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Forum delle Sacerdotesse del gioco di ruolo Isola di Avalon

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)O( Toglietemi questo bambino. Non lo voglio. Non lo voglio. )O(

Ultimo Aggiornamento: 14/10/2014 19:54
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12/10/2014 00:05
 
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1, 2, 3 visita Roseline


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RIASSUNTO:


Temendo per la propria salute, e con paure anche peggiori, Roseline convoca - in assenza di figlie dell'Alba - Tyana al Tempio.
Dopo un breve scambio di battute comincia la visita e, tra i imbarazzi e domande scomode, il verdetto arriva in fretta: la Magistra del Vespro aspetta un figlio. La reazione non è quella che chiunque si aspetterebbe. E' la disperazione a farsi strada in lei, e all'ospitaliera la vestale chiede di interrompere la gravidanza. La spagnola la inganna, somministrandole erbe che hanno un effetto calmante. Roseline non riesce neppure a bere tutto l'intruglio, dibattuta e confusa, e la tazza finisce in mille pezzi sul pavimento. Le erbe hanno infine potere su di lei, che si addormenta, vegliata dalla guaritrice.



ROSELINE { Sala visite }{ FU }{ Ha dato appuntamento all'ospitaliera, lì, in quella sala, al calar della sera. E' per questo che la mutaforma non sorveglia la soglia del Tempio questa notte, ma sta seduta su uno dei lettini, i piedi che sfiorano soltanto il pavimento di pietra serena. Non indossa simboli di congrega: non c'è l'athamè al suo fianco, nè il ciondolo alla gola. Persino le rune sono state lasciate in camera. C'è solo l'abito sacerdotale a qualificarla come Magistra, la stella nera a coronarle il capo quale figlia del vespro. I capelli sono stranamente portati raccolti. Non usava tenerli così da molto, moltissimo tempo. La chioma biondo platino è stata ammansita in una lunga treccia, poi arrotolata sopra la testa. Sta in silenzio, rune sono state lasciate in camera. C'è solo l'abito sacerdotale a qualificarla come Magistra, la stella nera a coronarle il capo quale figlia del vespro. I capelli sono stranamente portati raccolti. Non usava tenerli così da molto, moltissimo tempo. La chioma biondo platino è stata ammansita in una lunga treccia, poi arrotolata sopra la testa. Sta in silenzio,le orde di spiriti le sibilano attorno, invisibili a chiunque altro, La tensione è visibile sul suo volto, non fa nulla per nasconderla, non ora che sta da sola, i fantasmi come unici compagni. Attende, semplicemente. }



TYANA [esterno sala visite]Essere convocata al Tempio, un appuntamento con la Senora dell'Inverno, ecco quale era il motivo vero di quella sua presenza dentro un luogo che davvero la terrorizzava. Il cuore le va a mille, e lo si potrebbe vedere dal colorito che dal volto sparisce quando varca quella soglia. Stringe nella sinistra mano la sacca con i medicamenti di primo soccorso quelli li porta ormai sempre con se..Il ginocchio è fasciato, ma la ferita si sta rimarginando....Il suo abbigliamento però questa sera è diverso, non ha dei cortissimi calzoncini, ma dei pantaloni sotto il ginocchio e la casacca ha delle maniche corte, ma le ha..Busserebbe ora..E se fosse dato permesso di varcare la soglia, aprirebbe come se aspettasse che da li uscissero persone pronte ad ucciderla, ma forse non sarebbe così e vedrebbe solo la sacerdotessa..* Olà*..saluterebbe.



ROSELINE { Sala visite }{ FU }{ La testa è appesantita da mille pensieri. Il ritorno di Elysiane è motivo di gioia. La partenza di Sihnè è invece motivo di profondo dolore, e rammarico. Non riesce a comprendere, e la Dea resta a questo proposito in un ostinato silenzio. Il Vespro non è per tutte, del resto. La vita del Tempio neppure. Sospira stancamente, abbandonando il capo all'indietro come lasciandosi cullare dall'orda degli spettri. C'è di più. Oh, si. Quel timore strisciante che le attanaglia lo stomaco e serra la gola. E' per questo che ha chiamato l'ospitaliera al Tempio, questa sera. E' il momento di conoscere la verità. E se non può affidarsi alle amorevoli cure di Samarah, nè all'occhio infallibile della Dea, forse è ugualmente saggio affidarsi alle arti dei cerusici. La sente bussare: riassume una posizione eretta, gli occhi puntati sull'uscio } Avanti { dice, levando la voce dal forte accento francese. La guarda mentre fa il suo ingresso, la osserva bene; la ricorda sì. Ne ricorda l'atteggiamento spumeggiante e le domande oltremodo buffe. Non si fida del tutto delle sue conoscenze, bisogna ammetterlo. Non ha in sè i poteri della Dea, eppure... } Spirites aveas, Tyana { utilizza il saluto di congrega, voce sommessa, come se non volesse disturbare un bambino che dorme } State bene? Non vi ho più vista al Tempio. Spero che la mia missiva e la mia richiesta non vi abbiano disturbata.



TYANA [sala visite] Delle sue capacità non si fida nemmeno Tyana, lei da se stessa non si afrebbe mettere un dito addosso, eppure fin'ora, beh fin'ora parrebbe aver fatto bene, e averlo fatto da sola...Oh si lo sa bene lei che certe volte sembra scema, che fa rumore, sporca, disturba...Fa sciocche domande e non le si darebbe davvero un denaro bucato...Ma come si dice? Le apparenze ingannano e lei è meno scema di quello che sembra...* Nessun disturbo...Anche se...Non ho avuto ancora occasione di questo scambio culturale...Ma non sono qui per questo vero?* La guarderebbe, mentre poggia la sacca e si guarderebbe intorno, una sala visite la riconosce, un luogo di medicamenti non è luogo di segreto per lei e la sacerdotessa, l'altra strana suora, quella convinta che ci sia l'inverno nell'eterna primavera, beh lei a Ty pare leggermente agitata (percepire equilibrio 2)...* Non vi nascondo che i luoghi di culto mi agitano, ma ho imparato a rispettare Voi e quindi sono qui con il sorriso..* Ed è davvero con un sorriso che si rivolgerebbe a Roseline *Che posso fare per Voi?*


ROSELINE { Sala visite }{ FU }{ La ascolta, senza perdersi una parola, senza spostare l'attenzione sugli spettri che, invisibili, le vanno incontro, annusandola come se fossero belve. Non glielo dice, chiaramente, sapendo che questo causerebbe solo ansie immotivate. Si limita a fissarli severa, come ad ammonirli, per poi concentrarsi sul viso della spagnola } Mi dispiace se il Tempio fino ad ora non vi ha dato molti stimoli { E lo è davvero } Ma ho una bella notizia per voi: una figlia del meriggio è tornata alla Sacra Dimora, il suo nome è Elysiane. Lei conosce le arti curative e le erbe, e sento che potrete imparare qualcosa l'una dall'altra { Il pensiero vola fugacemente alla Diaconessa. Ne ha sentito la luce splendere, questa notte, sa che la Dea l'ha accolta nuovamente nel suo abbraccio di fuoco } Non abbiate paura. Questo è uno dei luoghi più sicuri dell'Isola. Niente può farvi male, ed io non ne ho nessuna intenzione, come pure le mie sorelle. { Tenta di rassicurarla, pure se non ricambia il sorriso le sue parole sono vere. Si, la donna ha ragione: la magistra è visibilmente preoccupata e di nuovo non lo nasconde } Ho bisogno della vostra conoscenza. Questo mese non ho avuto le mie regole. E' un fatto assai strano, poichè sono sempre state puntuali { Le parla senza vergogna, senza inciampare se non nell'accento che ne denuncia le origini } E sono preoccupata. Forse potreste dirmi perchè.


TYANA [sala visite]Bene l'idea che ci sia una sacerdotessa con la quale iniziare quello scambio è davvero esaltante e poi lei è la seconda che dice che il Tempio è sicuro, dovrà essere per forza vero..Annuisce quindi, prima di essere catapultata dentro quella che è la sua sfera, ecco per cosa è lì, una visita..Immediatmente le viene in mente che Senora Arshal le aveva detto che loro potevano non conservarsi pure, cosa imposta nella bianca religione e quindi l'idea di una mancanza di flusso potrebbe essere legata a quello, ma non certo solo a fattori di tale tipo..Non bisogna essere precipitosi...* può esserci più di un motivo...Dovrete denudarvi e disterndervi..e mi spiace, dovrete anche rispondere a qualche domanda..* Si volterebbe quindi lasciando che la donna faccia il chiesto, lei provvederebbe a lavare le mani con l'immancabile acqua e limone..


TYANA [sala visite]Si volta e nonostante le sue preferenze, beh quando lavora non guarda un bel corpo..Si avvicinerebbe...e la prima cosa che farebbe, non per piacere personale, sarebbe tastarle il seno..Roseline non dovrebbe certo percepire un gradevole tocco, ma sentirebbe le dita stringere, spostarsi nella parte inferiore di entrambi i seni...Per poi scendere verso l'addome e tastare anche quello..(percepire equilibrio 2). * Avete avvertito nausee, fastidi particolari? Odori che prima non vi infastidivano ed ora si? * Non farebbe ancora la domanda cruciale..Ma si sofferma un attimo sul volto della donna...E la mano destra ne percepirebbe il forte battito..* Scusate io lo devo chiedere..Avete avuto rapporti sessuali?* Ecco quella è sempre la domanda che spacca qualche dubbio e solleva qualche velo.


ROSELINE { Sala visite }{ FU }{ Stesa sul lettino, tenta di rilassare il corpo. Respira a fondo, concedendosi di tenere le palpebre chiuse per più di qualche istante, cercando di trovare nel buio una parvenza di tranquillità. Presto l'ospitaliera le si avvicina, e inizia a tastarle il seno. Una parte di lei è anche curiosa, c'è da dirlo. Non ha mai assistito una sacerdotessa dell'alba, neppure da iniziata. E poi, il mistero della nascita non l'ha sempre spaventata, molto meno di quello che è chiamata a servire lei. Non sa se sia solo la Vista a concedere alle ancelle di conoscere quale sia il malanno, o se anche loro si avvalgano di espedienti simili. Le dita della spagnola si serrano sulla sua carne, sul seno che appare solo lievemente più gonfio del solito, pur rimanendo scarno, quasi da bambina. Tenta di non lasciare intravedere il fastidio che quella presa le provoca, restando impassibile [imperturbabilità lvl 3] e in silenzio, fino a che non giunge il momento di rispondere alle sue domande } Nausea, a volte la mattina. Ma forse è dovuto alla mia alimentazione, piuttosto scarna {E' necessario, del resto. Riflette, tiene gli occhi chiusi ancora un po', per poi riaprirli e cercare il suo viso, indagandolo, come provando a percepire ogni indizio circa le sue condizioni [empatia +1] } Odori... Si. Come avrete notato, il sacro braciere emana aromi molto intensi. Le vestali sono abituate. Li inspiriamo da anni, ormai. Eppure, l'altro giorno, stargli vicina mi ha quasi dato delle vertigini. Ho sentito la necessità di allontanarmi. Non accadeva da tantissimi anni. { All'ulteriore domanda di lei, tace. Tace per diversi momenti, deglutisce e poi, senza dar modo di darle a vedere nè irritazione nè fastidio, risponde con schietta e lapidaria sincerità. } Si. Si, ce ne sono stati { La confessione rotola via dalla bocca, pesante come un macigno. }


TYANA [sala visite] Lo sa Tyana che quelle non sono mai visite piacevoli e nemmeno domande piacevoli, purtroppo nel suo mestiere si deve fare anche quello...Non troverebbe necessario ispezionare le parti intime della sacerdotessa, sa che il flusso le manca e non è come il caso di Yvonne...Le sue risposte poi sono chiarissime...E Qull'ultima poi l'avvertirebbe strisciare fuori con fatica...* Le mie superiori dicono sempre che dovrei essere un po' diplomatica, io non so nemmeno da che parte si comincia....Voi pensate ad un malanno, e se volete posso auscultarvi il cuore, sentire il respiro...E fare altre mille cose...Ma secondo me...voi siete semplicemente incinta...* La coprirebbe, perchè anche se non aveva avvertito fastidio, lo sa che non è gradevole * I sintomi ci sono, i vostri seni sono leggermente duri al tatto e lo stesso l'addome, è la fase dell'elasticizzazione...Unito alla mancanza di flusso e ai rapporti...Beh...*Il volto di Ty è serio..Non la conosce, non può certo abbracciarla come fece con Yvo, ma se vuole..* Sentite io non sono uan che sa fare il medico distaccato..Volete un abbraccio?* Lei intanto chiede, non si sa mai.


ROSELINE { Sala visite }{ FU }{ La tensione, nonostante tutti gli sforzi, rende le membra rigide come se fossero di marmo. Ha paura, si. Molta paura. Non è una donna facile da sorprendere, ed infatti, quando le parole di Tyana superano l'anticamera del cervello, un sorriso le incurva appena le labbra. Ma no, non è il sorriso gioioso che ci si aspetta da una giovane perfettamente - o quasi - in salute che scopre di aspettare un bambino. E' un sorriso amarissimo, specchio di dolore e rammarico profondo. Una smorfia davvero orribile, come se una lama le avesse sfregiato il volto. Lascia che lei la copra, ed è tenendosi la veste contro il corpo che si mette a sedere. Il peto comincia ad alzasi e ad abbassarsi in fretta, troppo in fretta } No, vi prego { rifiuta l'abbraccio, scuote il capo, lo fa con veemenza } Non è possibile, non è possibile, non è possibile, non è possibile... { Lo ripete freneticamente, tra sè e sè, per poi alzare gli occhi, cercandola } Vi prego, deve esserci uno sbaglio { Eppure se lo sentiva. Ma no, no, deve essere tutto un terribile errore } Non può essere come dite. No! { esclama, preda di un terrore folle. E se fosse...? Se la donna avesse ragione } Non lo voglio. Non lo voglio { rimarca, ripete, rinnega. Si copre il viso con entrambe le mani, lasciando scivolare nuovamente l'abito. Non piange, non ci sono singhiozzi a scuoterle il petto, tanto profonda è la disperazione in cui versa. Poi, quando già le unghie intaccano la pelle bianchissima, sopraggiunge una folle lucidità } So che c'è una soluzione. Lo so. Toglietemi questo bambino. Non lo voglio. Non lo voglio. Toglietelo { La voce, da decisa e rabbiosa, diventa una supplica } Vi prego...


ROSELINE { Sala visite }{ FU }{ E se l'altra vorrebbe mollarle un ceffone, la Magistra vorrebbe invece strapparsi i capelli, lacerarsi la pelle con le unghie lunghe e affilate, mordersi le mani, gettare tutto per aria. Non lo fa, tuttavia. Resta immobile, fino a quando non sceglie di rivestirsi, infilandosi la veste in malo modo, senza darvi poi troppo peso. Alle sue parole, annuisce con foga } Rimedi, si! { C'è via d'uscita. Quando le dita della spagnola le indicano il ventre, lei corre a coprirlo con le mani, come se fosse una vergogna. Una vita, dentro di lei. Dentro di lei che è morte. Dentro di lei che ha sempre creduto di essere un giardino sterile e deserto. Con desolazione lo sguardo scivola sugli spettri che la circondano; quelli sono i suoi figli. Gli unici figli che credeva di poter avere } Al padre... { Ripete, come in stato catatonico. E la paura diviene ancor più profonda e terribile. Come potrebbe reagire, lui? Ogni possibile scenario le sembra orribile. Se la rinnegasse? E se invece lo volesse? Non sa cosa sia peggio. La guarda mentre si impegna nel lavorare le erbe, trasformandole in un infuso che infine le porge } Giurate di non dirlo mai a nessuno { e c'è nel tono, tra disperazione, paura e panico, anche un tono lievemente minaccioso. E, chissà perchè, sente la necessità di giustificarsi, afferrando ciò che l'altra le porge } Preferisco ucciderlo io, capite? Io appartengo al vespro. Il Suo volto è crudele. Lei ci odia, e ci ama, ma a volte credo che sopratutto ci odi... Non lascerò he prenda anche il mio bambino. No. Non lascerò che accada. Preferisco avvelenarlo con le mie stesse mani. { Trema la voce, tremano le dita, trema ogni parte del suo corpo. Accosta la tazza alle labbra, dimenticandosi quasi della presenza altrui, e i tremiti quasi diventano spasmi nervosi. Infine, serrando gli occhi, prende una prima, lunga sorsata. Deglutisce. Poi, lascia la presa e il contenitore finisce in terra, in frantumi, assieme a tutto ciò che ancora conteneva. Un grido terribile si libera dalla sua bocca, ora che finalmente le lacrime riescono a venir via dagli occhi, inondandole il viso }



TYANA [sala visite]Tyana non capisce niente, assolutamente niente di Vespro, o di qualunque cosa ella stia parlando...L'anice verde e il tiglio le calmeranno i nervi e da calma non ci metterà molto a comprendere che non ha perso il bambino, e che se vorrà davvero farlo...Non sarà Tyana a farlo, va bene l'equilibrio, la neutralità, ma quel che è troppo è troppo e poi, poi arriva quell'urlo e la spagnola spalanca gli occhi, alla favoletta che non le può succedere nulla al Tempio non ci crede più, non dopo quello..* Il posto più sicuro al mondo Senora? Questo dove pensate di uccidere vosto figlio? erano solo calmanti, tra un po' dormirete....* Lo direbbe, ma non c'è disprezzo nella voce, quella ragazza le fa pena, ha paura di quello che è il suo tesso credere....* Stendetevi..* (persuadere 2) * Dovete dormire...domani mi direte di Isatis, il figlio di Dodaiux, dovrebbe essere qui..* Questo dovevia chiederlo assolutamente..mentre la osserva, sa bene che a breve le erbe faranno il loro dovere (conoscenze naturali 3, preparare erbe 2) E che lei si addormenterà, questo le serve, dormire..Ty resterà a vegliarla almeno finchè non sarà certa che dorme....* Non dico niente a nessuno..*



ROSELINE { Sala visite }{ FU }{ Il liquido ancora caldo si riversa ai suoi piedi, inondando la pietra serena del pavimento. Tutt'attorno cocci. E lei si sente a pezzi, proprio come loro } Che ne sapete voi...? COSA NE SAPETE? { L'ira, tenuta sempre sotto controllo, assieme a tutto il resto, straripa come un fiume in piena. Non c'è più modo di dissimulare, di fingere, di tenere duro almeno il tempo di raggiungere la propria alcova e lì dare spazio alla disperazione. E' troppo. Decisamente troppo. La voce della spagnola, tuttavia, diventa presto una nenia. Gli occhi si appannano, e la Magistra sente la necessità di stendersi, di chiudere le palpebre } Mi avete ingannata { Mormora, con astio a colorarle una voce che diventa sempre più pesante } Non dovevate farlo... { Il padre. Pensa al padre. Non ha nessuna intenzione di dirglielo. Eppure, lo vorrebbe al suo fianco. Vorrebbe solo lui, solo e soltanto lo scandinavo, a circondarle il corpo con le braccia, a tenerle la testa tra la spalla e il collo. Le lacrime continuano a fluire, e lei sembra incapace di impedirlo, del tutto in balia del panico che lascia lentamente spazio ad una terribile sonnolenza } Devo liberarmene. { Riesce a dire, mentre il respiro si fa lento, e più calmo. Isatis? Dodaiux? Non sa di cosa l'altra stia parlando. Non le risponde, comunque, smette di farlo. Paralizzata dalla paura e da una stanchezza indicibile che avanza e che, con velocità strabiliante, la porta dritta dritta tra le braccia di Morfeo }



TYANA [sala visite] Rimane immobile a sentirne la sfuriata e a guardarla cedere al sonno, si l'ha ingannata, non lo nasconde, non lo ha nascosto nemmeno alla sacerdotessa che per quel che Tyana ne sa potrebbe lanciarle una perenne maledizione, ora he dorme se ne può andare, lasciarla straparlare e...e? Si fermerebbe si lo fa..*Oh que me pasa....Levantate Ty..* Ma non non lo farebbe sbuffa si, sbuffa, ma prenderebbe una sedia e le si metterebbe accanto...Resterà lì questa notte...accanto a quella donan che non la vuole, che non vuole nemmeno suo figlio, ma lei ci resta e magari domani le fa tracannare dell'altra erba-...Ma potrà tenerla sedata per nove mesi? Farebbe spallucce. Si vedrà...Si vedrà....


[Modificato da Mitrhil 14/10/2014 19:54]



MASTER DESCRITTIVO DEITHWEN


)O(


Che era morta. Le dissero che era morta...
Che nell'alba l'avevano vista galleggiare. Come un cigno.



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Luna Nera
Stella dell'Alba
14/10/2014 19:50
 
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2° visita Rose
Posto la seconda visita di Roseline su richiesta di Vera che ha problemi col pc. Riassunto e note arriveranno appena avrà rimesso in sesto la carretta!

ROSELINE { Esterno Torre }{ FU }{ Sono passati anni dall'ultima volta in cui mise piede a Barrington. Non ricorda quanti. Eppure la cittadella oscura è proprio come la ricorda: lercia, lurida, maleodorante. In questo non è cambiata per niente. Forse niente è cambiato, neppure sotto il tumulto confuso degli ultimi giorni. La Magistra del Tempio sta davanti la soglia della >>
ROSELINE Torre indicata dalla Decana. La fissa in tralice, con gli occhi spenti che sono comuni a chi nel Vespro ha intessuto le notti e i giorni. Un tempo aveva iridi vive, di un azzurro profondo, oggi i suoi sono occhi che potrebbero appartenere ad un vecchio cieco, pallidi e velati. Non indossa l'abito di congrega, ha rispolverato invece per l'occasione un vecchio >>
ROSELINE vestito color glicine, di pizzo e taffetà, sul quale i raggi timidi del sole mattutino si infrangono e creano giochi di luce. Non ha simboli con sè: non il ciondolo a forma di stella, non l'athamè, non le rune. E' tutto nella sua borsa, poggiata ora in terra. Non poteva separarsene, eppure forse non è saggio mostrarli in quel modo, non lì. Non che sia difficile capire >>
ROSELINE a chi appartenga, nè da dove venga. Il glifo nero sulla fronte, tra le sopracciglia, sta lì in aperta denuncia a coronarle il capo sotto i capelli tirati all'indietro. Lì ha sistemati in una lunghissima treccia che supera il bacino e nel quale sono stati infilati, qui e lì, come sempre, piccoli fiori di biancospino. Avanza di qualche passo, le scarpe che col loro >>
ROSELINE tacchetto di legno fanno rumore sul lastricato, e si erge nella sua considerevole altezza ad un palmo dalla porta, trascinandosi dietro la borsa. ''Toc. Toc. Toc.'' Il pugno chiuso della destra batte tre volte contro il legno. Nasconde la paura [ imperturbabilità lvl 3], tutto è Inverno dentro di lei. E ora?


EDAVE (atrio) Lei e Grant hanno ripulito e tirato a lustro tutta la torre, un buon odore di limone si sparge ovunque solleticando l'olfatto. Tutte le finestre sono spalancate a lasciar entrare la luce. Il Decano osserva soddisfatto il loro lavoro, ha fatto disporre anche dei fiori che sono stati raccolti in baia su un tavolinetto basso in ingresso. Quella non è la loro casa, loro sono li di >>
EDAVE passaggio sino a quando il nuovo sanitarium non sarà pronto e completo, sino a quando non si ergerà e potrà accoglierli di nuovo. Dalla cucina un buon odore di cibo preparato non solo per i congreganti ma per i numerosi ospiti che trovano accoglienza tra quelle mura e i loro degenti, non molti in questo periodo per fortuna. Un bussare lieve al portone e si volgeranno gli occhi verdi>>
EDAVE facendo cenno al custode di andare pure ad attendere alle sue faccende. Sarà il Decano steso in quel semplice abito turchese a muoversi ad aprire a chi giunge. I rossi capelli stretti in una crocchia sulla nuca. La porta in quella casa non è mai chiusa a chiave e sarebbe sufficiente per chi giunge sospingere il portone per entrare, si apre lasciando che la sua figura sia bagnata>>
EDAVE dal sole alle spalle di Roseline *Dia ABar et mentis Vivacitatem a voi* uno sguardo veloce a chi giunge, non la conosce ma inconsciamente la attendeva e il segno della Dea le racconta chi sia *Presumo lady Rose* un sorriso inequivocabile di accolgienza spostandosi per lasciarle il passo *Entrate pure e siate la benvenuta*.

ROSELINE { Esterno > Atrio }{ FU }{ Basta bussare: sotto il tocco leggero del suo pugno il portone oscilla, e basta un'ulteriore , lieve spinta, per far si che si crei uno spiraglio abbastanza largo dalasciarla passare. Non che sia necessario poi troppo spazio, per lei. Avanza, trascinando ancora il peso della borsa fino a che la porta non le si richiude alle spalle con un tonfo leggero. >>
ROSELINE incontrando con gli occhi la figura dell'umana. La gatta, come lei, è agitata e annusa l'aria con sospetto. La prima cosa che la investe, lì, è il sovrapporsi di odori: quello di limone pizzica il naso, quello di cibo le sferra un pugno nello stomaco, accompagnato ad un momento in cui tutto sembra girare attorno a lei. Si morde le labbra, facendo appello alla forza >>
ROSELINE d'animo che certo non le manca per affrontare la nausea [volontà +3] e concentrarsi sulla donna } Spirites aveas { C'era un tempo in cui lei stessa si fregiava del saluto dei nordici. Sa oggi di non appartenere più a quella razza, di essere una creatura a metà, seppure le nevi della sua terra le restino impigliate addosso, dichiarando la sua provenienza nel pallore >>
ROSELINE dei suoi colori } Presumo lady Edave { Ribatte, senza accennare ad un sorriso che non trova spazio sul suo volto. Le labbra restano serrate in una linea stretta e severa, affilata come lo sono i tratti del suo viso. Non è il ritratto della salute, questo l'ospitaliera, con l'occhio critico che certo le appartiene, potrà notarlo di certo. Alta, al di sopra della media per >>
ROSELINE una donna, si presenta estremamente pallida ed emaciata. Gli zigomi spiccano al di sopra di guance scavate, occhiaie profonde accarezzano lo sguardo come se fossero stati pugni violenti a disegnarle attorno agli occhi. Ha polsi e spalle sottili, ginocchia ossute sotto l'abito, dita adunche, simili a pallidi rami, unghie affilate e lunghe, vestigia della gatta con >>
ROSELINE cui condivide animo e corpo } Vi ringrazio per la vostra ospitalità, e per la vostra offerta. { sentenzia, con una voce in cui sarà perfettamente riconoscibile l'accento franco che arrotonda tutte le erre, rendendo probabilmente l'ascolto insopportabile, ad un certo punto della conversazione. Un sudario di neutralità la avvolge, le sta addosso come un velo, quasi ci >>
ROSELINE fosse una lastra di vetro a dividerla da tutto ciò che la circonda [imperturbabilità lvl3] Non mostra paura, non mostra diffidenza, non mostra stanchezza nè dolore, sentimenti che pure le albergano nell'animo, e con viva forza le tempestano il cuore }

EDAVE (atrio) La osserverebbe senza lasciare che il sorriso cada dal suo volto, senza lasciare che quel suo alone di perfezione macchiato di dolore possa in qualche modo scalfirla (volontà 2). In fin dei conti ad avere bisogno di qualcosa è l'altra non il decano. Non passa certo inosservato l'aspetto di Roseline, l'occhio del cerusico passa veloce sulle sue fattezze e su quel corpo>>
EDAVE che poco assomiglia a quello di una donna incinta anche se di pochi mesi (percepire equilibrio 3) ma non le permetterà di destabilizzarla ocni suoi modi, ha viso di peggio di una sacerdotessa strana che intende abortire *Noi offriamo la nostra opera a chi più ne ha bisogno* e il tono si manterrebbe professionale ma delicato, persuasivo ma decisamente non invadente *Se volete seguirmi vi>>
EDAVE farò accomodare in stanza visite* e senza altro aggiungere le farebbe cenno di seguirla lungo il corridoio perfettamente frontale al portone di ingresso. A circa a metà di quel corridoio una porta che sarà aperta mostrano una linda sala con al suo interno un tavolo al centro e dei tavoli lungo le pareti nei quali sono ordinatamente raccolti non solo gli strumenti che utilizzano ma >>
EDAVE anche vari medicamenti che possono servire in sede di visita una volta giunte le aprirebbe la porta indicandole una delle due sedie poste a sinistra, due poltroncine della sala comune portate li per permettere di parlare con i pazienti *Non è ma intenzione tentare di farvi desistere dal vostro intento* e la osserverebbe sempre senza perdere quel sorriso che connota i tratti freddi del Primo>>
EDAVE Prefetto della razza umana *ma prima di porre in essere qualsiasi cosa vorrei parlare un pò con voi prima* il suo non è un invito e il tono è quello che si usa con i pazienti recalcitranti unito a quel modo diplomatico che sempre la contraddistingue (persuadere 3 + diplomazia 3). La mente della sacerdotessa allenata al tempio non vuole essere piegata come fa con quello di altre persone molto >>
EDAVE meno forti ma vuole che la donna compia una scelta consapevole.

ROSELINE { Atrio > Sala visite }{ FU }{ Strana. Forse lo è davvero. Quale donna, certa dell'amore del suo uomo, reagirebbe in quel modo nell'apprendere che una nuova vita fiorisce in lei? Probabilmente la risposta alberga negli anni passati a servire il volto oscuro della Dea, quello che non conosce nè pietà, nè misericordia. Probabilmente, ancora, risiede in una fanciullezza >>
ROSELINE sfumata china dinanzi all'altare della Vecchia, nei digiuni e nelle rinunce, nei doveri e negli orrori, nell'orda di spettri che anche adesso, qui, sulla terraferma, continua a perseguitarla, invisibili agli occhi dell'altra. Era già madre a diciassette anni, quando la stellina da incolore divenne nera, quando fu chiamata da Rhiannon ad essere Diaconessa, quando >>
ROSELINE fu costretta a puntare il pugnale sacro alla gola di Hagall e, in cambio di quel gesto atroce, le furono donate schiere di morti incatenati ai polsi e alle caviglie. Non credeva che, anni dopo, il suo grembo potesse ospitare qualcosa di vivo. Annuisce all'indirizzo della donna } Posso lasciare la borsa da qualche parte? { chiede, muovendo intanto passi nonostante tutto >>
ROSELINE decisi per seguirla, ancora una volta facendo uno sforzo per non lasciarsi sopraffare dalla nausea [volontà +3] e per non darlo a vedere [imperturbabilità lvl3] Gli occhi indagano la sala che si apre lungo il corridoio, e c'è scetticismo, e ancora, c'è diffidenza } Sarò sincera con voi, lady Edave. Non mi fidavo delle vostre arti curative, nè mi fido del tutto tutt'ora. >>
ROSELINE Ho passato molti anni al servizio della Triade, e solo al Suo potere mi sono sempre affidata. Eppure, oggi non ho motivo di dubitare dell'operato svolto dalla vostra congregante { Come potrebbe? La situazione ormai si presenta in tutto il suo nitido orrore. Si accomoda quindi su una delle poltroncine indicate, abbandonando infine il bagaglio e permettendo alle gambe, in cui >>
ROSELINE avverte una forte spossatezza, di riposare. Ascolta le parole del Prefetto e, di nuovo, annuisce piano, senza movimenti bruschi. Certo è una donna da cui traspare una certa aura di potere [empatia +1] e sembra essere abituata a trattare e a spuntarla nelle diatribe. E' anche vero tuttavia che, rigida come il ferro, la Magistra non è certo un soggetto facile da >>
ROSELINE piegare. Nonostante questo, unite le mani in grembo, schiude nuovamente le labbra } Vi ascolto. { Dice semplicemente, senza smettere di osservarla }

EDAVE (sala visite) Il bagaglio sarà deposto al fianco della seggiola e la porta richiusa, le spalle ancora alla sacerdotessa richiudendo la porta e volgendosi a lei con una espressione delicata *Ognuno si fida solo di ciò che conosce fine in fondo milady, quando venni da voi per chiedere alla Triade che togliesse dal mio volto il marchio del senza corona non mi fidavo in alcun modo del risultato>>
EDAVE ma come vedete* e si toccherebbe la parte inferiore del volto su cui campeggiava la mano di Kubren e su cui ora resta solo una sbiadita runa Kenaz *Ha funzionato, si chiama principio dell'affidamento e come io mi sono affidata a voi ora voi state facendo lo stesso con me* Non le è di certo sfuggito il fastidio che la donna prova (percepire equilibrio 3) e di certo la gravidanza non >>
EDAVE per tutti è uguale. Senza sedersi si muoverebbe sino ad un tavolo dove vi sarebbero alcune tazze perfettamente pulite e una caraffa con dell'acqua bollita. Il loro custode è li da anni e sa cosa deve preparare per accogliere un paziente nel lasso di tempo in cui una delle ospitaliere lo fa spostare sino alla sala visite. Gli occhi si muoverebbero veloci tra i sacchetti ordinati di erbe >>
EDAVE officinali pronte all'uso e con un cucchiaio di legno la dose sarebbe presto pronta versandovi menta e camomilla che sono un ottimo rimedio contro le nausee in gravidanza (conoscenze naturali 3 + preparare medicamenti 3) e vi aggiungerebbe un cucchiaio di miele alle rose per addolcirlo. Lo lascerebbe in infusione posandosi al tavolaccio con la schiena e volgendosi alla donna *Mi stavo>>
EDAVE chiedendo cosa vi spinga a non voler tenere vostro figlio, cosa sia sbocciato nella mente di una sacerdotessa della Triade per voler rifiutare la vita che cresce nel suo grembo. Capisco che magari se fosse frutto di una violenza potrebbe essere indesiderato ma se è figlio dell'amore, cosa di cui non ho certezza* e sempre la sua voce danzerebbe sui quei toni persuasivi e delicati ma forti che>>
EDAVE si muovono in un pentagramma definito e colorato, saltando da un punto all'altro per dare una armoniosa diplomazia al tutto e spingere all'ascolto, a quel convincimento della comprensione che è necessario per affrontare un passo così grave (diplomazia 3 + persuadere 3). E la osserverebbe lasciando che la tisana decanti alle sue spalle e sono quando il tempo necessario sarà passato la >>
EDAVE filterà con una garza pulita per poi muoversi con essa e porgerla alla sacerdotessa osservandola negli occhi.

ROSELINE { Sala visite }{ FU }{ Osserva i movimenti della Decana, con l'aria di una donna che è abituata a leggere tra le righe e nei silenzi. Di nuovo ha la sensazione che il Prefetto sia completamente padrone della situazione, e di se stessa. [ empatia+1 ] Questo le piace, apre uno spiraglio in quella muraglia di diffidenza che la circonda. Non rammenta la storia che l'altra >>
ROSELINE racconta, probabilmente all'epoca dei fatti lei era solo un'iniziata. Riesce tuttavia a vedere la pallida ombra di Kenaz sul suo viso adesso, non stentando a riconoscere il simbolo. Prende un profondo respiro, prima di iniziare } Comprendo che sia difficile immaginare le mie motivazioni { Come spiegarle? Non è affatto semplice, e soprattutto è molto, molto personale } Io >>
ROSELINE appartengo a Rhiannon. { con l'indice indica il marchio nero sulla fronte, come a sottolineare il concetto } E alla Triade, si. Ma sono stata chiamata a servire principalmente il volto Oscuro della Dea. Conosco la bontà della Vergine e la giustizia della Madre, ma sono le tenebre della Vecchia ad essere vive in me. Ora, capirete che - pure se lo volessi, e non voglio - >>
ROSELINE non potrei rivelarvi quelli che sono Sacri Misteri. Vi basti sapere che la vita di una vestale, specialmente per le figlie del Vespro, è irta di rinunce, dolore e sofferenza. Molte donne si spezzano. Molte abbandonano il cammino. { Il pensiero va a Sihnè, con una fitta al cuore } Guardatemi: vi sembra il corpo di una donna pronta ad accogliere in sè una nuova vita? { >>
ROSELINE e nel chiederlo conosce perfettamente la risposta. I digiuni le hanno provato le membra, rendendole spigolose, dure, affilate. Un mucchio di ossa tenuto insieme da pelle chiarissima } Nessuna violenza, no { chiarisce. Poi, con un pizzico della superbia che certo non le manca, aggiunge } Sfido chiunque a provarci { ed è solo adesso che le labbra si incurvano appena verso >>
ROSELINE l'alto, in un accenno di sorriso. Sembra più una smorfia, o un ghigno. Un taglio nel vetro } Non ho intenzione di affidare questo bambino alle ombre. La Vecchia non conosce pietà, nè misericordia. Preferisco ucciderlo io stessa, dinanzi all'eventualità di vedermelo strappare via { E, nonostante la voce non tremi, nonostante le parole fluiscano veloci dalle sue labbra, >
ROSELINE nonostante non ci siano lacrime a inumidirle gli occhi pallidi il dolore le sta addosso quasi quanto gli spettri, riempiendo ogni angolo di quella stanza. Accetta con un cenno di gratitudine la tazza che l'altra le porge, annusando l'odore che emana prima, bevendo a piccoli sorsi poi. }

SAMARAH {atrio-> sala visite }Il silenzio scivola tra quelle sale, l'odore degli interni è misto dell'aroma delle erbe, del pulito delle lenzuola, del balsamico degli unguenti, tutto sommato latmosfera non è tale da farla sentire estranea e a disagio , e neanche si differenzia troppo da quella del tempio. Ha in mano il libro sull'anatomia prestito di edave, ha passato la mattinata a studiare >>>>
SAMARAH e adesso è scesa dalla sua stanza per andar alla ricerca della decana e farsi dare qualche ragguaqglio.. certo che sotto la pelle c'è veramente un mondo.. e il dono fattole dalla Dea di poterlo vedere è amplificato da quanto scritto nel libro, che alla fine s'è trovata più presa di quanto non fosse all'inizio su una matera del tutto nuova. E' un mondo nuovo quello in cui ora si affaccia la >>>
SAMARAH svedese tenendo di mancina lievemente sollevata la veste bianca per evitare ruzzoloni sbuca nell'atrio dai piani superiori ma il solo che vede è Grant, il silenzioso inserviente dei dottori di Barringhton {Dia abar messer Grant, splendida giornata nevvero?} un dolce e leggero sorriso sul viso della donna {sapete ove posso trovare la decana? doveva darmi lezione ma non l'ho vista}>>>>
SAMARAH l'uomo si distoglie dai suoi affari dandole indicazione per la sala visite {vi ringrazio.. spero di non perdermi..} ridacchia tra se prima di riprender la via della sala visite. Attraversa a passo lieve l'atrio diretta alla sala delle degenze..Ed è allora che percepisce qualcosa che non sentiva da molto.. Un lieve formicolio al centro della fronte, la ove la stella della luce ha messo marchio>>
SAMARAH e l'anima percepisce lieve la presenza sdi una figlia della vecchia. Leggera quasi impalpabile il filo molto più sottile di quanto se ne aspettasse , ma il grido dell'ombra si sente eccome.. lieve forse soffocato. ma pur sempre tenebra. Che una sorella sia li giunta per lei con qualche nuova? Per scoprirlo non basta che attender d'esserci vicina e vederla, e a istinto accelera il passo >>>>
SAMARAH diretta alla sala indicata da Grant pregando di non sbagliare uscio .

EDAVE (sala visite) La vede prendere la tazza e iniziare a sorbirne il contenuto, piano piano dovrebbe aiutarla a tenere a bada le nausee (guarire 3) anche se ciò che le sue parole raccontano nascondono molto più della nausee e delle paure di una madre comune (empatia 2) Il volto non tradisce nulla ma è lo stesso modulare della voce che fa salire l'onda della sua preoccupazione di quella >>
EDAVE situazione nella quale destreggiarsi, nella quale sembra impossibile vedere il fondo, un filo tagliente che attraversa la sua anima e che non le fa vedere nemmeno un pò della luce che forse potrebbe scorgere se solo volesse scostare il velo *Non posso comprendere i misteri della dea così come non posso comprendere quali siano le difficoltà a cui una delle sue sacerdotesse va incontro >>
EDAVE il vostro corpo mi racconta di privazioni questo è vero (percepire equilibrio 3) ma vi posso assicurare che nessuna donna non è in grado di reggere una gravidanza, siamo state create per questo, siamo adatte ad essere madri e portatrici di vita, per quanto concerne la vostra salute non ci sarebbero difficoltà a farvi sentire bene, a rendervi forte, vi sono molte strade che potremmo>>
EDAVE percorrere per raggiungere tale scopo* e prenderebbe una scatola piena di biscotti alle fragole fatti da Dodaiux e li poserebbe sul tavolo alla destra della donna prendendone uno per lei *su ciò che voi temete per vostro figlio non posso eccepire, voi conoscete la situazione e se avete timore che vi venga portato via..* non le è molto chiaro il compito precipuo della dea, non si è mai>>
EDAVE addentrata a scoprire cosa la Vecchia faccia, forse potrebbe ora pensare che trattandosi del volto oscuro il timore della madre sia connesso alla morte del piccolo. e di nuovo la sua voce intonerebbe la musica della comprensione, quel suono basso e grave che dondola i quell'universo per cercare di sfiorare le corde dell'arpa dell'anima, di pizzicarle per permettere che il dialogo siA>>
EDAVE persuasivo e comprensibile *Potreste partorire e lasciarlo a noi, lo cresceremo nella felicità e lo terremo lontano dai pericoli* (persuadere 3 + diplomazia 3). Una proposta che nasce spontanea quasi sputata dalle labbra della Nordica, se alla fine l'altra persisterà nella sua decisione la asseconderà ma vuole darle ancora e ancora e ancora motivo su cui meditare e motivo di scelta. Rapida s>>
EDAVE sposterebbe vicino al tavolo e prendendo un sacchettino di garza inizierebbe a riempirlo di prezzemolo, una dose molto piccola di ruta, quasi infinitesimale vista la sua pericolosità, assenzio, ginepro, calamo selvatico, tutte erbe che provocherebbero l'aborto tramite sanguinamento e contrazioni del ventre per poi finire con una dose di Erbe medicinali controindicate in gravidanza Borragine,>>
EDAVE Farfara, Consolida, Farfaraccio, Senecione (con nat 3 + preparare medicamenti 3) e si volgerebbe a lei chiudendolo e tenendolo in mano *Per tre giorni mettete a bollire dell'acqua calda e mettetevi del sedano, lo toglierete e solo alla fine vi aggiungerete questa mescolanza di erbe, una caraffa da bere durante il giorno per tre giorni>>
EDAVE provocherà molto dolore, sanguinamenti, vomito e nausea..dopodi chè se è ciò che la dea vorrà perderete vostro figlio* ma la terrebbe stretta fra le mani guardandola negli occhi *Ragionate è ciò che vuole lei* e alzerebbe un dito al cielo *o ciò che egoisticamente volete voi?*.

ROSELINE { Sala visite }{ FU }{ La gatta le si dibatte dentro, punta gli artigli contro il cuore. Lei la ignora, mentre l'effetto benefico della tisane le si espande dentro, placando lentamente la nausea. Ed è in quella che la luce dell'alba si fa strada attraverso il mare di tenebre che sembra volerla soffocare } Samarah. { Dice soltanto, con semplicità. Sa che non potrebbe >>
ROSELINE trattarsi di altri, sa che lei è lì e ne riconosce l'anima. Non la chiama, tuttavia, poichè i suoi passi sembrano già dirigersi verso di loro. Dopo quell'attimo di distrazione, torna ad ascoltare le parole del Decano, in religioso silenzio, il viso ridotto ad una maschera di pietra. Nulla, oltre il respiro che le alza e abbassa il petto scarno, sembra tradire in >>
ROSELINE lei la duplice vita che le alberga dentro. Non la interrompe, fino all'ultimo istante. La osserva piuttosto, indaffarata con le varie erbe, riuscendo a riconoscerne qualcuna [conoscenze naturali +1] e memorizzando mentalmente i passaggi che l'altra descrive. Non le risponde subito. Semplicemente non riesce ad aprire bocca, torturata come se a bruciarle la carne >>
ROSELINE fossero le fiamme dell'Inferno tanto millantate da Goffredo. Forse ha ragione lui. Forse è davvero una strega, una bestia di Satana } Non voglio che mio figlio mi muoia dentro. Non voglio essere la tomba del mio bambino { Le mani, tremanti, si posano sul viso, coprendo gli occhi e svelando al contempo una fragilità fino ad allora tenuta nascosta. C'è paura, in lei. Un >>
ROSELINE terrore strisciante che le deruba ogni speranza da giorni } Non voglio che, una volta nato, le Nebbie lo richiamino a sè { La voce sguscia oltre le dita, in un sussurro che forse il Prefetto stenterà a comprendere. Ha visto troppi bambini svanire nel territorio delle Faerie per non esserne spaventata. La donna indica il cielo. Lei, scoprendo gli occhi e prendendo a torturarsi >>
ROSELINE le mani una con l'altra, guarda in basso. La sua Dea è lì. Nella pietra del pavimento, nelle fondamenta antiche di quella torre, nella terra in cui esse affondano, culla di vermi e cadaveri. Eppure dalla terra germogliano fiori e piante, e alberi altissimi e forti, e lì nasce il ferro, pianta esecrabile dura a morire, e tutto ciò che brilla rubando la luce >>
ROSELINE alle stelle. Samarah lo gridò ad Hagall, quando Eihwaz nacque: la Terra da la vita. Solo sperare che sia possibile anche per lei, tuttavia, sembra follia } Non l'ho neppure detto al padre... { mormora, confessa, tornando a coprirsi il viso. Non sa cosa fare. Mai, come questa volta nella vita, s'è ritrovata tanto sperduta e confusa. E' sempre stata sicura di sè. >>
ROSELINE Prega, servi, obbedisci, sacrifica. Era tutto estremamente semplice, una volta imparata l'arte della sopportazione. Ma adesso... Adesso tutto è diverso. }

SAMARAH {-> sala visite }Accellera il passo fin quando non è costretta a fermarsi dinnanzi alla soglia della sala indicatale da Grant come quella dei pazienti. La svedese lascia andare la veste bianca , e di dritta darebbe uno.. due.. tre piccoli tocchi all'uscio chiuso, per attender la risposta dall'interno per far ingresso. non vuole irrompere nella stanza quando magari la decana sta operando o >>>>
SAMARAH visitando o curando. Dopo tutto,la sofferenza esige rispetto, l'ha scoperto a sue spese al servizio della Dea, non sempre si può far quel che si vuole, la donna, in quie momenti è annullata dalla serva della dea, e se anche lo spirito porterebbe sitintivamente a spalancare quella porta e andare a vedere chi sia la sorella presente, non lo fa. E rimane immobile lasciando che il respiro gonfi>>>
SAMARAH ritmicamente il petto scemnando gradualmente nella quiete ( resistenza +1/ volontà +2) e controllando le proprie emozioni del momento, si riaggiusta la veste, dopo tutto anche se è stata giro non vuole sembrare come suo solito una ragazzina appena uscita da una balla di fieno.Il filo sottile è sempre li, teso all'anima ma sfibrato quasi, sfilacciato, come se da un momento all'altro >>>>>
SAMARAH si dovesse rompere, non può percepire gli stati d'animo della sorella o non ci sarebbero state mura e porte a fermarla, ma non sa se perchèè la terraferma non sa se è invece la soella a perder forza o è lei che non lo sente più come prima.. Dubbi.. tanti nella sua mente. E si trova a tender oto per aspettare che gli sia data licenza di entrare e spegner le sue ansie nel verbo della sorella..

EDAVE (sala visite) Si avvicina alla sacerdotessa, il sacchetto stretto fra le mani e una volta al suo fianco sinistro di inginocchierebbe posandolo in grembo e lasciandolo li ma cercando di sollevare entrambe le mani a prenderle il viso per accoglierlo nei palmi e con delicatezza farsi guardare negli occhi. Le sorriderebbe *Non devi avere paura* e non le da lei ora, non serve, in questo caso >>
EDAVE - è come se fossero due sorelle insieme, due donne che capiscono la paura e il dolore dell'altra (empatia 2) *non è detto che le nebbie lo richiamino, che lo portino, non puoi sapere cosa gli accadrà, cosa diventerà, non puoi sapere nulla, però ascolta* e cercherebbe di prendere la mano destra di lei e di fargliela posare sul ventre *chiudi gli occhi e ascolta il cuore di tuo figlio >>
EDAVE battere (percepire equilibrio 3) e se l'altra avesse permesso lascerebbe la sua mano sopra quella di roseline *non sai chi sarà, cosa succederà, tu non sarai la sua tomba perchè noi insieme renderemo forte il tuo corpo e quando vedrà la luce strillerà come un pazzo e poi c'è sempre la possibilità di portarlo via dall'isola se è questo che ti spaventa, di crescerlo qui in terraferma>A
EDAVE come uno qualsiasi che tu potrai visitare a tuoi piacimento..non decidere da sola e subito Rose* e vicino al cuore che ella sentirà battere di suo figlio posato il sacchetto con le erbe che potrebbero ucciderlo *dillo al padre e lui ti aiuterà, l'amore vince anche le ombre, l'amore può tutto e la madre me lo hai detto tu che ha tre volti, è misericordiosa e non vorrebbe che una delle >>
EDAVE sue figlie uccida una vita (diplomazia 3 + persuadere 3) e rimarrebbe li così mentre solo la avrebbe sentita mormorare il nome di samarha e al bussare andrà decisa *Entra siamo qui*.

ROSELINE { Sala visite }{ FU }{ Il Decano le si avvicina e osa -si, osa - prenderle il volto tra le mani. A quel contatto, in un primo momento, la Magistra si ritrae, schiacciandosi contro lo schienale della poltroncina, incassando il collo tra le spalle ossute. Poi, lentamente, la contrazione dei muscoli si ammorbidisce, lasciando spazio alla donna, e alle sue mani. >>
ROSELINE Le sue parole sanno di nenia, di culla, di speranza. Parlano di vita, e delle sue infinite possibilità. Lascia che la mano destra venga condotta sul ventre, a posarsi lì dove, inconsapevole di tutto, un nuovo cuore che batte. Un cuore che un giorno conoscerà l'ansia di vivere e la gioia di amare, ma solo se lei lo permetterà. Le dita si serrano sul tessuto dell'abito >>
ROSELINE per poi rilassarsi in una carezza che reca con sè l'impronta del prefetto. Ed è ora che la Magistra, inspiegabilmente, contro ogni logica o aspettativa, contro ogni pronostico, scoppia a piangere. Un singhiozzo nasce nel petto e le si gonfia dentro, all'altezza del cuore, per poi percorrere la gola e giungere, infine alle labbra, lì dove lacrime salate vanno a >>
ROSELINE depositarsi, seguendo sentieri invisibili. la luce di Samarah si fa più forte, la percepisce, eppure nonostante rechi con sè la speranza e la misericordia dell'alba non riesce a interrompere quel pianto irrefrenabile che la scuote tutta, come un albero squassato dal vento. Ed è tra i singulti che infine riesce a sillabare, e non senza sforzo } P- posso... Posso rimanere qui, >>
ROSELINE per un poco? { domanda, cercando lo sguardo del Prefetto }


SAMARAH {sala visite}Il tempo. A volte non basta mai a volte è anche troppo.. come in quel momento, quando vorrebbe che arrivasse preso risposta e i pochi secondo che passando da quando ha voce dall'interno, sono per lei lunghi una vita.. tuttavia cerca di calmarsi continuando a trattenere istinto di spalancare uscio prima ancora che gli sia dato accesso. ( sangue freddo +3/ imperturbabilità +2) >>>>
SAMARAH Tuttavia quando infine Edave da dentro gli da permesso la dritta si chiude sulla maniglia abbassandola e il palmo spingerebbe il legno per far ignresso nella sala. Il viso non cela il sorriso solare sulle guance, e gli occhi cercherebbero subito dritti la sagoma di Edave e l'altra a suo fianco.. {Dia abar Edave } saluta ragginate l'ospitaliera per poi andar a identificare finalmente la >>>>
SAMARAH figura di Roseline sul letto {Roseline sorella !Che bello vede..} rialza la veste per avvicinarsi verso di lei.. ma osservando la sorella qualcosa non quadra. Il sorriso si riabbassa e tosto le celesti guardano prima la sacerdotessa poi la decana dando a quest'ultima un'occhiata interrogativa {è successo qualcosa Edave?}chiede ora corrugando la fronte al suo indirizzo.. Poi lo sguardo si>>>>
SAMARAH posa su una Roseline mai vista. Vedrebbe le lacrime sul viso, gli occhi lucidi, la sente singhiozzare . D'istinto si getta quasi su di lei andandole vicino a prendere le mani{Rose... sorella..} sussurra appena sciogliendo la fronte in un'espressione dolce posando ambo le mani su quelle della figlia del vespro {Ci sono io adesso sorella. Non piangere . ci sono io. } tenterebbe di confortarla>
SAMARAH Ne ha viste di donne distrutte al tempio.. ma proprio Roseline.. non se l'aspettava , ha sempre pensato che lei e Hagall siano forti per sopportare il peso del velo, forse più grosso di quello che porta lei che invece con Arianrhod ha avuto la gioia pura della vita .. E le iridi si rialzano volgendosi verso Edave . Non ha la minima idea di cosa abbia ridotto così la sorella ma sa che >>>
SAMARAH non sarà qualcosa di leggero.. e tornano tutti i suoi timori maldissimulati dalla calma nordica e dal suo normale controllo sulle emozioni.

EDAVE (sala visite) Non può non sentirla irrigidirsi il decano, sente il suo corpo fare resistenza all'inizio ma poi si rilassa e inizia a piangere, un pianto liberatorio, un pianto che la fa sentire unita a Roseline a cui rimarrà vicina anche quando Samarah farà il suo ingresso *Rimarrai qui tutto il tempo che vorrai, prenderemo dei vestiti al mercato e potrai dormire qui in torre come vedi>
EDAVE anche una delle tue sorelle è qui da noi per motivi di studio e magari se ti starà vicino potrai affrontare tutto con più facilità* e con delicatezza prenderebbe il sacchetto con le erbe abortive dal suo grembo e lo farebbe scivolare in una delle tasche della sua veste rimanendo in ginocchio ma usando una garza pulita per asciugarle le lacrime con delicatezza* qui potrai girare >>
EDAVE libera e nessuno ti costringerà a nulla, potrai stare con noi e se lo desideri potrai dire al padre di raggiungerti e deciderete insieme che fare* e solo volgerebbe la testa alla sacerdotessa dell'alba *Vieni Samarah, vieni vicino a noi, Rose si fermerà qui e starà in nostra compagnia non trovi sia una bella cosa* non mente sullo stato della sacerdotessa ma le lascia la decisione di >>
EDAVE raccontare o meno all'altra perchè si trovi qui.

ROSELINE { Sala visite }{ FU }{Come il fiume che rompe gli argini, così il pianto fluisce via, liberatorio, con la forza dirompente della disperazione. Il petto scarno, che inizia lentamente a gonfiarsi sotto il peso di quella vita che le sboccia dentro, si alza e s'abbassa con foga, come se avesse corso mille miglia e ancora non riuscisse a fermarsi. Samarah porta con sè >>
ROSELINE il potere della Bianca, Edave ha in sè certezza e la forza di chi ha attitudine al comando. Lascia che Samarah le prenda le mani, sottraendo al ventre quella carezza appena accennata. La guarda, ma è come se dietro il velo di lacrime, spesso come una lastra di ghiaccio, non la vedesse davvero. Non le piace che lei la veda così. Roseline dell'Inverno è una colonna, >>
ROSELINE e le sue spalle, all'apparenza tanto esili, hanno sempre sostenuto il peso del loro cammino senza che lei battesse ciglio. Sembra fragile adesso, spezzata. Più giovane ancora, quasi rannicchiata su se stessa, ancora più esile. Annuisce piano, spostando lo sguardo sul Prefetto } Ti ringrazio... { mormora, mentre il pianto lentamente scema, riducendosi a lacrime amare che>>
ROSELINE sfuggono alle ciglia chiarissime. Ed è guardando un punto indefinito oltre le due donne che mormora, a beneficio della Diaconessa, quella terribile verità } Aspetto un figlio { Rotola via dalle labbra, come una pietra lasciata cadere sul fondo di uno stagno. } Ma non so se voglio tenere il bambino. { Questo è ancora più difficile da dire. Fa quasi male, confessarlo. >>
ROSELINE Come se le parole risalendo lungo la gola bruciassero come veleno. }

SAMARAH {sala visite}Le iridi si posan ora su una ora su un'altra per ricercare risposta.. che arriva alal fine solo per metà. Edave rimane sul vago, adducendo unicamente al fatto che Roseline rimarrà al sanitarium con lei. Quel '' tutto'' da superare verrebbe catturato come una lepre negli artigli di un'aquila portandola a guardare la sorella quasi con insistenza ricercando le di lei iridi >>>>
SAMARAH ora sono tutte per lei, e la stretta delle mani della nordica vorrebbe trasmetterle tutta la forza che ha e che può darle {Edave ha ragione.Ci siamo noi ora. - un lieve sorriso sul volto della svedese andando a passar le dita della mandritta delicatamente sulle sue guance come volesse asciugarle le lacrime -coraggio Rose.. sono qui.. dimmi che è successo}e poi si chiude >>>
SAMARAH lo scrigno di neve a ad ascoltare in silenzio il peso terribile che la sorella si trova a portare. Tante ne ha viste, di nascite ormai, ma non c'è mai nulla di scontato, nulla di fermo, deciso o soprattutto semplice. E' un dono che non tutte accettan, e ora capisce fino in fondo quel che l'altra pensa. E' la donna che irrompe prorompente nella vita della sacerdotessa e la rende viva>>>
SAMARAH e la stravolge. La lascia finire. Non la interrompe lasciando che il dolore dia forma alle parole come preferisce.. poi alla fine si siede appena sul letto andando a cercare il suo volto. {Perchè?}chiede a tono basso e grave {Rose. non puoi farlo} ne cerca diretta lo sguardo. no lei è una figlia dell'alba non accetta che si interrompa una vita a meno di casi di violenza . lo capirebbe..>>>>
SAMARAH vorrebbe chiedere se sia il caso, se abbia invece un uomo che la ama e se egli sappia della sua intenzione. {Hai sentito edave, ci sono io.Pensa ad Hagall. Ho lottato per lei, ho pregato con lei e alla fine Rhiannon ha concesso la vita a quella bambina. Ora lo farò per te.}la guarda diretta ancora come se cercasse di capire quel che lei nasconde, il volto , il corpo >>>>
SAMARAH gli occhi che si spostano quasi non volesse che la legga o che capisca che in fondo è una donna e come tutte le donne , ha paura . Gliene farebbe cruccio? No. di certo.. Ea stessa ora ce l'ha per la sorella, per quella vita, e non lo nasconde se roseline accettasse quel contatto di sguardi che rende palese il legame che la dea a teso tra le sue figlie rendendole una cosa sola >>>
SAMARAH {Puoi farcela sorella, io sarò li sarò con te quando accadrà e questo bambino nascerà. - guarda Edave cercando appoggio. dovesse usare tutto il suo potere da diaconessa, farà nascere il bambino anche a costo della propria vita- Non lasciarlo alle ombre prima di provare. te ne pentiresti ne sono certa. E' un dono della Dea Roseline, e tu sei sua quanto me, sei sempre stata un modello per noi >
SAMARAH Se lo vorrà prendere.. che almeno sia dopo aver provato a farlo nascere.- ancora diretta- ti prego.} Poi tornerebbe a guardare Edave{posso visitarla? ci terrei..}chiede quasi a filo di labbra..

EDAVE (s.v) Sorride il Decano, le erbe abortive sono ben nascoste nella sua tasca e non le lascerà facilmente a Roseline, la ha sfidata consegnandogliele e lei ha vinto dimostrando che il cuore di una donna è grande quando parla di suo figlio *La visiterò io se lei vorrà e tu sarai l'allieva che impara come ci eravamo ripromesse* direbbe gentilmente e Samarah ma con tono che non ammette>>
EDAVE replica (persuadere 3 + diplomazia 3) *Pensa rose * e parlando preparerebbe il lettino invitandola a stendersi se lo vorrà *Avrai dalla tua non solo la dea ma anche il potere della scienza, il tuo bambino nascerà curato da due congreghe insieme e sarà la forza di questo legame, sarai una madre accudita come una regina e nulla e nessuno potranno farti del male* e le sorriderebbe immergendo le>>
EDAVE mani fino ai gomiti dentro una bacinella piena di acqua e saponaria e lavandole con cura *Ricorda Samarah* ora rivolta all'altra *noi non usiamo la magia per curare ma la forza delle nostre conoscenze e una delle prime cose che abbiamo imparato è che l'igiene è indispensabile quindi ti chiederei di volerti lavare le mani e di seguire il mio esempio, poi se tu vorrai mostrarmi come >>
EDAVE la visiti ci sarà tempo* e si volgerebbe asciugandosi un panno e volgendosi a Roseline *Per prima cosa appuriamo il suo stato di salute, se tu fossi così gentile da voler abbassare lìabito controlleremo come stai e come sta tuo figlio*.

ROSELINE { Sala visite }{ FU }{ Sa che le erbe sono lì, a portata di mano. Eppure non fa nulla per prenderle, nè le chiede. Non ora. Guarda Samarah, cerca gli occhi azzurri, vividi, occhi di chi è stata chiamata a servire la vita e non la morte. } Non lo so... { Mormora. } Io non sono come te. Non sono Nivienne, non sono Nymeria. Mi sono inginocchiata dinanzi alle Tenebre troppe >>
ROSELINE volte. { Gli spiriti, più opachi, più deboli lì sulla terraferma, le si stingono ugualmente addosso, come richiamati dalle sue parole, come a volerla stringere, rimarcare su di lei il possesso come farebbe una bestia col suo territorio. Una bestia che ha cento bocche, mille denti, migliaia e migliaia di artigli. Ma quanto sono dolci, quelle carezze. Carezze di figli gelosi >>
ROSELINE che temono di essere scalzati, di perdere il posto al centro del cuore della loro Magistra. Su invito della Decana si alza lentamente, tremante, passandosi le mani sul viso per spazzare via le lacrime. Il felino dentro di lei si agita, un animale in gabbia che vorrebbe fuggire, perdersi nella foresta, arrampicarsi sull'albero più alto del mondo. Sarebbe comodo rifugiarsi in >>
ROSELINE quel corpo morbido e minuto, eppure non lo fa. Si avvicina al lettino e , con gesti esperti slaccia l'abito, sfilandoselo di dosso in fretta. Dunque si distende, senza ombra di vergogna sul viso, tenendo ambo le mani sul grembo, come a proteggerlo. } Fai quello che devi. So che Samarah è qui per imparare. { sussurra in direzione di Edave } Ma ti prego, lascia che >>
ROSELINE richiami anche il potere della Vergine. Non ho mai avuto bisogno di Lei come in questo momento. { Tace. Chiude gli occhi. Respira a fondo, cercando un calma che non ha, ma che sa di dover trovare }

SAMARAH {sala visite}Ascolta in silenzio la risposta di edave andando ad annuire lievemente, pur essendo in ansia per la sorella di lei si fida della decana e alza un poco le spalle {va bene. come vuoi}. Prima di alzarsi però torna a guardare la sorella.{Allora non farlo Roseline. Non ti inchinare. Non lasciare tuo figlio alle tenebre come tributo. Hai il diritto di essere una donna, e le donne sono >>>
SAMARAH creatrici. Te lo giuro sorella farò ogni cosa in mio potere per farlo venire alla luce. ma tu devi aiutarmi. Non posos partorirlo per te. Ancora questo Arianrhod non me lo concede} lascia un debole sorriso quel lieve celio gettato come un petalo sulle acque in un momento così teso. Poi si alza facendo spazio a Roseline per farla alzare e mentre lei si mette sul letto, la sevdese va a seguire>>>
SAMARAH l'esempio di edave e alzandosi si ritira su le maniche della veste bianca fino ai gomiti, per immerger le mani nell'acqua della bacinella e strofinarle bene col sapone per lavarsele acuratamente. Dopo di che se le asciugherebbe con un panno tornando quasi subito al fianco di edave tenendosi pronta per quanto le verrà detto di fare o quanto farà ( volontà +2) {Dimmi che cosa devo fare} >>>
SAMARAH lo sguardo alternerebbe ora tra le due e il rimando della sorella le da una scintilla di speranza che quel germoglio dalla terra arriverà a crescere.. guarda il decano.. cercando la sua opinione. Non può decidere da sola, e rispetta il ruolo di Edave, e quello non è il tempio. quindi se ea darà consenso annuirebbe andando a guardare la sorella distesa mettendosi all'altezza del ventre >>>>
SAMARAH andando a prender la veste nera ad ambo le mani per tirarla un poco su e lasciar libera la pelle. Sorride alla sorella dando una nuova stretta di mano e un unico verbo {sono qui.} quindi appoggia ambo i palmi sulla pelle della sacerdotessa delle tenebre..e chiude gli occhi. cercherebbe di isolarsi completamente dall'almbiente togliendo dalla mente ogni pensiero si lascia andare >>>>
SAMARAH al ritmo naturale del respiro. lento e regolare che alza e abbassa il petto. ( volontà +2) Il viso scioglie ogni tensione, e le mani si abbandonano diventando quasi un tutt'uno con l'altra..( sangue freddo +3/ imperturbabilità +2)celando così ogni cosa che dentro di lei accade..Quindi va a ricercar come sempre l'intimo legame tra lei e la dea, cerca la sorgente di ogni suo potere >>>>
SAMARAH quel'acqua portatrice di luce e di vita che rende la terra fertile e generatrice.. E prega, prega dentro di se chiamando la Bambina perchè ancora una volta sia con lei, e la faccia nuovamente suo strumento . Non guarda roseline, ma l'anima della sorella ora è con lei, tiene l'attenzione e la concentrazione al massimo , pena il perder quel filo sottile che si tende tra il cuore >>>>
SAMARAH della donna e la Dea. I secondi passano lasciandoli scivolare addosso, la figlia dell'alba si prepara al contatto con la trina [ skill potere della stella +2 - 1/2 concentrazione ]

EDAVE (sala visite) E sia la donna avrà entrambe le cose, il tocco della sua dea e il tocco della scienza. Lascerà che Samarh si concentri in quel silenzio che non sarà lei a spezzare per ora, poserà le sue mani al fianco di quelle della sacerdotessa dell'alba, sul ventre, vicino all'ombelico ma il suo, al contrario di quello di samarh sarà un tocco attivo, le dita sfioreranno il ventre premendo>>
EDAVE e tastando, muovendosi in movimenti circolari dal centro verso l'esterno, controllerà se l'addome sia teso, cercherà di trovare il punto più vicino al bimbo, a dove si annidi, cercherà il battito della madre (percepire equilibrio 3) e solo quando darà soddisfatta lascerà che le sue mani scendano lungo il corpo della donna, che la invitino a posare i piedi sul lettino, che le ginocchia si >>
EDAVE pieghino così che le permettano di osservare la sua cervice. Una indagine attenta, visiva all'inizio per essere certa che vada tutto bene, le mani che prima sarebbero sulle ossa del bacino per verificarne la forza, che le fletterebbero per capire quanto potrà farsi spazio il cucciolo umano che quando sarà il tempo giungerà. Gli occhi sarebbero concentrati come tutti i sensi per percepire>>
EDAVE qualsiasi anomalia che potrebbe rappresentare un problema (ostetricia liv 2 + percepire equilibrio liv 3) e solo alla fine la mano destra cercherebbe di passare sotto la schiena di lei all'altezza dei reni per invitarla a sollevare il bacino lievemente, quel che basta perchè la mano del decano possa ispezionate e controllare che nulla vi sia che non vada bene. Sorriderebbe la donna nel >>
EDAVE farlo cercando gli occhi dell'altra e comunicandole che va tutto bene, non servono parole in certe occasioni. Continuerebbe la sua visita (guarire 3) delicata e inflessibile nello stesso modo annuendo ogni qualvolta rilevasse che tutto è in ordine.

ROSELINE { Sala visite }{ FU }{ Osserva la Diaconessa, riconosce in lei la concentrazione necessaria a richiamare il potere della Dea. In silenzio, torna a chiudere gli occhi, respirando piano in modo da rilassare il corpo e prepararsi alla visita del Decano. Torna a stendere su di sè il velo di gelo che appartiene a tutti i volti della Dea e trova spesso posto sul >>
ROSELINE corpo sciupato della Magistra molte più volte di quanto sia necessario [imperturbabilità lvl 3] Potranno vederlo entrambe quanto gli anni al servizio della Nera Signora l'abbiano provata. Le ossa del bacino sono sporgenti, le costole in bella vista, i polsi sottili, le clavicole in evidenza. Tiene gli occhi serrati fino a che le dita di Edave, precise e sicure, consapevoli >>
ROSELINE vanno a muoversi sul suo corpo, sondandolo alla ricerca del frutto acerbo che le sta dentro. La Vestale asseconda i suoi movimenti senza opporre resistenza, tentando attraverso la forza di spiritò di non chiudersi su se stessa, sfuggendo alle sue cure [volontà lvl 3] E quando incontra il suo sguardo, finalmente, sorride. E c'è gioia. E' un sorriso vero quello, che porta le >>
ROSELINE labbra ad arricciarsi verso l'alto, mostrando il candore dei denti [empatia +1] Non ha bisogno di parole. Non ha bisogno di chiedere. Coglie lo sguardo e legge in esso sincerità, e conforto. Si scioglie un sospiro, volgendo lo sguardo verso la Diaconessa della Bianca e attendendo da lei ulteriore conferma mentre il Prefetto prosegue con la sua ispezione }

SAMARAH {sala visite} Cerca l'Acqua, dentro di se, quello che all'inizio è solo una goccia, diviene man mano che progredisce un rivolo di nettare, che cresce a d ogni secondo diventando al fine un torrente impetuoso. Fonte e culla di ogni vita, Veniamo dall'Acqua e all'Acqua torniamo alal fine, i nostri corpi nella terra diventano a loro volta terra, erba, albero. vita. Ne sentirebbe quasi il rumore>>
SAMARAH crescere, dal gocciolare sordo, allo scivolare, fino al rombodella gioia di vivere e della furia , lo percepisce crescere come se stesse di fronte a una cascata, e ne mirasse la potenza. Non spegnerebbe la voce della sua richiesta , ma più si immerge nel silenzio di se stessa e più chiama, cerca. Dal lago profondo dell'anima sentirebbe risalire quel torrente. mentre il respiro rimarrebbe >>>>
SAMARAH sempre lento e regolare ( volontà +2/ sangue freddo +3) un controllo solo superficiale e fisico il suo, non potrebbe in ogni caso anche se volesse, controllar eil potere che ora percepirebbe quasi in sordina al'inizio pi man mano più forte. Nel buio della mente degli occhi chiusi, il cuore batte, lento all'unisono col respiro , e battendo porta il sangue a fluire come acqua nelle>>>>
SAMARAH vene a scivolare in tutto il corpo dal petto allargandosi come increspature nate da un sasso nello stagno. Un'onda leggera e man mano più forte che dalla terra dei piedi scalzi, risale le gambe, il petto e il ventre sempre vuoto della svedese, per arrivare al cuore e li quasi abbracciarlo per poi tornare a fluire libero alle braccia, e alle mani.. ai palmi poggiati sul ventre della >>>>
SAMARAH donna distesa. C'è quasi da lasciarsi andare anche troppo, ma ea cercherebbe come può di non farsi trascinare via dalla forza che la prende ( resistenza +1) rimanendo fissa con la mente sull'immagine di Roseline. Non è lei, adesso che decide è la Dea, e se Ea fosse presente la stella che ha sulla fronte andrebbe a illuminarsi di un alone bianco e candido( skill luce >>>>
SAMARAH di stella +2) e gli occhi dell'anima si dischiuderebbero eprmettendo alla nordica di andare ancora una volta oltre il limite dlela carne( skill potere della stella +2) . Quelle acque ora sono il legame tra lei e la sorella, solo loro due e nel mezzo il Suo volere. E se Ea vorrà la donna potrà riaprire gli occhi e e confortare la sorella nelle sue pene.
[ skill potere della stella liv.2- fase 2 / 2 rilascio ]

EDAVE (s.v) Continua la sua visita e poi la lascerà andare ripulendo le mani su un panno e poi sollevandosi in piedi e andando a controllare il seno, con delicatezza, la consistenza, il peso, se vi siano delle smagliature che in fase di allattamento potrebbero dare problemi, le prenderebbe poi il braccio destro e con esperienza cercherebbe la vena che in esso passa e una volta individuata>>
EDAVE socchiuderebbe appena le palpebre cercando di armonizzarsi con il battere del cuore, con il pompare e risucchiare dei polmoni quasi che potesse immergersi nella circolazione dell'altra e giungere al centro del suo cuore per coglierne i battiti. E comincerebbe a contare in silenzio, un pò per volta, lasciando che tutto scorra (percepire equilibrio 3) e lasciandola andare e sollevando gli occhi >>
EDAVE a samarah appena in tempo per vedere la stella sulla sua fronte illuminarsi segnale che la donna ha avuto presumibilmente la sua risposta *Per quanto riguarda ciò che è la mia arte Rose stai bene, ti darò un rimedio contro la nausea come quello che hai bevuto oggi e ti consiglio riposo non assoluto ma quasi* e recupererebbe il vestito di lei passandoglielo. *Sei molto gracile e il >>
EDAVE tuo fisico andrà rinf orzato per affrontare il parto ma le ossa del tuo bacino sono forti e anche i tessuti del ventre. Non presenti anomalie lungo il canale del parto e vedrai che rimanendo qui all'aria aperta, cercando di riposare il più possibile, mangiando e riposando quando verrà il tempo sarai pronta..samarah cosa ha risposto la dea, concorda con me?* e ora scherzerebbe solo un attimo>>
EDAVE in quella situazione strana nella quale quella vita che cova dentro roseline ha avutro già angeli custodi, due ospitaliere e una sacerdotessa oltre alla madre. (ostetricia 2 + guarire 3).

ROSELINE { Sala visite }{ FU }{ E' una sensazione strana, lasciare che le due donne si prendano cura di lei. Non è abituata. Non c'è spazio per l'abbandono, lungo la via oscura. Se cadi ti rialzi da sola, oppure lasci che gli spettri ti divorino. E' una lezione che ha imparato tempo addietro, quando Hagall le negò il suo conforto. Si è rialzata, l'ibrida. Sul corpo >>
ROSELINE il peso di molteplici condanne: bestia, bastarda, strega. E tutte queste

ROSELINE { Sala visite }{ FU }{ E' una sensazione strana, lasciare che le due donne si prendano cura di lei. Non è abituata. Non c'è spazio per l'abbandono, lungo la via oscura. Se cadi ti rialzi da sola, oppure lasci che gli spettri ti divorino. E' una lezione che ha imparato tempo addietro, quando Hagall le negò il suo conforto. Si è rialzata, l'ibrida. Sul corpo >>
ROSELINE il peso di molteplici condanne: bestia, bastarda, strega. E tutte queste
ROSELINE il peso di molteplici condanne: bestia, bastarda, strega. E ognuna di esse ricadrà sul capo di quella creatura che ancora non ha visto la luce. Si morde le labbra al solo pensiero, mentre l'ennesimo timore le si affaccia dentro, strisciante come una serpe infida, pronta a lasciare il marchio dei suoi denti sul cuore già provato della donna. Cosa sarà, quella >>
ROSELINE creatura? Sarà umana, come il padre, o condividerà con lei il dono e la maledizione di vivere come un essere diviso a metà, dilaniato tra l'istinto e la ragione? Impercettibilmente rabbrividisce, nascondendo ancora una volta il dolore dietro le palpebre, fino a che la luce della Vergine non filtra attraverso di esse, donandole nuova forza. Apre gli occhi, >>
ROSELINE traendo speranza dalla stella bianca che illumina la stanza, riconoscendo in essa la bontà di una Dea che è si feroce e capricciosa, ma che è anche amore, vita, inizio. Che è germoglio e ruscello, e non solo cadavere e fossa. Annuisce piano alle parole di Edave afferrando l'abito e mettendosi a sedere. Costringerla al riposo non sarà impresa facile, glielo si legge in volto. >>
ROSELINE Eppure c'è da parte della vestale la volontà di provarci. Forse... } Quanto tempo ho prima che... Le erbe perdano il loro effetto? { Ed è chiaro a cosa si riferisca. Lo sguardo si sposta, vacuo, sulla figura di Samarah. Attende. Non può fare altro. }

SAMARAH {sala visite} Il fluire sva diretto al ventre di Roseline , aprendosi quasi come una culla, e poi a poco a pococ, ritirarsi lentamente com'è venuta.. come quando una brocca ha esaurito tutto il suo contenuto.. Piano piano, la figlia dell'alba va a riaprire le palpebre tirando un lieve sospiro.. prima di riabbassar gli occhi guardando Roseline negli occhi. { sta bene } direbbe a voce >>>>
SAMARAH dando una lieve stretta cercando la sua mano mancina attigua. {è una bambina Roseline. A breve ci sarà un'altra bambina a sconvolgere il tempio.} per poi volgersi verso Edave {a quanto pare si Edave, è una bambina e sarà forte e bella come la madre..} nuovo stringer leggero {e concordo con te, devi mangiare di più sorella per poter darla alla luce o la decana ti farà provare >>>>
SAMARAH qualche suo metodo di convinzione e non te li consiglio..}adduce tornando a a ridistender le labbra prendendo una faccia sera come se realmente Edave le avesse mostrato quel che è capace. cosa che la svedese dubita altamente visto quanto da poco la conosce.. e il pensiero va alla stanza dei cadaveri{pensa che legano le persone ai letti per fargli stare fermi..vero edave?} adduce a tono basso>
SAMARAH e serio( sangue freddo +3/ volontà +2) lasciando dietro la sua proverbiale maschera di gelo quanto in realtà sia sollevata dalla visita fatta e quanto sia rasserenata al pensiero che la sorella sarà sotto i suoi occhi, così che in momenti di pausa dalle lezioni e dai nuovi suoi compiti possa correre da lei..

EDAVE (sv) Si rilaverebbe le mani e farebbe cenno a Samarah di fare lo stesso *Mai toccare un paziente dopo averne visitato un altro, si passano le malattie* una spiegazione veloce volgendosi con un sorriso *Una bambina che bella notizia* direbbe annuendo e facendosi seria comprendendo quanto sia faceto il dire di Samarah (empatia 2) per tenere ferma la donna che a quanto ha capito non è >>
EDAVE una delle cose più semplici *ancora per poco, massimo 15 giorni dopo di che nn saranno più utilizzabili* ecco la sua risposta asciugandosi le mani e volgendosi verso samarah *a dire il vero non li lego, di solito spacco loro le gambe per essere certi che non scappino (sotterfugio 2) * uno scherzo ovviamente ma supportato dal tono e dalle parole e anche dalla espressione . *Dire che visto>>
EDAVE il calibro della giornata mie care, è il caso di andare a mangiare qualcosa e poi riposare, c'è una stanza libera di fianco alla tua samarah, la farò preparare per rose.* e ciò detto si accomiata il decano in attesa che la raggiungano per il pranzo in sala comune con tutti gli ospiti della torre.




"Non è possibile suonare senza uno strumento Mitrhil e io ti ho scelta per far risuonare il mio volere tra i mortali. Fai che la tua voce sia la mia melodia nel parlare, che i tuoi gesti siano armonia e che tutta te stessa sia il mio canto. Tu sei la mia Stella Mitrhil, ed io sarò con te in ogni tuo passo"

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Stella dell'Alba
14/10/2014 19:51
 
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3° visita Rose

)O( RIASSUNTO )O(


E’ un piacevole pomeriggio e Mitrhil è seduta nei pressi della sacra fonte quando avverte la presenza di Roseline ed Inwe. La magistra dell’Anziana è in uno stato avanzato della sua gravidanza e la Stella dell’Alba ne approfitta per alzare quel velo imperscrutabile da altri. Per Inwe c’è l’occasione invece di provare sulla propria pelle il potere di Arianrhod. Mitrhil infatti si farà canalizzatrice così da poter passare parte di quelle sensazioni, emozioni da lei alla giovane iniziata, la quale ne è affascinata e abbagliata da tanta meraviglia. La vita che nasce. Il principio di tutto. Il parto è davvero vicino ma Roseline reagisce male, è spaventata, e soprattutto reclama un compagno che al momento non è presente. Mitrhil le ricorda che l’obbedienza va prima di tutto alla Dea e che, al momento, l’unica cosa che importa e alla quale deve pensare soprattutto è la bambina e la sua salute. Sono lezioni anche per Inwe queste che può davvero comprendere il sacrificio di queste donne che vengono scelte dalla Dea per essere al suo servizio. Rinunciando spesso ad una vita “normale”.


Prescrizione: Tisana al nocciolo alla sera, salvia al mattino, un po' di pane e miele quando si sente stanca e soprattutto.... fare meno l'isterica!!! [SM=g27828]
Il parto è ormai prossimo!!! [SM=g27811]


)O( REGISTRAZIONE )O(


MITRHIL {[ Giardini interni – Sacra fonte ]} )O( { Cerridwen illumina con la sua luce calda quella porzione di giardino dove rigogliosa e lussureggiante la natura sboccia alla vita, lì dove l’acqua gorgoglia e zampilla rifulgendo dei tiepidi raggi di sole così da proiettare un tenue arcobaleno. Meravigliosi i colori che nella luce della Madre sono vivi e brillanti, non solo quella porzione di giardino, ma Avalon tutta è tornata ad essere un’oasi di serenità e pace. Seduta sulla riva della piccola polla d’acqua, sotto l’ombra generosa di una grande quercia, alza lo sguardo abbracciando la chioma sempre verde, un merletto di luce che le fa da volta. Respira piano, lentamente cercando di immagazzinare quanti più profumi riuscisse a distinguere, una rosa bianca nel suo giardino. Ma più di tutte sono le luci delle sue consorelle che avverte splendere all’interno del tempio. Sorelle, amiche, compagne, confidenti, madri. Le scorge una per una con le loro diverse intensità, ma tutte posseggono la stessa forza, la stessa determinazione ed è in particolare a due di loro che si rivolge collegando i suoi pensieri ai loro su quell’intreccio invisibile e argentato, un filo sottile che come in una trama si lega a quello delle consorelle. } Raggiante è colei che porta in grembo la vita. { Delicata la sua voce giunge a toccare la mente di Roseline per poi scivolare verso la più tenue delle fiamme del tempio. } Felice è colei che può scorgere il momento dal quale tutto ha inizio! Sorella, raggiungimi dove Arianrhod ha preso dimora nei giardini interni! { [//Telepatia lvl 5] E’ solo verso Inwe che sottolinea il luogo nel quale raggiungere la Stella, Roseline potrà scorgere la sua luce senza alcun problema invece. }


ROSELINE [ Tempio > Giardini interni - FU ] Rois la sostiene, così come ha dovuto fare innumerevoli volte ormai, raccogliendola stanca e provata come un gatto randagio. Le ha dato da bere, l'ha costretta a mangiare, le ha deterso il sudore della fronte e l'ha aiutata a vestirsi. Adesso la Magistra indossa l'abito che appartiene alle donne che occupano la sua carica all'interno del Tempio, tinto di nero. Al collo non porta alcun ciondolo, abbandonato come l'athamè e le rune all'interno della propria alcova, teatro di strani giochi del fato. Ed è mentre fissa il simulacro della Rossa che la voce di Mitrhil raggiunge la sua mente, accarezzandola piano con la dolcezza della Bianca. La voce della nordica si rivolge quindi verso l'inserviente, velata da una profonda stanchezza e da grande preoccupazione ''Rois, ti prego, accompagnami nei Giardini di Arianrhod'' L'altra non se lo fa ripetere due volte e, sorreggendola, l'accompagna camminando piano, passando attraverso il ventre della Nicchia centrale e portandola così lungo il sentiero che conduce alla sacra fonte, lì da dove proviene la luce pulsante di vita della Stella dell'Alba. La mutaforma arriva a macchiare quell'oasi di purezza con la propria oscurità, portandosi dietro uno stuolo di spiriti messi in subbuglio dagli avvenimenti del mattino. Chissà cosa penserà la donna, quando la vedrà!


INWE [Giardini interni → Sacra fonte] V'è una vaga agitazione trattenuta dietro al velo di calma sul volto della Mezzosangue: non è paura, per una volta, ma il semplice trambusto emotivo che porta l'affrontare un'esperienza completamente nuova ed al contempo meravigliosamente conosciuta. È da anni che non assiste qualcuno in una visita, per quanto particolare come quella che sta per essere compiuta. Un respiro muto ma profondo, schiacciando verso il basso il diaframma per incamerare quanto più aria possibile e rilasciare poi, con essa, la tensione che le irrigidisce le spalle. L'ambiente sereno e pieno di vita dei Giardini aiuta nel compito: nell'ora di Cerridwen tutto è investito dalla luce piena e vibrante del Meriggio, anche con le nebbie a filtrarla. Ha raccolto i capelli in una singola treccia attorno al capo, così che non le intralcino la vista: il profilo della stellina sulla fronte è ben visibile, così come le orecchie appuntite. È lì per ritrovare la calma, e quindi passeggia senza fretta e senza una meta precisa, godendo della sensazione della viva terra dell'Isola sotto i piedi scalzi. La voce di Mithril le invade la mente mentre è col volto rivolto verso l'alto, intenta ad osservare il volo rapido e sicuro d'un paio di rondini, legando ad esse riflessioni fugaci: la riporta alla realtà con la dolcezza tipica della Stella dell'Alba, ed Inwe non può fare a meno d'obbedire, avviandosi verso la Fonte Sacra alla Fanciulla. Lungo la strada – già può sentire distintamente lo scroscio dell'acqua – gli occhi verdi dell'Iniziata scorgono le figure affiancate di Rois e Roseline: affretta il passo sino a raggiungerle, conscia che la Magistra saprà della sua presenza, come sempre, ben prima di poterla vedere. “Che la Trina vi benedica!” le saluta, sorridendo affettuosamente ad entrambe. “Rois, posso accompagnare io lady Roseline, se lo gradisce” propone, consapevole del fatto che quasi certamente stanno muovendo verso la stessa meta. Se l'Inserviente, e soprattutto la Magistra, accettasse, andrebbe a sostituirla al fianco della Figlia di Rhiannon, sostenendola negli ultimi metri che le separano da Mithril.


MITRHIL {[ Giardini interni – Sacra fonte ]} )O( { Tutto scorre in un equilibrio perfetto, ormai l’autunno ha fatto il suo ingresso e la terra si prepara al lungo sonno che accoglierà le sementi custodendoli nel suo ventre. Morire per tornare a vivere in un continuo ciclo perenne. Il canto degli uccelli rallegra il pomeriggio, le farfalle volano trovando riposo sulle fragili corolle. Il ronzio delle api che saggiano il nettare passando di fiore in fiore e impollinando la terra senza nemmeno accorgersene. La labbra della Stella si arcuano in sorriso sereno, un sorriso che diviene preoccupazione notando l’espressione della Magistra nera accompagnata dalla giovane inserviente. } Cosa c’è mia cara, cosa ti turba? Non c’è solo stanchezza per la tua condizione… Vieni… siediti e riposa qui accanto a me! { [//Empatia lvl 3] Batte delicatamente la mano a terra sulla coperta che la preserva dall’umidità della terra. Fa cenno a Rois di aiutarla notando la condizione fisica ormai fin troppo evidente… anzi ad occhio e croce non dovrebbe mancare molto, osservando il ventre prominente della consorella. Non serve certo un potere particolare per rendersene conto. } Vai pure Rois, ci penserà Inwe ora alla nostra futura mamma! { Lo sguardo si rivolge benevolo verso l’iniziata alla quale annuisce in assenso alla sua richiesta di essere di aiuto. Incrocia per il momento gli occhi della giovane inserviente preoccupata, evidentemente, per l’ancella del vespro. } Rois, cortesemente, portaci un po’ di frutta fresca, del miele, qualche fetta di pane e dell’acqua fresca. Credo che possa bastare come spuntino! { Incoraggia la ragazza a procedere per tornare a guardare le due donne attendendo pazientemente che prendano posto accanto a lei. }


ROSELINE [ Sacra fonte - FU ] L'equilibrio lì sembra incontrastato, è vero. Eppure solo poche ore prima l'ordine è stato turbato da creature malefiche che hanno trovato un varco d'accesso per il loro mondo. Come sia potuto accadere, la mutaforma ancora non riesce a spiegarselo. Inwe le viene incontro, accompagnata dalla sua luce incolore, intatta, non ancora marchiata dalle tenebre, nè dalla luce, nè dalle fiamme ''Grazie, Rois... Va pure, ci pensa Inwe. Fa quello che dice Mitrhil, la Dea solo sa quanto è seria quando si tratta di far merenda'' Mette in mostra un debole sorriso, poggiandosi poi all'iniziata in modo da poter raggiungere più agevolmente la Signora della Luce; solo quando l'avranno raggiunta si lascerà cadere stancamente - ma sempre con attenzione - sulla coperta, accanto a lei ''Questa mattina mi sono svegliata, e non ho trovato il solito stuolo di spettri ad attendermi. Ce n'era uno solo, abbigliato da cavaliere, ed evidentemente non si rendeva conto di essere trapassato già da tempo. Ha parlato di una donna, ha detto di aver smarrito la via, poi la stanza si è riempito di ombre e una di esse l'ha ucciso nuovamente. Si è poi aperto un portale, dalla quale è venuto fuori un mostro dalla testa di toro e il corpo di uomo; ha afferrato quell'anima sperduta e mi ha minacciata. Ho utilizzato il potere della Dea per immobilizzarlo, ma ne sono sopraggiunti altri. Fortunatamente è giunta in mio soccorso una tigre bianca che ha assalito gli altri mostri e ha richiuso il passaggio, rifiutandosi di restare in questo mondo e affidandomi lo spettro del cavaliere. Non appena richiuso il varco sono tornati i soliti spiriti, che hanno iniziato a gridare contro il guerriero; ''Traditore'' l'hanno chiamato. Ho tentato di porgli alcune domande, ma era troppo confuso, ed io troppo stanca.'' Racconta senza pausa, attingendo a tutte le forze residue in modo da poter portare alle due quelle notizie affatto liete. ''Io...'' soltanto ora la voce si spezza ''Ho avuto paura, per la bambina'' Paura che il ventre si svuotasse, che la pelle si macchiasse di rosso ''Ti prego, dimmi che sta bene''


INWE [Giardini interni/Sacra fonte] L'Iniziata allunga il braccio dietro la schiena magra di Roseline, sorprendendosi ancora una volta della forza celata in un corpo tanto minuto: la gravidanza la stanca, è chiaro, eppure la Magistra del Vespro non mostra alcun segno di volersi arrendere. L'accompagna fino alla coperta su cui siede Mithril, sua maestra, verso cui s'estende il sorriso: la Stella dell'Alba s'è fatta carico di seguirla personalmente nell'apprendimento lungo la prima delle Vie che imparerà a conoscere meglio. Attende che Roseline sieda, prima di prendere posto a sua volta, terzo vertice di quel triangolo. Il racconto della nordica la lascia perplessa, stupita e preoccupata: è la prima delle sue consorelle che sente parlare così apertamente del mondo degli spiriti, e dei mostri che in esso si celano. Non sa davvero cosa può essere nascosto oltre il Velo, non ne ha la più pallida idea. Volge lo sguardo verso Mithril, al termine del discorso, sguardo palesemente in bilico fra lo fiducioso e l'allarmato, come quello di una bambina che cerchi la rassicurazione della madre: *Sta bene, non è vero?* sembra chiedere, sperando con tutta sé stessa che la risposta della Stella per la Magistra sia positiva.


MITRHIL {[ Giardini interni – Sacra fonte ]} )O( { Viene completamente inondata dal fiume di parole della magistra che non le da modo, in nessuna maniera, di inserirsi nel discorso… fosse anche solo per permetterle di riprendere fiato. Si trova più volte schiudere le labbra per poi sigillarle nuovamente incapace quasi di trovare un nesso logico a quanto la consorella le sta raccontando. } Adesso calmati. Respira profondamente di certo la tua ansia e le tue preoccupazioni sono quelle che maggiormente mi mettono in apprensione e sono quelle che possono nuocere davvero alla bambina. Su, fai la brava…. { C’è una dolcezza e una calma infinita nella voce della Stella che tiene per sé le preoccupazioni per quanto ha appena ascoltato [//Imperturbabilità lvl 5] } L’ultimo periodo della gravidanza può giocare brutti scherzi alla nostra mente. Le nostre preoccupazioni sul parto, le angosce su quello che sarà il futuro delle nostre piccole creature, sono timori che si riversano inconsciamente su di noi e spesso quando dormiamo, siamo più fragili e ci assalgono come mostri terribili o spiriti funesti. Non sto dicendo che ti sei sognata tutto quanto, ma ora quello che conta è che sei qui con me e che, nonostante il pallore del viso, mi sembri in ottima forma. { Effettivamente nel cercare di tranquillizzarla l’occhio attento della Stella ha sondato il suo viso oltre il suo corpo, e a parte lo stato confusionale, non sembra avervi trovato alcun segno di ferita. } Sta bene Inwe… ma se vuoi potrai constatarlo tu stessa! { Per Inwe è giunto il momento per comprendere parte del potere di Arianrhod e per Roseline la certezza che tutto è come dovrebbe essere. }


ROSELINE [ Sacra fonte - FU ] Si placa, infine, riducendosi al silenzio. Avvicina le ginocchia al petto, scoprendo di non poterlo ormai fare date le dimensioni del ventre, e si limita a cercare di abbracciarle goffamente con i lunghi arti ''Oh, Mithril'' geme, abbassando il capo ''Non darmi della matta, ti prego. Io so quel che ho visto. Tu non puoi vederlo, ma lui è ancora qui!'' scioglie l'intreccio per indicare una figura silenziosa in una moltitudine urlante ''Mi fissa, e non riesco a farlo parlare. Dea, è frustrante. Non ricorda niente, e adesso non mi risponde neppure... Ma è lì, te lo giuro! Vorrei che avessi i miei occhi per vederlo'' Sospira, sconsolata, evitando lo sguardo del cavaliere decaduto che continua a starle addosso, muto, senza darle alcuna risposta, nè alcun segno. Tace, troppo stanca per strepitare ancora, e va a cercare Inwe con gli occhi appannati, mentre Rois è già di ritorno e spunta dietro di lei, portando quanto richiesto dalla Stella ''Eccola che arriva...'' mormora ''Se c'è una cosa che Rois non permetterà mai a nessuno è morire di fame'' Quante battaglie, fin da quando era ancora una adolescente, quando la donna le metteva dinanzi qualsiasi tipo di manicaretto pur di invogliarla a nutrirsi ''Mi fido di te, Inwe. E di te, Mitrhil.'' Inutile dirlo. Non c'è luogo più sicuro al mondo, se non si bada troppo ai portali che improvvisamente turbano la quiete delle alcove ''Fate quello che dovete, voglio solo che la mia bambina stia bene'' Inutile cercare di nascondere quanto in realtà quella visita la innervosisca, ma la Stella sarà ormai avvezza a mammine isteriche, nulla di ingestibile.


INWE [Sacra fonte] Non sa se il racconto di Roseline sia frutto di fantasia o un incubo materializzatosi davvero innanzi a lei, tuttavia l'aspetto della donna – tanto pallida, e visibilmente provata – non le permette di abbandonare la preoccupazione per lo stato di salute suo e della bambina che porta in grembo. La fronte è appena aggrottata, le labbra strette, gli occhi si spostano fra le figure opposte di coloro che sono Luce ed Oscurità, Figlie diverse della stessa Madre. Allungherebbe una mano verso Roseline, andandola a posare sulla spalla magra in un gesto istintivo di conforto e presenza: se è preoccupata lei, legata a quella creatura ancora non nata solo grazie al filo dell'affetto che la lega alla consorella, non osa immaginare in che stato versi il cuore della futura madre. “Credo dovreste visitarla, Mithril, se non altro per avere la conferma ultima che la piccola stia bene come siete... siamo certe che stia.” enuncia con una determinazione che non le è propria: lei, fino a pochi mesi prima la più pavida delle creature, in fuga innanzi alla sola possibilità di una conversazione banale, ora esprime la propria opinione innanzi ad una delle Stelle del Tempio, e con forza, anche. Non osa immaginare a come la cambieranno i mesi che l'attendono. “Grazie Rois, da' pure a me” si rivolgerebbe ora all'Inserviente da sopra la spalla, voltando subito dopo il busto verso di lei e alzando le braccia, ancora seduta, verso il vassoio che le verrebbe lasciato fra le mani: lo andrebbe a posare fra loro tre, abbastanza vicino ad ognuna perché nessuna sia costretta a stendersi eccessivamente per raggiungerlo. Da parte sua, ancora non tocca nulla delle deliziose pietanze su di esso: per la merenda ci sarà tempo, ora v'è altro ad occuparle la mente.


MITRHIL {[ Giardini interni – Sacra fonte ]} )O( { Appoggia la mano delicatamente su quella della magistra stringendola appena se accettasse quel contatto. } Shhh….stai calma. Da quand’è ora che il vespro reca con sé il seme della follia? Ti credo, ti credo! { Non c’è scherno ed è assolutamente sincera nel suo dire. } Ma ora concediti alla luce della Vergine e lascia che quel cavaliere trovi qualcun’altra da tormentare per il momento. Ora devi concentrarti solamente sulla bambina e su di te…. Intesi? { E’ un rimprovero seppur benevolo e senza alcuna forzatura nella voce. Osserva l’inserviente arrivare con il cesto stracolmo di leccornie. } Effettivamente con Rois nei paraggi nemmeno voi dell’Anziana Signora potete sfuggirle. { Si apre il sorriso e di certo fra non molto assalteranno tutte e tre il cestino ricolmo di prelibatezze, m ora è tempo di alzare un altro tipo di velo, quello che separa un altro mondo sconosciuto che non è fatta di morte e di spiriti, ma di luce e vita. } Dammi la mano Inwe e poggiala con me sul ventre di Roseline! { Alla Stella non serve il contatto, ma in questo preciso momento deve e vuole essere un canale di comunicazione, perché anche l’iniziata possa vedere quello che scorge lei attraverso il potere di Arianrhod. } Ora rilassati Rose… guarda quanta luce c’è qui attorno, ascolta il canto degli uccelli, inebriati del gorgogliare delle acque… qui nessuno ti farà del male. Nessuno. { La guarda per un solo momento intingendo i suoi occhi grigi in quelli azzurri della consorella. Fermezza. Determinazione. Dolcezza. E’ al sicuro e non deve dubitarne. Se Inwe avesse accettato quel contatto, poserebbe la sua mano sopra il ventre gravido di Roseline poggiando altresì la sua mano sopra quella dell’iniziata. } Ascolta Inwe…. Percepisci il calore sotto la tua mano, cerca il pulsare della vita… non puoi farlo se hai la mente occupata da altro. Sii tu stessa un recipiente che sta per essere riempito, svuotati di tutto perché altro possa entrare a far parte di te. { Sono lemmi che pronuncia a bassa voce, quasi sussurrate sulle labbra mentre ella stessa cercherà la luce della quale si è vestita molto tempo addietro. Quella fonte di energia primordiale che scaturisce per dare inizio al tutto. Una fonte d’origine che è il grembo stesso della Vergine Fanciulla. [//Volontà lvl 3] }


ROSELINE [ Sacra fonte - FU ] Stringe la mano che Mitrhil le porge, e ad essa s'appiglia come se fosse l'ultimo scoglio in un mare in tempesta. E se non fosse così provata, così preoccupata, certo sorriderebbe della veemenza con cui l'altra la rassicura ''Mi calmo, mi calmo'' afferma, incrociando le braccia sotto il seno ben più pieno di quanto non sia mai stato ''Ma tu digli che la smetta di fissarmi così. O se proprio deve guardarmi, che parli anche'' bofonchia, contrariata, mentre la fronte le si corruga e piccole onde si infrangono sulla stellina nera. Pare proprio che le controindicazioni della gravidanza le si stiano riversando tutte addosso, in un sol colpo ''SI CE L'HO CON TE, DANNAZIONE!'' sbraita d'un tratto, affannandosi ''TI HO SALVATO! HO MESSO IN PERICOLO MIA FIGLIA. PARLA, IN NOME DI TUTTI GLI SPETTRI DI QUESTO MONDO E QUELL'ALTRO!'' Diventa più pallida, come se lo sforzo di gridare contro lo spettro le fosse costato molto. Dal suo canto, lo spirito non fa una piega, e continua a fissarla come se non avesse detto nulla ''Io lo uccido'' mormora debolmente, il respiro pesante, salvo poi ricordarsi che - in fin dei conti - quel Cavaliere è già morto. Torna a fissare la Stella, poi la mezzelfa, rivolgendo loro un blando sorriso ''Mi calmo'' assicura nuovamente. Non resta da sperare che sia la volta buona. Nemmeno guarda le leccornie portate da Rois: anzi, solo a sentire l'odore dolcissimo del miele le si ribalta lo stomaco. Cerca quindi di distrarsi, nella viva speranza di non vomitare nei pressi della Sacra fonte, e si concentra su Inwe, tentando di modulare la voce, di tornare la Sfinge impenetrabile che è sempre [volontà+3] [imperturbabilità lvl3] ''Ricorda quello che ti ho detto l'ultima volta. Afferra la luce di Mithril, tienila con te, seguila'' La guida a sua volta, in un sussurrare reso fievole dalla stanchezza. E in realtà c'è una sola cosa che vorrebbe, in questo momento, oltre all'assicurarsi della salute della bambina. Qualcosa che inspiegabilmente non può avere, e che la ferisce con la forza brutale di un Titano.


INWE [Sacra fonte] Sorride a Roseline, cercando anche lei di trasmetterle un poco di sicurezza, per quanto sia consapevole dell’abisso che intercorre fra quella che è in grado di darle lei e quella che invece trapela dalla sola voce dell’Ancella di Arianrhod. Non s’aspetta affatto l’accesso d’ira della nordica verso quello che lei percepisce come vuoto, ma che è invece pieno di spiriti invisibili e - così almeno sembra essere uno di essi - molesti, e non riesce ad evitare di trasalire. Vorrebbe dirle qualcosa, raccomandarla di stare calma per il bene proprio e della bambina, ma lo sbocco svanisce rapido come è insorto, ed il volto della Magistra torna composto come l’ha sempre visto. Solo allora andrebbe a seguire le indicazioni di Mitrhil, dopo un rapido sguardo che chiede conferma, e la dritta verrebbe posata sopra il ventre di Roseline. Calore, sopra e sotto di sé, vita in entrambi casi: da un lato forte ed impetuosa come l’acqua della Sacra fonte che scorre incessante poco lontano, dall’altro fragile, nascosta e da proteggere. Tenta di concentrarsi, seguendo le parole delle due donne, ma il grido di Roseline torna a riproporlesi nella mente: allora chiude gli occhi, aggrottando la fronte nello sforzo del raccoglimento, privandosi del senso che maggiormente porta alla distrazione. Non può sentirlo, ma c’è un piccolo cuore che batte, al sicuro nel grembo della propria madre: ha bisogno della luce di Mitrhil per trovarlo, ed è quella che cerca, nel silenzio della propria mente.


MITRHIL {[ Giardini interni – Sacra fonte ]} )O( { Le grida di Rose, il suo essere inquieta ormai è cosa lontana, Mitrhil non sembra appartenere più a questo mondo, concentrata nella sua ricerca. [ //Sangue freddo lvl 3] Eccola lì, il pulsare della vita, all’interno di sé come un nucleo prezioso che tiene custodito nel più sicuro e segreto dei luoghi. Quella luce che concede la vista e la apre all’infinito. La trova e aprirebbe quello scrigno lentamente perché defluisca senza fretta ricolmandola di quella sensazione di estasi e bellezza. Scorre quel fiume di luce attraverso il suo corpo, facendo rifulgere di luce bianca la stellina sulla fronte della Stella dell’Alba, luce che si irradia e che risplende sui volti circostanti. C’è calore, c’è dolcezza, c’è amore, c’è l’inizio di ogni cosa e sono sensazioni che entrambe avvertiranno senza ombra a macchiarne l’esistenza. [//Luce di Stella lvl 5] Ma Mitrhil si spinge oltre usando quel flusso continuo per oltrepassare i confini di un mondo definito ma pur sempre misterioso; infrangendo una barriera fisica per poter scorgere lì dove nessun uomo o donna sia mai arrivato. Il velo verrebbe lentamente diradato, proprio come un sipario si aprirebbe sullo spettacolo più bello che possa mai esistere e lì, al sicuro e al caldo, lo sguardo si poserebbe sulla bambina completamente formata. In quella bambagia di liquido e luce, in quel luogo dove i rumori sono ovattati, è qui che si compie il volere della Dea, dove ogni donna è chiamata ad essere tempio vivente. [//Potere della Stella lvl 4] Tutto procede come dovrebbe e la piccina è già in posizione per lasciare la sua piccola alcova protetta, ma prima di scostarsi incanala quelle sensazioni, la vista di quella piccola creaturina che è parte di un disegno più grande, verso Inwe perché possa per un momento soltanto rendersi conto di cosa significhi essere un’ancella della Vergine Fanciulla. E sono le emozioni di Mitrhil, quello che lei stessa percepisce nello scorgere la nuova vita che prende forma, ad investire i sensi di Inwe la quale potrà assaporare la gioia, la preoccupazione per il futuro, la meravigliosa essenza che si cela all’interno del grembo materno, il piccolo cuoricino che batte veloce e forte. Si renderà conto di essere parte di tutto questo e avrà la netta sensazione di essere lì, nel ventre gravido di Roseline. E’ un istante, un battito di ciglia, ma ricolmerebbe i suoi occhi di una visione alla quale poche elette hanno accesso. [//Infondere sensazione lvl 5 – Potere e luce della stella lvl 5 - volontà lvl 3 ] Riesce a tenere sollevato quel velo per entrambe per poco tempo, ma lei ha visto quanto basta e per Inwe sarà una esperienza che difficilmente potrà dimenticare. Lentamente riprende il contatto con la realtà, disperde il potere fino a chiuderlo nuovamente al sicuro. Anche la stellina perde di brillantezza fino ad assopirsi del tutto; lo sguardo torna vigile e attento sul volto di Roseline scostando delicatamente la mano da quella di Inwe. } La bambina è in posizione, sta bene e non vede l’ora di venire al mondo. { Le labbra si arcuano dolcemente incoraggiando la sorella. Di certo tutta quella luce avrà allontanato momentaneamente lo spettro del cavaliere. } Sei prossima Rose… potrebbe essere davvero questione di giorni! { Accarezza il viso della magistra per poi concentrarsi sulla mezzelfa. } Come ti senti Inwe? { Non vuole sovraccaricarla e le basterà poco per rendersi conto della sua effettiva condizione fisica, ma soprattutto mentale. }


ROSELINE [Sacra Fonte] Tenta di rilassarsi, e certo ci vuole tutto il suo impegno per lasciare andare preoccupazioni e ricordi, per allontanarsi dalle immagini confuse della sua mente ancora provata e turbata dall'incanto. La luce della donna tuttavia la riempie e la riscalda, e sente su di sè un velo di protezione e tranquillità. E per una volta vorrebbe avere il dono dell'altra per poter non sentire i richiami dei morti, bensì quello della vita, quello del piccolo cuore che le batte dentro. Quello della figlia che non desiderava, e che aveva perfino tentato di uccidere pur di non cederla alle atrocità di un servizio spesso crudele sotto l'egida della Nera. Eppure adesso è lì: il suo corpicino è cresciuto dentro di lei, rendendola gonfia, pesante, trasformando i solchi del viso in tracce molto meno visibili. Il sorriso che le incurva le labbra adesso è sincero, più sereno, fino a quando non arriva la terribile notizia... ''Pochi giorni?!'' sbarra gli occhi, tentando di alzarsi in piedi e incontrando non poche difficoltà, data la mole che non è brava a gestire e data la stanchezza ''No, Mitrhil, no! Devi tenerla dentro! Tienila dentro di me ancora un po'. Non può nascere adesso, non può!'' E se prima era solo la stanchezza, mista agli scherzi degli ormoni, a renderla nevrotica, adesso nella voce affiora la vera disperazione, profonda e cocente ''Non può nascere adesso'' scuote il capo freneticamente, lo ripete, ancora, ancora e ancora. ''Devo andare a Barrington!'' Confessa quel pensiero che le frullava in testa ormai da giorni ''Non cercare di fermarmi, ti prego'' si rivolge alla Stella adesso, giungendo le mani come in preghiera ''Devo andare... Non puoi fare in modo che resti dentro di me ancora per un poco?'' Ah, povera figlia dell'Inverno! Sarà ormai esperta dei misteri della morte, ma la vita continua ad esserle cosa se non estranea di certo difficile da comprendere. Una lacrima, infine, rotola lungo la guancia, mentre mormora ''Ti prego.''


INWE [Sacra fonte] E’ come se la Stella avesse spalancato la porta ad un torrente in piena, tanto forte da investire letteralmente l’animo, il cuore e la mente della Mezzosangue: non sa più se le emozioni che prova sono le proprie o di Mithril o della bambina o del mondo intero, e vorrebbe comprenderlo ma la razionalità non può far altro che soccombere dinanzi alla manifestazione di tanto potere. Ecco perché accantona la ragione, ed apre idealmente le braccia a quel fiume che le si precipita addosso, per accoglierlo: amore, luce, gioia, calore, protezione, e, di nuovo, amore. L’abbraccio della Vergine non può che spingerla ad abbracciare a sua volta l’intero creato, prima fra tutti la meravigliosa creatura di Roseline che per pochi ed eterni istanti le si mostrerà, perfettamente al sicuro nel protettivo ventre materno. E’ davvero la Vita, quella che le si svela in questi momenti, e mai potrà dimenticarlo. Le serve impegno per non aggrapparsi a quella scena, a non obbedire alla richiesta del cuore che vorrebbe continuare a bearsi di quella luce e di quella meravigliosa sensazione di pace: è solo quando ormai il buio è tornato a regnare dietro le palpebre, e le immagini della piccola hanno trovato permanentemente posto in lei, che si accorge di non aver più la protettiva mano di Mitrhil su di sé. Apre gli occhi, dunque, ma fa appena in tempo a pronunciare un flebile “E’ meravigliosa.. è meraviglioso!” prima che la reazione di Roseline la strappi bruscamente agli strascichi della visione e la riporti alla cruda realtà. “Roseline,” la richiamerebbe, la richiamerebbe, alzandosi a sua volta in piedi con agilità superiore a quella della maggior parte della gente comune [agilità 1] e tentando di prenderle il braccio con ferma dolcezza “non potete e non dovete agitarvi così, specialmente se temete la nascita incombente della piccola. Non le fa bene, e non ne fa a voi. State tranquilla, ve ne prego” è una raccomandazione ancora più sincera ed accorata di quella che le avrebbe rivolto pochi minuti prima, giacché la vista di quella bambina non ha fatto altro che mostrarle quanto sia desiderosa di venire al mondo. “Credete sia possibile?” domanderebbe poi a Mitrhil, la fronte corrucciata, attendendo che sia la Stella a dare il proprio parere e, forse, a pronunciare l’ultima parola sull’argomento.


MITRHIL {[ Giardini interni – Sacra fonte ]} )O( { Voleva dare attenzioni alla giovane iniziata certo sconvolta dal potere che è stato riversato in lei, ma non può, non al momento, deve per forza di cose concentrarsi su Roseline che sembra avere un attacco di… di panico, almeno ha tutta l’aria di esserlo. Cercherebbe di trattenerla, questa è la prima donna in prossimità del parto che ha avuto modo di assistere con crisi di panico. } Non posso ordinarle di rimanere dentro. La bambina è preparata e non sarà nemmeno la Dea ad arrestare il suo cammino quando si sentirà pronta a venire alla luce. { Addolcisce la voce e il tono risulterà essere davvero materno. } Non ti succederà niente Rose. Io sarò al tuo fianco, ti aiuterò quando sarà il momento, devi stare tranquilla e non temere alcunché. Le nebbie ci proteggono, Barrington adesso è il luogo meno sicuro dove recarsi e soprattutto nelle tue condizioni. Potrai recarti quando avrai messo al mondo la bambina, sai che nessuno te lo vieterà. C’è forse il padre della bambina in quella terra oscura? Gli faremo avere una missiva che gli spiegherà che stai bene e che sei prossima al parto e che presto potrai raggiungerlo. Come io mi preoccupo per te, tu devi fare altrettanto con la tua bambina. E’questo il tuo principale compito: preservare la sua vita. C’è lei ora e nessun altro. { C’è dolcezza ma anche risoluzione nel tono della sua voce. Non accetta altri tipi di risposta e se servisse tramuterebbe l’invito a non muoversi in un ordine. Prende un po’ di pane generosamente spalmato di miele. } Prendi… ti farà bene! { Rivolgerebbe anche ad Inwe lo stesso spuntino. } Prendine anche tu… il potere può lasciare un po’ di stordimento, benché non provenisse direttamente da te. Avremo modo di parlare di quanto è successo in altro momento, se lo desideri. { Si alza a sua volta guardando la magistra con dolcezza. } Riponi in me un po’ di fiducia… { Avvicinerebbe la mano verso il viso di Roseline per accarezzarlo. } E tu Inwe… desidero che inizi a preparare la sala visite con l’occorrente affinchè sia tutto pronto quando verrà il giorno. Vorrei che ti facesti aiutare da Nyule, è qui al tempio da un po’ e potrete aiutarvi a vicenda per allestire quanto è necessario. { Respira profondamente alternando lo sguardo tra le due. } Occupati di lei… e falla mangiare un poco… { Aggiunge infine guardando ancora l’iniziata. } Concediti questa notte per comprendere quanto hai vissuto. Ma vorrei che ne parlassimo quando sarai pronta! { Rivolge un sorriso affettuoso sedendosi nuovamente sulla coperta in modo da pescare nel cestino una mela e iniziarla a sbucciare. }


ROSELINE [ Sacra fonte - FU ] E' panico. E' terrore. E' disperazione. Quale madre, alla notizia che la nascita di sua figlia è vicina, reagisce così? Ed è in quel momento che altre paure si sommano a quelle che già le ottenebrano il cuore, in un connubio di nuovi e vecchi timori ''Io... Una missiva? No, non posso. Devo andare io. Devo parlargli.'' Già. Deve guardarlo in faccia. Prenderlo a schiaffi se le riesce. Salvarlo se è in pericolo. Un'altra lacrima si somma alla precedente: sa bene che se la Stella dell'Alba le impone di non andare, altro non può fare se non starla a sentire. Afferra il pane che lei le porge, di malavoglia, e gli da un morso minuscolo, masticando lentamente. ''Mi fido di te.'' mormora, terribilmente provata ''E so che farai nascere la mia bambina. So che andrà tutto bene'' dice, meccanicamente quasi, e forse non ci crede davvero con tutto il cuore. la sua fiducia tuttavia non è una menzogna: sa che le sue sorelle faranno tutto il possibile per lei, e per sua figlia ''Non abbiamo ancora deciso il nome, sapete?'' dice ad entrambe, e a nessuna in particolare, quasi stesse parlando a se stessa, o di nuovo agli spettri. nella sua voce c'è una tristezza infinita, ineluttabile ''Spero solo che non gli sia successo niente.'' Ma se non gli è successo nulla, perchè accidenti non è lì? ''Mi dispiace...'' Sussurra infine. Si, le dispiace davvero. Lei, così rigida, così inflessibile, così tanto da sembrare essere stata plasmata nel ferro e nel granito, oggi si è mostrata così, debole e folle di dolore '' Andrà tutto bene'' Lo dice per convincersi. Chissà che non riesca davvero a crederci, prima della fine.


INWE [Sacra fonte] E’ chiaro come la parola di Mitrhil sarà davvero l’ultima, a riguardo: è impossibile non scorgere la vena irremovibile nella sua voce, nascosta sotto la dolcezza che la contraddistingue. Spera solo che Roseline la ascolti davvero e non faccia sciocchezze, giacché ora più che mai deve preservare sé stessa. Non scioglie la presa sul braccio, ma l’allenta appena, sino a farla diventare una carezza silenziosa, un segno d’affetto verso la sorella che sente ancora tesa come una cima in procinto di spezzarsi. “Sì, andrà tutto per il meglio”. Accompagnerebbe il gesto con un sorriso appena tirato: ora che ha ripreso fiato, sente il vago stordimento che Mitrhil ha preannunciato, ma nulla che il pane che le viene offerto non possa curare. “Me ne occuperò io, non preoccupatevi” risponde dopo il primo morso, senza specificare se stia parlando della Sala degenze o della dieta della Magistra. Se Rois sa come farsi ascoltare ed imporre il proprio volere in materia di cibo, in un modo o nell’altro vi riuscirà anche la Mezzosangue. “Al nome che portiamo è legato il nostro destino, diceva mia nonna” mormora a mezza bocca, quasi sovrappensiero: nel suo caso è stato vero come è vera la terra su cui è tornata a sedere, seguendo l’esempio della Stella dell’Alba. “Dovrete riflettere molto sul destino da augurarle” aggiunge con maggiore gaiezza: per lei, dopo aver visto ciò che ha visto, quella creatura non può che meritare ogni buona cosa che v’è nel mondo. “Che futuro immaginate per lei?” domanda poi, cercando d’alleggerire la tensione che ancora non s’è sciolta del tutto: sa che le madri, anche quelle che si accingono a diventarlo, amano parlare delle proprie creature, e tenta di far leva su questi pensieri che spera essere felici per distrarre Roseline.


MITRHIL {[ Giardini interni – Sacra fonte ]} )O( { Altre parole o raccomandazioni sarebbero inutili. E’ presa da se stessa e dalla paura di diventar madre. Nemmeno Hagall reagì così. Sbuccia la mela mettendo attenzione in quell’azione meccanica senza perdersi però un solo pensiero espresso e non espresso. Alza il viso cercando di essere il più dolce possibile anche se ultimamente, forse per via della condizione nella quale riversa l’isola e loro tutti, è piuttosto stanca e amareggiata. } Rose…. La tua fedeltà va unicamente alla Dea… e non ad un uomo anche se fosse il migliore degli amanti. So che queste cose le conosci così come sai che ora sei tu e la tua bambina ad essere importanti. Avrete modo di riconciliarvi quando la piccina sarà nata, così potrà prenderla in braccio e rivendicare la sua paternità. Ma non scordarti che appartenete prima di tutto alla Dea. { La può comprendere la sua preoccupazione, come amante, come donna e come madre. Ma non è certamente da un uomo che troverà l’appoggio necessario che le serve al momento. [//Empatia lvl 3] Le porge lo spicchio di mela invitandola a prenderlo. E’ inevitabile che il pensiero va al suo bambino, cresciuto lontano da lei dal padre. E’ una ferita per una madre difficile da rimarginare. } C’è già qualche nome sul quale vi state orientando? { Alleggerisce il tono della conversazione per necessità della magistra, ma anche per la sua. } Quello che dice Inwe è vero… anche per me è stato così… Mitrhil… -rotola il nome sulle sue labbra mentre i ricordi si fanno lontani- …Mitrhil è il nome che mio padre scelse per me. Un nome insolito per una bambina, di un metallo per la precisazione; forte e resistente ma allo stesso tempo leggero, molto simile all’argento, ma che non si offusca mai. Evidentemente nel momento stesso che decisero il mio nome fu scritta anche la mia storia. { Sorride mordendo uno spicchio di mela senza averne offerto uno anche alla mezzelfa. }


ROSELINE [ Sacra fonte - FU ] E infine, la Magistra capitola dinanzi al dovere, dinanzi alle parole di Mitrhil. Le uniche che potessero fermarla, probabilmente. Lascia che la stretta di Inwe divenga carezza e, sempre di malavoglia, afferra lo spicchio di mela che l'altra le porge ''So a chi va la mia fedeltà. So qual è il mio posto'' Ribatte, in un moto d'orgoglio che spazza via le lacrime ''Volevo soltanto poter essere una donna come tutte le altre, per una volta'' Concedersi una debolezza. Concedersi l'abbandono. No, non è per lei. Quasi sicuramente, dovrò affrontarlo da sola, curata dalle sue sorelle che, per quanto amorevoli, non sono il suo compagno. Ciò che dice Inwe è vero: ognuno ha il suo destino, ed il suo è ineluttabilmente legato alle mura del Tempio Scuote la testa, sollevando lo sguardo su entrambe ''Non abbiamo avuto modo di parlarne. Non volevo dirglielo, all'inizio. Non volevo questa bambina. Poi degli orchi hanno invaso il sentiero che conduce al Tempio, e lui era lì a difenderlo. Sono arrivata in tempo per poterlo aiutare, e quando ho avuto paura di perdere mia figlia, solo allora, gli ho confessato la verità. Poi è partito per la terraferma, e non ho più sue notizie da allora. Ho paura che non sappia come attraversare le nebbie... O peggio'' Si copre il volto con le mani, mentre il dubbio la strazia, riducendo in minuscoli brandelli la sua anima e il suo cuore ''Quindi no, non ne abbiamo mai parlato'' torna a parlare, sforzandosi per non mostrare quanto sia in realtà avvilita e sconfortata [imperturbabilità lvl3] ''Non so cosa avessero in mente i miei genitori quando mi diedero questo nome. Forse mia madre amava le rose. Non gliel'ho mai chiesto'' afferma, per poi fissare la mezzelfa e rispondere alla sua domanda ''Non so davvero cosa sperare per la bambina. Spero solo che sia felice. E prego che la Dea non la chiami a sè come sacerdotessa. Quale madre può desiderare una cosa simile per sua figlia? Ci sono grandi gioie, è vero. Ma c'è anche tanto dolore. Troppo dolore'' Certo è che se la Triade la reclamerà, lei non potrà opporsi. Ma c'è tempo, per questo. La piccola sta ancora nel suo ventre, e lei spera che ci rimanga il più a lungo possibile. ''Mi sento tanto stanca... '' mormora, cercando lo sguardo della Stella ''Mitrhil, ti ringrazio per la tua pazienza. Non so come avrei fatto senza di te.'' Il suo sguardo andrebbe a comprendere anche l'iniziata ''So che se sarete con me, andrà tutto bene. E, se vi vengono in mente dei nomi... Non esitate a suggerirmeli!'' Tenta quindi di alzarsi, lo fa con lentezza, i movimenti inibiti dal pancione ''Inwe, per favore mi accompagneresti nella mia stanza?''


INWE [Sacra fonte] Ascolta Mitrhil, e sorride: la saggezza antica della Cailleach le si rivela reale anche dopo tanti anni dalla sua morte. Tuttavia non riesce pienamente nell’intento di rasserenare Roseline: la domanda sembra scatenare altro dolore, legato alla scomparsa oltre le nebbie di colui che a breve diverrà padre, ed il sorriso non può che scemare in un’espressione ben più seria. Il racconto che ne fa rende ancora più comprensibile l’agitazione che la anima, ed il desiderio di recarsi in terraferma. “Troverete uno splendido nome per questa splendida bambina, ne sono sicura.” S’alza in piedi nel dirlo, pronta ad esaudire la richiesta di accompagnarla: la scorterà fino alla sua stanza, e continuerà a tenerla d’occhio, senza starle addosso, per tutti i giorni che seguiranno, mossa dalla preoccupazione che possa dimenticare della promessa fatta e cercare d’attraversare le nebbie. “Che la Trina vi protegga, Mitrhil!” saluta la Stella dell’Alba, gli occhi che la ringraziano tacitamente per quanto le ha dato la possibilità di vedere. Non potrà dimenticarlo mai, per tutti gli infiniti anni che l’aspettano.


MITRHIL {[ Giardini interni – Sacra fonte ]} )O( { Annuisce guardandola in un moto di compassione condivisa per altro. } Lo so… Roseline, lo so… tutte noi passiamo momenti in cui vorremmo essere solamente donne indifese il cui unico coraggio ci deriva dall’uomo che abbiamo accanto. Ma purtroppo o per fortuna siamo in grado di andare avanti da sole di sorreggere un peso che nemmeno il più valoroso dei guerrieri riesce a sopportare. La Dea ci sceglie anche per la nostra forza interiore e a quella dobbiamo aggrapparci… oltre a pretendere dalle sorelle tutto l’aiuto possibile che, lo sai, non sarà mai negato! Comprendo che sei stanca… e non solo per la gravidanza… ma guarda cosa hai creato? Ti assicuro che preoccupazioni, dubbi, timori, paure si dissolveranno come neve al sole appena avrai tra le braccia la tua bambina. Questo posso promettertelo! E vedrai che non gli è successo nulla, deve essere un cavaliere valoroso anche solo per aver avuto la tua attenzione. { Le sorride affettuosamente. } Se appartiene ad Avalon le nebbie non lo terranno distante ancora a lungo… vedrai che sarà qui molto presto! { A volte è davvero difficile convincere qualcuno che non è sempre così buio e che basta solo voltare l’angolo per scorgere un po’ di luce. } Vai cara, cerca di riposarti un po’. Bevi tanto e fatti preparare da Rois una tisana al nocciolo per la sera e alla salvia per la mattina. Un po’ di pane e miele ti aiuteranno quando ti sentirai più affaticata. Riposati cara Roseline… e anche tu Inwe… che Arianrhod vi illumini della sua luce! { Osserva le due ragazze, l’oscura presenza e quella tenue non ancora definita scivolare lungo il sentiero uno di fianco all’altra. Sorride la Stella dell’Alba rivolgendo per un momento lo sguardo alla fonte lì dove l’acqua sembra non aver mai fine. }




"Non è possibile suonare senza uno strumento Mitrhil e io ti ho scelta per far risuonare il mio volere tra i mortali. Fai che la tua voce sia la mia melodia nel parlare, che i tuoi gesti siano armonia e che tutta te stessa sia il mio canto. Tu sei la mia Stella Mitrhil, ed io sarò con te in ogni tuo passo"

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