tor . }{ Avanza lentamente, intimorita forse, ma quando la voce gracchiante della sorella che non riconosce le stuzzica l'oto sobbalza, lasciando cadere le braccia che le cingevano il petto acerbo lungo i fianchi. Il passo si fa più veloce, e poi più sicuro all'udir le parole della Sapiente. Si lei è li, lei avanza. Lei risponde al loro richiamo, al Suo richiamo. E infine, quando la distanza è poco più d'un metro, s'arresta, fissando immobile le tre nere figure. Le Sue amate figlie che avvertono gli spiriti avvolgerle, soffermarsi sulla pelle, tirar loro qualche ciocca di capelli, insinuarsi sotto i mantelli color della notte. Ma lei, Roseline, non li avverte, non se ne accorge. Si limita a chiuder, inconsapevolmente, quel cerchio.}
Sono qui, obbedisco al vostro richiamo { sussurra, fissando le figure con gli occhi gelidi. E il timore scompare. Si rimette semplicemente alla volontà Sua e di coloro che le stanno innanzi, senza porre domande, senza aggiungere null'altro}
MARTIA { Sacro Tor ° Cerchio di Pietre } . { Notte che inghiotte, notte che ghermisce ed abbraccia con le proprie fredde ed impalpabili membra. Non si cela più agl’occhi delle Sorelle Roseline, non nasconde più pudicamente il suo giovane corpo e lascia che siano gli Spiriti ora a cingerlo e ad avvolgerlo, imparando a conoscerlo come fossero degl’amanti. Ora ch’è giunta vicina alle Moire sarà l�Irlandese ad avanzare con solennità, in silenzio fino a raggiungere l’Iniziata spoglia di qualunque veste; si chinerà la Sapiente e senza pronunziare verbo alcuno poserà il proprio stelo del colore della terra non distante dal piede sinistro della francese, avendo cura ch'esso non venga spento da alcun refolo di vento. Quindi stenderà le ginocchia per tornare in posizione eretta e fra le affusolate e scheletriche dita della mancina stringerà la soffice stoffa con cui il velo è stato intessuto e la lascerà scivolare lontano dal proprio capo, scoprendo i lineamenti e confermando la propria presenza che Roseline aveva forse già intuito. Prenderà un capo del telo e lo poserà all’altezza del cuore della fanciulla per quindi compiere un giro intorno ad ella ed avvolgerne l’adolescenziale corpo nel nero tessuto. E sarà proprio in tal momento che la stellina sulla fronte della Bionda prenderà a brillare d�oscura luce, catturando ogni raggio che dalla Selenica falce e dai tremolanti lumi viene sprigionato (//Luce di Stella liv. 3). Nuovamente la voce roca e calda … eppur gelida, gracchiante empirà l’aria intorno a colei che fu Iniziata per lasciar rotolare dalle labbra pallide poche parole }
Io ti vesto di Tenebra, Roseline. In te relego il Vespro. { Quando il giro intorno alla ragazzina sarà terminato ed i capi del velo si sfioreranno questo si modellerà sulla figura d’ea, assumendo le sembianze della veste di Congrega che designa la Sacerdotessa di Rhiannon. Brilla ancora nell’oscurità la stella tatuata sulla fronte dall’incarnato d’avorio di Martia, brilla e lo sguardo d'ella appare vacuo, come ghiaccio che galleggi sulla superficie dell’acqua. Compirà qualche passo indietro, senza guardare ove metterà i piedi di preciso, ricalcando le orme lasciate poco prima nell’avanzare e ritrovandosi accanto alla Somma Stella, come in precedenza. }
HAGALL { Cerchio di Pietre } . { Con movimento lento e studiato, la mano destra piega verso la fiamma della candela così che il rametto di sorbo prenda fuoco. Non sembra avere paura di bruciarsi, tiene anzi il rametto come fosse una piuma per scrivere infuocata. }
L’acqua l’ha dissetata, la terra l’ha nutrita, ed ora il Fuoco la uccide. { parole appena sussurrate, quasi fossero semplicemente pensieri detti per sé e non una formula decantata per la Dea. Non alza il viso, ancora non si mostra. Lascia che la Sapiente avanzi verso Roseline per vestirla con i colori della Velata. E tre. Dopo Nixi ed Elysiane anche l’ultimo Volto ha chiamato a se una Vestale. Ma il rito non s’è ancora concluso, non il Cerchio. Non la notte. Il silenzio della sera vien rotto dal verbo della sorella, quella voce familiare di cui ha imparato le sfumature più giocose e quelle più tristi, finanche quelle più coscienti e serie degli insegnamenti. Mentre avviene il miracolo del Velo che si tramuta in Veste, la Grandine prende scalza a camminare, ponendosi vicino a Roseline e posando la candela a terra, come fosse una forma geometrica che si comprenderà soltanto quando anche la Somma poserà la propria }
CALLISTA {.Tor. Cerchio di Pietre.} . Un brivido nell'aria quando a muoversi è colei che è al suo fianco, nera Sapiente dalle parole spietate, amata sorella che oggi conosce la profondità della Sua voce. Così vicine da potersi sfiorare se solo lo volessero, da potersi osservare se solo fosse loro concesso. Ma gli occhi della Dama del Lago rimangono fissi, come incantati, sulla nera candela tra le sue mani, incurante, apparentemente, degli eventi che si stanno scatenando. Eppure ogni cosa passa sulla sua candida pelle come un sospiro di morte, una gelida carezza. Loro sono l'Anziana e Lei è lì, d'improvviso, salita dagli Inferi, discesa dalla notte. E poi, dall'opposto lato, l'Alta Sacerdotessa l'abbandona, un refolo freddo l'accompagna. Eppure nuovamente lo sguardo della Somma Stella non s'alza a raccogliere l'eredità di quegli istanti. {
Scoprirai la Morte, Roseline. Il dolore, il sangue, la fine. Ogni segreto sarà tuo, ogni angoscia ti apparterrà. } Ecco che giunge per ultima la sua voce, così simile al gracchiar di neri corvi, profonda quanto le viscere della stessa sacra collina {
Sprofonderai nella terra,incapace di risalire. Perirai se ti verrà richiesto. E rinascerai nelle Sue ombre, inetta nel trovare la luce.} Solamente in quell'istante il suo volto verrà alzato e le verdi iridi, frammentate nel ghiaccio della sua espressione, andranno a ghermire la figura della giovane ora vestita d'oscurità. Sarà uno sguardo da predatrice, terribile a mostrarsi tra le pieghe di quel cappuccio, d'una fiera pronta a scattare, d'un mostro leggendario di rara bellezza {
Questo è ciò che ti chiede. Sarai abbastanza forte per superarlo? Onorerai le ombre e gli spiriti, sarai degna d'udirli, nei loro silenzi?} E senza lasciare quella presa, le oscure stoffe avanzano sull'erba della sacra collina, portandosi direttamente innanzi a colei che fu Iniziata, da cui attende una degna risposta, prima di poggiare la propria candela, dal colore della notte, accanto ai suoi piedi, formando un triangolo perfetto con le altre del colore della terra delle sorelle. Eppure, anche in quei gesti, il suo verde sguardo non demorde, come se volesse veramente afferrarla e cibarsi di lei. Spietata. Ritorna sui propri passi, tra le due figlie del Vespro. Silenzio in lei ed una maschera di puro alabastro sul volto.
ROSELINE { Tor }{ S'avvicina la sapiente, poggia ai suoi piedi un oggetto di cui non le interessa la tipologia. Rimane a fissare il viso della giovane che viene scoperto, e che viene identificato dalla fu iniziata come quello dell'Irlandese. la stoffa nigra va a ricoprirle il corpo magro, condotta dalle mani scheletriche dell'adolescente, modellandosi sulle forme acerbe e tramutandosi nella veste delle Sacerdotesse del Vespro. Rimane stupito per un momento lo sguardo, incatenato alla stoffa nigra che ora cela le sue nudità, prima di spostarsi sulla Grandine che avanza e che depone senza una parola la candela marrone ai suoi piedi, prima di tornare al proprio posto, accanto alla Domina. Ed è proprio lei che ora avanza verso la piccola francese, che nascosta sotto il cappuccio del manto artiglia gli occhi azzurri con i propri verdi, che ruba tutta la sua attenzione con quella voce che è un gracchiar di corvi. Una voce che è terribile da udire, parole che sono terribili da ascoltare, Ma la fanciullina ascolta, in silenzio, con attenzione, il suo dire, la sua richiesta. Sarà abbastanza forte da sopportare tutto quello che le si preannunciò? Riuscirà ad essere serva fedele e capace anche quando le sembrerà di essere dilaniata da spiriti, tenebra e dolore? Per Lei? Potrebbe farlo per Lei? Lei cui tempo addietro ha offerto la propria vita... E' pronta a mantenere la promessa? E la risposta, forse, la si può leggere già nei suoi occhi}
La mia vita è Sua. Farò ciò che mi chiede. Accetto con consapevolezza ogni sorta di dolore che verrà da questa scelta. Per Lei { le labbra sottili si muovono, la voce scivola via sottile, eppure un po' roca per il lungo silenzio. E attende, fissando la Dama del Lago che sembra quasi volerla trascinare lei stessa in un abisso e farla a pezzi }
HAGALL { Cerchio di Pietre } . { Ed infine ecco che il turno la raggiunge come se la inseguisse da sempre. Conscia dell’importanza del suo gesto, al pari di quello delle altre due, si accosta a Roseline ponendosi di fronte a lei e calandosi il cappuccio sulle spalle per palesare i ricci biondi e selvaggi, il volto ambrato e la stellina scura della fronte. Brilla e vibra ora quel marchio, divora la luce che la circonda e la rende tenue bagliore argenteo (Luce di Stella Liv.2). Un tenue sorriso le illumina per pochi istanti il volto, che subito viene illuminato dalla luce del rametto infuocato che accosta al petto nudo dell’altra, poco sotto la gola, qualche dito sopra lo scollo della veste. }
Roseline. La carne è stata vestita, ora il cuore verrà coperto e dopo la mente sarà marchiata { mormora andando a disegnare con la punta rovente del rametto una stella sullo sterno. Eppure nessun dolore verrà da lei provato, che anzi potrà soltanto ora cominciare a respirare veramente, percependo nell’aria qualcosa di diverso. }
Questo gioiello ti appartiene come tu appartieni a lui. Come tu appartieni a Lei. Presto comprenderai. { laconiche parole che non dicono nulla di più circa la pietra e le sue proprietà. Il ciondolo del Vespro si fonderà infatti nascendo dal suo petto calcando le linee di carne bruciata che l’Alta Sacerdotessa ha appena tracciato }
CALLISTA {.Tor. Cerchio di Pietre.} . Torna nel centro della postazione l'alta ed esile figura della Dama del Lago, solamente per udire la risposta che è certa verrà dalla giovane francese. E non la lascia attendere che il tempo di qualche respiro, intrappolato in una prigione oscura, per renderla fiera di ciò che è avvenuto, colmarla d'orgoglio che risale lungo le sue membra, facendo eco al tremar della terra sotto i loro scalzi piedi. Nuovamente attende l'Alta Sacerdotessa nel gesto rituale compiuto, tornando a posare il proprio sguardo verso il basso, come se si fosse spenta in lei ogni scintilla di vita. E quando il ciondolo con l'ametista apparirà dalle mani di Hagall, allora tutto verrà compiuto, tutto avrà una fine ed un nuovo inizio {
Procedi guidata dalle stelle e dal fato, Roseline } Un sussurro, nulla di più sconvolge il silenzio di quella figura simile ad una statua, che con fare brusco allontana da sè quell'oscuro mantello che ricade oltre le sue spalle, scoprendo lo splendore di mille veli ricamati nell'oro, lo stesso che discende dal suo capo, scivolando verso la fresca erba. Brilla la stellina tatuata al centro della sua fronte, brilla d'ogni colore possibile, di quelli oscuri come la notte, di quelli tenebrosi come ogni mistero [//Luce di stella liv.6] E nuovamente viene varcato il confine tra la Dama del Lago e la nuova Sacerdotessa di Rhiannon. Nuovamente così vicine da avvertire l'una dell'altra il profumo ed il battito del cuore. Scompare dalla vista di Roseline solo per un attimo, quello che le basta per chinarsi a terra, per raccogliere una manciata di terra sacra dal terreno della collina. L'elemento che farà da tramite per la Sua volontà {
Sei Roseline dell'Inverno, ora. Senti la terra che vibra per te, senti le ombre che ti chiamano e ti desiderano. Non ci saranno segreti, solo verità } La mancina della mezzelfa afferra quel terriccio per poterlo utilizzare come pennello, riempiendo di nera pece la stellina della bionda francese {
Benvenuta, Sacerdotessa del Vespro }
MARTIA { Sacro Tor ° Cerchio di Pietre } . { Le tre Moire compiono il proprio ufficio, la propria mansione. Nell'antichità tali divinità, le Fatae, non erano soggette agli Dei: le loro decisioni erano immutabili, imprescindibili, inderogabili. E così le tre Donne sono questa notte come un tempo erano le Parche: guidate dalla Velata che, chiamata fra loro all’interno del Cerchio di Dolmen, si manifesterà a breve nelle parole della Domina del Lago. Per il momento quel che ne annuncia la venuta è il tremore del terreno, fremito che s'espande alle estremità della Sapiente e sale fino ad avvolgerne le caviglie ed i polpacci. Avanza l’Alta Sacerdotessa a depositare il proprio lume accanto a Roseline e così fa la Signora di Avalon ponendo poi quesiti cui immantinente la Francese dovrà andar a donare replica. Il Destino si compie, l’Anziana reclama questa sua nuova Figlia così come la Vergine chiamò a sé Nixi e la Giusta Elysiane. E’ un Cerchio che si chiude ed uno novello che s’apre. Il tempo d’Iniziazione è terminato, incomincia il percorso all’interno del Cammino prescelto. La Grandine disegna con il rametto di Sorbo infuocato la stella sul petto della giovinetta e da essa nascerà il ciondolo in oro bianco ed ametista ch’ogni Vespertina Ancella indossa. Sarà dunque nuovamente la Somma ad avanzare ed in lei ora l’Anziana sarà incarnata: voce di corvo, voce che sa di gelo e metallo, di cristallo d’ametista e fredda pietra di Dolmen. Carne intinta nella terra e quindi portata sulla fronte di Roseline il cui pallido profilo di stella verrà sporcato di nero. Corpo, cuore e mente ora appartengono alla Tessitrice, a Colei che conclude il Cerchio, condivide silenzio e respiri ultimi e dona la Vista, la possibilità di scostare il Velo che separa i Mondi alle sue dilette Figlie. Il Destino s’è compiuto, la Volontà d’Ella s’è manifestata per ben tre volte. }
ROSELINE { . Tor .}{ E così il destino si compie. Non è più colei che giunse al Tempio e che offrì la propria vita alla Triade, non è più colei che fu accolta ed educata, e chiamata Roseline dell'Estate. E' Roseline dell'Inverno ora, ora che quella veste nera le cinge il corpo, che l'ametista le pende dal collo, e che la terra va a far da pannello alla Somma, alla Dea. Ora che una nera stellina giace sulla pallida fronte, riempiendo con la tenebra uno spazio prima vuoto. E così il cerchio si chiude. Coloro che erano state iniziate assieme vengono reclamate dalla Dea, ognuna da un volto differente, ognuna prende la sua strada. Dove condurrà quella che ha intrapreso la giovane francese? Sarà davvero capace di accudire gli spiriti, di sollevare il velo tra i mondi? Riuscirà ad portare i compiti che le verranno assegnati? La mancina sale, quasi inconsciamente, e va a sfiorare la stella sulla pelle. China il capo e ,dopo un'attesa di qualche battito cardiaco, mormora}
Così sia mia Signora. Ti chiedo solo di guidarmi nelle Tue Tenebre { e poi silenzio, il silenzio della notte. Il silenzio di una notte cui ora Roseline appartiene nuovamente. Perchè è tutto un ripetersi, perchè tutto era scritto. Perchè come in chissà quali altre vite passate torna ad onorare un giuramento}
Non ci saranno danze e festeggiamenti per questa nuova Sacerdotessa. O meglio, saranno quelli invisibili di spiriti erranti e di spettri implacabili a colmare l'aria tra il sacro Cerchio, unendosi in battaglie con le ombre che parranno più fitte, ora che possono disporre di una nuova Figlia, di una nuova Forza. Canti antichi si disperderanno nella notte d'una luna crescente, una luna per le iniziazioni, una luna che già odora di Samhain e di rinascita. Supera ogni confine e risplendi nelle Sue ombre, Roseline del Vespro.