Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!

Forum delle Sacerdotesse del gioco di ruolo Isola di Avalon

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)O( Una stella per calmare una bambina )O(

Ultimo Aggiornamento: 27/08/2011 15:47
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Luna Nera
23/08/2011 21:42
 
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Riposo Arshal 2/2
Riassunto: Arshal riposa nella propria stanza e si sveglia soltanto per occuparsi di Inish. Roseline porta alla neo-mamma qualcosa da mangiare e accetta d'occuparsi della bambina per il resto del pomeriggio, in modo che Arshal possa tornare a coricarsi.
Roseline porta la bambina davanti alla statua di Rhiannon e per farla calmare finisce per cederle il ciondolo a forma di stella che porta al collo.

Commento: Considerando che Roseline e Inish vivono sotto lo stesso tetto, spero non serva l'approvazione del passaggio del ciondolo.

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9890483

ARSHAL [Ala Sacerdotale/Stanza Arshal] sdraiata nel proprio letto, con gli occhi chiusi, la Magistra indossa l'abito rosso delle figlie del Meriggio ed i suoi capelli scuri sono stati pettinati con cura...eppure Arshal dorme, in queste prime ore del Meriggio, mentre il sole è alto e all'esterno fa brillare di riflessi scarlatti le mura del Tempio. Ancora il suo corpo non ha riacquistato per >>
ARSHAL >> intero le forze perse a causa del parto e ancora il suo corpo mostra i segni della gravidanza, anche se il ventre non è più gonfio, come s'è mostrato per tanto tempo, dato che la bambina che v'era custodita si trova ora nella sua culla...vicina a sua madre, ma non più unita completamente.

INISH [stanza di Arshal - culla] Il sole è alto e i suoi raggi scivolano anche nell'artificiosa penombra creata per far dormire la madre e la figlia, spiragli d'oro che s'insinuano, che fan scintillare il pulviscolo leggero che aleggia nella stanza. Nessun suono eccessivo, nulla che davvero infranga la quiete di quel meriggio di eterna primavera eppure la piccola non dorme. No, in quella culla c'è >>
INISH >>> una creaturina ben allerta, i grandi occhi color del male sono spalancati a guardare i giochi di ombra e luce che si disegnano sul soffitto e le piccole mani paffute vengono allungate a cercar di afferrare qualcuno di quei granelli scintillanti come lucciole diurne. Un solo piccolo gorgheggio ed il frusciare delle stoffe delle coltri mentre la piccola da supina tenta di ribaltarsi >>>
INISH >>>lateralmente verso destra, così da trovar appoggio sulle ginocchia e portar quelle braccine sventaglianti ad aggrapparsi goffe e morbidose al bordo della culla.

ARSHAL [Stanza Arshal] forse sono i raggi del sole a destarla, forse la sacerdotessa ha riposato abbastanza...o forse bastano i lievi suoni prodotti dalla figlia a far sì che le palpebre s'alzino, andando a scoprire le chiare iridi. Per un istante si limita ad osservare il soffito, lasciando il corpo del tutto rilassanto, inerte, ma concentrando la propria attenzione suoi suoni che giungono >>
ROSELINE Ti sussurra - //posso entrare? *_*
ARSHAL >> dalla culla. Bassi e tranquilli, non ci sono pianti, nè emergenze apparenti e la madre può mantenere la propria tranquillità, mentre si volta sul fianco destro per poi mettersi a sedere...con cautela, perchè sa che il suo corpo ha bisogno di riprendere le normali abitudini con calma, anche se la sua volontà sarebbe quella di correre alla culla ogni volta che le è possibile.

INISH [stanza arshal - culla] Ed eccola lì, la bimba dai capelli neri e dalla pelle d'ambra che spunta con la sua testolina e le guanciotte paffute in esplorazione del mondo circostante. Le piccole dita si stringono per qualche istante sul bordo della culla mentre ella tenta di spingere avanti un poco il busto per guardare meglio all'esterno, incantata dal fluttuare di una piccola tarma >>>
INISH >>>probabilmente fuggita da qualche armadio [ba... ma... ma... muma!] blatera. sillabe apparentemente sconnesse sebbene l'ultima parola, se di tale si può parlare, sia rivolta alla rossa magistra che s'è tirata a sedere, mettendo in fuga la farfallina ma calamitando totalmente l'attenzione della figlia i cui occhi ora non lasciano un solo istante la sua figura [ ma!! Muma!!] ripete con >>
INISH >>>ostinazione quasi aggressiva iniziando ad agitare le braccine in sua direzione prima di ricadere, inevitabilmente, sul soffice fondo della culla

ROSELINE { Corridoio > Stanza arshal }{ Avanza lungo il corridoio in penombra, accompagnata dagli spiriti che non la lasciano mai sola. I passi sono leggeri, scalzi, sotto i piedi può ben percepire la pietra serena con la quale è stato costruito il luogo. Poggiato sulla mano destra c'è un vassoio con diversi viveri. Una caraffa d'acqua della fonte sacra, un piatto con carne essiccata, >>
ROSELINE >> un tozzo di pane, una forchetta, un coltellino e un calice. La stanza di Arshal dista ormai qualche passo, e la Diaconessa nera sembra oggi di buon umore, tanto che le labbra sono perfino un poco incurvate, in quello che sembra un accenno di sorriso. La veste nera, quella sacerdotale, cinge il suo corpo troppo magro, i boccoli cadono perfettamente ordinati sulle spalle esili e >>
ROSELINE >> sulla schiena, lunghi fino alla vita. Alla cintola pendono il sacchetto con le rune e l'athamè, al collo il ciondolo con l'ametista } Posso entrare, sorella? {dirà da dietro la porta una volta raggiuntala, bussando contemporaneamente con le nocche sul legno. Tutto questo si svolgerà in modo molto silenzioso, forse arshal non la sentirà neppure. Non con i comuni sensi mortali, almeno. >>
ROSELINE >> Il fatto è che la normanna non vuole svegliare la bimba, nel caso stia dormendo. Non sta più nella pelle, e si nota. Vuole assolutamente vederla }

ARSHAL >> sperando che la testa smetta di girare e le permetta di fissare lo sguardo su Inish. Prima che la vista torni a mettersi a fuoco, sente quella nuova voce giungere fino a lei ed il sorriso si fa ancora più largo, mentre l�espressione del volto si tinge di un certo orgoglio: quale madre non è felice di sentire le prime parole del proprio figlio, anche se ancora stentate e quasi del tutto >>
ARSHAL >> irriconoscibili? La vista torna appena in tempo perché la sacerdotessa possa vedere la piccola agitare le corte braccia e ricadere nella culla. S�avvicina, anche se non troppo in fretta�a cosa serbe l�aiuto di una madre, se cade a terra nel tentativo di raggiungere la sua creatura? Posa le mani sul bordo della culla ed abbassa gli occhi a scrutarne l�interno. Eppure qualcosa la >>
ARSHAL >> distrae, l�attira verso l�esterno della stanza. Sente l�oscura luce del Vespro avvicinarsi e la sua voce giungere in un basso sussurro...fatica a comprenderne le parole, ma sa cosa rispondere ''Entrate, Roseline.'' la sua voce risuona alta, in modo da essere udita con certezza, ma non tanto da poter allarmare la bambina.

INISH [staza arshal - culla] Un piccolo goffo scarabeo, ecco che cosa sembra quella bimba ricaduta a pancia in su nella propria culla, le labbra rosee atteggiate in un broncio da creatura vilipesa e la fronte aggrondata in una serie di minuscole rughe d'espressione così abbondanti da apparire su quel volto di bambina addirittura caricaturali. Non demorde la piccola, anche se vede il volto della >>>
INISH >>>madre affacciarsi oltre la sponda, la fissa un lungo momento prima di tornare a rotolare sul fianco, tornando a mettersi gattoni dapprima, poi cercando con una leggera spinta di issarsi in ginocchio riaggrappandosi all'orlo della culla [Lin Lin] ripete, fa eco alla voce della propria genitrice con quel suono che sembra un campanellino tintinnante. E ride, ride come una matta, a labbra >>>
INISH >>aperte, gli occhi fissi verso dove la magistra stessa si è voltata e tra una risata e l'altra per quel suono così nuovo e tintinnante ecco che la vocina di bambina torna a ripeterlo ancora e ancora e ancora [ Lin lin Lin Lin] ilare, e con le guance che si tingon ben presto del rosso scarlatto delle mele isolane.

ROSELINE { Corridoio > Stanza }{ Sospinge con la mancina la porta, ed è dentro, in quella alcova molto simile, se non identica, alla sua. Subito andrebbe a dirigersi verso lo scrittoio, poggiando su di esso il vassoio } Dov''è ? Dov'è? { ciarla in un bisbiglio, guardando la madre, il suo letto, sotto le lenzuola, a terra. No, di bambini non se ne intende } Come state Arshal? { chiede, anche se >>
ROSELINE >> tutto il suo interesse è al momento catalizzato dalla piccola che non scorge da nessuna parte, fino a quando una risata e un suono simile a quello di un campanellino richiamano la sua attenzione. } oh { gli occhi sembrano diventarle più grandi mentre si avvicina alla culletta che contiene la piccola Inish. Si sporge oltre il legno, e con lei gli spiriti si affacciano curiosi. Un piccolo>>
ROSELINE >> fagottino, grosso non più di un filoncino di pane, sta ripetendo quelle che sembrano le finali del suo nome, ma che lei non riconosce per tali } Ohy, per la Velata! { esclama fissando lo sguardo azzurro in quegli occhi cangianti e sui capelli radi e neri, una lanugine scura } QUanto è bella! E diventerà una sacerdotessa! si, l'ha detto Callista, quindi sarà vero. { non ha >>
ROSELINE >> mai detto tutte queste parole in una volta, probabilmente. Poi s'adombra, tentando di allontanare gli spiriti da quella culla con un cenno stizzito. E sembra sperare, in un momento di carico silenzio, che non sia proprio la nera a reclamarla }

ARSHAL [Stanza Arshal] torna a concentrare la propria attenzione sul contenuto della culla, sulla bambina che s'agita e ride, mentre tenta di dire...cosa? Ascolta con attenzione e immagina che sia la ripetizione di ciò che lei stessa ha appena detto, anche se certo non può esserne sicura. Sente Roseline entrare nella stanza, ne percepisce i movimenti e la presenza oscura, ne sente la voce...ma non >>
ARSHAL >> si volta subito ad osservare la sorella. Si china, invece, allungando le braccia verso Inish, andando a cingerla per poi portarsela al petto�il suo peso è ancora poco e non pensa che lo sforzo sia eccessivo, nonostante la stanchezza che sente su di sé. Porta il braccio destro a sostenere il sederino della figlia, quasi a farle da sedia, mentre la mano destra si posa sulla schiena, sostenendo
ARSHAL >>
ARSHAL >> Infine si volta verso la Diaconessa che le ha raggiunte e le labbra lasciano uscire la sua voce, che ora ritrova il suo solito tono caldo e basso�anche se le parole escono un po� lente ''Inish, lei è Roseline.'' la frase pronunciata per la bambina è breve, semplice, ma non è detta con quel tono che spesso gli adulti usano nei confronti dei bambini, strascicando le parole, o storpiandole >>
ARSHAL >> per renderle più semplici. Per il momento la piccola non può capire tutto ciò che le viene detto, o presentato, lo farà quando sarà il momento e allora sarà meglio che non ci siano troppi errori da dover correggere. Si rivolge, poi, alla Diaconessa ''Sarà quello che vorrà la Dea e noi potremo soltanto sostenerla in alcune parti del suo cammino.'' non può sapere quali siano i timori di >>
ARSHAL >> Roseline, ma ha visto il suo volto passare da un'espressione fin troppo felice e sicura, ad una apparentemente preoccupata.

INISH [stanza Arshal - braccia mamma] Ah che soddisfazione essere tolta finalmente da quel piccolo recinto per finire dritta tra le braccia della mamma. Sorride la bimba inspirando il suo profumo caldo, che riconosce d'istinto, forse persino l'odore di latte del suo seno attraverso la veste e il viso si strofina per un attimo contro di lei proprio come farebbe un qualsiasi animaletto contro il >>>
INISH >>>fianco della propria madre. Non vede gli spiriti ovviamente, eppure certo ai suoi occhi nella stanza non ci sono solo le sacerdotesse. oh no, non ha bisogno delle vere Ombre, a lei bastano i giochi di luce per vedere cose che non fanno affatto parte del mondo concreto e terreno che appartiene a tutti gli adulti non toccati dalla fredda mano della Velata. Un attimo in cui il sorriso indugia>>>
INISH >>>mentre lei si bea di quelle giocose illusioni quindi è la figura della diaconessa del Vespro a richiamare la sua attenzione, così come la voce della mamma che si fa sentire, dolce, amata, rassicurante. C'è tuttavia una sorta di serietà incredibile nel modo in cui la piccola osserva la figlia del Vespro, le labbra appena corrucciate e lo sguardo intento che rimane puntato su di lei come >>>
INISH >>> realmente potesse capire e anzi cercasse di comprendere quella sconosciuta con la stella nera in fronte con tutte le sue forze. Silenziosa e immobile per alcuni secondi torna a schiudere quindi le labbra agitando un braccino verso di lei in modo alcuanto goffo [ Lin Lin Lin Lin] ripete scoppiando poi nuovamente a ridere.

ROSELINE { Stanza arshal }{ Osserva il delizioso quadretto che le si presenta davanti con un sorriso ora appena un po' più cupo. Adesso che ha visto la piccola e si è accertata della sua salute e bellezza, tocca alla madre } Ho poggiato l' qualcosa per voi Arshal. Mangiate, sforzatevi di finire tutto, vi farà bene { o almeno così le hanno detto. Si avvicina di qualche passo, >>
ROSELINE >> tentando sempre di tenere a badagli spiriti, di tenere lontane le loro mani adunche dalla piccola. Non le farebbero del male, ma non vuole che si avvicinino troppo al suo corpicino esile. hanno già il suo, quello di Callista, quello di Chloe, e quello di hagall. Che lascino la bambina in pace, per ora. Fin quando la dea lo vorrà } Posso prenderla per un po? { chiede, capendo solo adesso >>
ROSELINE >> che quel suono simile ad uno scampanellio è forse un tentativo di ripetere il suo nome troppo lungo } Oh! { ripete per l'ennesima volta, conquistata dallo sguardo di inish e dai suoi movimenti un po' goffi, tendendole un braccio e tentando di afferrare la sua minuscola manina }

ARSHAL [Stanza Arshal] la risata della bambina rallegra il cuore della Magistra, ma il suo corpo non può essere sostenuto dalla giocia di tenere Inish tra le braccia. Attende di sentire le parole di Roseline, o di scorgere i suoi gesti. China il capo in segno d'assenso alle parole della figlia del Vespro ''Speravo che lo chiedeste...ho sicuramente bisogno i mangiare e riposare.'' Allunga le bracci, >>
ARSHAL >> per far sì che Roseline possa accogliere Inish tra le proprie. Dovrebbe muoversi subito verso il cibo, eppure il suo istinto di madre la obbliga a rimanere ferma, ad osservare la figura stretta della sacerdotessa, ad assicurarsi che l bambina sia al sicuro...sa che con le sue sorelle non potrà mai accaderle nulla di male, m quello è un istinto che non riesce a frenare.

INISH [stanza Arshal - braccia Roseline] Viene offerta alla diaconessa del Vespro e nonostante una prima titubanza quando la mamma allungherà del tutto le braccia sarà anche lei a distendere le proprie nel tentativo di farsi accogliere tra quelle della vespertina, la testa sollevata, quasi ribaltata indietro per guardarla dal basso con espressione assorta. Una manciata di secondi quindi se lei la>>>
INISH >>>avrà presa le si appoggerà contro il seno portando con fretta decisamente insospettabile la manina destra a cercare di afferrarle una ciocca di quei lunghi capelli chiari come il sole, imprigionandoli saldamente e, se la figlia di Rhiannon non sarà lesta a sottrarre alla piccola quel bottino ella se lo porterà alle labbra infilandosi in bocca, senza tirarla, l'intera punta della ciocca>>>>
INISH >>>iniziando a succhiarla con una certa avidità umidiccia. Un primo assaggio del Vespro, è il caso di dirlo, in senso letterale.

ROSELINE { Stanza arshal }{ Apre le braccia, pronta ad accogliere la piccola Inish. Sembrano rami secchi ed esili i suoi arti, tutta la sua figura smunta e debole, eppure accoglie la figlia della Magistra con una dolcezza a lei estranea } Lin eh? Hai ragione, ho un nome troppo complicato per te. { impegnata a parlare a vanvera, non si accorge che la furbetta, lesta, si infila un suo boccolo in bocca>>
ROSELINE >> cominciando a succhiarlo. lei dal suo canto, impallidisce }Arshal. Arshal. { gli occhi sbarrati, non muove un muscolo } Tua figlia. Tua figlia mi sta mangiando i capelli! I miei capelli! { piangerebbe se non fosse troppo orgogliosa per farlo } Non si fa, non si fa Inish. Ti prego, ti prego lasciali. { si rivolge direttamente al demonietto ora, pur senza muoversi di >>
ROSELINE >> un muscolo }

INISH [braccia Roseline] Gli occhi socchiusi par molto assorta nel continuare a succhiare quel delizioso boccolo biondo il cui chiarore ora è andato un po' perso, scurito dalla saliva appiccicaticcia che l'ha inumidito ed ha incollato tra loro quei fili aurei dandogli un aspetto solido e compatto. Sembra del tutto insensibile alle prime parole di Roseline, e tuttavia la sua voce concitata alla fine>>>
INISH >>>ha la meglio conquistando così la curiosità della bimbetta che sfila i capelli dalla bocca, pur senza mollare il pugnetto che li stringe saldamente, per sollevare il viso verso il suo ed osservarla perplessa, come proprio non capisse tutta quella agitazione che la donna par palesare senza che vi sia assolutamente nulla di diverso da un attimo prima [ghe... nga nghe...] dichiara quindi, >>>
INISH >>> e quanto abbia da dire resterà probabilmente un mistero però che sia rivolto alla diaconessa è evidente quanto il nuovo tintinnare ilare di quell'unica semplice parola [Lin Lin Lin LIn] seguita da una risata e dal volgersi del viso e torcersi in parte del corpo in direzione della madre. I capelli ancora nella manina, naturalmente.

ARSHAL [Stanza Arshal] finalmente accetta di staccarsi, di voltare le spalle alle due e di sedersi allo scrittoio per mangiare quanto Roseline le ha portato...ma subito la voce della Diaconessa risuona allarmata ed Arshal volta il capo, per poter scorgere cosa stia accadendo. ''E' mia figlia, Roseline, se la Dea avesse voluto una bambina tranquilla, avrebbe scelto un'altra sacerdotessa per >>
ARSHAL >> farle da madre.'' scuote leggermente il capo ''E' vero, Inish, non si fa.'' prosegue ountando gli occhi chiari sul corpicino della bambina ''Potete toglierle i capelli di mano, sorella, non si romperà.'' aggiunge tornando a rivolgersi a Roseline, ma tutto il suo discorso è stato pronunciato con tono divertito...e finalmente la Magistra si volta e solleva la forchetta.

ROSELINE { Stanza Arshal }{ Completamente atterrita, ascolta le parole di Arshal e pare quasi sul punto di svenire. Che assurda personcina è la Diaconessa della Nera! Non teme gli spiriti che le stanno sempre in agguanto, ma basta un fagottino come quello che le maltratta un po' i capelli e va completamente nel pallone. Il braccio destro permane sotto il sedere della neonata, >>
ROSELINE >> mentre la mano sinistra sale a prendere quella piccolissima della figlia di Beltane. Con delicatezza e fermezza al contempo tenterebbe quindi di sciogliere quella presa ferrea. } Su Inish, da brava, lascia. Puoi giocare con il ciondolo se ti va. { dice indicando la bella pietra viola che spicca sul collo, incastonata nella stella d'argento. Ed eccola, vende il simbolo della >>
ROSELINE >> sua Signora per farsi lasciare i capelli. Dovrebbe essere fulminata all'istante. }

INISH [braccia Roseline] Guarda la mamma per parecchi istanti l'espressione curiosa di chi evidentemente non capisce cosa sia tutta quella contrarietà e dove siano finiti i bei sorrisi di poco prima. Uno sfarfallio di ciglia scure su qyegli occhi verde mare quindi quando la mano delicata della diaconessa di Rhiannon si poserà sulla sua tornerà a ruotare quella testolina ancora così grossa rispetto>>
INISH >>>suo corpo di bimba per metterla a fuoco. le dita piccine si stringeranno ostinate intorno a quei capelli trattenendoli e tirandoli un poco, ora sì, almeno fino a che non le verrà indicato il ciondolo con l'ametista. Oh quel luccichio viola, la pietra, le punte scintillanti, le sfumature di colore di quel metallo e del gioiello in sè d'improvviso assorbono tutto il suo mondo e con un >>>
INISH >>> gridolino di gioia scalcia e si dimena contro il petto esile della figlia del Vespro cercando di ghermire quella stella con entrambe le manine, le piccole dita che tirano e carezzano il castone mentre una punta scintillante viene immdiatamente portata alla bocca.

ARSHAL [Stanza Arshal] porta alcuni bocconi alle labbra e ingoia lentamente, poi posa la forchetta e torna ad alzarsi. S'accosta alle due e con la mano destra sfiora leggermente il volto della bambina ''Roseline, potreste tenere con voi Enya per questo Meriggio?...Oh, scusate...Inish ha anche un altro nome, Enya, appunto.'' si passa una mano sul volto ambrato, prima di chinarsi per baciare il capo >>
ARSHAL >> �Fai la brava con Roseline, piccola fiamma.� Sorride e nonostante la stanchezza è un sorriso caldo, amorevole. �Devo riposare, ma preferirei che la piccola non fosse costretta a passare tutto il giorno nella sua culla. In più, credo che vi farà bene imparare a prendervi cura di lei.� Attende una risposta da parte della Diaconessa e solo se sarà affermativa andrà a raggiungere >>
ARSHAL >> nuovamente il letto. L'istinto sarebbe quello di restare sempre con la bambina, ma si fida delle sue sorelle e presto potrà concedersi qualche ora di sonno...preparandosi all'eventuale notte piena di pianti.

ROSELINE { Stanza Arshal }{ sospirà di sollievo quando finalmente la peste le molla i riccioli. Annuisce appena alle parole della Magistra, e sorride appena } Tranquilla sorella. Ci penserò io. Che la Nera vi accolga tra le sue braccia in un sonno ristoratore { e con voce più dolce aggiunge } Ora io e la piccola fiammetta andiamo fuori, così non diamo fastidio. Vero? { cheide >>
ROSELINE >> retorica alla bimba. Così dicendo darebbe le spalle alla donna, andando verso l'uscio e schiudendolo con la mancina, la destra sempre ferma a sostenere Inish. La porta si richiude da sola alle sue spalle, e lei comincia a percorrere il corridoio in penombra, diretta al passaggio presso la Nicchia dell'oscura. Solo ora si accorge che la marmocchia si è messa in bocca una punta della>>
ROSELINE > stella. Sospira avvilita } beh, te l'avevo detto io che potevi giocarci. { e se la stringe con entrambe le braccia un po' di più al petto scarno } Attenta solo a non farti male, intesi? Non ci sono ombre in cui nascondersi quando una figlia della Rossa è arrabbiata. Oh, ma tu non sai manco di cosa sto parlando! { sorride di nuovo. Che strana oggi, la Diaconessa }


INISH [braccia Roseline] Un ultimo sguardo alla mamma quando la diaconessa si avvia alla porta ma quel ciondolo luccicante è così allettante che torna ben presto a dedicarcisi completamente, le piccole dita percorrono per intero la forma della stella infilandosi anche in bocca per poterne toccare l'ultima punta. La fronte si aggrotta appena e il piccolo oggetto viene sfilato dalle labbra lucido di >>>
INISH >>>saliva per essere nuovamente guardato nella sua interezza, carezzato, palpeggiato. occhioni che si sollevano per qualche istante verso il volto della figlia di Rhiannon mentre ancora si gingilla con il ciondolo quindi la stella viene accostata al visetto e la piccola passa la lingua sulla lucida ametista che richiama la stella sulla fronte della sacerdotessa. Qualche attimo ancora quindi,>>>
INISH da quella boccuccia innocente sorgera acuto tanto da rimbombare tra le arcate del corridoio e nel silenzio che le avvolge un gridolino mentre la destra stringerebbe il ciondolo e la sinistra si protenderebbe con forza verso l'alto, tutto il corpicino di colpo teso e proteso verso il viso della Diaconessa.



ROSELINE { Corridoio > Nicchia Cerridwen }{ percorre il corridoio con il fagottino bavoso in braccio, sospirando di tanto in tanto, portando pazienza } Oh, ma cosa ci sarà mai di tanto eccitante in questo ciondolo? Sei proprio un'immatura mia cara piccola Inish, già { pare quasi aver perso la testa } Adesso shhh { si porta per un momento il dito indice della mano sinistra alle labbra } Dobbiamo andare >
ROSELINE >> in un posto e tu devi stare buona buona { così dicendo supera l'ultima arcata ritrovandosi nei pressi della nicchia di Rhiannon. Lì si accovaccia, deponendo a terra il piccolo terremoto e finendo per sedersi a gambe incrociate, la bimba di fronte a lei che tiene ancora per le mani. } Dì un po', ti reggi seduta almeno, o sei proprio una lumachina? { chiede, mormorando, sapendo di non >>
ROSELINE >> ottenere risposta. } mh, poco male { la prende di nuovo, adagiandola in grembo, la schiena poggiata sul suo petto, togliendole dalla vista la collana }Ecco Inish, la vedi questa grande statua. Lei, è Rhiannon { spiega }



INISH [nicchia Rhiannon] Povera sacerdotessa quante ne deve passare. la bimba è in effetti proprio immatura e invece che tacere gorgheggia bellamente lasciando la collana e cercando di arrampicarlesi tra le braccia per toccare la stella che ha sulla fronte, più piccola e nera ma uguale a quella del ciondolo che fino a poco prima era stato tra le sue mani e nella sua bocca. un altro verso leggero>>>
INISH >>> una sorta di mugugnio e di fatto quando ella si siede e la mette seduta sì, si regge discretamente ma non pare affatto intenzionata a rimanersene lì buona buona a guardare dal basso la grande statua scura. Gli occhioni sgranati e le labbrine imbronciate esclama con voce decisamente alta per quel tempio avvolto dalla quiete soprattutto là dove la Velata osserva dalle ombre la sua figlia>>>
INISH >>> [Nonononono] la prima parte del nome è andata persa, ma poco importa alla piccola che tenta di slanciare il busto in avati per atterrare carponi con le manine sul freddo pavimento di pietra, e a meno di essere bloccata tempestivamente è proprio ad infilarsi sotto il piccolo altare per raggiungere il piedistallo dela grande statua.
INISH // è proprio sotto il piccolo altare che andrà ad infilarsi per raggiungere il piedistallo della grande statua.



ROSELINE { Nicchia Rhiannon }{ Sta per parlare ancora ma la piccola le sguscia via, atterrando sul pavimento, e cominciando a gattonare verso l'altare. Lei, dal suo canto, non è abbastanza tempestiva ad alzarsi, e quando lo fa lei è in carreggiata verso l'altare } Oh, la Dea mi fulminerà { esclama spazientita, mettendosi pure lei a gattoni e seguendola.Nel frattempo prega erdentemente che non passi>>
ROSELINE >> di lì la somma stella, e si prepara a riacciuffare da dietro la piccola, infilandosi pure lei sotto l'altare } Inish, basta. TU sei destinata a diventare u na grande sacerdotessa, e non si comportano così le grandi sacerdotesse, non te l'ha detto la mamma? bene, te lo dico io. { Tenendola stretta con la destra, si va a sfilare dal collo il ciondolo con la sinistra. Glielo mostra, >>
ROSELINE >> mettendolo davanti agli occhi } Guarda che ti do? Se stai buona e zitta te lo regalo, promesso { No, non è affatto tagliata per fare la bambinaia }

INISH [sotto altare di Rhiannon] Ed è quasi arrivata, si ferma a gattoni alla base del piedistallo della velata e una manina già tenta di appoggiarsi su di esso per cercar di iniziare a dare la scalata mentre l'indice viene puntato al volto coperto della dea con aria curiosa [ Nononono] ripete, come la chiamasse, cercasse anzi di richiamare la sua attenzione per farsi prendere in braccio anche da>>>
INISH >>>da quella nuova sconosciuta, impavida, evidentemente non impressionata dal buio che la attornia, ma quell'atto viene interrotto dall'avanzata della Diaconessa. Indugia, il visino imbronciato e ancora sventaglia una manina verso la statua che torreggia su di lei, scura e muta [Nononono] ripete con tono più interrogativo gli occhi che si fanno leggermente lugidi e le gote si arrossano come >>>
INISH >>>stesse per mettersi a piangere quando la magica stellina compie il miracolo. La bimba torna ad osservarla e la statua viene lasciata al suo silenzio in favore del monile luccicante che lei cerca di riafferrare e infilarsi in bocca. Nel caso vi riuscisse, starà effettivamente in silenzio, suggendolo come fosse un ciuccio e lasciandosi ricatturare da Roseline tra le cui braccia, se lei glielo>>
INISH >>>permetterà, andrà ad assopirsi beata come un angelo.


ROSELINE { NIcchia > Corridoio }{ Finalmente riesce ad agguantarla, e se la prende tra le braccia. Il povero ciondolo, simbolo della Signora Nera, viene rimesso in bocca dalla piccina. Sospira sconfitta, rialzandosi con un po' di fatica e passandole la catenella attorno al collo } Ecco, così almeno non me lo perdi { mormora cullandola dolcemente } Ma è solo un prestito { precisa, cullandola sempre e>>
ROSELINE >> dirigendo i propri passi verso il corridoio }
[Modificato da .callista. 25/08/2011 15:12]



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Riposo Arshal 2/2
Riassunto: Arshal riposa nella sua stanza e Mitrhil la raggiunge per portarle del cibo e assicurarsi che stia bene. Le due parleranno dei danni che, forse, ha compiuto il figlio della Custode e le riconsegnerà la camicia di Bryok. Nel frattempo, Inish si sveglia e tenta la fuga dalla propria culla. Fermata da Mitrhil, inizierà a piangere e avrà un conato di vomito. Una volta calmata, sarà ancora contrariata dalla decisione della madre di non lasciarle il ciondolo di Roseline.

Da approvare:
1- Riposo di Arshal ultimato
2- Mitrhil è in possesso della camicia di Bryok e sa che è sospettato d'aver imbratato la Navata (role di riferimento: freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9888517)
3- Ci sarebbe sempre il ciondolo di Roseline, che ora è passato ad Arshal, ma come ho scritto nella role precedente...vedete voi se serve l'approvazione, visto che viviamo tutte sotto lo stesso tetto.

ARSHAL [Stanza Arshal] le palpebre sono abbassate sugli occhi chiari e l'ancella del Meriggio dorme, concedendosi ancora quel riposo che l è necessario per riprendere del tutto le forze perse a causa del parto. Inish dorme nella sua culla, la sacerdotessa l'ha osservata a lungo, prima di coricarsi nel proprio letto. Si muove appena, senza rendersene conto, forse in reazione a un qualche sogno che occupa la sua mente, o forse per puro caso. Il braccio destro scivola dal letto e rimane a penzolare nel vuoto, muovendosi appena. Arshal indossa il vestito rosso, il colore della Madre, e ha nuovamente appeso al collo il ciondolo a forma di stella, mentre l'athame è stato tolto dal fianco e posato ai piedi del letto. E' perfettamente vestita ed il sonno non ha ancora scompigliato in modo eccessivo i lunghi capelli scuri.


MITRHIL {[ ->camera privata di Arshal]} )O( { Il sole è abbastanza alto ormai, l’alba è già un ricordo lontano con i suoi tenui colori, che lentamente hanno inondato di luce l’isola e il tempio. Le mura bianche assorbono i raggi del sole e l’aria circola delicata all’interno della dimora sacerdotale, carica delle fragranze dell’isola delle mele. Una bambina è venuta al mondo, il suo vagito ha rallegrato la quotidianità delle sacerdotesse, un sorriso che si affaccia compiaciuto sul viso della Custode, la quale procede lungo il corridoio proprio in direzione della stanza della Rossa Magistra. Solo un pensiero la preoccupa: dov’è Bryok? Quel bambino ha il potere di cacciarsi nei peggio guai, non può biasimarlo, del resto qui non è che ci sia molto da fare per un cucciolo della sua età. La porta della consorella è a pochi passi, non dovrebbe essere troppo presto per farle visita, di sicuro il vassoio che regge tra le mani con sopra una tazza di latte, un paio di fette di pane con abbondante miele e una mela, non potranno che allettare la neo mamma. Sorrege il vassoio con un mano facendo attenzione a non versare il latte, per bussare delicatamente alla porta. Sa che Arshal è in camera, la sua luce arde come fiamma viva al suo interno. } Arshal… posso entrare? Viveri in arrivo! { La voce si alza chiara e cristallina, con una punta di ironia, mentre riacchiappa al volo il vassoio prima di farlo finire a terra, osservando il latte che ondeggia paurosamente. }


ARSHAL [Stanza Arshal] le palpebre s'alzano, le chiare iridi osservano il soffitto, senza vederlo realmente...non subito, almeno. Non ha sentito i passi della Custode dell'Alba avvicinarsi, ma sa che è vicina, ne sente la bianca luce, mentre cammina lungo il corridoio. E' il legame con la sorella ad averla svegliata? O ha dormito abbastanza per oggi? Alza leggermente il capo, per poi cercare di sui gomiti…ma la testa inizia a girare e le fa capire che non è ancora il momento di gesti troppo veloci. Nel suo sguardo passa un lampo di rabbia. Non è abituata a restare ferma, a non potersi occupare dei compiti che la Dea e il Tempio le richiedono...ma è stata proprio la Dea a chiederle di portare in grembo la bambina che ora dorme tranquilla. Sospira, mentre ricade sul cuscino e sente la voce della Custode oltre la porta. ''Entrate.'' una sola parola, alta e decisa...non è certa di poter mantenere la voce così alta per una frase più lunga.



MITRHIL {[ camera privata di Arshal]} )O( { La voce della magistra è poco più di un sussurro, la bambina starà dormendo, giacchè non ne sente il pianto allegro. Fa scattare la serratura girando la maniglia per poi riprendere saldamente il vassoio e aprire la porta allungando il piede, che da sotto la lunga veste bianca, si accosta alla porta sospingendola quel tanto da permetterle di entrare. } Sono venuta a vedere come stai e a portarti qualcosa da mangiare! { Si attenua la voce della Custode proprio per non disturbare il sonno della bambina. Se prima poteva comprendere la spossatezza delle donne dopo il parto, dopo la nascita di Bryok sa bene come il fisico sia sdebilitato e un po’ di dolcezza e di energia non le faranno certo male… anzi. La vede distesa a letto, con quel cipiglio sul volto di chi non è abituato all’inattività. [//Empatia lvl 3] } Un po’ di riposo ti rimetteranno completamente nel fisico, abbi pazienza ancora qualche giorno. Le energie che hai te le assorbe quasi tutte la tua bambina, concediti del tempo mia cara per riprenderti. Vedrai che già fra qualche giorno tornerai alle tue mansioni! { Parla con dolcezza come ad una figlia, appoggia il vassoio accanto al letto così che la magistra possa prendere quello che più le aggrada. } Latte, pane, miele e frutta. Non voglio che rimanga nemmeno una briciola sul vassoio! { Si scosta per affacciarsi sulla culla della bambina e osservare quel piccolo miracolo che dorme beatamente. } E’ bellissima Arshal! { Le passa delicatamente il dito sul profilo del viso, per tornare verso la rossa ancella e sedersi sul letto al suo fianco. }


ARSHAL [Stanza Arshal] gira il capo per osservare la Custode che avanza nella stanza e ne ascolta la voce, che così dolce e gradita risuona alle sue orecchie. Sorride osserva per un attimo il vassoio che è stato posato accanto a lei. Prova, poi, nuovamente ad alzarsi. La testa gira ancora, ma Arshal si sforza di mettersi a sedere e appoggiare la schiena alla testiera del letto. ''Grazie.'' allunga la mano verso il contenitore in cui si trova il latte e aggiunge ''Non lascerò nemmeno una briciola, allora.'' la voce è tenuta bassa e risuona stanca, ma le labbra sono piegate in un sorriso ed il viso ora si fa più sereno ''In realtà, avevo bisogno di vederti, ho qualcosa da mostrarti.''


MITRHIL {[ camera privata di Arshal]} )O( { Annuisce compiaciuta a quella remissività, quando è in gioco la salute di una consorella, o di qualunque creatura che abbia la sventura di rivolgersi a lei, la custode non la da’ vinta a nessuno. } Bene! { Accentuando il sorriso. } Mi è dispiaciuto non poter essere presente al tuo parto, è un dispiacere che farò fatica a sciogliere dal mio cuore. Ma sono felice di vedere che state entrambe bene! { Lo sguardo d’argento si sposta per un momento verso la culletta, per poi tornare ad osservare incuriosita la magistra. } Da mostrarmi? { Si inarca il sopraciglio della bianca vestale, a quella strana richiesta. }


INISH [stanza arshal - culla] Un movimento leggero, la boccuccia che si spalanca in un sospiro che la amplia al massimo e poi la lascia richiudere. Uno sbadiglio sommesso a cui si accompagna il ruotare del corpicino tra le coltri verso il fianco destro. Braccine che si allungano leggermente e i pugnetti chiusi vengono accostati gli occhi stropicciandoli in un gesto lento e tenero. Non c'è più la stellina di callista, divenuta solo un'ombra sulla pelle ambrata e sul cuscino. Un respiro più profondo e nel giro di un attimo, come solo i bimbi sanno fare, è sveglia. Le manine si abbassano e le gambine scalcian via le coperte rivelando la collana troppo lunga con il ciondolo della Velata che viene prontamente portato alla bocca prima che la piccola si tiri in ginocchio, silenziosa, e spii le due donne da oltre il bordo di quella culla ormai quasi stretta.


ARSHAL [Stanza Arshal] porta alle labbra il latte ed inizia a sorseggiarlo, mentre ascolta le parole della Custode con tutta l'attenzione che le è concesso di avere. Stacca il contenitore dalle labbra, per poter dare una risposta a Mitrhil ''Guardate nella cassapanca.'' dice indicando con la mano sinistra i piedi del letto ''Troverete dei vestiti da bambino e voglio chiedervi se ne riconoscete almeno uno.” Non aggiunge altro, per il momento. Sente i movimenti ch provengono dalla culla, ma non ci sono pianti e per il momento decide di concentrarsi ancora sulla Custode...una cosa alla volta, oggi le sembra anche troppo da affrontare.


MITRHIL {[ camera privata di Arshal]} )O( { Si alza la custode, compiendo appena pochi passi per arrivare alal cassapanca, così, come indicatole dalla magistra ne solleva il coperchio per prendere un paio di vestitini, di certo troppo grandi per essere quelli della piccola Inish, che si agita appena nella culletta. Solo uno sguardo rapido alla bambina per accertarsi che non pianga, per poi tornare a fissare la sua attenzione su quei piccoli capi di abbigliamento. Il vestitino non sembra riconoscerlo, ma la camicina, beh la camicina ha tutta l’aria di essere quella di Bryok. Si fa ancora più curioso il viso di Mitrhil, sebbene si arricciano appena le labbra in una smorfia contrariata. } Questa è di Bryok… e ho quasi timore di chiederti perché ce l’hai tu! { Chiude la cassapanca portando la camicina con sé, per sedersi nuovamente sul bordo del letto. } Immagino che ci sia una storia anche da ascoltare! { Sospira appena, immaginando chissà quali birbonate da parte del figlio. }


INISH [stanza Arshal - culla] Le operazioni non sono molto differenti da quelle già apprese nel corso dei giorni trascorsi, la bimba, in silenzio perfetto, si stacca dall'orlo della culla e con le manine tenta di ghermire la montagnola di soffici coperte che sono state messe nella culla per renderla gradevole anche per quella creaturina minuscola che era all'inizio e, se non vi sarà un intervento tempestivo da parte di una delle due, vista anche la loro apparente ed ingenua tranquillità, la piccola lascerà cadere il fardello a terra, alla base della culla, appoggiando quindi le manine sul bordo così da sfruttarle per far leva e sollevare il corpo grassottello quanto basta da slanciare il busto in avanti. Stella che viene liberata dalle labbra e che torna a ricadere sul petto mentre sempre senza emettere un fiato la bimba si lascerebbe ricadere con un tonfo attutito sull'ammasso sconclusionato appena espulso dalla culla.


ARSHAL [Stanza Arshal] ''Sì, 'è una storia da raccontare, anche se non sono sicura di quale sia...'' per un attimo torna a sorseggiare il latte ed appare sovrappensiero ''Ho trovato questi vestiti nella Navata del Tempio e la navata era...completamente sporca di marmellata, diciamo...sembrava più che altro frutta troppo matura gettata da tutte le parti.'' abbassa la tazza, prima di concludere ''Ròis ha pulito tutto e una donna appartenente ai druidi m'ha aiutato a recuperare questi...ancora non avevo dato alla luce Inish, non volevo rischiare di cadere sul pavimento scivoloso.'' mentre pronuncia quelle parole, lo sguardo corre alla culla e Arshal può scorgere il tentativo di evasione della bambina, che ogni giorno cresce di più. Sa di non poter correre a sollevarla, dunque si rivolge nuovamente alla sorella ''Vedo che anche mia figlia inizia presto a farmi preoccupare, puoi raccoglierla?''



MITRHIL {[ camera privata di Arshal]} )O( { Ascolta con attenzione quella breve storia e il suo sguardo si incupisce ancora di più quando la magistra le illustra la bravata commessa dal figlio. } Mi dispiace Arshal, mi scuso io per quella peste di Bryok, credo che lo abbia fatto un po’ per noia e un po’ perché credo sia inquieto con me. { Annuisce con gioia alzandosi dal letto per dirigersi verso la culla, prima che la bimba salti sopra il cumolo di coperte formato ai piedi del lettino. } Presa in tempo! Non sarai anche tu una monella vero? { Si addolcisce lo sguardo nel vedere gli occhi vispi della bambina, la tiene in braccio assaporando quella dolcezza effimera che solo un bambino può trasmettere. Con Inish al collo, torna a sedersi sul letto, tenendo la piccola sulle ginocchia. } Credo che Bryok voglia andare in foresta con i ranger, almeno mi sembra quella la sua attitudine o desiderio momentaneo! Sono ben felice di accontentarlo, ma ho posto una condizione: dovrà compiere 10 anni, se la sua intenzione rimarrà quella di vivere con i ranger, lo affiderò direttamente alla Signora dei Boschi! Tra l’altro sembra averlo preso sotto la sua ala! { I Suoi occhi chiari si concentrano sulla bambina, sorridendole mentre solleva ritmicamente le ginocchia per farla sobbalzare come se fosse su un cavalluccio. }


INISH [stanza di Arshal] E di fatto il proprio tuffo sulle coperte non va a buon fine e la piccola viene inevitabilmente bloccata dalle braccia di Mithril che la cingono traendola a sè. Gli occhi color mare si sgranano e che quella sconosciuta le sia di fatto piombata addosso è evidente che alla piccola non piaccia affatto. L'espressione si fa in un istante crucciata, crucciatissima e la bocca si schiude di nuovo ma non per sbadigliare o parlare, come usalmente fa, bensì per lanciare uno di quegli urli mostruosi che preludono un pianto a dirotto. Le guance che si fanno paonazze mentre viene trasportata come un bambolotto dalla Custode, le lacrime che scendono mescolandosi al moccio in un unico torrente appiccicoso a cui va sventuratamente ad unirsi, vista l'iniziativa del cavalluccio e il pianto che l'ha scossa anche la sera precedente lasciandola già un po' scombussolata un bel conato di vomito che, a meno che Mitrhil non trovi modo di allontanarla da sè con un gesto estremamente rapido, andrà a riversarsi con ogni probabilità su quella veste candida da figlia della Vergine.


ARSHAL [Stanza Arshal] gli occhi verdi si fissano sulla figura della figlia, che ora si trova tra le braccia di Mitrhil. Scuote leggermente, prima di replicare alle parole della Custode ''Non so se sia stato realmente Bryok a ridurre in quel modo la Navata...ho immaginato che i vestiti fossero suoi e della figlia di Chloe, dato che loro sono gli unici bambini che vivono al Tempio...oh, lo erano quando li ho trovati, ma Inish è comunque ancora troppo piccola per creare danni di quelle dimensioni.'' vorrebbe aggiungere altro a quel discorso, ma al pianto della bambina s'aggiunge il vomito e la schiena di Arshal si fa più dritta, mentre le braccia s'allungano ''Lascia che la prenda io...sono debole, ma non così tanto.'' sorride e il suo tono rimane tranquillo, per non spaventare la bambina.


MITRHIL {[ camera privata di Arshal]} )O( { Il suo cruccio e il pensiero di Bryok, l’hanno allontanata da quelle che sono le reali esigenze della bambina che ha in braccio, che ovviamente, tra le braccia di una sconosciuta, non può che dimostrare il suo disappunto. Lacrime e rigurgito inondano la custode che allungherebbe la bambina verso Arshal, così che la possa prendere. } La bambina ha ragione, non mi sono nemmeno presentata! { Rivolgendosi alla bimba come ad una persona adulta. } Mi dispiace Inish, il legame che mi lega alla tua mamma non mi lega necessariamente a te! { Le sorride, la veste si lava, anche se l’acido del vomito non è certo piacevole. } Io mi chiamo Mitrhil! { Allunga la mano verso perché sia lei eventualmente a toccarla. } Credo che quei due monelli abbiano formato una società segreta! Appena riuscirò a trovare Bryok, me lo farò da lui cosa sia effettivamente successo! { Riportando lo sguardo argentato sul visetto della bambina, sorridendole affettuosamente. }


INISH [braccia Arshal] Il pianto si smorza soffocato dalla nausea e da quel malessere generico che è suscitato dal vomito, la bambina boccheggia leggermente, la gola dolente e inacidita dagli acidi gastrici. Tira su con il naso mentre ancora qualche grosso lacrimone scivola lungo le guanciotte e sul mento e la piccola cerca di raccogliersi contro il petto della madre in cerca di protezione da quella strana sconosciuta, le manine che si aggrappan alla veste della genitrice su cui probabilmente resterà una scia di muco ben poco gradevole e quando nuovamente Mitrhil si avvicina la bimba la guarderà imbronciata con le labbra arricciate e da esse fluirà una vocetta resa roca e sottile dallo sforzo [Mitti tellina... ma Mitti butta! Butta butta!] voltando quindi il visino per nascondersi meglio contro il rassicurante corpo materno desiderosa evidentemente di trovar conforto nel suo profumo e nella sua dolcezza.


ARSHAL [Stanza Arshal] Accoglie la bambina tra le braccia e vedere che lei le si stringe al petto le fa dimenticare la rabbia provata poco prima per l'immobilità forzata. Alza la mano destra per accarezzarle leggermente il viso...quel viso che tanto somiglia al suo, quasi la Dea avesse voluto sottolineare che quella figlia appartiene al Tempio e non ad un uomo mortale. ''Tranquilla, Enya, non è successo niente.'' la voce della Magistra risuona bassa, rassicurante, mentre cerca di confortare la figlia ''Mitrhil è un sacerdotessa dell'Alba, piccola, e le sacerdotesse dell'Alba non possono essere brutte.'' il tono assume una lieve sfumatura di rimprovero, ma la Magistra non è realmente arrabbiata, sa che la bambina deve ancora imparare a non aver paura di ciò che le è estraneo. Corruga leggermente la fronte, nel notare il ciondolo a forma di stella che Inish porta al collo, ma per il momento lascia il pensiero da parte e si rivolge alla Custode ''Bryok dovrà imparare la disciplina, se vorrà vivere assieme ai rangers...quindi, a maggior ragione, se la colpa è sua, è bene che capisca che queste cose non sono permesse.''


MITRHIL {[ camera privata di Arshal]} )O( { Ritira la mano incrociandola all’altra posandole poi sul grembo. } Ha ragione la bambina, i miei pensieri mi hanno offuscata da quelle che sono le sue esigenze… vero piccina? Appena riesco a scovarlo sarà lui stesso a dirmi cosa è successo! { Volgendosi poi verso Arshal. Rimane in silenzio per qualche istante, poi quando le labbra torneranno a muoversi non saranno le parole a spandersi nell’aria, ma una dolce melodia, una ninna nanna che risale ad albori antichi, dolce, rasserenante, la voce della custode è chiara armoniosa: voce di soprano leggero che come suono del flauto verrebbe donata per alleggerire i cuori. [// Espressività artistica lvl 2] Si perde in quella nenia, lasciando che sia la sua anima di luce a parlare direttamente alla bambina con quei virtuosismi delicati. }


INISH [stanza Arshal] Non pare contenta la piccola, e se anche in effetti calore e profumo del seno materno possono in qualche modo confortarla ed aiutarla a ritrovare la quiete sufficiente a calmare il pianto e asciugare le lacrime il tono di rimprovero che le viene rivolto non migliora di certo la propria disposizione verso la custode e anzi, è quasi piccato lo sguardo che rivolge alla madre rimanendole rannicchiata in grembo ma tornando a tacere il respiro ancora un po' affannoso che si esplica in inalazioni fatte tirando su il moccio rimanente col naso mentre la stella della Velata viene portata alle labbra come fosse un ciuccio, le piccole labbra che vi si incollano così come intorno ad essa rimangono ben serrate le piccole mani. Una presa salda, broncio e capriccio, forse, o forse un vero timore ed una piccola delusione, l'assaggio dell'amaro del mondo attraverso la difesa di un estraneo da parte della propria stessa genitrice. Ma come tutti sanno l'umore dei bimbi è facile a mutare ed è la voce della custode a sciogliere quella nuvola nera dal faccino rotondo portando dapprima lo sguardo a illuminarsi d'interesse poi l'espressione a rilassarsi fino a fare spuntare un piccolo sorriso a favore dell'albosa.


ARSHAL [Stanza Arshal] si rende vagamente conto del fatto che la bambina ha sporcato la sua rossa veste...ma non le è mai importato molto di sporcarlo, in fin dei conti gli abiti si lavano. ''Chi ti ha dato questo?'' domanda, prima che la canzone di Mitrhil abbia inizio e portando la mano destra verso il ciondolo, mentre la sinistra continua a stringere al petto la bambina. Con delicatezza, cerca di sfilarlo dalle labbra di Inish, cercando d'evitare che le punte ne feriscano le labbra ''Non è un gioco.'' sussurra e non è sdegnata per il fatto che una delle sue sorella abbia ceduto il ciondolo che appartiene alle figlie della Dea...perchè Ella sa quanto le sue figlie Le sono fedeli e quello è soltanto un simbolo. Ciò che la preoccupa è il pericolo che quell'oggetto comporta per una bambina così piccola, date le sue piccole dimensioni e le punte da cui è formato. Le poche parole che ha pronunciato, però, non mostrano alcuna rabbia, ma solo interesse. Dato che la persona in questione è fuori dalla sua portata, è inutile riversare la rabbia su quella bambina che ancora non può comprendere tutto ciò che le accade intorno e che gli adulti dicono, o fanno.


MITRHIL {[ camera privata di Arshal -> alloggio privato ]} )O( { Le note si susseguono delicate in un alternanza di ritmi, fino a scemare lentamente e perdersi tra i respiri delle tre figlie della Dea. Il ciondolo riluce alla luce che penetra nella camera, luce che sa essere della Giusta, per intensità e luminosità. Una sorella avrò voluto fare un dono speciale alla piccola. Si alza la custode dal letto per riprendere la postura eretta. } Forse è meglio che vada a cercare mio figlio! { Sorride la custode alle attenzioni che Arshal riserva alla piccola e a quella dolce ammonizione riguardo al farsi male. } Sono contenta di vedervi entrambe in buona salute, qualche giorno ancora e vedrai che tornerai ad essere efficiente, con la consapevolezza però di aver conquistata una nuova forza! Se hai bisogno di qualsiasi cosa, per te o per la bambina, manda pure a chiamarmi! Sarò ben felice di correre in vostro aiuto! Che Arianrhod vi illumini la giornata con la su dolcezza! { Le labbra si allungano in un sorriso radioso, per poi lasciare madre e figlia alle reciproche attenzioni. La custode andrà a cambiarsi la veste prima di andare alla ricerca di suo figlio, non potrà essere troppo lontano… perlomeno è quello che si augura. }

>>>INISH [braccia Arshal] Il sorriso dura poco, non è la domanda della madre a disturbarla ma il fatto che tenti di sfilarle il ciondolo dalle labbra. La fronte si aggrotta leggermente e a discapito del povero manufatto quello che era solo un leggero succhiare diventa ben presto lo stringersi dei dentini, piccoli, non ancora del tutto nati ma già in buona parte presenti, sul lucido metallo accompagnato da un verso stridente e dall'agitarsi delle manine per cercar di cacciare via quelle della madre che sta cercando di sottrarle il ciondolo. Evidente è che ella non vi trovi alcun pericolo, inconsapevole e ingenua, e si ribelli conseguentemente al gesto di premura della propria genitrice. E che sia o meno riuscita ad impedirle di toglierle quell�oggetto di bocca si staccherà comunque dal suo petto tentando di scivolare di lato e allontanarsi gattonando attraverso il letto. Capetto che sia che sia riuscita a sfuggire alla presa della madre sia che sia ancora in essa ruota verso Mitrhil quando essa si allontana, manina destra che si alza e con un sorriso furbetto agita le piccole dita [ ava ava Mitti]

ARSHAL [Stanza Arshal] ''Che la Madre vi guidi, Mitrhil.'' pronuincia mentre la vede allontanarsi ''Se avrò un qualche bisogno ve lo farò sapere.'' detto questo si volta nuovamente verso Inish e lascia che gattoni sul letto, rinunciando a sfilare il ciondolo, per paura di ferirla. Si mette a sedere, sperando che il latte le abbia dato la forza necessaria a fare pochi passi. Raggiunge lo scrittoio e da esso solleva un bracciale dorato...è un oggetto molto prezioso, per lei, ma è formato da un solo pezzo, non è abbastanza piccolo per essere ingoiato e non presenta alcuna punta. Torna verso il letto e si siede, andando a mettere il bracciale davanti al volto della bambina. Non è un bene che s'abitui ad ottenere quello che vuole, ma è altrettanto sbagliato che debba crescere senza giocattoli. Dovrà risolvere la questione. Nel frattempo, porta il braciale davanti al volto della bambina, se sarà ancora all sua portta.

INISH [letto - stanza arshal] Permane seduta sul letto dopo essersi allontanata un poco dalla madre. Getta uno sguardo in direzione dello scrittoio lasciando scivolare il ciondolo dalle labbra per andare a raggomitolarsi contro il soffice guanciale. Uno sbadiglio grande quanto la boccuccia può fare e la stellina viene stretta nella mano destra con delicatezza, senza ferirsi. Segue tuttavia i movimenti della magistra del meriggio, un timido sorriso osservando lei e poi il gioiello ma non lo prende, non ha una gran importanza per lei quell'oggetto, solo lo studio e come ogni bravo bimbo senza ulteriori storie cercherà di riavvicinarsi alla propria genitrice cercando di appoggiarle il capo sul ventre o su una coscia, cosa che, se le dovesse riuscire, preluderebbe ad un rapido appisolarsi contro di lei.

ARSHAL [Stanza Arshal] lascia che la bambina si appoggi a lei ed abbassa la mano che stringe il bracciale. Sorride. Per il momento sembra che il gioiello non le abbia causato ferite, ma è difficile che una madre si fidi in eterno. Cerca di aprire lentamente la mano di Inish, andando a prendere nella destr, anche il ciondolo, se la bambina non si sveglierà. ''Dovrò trovare qualcosa che abbia questa forma, pare.'' Accarezza piano la testa della piccola, posa accanto a sè gli oggetti e torna a dedicare la propria attenzione ai cibi che la Cuustode dell'Alba le ha portato. Si rende conto solo ora d'essere affamata ed è probabile che ascolterà le parole di Mitrhil, non lasciando neanche una briciola.






"Io sono sempre stata te."






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