)O( Ella non è contenta di Voi )O(

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Nivienne
00domenica 15 novembre 2009 15:55
Degradazione di Yarin ad Iniziata del Tempio [09/04/09]
)O( Riassunto )O(
Yarin sosta presso la nicchia della Bianca, ostinata nel pregare quel volto della Dea che, però, come la dama del lago sa bene, non la desidera più come sua figlia. La Dea è irata con colei che ancora per poco può appellarsi ancella di Arianrhod: Yarin non ha adempiuto ai suoi compiti, ed il suo operato è stato deludente e umiliante. Kagome, pur con immensa tristezza nel cuore, adempie dunque a quanto Ella richiede: con un gesto solo cancella la stella bianca dalla fronte dell'altra donna, concedendole tuttavia di restare iniziata del tempio, almeno per qualche tempo, per avere la possibilità di riscattarsi dei suoi errori. Con questo monito, infine, le due si separeranno.


YARIN [nicchia di Arianrhod] La notte ha tinto il mondo dei colori della Velata. Avvolta dalle ombre della sera e dalla luce morbida e mutevole del Sacro Fuoco, la gallese è ancora in preghiera presso la nicchia della sua Signora.

KAGOME { Arcata presso i Giardini Interni } - { Il Tempo passa, scorre, muta continuamente. Lo sentite il fuoco languire, protestare dal suo braciere sacro? La sentite l'acqua, scorrere inquieta? La terra, ribellarsi sotti i piedi, avvinghiarsi alle caviglie? Se poteste vedere gli spiriti. Se poteste sentirli urlare. Sono giorni, notti, che strepitano. Non la lasciano un secondo, non l'abbandonano per un minuto, tormentandola senza sosta. Che volete, che volete, che volete? Questo penserebbe, una neonata figlia dell'Ombra, a vedersi così brutalmente seguita, afferrata, straziata nella veglia e nel riposo. Non dorme, la Signora di Avalon: da due giorni e due notti, il sonno non la conquista nè le concede pace. Visibili sono le occhiaie sotto i suoi occhi color delle nocciole. O del miele, come qualcuno da troppo non visto direbbe. E' cupo, quello sguardo. Triste, mesto: non c'è allegria in lei, per nulla. Che succede, che succede, che succede? Se l'è domandato, per qualche momento, per qualche ora, restia ad accettare l'evidenza. Ora, tuttavia, lo sa bene, e non la nega più. Fissa Yarin dell'Alba, laggiù, intenta a pregare. Forse lo sa anche lei. Forse l'ha avvertito anche lei. Ed è mentre scuote la testa e lascia andare le braccia, fino ad allora serrate al petto, che si decide a muoversi, a scostarsi da quell'arcata buia, di collegamento con i giardini interni, rivelandosi così nello splendore dell'abito dorato. E sente, tende le orecchie, tende lo spirito, tende l'anima. Ma sa già ciò che troverà: sa già la Sua risposta. E' solo questione di tempo: di momenti, di attimi infinitesimali, di istanti. Avanza verso Yarin, e, muta, la fissa. }

YARIN [nicchia di Arianrhod] Lo spirito della giovane è tutto concentrato nella preghiera, fonte di continuo rinnovamento e di comunione con la Fanciulla. La preghiera fluttua nella mente e scivola nelle pieghe della sera.

KAGOME { >> Nicchia di Arianrhod } - { La fissa, la guarda, quella donna che è figlia della Bianca. E che, pure, non percepisce più come tale. E che, pure, pare si ostini, pare La cerchi. Non sa, forse, che non La può più trovare, oramai. Forse **
KAGOME ** per qualche tempo, forse a lungo, forse per sempre. Cammina, lentamente, come restia a interrompere l'illusione, la disperata ricerca, a spezzare l'ultima speranza: perchè una Madre che deve uccidere il proprio figlio è qualcosa di innaturale *
KAGOME ** e terribile, ancor più che esserne la vittima sacrificale. E' più facile morire che vivere, sapete? Per chi muore, poi, non v'è più nulla: solo Lei, gli spiriti. Per chi vive, invece, v'è il tormento e la sofferenza di ogni attimo della **
KAGOME ** propria esistenza. Raggiunge la nicchia della Bianca, e lì si ferma. S'arresta, senza distaccare per un momento gli occhi da Yarin: alza una mano, la dritta, e cercherebbe, con essa, di sfiorare la spalla dell'altra donna. Di posare l'arto **
KAGOME ** sulla spalla di lei, e, infine, bassa e dolorosa sarebbe la voce con la quale le si rivolgerebbe. } [ Smettetela, Yarin. Non serve a nulla. ] { Basterebbe guardarla negli occhi, per leggervi ciò che ancora non ha detto, per capire ciò che **
KAGOME ** ancora non ha fatto, ma presto avverrà. Leggera si muoverebbe la mano destra, a cercare di scuotere lievemente colei che ancora può appellarsi sacerdotessa, come a volerla richiamare prima, come a voler rendere più breve la sua lenta e **
KAGOME ** duratura agonia. E, con la sua, la propria. }

YARIN [nicchia di Arianrhod] La preghiera viene interrotta. La gallese volge lo sguardo verso la Somma.

KAGOME { Nicchia di Arianrhod } - { E dunque, che tutto sia come deve essere. Il tempo non pare essere clemente in questo momento, tuttavia Ella non è sempre clemente e misericordiosa. L'abbandono, di certo, non è cosa piacevole. Ma, chissà, forse un **
KAGOME ** giorno vi sarà il ricongiungimento, presto o tardi che sarà. Fissa gli occhi di Yarin, e non può fare a meno di ritrarre lo sguardo, rivolgendolo, per un momento, al Suo simulacro. Ingrato e sgradevole compito; ma qualcuno deve pur farlo. **
KAGOME ** E lei ha promesso, lei ha giurato. Sia come deve essere, sia ciò che deve. } ° [ Pregare solo la Bianca, Yarin, non serve a nulla. Non adesso. ] ° { Tenterebbe di portare un dito della dritta sulla fronte dell'altra donna, solo un tocco, **
KAGOME ** leggero. Eppure, stavolta non vi sarebbe il sollievo di Lei a consolare quella figlia. Almeno non nel modo che ci si aspetterebbe. } ° [ Arianrhod non è più vostra madre, Yarin. Arianrhod non è contenta del vostro operato e del vostro agire. **
KAGOME ** Il vostro tempo come figlia del Bianco è finito. ] ° { E allontanerebbe la mano, mentre il potere ritornerebbe a fluire. Dall'una, all'altra: e tuttavia, stavolta, non è come avviene di solito. E' una figlia a ritornare nel grembo, non la **
KAGOME ** madre a fluire nella figlia. Eppure, una stilla è lasciata. Una goccia resta, senza essere estirpata crudelmente. Non solo la vita ti è lasciata, Yarin: ma qualcosa di più, qualcosa di infinitamente più grande. Ella, ancora, non ti **
KAGOME ** scaccia. Ella, ancora, ti da un'ultima possibilità, desiderandoti ancora. Toccati la fronte: c'è ancora il profilo di una stella, ma oramai l'astro non ha più colore. Rifulge, invece, quello sulla testa della Dama del Lago. d'ogni colore, **
KAGOME ** d'ogni essenza. Si riprende quel bianco, si riprende quella scelta infelice, quella scelta rifiutata e dimenticata. Ma lascia, in ogni caso, una creatura eletta, non del tutto annientata. Si distaccherebbe, il dito. La voce è più solida, **
KAGOME ** mentre nuovamente si rivolge a cole iche torna ad essere semplice figlia delle tre stelle. } ° [ Forse verrà un tempo in cui la Bianca vi desidererà ancora per sè. Forse verrà un tempo in cui Ella vi colmerà nuovamente il cuore di speranza. **
KAGOME ** Per ora, tuttavia, ringraziateLa. Poichè, invece di distruggervi irata, ha scelto di darvi un'ultima possibilità, e di accogliervi ancora nella Sua casa. ] ° { E Kagome fissa Yarin. La Dama del Lago fissa colei che torna ad essere semplice **
KAGOME ** iniziata del Tempio, e nulla di più. Ma neppure nulla di meno. }

YARIN [nicchia di Arianrhod] Le parole della Somma cadono come macigni sul cuore della giovane mentre un brivido gelato le scorre lungo la schiena. Il polpastrello della Signora si appoggia sulla fronte della gellese ed improvviso una sensazione di >>
YARIN gelo si irradia sulla pelle. Il Bianco abbandona la stellina sulla fronte. Nuovamente iniziata. Yarin non ha bisogno di toccarsi la fronte per accertarsi che ha ancora il privilegio di servire la Dea, tutto è limpido e chiaro negli occhi della >>
YARIN Signora del Lago. ''Se questo è il volere della Dea, non posso che riprendere il nuovamente cammino su cui mi avvia'' mormora la giovane cihnando il capo.

KAGOME { Nicchia di Arianrhod >> } - { La fissa, e la guarda svanire. Appassirsi, come un fiore che ha osato avvicinarsi troppo alla fiamma, che s'è stretto con troppa insistenza al braciere. Non c'è più nulla, ora, che la trattenga. Ciò che doveva **
KAGOME ** accadere è avvenuto: e così, mentre la stella sulla sua fronte ritorna scura, come è in tutte le notti di Avalon, poche sono le parole che vengono ad essere donate alla giovane, pochi i termini che fuoriescono da quelle labbra scarlatte, con **
KAGOME ** voce bassa, atona, stavolta. } ° [ Potete fare molto di più, Yarin. Potete impegnarvi, potete cercare di essere Degna. Ella non è contenta di voi. Ricordatevelo: Ella non è contenta di voi. ] ° { Nulla e nessuno è al sicuro dalla sua ira. **
KAGOME ** Neppure questa donna che è l'incarnazione d'Ella. Neppure le Sue figlie, neppure il Suo tempio. Una volta, Ella se ne andò da Avalon, abbandonandola a sè stessa. Nessuno dice che Yarin non sarà presto abbandonata definitivamente, da lei. **
KAGOME ** O presto innalzata nuovamente a figlia prediletta del Bianco. Ed è con questa consapevolezza, ed è col Disegno che ritorna oscuro, riguardo la donna che di nuovo è novizia, che Kagome del Lago si volta, senza più guardarla. Che riprende i **
KAGOME ** propri passi, che riprende il proprio cammino per recarsi nuovamente nei giardini interni. Siete contenti, Spiriti? Siete contenti, spettri? Ha obbedito, la Dama del Lago, e ora tutto è come deve essere. Stanotte potrà dormire sonni sereni. }

YARIN [nicchia di Arianrhod] Mesta, la gallese rimane ferma ad ascoltare il passi della signora che si allontanano. A capo chino la giovane attende il placarsi dei suoi pensieri... Ella non è contenta... eppure l'ha graziata... ancora una volta >>
YARIN la ragazza si trova al principio del sentiero che si inerpica lungo il crinale del percorso, nuovamente dovrà ripercorrerlo ricordandosi la lezione imparata dagli errori commessi.
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