Riassunto: Arshal riposa nella propria stanza e si sveglia soltanto per occuparsi di Inish. Roseline porta alla neo-mamma qualcosa da mangiare e accetta d'occuparsi della bambina per il resto del pomeriggio, in modo che Arshal possa tornare a coricarsi.
Roseline porta la bambina davanti alla statua di Rhiannon e per farla calmare finisce per cederle il ciondolo a forma di stella che porta al collo.
Commento: Considerando che Roseline e Inish vivono sotto lo stesso tetto, spero non serva l'approvazione del passaggio del ciondolo.
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ARSHAL [Ala Sacerdotale/Stanza Arshal] sdraiata nel proprio letto, con gli occhi chiusi, la Magistra indossa l'abito rosso delle figlie del Meriggio ed i suoi capelli scuri sono stati pettinati con cura...eppure Arshal dorme, in queste prime ore del Meriggio, mentre il sole è alto e all'esterno fa brillare di riflessi scarlatti le mura del Tempio. Ancora il suo corpo non ha riacquistato per >>
ARSHAL >> intero le forze perse a causa del parto e ancora il suo corpo mostra i segni della gravidanza, anche se il ventre non è più gonfio, come s'è mostrato per tanto tempo, dato che la bambina che v'era custodita si trova ora nella sua culla...vicina a sua madre, ma non più unita completamente.
INISH [stanza di Arshal - culla] Il sole è alto e i suoi raggi scivolano anche nell'artificiosa penombra creata per far dormire la madre e la figlia, spiragli d'oro che s'insinuano, che fan scintillare il pulviscolo leggero che aleggia nella stanza. Nessun suono eccessivo, nulla che davvero infranga la quiete di quel meriggio di eterna primavera eppure la piccola non dorme. No, in quella culla c'è >>
INISH >>> una creaturina ben allerta, i grandi occhi color del male sono spalancati a guardare i giochi di ombra e luce che si disegnano sul soffitto e le piccole mani paffute vengono allungate a cercar di afferrare qualcuno di quei granelli scintillanti come lucciole diurne. Un solo piccolo gorgheggio ed il frusciare delle stoffe delle coltri mentre la piccola da supina tenta di ribaltarsi >>>
INISH >>>lateralmente verso destra, così da trovar appoggio sulle ginocchia e portar quelle braccine sventaglianti ad aggrapparsi goffe e morbidose al bordo della culla.
ARSHAL [Stanza Arshal] forse sono i raggi del sole a destarla, forse la sacerdotessa ha riposato abbastanza...o forse bastano i lievi suoni prodotti dalla figlia a far sì che le palpebre s'alzino, andando a scoprire le chiare iridi. Per un istante si limita ad osservare il soffito, lasciando il corpo del tutto rilassanto, inerte, ma concentrando la propria attenzione suoi suoni che giungono >>
ROSELINE Ti sussurra - //posso entrare? *_*
ARSHAL >> dalla culla. Bassi e tranquilli, non ci sono pianti, nè emergenze apparenti e la madre può mantenere la propria tranquillità, mentre si volta sul fianco destro per poi mettersi a sedere...con cautela, perchè sa che il suo corpo ha bisogno di riprendere le normali abitudini con calma, anche se la sua volontà sarebbe quella di correre alla culla ogni volta che le è possibile.
INISH [stanza arshal - culla] Ed eccola lì, la bimba dai capelli neri e dalla pelle d'ambra che spunta con la sua testolina e le guanciotte paffute in esplorazione del mondo circostante. Le piccole dita si stringono per qualche istante sul bordo della culla mentre ella tenta di spingere avanti un poco il busto per guardare meglio all'esterno, incantata dal fluttuare di una piccola tarma >>>
INISH >>>probabilmente fuggita da qualche armadio [ba... ma... ma... muma!] blatera. sillabe apparentemente sconnesse sebbene l'ultima parola, se di tale si può parlare, sia rivolta alla rossa magistra che s'è tirata a sedere, mettendo in fuga la farfallina ma calamitando totalmente l'attenzione della figlia i cui occhi ora non lasciano un solo istante la sua figura [ ma!! Muma!!] ripete con >>
INISH >>>ostinazione quasi aggressiva iniziando ad agitare le braccine in sua direzione prima di ricadere, inevitabilmente, sul soffice fondo della culla
ROSELINE { Corridoio > Stanza arshal }{ Avanza lungo il corridoio in penombra, accompagnata dagli spiriti che non la lasciano mai sola. I passi sono leggeri, scalzi, sotto i piedi può ben percepire la pietra serena con la quale è stato costruito il luogo. Poggiato sulla mano destra c'è un vassoio con diversi viveri. Una caraffa d'acqua della fonte sacra, un piatto con carne essiccata, >>
ROSELINE >> un tozzo di pane, una forchetta, un coltellino e un calice. La stanza di Arshal dista ormai qualche passo, e la Diaconessa nera sembra oggi di buon umore, tanto che le labbra sono perfino un poco incurvate, in quello che sembra un accenno di sorriso. La veste nera, quella sacerdotale, cinge il suo corpo troppo magro, i boccoli cadono perfettamente ordinati sulle spalle esili e >>
ROSELINE >> sulla schiena, lunghi fino alla vita. Alla cintola pendono il sacchetto con le rune e l'athamè, al collo il ciondolo con l'ametista } Posso entrare, sorella? {dirà da dietro la porta una volta raggiuntala, bussando contemporaneamente con le nocche sul legno. Tutto questo si svolgerà in modo molto silenzioso, forse arshal non la sentirà neppure. Non con i comuni sensi mortali, almeno. >>
ROSELINE >> Il fatto è che la normanna non vuole svegliare la bimba, nel caso stia dormendo. Non sta più nella pelle, e si nota. Vuole assolutamente vederla }
ARSHAL >> sperando che la testa smetta di girare e le permetta di fissare lo sguardo su Inish. Prima che la vista torni a mettersi a fuoco, sente quella nuova voce giungere fino a lei ed il sorriso si fa ancora più largo, mentre l�espressione del volto si tinge di un certo orgoglio: quale madre non è felice di sentire le prime parole del proprio figlio, anche se ancora stentate e quasi del tutto >>
ARSHAL >> irriconoscibili? La vista torna appena in tempo perché la sacerdotessa possa vedere la piccola agitare le corte braccia e ricadere nella culla. S�avvicina, anche se non troppo in fretta�a cosa serbe l�aiuto di una madre, se cade a terra nel tentativo di raggiungere la sua creatura? Posa le mani sul bordo della culla ed abbassa gli occhi a scrutarne l�interno. Eppure qualcosa la >>
ARSHAL >> distrae, l�attira verso l�esterno della stanza. Sente l�oscura luce del Vespro avvicinarsi e la sua voce giungere in un basso sussurro...fatica a comprenderne le parole, ma sa cosa rispondere ''Entrate, Roseline.'' la sua voce risuona alta, in modo da essere udita con certezza, ma non tanto da poter allarmare la bambina.
INISH [staza arshal - culla] Un piccolo goffo scarabeo, ecco che cosa sembra quella bimba ricaduta a pancia in su nella propria culla, le labbra rosee atteggiate in un broncio da creatura vilipesa e la fronte aggrondata in una serie di minuscole rughe d'espressione così abbondanti da apparire su quel volto di bambina addirittura caricaturali. Non demorde la piccola, anche se vede il volto della >>>
INISH >>>madre affacciarsi oltre la sponda, la fissa un lungo momento prima di tornare a rotolare sul fianco, tornando a mettersi gattoni dapprima, poi cercando con una leggera spinta di issarsi in ginocchio riaggrappandosi all'orlo della culla [Lin Lin] ripete, fa eco alla voce della propria genitrice con quel suono che sembra un campanellino tintinnante. E ride, ride come una matta, a labbra >>>
INISH >>aperte, gli occhi fissi verso dove la magistra stessa si è voltata e tra una risata e l'altra per quel suono così nuovo e tintinnante ecco che la vocina di bambina torna a ripeterlo ancora e ancora e ancora [ Lin lin Lin Lin] ilare, e con le guance che si tingon ben presto del rosso scarlatto delle mele isolane.
ROSELINE { Corridoio > Stanza }{ Sospinge con la mancina la porta, ed è dentro, in quella alcova molto simile, se non identica, alla sua. Subito andrebbe a dirigersi verso lo scrittoio, poggiando su di esso il vassoio } Dov''è ? Dov'è? { ciarla in un bisbiglio, guardando la madre, il suo letto, sotto le lenzuola, a terra. No, di bambini non se ne intende } Come state Arshal? { chiede, anche se >>
ROSELINE >> tutto il suo interesse è al momento catalizzato dalla piccola che non scorge da nessuna parte, fino a quando una risata e un suono simile a quello di un campanellino richiamano la sua attenzione. } oh { gli occhi sembrano diventarle più grandi mentre si avvicina alla culletta che contiene la piccola Inish. Si sporge oltre il legno, e con lei gli spiriti si affacciano curiosi. Un piccolo>>
ROSELINE >> fagottino, grosso non più di un filoncino di pane, sta ripetendo quelle che sembrano le finali del suo nome, ma che lei non riconosce per tali } Ohy, per la Velata! { esclama fissando lo sguardo azzurro in quegli occhi cangianti e sui capelli radi e neri, una lanugine scura } QUanto è bella! E diventerà una sacerdotessa! si, l'ha detto Callista, quindi sarà vero. { non ha >>
ROSELINE >> mai detto tutte queste parole in una volta, probabilmente. Poi s'adombra, tentando di allontanare gli spiriti da quella culla con un cenno stizzito. E sembra sperare, in un momento di carico silenzio, che non sia proprio la nera a reclamarla }
ARSHAL [Stanza Arshal] torna a concentrare la propria attenzione sul contenuto della culla, sulla bambina che s'agita e ride, mentre tenta di dire...cosa? Ascolta con attenzione e immagina che sia la ripetizione di ciò che lei stessa ha appena detto, anche se certo non può esserne sicura. Sente Roseline entrare nella stanza, ne percepisce i movimenti e la presenza oscura, ne sente la voce...ma non >>
ARSHAL >> si volta subito ad osservare la sorella. Si china, invece, allungando le braccia verso Inish, andando a cingerla per poi portarsela al petto�il suo peso è ancora poco e non pensa che lo sforzo sia eccessivo, nonostante la stanchezza che sente su di sé. Porta il braccio destro a sostenere il sederino della figlia, quasi a farle da sedia, mentre la mano destra si posa sulla schiena, sostenendo
ARSHAL >>
ARSHAL >> Infine si volta verso la Diaconessa che le ha raggiunte e le labbra lasciano uscire la sua voce, che ora ritrova il suo solito tono caldo e basso�anche se le parole escono un po� lente ''Inish, lei è Roseline.'' la frase pronunciata per la bambina è breve, semplice, ma non è detta con quel tono che spesso gli adulti usano nei confronti dei bambini, strascicando le parole, o storpiandole >>
ARSHAL >> per renderle più semplici. Per il momento la piccola non può capire tutto ciò che le viene detto, o presentato, lo farà quando sarà il momento e allora sarà meglio che non ci siano troppi errori da dover correggere. Si rivolge, poi, alla Diaconessa ''Sarà quello che vorrà la Dea e noi potremo soltanto sostenerla in alcune parti del suo cammino.'' non può sapere quali siano i timori di >>
ARSHAL >> Roseline, ma ha visto il suo volto passare da un'espressione fin troppo felice e sicura, ad una apparentemente preoccupata.
INISH [stanza Arshal - braccia mamma] Ah che soddisfazione essere tolta finalmente da quel piccolo recinto per finire dritta tra le braccia della mamma. Sorride la bimba inspirando il suo profumo caldo, che riconosce d'istinto, forse persino l'odore di latte del suo seno attraverso la veste e il viso si strofina per un attimo contro di lei proprio come farebbe un qualsiasi animaletto contro il >>>
INISH >>>fianco della propria madre. Non vede gli spiriti ovviamente, eppure certo ai suoi occhi nella stanza non ci sono solo le sacerdotesse. oh no, non ha bisogno delle vere Ombre, a lei bastano i giochi di luce per vedere cose che non fanno affatto parte del mondo concreto e terreno che appartiene a tutti gli adulti non toccati dalla fredda mano della Velata. Un attimo in cui il sorriso indugia>>>
INISH >>>mentre lei si bea di quelle giocose illusioni quindi è la figura della diaconessa del Vespro a richiamare la sua attenzione, così come la voce della mamma che si fa sentire, dolce, amata, rassicurante. C'è tuttavia una sorta di serietà incredibile nel modo in cui la piccola osserva la figlia del Vespro, le labbra appena corrucciate e lo sguardo intento che rimane puntato su di lei come >>>
INISH >>> realmente potesse capire e anzi cercasse di comprendere quella sconosciuta con la stella nera in fronte con tutte le sue forze. Silenziosa e immobile per alcuni secondi torna a schiudere quindi le labbra agitando un braccino verso di lei in modo alcuanto goffo [ Lin Lin Lin Lin] ripete scoppiando poi nuovamente a ridere.
ROSELINE { Stanza arshal }{ Osserva il delizioso quadretto che le si presenta davanti con un sorriso ora appena un po' più cupo. Adesso che ha visto la piccola e si è accertata della sua salute e bellezza, tocca alla madre } Ho poggiato l' qualcosa per voi Arshal. Mangiate, sforzatevi di finire tutto, vi farà bene { o almeno così le hanno detto. Si avvicina di qualche passo, >>
ROSELINE >> tentando sempre di tenere a badagli spiriti, di tenere lontane le loro mani adunche dalla piccola. Non le farebbero del male, ma non vuole che si avvicinino troppo al suo corpicino esile. hanno già il suo, quello di Callista, quello di Chloe, e quello di hagall. Che lascino la bambina in pace, per ora. Fin quando la dea lo vorrà } Posso prenderla per un po? { chiede, capendo solo adesso >>
ROSELINE >> che quel suono simile ad uno scampanellio è forse un tentativo di ripetere il suo nome troppo lungo } Oh! { ripete per l'ennesima volta, conquistata dallo sguardo di inish e dai suoi movimenti un po' goffi, tendendole un braccio e tentando di afferrare la sua minuscola manina }
ARSHAL [Stanza Arshal] la risata della bambina rallegra il cuore della Magistra, ma il suo corpo non può essere sostenuto dalla giocia di tenere Inish tra le braccia. Attende di sentire le parole di Roseline, o di scorgere i suoi gesti. China il capo in segno d'assenso alle parole della figlia del Vespro ''Speravo che lo chiedeste...ho sicuramente bisogno i mangiare e riposare.'' Allunga le bracci, >>
ARSHAL >> per far sì che Roseline possa accogliere Inish tra le proprie. Dovrebbe muoversi subito verso il cibo, eppure il suo istinto di madre la obbliga a rimanere ferma, ad osservare la figura stretta della sacerdotessa, ad assicurarsi che l bambina sia al sicuro...sa che con le sue sorelle non potrà mai accaderle nulla di male, m quello è un istinto che non riesce a frenare.
INISH [stanza Arshal - braccia Roseline] Viene offerta alla diaconessa del Vespro e nonostante una prima titubanza quando la mamma allungherà del tutto le braccia sarà anche lei a distendere le proprie nel tentativo di farsi accogliere tra quelle della vespertina, la testa sollevata, quasi ribaltata indietro per guardarla dal basso con espressione assorta. Una manciata di secondi quindi se lei la>>>
INISH >>>avrà presa le si appoggerà contro il seno portando con fretta decisamente insospettabile la manina destra a cercare di afferrarle una ciocca di quei lunghi capelli chiari come il sole, imprigionandoli saldamente e, se la figlia di Rhiannon non sarà lesta a sottrarre alla piccola quel bottino ella se lo porterà alle labbra infilandosi in bocca, senza tirarla, l'intera punta della ciocca>>>>
INISH >>>iniziando a succhiarla con una certa avidità umidiccia. Un primo assaggio del Vespro, è il caso di dirlo, in senso letterale.
ROSELINE { Stanza arshal }{ Apre le braccia, pronta ad accogliere la piccola Inish. Sembrano rami secchi ed esili i suoi arti, tutta la sua figura smunta e debole, eppure accoglie la figlia della Magistra con una dolcezza a lei estranea } Lin eh? Hai ragione, ho un nome troppo complicato per te. { impegnata a parlare a vanvera, non si accorge che la furbetta, lesta, si infila un suo boccolo in bocca>>
ROSELINE >> cominciando a succhiarlo. lei dal suo canto, impallidisce }Arshal. Arshal. { gli occhi sbarrati, non muove un muscolo } Tua figlia. Tua figlia mi sta mangiando i capelli! I miei capelli! { piangerebbe se non fosse troppo orgogliosa per farlo } Non si fa, non si fa Inish. Ti prego, ti prego lasciali. { si rivolge direttamente al demonietto ora, pur senza muoversi di >>
ROSELINE >> un muscolo }
INISH [braccia Roseline] Gli occhi socchiusi par molto assorta nel continuare a succhiare quel delizioso boccolo biondo il cui chiarore ora è andato un po' perso, scurito dalla saliva appiccicaticcia che l'ha inumidito ed ha incollato tra loro quei fili aurei dandogli un aspetto solido e compatto. Sembra del tutto insensibile alle prime parole di Roseline, e tuttavia la sua voce concitata alla fine>>>
INISH >>>ha la meglio conquistando così la curiosità della bimbetta che sfila i capelli dalla bocca, pur senza mollare il pugnetto che li stringe saldamente, per sollevare il viso verso il suo ed osservarla perplessa, come proprio non capisse tutta quella agitazione che la donna par palesare senza che vi sia assolutamente nulla di diverso da un attimo prima [ghe... nga nghe...] dichiara quindi, >>>
INISH >>> e quanto abbia da dire resterà probabilmente un mistero però che sia rivolto alla diaconessa è evidente quanto il nuovo tintinnare ilare di quell'unica semplice parola [Lin Lin Lin LIn] seguita da una risata e dal volgersi del viso e torcersi in parte del corpo in direzione della madre. I capelli ancora nella manina, naturalmente.
ARSHAL [Stanza Arshal] finalmente accetta di staccarsi, di voltare le spalle alle due e di sedersi allo scrittoio per mangiare quanto Roseline le ha portato...ma subito la voce della Diaconessa risuona allarmata ed Arshal volta il capo, per poter scorgere cosa stia accadendo. ''E' mia figlia, Roseline, se la Dea avesse voluto una bambina tranquilla, avrebbe scelto un'altra sacerdotessa per >>
ARSHAL >> farle da madre.'' scuote leggermente il capo ''E' vero, Inish, non si fa.'' prosegue ountando gli occhi chiari sul corpicino della bambina ''Potete toglierle i capelli di mano, sorella, non si romperà.'' aggiunge tornando a rivolgersi a Roseline, ma tutto il suo discorso è stato pronunciato con tono divertito...e finalmente la Magistra si volta e solleva la forchetta.
ROSELINE { Stanza Arshal }{ Completamente atterrita, ascolta le parole di Arshal e pare quasi sul punto di svenire. Che assurda personcina è la Diaconessa della Nera! Non teme gli spiriti che le stanno sempre in agguanto, ma basta un fagottino come quello che le maltratta un po' i capelli e va completamente nel pallone. Il braccio destro permane sotto il sedere della neonata, >>
ROSELINE >> mentre la mano sinistra sale a prendere quella piccolissima della figlia di Beltane. Con delicatezza e fermezza al contempo tenterebbe quindi di sciogliere quella presa ferrea. } Su Inish, da brava, lascia. Puoi giocare con il ciondolo se ti va. { dice indicando la bella pietra viola che spicca sul collo, incastonata nella stella d'argento. Ed eccola, vende il simbolo della >>
ROSELINE >> sua Signora per farsi lasciare i capelli. Dovrebbe essere fulminata all'istante. }
INISH [braccia Roseline] Guarda la mamma per parecchi istanti l'espressione curiosa di chi evidentemente non capisce cosa sia tutta quella contrarietà e dove siano finiti i bei sorrisi di poco prima. Uno sfarfallio di ciglia scure su qyegli occhi verde mare quindi quando la mano delicata della diaconessa di Rhiannon si poserà sulla sua tornerà a ruotare quella testolina ancora così grossa rispetto>>
INISH >>>suo corpo di bimba per metterla a fuoco. le dita piccine si stringeranno ostinate intorno a quei capelli trattenendoli e tirandoli un poco, ora sì, almeno fino a che non le verrà indicato il ciondolo con l'ametista. Oh quel luccichio viola, la pietra, le punte scintillanti, le sfumature di colore di quel metallo e del gioiello in sè d'improvviso assorbono tutto il suo mondo e con un >>>
INISH >>> gridolino di gioia scalcia e si dimena contro il petto esile della figlia del Vespro cercando di ghermire quella stella con entrambe le manine, le piccole dita che tirano e carezzano il castone mentre una punta scintillante viene immdiatamente portata alla bocca.
ARSHAL [Stanza Arshal] porta alcuni bocconi alle labbra e ingoia lentamente, poi posa la forchetta e torna ad alzarsi. S'accosta alle due e con la mano destra sfiora leggermente il volto della bambina ''Roseline, potreste tenere con voi Enya per questo Meriggio?...Oh, scusate...Inish ha anche un altro nome, Enya, appunto.'' si passa una mano sul volto ambrato, prima di chinarsi per baciare il capo >>
ARSHAL >> �Fai la brava con Roseline, piccola fiamma.� Sorride e nonostante la stanchezza è un sorriso caldo, amorevole. �Devo riposare, ma preferirei che la piccola non fosse costretta a passare tutto il giorno nella sua culla. In più, credo che vi farà bene imparare a prendervi cura di lei.� Attende una risposta da parte della Diaconessa e solo se sarà affermativa andrà a raggiungere >>
ARSHAL >> nuovamente il letto. L'istinto sarebbe quello di restare sempre con la bambina, ma si fida delle sue sorelle e presto potrà concedersi qualche ora di sonno...preparandosi all'eventuale notte piena di pianti.
ROSELINE { Stanza Arshal }{ sospirà di sollievo quando finalmente la peste le molla i riccioli. Annuisce appena alle parole della Magistra, e sorride appena } Tranquilla sorella. Ci penserò io. Che la Nera vi accolga tra le sue braccia in un sonno ristoratore { e con voce più dolce aggiunge } Ora io e la piccola fiammetta andiamo fuori, così non diamo fastidio. Vero? { cheide >>
ROSELINE >> retorica alla bimba. Così dicendo darebbe le spalle alla donna, andando verso l'uscio e schiudendolo con la mancina, la destra sempre ferma a sostenere Inish. La porta si richiude da sola alle sue spalle, e lei comincia a percorrere il corridoio in penombra, diretta al passaggio presso la Nicchia dell'oscura. Solo ora si accorge che la marmocchia si è messa in bocca una punta della>>
ROSELINE > stella. Sospira avvilita } beh, te l'avevo detto io che potevi giocarci. { e se la stringe con entrambe le braccia un po' di più al petto scarno } Attenta solo a non farti male, intesi? Non ci sono ombre in cui nascondersi quando una figlia della Rossa è arrabbiata. Oh, ma tu non sai manco di cosa sto parlando! { sorride di nuovo. Che strana oggi, la Diaconessa }
INISH [braccia Roseline] Un ultimo sguardo alla mamma quando la diaconessa si avvia alla porta ma quel ciondolo luccicante è così allettante che torna ben presto a dedicarcisi completamente, le piccole dita percorrono per intero la forma della stella infilandosi anche in bocca per poterne toccare l'ultima punta. La fronte si aggrotta appena e il piccolo oggetto viene sfilato dalle labbra lucido di >>>
INISH >>>saliva per essere nuovamente guardato nella sua interezza, carezzato, palpeggiato. occhioni che si sollevano per qualche istante verso il volto della figlia di Rhiannon mentre ancora si gingilla con il ciondolo quindi la stella viene accostata al visetto e la piccola passa la lingua sulla lucida ametista che richiama la stella sulla fronte della sacerdotessa. Qualche attimo ancora quindi,>>>
INISH da quella boccuccia innocente sorgera acuto tanto da rimbombare tra le arcate del corridoio e nel silenzio che le avvolge un gridolino mentre la destra stringerebbe il ciondolo e la sinistra si protenderebbe con forza verso l'alto, tutto il corpicino di colpo teso e proteso verso il viso della Diaconessa.
ROSELINE { Corridoio > Nicchia Cerridwen }{ percorre il corridoio con il fagottino bavoso in braccio, sospirando di tanto in tanto, portando pazienza } Oh, ma cosa ci sarà mai di tanto eccitante in questo ciondolo? Sei proprio un'immatura mia cara piccola Inish, già { pare quasi aver perso la testa } Adesso shhh { si porta per un momento il dito indice della mano sinistra alle labbra } Dobbiamo andare >
ROSELINE >> in un posto e tu devi stare buona buona { così dicendo supera l'ultima arcata ritrovandosi nei pressi della nicchia di Rhiannon. Lì si accovaccia, deponendo a terra il piccolo terremoto e finendo per sedersi a gambe incrociate, la bimba di fronte a lei che tiene ancora per le mani. } Dì un po', ti reggi seduta almeno, o sei proprio una lumachina? { chiede, mormorando, sapendo di non >>
ROSELINE >> ottenere risposta. } mh, poco male { la prende di nuovo, adagiandola in grembo, la schiena poggiata sul suo petto, togliendole dalla vista la collana }Ecco Inish, la vedi questa grande statua. Lei, è Rhiannon { spiega }
INISH [nicchia Rhiannon] Povera sacerdotessa quante ne deve passare. la bimba è in effetti proprio immatura e invece che tacere gorgheggia bellamente lasciando la collana e cercando di arrampicarlesi tra le braccia per toccare la stella che ha sulla fronte, più piccola e nera ma uguale a quella del ciondolo che fino a poco prima era stato tra le sue mani e nella sua bocca. un altro verso leggero>>>
INISH >>> una sorta di mugugnio e di fatto quando ella si siede e la mette seduta sì, si regge discretamente ma non pare affatto intenzionata a rimanersene lì buona buona a guardare dal basso la grande statua scura. Gli occhioni sgranati e le labbrine imbronciate esclama con voce decisamente alta per quel tempio avvolto dalla quiete soprattutto là dove la Velata osserva dalle ombre la sua figlia>>>
INISH >>> [Nonononono] la prima parte del nome è andata persa, ma poco importa alla piccola che tenta di slanciare il busto in avati per atterrare carponi con le manine sul freddo pavimento di pietra, e a meno di essere bloccata tempestivamente è proprio ad infilarsi sotto il piccolo altare per raggiungere il piedistallo dela grande statua.
INISH // è proprio sotto il piccolo altare che andrà ad infilarsi per raggiungere il piedistallo della grande statua.
ROSELINE { Nicchia Rhiannon }{ Sta per parlare ancora ma la piccola le sguscia via, atterrando sul pavimento, e cominciando a gattonare verso l'altare. Lei, dal suo canto, non è abbastanza tempestiva ad alzarsi, e quando lo fa lei è in carreggiata verso l'altare } Oh, la Dea mi fulminerà { esclama spazientita, mettendosi pure lei a gattoni e seguendola.Nel frattempo prega erdentemente che non passi>>
ROSELINE >> di lì la somma stella, e si prepara a riacciuffare da dietro la piccola, infilandosi pure lei sotto l'altare } Inish, basta. TU sei destinata a diventare u na grande sacerdotessa, e non si comportano così le grandi sacerdotesse, non te l'ha detto la mamma? bene, te lo dico io. { Tenendola stretta con la destra, si va a sfilare dal collo il ciondolo con la sinistra. Glielo mostra, >>
ROSELINE >> mettendolo davanti agli occhi } Guarda che ti do? Se stai buona e zitta te lo regalo, promesso { No, non è affatto tagliata per fare la bambinaia }
INISH [sotto altare di Rhiannon] Ed è quasi arrivata, si ferma a gattoni alla base del piedistallo della velata e una manina già tenta di appoggiarsi su di esso per cercar di iniziare a dare la scalata mentre l'indice viene puntato al volto coperto della dea con aria curiosa [ Nononono] ripete, come la chiamasse, cercasse anzi di richiamare la sua attenzione per farsi prendere in braccio anche da>>>
INISH >>>da quella nuova sconosciuta, impavida, evidentemente non impressionata dal buio che la attornia, ma quell'atto viene interrotto dall'avanzata della Diaconessa. Indugia, il visino imbronciato e ancora sventaglia una manina verso la statua che torreggia su di lei, scura e muta [Nononono] ripete con tono più interrogativo gli occhi che si fanno leggermente lugidi e le gote si arrossano come >>>
INISH >>>stesse per mettersi a piangere quando la magica stellina compie il miracolo. La bimba torna ad osservarla e la statua viene lasciata al suo silenzio in favore del monile luccicante che lei cerca di riafferrare e infilarsi in bocca. Nel caso vi riuscisse, starà effettivamente in silenzio, suggendolo come fosse un ciuccio e lasciandosi ricatturare da Roseline tra le cui braccia, se lei glielo>>
INISH >>>permetterà, andrà ad assopirsi beata come un angelo.
ROSELINE { NIcchia > Corridoio }{ Finalmente riesce ad agguantarla, e se la prende tra le braccia. Il povero ciondolo, simbolo della Signora Nera, viene rimesso in bocca dalla piccina. Sospira sconfitta, rialzandosi con un po' di fatica e passandole la catenella attorno al collo } Ecco, così almeno non me lo perdi { mormora cullandola dolcemente } Ma è solo un prestito { precisa, cullandola sempre e>>
ROSELINE >> dirigendo i propri passi verso il corridoio }
[Modificato da .callista. 25/08/2011 15:12]
"Io sono sempre stata te."