Forum delle Sacerdotesse del gioco di ruolo Isola di Avalon

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)O( Mabon 2011 )O(

Ultimo Aggiornamento: 29/09/2011 15:07
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29/09/2011 15:07
 
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Riassunto:
giunge una nuova festività per le Sacerdotesse del Tempio, che si radunano nei giardini interni per festeggiare il raccolto e ringraziare la Dea. Mentre il loro rituale inizia e le invocazioni vengono accolte dalla Triade, una rossa mezzelfa le osserva incuriosita, senza osar superare i confini della Sacra struttura. Al termine del rituale, Arshal si reca da Adyna, la mezzelfa, mentre Hagall confida a Callista quello che Rhiannon le ha mostrato: Actarus è morto.

LINK FM


[RITUALE DI MABON]
Splende il sole sull'Isola delle Mele,i suoi raggi riscaldano la terra in questa giornata particolare. Un delicato passaggio, un nuovo punto di svolta nella vita di coloro che seguono la Ruota dell'Anno. E' Mabon e nelle terre oltre le acque del lago gli alberi iniziano a perdere le foglie e gli animali accumulano le ultime scorte, per prepararsi al gelo che verrà. La luce ed il buio sono in perfetto equilibrio. La bilancia, nella sua perfezione divina, è stabile. E' questo il periodo in cui ogni fedele si ferma un istante a riflettere, a pensare al futuro. Le Figlie della Triade sono pronte per ringraziare la Dea di quanto finora ricevuto e si preparano al silenzio della saggezza di Rhiannon. Eccole giungere, dunque, nelle varie tonalità che le contraddistinguono. [TURNI: MITRHIL, ARSHAL, HAGALL,ROSELINE, SAMARAH, KRYSLIIN, CALLISTA] [GDR PLAY]


MITRHIL {[ Giardini Interni ° sacra fonte -> piccola radura ]} )O( { E’ arrivato! Mabon con le sue prime foglie gialle fa il suo ingresso. Silenzioso il passaggio dalla festività del sole, all’equilibrio perfetto tra giorno e notte. Silenzioso come lo sono le sue figlie in processione ciascuna dal proprio angolo di giardino. Bianca figlia della luce, avanza a piedi nudi lungo il sentiero, l’orlo della veste appena bagnata della sacra fonte, da cui ha attinto l’acqua che ora dondola dolcemente nella brocca di legno d’abete, si muove al suo incedere. Rifulgono i raggi del meriggio sui biondi capelli, piccole ciocche che si intrecciano delicatamente alla coroncina di aghifogli posata sul capo. In una mano la brocca, nell’altra la candela bianca, la cui fiammella danza ad ogni passo. Le sente vibrare attorno a lei le luci delle sue consorelle, fiamme vive ciascuna con la propria intensità, ciascuna con il proprio calore. Arriva per prima alla piccola radura, ma non mancherà molto che sarà raggiunta dalle sacerdotesse del meriggio e del vespro, e sarà la Somma Stella a chiudere quel piccolo corteo. Posiziona la candela bianca a terra perché, insieme alle altre, possa formarsi il cerchio che aprirà poi a Mabon. }

ARSHAL [Tempio/Giardini Esterni/Radura] è sola la Rossa Magistra, mentre abbandona la Navata del Tempio per portare i piedi scalzi a muoversi sull'erba dei giardini. Sente le sue sorelle muoversi nella sua stessa direzione e ne vede le vesti candide e oscure, assieme a quelle delle iniziate...ma non ci sono altre sacerdotesse di Cerridwen, non in questo Meriggio. I lunghi capelli scuri sono stati lasciati sciolti, liberi di fluttuare sulle sue spalle e trattenuti soltanto dalla ghirlanda di pigne che ogni sacerdotessa indossa. Porta l’athame dal manico scarlatto al fianco sinistro e il ciondolo a forma di stella appeso al collo. Nella mano destra stringe una candela rossa, la cui fiamma le riscalda la pelle, mentre la sinistra porta una mela dello stesso colore che prevale sulla figura di Arshal…il colore della Madre, del Meriggio, della Guerriera e della Giusta. Raggiunge gli alberi e vi s’immerge, fino a raggiungere la piccola radura che per il rituale è stata scelta. Entra a far parte del cerchio, a fianco della Custode dell'Alba, chinandosi per posare a terra la rossa candela e poi ritrovare la posizione eretta, attendendo che il rito di Mabon possa avere inizio.

HAGALL { Nicchia di Rhiannon > Piccola Radura . FU } • { Di nero vestita, con la morte nel cuore oltre che sul viso e sulla fronte. La visione ha parlato e ancora non lo ha detto a nessuno. Soltanto Roseline sa e anche lei sembra aver taciuto ai più. Questo pomeriggio, col sole fra i capelli e una coroncina di pigne in testa, la Sibilla si prepara a celebrare Mabon. In questo giorno, con la mano destra che regge un'ampolla d'onice colma della Sacra Terra e la sinistra che tiene una ciotola di terracotta, la Magistra degli Spiriti avanza scalza verso il proprio dovere. La Dea prima di ogni altra cosa. La Dea prima di lei. La Dea prima del dolore. Al petto brilla il ciondolo d’Ametista e alla vita ciondolano il sacchetto delle rune a sinistra e l’Athame a destra. Le Ombre della nicchia la lasciano andare delicatamente, consegnandola al corridoio che immette nei Giardini Interni. A breve raggiungerà le altre. Già può sentirle brillare. Dietro di lei, la Diaconessa con cui condivide, per ora, il fardello della morte di Actarus. Non le dice niente, né con la voce né con i pensieri. Semplicemente si lascia seguire fino a raggiungere la Custode della Luce e la Rossa Magistra, prendendo posto fra loro }

ROSELINE { Nicchia > Radura }{ La Diaconessa avanza avvolta nelle Ombre della Nicchia di Rhiannon, eppure le pareti rifulgono del rosso di Cerridwen, e il sole splende alto, forte dell''ora della giusta. Una coroncina di pigne adorna i capelli lunghi e boccolati, biondo opaco, una candela nera con una piccola fiammella traballante si trova tra le sue mani candide e dalle dita tanto sottili. Il viso smunto è privo di veli, eppure c'è qualcosa sul volto che non dovrebbe esserci in un giorno di festa come quello. E' mortalmente seria, concentrata nel suo ruolo, eppure qualcosa la turba. Ad ogni modo, il rito sta per iniziare. guarda la schiena di Hagall dinanzi a sè, guida e sorella, amica, oggi Stella, e qualcosa le stringe il cuore. Un moto impercettibile del capo l'aiuta ad allontanare ogni pensiero che non riguardi la Triade e l'Oscura, quella mano avvizzita che le tiene l'animo, che con una mano l'accarezza, che con l'altra la tortura. La veste nera danza attorno ai piedi nudi, scura come la stella sulla fronte, come l'ahamè al fianco. L'unica cosa che brilla in lei è il ciondolo d'ametista sul petto, e nulla più. Le rune stanno al loro posto, al fianco, gli spiriti tutt'attorno }

SAMARAH { giardini interni} Un soffio, e anche l'ultimo passo del sole sfuma via, lasciando l'astro alto a declinare in un meriggio inondato di luce. la radura e' uno smeraldo risplendente nei giardini interni, separati dal resto del mondo, uno specchio di foglie che sembra trattenere all;esterno tutto il resto. Un pomeriggio solenne, ma privato. tra le mura del tempio, come statue create da mano antica, e sapiente, le ancelle della triade si dirigono verso la raduretta teatro del rito di Mabon. Il marmo e' troppo immobile per scoplire anche solo un respiro, e l;arte umana troppo bassa per alleviare l;anima con la pietra. Le loro sagome sembrano quasi irreali. Tra le tante, cammina . Accanto alla consorella iniziata, una corona di mandorlo sulla fronte a lasciar scoperto appena il segno della stella sulla nivea, tra le mani una candela marrone . spenta. Cammina lenta, lo sguardo a volte tira basso a seguire il suo stesso andare sulla terra. s' scalza, e nessun flauto accompagna quel pomeriggio. Non vi saranno note se non quelle del cuore. Mabon, l;ago della bilancia.. '' nella morte vita, nel buio, luce'' queste le parole della magistra dell;alba. si approssima l;inverno i giorni del silenzio, della nebbia e del velo, i giorni del;oscura, in cui la terra torna ad attender. ma per adesso, l;ombra e' lontana e la neve ancora un sogno. E il centro, il perno del tempo, il rito che segna la quiete tra le due forze, la calma tra i due signori. fanno pace per adesso la notte e il giorno, il buio e la luce, il serpente e il dio del carro di fuoco. Mabon . Segue la somma verso la radura lasciando sgombra la mente da ogni pensiero, cerca di manntenersi calma e tranquilla, portando alta la concentrazione ripetendo mentalmente i segni . vuole fare le suo meglio come sempre.. arrivera' quindi al cerchio . in terra ci saranno già quelle delle consorelle del vespro dell'alba e del meriggio, quindi ea cercherebbe di individuarne una nera per poi indirizzarvisi e fermandosi, la poggerebbe a terra alla dx di quest'ultima per poi mettersi dietro . or lo sguardo va alla somma attendendo che apra il rituale

KRYSLIIN )Giardini Interni ° ° radura( I tuoi piedi nudi si poggerebbero delicatamente sul verde manto dei giardini interni del tempio. Porteresti una candela spenta tra le mani di color giallo e una coroncina di foglie di mandorlo sarebbe lì a cingerti il capo, a testimoniare che la Ruota dell’anno è girata ancora, diversamente ma sempre uguale, tempo che scorre, che hai imparato a comprendere, a sentire a vivere. Il tuo sguardo color del mare si allungherebbe sulle Sacerdotesse intorno a te, pronte a chiudere il Cerchio, ancora..L’abito verde sarebbe baciato dai tiepidi raggi del sole che come il più forte dei contrasti creerebbe un’ombra scura accanto alla tua fine imago. Il vento scorre sulle Figlie della Dea, scorre lento come un fiume dipingendo espressioni sui vostri volti. Quanto avresti già vissuto? Quante lacrime…ma ora saresti riuscita ad oltrepassare il dolore, quello della perdita, della malinconia…tu…che sei rimasta nell’ombra per troppo tempo…ora avresti paura della luce. Seguiresti Samarah senti che per un attimo tutto è in equilibrio, ma per un attimo veloce, quanto aggraziato e brusco potrebbe essere l’autunno che ti aspetta. Arriveresti così al Cerchio, prendendo il tuo posto, poggiando la tua candela al suolo. La guarderesti quella luce ancora spenta. Un sentimento di tristezza vorrebbe già lottare con te.

CALLISTA {.Giardini Interni.} . E' alto il sole in questo meriggio, specchiandosi nella piccola stella rossa rivolta verso un cielo privo di nubi, protagonista dell'ultima festa del raccolto. Nulla par essere mutato sull'Isola, ma la Dama del Lago, esattamente come le sue Sorelle, sa che Mabon è giunto e che la luce e le ombre hanno trovato il giusto equilibrio, stringendosi la mano e accompagnando le Figlie della Triade in quel nuovo giro di Ruota. Il volto candido della mezzelfa si bea di quel calore che solitamente ignora, rimbalzando sui due medaglioni che ricadono, fieri, sulla scollatura del suo abito. Nero, con quei riflessi dorati che paiono sovrastare il colore predominante, lucenti sotto lo splendore diurno. I lunghi capelli sono sciolti sulle sue spalle, rafforzando quel colore dorato che appare così simile al sole, e trattenuti semplicemente da una coroncina composta da pigne e da foglie di mandorlo. La mano sinistra trattiene, con delicatezza, un cero color marrone. Il colore della terra che i suoi nudi piedi ora accarezzano, accompagnati dal fruscio delle vesti delle due iniziate, di pochi passi innanzi a lei. Sui fianchi i fedeli compagni che mai l'abbandonano, nemmeno nella solitudine. Un nero sacchetto che ciondola leggermente e l'athame che ben si mimetizza con la tonalità della veste. Da un invisibile sentiero ella compare nella piccola radura e i suoi chiari occhi, vecchi più di cento primavere, abbracciano con una sola occhiata coloro che sono lì presenti, venute a ringraziarLa. Non c'è traccia di sorriso sul volto della bionda mezzelfa, eppure il suo cuore batte all'unisono con quello di tutte le Sorelle, perfino con quello dell'Isola. Avanza, silenziosa e completamente immersa nella calda luce del meriggio, per entrare nel cerchio formato dalle candele e dai tessuti tinti nelle tre Stelle. Avanza, fino a raggiungerne il centro e lì posare ciò che la sua mano ha finora custodito, una candela priva di vita.

ADYNA [Navata Sx] c'è fermento quest'oggi, seppur il motivo è più che lecito. La Ruota dell'Anno gira, ancora, com'è giusto che sia, ed è tempo di festeggiare. Le Sacerdotesse sono in movimento, hanno persino svolto le attività solite in maniera sbrigativa o comunque tralasciando ciò che non è importante donando tempo, spirito e corpo a ciò che quest'oggi le impegna. Silenziosa scivola dalla Sala Mensa sino alla Navata Centrale, vesti semplici le sue, ormai. Rubineo crine lasciato sciolto e sol legate alcune ciocche sulla nuca da un nastrino bianco, per evitar di aver ingombro davanti alla fronte. Si guarda intorno, cercando così di valutare la situazione e poter comprender ciò che succede, magari scorgere movimenti e coglierne la loro direzione.. Lei non può partecipare a ciò che fanno, le regole sono regole e Lei intende rispettarle. Ma la curiosità è parte di Lei, così come la voglia di comprendere e conoscere ciò che le manca.. E se vuole vivere al servizio della Dea è bene che impari. Eretta posa, silenziosa, osservando tacita ciò che riesce a scorgere.

CALLISTA {.Giardini Interni.} . Solo il tempo di battere le bionde ciglia sulle chiare gote, questo l'unico lusso che la Somma Stella si concede, prima di alzare l'esile corpo, tipico di chi troppo a lungo digiuna, ed il volto sulle figure che sente avanzare, con i loro profumi e le loro sensazioni, concentrandosi verso di lei, colei che la Triade unita ha scelto come Sua rappresentazione. Questo è probabilmente il motivo per cui la mezzelfa che giace sopita sotto quella luce, avverte il calore della terra che diminuisce lentamente, entrando in quella dimensione, in quel limbo ove solamente Lei è presente. Le braccia, avvolte da nera seta, si allungano verso il cielo, come a voler accarezzare l'astro lucente { La Ruota gira, giunge e passa il tempo sterile } I suoi occhi si abbassano per raccogliere in sè quelle figure vestite come lei, che ora rappresentano la morte e la fine, ma la sua voce non s'arresta, procedendo senza pietà nel suo tipico gracchiare { Giunge e passa il tempo fecondo } Il volto, dai tratti tipicamente elfici, si scosta per cogliere la rossa presenza di Arshal, con cui condivide il colore della stellina. Ora, per lei, solo il cielo ed il suo bagliore diventano la priorità { Giunge e passa il raccolto! } Si alza, per quanto sia a lei possibile, la sua voce, lasciando che in tutto il Tempio si possa udire [//Ritualistica della Dea liv.6]

HAGALL { Piccola Radura . Cerchio . FU } • { Attorno a lei gli Spiriti si muovono in una danza macabra e livida. Calpestano le ossa dei loro stessi cadaveri e si vestono di salme fatte di ricordi e di lacrime. Oggi Luce e Ombra si equivalgono come i piatti di una stessa bilancia e Mabon costituisce l’ago che la sostiene. In silenzio chiude gli occhi. Lascia che la voce di Callista le riempia la testa coprendo delicatamente il viso di Actarus come un lenzuolo funebre. Il sole si specchia nell’ambra delle sue iridi quando li riapre. Compie un passo avanti, posa la ciotola in terra, accanto alla candela della Dama del Lago, e vi versa dentro la Terra Sacra, dunque posa per terra anche l’ampolla. Indugia qualche istante, le tremano le mani per un attimo ma prontamente si rimette in eretta postura, nascondendole fra le pieghe della veste. } Signora delle Ombre, la Tua Figlia prediletta invoca la Tua presenza. E’ giunto il Tempo di mietere il Raccolto, di riscuotere i Frutti del duro lavoro. Giungi, Velata, l’Inverno è prossimo! { qualcosa in lei prende vita. Bizzarro. Lo fa proprio l’unica cosa che la designa quale figlia della morte: la stella che ha in fronte. Prende essa infatti ad emanare argentei bagliori (//Luce di Stella Liv3), segno che sta tessendo il contatto con l’Oscura. In fondo, questo giorno è anche suo. La voce è strana. Seria. Spaventosa. Quasi come se in essa annegassero gli ultimi riflessi della sua felicità } . { Ritualistica della Dea liv3 }

ROSELINE { Radura > Cerchio } Giunge, e sa di non essere sola. Tante luci attorno a lei brillano più o meno con la stessa intensità. Nero, rosso, bianco, indistinto, c'è tutto. Tutto è perfetto equilibrio, in quel momento. Lo stesso equilibrio che loro tentando di preservare con ogni forza giace tra loro e lei, la Diaconessa dell'inverno, cela il suo gelo per dar spazio anche al calore del meriggio e alla freschezza dell'alba. Impossibile però, sostituire l'espressione di totale serietà che le ha in viso. Lei ed hagall arrivano per terze, il posto viene preso, la Somma parla, e anche colei che per oggi è stella. In seguito, sarà la voce sottile della francese a levarsi oltre gli spiriti che le cingono il corpo, che stanno attorno al cerchio. Lei rimane ferma dietro la candela poggiata in terra, luminosa e scintillante, per poi levare le braccia al cielo e dire con voce che è acuta, sottile, sussurro terribile, come se venisse da altri luoghi } Rhiannon, Oscura Mietitrice, Signora dei Corvi. Le Tue Figlie T’invocano, rispondi all’appello! Si posi la Tua gelida mano su questa Terra. { In quel momento la stellina nera sulla fronte prende a brillare intensamente di riflessi argentei [luce di stella +2 - ritualistica della dea +2 ] }

ARSHAL [Giardini Interni] il cerchio si chiude, il rito ha inizio ed Arshal rimane immobile, per quanto le sia possibile, ascoltando le parole che escono dalle labbra della Somma Stella e di Hagall, che oggi rappresenta la Stella del Vespro...la voce di Roseline s'unisce e quando le ancelle di Rhiannon tacciono, è il momento di Arshal di farsi avanti. Supera la candela che ha posato a terra e va a raggiungere il centro del cerchio. La mano destra estrae l’athame e va ad impugnarlo, portandone la lama vicino alla rossa buccia della mela, per poi immergerla nella polpa con un gesto deciso ed andare a dividere in due il frutto. Riporta l’athame al fianco e piega le ginocchia. Con la punta delle dita fa scivolare i semi della mela dentro l’ampolla, che la terra del Vespro ha colmato e mentre torna ad alzarsi, le labbra si schiudono e le parole escono alte, decise, calda, amorevoli e battagliere allo stesso tempo “Signora del Meriggio, La Tua Figlia prediletta Invoca la Tua presenza. Giunto è l’Equilibrio, è Tempo di meditare su ciò che si è fatto, è il Momento di apprendere la Verità. Giungi, Gravida, che le Tue Fiamme ci rischiarino la Via!” e mentre si volta, per tornare al proprio posto, la stella sulla sua fronte inizia a brillare, sottolineando il suo legame con Cerridwen [Skill luce di stella, liv 3] e tornata dietro alla rossa candela si ferma e tace.

KRYSLIIN )Giardini Interni ° ° radura( Un vortice di aria ti rapirebbe, trasformandoti, cambiando ancora l’espressione del tuo viso, concentrato, immobile…eppur vivo, batte vita in te, la stessa che avresti rifiutato sol pochi giorni fa, giorni che non ti avrebbero cullata, ma giudicata e sottomessa. Lo sai che sarebbe così. A nessuna di loro hai raccontato la sofferenza che avresti vissuto perché ormai non avrebbe più senso. Sei metallica, algida, ti muoveresti ora, dopo aver udito le parole di Arshal e osservato con una sottile attenzione i suoi gesti come quelli delle tue sorelle. Luci e ombre, cose che vedi e cose che ancora ti sono vietate. La tua anima si libra, si scalderebbe facendosi fuoco e fiamma, macchie che dalla terra verrebbero lavate via. Alzeresti entrambe le braccia al cielo, si denuderebbero in tal modo le tue braccia sottili e alla volta dell’ultimo sole rivolgerai la tua voce ferma e calda come le tue parole. {Cerridwen, Madre Guerriera, Generatrice e Divoratrice. Le Tue figlie ti invocano, rispondi all’Appello.} sarà in questo preciso istante che chiuderai le palpebre, nascondendo la bellezza del tuo sguardo e verso di Ella si involerà ogni cosa di te, ogni frammento di ardore che nel cuore conservi, come gelosa da custodire. { Donaci il Tuo rovente Abbraccio che ingravidò la Terra. } Come il più difficile degli sforzi, un angolo di universo che forse avrebbe udito la tua fine voce. Abbasseresti così le braccia, avendo riaperto lo sguardo su quel futuro che sempre e comunque coinvolgerà ognuna di voi.

MITRHIL {[ Giardini Interni ° piccola radura ]} )O( { Le vede sfilare una ad una, unite da quel filo sottile che solo le sorelle nella Dea possiedono. Bianco, Rosso, Nero e infine Dorato. I suoi occhi d’argento si riflettono nel piccolo specchio d’acqua che ondeggia dolcemente all’interno della brocca e, che ora, sorregge con entrambe le mani. E’ un passaggio della ruota importante, è il perfetto equilibrio, eppure è come se le ombre volessero avanzare prepotentemente su quella radura inondata dai raggi caldi del meriggio. Alza il viso, le labbra leggermente tirate in un sorriso si posano sul volto di ciascuna, a partire da Arshal per soffermarsi appena sui volti delle sorelle delle Ombre, dove si acciglia per un momento lo sguardo, per proseguire fino ad incontrare lo sguardo di Callista e delle giovani iniziate. [// Empatia lvl 3] E’ alla Dea che ora rivolge la sua attenzione, il suo cuore, il suo essere figlia devota. [// Volontà ferrea lvl 3] E’ la voce roca e bassa di Callista che darà inizio al rito per celebrare uno dei quattro Alban, facendosi lei stessa, centro di quel cerchio sacro. Vespro e Meriggio si susseguiranno per posare la terra, nutrimento e sale per i semi di mela che verranno piantati. La radura si riempie delle voci delle sacerdotesse che in coro invocano la benevolenza della Triade. Ora che i semi sono stati piantati devono essere irrorati con l’acqua della vita; avanza dunque fino al centro di quel simbolico cerchio perché lei, che è stata scelta come Custode della luce, possa irrigare la terra affinchè i suoi semi portino frutto. E mentre l’acqua viene stillata lentamente la voce si leva chiara e limpida a susseguir quelle delle sorelle. } Signora del Mattino, la Tua Figlia prediletta invoca la Tua presenza. E’ Tempo di premi ed amare sorprese, è il momento di chinarsi dinanzi al Destino, l’Attesa è finita. Giungi, Fanciulla, e donaci il Tuo Amore! { La stellina che è posta come sigillo sulla fronte della Custode, rifulgerà di un tenue bagliore bianco inondando il viso dell’ancella. [// Luce di stella lvl 4 – Ritualistica della Dea lvl 4] }

SAMARAH { giardini interni} Ascolta il vento, porta alle sue orecchie le parole delle consorelle, sfiorando il viso immobile in un velo appena percepibile, ne percepisce i movimenti, la presenza, ne sente il calore accanto. E; come se tutto si tingesse dell;oro dorato del sole, e le sfiora la pelle bianca come un balsamo puro e cristallino. Il petto riporta solo vago il respiro lento e regolare, tra le palpebre socchiuse che appena mostrano un lieve sollevarsi del lembo esterno delle labbra in un espressione tranquilla ( skill sangue freddo Liv2) . La voce della somma inizia ad alzarsi, e le palpebre si rialzano dalle guance per guardar la mezzelfa al centro del cerchio. In silenzio rimane la nordica, le mani congiunte in grembo, a cuore aperto lasciando ogni parola libera di arrivare a fondo. Anche se parla di morte, anche se parla dell'' Oscura, anzi.. la richiama dentro di se l;iniziata richiama quella statua nella nicchia nascosta parzialmente dall;ombra invocandola come sostegno, come guida per la stagione che verra'. E se la imprime la sua figura , nella mente, per non dimenticare che il tempo e'; destinato inevitabilmente a cambiare ancora e che da quella sospensione, da quell'attesa verra' un nuovo cadere inesorabile e inafferrabile del tempo dritto giu nella parte piu cupa del tempo e della vita. Il tutto che torna al nulla . eppure anche lei in qualche modo, e' bella, la nera signora, custode del tempo e del velo, e Bianca porta del mondo dell;oltre. la fine di tutto, eppure nel suo splendere, convoca a se un cerchio che sa di rinnovo e non di fine assoluta. Torna parlare la somma e da lei la nordica porta lo sguardo alle consorelle del vespro, non le conosce , non ne ha mai incontrate una eppure il Suo riflesso e' assai visibile. La bellezza pura senz'anima, e di piu, qualcosa che va Oltre. Le ascolta a palpebre socchiuse tornando a veder dentro di se la statua nera che come un riflesso compare alle loro spalle come se volesse dichiarare la dea stessa che loro Le appartengono. Una lieve linea di timore al pensiero, ma si tiene forte la sensazione che aveva in precedenza costringendosi a non abbassare neppure un attimo il cuore. neppure per la nera. Poi tocca alle consorelle del meriggio ed e' il sole che infrange la tenebra portandogli un altro brivido caldo, una carezza di fuoco che ristora, rinnova e riscalda l;'anima fragile della figlia di Lhynna infondendole coraggio . Torna a riapre gli occhi e di fronte a lei il giardino inondato di sole la avvolge come un manto color oro porpora e verde brillante. respira, lenta e regolare cercando calma interiore e ne ascolterebbe le parole fino alla fine. Poi quando la Custode della Bianca entra nel cerchio, la nordica porta le labbra a sollevarsi lievemente e su di lei cadono le cristalline. la ascolta fino alla fine poi quando ea si allontana anche la sua voce torna a farsi udire, il piu accorata ma calma possibile unendo la sua voce per la Bianca alzando le braccia al cielo {Arianrhod, Luce dell’ dell’Alba Eterna Purezza. Le Tue Figlie T’invocano, rispondi all’appello! Che l’Acqua della Tua Fonte carezzi questa terra.} poi le riabbassera' tornando a guardare il cerchio, le sorelle e le candele,.tace.. godendosi di nuovo l;attesa, il silenzio , e il momento puro e unico.

ADYNA [Navata Sx->Verso Giardini] e l'udito fine, piacevole eredità, non può non aiutarla in quell'impresa (Sensi Sviluppati: Udito) pur non partecipando in prima persona, cerca di guadagnar terreno verso la via che conduce ai Giardini Interni: sa di non potervi accedere, di non poter andare ma Lei intende solo sbirciare, solo cercare di fare capolino e godersi lo spettacolo d'una celebrazione del genere, senza dare problemi, senza interferire e cercare così di unirsi in preghiera, a distanza, con loro. Avanza, dunque, sino al limitare dei Giardini dal lato sinistro della struttura e sistemandosi poi in una zona affinché a distanza possa vederle, e sentirle. Ignara che loro possano ricambiare l'attenzione, ma desiderando soltanto seguir quel mistico momento. La mente svuota, richiamando così soltanto 'l desiderio costante di servire la Dea e cercando di focalizzar nella mente la luce di Arianrhod, avendola già dichiarata come preferita. Regolare respiro, lasciando il pensiero possa così seguir quanto l'udito riesce a cogliere.

CALLISTA {.Giardini Interni.} . Nella terra della saggezza vengono conservati i semi del rosso frutto che la Magistra di Cerridwen ha scavato e con l'acqua della Sacra fonte vengono bagnati, con la dolce voce della speranza della Bianca Custode. Tutto avviene innanzi agli occhi della Somma Stella, che dovrebbe riuscire ad avvertire anche le loro sensazioni, sia tramite quel contatto divino che le stringe in un piacevole cerchio dorato, sia grazie alla vita condivisa di ogni giorno [//Empatia +1]. I suoi piedi, nascosti tra le coltri oscure della sua veste, si allontanano dal centro di quel cerchio creato dalle candele, solo per unirsi a coloro che in questo meriggio sono la perfetta incarnazione delle tre Stelle, per creare un nuovo circolo che abbracci il primo, per chiudere e sigillare tutto ciò che vi è contenuto. Una leggera fragranza di lavanda si espande al suo passaggio, ma è la luce del sole a far di lei una figura impossibile da passare inosservata, tingendo le sue gote come mai lo sono state. Tra Mitrhil e Hagall il suo passo si arresta e, negli occhi la figura di Arshal, pronuncia nella sua solita ruvida e profonda voce, all'unisono con le altre tre { Una e Trina, Luce del Mattino, Ardente Fiamma del Meriggio, Silenziosa Ombra della Notte } Così dicendo, le sue braccia ritornano ad abbracciare il cielo sopra di loro, ma i chiari occhi seguono, sotto quella luce che nasce dalla sua fronte [//Luce di stella liv.6], fatta d'ogni colore e sfumatura, le sorelle che rappresentano di volta in volta, il volto della Dea invocato [//Ritualistica della Dea liv.6]. La candida e delicata Custode, la rossa madre e guerriera e colei che porta la morte non solo nella fronte, ma anche nel cuore. Infine anche quelli si sollevano verso il sole che dona la vita { Giungi fra di noi mentre la Ruota gira! } Quattro voci differenti che diventano una sola.

HAGALL { Piccola Radura . Cerchio . FU } • { Le voci si avvicendano ed i gesti rituali fanno altrettanto. Le vede tutte, le sorelle, ma non ne guarda nemmeno una. Lo sguardo rimane fisso sulla ciotola con la terra ed il resto, apatico, vuoto, distante. Le labbra sono serrate e sembrano non doversi riaprire mai più, ma quando giunge il momento ecco che la sua voce si unisce e mescola a quella della Dama del Lago e di chi completa i Tre Volti con lei, oggi } Una e Trina, Luce del Mattino, Ardente Fiamma del Meriggio, Silenziosa Ombra della Notte, Giungi fra di noi Mentre la Ruota gira! { Si alzano al cielo le sue braccia mentre parla, parte di quel cerchio dentro il cerchio. Il viso nella stessa direzione delle dita, che si aprono verso il sole come rami di un albero nudo. Crolla all’indietro la chioma color del grano maturo, lunga e ondulata. Scivolano verso i gomiti le maniche della veste, scoprendo i mistici tatuaggi che ricoprono le braccia della Nera Sibilla } . { Luce di Stella Liv3 - Ritualistica della Dea liv3 }

ARSHAL [Giardini Interni] il momento dell’Alba arriva e passa, poi è nuovamente la voce della Somma a risuonare nell’aria e assieme ad essa risuoneranno le voci dei tre volti della Triade. Anche Arshal scandisce l’invocazione, tentando d’amalgamare le proprie parole a quelle delle sorelle “ Una e Trina, Luce del Mattino, Ardente Fiamma del Meriggio, Silenziosa Ombra della Notte, Giungi fra di noi Mentre la Ruota gira!” e la voce rimane quella di chi serve la Madre, più bassa per non sovrastare quelle delle altre ancelle, ma sempre piena di passione, decisa e ardente…e mentre parla le braccia s’alzano verso il cielo. Lo sguardo, poi, s’abbassa sulla candela ai suoi piedi che ora dovrebbe spegnersi. [Skill Ritualistica della Dea, liv 3]

MITRHIL {[ Giardini Interni ° piccola radura ]} )O( { Cori di voci femminili si alternano ciascuna con la propria intensità, con il proprio timbro a richiamare la Dea perché benedica la sacra cerimonia. La custode si affiancherà alle due magistre, volti perfetti delle incarnazioni delle stelle, fintanto che anche la Somma Stella si unirà a loro per formare insieme quel secondo cerchio più piccolo. Non servono sguardi, i loro cuori battono all’unisono così come le loro voci si leveranno a seguir la naturale armonia dei giardini. } Una e Trina, Luce del Mattino, Ardente Fiamma del Meriggio, Silenziosa Ombra della Notte! { La stella sulla fronte della Custode, brilla di luce viva, luce che va a fondersi con quella delle sorelle, mentre le braccia protese verso il cielo, richiameranno la presenza della Dea. [// Luce di stella lvl 4 – Ritualistica della Dea lvl 4 ] } Giungi fra di noi Mentre la Ruota gira! { Una sola invocazione a quattro voci si leverà dai giardini, come un polifonia sacra che sarà il preludio alla venuta della Signora delle Stagioni. }

Le voci delle prescelte dall'Una e Trina si intrecciano fino a diventare un unico canto rivolto al cielo, al sole, alla terra che ha riposato per accogliere il seme dentro di sè, divenuto ora raccolto. Il Cerchio della vita sta per concludersi, gli spiriti di Samhain sono pronti per entrare nel nostro mondo, quello reale, quello visibile a tutti. Con un alito di vento improvviso le candele dai colori delle tre Stelle si spengono e, attraverso le luci che sulla fronte di ogni Sacerdotessa vibrano di differenti tonalità, i ceri di colore giallo e quello marrone posato al centro dei due cerchi prendono vita, accendendosi di colpo. Nella ciotola accanto a quest'ultima non si notano più i semi di mela, ma dei piccoli fiori bianchi, fiori del tutto simili a quelli che costeggiano il sentiero verso il Tor. Fiori di melo, simbolo di scelta e speranza. Festeggiamo Mabon, figlie della Triade!

ADYNA [Esterno Giardini/Lato Sx] gl'occhi si chiudono, lasciando la mente possa così venir cullata dalle parole che l'udito coglie, lasciando lo Spirito possa aprirsi, ed accoglier l'atmosfera di quello che sta accadendo, cercando così di volger mente e cuore a chi, Una e Trina, è lì pronta ad abbracciare e cullare le proprie figlie. Lei, che sa di esserlo e di volerlo dimostrare, di voler apprendere, conoscere.. Regolare respiro, lasciando scioglier i muscoli del corpo, come a voler meglio sentirsi in sintonia, conscia però di non aver l'addestramento adeguato per poter esserle così unita, così vicina. La posa eretta viene mantenuta, il volto alto, mento sollevato, come a voler offrire la propria mente e non solo a ciò che viene proferito, a quel potere che sicuramente si sente forte in quel luogo, ma non è capace ancor né di sentirlo né di coglierlo, figuriamoci ad abbracciarlo. Solo sorriso sulle vermiglie affiora, dolce, naturale, spontaneo.

ROSELINE { Cerchio }{ Il miracolo si compie, la Dea giunge. Ciò che era seme diviene fiore, piccoli fiori bianchi nati con l'aiuto e le cure di tutti e tre i volti. Gli spiriti inneggiano, e così anche le sacerdotesse. Alle stelle si uniscono le iniziate e lei, la fanciulla dell'inverno, con la voce terribilmente seria e catturata in quell'aura di misticismo che permea il cerchio } La Ruota ha girato, Mabon è giunto, il Raccolto mietuto ed il Risultato ottenuto. Accompagnaci, Una e Trina, nella nostra crescita interiore. { le braccia sono levate verso altre, il tono alto, più alto chè può, gli occhi chiusi mentre la stella dovrebbe continuare a risplendere fioca prima di spegnersi [ritualistica della Dea - Luce di stella +2 ] }

KRYSLIIN )Giardini Interni ° ° radura( Ogni colore prende forma, ogni parola è diventata preghiera, ogni battito di voi è diventato uno. Un Cerchio dentro al Cerchio a proteggere quello che lì vi è, per custodire e difendere. Il sole con i suoi raggi preziosi parrebbe per un momento essersi riscaldato affinché le Sue Figlie godano di ogni luce di questo ultimo istante prima di abituarle alle tenebre e alle ombre. Il vento passa su ogni cosa, su ognuna, smuovendo i veli delicati delle vostre vesti. Così si spegneranno le candele, bianca, rossa e nera…come se qualcosa fosse giunto al suo termine, alla sua fine, ma subito dopo altre due luci andranno ad apparire, la tua candela gialla si animerà allo stesso modo quella marrone, perché qualcos’altro invece starebbe venendo al mondo. I tuoi occhi sorridono lucenti e vivi per quell’attimo che conta, quando all’interno della ciotola fiori puri di melo paleserebbero tutta la loro presenza in un’infinita bellezza di un messaggio di speranza. Ora è Mabon! Ora c’è altro che verrà vissuto, ricordato dipinto nel tempo della vita. Alzeresti ancora le braccia al cielo e con voce piena parlerai { La Ruota ha girato, Mabon è giunto, il Raccolto Mietuto ed il risultato ottenuto. Accompagnaci, Una e Trina, nella nostra crescita interiore. } Abbesseresti infine le braccia…si aprirebbe il Cerchio e guarderai le Sacerdotesse, così come le vedi ora, le vorrai ricordare. Dentro ad una luce che verrà conservata ne buio.

SAMARAH { giardini interni} Seme dell'Alba, la Bianca che tutto consola, come il verbo di una madre che carezzando la fronte a un bimbo nelle ombre sussurra - passera' - e regge ben alta la lucerna che vedano i demoni che qualcuno veglia.. Il primo raggio, che esplode oltre l'orizzonte infrangendosi in una pioggia di cristallo. E' il sole del mattino che scalda dopo la notte, e' la vita che ritorna a respirare e nello sciogliersi della rugiada sui fili d'erba . lo sguardo dell'astro che rincuora anche i timori piu cupi, ne cerca la sagoma nella sua mente la nordica andando a corsa alla nicchia richiamando la Fanciulla li in mezzo alle ancelle, chiedendole Luce, pace e forza, che quella luce non debba mai smettere di brillare , e perdersi nel buio.. L'acqua che purifica, il seme piantato, la terra che come grembo custodisce la via e la vita. in attesa che giunga una nuova primavera e con essa, di nuovo il momento di nascere. Che debba tornare sempre quel mattino, quel germoglio che da solo basta a creare primavera.. per non divenir inverno eterno. Le sorelle attorno sciolgono il cerchio , la custode dell'alba, Arshal e l'ancella del vespro, escono dal cerchio mettendosi dietro, le percepisce ma non si volta. la sua attenzione e' rivolta ancora al centro del cerchio, mentre le ultime orazioni vengono alzate alla Trina la nordica rimane in silenzio, cercando di preservar dentro di se ogni momento prendendo il massimo da quei rari momenti in cui lei viene chiamata a offrire alla dea piu delle sue parole solitarie.. viene chiamata a viverla. Ed e' ancora una volta che alla fine la sua voce si alza chiara limpida e cristallina come la voce del vento, come il canto del fiume. mentre le palpebre tornano ad aprirsi ( skill sangue freddo Liv 2 )alla fine del tutto. col rimpianto del momento che inevitabilmente e; giunto alla fine anche per quella volta . unendo all;unisono la sua voce alle consorelle e con esse alzando le braccia a Lei dira' {La Ruota ha girato, Mabon è giunto, il Raccolto mietuto ed il Risultato ottenuto. Accompagnaci, Una e Trina, nella nostra crescita interiore.} e con loro si spegnera'.. le candele marroni accese, La ruota che ha ripreso a girare. Rimarra' ancora qualche attimo al termine del rito alla fine di tutto ritornera' nella sua alcova custodendo quei ricordi come pane nel suo cuore.

ADYNA [Esterno Giardini/Lato Sx] ancora parole, ancora significati, concetti che è pronta a fare propri, consapevole che ci vorrà del tempo però. Occhi che apre, istintivo un passo avanti verso l'ingresso dei Giardini, come a voler coglier chissà quale inudibile richiamo, cercando però di fermarsi proprio sul limitare, come accorgendosi soltanto ora di rischiar d'infrangere una regola all'interno del Tempio. L'occhi sulla comunità ancora riunita, incredula e compiaciuta di vederle insieme, così tante.. Ancor nell'aere le par di avvertir le sensazioni di quiete provate finora.. ma non parla, sperando di non disturbare e non volendo attirare l'attenzione.

ARSHAL [Giardini Interni] il rito giunge al termine e al posto dei semi della mela dovrebbero restare delicati boccioli. Arshal li osserva, ma oggi per lei non c'è il tempo di soffermarsi troppo. Osserva le sue sorelle, dona loro un sorriso e infine si volta, andandosi a ritirare senza una parola. E' certa che capiranno il suo bisogno di dirigersi nuovamente all'interno delle Sacre Mura. Vorrebbe raggiungere l'arco che porta alla nicchia di Cerridwen, ma scorge una figura, là dove i giardini hanno inizio e modifica la propria rotta, avvicinandosi ad Adyna e riconoscendone il volto solo quando è abbastanza vicina. ''Rispectae Aveas.'' pronuncia, quando si trova a circa quattro metri di distanza, la voce nuovamente alta quel tanto che basta per essere udita, ora che il rito è terminata ''Vedo che avete seguito il mio invito.''

CALLISTA {.Giardini Interni.} . Le sue braccia ritornano a carezzare il corpo senza curve, custodito da un abito nero che non fa altro che accentuare la magrezza del suo corpo. L'ultima invocazione le provoca un brivido e mentre, lentamente, le divine luci scemano nel meriggio, il Cerchio viene riaperto. La Triade ha fatto un dono a tutte loro, mostrandosi attraverso quei colori e tramite il miracolo avvenuto nella ciotola. Piccoli fiori di melo sono nati, a testimonianza che ci sarà una nuova primavera. Prima dovrà giungere l'inverno, con il suo silenzio ed i suoi spiriti, ma shhht... non è ancora l'ora. Senza intrattenersi oltre, le Sorelle sciolgono le loro postazioni, ritornando ai compiti quotidiani, verso il Tempio. Riapparendo come se stessa, riprendendo il candore sulle guance e l'ombra delle occhiaie sul suo volto dai tratti d'origine elfica, si accorge che una è rimasta ferma. Immobile, esattamente come lei. { Hagall? } La richiama, sperando che gli spiriti non l'abbiano portata con loro, perchè è questo che il suo volto ritrae [//Empatia+1]

HAGALL { Piccola Radura . Cerchio . FU } • { Il rituale si compie e con esso prendono vita quei piccoli miracoli che la Dea mostra loro ogni volta. E ogni volta continua a stupirsi del suo potere, e del fatto che qualcuno possa non credere in lei. Sospira. Ha l’aria provata e il passo che compie indietro è quasi un mancamento più che un movimento. Ma non cade. Eretta come una nera colonna, la Sibilla porta la mano sinistra al capo e lentamente si toglie di dosso la coroncina, lasciandola cadere a terra. Mentre la destra le copre gli occhi, andandone a massaggiare le palpebre. Dimentica di tutto il resto, persino la bestia, dentro di lei, sembra assopita in un silenzio tombale. Ma non se ne preoccupa. Adesso ha altro per la testa. È la voce di Callista a scuoterla dal proprio torpore, costringendola ad allontanare la mano dal viso e cercarla con lo sguardo. Ed è uno sguardo terribile. Lo sguardo di chi ha perso tutto, ormai ed è in Rhiannon completamente } Io non…non provo niente… { le sussurra, come in trance } Lui è morto ed io…io non riesco a piangere… { aggiunge con un filo di voce, incurante del fatto che la Dama del Lago non sa della Visione }

ADYNA [Esterno Giardini/Lato Sx] un sorriso verso Arshal, riconoscendola, senza indietreggiare nel vederla arrivare ma anzi, guardandola con interesse.. apprezzando quelle sue forme mano a mano che il tempo scorre, quelle rotondità che tanto le donano giacché il volere della Dea ha permesso una simile gioia.. {Sid a Voi} replica, salutando a sua volta e chinando il capo verso il basso. Le ginocchia si flettono sì da accompagnar quell'inchino rispettoso, seppur malamente e grossolanamente abbozzato {Sì.. volevo capire, sentire, cercare quell'abbraccio..} parla, rialzando lo sguardo su di Lei e sorridendole ancora, come bambina davanti ad un regalo fattole dalla zia preferita {è difficile descrivere ciò che ho provato..} conclude, quasi timidamente.

ARSHAL [Giardini Interni/Tempio] lascia la ghirlanda al suo posto, quasi volesse portare con sè qualcosa del rito...ed una parte di lei è davvero riluttante nell'abbandonare i giardini, ma un'altra parte sa che è il momento giusto. Sorride alla mezzelfa, prima di replicare ''Spero che abbiate capito e trovato ciò che cercavate, dunque.'' il capo si muove, lo sguardo raggiunge il corridoio che costeggia la nicchia della Vergine ''Ora devo andare, devo controllare che mia figlia non abbia combinato troppi danni in assenza di tutte noi. Che la Dea vi benedica, Adyna.'' oggi non parla di Madre, di Cerridwen, o di Guerriera...anche se tutto in lei ricorda il Meriggio, questo è un giorno in cui preferisce rivolgersi alla Triade nel suo insieme, è un giorno d'equilibrio. Attenderà l'eventuale replica della mezzelfa, prima d'imboccare il corridoio e tornare tra le ombre del Tempio.

CALLISTA {.Giardini Interni.} . In un altro momento, in un altro mondo forse parallelo a questo, la Somma Stella si accorgerebbe di colei che ha osservato il rituale da lontano. O perlomeno la cercherebbe ora con gli occhi, avvertendo la presenza delle fiamme di Arshal. Al contrario, in questo preciso momento, la Dama del Lago cerca il volto della nera Magistra, trovandolo e specchiandosi in lei. Nei suoi occhi ambrati che lentamente stanno assumendo un colore più chiaro, nella totale assenza di sentimenti. Si corruga la sua fronte, si spezza la rossa stellina quando la voce raggiunge senza alcuna fatica le sue orecchie a punta. Di chi sta parlando? Chi è morto? Forse il trauma del figlio che mai ha visto la luce è ancora così forte in lei? Tutto questo vola rapidamente nella mente della mezzelfa, mentre, togliendosi con agilità la coroncina, gettandola a terra tra le candele rimaste accese, accorre nella direzione della mutaforma { Cosa succede? Cosa disturba i tuoi sogni? } Una volta quella ragazza che proveniva dall'Africa la chiamò madre. Ed ora è talmente cresciuta, nell'oscurità e negli spettri, da non provare più alcuna emozione.

HAGALL { Piccola Radura . Cerchio . FU } • { Le palpebre si chiudono e riaprono una manciata di volte, con le ciglia bionde che cozzano violentemente contro gli zigomi duri. Sembra smarrita per un attimo, poi prende coscienza del perché delle parole della Somma Stella. Lei non sa. Nessuno, all’infuori di Roseline, sa. } Io e Roseline abbiamo effettuato una divinazione per sapere dov’è Actarus e… { la voce si spezza un attimo, la lingua cerca le labbra e le umetta lentamente } …la Vecchia ha parlato: è morto. { guarda per terra, sugli alberi, attorno. Guarda gli Spiriti che le si fanno attorno partecipi di un dolore che lei non riesce a provare, o che forse è il più grande, finora, e le ha strappato di dosso le ultime radici rimastele. La madre, la sorella, l’amica e la Signora le si avvicinano tutte insieme, nel corpo di colei che le fu Maestra nel nero cammino. Torna a guardarla negli occhi e piano ripete } Actarus è morto, Callista. { e tace }

ADYNA [Esterno Giardini/Lato Sx] asserisce verso la Donna, ancor guardandola con interesse ed ammirazione, come al solito colpita da quel che Lei sembra infonderle.. Sarà la carenza d'affetti nella giovane età, sarà la carenza di pilastri nella sua vita.. fatto sta che ancor le sorride {si Mia Signora} verbia, con fare placido {sfrutterò questi ultimi giorni a disposizione per poter così elaborare la mia scelta} concludendo. Una pausa, per poi chinar il capo nell'accoglier la Benedizione di Lei, e soltanto mormorare un placido {arrivederci} e socchiuder l'occhi, quasi a voler far propria la pienezza di quel gesto, così semplice per Arshal, ma così importante e grande per Lei. Attenderà di sentir allontanare i passi pria di rialzar lo sguardo verso il Giardino, come a voler veder cosa stia ancor succedendo.

CALLISTA {.Giardini Interni.} . Non trema la voce della Sibilla. Al contrario, è la terra che rimbomba sotto i piedi scalzi della bionda mezzelfa, a ricalcare che qualcosa si è rotto, spezzato, gettato via. { Morto...} si aprono le sue labbra, ma la voce non esce. Incredula e allo stesso tempo certa che sia la verità. La terribile verità di Rhiannon. { Avevi scritto che era scomparso, che doveva andare a Barrington, dal Ductor } E' lieve la sua voce, come se fosse un sussurro proveniente da quegli spiriti che vagano nello spazio tra lei e Hagall, che ora va restringendosi, in un appena tiepido abbraccio. Vesti nere che si uniscono con altre dello stesso colore, sebbene le stelle che ora si sfiorano sono di differente tonalità { Cos'altro avete visto? Cosa vi ha mostrato? } Spesso la Vecchia è sibillina. Spesso è così precisa da farti entrare in un'altra realtà, fino a temerla. O a sperare che Ella giunga a chiudere questo tuo cerchio. La scomparsa del Cavaliere era cosa ben nota al Tempio, forse anche oltre. Ma non la sua fine. Decretata da chi?

HAGALL { Giardini Interni . FU } • { Annuisce } Si, è così. E per cercarlo ho chiesto aiuto a Rhiannon. { non serve ripetere il verdetto per mostrare che l’Oscura ha ascoltato la sua domanda e ha risposto } Il suo corpo è sepolto sull’Isola e pare avvolto da un alone positivo, ma non so altro { e altro non s’è chiesta, forte. Come è morto? Chi l’ha sepolto? Dove, esattamente? Non sa cosa fare, se non avvisare il Supremo Cavaliere, che lo sta ancora cercando } Non mi ha mostrato dove cercarlo, chiederglielo di nuovo forse sarebbe inutile…io non so…non so cosa fare… { scuote piano il capo, affondando la propria voce ed il proprio respiro in quel nero abbraccio che avvicina le due come spesso è accaduto in passato. Il loro è un legame che va oltre il sangue e oltre la Dea. Perché il loro legame è in Lei }

ADYNA [Esterno Giardini/Lato Sx] se volesse potrebbe avvicinarsi per sentire meglio, ampliando quei suoi sensi tanto utili in certi casi ma non adesso, non ora, quando le Sacerdotesse sono unite in piccoli gruppi e stanno parlando tra loro. No, non è cafona. Non è il caso di origliare né di farsi gl'affari altrui. E ruota così su se stessa, movendo i passi per rientrare nel Sacro Tempio e volger così l'andatura sua verso le Navate.. cammina all'altezza dell'Altare, sì da andarsi ad inginocchiar dinanzi ad Arianrhod almeno per alcuni istanti. Ripetendo così l'operazione anche davanti a Cerridwen e Rhiannon, giacché nella mente sembra iniziare a prender maggior attecchimento il concetto di Una e Trina, forse grazie al rito udito, e da lontano vegliato. Non si farà deconcentrare da passi o da quanto le orecchie siano in grado di cogliere.. no, affatto. E solo quando lo riterrà opportuno lascerà l'area volgendo altrove.

CALLISTA {.Giardini Interni.} . Non esiste segreto nelle figlie di Rhiannon. Ed in fondo, la Dama del Lago porta ancora nel cuore il sapore della Sua saggezza e della Sua oscurità. In momenti come questi, è incapace di sostenere il dolore, come farebbe l'acqua di Ariarhod o di espellere la sua rabbia, da rossa guerriera. No. In fondo è sempre Callista quella che rimane lievemente abbracciata ad Hagall, la stessa che non riesce a trovare le parole esatte per tentar di confortare la Sorella. Rammenta l'ultima volta che ha visto il Cavaliere: era con lei, la giovane figlia d'Africa. E allora c'era più dolore nei suoi occhi rispetto ad adesso. { Voglio salire al Tor. Vieni con me? } Una domanda forse fuori luogo. Ma come potrebbe parlarle di quella parte di lei che ha compreso che le parole del re dei nani erano completamente infondate? Che quella tregua è stata veramente fittizia fin dall'inizio? La sua voce afferma solamente quello che una Figlia della Triade sa, conoscendo quei Misteri ai più ignoti { Lo ritroverai. E' rimasto qualcosa in sospeso tra di voi. } E' dura convinzione la sua, come, nonostante tutto, non lo sia la certezza che è dall'esercito del Caos che è derivata quella perdita.

HAGALL { Giardini Interni . FU } • { E torna un po’ bambina, in quell’abbraccio, proprio come lo era nell’abbraccio di Rhiannon, quando fu scelta. E ora come allora, non si divincola, ma lascia tutta sé stessa, facendosi guidare cieca e fedele } Si. { risponde solamente, annuendo appena. Il resto lo sente come fosse chiuso in un’eco di cui poco percepisce. Lo ritroverà, e come? Forse Rhiannon non vuole. Forse doveva solo saperlo morto e basta. Ma adesso è finito il tempo delle domande. Adesso andrà a guardare il tramonto al Tor in silenzio }



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