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Forum delle Sacerdotesse del gioco di ruolo Isola di Avalon

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)O( Lui non è ancora morto )O(

Ultimo Aggiornamento: 09/08/2011 19:02
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09/08/2011 18:54
 
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Cure al corpo di Azhael
o0)O(0o


Riassunto: Link FM


Nivienne prega al Tempio quando sente dei rumori provenire dall'esterno. Valstaf farà il suo ingresso portando in spalla il corpo incosciente di Azhael. Aiutati da Ardal, il gregario di congrega, il ferito verrà portato in Sala Visite. La Stella del Meriggio prenderà una decisione preoccupandosi subito del draconico, perchè in fin di vita, ed in un secondo momento del cavaliere. In un primo momento ci sarà la conta delle ferite, in un secondo l'anamesi, mentre il russo le racconterà ciò che è successo. Le Fenice tenterà così di richiamare il Potere delle Fiamme di Cerridwen per guarire il corpo del vichingo, tutto ad eccezione del dito medio della mano destra, per cui non può far nulla senza le Sorelle. Il panico prevarrà sull'ancella quando Azhael non si risveglierà e porrà nuove domande al cavaliere. Un'idea si delineerebbe nella mente della Stella del Meriggio, ma prima dovrà parlarne con Callista. Infine, stanca, rimarrà ancora per lavare via il sangue dal corpo del draconico, mentre Valstaf si rifocillerà per poi rimanere al Tempio per riposare.
Dal canto suo l'anima di Azhael controllerà ogni avvenimento dal suo limbo, tentando di far comprendere alla Fenice che è ancora vivo, solo altrove.


//Commento: Giocata luuunga e con una strana anima in giro, tzè [SM=g27824] Vedremo cosa succederà più avanti XD

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NIVIENNE { Corridoio Ala Sacerdotale --> Tempio } – { Le Ombre del Vespro si sono allungate andando a lambire ogni angolo del Tempio, ora che i raggi del Meriggio son venuti meno ed il sole è ormai sparito oltre l’orizzonte. Anche le mura del Tempio si sono tinte del colore della Notte, così come ogni sera, nell’eterna danza dell’Equilibrio. La Velata Regna Sovrana sui suoi spiriti che sembrano raggiungerla ed agguantarla, sospiri, mentre le fiamme delle torce, appese alle pareti del corridoio dell’ala sacerdotale, ne bramano la pelle rosea e le vesti rosse come il sangue. Stesso sangue che le scorre nelle vene riscaldato dalle Fiamme della Giusta. Un’Ombra di Fuoco. Si muove colei che ne è Figlia Prediletta, i piedi nudi calcano la fredda pietra, dirigendosi verso il Tempio. Rumore lieve intrecciato al fruscio di vesti che la inseguono, i riccioli d’ebano sono acconciati in una coda alta e stretti fermamente da un nastrino di velluto rosso, soltanto alcune piccole ciocche ribelli le incorniciano il viso. Brilla leggermente il rubino che ha al collo, incastonato nel ciondolo a forma di stella, mentre s’alza e s’abbassa sul corpetto al ritmo del suo respiro. L’athame dal manico scarlatto pende alla cintola destra e sembra scomparire fra le pieghe della veste vermiglia. La Ruota gira imperterrita, presto sarà Lughnasadh, quali frutti sarà pronta a raccogliere? Pensieri, in questa notte carica di sospiri, mentre oltrepasserebbe l’arcata che la condurrà nella stanza centrale del Tempio. }

NIVIENNE ha ottenuto: 20

VALSTAF [ sentiero / tempio] Cammina lento il cavaliere, cerca di bilanciare l-asse del corpo verso il fianco dx per adagiarsi del tutto il peso di azhael su di se. la casacca, prima bianca ora e'pregna di sangue raggrumato. I muscoli dolgono per lo sforzo, ma cerca di tener al massimo il ritmo stringendo i denti e costringendosi a ignorare il dolore che ormai gli percorre le vene e i muscoli dalla gamba al petto e al braccio..( resistenza+2/potenza+2). Va avanti come puo' non puo' permettersi soste se non di qualche secondo sulla via come ha fatto per mantener costante il limite . La vista del tempio alla fine del sentiero poco sopra di lui gli fa sfuggir un lieve gemito di dolo..la cordigliera e' notevolmente lontana ma il tempio e' il solo luogo opve ha pensato a portare l'amico il solo luogo ove forse qualche miracolo sia possibile.. la caduta ha ridotto il draconico male e il russo non se ne da pace.. si ferma solo un attimo sul sentiero prima di affrontare gli ultimi metri che lo separano dai giardini esterni . [ ci siamo.. - pensa tra se - resisti amico.. ci siamo quasi ] parla come se il rosso potesse risponfdergli .Non e' Sisco ma non ci vuole il chirurgo per capire che è in condizioni disperate.. la sua sola speranza e'la dea. e l'arte della sacerdotesse. Come semprem è a loro che anche stavolta l'aquila si affida.. '' sperando che ci sia qualcuna negli interni..''.

AZHAEL [limbo | anima] Il dolore è inesistente, non è arrivato, ma probabilmente non è giunta nemmeno la morte... Non ancora... Il Vichingo - o meglio la sua anima fuori dal corpo - ha visto il sangue, ha visto le ossa fratturate in maniera scomposta, ha visto quello che è rimasto delle sue spoglie mortali, ed ora continua ad osservare il tentativo disperato del suo alleato che, con ostinata tenacia, ha deciso di non lasciarlo morire ai piedi della cordigliera. Sorride l'anima, seduta su un pavimento inconsistente, mentre apprezza immobile i gesti del cavaliere. [coraggio, amico mio] non c'è voce tra le labbra dell'anima, ma un solo pensiero, che probabilmente non arriverà alla mente di Valstaf... Ma come può saperlo il draconico? Fino a qualche minuto prima non sapeva nemmeno dell'esistenza di quel limbo... Ed ora non è certo se quella sia una maledizione o una benedizione: ha potuto osservare l'armata e i suoi piani segreti, come se nel suo trascendere a quella condizione ci fosse celata una sorta di dono. Incrocia le braccia al petto, sereno in viso, attende muto.

NIVIENNE { Tempio (Navata Centrale)} – { Si fermerebbe la Fenice per alcuni istanti, sostando sotto l’arcata, appoggiando la man dritta alla colonna, mentre le smeraldine iridi scandaglierebbero per un momento l’Altare e la Navata Centrale, l’ingresso, per ritornar infine sul Sacro Fuoco e poi sull’imago della Gravida. Una guardiana di Fuoco e Fiamme. Un battito di ciglia ed infine passo che verrebbe nuovamente mosso, questa volta verso l’Altare, verso il crepitio delle Fiamme. Le maniche abbondanti le nasconderebbero ora le mani che verrebbero intrecciate poco sotto al ventre, lo sguardo rivolto verso la Statua Granitica, prima che le palpebre possan chiudersi e l’Ancella rivolgersi in una muta e semplice preghiera. Ancora ignara di chi stia per giungere nei Giardini Esterni del Tempio. }

VALSTAF [ tempio/ pressi giardini ] Avanza piegato verso dx, trascinando un poco il proprio corpo e il peso del dragonico.. ***se sopravvivi giuro che ti faccio mettere a dieta ..** potrebbe quasi trovarci il lato ironico portare il peso dell-amico armato di tutto punto non e' uno scherzo ed ei e' costretto a mantener con la forza il respiro regolare ( volonta ferrea + 2 /resistenza +2/ potenza +2) portando un passo dopo l-altro il peso morto del compagno di sventura, non ha tempo di pemnsare che probvabilmente azhael gli ha salvato la pelle, ne che la sua fine e'in parte colpa sua.. per adesso costringe la mente a ignorare ogni distrazione per mantenersi n grado di usare al massimo le forze del corpo bilanciando volta volta il peso e cercando di ritirarlo su se gli scivola, ** dannato drago devi vivere! - inviisce contro cosa o chi non si sa.. -l'abisso aspetta quel drow..che sia maledetto! ** conoscendo il dragonico sara' nel valhalla a gridare tremenda vendetta contro quell'elfo acrobata ... [ stringi i denti vecchio drago .. ho ancora bis0ogno di te. resisiti] parla ora ad alta voce come se rispondesse all'anima del rosso alfiere dando il proprio supporto. Non riesce ancora aq vedere la sagoma di Nivienne sul sagrato e' costretto a tener lo sguardo semi basso piegato com'e' .. non ha quasi piu forza e ogni passo gli cosa fatica ma continua a stringer i denti. Te lo devo vecchio amico... te lo devo.

AZHAEL [limbo | anima] L'iniziale senso di impotenza è stato ben presto sostituito da una non rassegnata pace interiore, una sensazione di quiete che sarebbe del tutto colma di una inspiegabile gioia, se non fosse per il senso di vuoto provocato dalla mancanza del contatto simbiotico con Vesnah. [Ecco qual'è la parte brutta della morte] Si trova a pensare il guerriero senza sostanza, riconoscendo quanto fondamentale ed impriscindibile fosse il suo legame con la Venerabile. Inspira a fondo, senza che nessun tipo di aria riempia i polmoni. Non ha bisogno di aria, non ha bisogno di nulla e nulla può fare se non compiere quei gesti istintivi, eredità di un passato di carne e sangue. Gli occhi scuri - saranno ancora gli stessi? - continuano ad osservare il mondo degli uomini e in qualche modo le parole di Valstaf lo raggiungono, sebbene quella voce non passi attraverso le orecchie del corpo inerme che lo stesso russo sta portando sulle spalle. [Non ti lascio solo, vecchio mio], risponde col pensiero. [Se non tornerò tra di voi, farò la mia parte da quassù!] L'animo guerriero del Vichingo non ha certo smettere di esistere, nemmeno ora che non c'è sangue caldo a scorrergli nelle vene. L'anima protende il capo in avanti, avvicinandosi in qualche maniera alla scena che osservava da lontano. Scende con lentezza, non avendo praticità ne consapevolezza di quelle capacità, e prova a tendere le braccia verso Valstaf, come a volergli far percepire la propria presenza. Improvvisa... e cerca di farsi vicina, ma una forza alla quale non può opporsi la tiene lontana dal proprio corpo, trascinandola ancora indietro, a sedere sullo stesso pavimento inconsistente dove si trovava prima.

NIVIENNE { Tempio (Navata Centrale)} – { Permarrebbe accanto al Sacro Fuoco, le palpebre chiuse ed il mento inclinato leggermente verso lo sterno, le spalle all’ingresso. Prega colei che è Figlia Prediletta della Giusta, eppur le scarlatte labbra son chiuse, è un intreccio di pensieri, benedizioni e richieste che si crea nella sua mente rivolto ad Ea ed a Lei soltanto. Non ha mai eccelso nel canto come le Figlie dell’Alba e mai ha tentato lontanamente di imparare. Gesti che compie ogni giorno, ogni istante della sue esistenza, Cerridwen al centro esatto dell’universo. Scarlatte labbra che si schiuderebbero lasciandone trapelare un lento sospiro, dei rumori paion giungerle all’oto, mentre la preghiera scemerebbe lasciando ai suoi sensi sol un ricordo di quell’estasi. Passi pesanti di chi sembra arrancare verso una meta, passi stanchi, o almeno questo le sembrerebbe di percepire, mentre le palpebre andrebbero ad aprirsi e chiudersi per un paio di battiti di ciglia. Chi l’ha disturbata? Forse uno dei tanti fedeli o forse qualcuno che ha bisogno di una delle Sue Sacerdotesse? Ruoterebbe così su sé stessa per riuscire a vedere l’ingresso, mentre la man dritta stringerebbe un lembo della veste per muoversi con maggior fluidità. Smeraldine iridi che si poserebbero su una strana figura informe, oltre l’ingresso, tentando di comprender cosa stia accadendo (//Comprensione lv. 5). Passi che si farebbero più veloci avvicinandosi all’ingresso, mentre metterebbe sempre più a fuoco l’immagine. Scarlatte labbra che si aprirebbero lasciando che la sua voce risuoni alta fra le colonne, sta chiamando, anzi ordinando. } Ardal, aiutami presto! Ci sono dei feriti! { Non sa ancora chi siano, ma ciò che ha compreso per ora le basterebbe. Cos’altro sta accadendo sull’Isola Sacra? }

VALSTAF [ tempio] Questo e' uno di quei momento in cui se potesse si farebbe piu forte il suo grido verso la triade nasxosta dietro il velo delle ombre di rhiannon , pregando la Vecchia che non abbia ancora a far cadere la falce sull'amico. Si dice che nella morte, le anime di coloro che si legano per fato possano sopravvivere, e ritrovarsi. Andrebbe in bocca al drago per riprender l'anima di azhael un patto con se stesso, un debito impagabile che gli restera' forse a marchiarlo di un inchiostro ben piu indelebile di quello del funambolo del labirinto che gli impregna la mano dx. Il sangue non si lava, e neppure l'onore.. sempre che la vecchia ricacciasse indietro l'anima di suo per trovare insopportabile la strafottenza assoluta e quasi cinica dell-alfiere della loggia. anche quello probabile.. tutto si pensa fuorche' che coloro che ti si sono legati ti vengano strappati repentinamente, e ti ritrovi col corpo a un passo a chiederti perche'. Cammina quasi trattenendo a stento il dolore che gli impregna ormai il fianco dx del tutto. ( resistenza +2/ potenza +2 / volonta' ferrea +2 ) xconrtinuando a respirare forzatamente sebbene a ogni respiro gli sembri brace ardente quella che gli passa dai polmoni.. fortunatamente nel giunger trascinandosi nei pressi nel sagrato ode forse una voce alta che non riconosce ancora e non riesce forse complice sforzo distanza e notte a vederne i tratti e a capire chi sia ma solo a mezzo tono affaticato uscira' come un ringhio dalle lanbbra dell'aquila un rauco e basso [ fate presto! sta morendo! ] e cercherebbe di compier gli ultimi sforzi inclinando ancora il busto verso dx per riprender piu fermo possibile il peso dell-amico aspettando che arrivi il rinforzo prima di crollar a terra lui stesso per la fatica sebbene il sangue che ha addosso non sia suo.

AZHAEL [limbo | anima] Ci si aspetterebbe una reazione violenta, rabbiosa, al tirare dell'invisibile catena che lega l'anima alla sua prigione di nebbia. Invece il rosso fantasma alza gli angoli della bocca, mostrando nuovamente l'espressione lieta e gentile che da sempre ha caratterizzato il viso del Vichingo nei momenti di maggior gioia. [Non è ancora tempo di tornare?] Domanda silenzioso tra i pensieri, rivolgendo quel questito ai suoi Dèi tutti. Ora è più vicino a loro, a metà strada tra il mondo degli uomini e le Sale Celesti e, senza pretendere di capire la volontà superiore che lo vuole ancora sospeso tra la vita e la morte, attende una risposta che sa non giungerà mai. L'anima torna ad osservare e vede chiara la figura del tempio. Lo sguardo, dotato di nuove capacità, oltrepassa la materia fisica della costruzione per trovarsi al suo interno e poter vedere con chiarezza l'incontro tra Valstaf e Nivienne. L'etereo si solleva, mettendosi in piedi, mentre istintivamente sorride alla vista della Stella del meriggio. Non le ha ancora insegnato abbastanza. Anche questo sarebbe un buon motivo per ritornare in fretta tra i mortali. E quanti ne ha di quei motivi? Senza che voglia contarli, passano uno dopo l'altro a velare le immagini del tempio, finchè l'urlo di Valstaf non lo raggiunge. [No, dannato russo!] Lo riprende amichevolmente [Non darò a nessuno la soddisfazione di vedermi morto! Vedranno un fantasma rubineo tornare dall'inferno... e allora la paura colmerà i loro cuori deboli!]

NIVIENNE { Tempio (Ingresso)} – { Si spegne l’eco della voce della Stella del Meriggio, mentre la figura informe s’avvicina ancora. Una figura alta, possente, che le sembra di aver già visto, ma di cui subito non riesce ancora a vederne il viso, il busto piegato per lo sforzo, la casacca bianca chiazzata di sangue. Smeraldine iridi che si poserebbero sul corpo incosciente che porta con sé. E come potrebbe non riconoscere quell’armatura ed i capelli castani del nordico? Un sussurro le scivolerebbe lento, quasi volesse trattenerlo fra i denti. } Azhael? { Il cuore sembrerebbe perdere un battito alle parole rauche e basse di Valstaf, ora che ha riconosciuto anche lui, anche se nessuno forse potrebbe accorgersene vista la concatenazione degli eventi, nemmeno Ardal che arriverebbe ora correndo in aiuto di colei che l’ha chiamato. Niente si potrebbe scorgere sul suo viso (//Imperturbabilità lv. 5), prima che la sua voce risuoni nuovamente per l’aere. } Presto! Aiuta Valstaf a portare il ferito in sala visite. { Sa cosa fare ed il tempo questa volta è l’unica cosa le manca, deve pensare in fretta ed ha già un’idea precisa. } Veloce! { Così il gregario si avvicinerebbe al cavaliere e lo aiuterebbe a sostenere il peso del draconico per portarlo dove la Stella ha indicato. Si affretterebbe la Fenice dinanzi a loro, lungo la Navata Centrale, per arrivare prima ed aprire la porta d’ebano. }

VALSTAF [ tempio] Avanza ancora il tempo di far arrivare il grgario del tempio e prender il peso del corpo derl dragonico [ e' ancora vivo! ] continua rauco cercando di trattener lo sforzo ( resistenza +2 / volonta' ferrea +2) . tuttavia solo quando gli si avvicina anche la sacersotessa la riconosce [ lady Nivienne. fate attenzione ha una gamba spezzata .. ] sussurrerebbe rauco cercando di mantener azhael su di se fino a quando non ce l'ha il gregario [ prendetelo di qua.. ] neppure si trattiene da un vebro che potrebbe esser preso come un ordine o peggio anche se derttato solo dalla fretta . una volta che il servo delle ancelle ha preso su di se il dragonico il russo molla la presa e crolla in ginocchio a terra respirando affannosamente.. piegato su se stesso cerca di riprender fiato senza piu trattenere gemito di dolore per le braccia e il tronco anchilosato per aver tenuto il peso a lungo.. tuttavia quando avra' rirpreso il normale ritmo, cerca di alzarsi di nuovo. a parte i lievi lividi sul collo lui e' sano, e cercherebbe quindi di seguire con le prorpie gambe i due nell'interno ha ancora con se le spade dai nomi impronunciabili , ma non ci pensa la sola cosa che gli interessa adesso e' il dragonico.

AZHAEL [limbo | anima] I momenti concitati all'interno del tempio vengono registrati dall'anima come immagini lente e leggermente sfocate. Cammina quindi sul suo suolo di nebbia, per seguire la scena, senza che muri e colonne possano ostruire la vista degli avvenimenti terreni. Si rende conto dei sentimenti di Valstaf e di quelli di NIvienne, e vorrebbe ringraziarli per il loro attaccamento alla sua vita. Certamente lo farà, se mai potrà tornare a camminare su Avalon, ma è ostinato a tal punto da voler tentare nuovamente di rincuorarli, cercando di dare un segno di sè. Si aspetta che l'invisibile forza superiore lo terrà ben lontano da corpo, ma pensa che gli potrà bastare un attimo solo per palesare qualcosa di se... Anche se non ha idea di cosa. Il rosso fantasma arresta i passi e si concentra completamente sulla figura di Nivienne: forse la sacerdotessa avrà qualche possibilità in più di percepire i segni della sua anima di quanti non ne abbia Valstaf. Non gli resta che tentare. Con lentezza farebbe sparire ogni cosa, annullando i contorni del tempio e dei suoi occuopanti, al di fuori della Stella del meriggio. La mette a fuoco e in maniera del tutto istintiva, tenta di proiettarsi verso il basso, lanciando la propria essenza come un dardo d'aria verso il mondo dei mortali. Sfreccia veloce contro l'ancella di Cerridwen, mentre la catena invisibile si tende per riportarlo nel suo limbo. Ma, anche da anima, il Vichingo è duro alla resa e cerca di sforzarsi al limite delle sue capacità per raggiungere la donna. Allunga le braccia, protendendosi al massimo delle possibilità e cercherebbe di sfiorarla, se non riuscisse addirittura ad attraversarla, [sono ancora qui] mormora in quell'attimo, prima che la forza superiore lo strappi via, trascinandolo impietosamente nel limbo in cui è costretto. Chissà se la sacerdotessa potrà avvertire qualcosa?

NIVIENNE { Tempio (--> Sala Visite)} – { Veloce il passo di colei che è Figlia Prediletta della Giusta, come una fiammella errante, seguita da Ardal. Lesta andrebbe a posar la man dritta sul pomello ed a farne scattare la serratura per aprire la porta lasciando che questa cigoli sui cardini. S’affretterebbe all’interno della stanza, dimentica per ora di Valstaf, trasportava il draconico e forse non v’era manco una goccia del suo sangue sulla casacca bianca e se mai potesse esser ferito si occuperebbe di lui più tardi. Non è in fin di vita. } Ardal, posalo sul primo letto libero. { Ordina, ma cos’altro potrebbe fare? In questo momento il suo aiuto è più che utile. Dopo lo ringrazierà. } Lì, vicino alla porta! E stai attento a quando lo appoggi, Valstaf ha detto che ha una gamba spezzata. { Indicherebbe con la man dritta, mentre si tirerebbe su le maniche avvicinandosi ad uno dei grandi armadi, ed aprendo alcune ante ne tirerebbe fuori molte bende pulite ed un bacile, che poserebbe sul tavolo accanto al letto, e dentro vi verserebbe dell’acqua fresca e pulita. } Aiutami a togliergli l’armatura, devo vedere meglio le ferite. { Forse prima poteva essere agitata la rossa Ancella, ma ora tutto ciò che deve fare è concentrarsi sul da farsi. Ha già visto moltissimi feriti, tanti quanti è stata in grado di guarire o tentar almeno di donargli sollievo. Si muoverebbero le dita affusolate della Stella con precisione, mentre aiutata da Ardal, andrebbe a togliergli l’armatura pezzo per pezzo. Certo non può permettersi di perdere il suo maestro. } Le ferite sono profonde ed ha perso troppo sangue… { Lo dice più a sé stessa che a qualcuno che possa ascoltarla e sa quale sia l’unica via in questi casi. Cerridwen. Sospira, mentre intinge una benda pulita e la strizza leggermente. E sol quando starebbe per tentar di ripulirlo per vedere bene dove sia stato colpito e non soltanto la gamba sinistra, le sembrerebbe che qualcosa le possa aver sfiorato le braccia, il collo, le gote. Il tocco giocoso del vento o forse qualcos’altro? E’ una Figlia della Giusta e mai uno spirito è riuscito a sfiorarla, a lambirne le carni. Preoccupata si avvicinerebbe al draconico per sentirne il polso, mentre percepirebbe il cuore che continuerebbe a batter piano in un urlo soffocato di dolore (//Potere della Stella lv. 5)}

VALSTAF [ tempio/ interno] man mano che si addentra il respiro tronra legorare , il cuore rallenta il battito tornando al ritmo consueto e il corpo sembra ritrovare la stsbilita'.. non ha avuto alcun cenno dlala sacerdotessa ma non gliene fa una colpa, ora deve occuparsi di azhael.. la vita deldragonico e' ancora appesa a un filo [ resisiti amico mio..] sussurra tra se mentre si avvia dietro la sacerdotrssa nella sala visite. nessun accenno a cosa l'abbia ridotto in quello stato, nessun verbo neppure di grazie , per adesso cerca con lo sguardo una sedia all'interno della sala per andar a dirigersi e ivi si lascerebbe cadere per riposarsi mentre nella mente ancora corrono le immagini dellalotta sul sentiero. hanno scoperto forse un entrata secondaria della tana.. ma quella informazione e' costata cara e rischia di costare ancora di piu.. ** Cerridwen salvalo...** il solo sussuro che esce dalle sue labbra impercettibile. sapra' la Rossa Guerriera salvare il braccio della loggia? .. non puo fare altro che pregare ora ntenendosi in disparte a meno che non lo richiami l'ancella se ne starà da solo da una parte aspettando che la sacerdotessa faccia la sua.

AZHAEL [limbo | anima] Il corpo viene adagiato su un letto e liberato dal peso dell'acciaio di Nja'Dhar, ma non c'è nessun sollievo per l'anima che è già in pace. Il tentativo di palesarsi ai vivi non è stato del tutto vano, anche se l'effetto non è stato efficace come l'alfiere si augurava. Crede di aver notato una minima vibrazione di sorpresa in Nivienne, ma non è affatto certo che l'ancella abbia percepito qualcosa. Ancora una volta senza mostrare risentimento o rabbia l'anima torna a sedersi, in viso un'espressione serena. [non mi fai nemmeno tranquillizzare chi si preoccupa per me?] domanda mentalmente all'entità superiore, sia essa uno spirito, un dio, o quasliasi altra cosa. [Eppure non mi fai morire...] Il suo muto dialogo continua, mentre le prime cure vengono prestate al suo corpo inerme. Le braccia si incrociano nuovamente sul petto e gli occhi attenti continuano a seguire le azioni dei mortali su avalon. Ma dentro qualcosa freme... l'inarrestabile voglia di non arrendersi, nemmeno davanti al potere degli Dèi. Uomo del Nord: mai più fiero e testardo ne fu creato uno. Dallo stato di calma apparente, improvvisamente un nuovo guizzo. Ci vuole riprovare. Lo spirito viene proiettato una seconda volta verso la terra degli uomini, cercando di essere sorprentemente rapido. Il fuoco mentale è ancora fisso su Nivienne e il bersaglio ora è il suo viso. Si concentra su di quello e lo punta, tendendosi in avanti per accompagnare lo slancio dell'aura inconsistente. [Lasciami fare!] Ordina alla forza suprema, che già sta tendendo nuovamente la sua catena. L'anima scenderebbe fino ad avere il volto della sacerdotessa ad un solo palmo ed è allora che, con un'ultimo sforzo, la toccherebbe con entrambe le mani ai lati del viso. [Nivienne, sono qui!] si ripeterebbe, ma non avrebbe tempo di fare altro. Un'anima è solo un'anima e chi decide della sua sorte possiede una forza che la sola testardaggine non può battere. Risucchiato all'indietro, l'alfiere incorporeo vedrebbe il mondo allontanarsi di nuovo, per trovarsi alla stessa distanza di prima. Un'altra volta su quel pavimento senza sostanza.

NIVIENNE { Sala Visite } - { Se il fato le permetterebbe di percepire ed udire l'anima di Azhael il suo tocco le sembrerebbe gelido eppur infuocato nello stesso istante, un brivido inebriante. Palpebre che si socchiuderebbero leggermente in un tremolio di ciglia, frammenti di ricordi e di emozioni seguendo il ritmico pulsare del proprio cuore, come se l’eco di un sospiro potesse farle percepire il respiro dolce sulla propria pelle, parole che sembrerebbero evaporare dalle labbra scarlatte che si schiuderebbero. } Azhael? Ma cosa…? { Cosa sta succedendo? Un sussurro che forse nemmeno Valstaf potrebbe udire, mentre forse soltanto Ardal potrebbe essersene accorto dall’espressione sul suo viso, anche se ormai dovrebbe esser abituato alle stranezze delle Ancelle della Dea. Tenterebbe così di affidarsi ad Ea per celare le proprie emozioni (//Imperturbabilità lv. 5), conscia però che vi sia qualcosa che le sfugge, ma cosa? Il draconico è ancora vivo e comunque lei non sarebbe in grado di percepire gli spiriti, come una Figlia della Velata è in grado di fare. Quale strano dono potrebbe esserle stato donato, oppure si tratta soltanto di una strana percezione della propria mente? Domande alle quali dovrà tentar di dar una spiegazione in un altro momento. Tenterebbe così di riprender il controllo, lasciando che alcuni respiri le permettano di concentrarsi su cosa adesso è importante (//Volontà ferrea lv. 3). E se così fosse la sua voce risuonerebbe nuovamente per l’aere in tono sicuro. } Ardal, vai ad avvertire Ròis, dille che abbiamo dei feriti e di preparare un pasto per Valstaf. { Congederebbe così il gregario, aggiungendo sol più una richiesta prima che questo varchi la soglia della sala visite. } Ah, e quando avrai tempo prova a ripulire l'armatura. Sarai ricompensato per il tuo aiuto. { Certo, a tempo debito si occuperà di ogni cosa. Si sporgerebbe per spostargli i capelli intrisi di sangue dal viso, sul lato destro, quasi in un tacito accordo di provare a curarlo. La mano destra scivolerebbe alla vita andando a stringere il manico scarlatto dell’athame per tagliargli la veste ormai intrisa di sangue e controllarne il torace e le braccia. Se teneva tanto a quella veste gliene farà confezionare una uguale da Rowan, la Signora della Guerra, ora è soltanto di intralcio. L’athame verrebbe così riposto nel fodero, per poi controllare le sue condizioni. } Oltre alla gamba spezzata, credo abbia delle costole rotte. { In questo istante avere accanto Edave le sarebbe stato di ottimo conforto. } Ed un dito della mano destra è stato tranciato. Ma che cos’è successo Valstaf? Chi Vi ha ridotti così? { Forse non può sentire l’eco del sussurro impercettibile di Valstaf, ma si, Cerridwen è l’unica via. }

VALSTAF [ satnza degenze ] La testa abbandonata al muro, gettato da una parte come uno straccio consumato, la casacca bianca imbrattata di sangue coagulato .. repsira. profondo tenendo gli occhi chiusi. Non dorme, le ciglia nere che coprono le palpebre sul visto tirato sottile come carta vetrata dalla preoccupazione mentre continua a pregare.. Il silenzio e' ritto solo da sussurri, non capisce cosa sta dicendo la stella del meriggio e neppure si accorge che sta parlando con lui inizialmente.. non puo' togliersi dalla mente quel momento, il suo rialzarsi nell-attimo esatto in cui il drow e' balzato addosso ad azhael facendolo volare nella scarpata.. solo quando Nivienne pronuncia il suo nome rialza la testa , or si il viso si guadagna l-appellativo di Cereo come lo chiamavano stanco dalla traversata, il russo rialza la schiena dal poggiatronco della sedia riaprendo le iridi onice. Tenta di non mostrare all-ancella quanto si senta in colpa e quanto sia in ansia per lui..[ un imboscata. ] scuote la testa [ l-avevo detto che non eravamo soli.. non ha voluto ascoltarmi.. e' colpa mia.] stringe impercettibile la mascella tornando a dar respiri profondi per controllarsi quando torna a guardare la sacerdotessa il magma sembra sedato, l-aquila dentro di nuovo quieta ( sangue freddo +3/ volonta' ferrea +2) [ eravamo di controllo alla cordigliera.. credo che fosse un entrata secondaria o qualcosa del genere. mi sentivo osservato azhael e' andato avanti nella roccia .. a quel punto uno dei drow mi ha bloccato da dietro per impedirmi di dare l'allarme non so se abbia sentito l-arco che cadeva, o meno ho cercato di avvertirlo buttando il legno a terra . lui e' tornato indietro e ha affrontato il drow. uno l-ha buttato di sotto sembrava che l-altro avesse rinunciato ma a quanto apre stava prendendo la rincorsa .. e' saltato addosso ad azhael dall-alto e l'ha buittato giu..l'ho visto cadere.. e' morto per salvare me } termina tornando a dar un lungo e profondo sospiro. con lo sguardo va al corpo dell'amico disteso sul letto. ** non puoi morire .. ** pensa tra se ** non devi morire per me ** torna a guardare nivienne [ dimmi se posso fare qualcosa .. qualunque cosa ] a meta' tra domanda e preghiera sebbene il tono rimanga neutro l-iride non cela la sua preoccupazione.

AZHAEL [limbo | anima] Nel suo continuo agire istintivo, senza la possibilità di dare una spiegazione razionale a quello che sta vivendo in questo momento, il Vichingo si accorge di sorridere e le sue labbra inconsistenti si muovono appena per soffiare parole mute che nessuno mai sentirà [Brava la mia Stella...] Gli sembra che la Fenice abbia percepito qualcosa, ne è quasi certo, ma è anche altrettanto certo di non poter fare più di così... Non prova stanchezza, ma è come se quei due tentativi di avvicinarsi ai mortali lo abbiano privato di gran parte dell'energia di cui è composto. L'anghèalan suppone che un ulteriore tentativo di discesa sul mondo potrebbe distruggere ciò che è in questo momento... Dovrà prendersi del tempo, se mai vorrà riprovare. All'anima non resta che osservare ed ascoltare. Analizza nuovamente le condizioni del proprio contenitore fisico, quel corpo forte e statuario come il tronco di una quercia che ora non sembra altro che un debole ramo spezzato. Nel vedere il corpo ridotto in quel modo non prova fastidio, ne preoccupazione: il suo osservare è distaccato, privo di una reale emotività, che conserva invece per gli alleati e gli amici. Quando Nivienne alza l'athame per tagliare la veste, al vichingo viene istintivo allungare le braccia per impedirle il gesto, sebbene ora sia - oltre che incorporeo - anche troppo distante per raggiungerla. [La ricuciranno...] sussurra, pensando al vecchio Rume, suo maestro e padrone di quella veste che non potrà mai essere sostituita nemmeno con i panni d'oro di un principe. Infine, ripercorrendo insieme al racconto di Valstaf tutti gli attimi della battaglia, il fuoco dell'immagine viene posto proprio sul novizio. [E' colpa mia, di esser nato senza occhi sulla schiena!] Commenta brevemente. [Non affliggerti, amico mio.]

NIVIENNE { Sala Visite } – { Le smeraldine iridi della rossa Ancella sono posate sul torace dell’alfiere rosso, le dita affusolate si spostano leggermente per comprendere se anche sul fianco destro vi siano delle costole rotte, oppure no. No, sembrerebbe di no. Eppur l’oto permarrebbe attento su quanto Valstaf sta srotolando pian piano. Il capo della Fenice si scuoterebbe in senso di diniego, prima che le labbra scarlatte s’aprano e la sua voce torni nuovamente a riempire l’aria, ma questa volta con un tono d’accusa. Non lo guarda ancora. } La colpa è di entrambi, Voi nordici siete sempre testardi. Pensate di riuscire a far tutto da soli, senza aiuto. { E’ un istante in cui le labbra del Prefetto di Avalon si serrerebbero.} Ma cosa pensavate di fare? Eh? Contro quell’armata poi. Guerrieri che non hanno da perdere nulla, e che hanno dalla loro degli stregoni! { Quei dannati rinnegati! E’ la furia quella che si potrebbe vedere negli occhi della Stella del Meriggio, la rabbia che sale, così simile eppur così diversa da quando ha perso Mistral. Ne ha proprio abbastanza dell’Armata delle Fiamme e di tutto ciò che si sta continuando ad accanire contro l’Isola Sacra. Eppure potrebbe esser soltanto un barlume, fiamme nei suoi occhi, che tenterebbe di sedare se vuole davvero tentar di curare il vichingo (//Volontà ferrea lv. 3, Imperutbabilità lv. 5). E poi tornerebbe ad ascoltare cos’altro ha da dirle il cavaliere, attentamente, ora lo guarda. Il volto stanco e scavato, la casacca pregna di sangue rappreso. Potrebbe percepire il senso di colpa dal suo sguardo, dalle movenze del volto e dal tono delle sue parole (//Empatia lv. 1).} Lui { Il tono della sua voce sottolinea quella parola.} Non è ancora morto. Non dovete affliggere la vostra anima, potreste avergli salvato la vita portandolo al Tempio. Ora continuate a pregarLa, ho bisogno di silenzio per tentar di richiamarLa. { Null’altro, si volterebbe ora, inspirando ed espirando, tentando di concentrarsi su Cerridwen. (//Volontà ferrea lv. 3) }

VALSTAF [ stanza degenze] Il viso del russo e' immobile, tanti, forse troppi i chilometri di ghiaccio dalla superificie al fondo, molto fondo ove si agitano le peggiori tempeste, eppure , come il vulcano fa fiorire dalla pietra lavita donandi a creature ignare di ci' che cela, non sa darsi pace. continua a respirare, profondo.. il viso permane immobile , il battito ora riportato al livello normale fa tornar anche in supericie nei tratti scavati dalla stanchezza dle viaggio la calma ( sangue freddo +3 volonta' ferrea +2 ) se anche soffre nulla sara' percepibile dalla sacerdotessa . sente il suo rimprovero ma e' come se gli passasse accanto lo sfiorasse e fuggisse via, come uan folata di vento. repira.. profondo.. [ azhael conosce quella zona come le sue tasche.. non si aspettava neppure lui che fossero cos' vicini .. chissa' quante volte di ronda c;'e' passato davanti a quella maledetta grotta.. senza alcun sengo di pericolo( diplomazia +3).. sono loro i colpevoli e nessun'altro ma cio' non toglie che e' tornato indietro per me.. per liberarmi dalla morsa del drow che mi bloccava. sperava che riprendesis arco e tirassi all-altro ma l-arco e' caduto avrei potuto affrontare il drow ma no.. -scuote la testa- e'mia la colpa Nivienne non sua.. azhael sapeva quel che faceva. era sul suo territorio, lo conosceva bene ne sono piu che certo. ] torna a guardar l-amico... [ non morira'..] sussurra piua se stesso che agli altri..quindi annuisce. appoggia ambo i gomiti sulle ginocchia e mette le mani sul viso nascondendosi.. [ vi lascio stare.. ] in questo la sacerdotessa ha ragione la sola cosa che puo' fare e' pregare.. e questo fa mani sul viso, in silenzio. gli occhi del dragonico in mente.

AZHAEL [limbo | anima] Senza muoversi, prende via via confidenza con il suo stato e riesce a spostare il punto di vista sulla stanza semplicemente facendo scorrere gli occhi o concentrandosi brevemente - sempre che concentrarsi sia il termine più appropriato - su un punto o un dettaglio particolare. In questo modo osserverà il resto delle azioni che si compiranno, vedendole da ogni angolazione e da distanze variabili. Può scorrere le trame del tessuto della veste squarciata fino al filo più piccolo; può accarezzare con gli occhi il viso di Nivienne, osservandone dettagli mai colti in precedenza; può sondare ogni ruga nelle espressioni preoccupate di Valstaf. L'espressione sul viso traslucido dell'anima è ancora serena ed il rimprovero della Stella del Meriggio non riesce a turbare chi, anche in vita, è assolutamente inamovibile. Che si parli di fisico o che si parli di mente. Il Vichingo è si testardo, ma non ha il minimo dubbio sull'azione intrapresa. [Chi avrebbe dovuto pensarci, ancella del fuoco?] Domanda, con l'ipotetico ma inudibile tono di chi parla per farsi compagnia. Poi più niente... un silenzio che fischia nel vuoto del limbo di nebbia. L'uomo del Nord sa cosa sta per succedere, l'ha già provato... Ma questa volta non sentirà niente... La dea toccherà un corpo senza che la sua anima possa coglierne l'abbraccio.

NIVIENNE { Sala Visite } – { Cosa pensavano di scoprire? Ma tanto sa che contro due nordici testardi non può nulla. E come ha detto Valstaf almeno il vichingo conosceva il territorio. Scarlatte labbra che si aprirebbero in un sospiro soltanto, senza dargli alcuna risposta, prima di iniziare a tentar di concentrarsi. Permarrebbe in una postura eretta, accanto al letto, mentre le sue mani si ritroverebbe a mezz’aria a sol pochi centimetri dal torace dell’alfiere, una accanto all’altra, i palmi rivolti verso il basso. Senza sfiorarlo. Chiuderebbe le palpebre, andando a celare le smeraldine iridi, per tentar di concentrarsi meglio. Inspirerebbe ed espirerebbe lentamente, più volte, tentando così di incanalare quella rabbia e quella furia che fino a pochi istanti prevalevano in lei quale Figlia della Guerriera, per tentare di richiamare quella scintilla vitale. Il Potere che Cerridwen potrebbe donarle quale Sua Figlia Prediletta (//Volontà Ferrea lv. 3). E se così sarà, non potrebbe più udire nemmeno i respiri, che si andrebbero ad annullare pian piano, continuando a ricercar le Sue Fiamme Risanatrici. Silenzio fuori, attorno a lei, silenzio nella sua anima. Lascerebbe così che il Suo calore pian piano la avvolga in un abbraccio, cullandola, per diventare il braciere dal quale presto potrebbero divampare le Sue Fiamme per guarire il draconico. } [//Concentrazione 1/2]

VALSTAF [ sala degenze. ] Rimane in silenio il russo, dentro di se ferve la preghiera, se servisse darebbe la sua di vita per quella di azhael, e affida entrambi alla Guerriera, alla madre Gravida, alla signora del fuoco. e' solo a Lei che il russo si rivolge. nel silenzio della mente, il cavaliere eleva il pensiero unicamente alla triade stringendo la mancina che ne porta emblema la fede in lei ha sempre pagato.. gli ha tolto la sposa due volte, gli ha tolto l-amore, la speranza e persino la gilda.. ma tutto darebbe, anche di tornare un uomo comune perche' la Rossa renda la brace ardente della vita alla lava pura che scorre nelle vene di azhael.

AZHAEL [limbo | anima] Un'altra volta qualche gesto istintivo, ereditato dal passato corporeo, viene a richiamare l'anima al ricordo di ciò che era fino a poche ore prima: le palpebre vorrebbero chiudersi, così che l'alfiere possa in qualche modo raccogliersi in quella sorta di preghiera comune. Ci prova, ma si accorge di non riuscire... Non ci sono palpebre da chiudere e la vista superiore non si può ottenebrare. Deve continuare a vagare e ad osservare, senza la possibilità di annullare il continuo fluire delle immagini. Si avvicina allora con il punto di vista alle spalle di Nivienne e la attraversa da dietro con lo sguardo per trovarsi esattamente al centro di lei. Osservando da quella posizione, gli viene istintivo tendere le braccia in avanti, per metterle esattamente come quelle della Stella, come se volesse in quella maniera essere il più vicino possibile a chi sta compiendo un miracolo per farlo vivere ancora. Non osa pensare una sola parola.

NIVIENNE { Sala Visite } – { Tenterebbe così di rimanere immobile la Fenice. La stessa postura: le palpebre chiuse, così come le labbra scarlatte, le mani sempre a mezz’aria. Solo un piccolo impercettibile movimento, quello del rubino incastonato nel pendente a forma di stella che s’alzerebbe e s’abbasserebbe, sul corpetto della veste, in concomitanza con il suo respiro. Se la concentrazione venisse trovata dalla Stella del Meriggio tutte le percezioni esterne verrebbero annullate, andando a celar all’esterno ogni rumore che possa disturbarne la concentrazione grazie a quel fuoco che inizierebbe ad inondarle le membra (//Volontà ferrea lv. 3, Imperturbabilità lv. 5). Non riuscirebbe più a percepire nulla, tentando di avvinghiarsi ed Ea e perdendosi irrimediabilmente. Il sangue è come se le ardesse nelle vene, pulsando con maggior forza, quasi al ritmo dei tamburi prima della battaglia. Così come il proprio cuore. E se la Forza della scintilla, prima sopita, prevarrebbe in lei, l’Ardente Fuoco di Cerridwen incomincerebbe a fluire nel suo corpo, sentendosi inebriata. Fiamme che divamperebbero in un abbraccio di Madre, mentre la rossa stella tatuata sulla sua fronte inizierebbe a rilucere. Riverberi scarlatti che inonderebbero la stanza, nelle sfumature del fuoco più puro, andandosi ad intrecciare al sangue versato (//Luce di Stella lv. 5). Luce che potrebbe iniziare a donare una sensazione di Forza ai feriti, anche a Valstaf, che sa esser fedele alla Triade. Forse rincuorandogli l’animo. } [//Concentrazione 2/2]

VALSTAF [ stanza degenze ] Silenzio, nella stanza ode solo il respiro suo e quello della sacerdotessa, le mani permangono sul viso lepalpebre chiuse nascondono ogni sua paura all'interno ** Madre delle Fiamme salvalo da cio che ho fatto ** prega il cavaliere.. improvviso come se Cerridwen avesse risposto una sensazione di calore.. rialza a breve la testa riasprendo gli occhi per veder la stella rifulgere, l-ha visto fare altre volte, ha sentito altre volte il potere della dea su di se, in modi e in luoghi diversi.. ,ma sempre ogni volta, una sopresa. e quella sensazione che a forza della Triade non lasci solo l'uomo.. torna a chinar il capo rinfrancato, lasciando sola Nivienne, intermediaria unica e inscindibile della Guerriera , per accomapgnarla come pua'unciamente con la speranza, che le spade tornino a infammarsi..solo questo. prega.

AZHAEL [limbo | anima] Silenzio. Immobilità. Distese infinite di nebbia. Nulla sembra mutare nel paesaggio circostante e l'anima dell'alfiere sembra essere completamente sola in quel personalissimo limbo privo di sostanza. Poco però gli importa del luogo in cui è prigioniero: non ha intenzione di conoscerlo meglio, ne di fare amicizia con altri improbabili ed impalpabili inquilini della prigione di nebbia in cui è recluso. Preferisce pensare ad un attimo di transizione, quello che c'è voluto agli dèi per decidere che non era ancora il suo momento. O forse lo stanno ancora decidendo? [No... il martello degli dèi non è così lento!] Commenta senza aprir bocca, mentre le immagini che precepisce cambiano di tono, spostandosi dal niveo e freddo bianco azzurrato, ad un più caldo rosso. Vesnah starebbe bene ora. Non si è dimenticato di lei, ne manca di sentire il vuoto che la sua assenza ha creato, ma ripone una fiducia assoluta nel potere della Stella. Se Mitrhil è sempre riuscita a curarlo con l'abbraccio della luce, figuriamoci se non saprà farlo Nivienne con quello delle fiamme, decisamente a lui congeniali. La guarigione non lo preoccupa... Il vero problema sarà spezzare la catena che lo tiene lontano dal corpo.

NIVIENNE { Sala Visite } – { Permarrebbe ancora nella stessa posizione la Stella del Meriggio, le mani poste poco sopra il torace del draconico, come i palmi rivolti verso il basso e le smeraldine iridi celate dalle palpebre chiuse. Brillerebbe ancora la stella sulla sua fronte delle varie tonalità del fuoco, riscaldandola con il suo calore ed andando a sfiorare e cercare le membra di chi nella stanza è presente. Batterebbe il suo cuore al ritmo dei tamburi che precede la battaglia, come l’urlo dei guerrieri prima di scendere in campo. E tenterebbe di rimanere concentrata (//Volontà ferrea lv. 3, Imperturbabilità lv. 5). Il Tempo è Giunto, ed il Potere, che in lei s’è riversato, tenterebbe di fluire fuori da lei, come il Fuoco che divampa dalle braci nel braciere. Ogni suo gesto in questa notte dovrebbe esser Guidato da Ea, da Cerridwen, da colei che è Passionale e Guerriera. Se Ea rispondesse al suo richiamo, il Suo Potere divamperebbe e la rossa stella sulla sua fronte brillerebbe nel suo splendore massimo, andando quasi ad illuminare l’intera stanza, quasi si trovassero realmente fra le Sue Fiamme (//Luce di Stella lv.5). Quando aveva conosciuto Azhael era la Sua Custode, ora ne è la Figlia Prediletta ed il Potere che potrebbe richiamare è aumentato, così come la sua fede in Ea non è mai venuta meno. Le Rosse Fiamme di Cerridwen purificherebbero così ogni ferita ancora aperta, mentre le carni lacere comincerebbero a risanarsi ed il sangue lentamente smetterebbe di sgorgare e ben presto si potrebbero vedere solo lievi rossori sulle aree interessate, infine i graffi e le ferite sarebbero guarite del tutto. La pelle si rimarginerebbe e tornerebbe così rosea e perfettamente liscia, senza cicatrice alcuna, come se mai lama tagliente l’avesse intaccata. Ma sarebbe solo l’inizio, le ferite interne attenderebbero anch’esse d’esser risanate. } [//Incanto di Guarigione 1/9]

VALSTAF [ sala degenze] Cerca di concentrarsi sul proprio battito, come tante volte ha fatto al tor cercando silenzio e calma nella meditazione ma stavolta, deve tener a bada un demone molto piu temibile del soffio di zephiro, respira il russo, cercando di abbassare il battito per uniformarlo al respiro e calmarsi..Ha paura. come mai l'ha avuta. ** qualsiasi cosa - penserebbe tra se ** chiedimi qualunque cosa.. ma non lui..** scuote il capo non sa darsi pace.. La luce della stella di nivienne brilla dando al cavaliere un leggero senso di caolre, la sola cosa che lo conforta, lascia la sacerdotessa al suo dovere la sola cosa che puo' fare e' aspettare. In se si maledice per aver sempre rimandato la richiesta a Sisco di ragguargliarlo sull'ars medica magari qualche nozione avrebbe reso le cose migliori o piu facili.. pensieri che rischiano di annegare la sua lucidita .scaccia quel pensiero costringendosi a non pensare ( volonta' ferrea+2?/ sangue freddo +3) lunghie profondi, e piano piano il battito rallenta tornando normale .. riman a occhi chiusi attendendo che l-ancella torni a rivolgersi a lui.

AZHAEL [limbo | anima] Le braccia dell'anima sono ancora protese, il suo punto di vista sempre lo stesso, ed è come se guardasse ogni cosa con gli stessi occhi di Nivienne, col suo esatto angolo di osservazione, sebbene la stella ora abbia le palpebre abbassate. Il vichingo può cogliere, almeno con lo sguardo, il mutare delle ferite sul suo corpo. Può osservare il miracolo compiersi, in una maniera che non è forse mai stata concessa a nessun ferito incosciente nelle sue condizioni. La sua attenzione viene calamitata sulle ferite che si chiuderebbero con apparente semplicità, sulla pelle che si risanerebbe per tornare perfettamente liscia e priva delle lacerazioni che fino a pochi secondi prima grondavano sangue. L'uomo del nord conosceva bene il potere guaritore delle ancelle della Trina - è da quando è stato curato per la prima volta con l'imposizione delle mani da Mitrhil che ha elevato la dèa avalonese come degna partecipante del suo phanteon politeistico - ma vedere il miracolo già compiuto non aveva avuto lo stesso effetto che ora sta avendo il vederlo compiersi sotto i suoi occhi. L'anima dell'alfiere sa che l'energia divina più assoluta sta scorrendo nel corpo dal quale lei ora manca, e tale consapevolezza riesce per un attimo a far vibrare qualcosa nell'essenza incorporea. [Móðir (//madre), ti ripagherò per tutto questo] Promette silenziosamente alla Dèa a cui ha assegnato quel nome nella sua lingua, non possedendone lei uno vero e proprio nemmeno nel linguaggio comune. E se l'ha promesso, lo farà di certo.

NIVIENNE { Sala Visite } – { Non cambierebbe posizione Nivienne dell’Estate, gli anni passati a servirLa dovrebbero averla resa capace di rimanere perfettamente immobile ed ancorata alla sua concentrazione (//Volontà ferrea lv. 3, Imperturbabilità lv. 5). Le mani sempre poste nella stessa posizione, così come lo splendore del fuoco di quella stella che non perderebbe d’intensità, fortificando sempre di più i corpi e le anime dei presenti (//Luce di Stella lv. 5). Pura estasi di Fuoco e Fiamme che continuerebbe ad inondarle l’animo, così il Potere continuerebbe a sgorgare da lei, quale Sua tramite. Fuoco che proseguirebbe a divampare, ma senza distruggere, anzi lenendo e risanando. Le lingue di fuoco è come se si fossero dispiegate all’interno del corpo dell’alfiere andando a fondere e saldare ogni costola rotta, sino a farla guarire e tornare come in precedenza. Quasi come se il suo sangue fosse diventato lava incandescente pompato dal cuore e trasportato in ogni organo e membra del corpo. Sangue che fluirebbe sino al cervello andando a ricostituire e guarire anche quello, mentre le membrane cellulari si riformerebbero e rinsalderebbero come prima. Era il trauma cranico che lo aveva reso incosciente? Oppure la prolungata perdita di sangue? Eppur questo non costituirebbe un problema se Ea decidesse di guarirlo completamente. } [//Incanto di Guarigione 2/9]

VALSTAF [ stanza degenze ] Si sente un po inutile il russo, anche se sa bene che ora tutto e' nelle mani di Cerridwen, e della sua ancella, ma rimanere in una sedia lasciato in disparte , abbandonato su una sedia senza poter far nulla per l'amico o per aiutare laa stella dle meriggio.. non che possa far molto di suo ma non e'abituato a quelle situazioni in cui ogni attimo puo' esser vitale. E' proprio allora che vorrebbe , se potesse fare qualcosa.. specie ora. che l'amico e' ancora nel limbo. Non potrebbe esser in mani migliori. di questo solo il russo e' certo.. si impone di continuar a pregare in silenzio. almeno in quello..La dea ha ogni cosa in mano, vita o morte il destitno di azhael come il suo e'nelle mani della triade da sempre. Sotto la collina forse le Vegliarde riderebbero del suo affannarsi al tempo che corre troppo, e le loro tele di anime si scuoterebbero , ma per chi come lui non ha l-eterno dalla sua, rimane solo da guardare a coloro che camminano con lui rendendo forse degna anche di vivere.. ** cerridern salvalo..** e' quasi una nenia nella sua mente.. una di quelle che le madri cantano ai figli prima della notte per cacciare i demoni e le e le paure dei fanciulli sussurrandogli che tuttoi e'solo un incubo. vorrebbe crederci, il cosacco, vorrebbe.. ma a riaprire gli occhi il corpo e'ancora li. nelle mani di Nivienne e della Guerriera.

AZHAEL [limbo | anima] L'energia divina continua a fluire dalle sale celesti al corpo di Nivienne e, attraverso di lei, a quello di Azhael. Un'energia che il kuhan non può sentire, ma di cui può intuire con chiarezza la forza, tanto da rimanere come ipnotizzato dalla scena a cui sta assistendo dall'esterno delle sue spoglie terrene. Lo sguardo impalpabile di occhi invisibili scorre lungo le braccia della sacerdotessa e scandaglia con attenzione ogni parte del corpo disteso sul letto. Le ferite minori sarebbero ormai del tutto scomparse e - seppure l'alfiere non possa rendersene conto - probabilmente anche altre lesioni sono già state curate dalla magia della Stella, ma le iridi attente si soffermerebbero infine immobili sulla gamba spezzata che riposa ancora in una posizione del tutto innaturale per via delle fratture scomposte. [Ce la farai anche con quella?] Pensa istintivamente, seppur non riuscendo a provar preoccupazione, a causa della sua condizione di non-vita. E' quasi del tutto convinto che il fisico potrà recuperare le sue funzioni, ma continuerà ancora per molto a vedere il suo corpo dall'esterno o potrà tornare a rianimarlo prima che le ere spazzino via tutte le persone a cui è legato?

NIVIENNE { Sala Visite } – { Ancora, ancora ed ancora il potere continuerebbe a fluire fuori da lei, così come il Suo Fuoco continuerebbe a farsi strada nel corpo del vichingo per tentar di risanarne ogni parte. Permarrebbe nella stessa posizione la Fenice, cosi come continuerebbe a controllare il proprio respiro e la propria concentrazione, lasciando che le Fiamme a cui è votata le donino la Forza per esser Sua tramite (//Volontà ferrea lv. 3, Imperturbabilità lv. 5). Rossa stella che sulla fronte della Stella del Meriggio continuerebbe a brillare con la sua Ardente Scintilla, lambendo e sfiorando con il suo calore l’animo stesso della rossa Ancella, oltre a quello dei presenti, che le permetterebbe così di prolungare quella richiesta d’aiuto e di guarigione (//Luce di Stella lv. 5). Lingue di fuoco che questa volta fluirebbero verso la gamba sinistra andando a fondere e poi rinsaldare le ossa e ricreando muscoli e tendini, come lava che tutto lambisce, ma in questo caso rigenera e guarendola completamente. Presto ogni ferita, ogni frattura, verrebbe sanata. Presto il dolore dovrebbe svanire curandolo completamente. Almeno nel corpo. } [//Incanto di Guarigione 9/9]

VALSTAF [ stana degenze ] per tenere occupata la mente il russo si costringe a ricordare le mille e una che hanno apssato insieme. a partire la primo incontro.. quando e' stato'' non lo sa.. ma ricorda bene la grotta della cordigliera, l-anzia per il rapimento di dodaiux e quella figura vestita di rosso che la mediterranea gli aveva presentato. Gia allora ebbe impressione di conoscerlo da una vita fin da subito il carattere del nordico gli e'andato a genio, fuoco puro per esser gelo di sangue, un energia contagiosa e soprattutto irrefrenabile .. a tratti nei suoi scoppi d'ira anche troppo palese.. da dietro le mani in un sospiro scioglie il viso un lieve e stanco sorriso. Una bella fiera il drago rosso, e aprendo gli occhi ne fissa il corpo. Vuole viviere, di questo sarebbe certo. neppure il valhalla puo' togliere azhael dai suoi scopi e parecchi sono in questo mondo.. a cominciare dalla vendetta. c'e' da credere che tornera' laggiu l'alfiere. e cerchera' la sentinella per fargli fare la medesima fine. anche qdi quello ci metterebbe la mano sul fuoco. se sopravvive, quel drow ha i giorni contati. Ma a se fa una promessa il cavaliere, questa volta non ci saranno impedimenti sara' la con lui e stavolta se necessario mettera' il proprio corpo tra se e il drow. a ogni costo pur di non vederlo li. di sangue, giura il cavaliere. Mai piu mettera' in pericolo la vita dell'amico..

AZHAEL [limbo | anima] Il tempo passa con estrema lentezza, anche nel grigiastro limbo etereo in cui il fantasma rosso è confinato. Un tempo che invero l'alfiere non vorrebbe passare ad aspettare, ma che non potrà occupare in nessun altro modo se non quello. Ma se è vero che solo il tempo sana le ferite, così come si suol dire, mai tale verità è stata più vera. Nivienne usa ogni briciolo della sua forza, scandendo i minuti - o forse le ore? - con il flusso continuo di fiammeggiante energia ed ogni osso rotto si rinsalda, ogni lacerazione si sistema, ogni livido scompare e perfino i più piccoli graffi tornano ad essere pelle sana, che non porta su di se nemmeno la cicatrice che ricorderà quanto è accaduto. Non ci sarà bisogno di cicatrici e, se il Vichingo potesse leggere tra i pensieri di Valstaf, gli confermerebbe che non ha nessuna intenzione di morire e che la sua vendetta giungerà senza pietà ad abbatersi contro quel drow dannato e tutta la schiera di oscuri servitori dell'armata, come il fuoco devastante che esce dalle spire di un drago rosso.

NIVIENNE { Sala Visite } – { Scemerebbe infine il Potere di Cerridwen, come fiamme che lentamente si spengono nel focolare, lasciando soltanto più delle braci ardenti che potrebbero riaccendersi al soffio della Sua chiamata, ora che non v’è più bisogno del Suo aiuto e che il vichingo è stato guarito. Il Potere defluirebbe dalla Stella del Meriggio. L’energia e le Fiamme che prima avevano completamente avvolto il corpo della rossa Ancella non scorrerebbero più in lei, o sgorgherebbero dalle sue mani, così come quella stella scarlatta tatuata sulla sua fronte che comincerebbe a perdere di intensità, fino a non brillare più. Permarrebbe sol più un marchio della sua appartenenza alla Signora del Cerchio, quasi sentendosi incompleta adesso. Inizierebbe a sentirsi svuotata l’umana Fenice, ora che quell’estasi di Fuoco e Fiamme non l’avvolge e la sorregge più. E se prima il Potere le permetteva di mantenere la postura eretta e la concentrazione, ora non è più così, non v’è più nulla che la sorregge. Le Fiamme l’hanno fortificata e svuotata nello stesso momento. Questa volta ha usato molto più energia del solito e si sente provata non solo mentalmente, ma anche fisicamente. Si sporgerebbe in avanti per la stanchezza, lasciando che entrambi i palmi vadano ad appoggiarsi alle coltri intrise di sangue rappreso ed i gomiti si pieghino leggermente per attutirne il movimento. Scarlatte labbra che si schiuderebbe in un sonoro respiro, mentre tenterebbe di ritrovarne nuovamente il ritmo, ricercando un altro appiglio (//Volontà ferra lv.3). Aprirebbe infine le palpebre, voltando la testa e ricercando gli occhi nocciola scuro dell’alfiere rosso. Ma niente, sono ancora chiusi. Avrebbe dovuto tornare cosciente, ora che le sue ferite dovrebbero esser state tutte sanate. Il dubbio e la paura la attanaglierebbero per un istante, sporgendosi nuovamente, ma per andar a posar il proprio orecchio destro sul torace di Azhael in prossimità del suo cuore. Batte, pulserebbe aritmicamente, più forte di prima, segno che tutto dovrebbe esser andato per il meglio. Ma allora…cosa succede? Forse ciò che le era sembrato di percepire prima... Uno sospiro strozzato, prima che si rivolga nuovamente al russo, lasciando che la sua voce inondi la stanza. } C’è qualcosa che non mi avete detto Valstaf? Quando è caduto, quando lo avete ritrovato. Qualunque cosa. { Eppur tenterebbe di non far risaltare il suo sguardo o il suo tono preoccupati a chi le sta innanzi, affidandosi ancora una volta ad uno dei suoi doni (//Imperturbabilità lv. 5). E Vesnah? Dov’è, lei, ora? } [//Riposo 1/1]

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[Modificato da Nivienne 09/08/2011 19:02]
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VALSTAF [ stanza degenze ] Ne e' passato di tempo ? quanto? non lo sa. a richiamare la sua attenzione e' il sospiro di nivienne che fa alzare il capo al russo. la vede appoggiarsi al letto.. e si alza di scatto istintivo. ha gia visto Mithiril crollare tra le sue braccia dopo aver curato lazzaro, quindi puo' forse ricollegare la stanchezza di Nivienne all'uso della magia le si avvicina andando a far un gesto forse troppo amichevole prender le spalle della sacerdotessa come per sorreggerla [ tutto bene? ] poi lo sguardo cade in picchiata al corpo di azhaell [ amico mio..] sussurra lieve.. e prende con delicatezza la mano integra di azhael per stringerla [ non sei solo fratello.. coraggio ] poi l-iride onice torna alla stella [ non so.. era a faccia in giu c'era sangue sulla nuca.. la mano col dito amputato sotto una pietra.. f- poi sembra ricordarsi qualcosa - forse si.. c'era della nebbia a lambire il corpo. quando mi sono avvicinato si e' diradata come se mi permettesse di prenderlo. a parte questo il resto lo vedete voi. la gamba era messa male c'era aprecchio sangue..] sospira [ se non fosse stato per una fenice non avrei saputo dov'era .. ma no. nient'altro. almeno non che io ricordi. e' successo tutto troppo in fretta. ] torna a guardare azhael non lascia la sua mano, se potesse passerebbe la sua energia da quella stretta dal corpo proprio a quello del dragonico. . [ ce la fara'] mezza affermazione mezza domanda.. rivolta piiu a se che alla stella. poi torna a guardarlo in silenzio.

AZHAEL [limbo | anima] La scena muta colore per un'ultima volta, quando la luce rossa della stella scema fino a scomparire ed il gelido bianco azzurrato ritorna a velare ogni immagine che si mostra davanti alla vista dell'alfiere fantasma. Quella cromia dipinge un'innaturale desolazione sulla sala visite. E' così che gli dei osservano la vita degli uomini? Una domanda che forse brevemente attraversa i pensieri dell'anima, benchè probabilmente questa non si sia nemmeno accorta di aver generato quel pensiero. L'attenzione è per il suo corpo guarito e per la fine dell'incanto. Istintivo il movimento di ritirare le braccia e di spostare il punto di osservazione lontano da Nivienne, portandolo più su, così da tornare a guardare dall'alto il nuovo atto della drammatica rappresentazione messa in scena dal destino per il suo inconsistente spettatore. Nivienne attende che il corpo si rianimi ed in quel momento il capo dello spirito si muove da una parte all'altra, come a voler dire "no". Sa che non succederà niente e per un infinitesimale lasso di tempo pensa a ritentare di scendere verso il corpo per rispondere ai dubbi dell'ancella del meriggio. Ma l'energia gli manca, ancora troppo provato dai due tentativi fatti in precedenza. Per il momento non può che affidarsi all'intuito dei mortali... Se arriveranno a qualche conclusione, forse ci saranno più possibilità che riescano a riportarlo indietro, sempre che di possibilità ce ne siano. L'anima cercherà comunque di attendere senza fretta e di recuperare un pò di quella forza che ha perso. Proverà a comunicare con i vivi un'altra volta, ma lo farà in un altro momento.

NIVIENNE { Sala Visite } – { Permarrebbe ancora ancorata alle coltri, mentre il respiro pian piano si stabilizzerebbe e lascerebbe che il russo le stringa le spalle. Un contatto che non ha quasi mai permesso a nessuno, se non alle proprie Sorelle, o a chi è disteso in quel letto, ma ora è stanca, molto stanca. Ha sempre tentato di non farsi vedere debole, è sempre stata orgogliosa e fiera, eppure adesso non riesce proprio a farne a meno. Scarlatte e morbide labbra che si aprirebbero per rispondergli. } Si, non preoccupateVi. Ogni cosa ha un suo prezzo, starò bene. { E forse potrebbe comprenderla bene, visto il marchio che detiene sulla propria mano. } Per quello non posso far nulla, da sola. { Indicherebbe la mano da cui manca il dito.} Non posso rigenerarglielo, serve l’aiuto delle mie Sorelle. { Amico… cos’è per lei? Non lo sa ancora. Si, forse, un amico, oltre che un maestro. Allungherebbe il braccio fino a donargli una leggera carezza con la mano destra, lì dov’era presente il trauma cranico e di cui ora non vi sarebbe traccia, solo sangue rappreso. Infine si scosterebbe per sedersi su una sedia poco distante ed ascoltare ciò che Valstaf le dice. Sguardo sorpreso, che questa volta non nasconderebbe. } Una fenice? Valstaf, prima mi narrate dell’esistenza delle fate, ora questo? { Indubbiamente la mette sempre dinanzi a nuove scoperte il russo. } Nebbia? { Si, meno male che si è seduta, perché forse avrebbe preferito non sentir pronunciare quella parola. } Siete certo che si siano diradate mentre vi avvicinavate? Ho bisogno di sapere tutto, i particolari. { Si, starà bene, ma quando? Ha la netta sensazione che non riprenderà conoscenza tanto presto. Non si tratta di stanchezza che può esser recuperata con il riposo. V’è dell’altro. }

VALSTAF [ stanza degenze ] protettivo , a istinto il cavaliere sorregge l'ancella [ non preoccupatevi al limite faccio come con mitrihl vi porto in braccio..] lieve sorriso gentile all'ancella. per poi annuire [ capisco. avete fatto molto lo so.. ogni cosa andra' sistemata col tempo.. siamo tutti stanchi.. dovra' la vita a voi e anche io.. non mi sarei mai perdonato se gli fosse successo qualcosa. a nessuno sono legato come a lui ] sospira.. tornando a guardar la propria mano in quella senza forza del dragonico [ si una fenice.. un po sovrappeso a dire il vero.. ma ho visto la sua piuma di fuoco ha fatto da guida ai miei occhi per trovare il corpo.. mi ha indicato il punto come una freccia.. e ha fatto luce perche' lo trovassi. e si.. le fate esistono ] ache troppo.. se pensa a Griteas che se l'era svignata con il suo cavallo..scuote la testa cacciano i ricordi [ si nebbia. e sono sicurto che si sia ritirata quando mi sonoa vvicinato al corpo. lambiva l-acqua la sua mano, e dall'acqua si e'ritirata .. ne sono sicuro. qualcosa o qualcuno voleva che prendessi il corpo. ] la guarda come a invitare nivienne a guardare nelle sue a veder che non mente [ mi spiace di non esservi piu di aiuto..] torna a guardare azhael [ Laranzu si era svegliato quando Mithril l'ha curato..per poco ma si e' svegliato.. percha' non si sveglia? ] forse ha battuto troppo la testa, forse e' ancora incosciente o e'solo stanco.. caccia a priori il pensiero che le cure siano state inutili.. poi torna a scuoter la testa [ perdonatemi.. ho bisogno di riposare anche io. se volete resto io qui con lui. voi andate pure nella vostra stanza se non c;e' altro che dovete fare e siete in gradi di star in piedi. altrimenti vi porti io se volete.] senza alcuna malizia, ne intento il suo dire e'limpido e chiaro. come le sue intenzioni.

AZHAEL [limbo | anima] Se non fosse pervaso dalla strana sensazione di pace e quiete, l'essenza pensante del Vichingo sarebbe forse estremamente rammaricata di dover assistere forzatamente ad ogni passo di quella che si preannuncia come una lunghissima guarigione... Ne ha appena vista solo una parte ed il tempo è trascorso tanto lentamente da sembrare quasi immobile. E questa era la parte più facile. Dormire nel suo corpo sarebbe molto più semplice: non si accorgerebbe di niente, non percepirebbe la sofferenza di chi gli vuole bene, non sentirebbe la mancanza di Vesnah, non si colmerebbe i pensieri di interrogativi senza risposta... Ma essere in quello stato non è forse l'unico appiglio alla vita che gli è rimasto? Non può certo prendersela per quello che sta succedendo, d'altronde se si trova li è per il volere della stessa dea che ha appena rimesso in sesto il suo corpo, e la stessa che gli ha permesso di vedere il drago nero nella montagna, svelando i piani dell'armata e probabilmente anche un accesso secondario al loro covo. Inoltre, ha potuto vivere insieme a Nivienne l'esperienza curatrice del suo incanto divino. Ha percepito lo sforzo dell'ancella, ha sentito la vibrazione del suo cuore preoccupato, ha visto il gesto gentile di quell'ultima carezza. Ecco un'altro motivo per non lamentarsi del suo attuale stato. L'anima ascolta ogni parola del dialogo tra la sacerdotessa ed il cavaliere, annuendo istintivamente durante il racconto di Valstaf. [nebbia... bravo, ricordi bene...] si trova a pensare, sottolineando la parola pronunciata più volte dall'amico come se Nivienne dovesse poterla cogliere come il principale degli indizi per scoprire la chiave di un enigma di cui nessuno conosce la soluzione.

NIVIENNE { Sala Visite } – { Strano sguardo smeraldino a sentir quella strana novella. Beh, non poi tanto strana, Mitrhil è così delicata. La porterebbe in braccio lei stessa per non farla affaticare. Tutte le figlie di Arianrhod sembrano così tenere ed indifese, ma è apparenza, almeno in parte. V’è un lato temibile in ogni Volto della Triade. E lei lo sa bene. Le mani verrebbero intrecciate per poco in grembo, ascoltando cosa il russo andrà a dirle. Solo il sopracciglio destro si inarcherebbe leggermente a quella strana affermazione. Une fenice e per di più sovrappeso, stenterebbe a credere alle sue parole, se il suo sguardo ed il suo tono non le farebbero comprendere il contrario, parola dopo parola (//Empatia lv. 1). Le Nebbie, l’hanno sempre attratta ed intimorita allo stesso tempo. Forse Primarosa e Mistral hanno lasciato il Tempio e Sianna sarà anche morta, ma tutte le Sorelle che si sono perse fra le Nebbie? Ardèa addirittura due volte, ma anche Renesmee ed Akitiia, Kagome e Martia. Sospira la Stella del Meriggio, un sospiro preoccupato che non nasconderebbe nuovamente al cavaliere. } Si, avrebbe dovuto svegliarsi Valstaf. Ma no, così non è stato. E non so se si risveglierà presto. { S’alza la rossa Ancella avvicinandosi nuovamente al letto. } Siete stato d’aiuto. L’avete portato qui, ora vedremo il da farsi. { E nello stesso istante il gregario rientrerebbe nuovamente nella stanza con un vassoio, anticipando il suo ingresso dal cigolare della porta sui cardini. } Ti ringrazio Ardal e ringrazia anche Ròis per aver preparato qualcosa. { Una brocca con dell’acqua fresca, due bicchieri di latte, carne, pane e qualche focaccina al miele spiccherebbero ora su un tavolo poco distante. } Si, avete bisogno di rifocillarVi e di riposarVi. Non Vi disturberò, starò qui. { E nel mentre intingerebbe una benda pulita nell’acqua per tenta di ripulire il corpo del vichingo da tutto quel sangue. Non osa nemmeno immaginare a cosa potrebbe essergli accaduto, al suo spirito, ed ora è stanca. Presto ne parlerà con Callista. Rimarrà ancora un po’ lì e poi si ritirerà nelle sue stanze, senza il bisogno d’esser portata in braccio. E’ una Figlia del Meriggio. }

VALSTAF [ stanza degenza ] torna ad ascoltare nivienne sospirando per poi riprender la mano di azhael andando a sollevare delicatamente il braccio integro. [ si svegliera' e' forte. il suo spirito trovera' la via ] serio il dire che anche se non guarda nivienne e' rivolto anche a lei.. gli occhi del dragonico sono chiusi sembra respirare ma non si sveglia. [ magari e'solo stanco.. ne ha tutti i motivi quel drow era una forza, e lui gli ha tenuto testa piu che bene quanto ha potuto..e' un guerriero vero ] stringe i denti si=ospirando per tornar a lui [ vi spiace se mi distendo anche io qui? vorrrei essergli vicino per quel che posso.. e comunque non disturbate. io dicevo per voi.. nessun'ancella sara' madi di disturbo per me ma so che l-uso del potere della dea vi prova molto.. quindi posso capire se necessitate di ristoro. ad ogni modo ditemi voi.. io preferirei rimaner qui almeno epr stanotte .. se non disturbo. so che lo stente che gli siamo vicini. forse lo aiuta a tornare indietro] da una nuova stretta alla sua mano come volesse afferrarlo come non ha potuto fare sul sentiero.aspetta ora la risposta di nivienne prima di rfociullarsi con qualcosa da mangiare e provar a trovare ristoro nel sonno .. e' stata una lunga camminata e il corpo gli duole ma non lascera' ne l'ancella ne l'amico

AZHAEL [limbo | anima] Senza rendersi conto di che ora della giornata sia, osservando ogni cosa in una sorta di gelido bianco e nero velato di azzurro, l'anima prigioniera si può però accorgere che per gli amici è quasi giunto il tempo di salutarsi. Hanno fatto entrambi tutto il possibile per aiutarlo, ognuno con i mezzi a propria disposizione e, se verrà il momento di riaprire gli occhi, l'alfiere li ringrazierà prima ancora di ringraziare la dea, come ha promesso di fare. Ora per i mortali è tempo di riposare, mentre l’anima dovrà restare li, abbastanza vicino al suo corpo, ma allo stesso tempo fin troppo lontano da esso. Imparerà la pazienza. Se tornerà ad essere quello che era e se riacquisterà il legame con Vesnah, sarà un cavaliere migliore. Andare all'inferno ha il suo prezzo, tornare i suoi vantaggi.

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09/08/2011 18:56
 
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Ambrosya0, 09/08/2011 18.28:


DA APPROVARE:

- Guarigione completa del corpo del dragonico con riacquisto di tutti i punti salute. Tranne ovviamente il dito medio della mano destra, per il quale serve un rituale di rigenerazione.



OK


- Sottrazione di 90 punti mente a Nivi, per i nove round totali di mantenimento dell'incanto (Ne abbiamo giocati 3, ma sono 9 totali. Avevo richiesto ad Erebo precedentemente per non morire di noia in 12 post totali in cui non c'era interazione ). Quante role di riposo mi verranno assegnate, al master la decisione



OK e stabilisco 1 role di riposo totale e 1 role dove avverte un senso di stanchezza generale ma non di riposo totale. (chiamiamole riposo totale e riposo semplice)



- Un pò di riposo per Valstaf, dovuto al rifocillamento ed alla dormita al Tempio. Inoltre subisce l'influsso della skill "Luce di Stella" per 4 round, che dovrebbero fortificargli un pò l'animo, che porello si sente in colpa XD
Recupera dei punteggi? O nel caso serve un'ulteriore role solo di riposo?



Recupera tutti i punti, ma per la prossima role ancora si sentirà un pò debilitato.


- Per ora le armi di Azhael sono ancora in mano a Valstaf, che però è ancora al Tempio. Quindi bisognerà vedere gli sviluppi futuri.



si



- Se l'anima di Azhael è riuscita a mettersi in contatto ed a fari sentire/percepire da Nivienne. Nel caso, cosa ha sentito o ha capito?



Purtroppo nulla.


- Il dubbio di Nivienne sulle Nebbie. Per ora ha pensato solo alle Sorelle che ci si sono perse, ma non ha fatto molte congetture, dovrà prima parlarne con Callista. Ma è un dubbio. Fondato o no?



E qui mi complimento. Innanzitutto è splendida la giocata. In secondo luogo è molto ben giocato il dubbio, senza mai sfociare nel metagame. Non era facile.
Secondo me non ha colto del tutto una cosa il pg Nivi ancora, però è stata mossa molto coerentemente. [SM=g27811] Dubbio fondato, benchè non comprovato. [SM=g27811]

GDR OK, PASSO A SISTEMARVI I PUNTEGGI!

[Modificato da Nivienne 09/08/2011 18:58]


o0)O(0o Nivienne dell'Estate o0)O(0o
Pura Estasi di Fuoco e Fiamme
Polvere di Stelle

Figlia di Cerridwen








Brucia, difendi, attacca.
Lei così ha deciso.
Sarai la Guerriera che incute timore,
la Madre che protegge ogni Suo figlio,
la Giusta che mai permetterà al Caos di dominare.

o0)O(0o La Fenice o0)O(0o

Sii forte,
Sii gentile,
Sii bellissima.

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