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Forum delle Sacerdotesse del gioco di ruolo Isola di Avalon

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)O( Quello che la Vecchia chiede alle Sue figlie )O(

Ultimo Aggiornamento: 05/07/2011 01:01
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Luna Nera
03/07/2011 18:49
 
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Riposo Callista 2/2

RIASSUNTO: Eiluned va a trovare Callista nella sua stanza, trovandola estremamente debole e provata a causa di quello che l'Oscura ha mostrato a lei e a Roseline. Le porta del pane e un vasetto di marmellata ai lamponi, sedendosi poi con lei sul letto per discutere di argomenti "più leggeri".

Giocata di riferimento:Come trovare le Dolci?


Callista e Roseline perdono entrambe 100 punti mente e 100 punti forza, che recupereranno con:
1 role di riposo assoluto + 1 role generico di recupero



LINK FM


EILUNED { Ala sacerdotale } Una notte passata a cercare quel dolce contatto che la preghiera le dona con la Bianca Signora , ed ora, al sorgere del meriggio è giunto per lei il momento di tornare a casa, tra le mura familiari del tempio, tra le consorelle. Sente le loro aure brillare lì dentro, sente la mancanza di alcune, di quella infuocata di Mistral, ma sente, con sollievo, quella gemella alla sua di Mitrhil, finalmente ritornata dal suo ''viaggio''. Sente soprattutto la luce più forte, la più completa di tutte, quella della Somma Stella. Tuttavia la sua aura splendente sembra turbata da alcune nubi che la annebbiano, come se la sua luce fosse più debole. Sospettosa verso questa strana sensazione la Stella dell'Alba decide di recarsi nella stanza della mezzelfa, ma prima passa per la cucina a sgraffignare un invitante barattolo di marmellata ai lamponi e un pezzo di pane. Pone tutti i viveri in un cestino e velocemente si muove verso la stanza di Callista. Con la mano destra bussa con decisione, aspettando che l'altra risponda.

CALLISTA {.Stanza personale.} . Con estrema fatica è riuscita a raggiungere la sua alcova privata, sorretta e nello stesso tempo sorreggendo, la nera Diaconessa. Notte senza luna, notte che le ha viste soffocare, morire nel tentativo di ritrovare l'aria. Notte che ha rivelato segreti che ancora rimangono confusi nella mente della Somma Stella. Riversa sul morbido giaciglio, tra le lenzuole candide e profumate, degne del miglior lavoro di Rois. Stropicciate, per la prima volta dopo parecchi anni. Non ha saputo trovare un rifugio altrettanto sicuro e confortevole, sebbene il sonno mortale mai l'abbia sconfitta, ignota conoscenza degli uomini. I suoi occhi sono piccole fessure che sbirciano nella penombra della stanza, illuminata solamente da una piccola finestra sopra il proprio capo. Due candele sono state accese, ma presto termineranno la loro vita, sciogliendosi esattamente come il corpo e lo spirito della bionda mezzelfa. Alle sue orecchie risuona un tocco deciso, ignora chi sia, come se la Triade l'avesse resa una semplice fedele, anzichè la Sua prescelta. Non riesce a far forza su quei poteri, non avverte la candida luce della Stella al di là della porta. Sussurra semplicemente { Avanti }

EILUNED { Ala sacerdotale- stanza Callista} Le orecchie sono attente nel percepire ogni rumore che può provenire dalla stanza della mezzelfa, ed ecco infine giungere la voce di Callista , il segnale che attendeva per spingere sulla maniglia della porta ed entrare nella sua stanza. Non vi è molta luce all'interno ed i suoi occhi umani fanno un po' di fatica ad abituarsi alla semi oscurità rischiarata soltanto dalla luce traballante di due candele. Con cautela la Stella dell'Alba poggia il cestino che porta con se a terra, non lontano dal letto, e si avvicina poi alla testiera lì dove scorge il volto della Somma Stella. Con grazia si siede accanto a lei, voltata in direzione del suo viso e dolcemente domanda *Mia cara, cosa è successo?* con grazia dona a lei una leggera carezza sulla gota quindi , in silenzio, aspetta che l'altra le risponda. Non mostra nel suo volto, che sa la Somma Stella può scorgere molto bene, la preoccupazione nel sentire la luce dell'altra così turbata. [Imperturbabilità liv. 5]

CALLISTA {.Stanza Personale.} . Il capo, con i lunghi e ricci capelli colore del grano maturo, sciolti sulle lenzuola, come un'aureola particolare, colorando la sua veste, nera come l'oscurità che ha affrontato, si volta verso l'ingresso della propria stanza. La luce presente le è sufficiente per riconoscere in quella figura, la Sorella più candida che abbia. Alla sua domanda, il braccio destro si alza, come se volesse dichiarare che non è nulla di serio, nulla di cui preoccuparsi. Le sorride gentilmente al tocco leggero della sua mano sulla pallida guancia, osservandola con quegli occhi che hanno conosciuto momenti migliori { E' solo l'Anziana. Come sempre } Una breve frase che a fatica riesce ad uscire dalle labbra tese della Somma Stella, in questi istanti che ne è solamente il ricordo, l'ombra stessa. { Anche Roseline è nelle mie stesse condizioni. Solo che... beh io ci sono abituata } Lenta la sua voce, bassa e roca, che riesce a raggiungere Eiluned solo perchè così vicina a lei e ai suoi spiriti.

EILUNED {Stanza Callista } Ascolta la voce fioca della Somma Stella con attenzione,non vi è bisogno di commenti a quanto ha detto, ella stessa sa bene quale sia il prezzo di servire la Dea, lo sa la sua anima e lo sa il suo corpo. Ma quella è la strada che entrambe hanno scelto di seguire, il giuramento che entrambe hanno proferito. Di nuovo una carezza sfiorerà il capo di Callista e la voce melodiosa della Stella sussurrerà * Passerà anche questa notte sorella mia * , un sorriso prima di continuare * Per la piccola Roseline sarà più dura, ma anche lei capirà... è quello che abbiamo scelto di fare* Un'ovvietà per entrambe, chissà se anche per la diaconessa? Mentre pensa questa cosa la Stella dell'Alba si alza, andando ad accovacciarsi accanto al cestino. Velocemente prenderà il pane facendone due parti uguali, quindi con un cucchiaio prenderà un po' di marmellata spalmandola su entrambi i pezzi, infine ritornerà dalla Somma Stella e porgendole una delle due parti dirà * Non servirà a molto, ma questa marmellata è così buona che ti farà di certo bene* Una leggera risata trillerà nella stanza prima che ella torni a parlare * E' così tanto tempo che non parliamo un po' sorella mia... * Di nuovo rivolgerà un sorriso alla Somma Stella prima di balzare ai piedi del letto , mettendosi seduta su di esso, con le gambe incrociate , la fetta di pane e marmellata preparata per se stessa, ancora nella mano destra.

CALLISTA {.Stanza Personale.} . Persino lì, in quella cupa penombra che ha scelto per la sua stanza personale, i raggi del meriggio sono riusciti a varcare ogni soglia e ogni difficoltà, illuminando la pallida fronte della Dama del Lago di scarlatto, nella stellina gemella, seppur di tinta differente, a quella di Eiluned { E' vero, è da molto } Non viene contagiata dalla risata della Sorella, perchè i ricordi della notte precedente sono come incubi che si aggrappano con forza e insistenza alla sua mente, al suo corpo stesso. Le mani vengono poggiate sul giaciglio, per cercare di prendere una posizione più consona per quelle chiacchiere che presto inonderanno la piccola stanza. Chiacchiere tra sorelle. Chiacchiere tra donne. Sfortunatamente, il suo corpo non riesce a sostenersi e scivola nuovamente sulle lenzuola, privato da ogni forma di resistenza. Un leggero sospiro ne alza il petto, sdegnata per non poter scegliere la posa che preferisce. Allunga semplicemente il braccio, per accogliere tra l'indice e il pollice la metà di quel dolcetto offerto, costretta ad alzare solo il capo per addentare quel cibo che si è negata per alcuni giorni. { Cosa vuoi dirmi? } Conosce la giovane Eiluned da anni, sono state Iniziate insieme.

EILUNED { stanza Callista } Osserva, seppure non riesca a vedere molto bene, la debolezza di Callista. Sa che sarebbe suo dovere chiederle cosa l'ha portata in quello stato, sa che il pegno che l'oscura richiede alle sue ancelle è spesso terribile. Ma non è lì per riporta alla mente della sorella le ombre che sicuramente ancora volteggiano nei suoi pensieri, vuole regalarle una distrazione, e vorrebbe farla distrarre dal dovere e dal peso che grava sulle sue spalle. La domanda così diretta della mezzelfa però la mette un po' in crisi, sa benissimo cosa vorrebbe dirle, sa bene che vorrebbe parlare del fuoco che sta bruciandole il cuore. Ma la prima cosa che le viene in mente è * Mitrhil è tornata...e... l'ho presa a schiaffi* pronuncia l'ultima parte della frase in un sussurro celando la vergogna che di certo le si disegnerà sul volto abbassandolo per addentare il pane, quindi, mantenendo la medesima posizione alzerà lo sguardo come a voler sbirciare la reazione della Somma Stella.

CALLISTA {.Stanza Personale.} . Il profumo di quel semplice dolce accarezza il suo olfatto, già assaporandone il piacevole gusto che presto viene addentato. Un morso, due. E le parole di Eiluned sbocciano nella dolcezza della sua voce, annuendo leggermente sulla ''questione Mitrhil''. Il pane viene ingoiato e solamente allora quel gesto viene completato dalla voce della mezzelfa { Lo so. Ho incontrato Raine. Me l'ha detto lei. } Una nuova espressione scende, come un velo, sul viso di Callista. Qualcosa che si trova a metà tra un sorriso e un dolore. Qualcosa di impercettibile, ben celato nella sua anima, rinchiuso a chiave [//Imperturbabilità liv.6]. { Credo che Mitrhil abbia compreso da sola quali siano i veri pericoli. Forse l'averla spinta così vicino a ... } Tentenna la sua voce, non riesce a dar forma a ciò che ha appreso da Nymeria. Il suo capo ritorna sul guanciale, fissando il soffitto della propria stanza, illuminato da quei pochi raggi solari che riescono a penetrare. { Credo di sapere ciò che ha visto. Sta bene, non è vero? } Non c'è traccia d'un sorriso, seppur l'immagine di Eiluned che prende a schiaffi la Custode della Luce possa essere divertente. { Sei cambiata. Stai cambiando. C'è qualcosa che ti preoccupa, Sorella? } Sposta su di lei solo i verdi occhi, così chiari e così terribili, dopo aver sollevato il Velo ed esserne rimasta prigioniera.

EILUNED { Stanza Callista } Ingoia tutto d'un fiato l'ultimo boccone di pane e marmellata, quindi si rannicchia, come una gattina bianca, ai piedi del letto di Callista, e da quella posizione dirà, in un sussurro leggero che sa per certo che la Somma Stella potrà udire * Sì...Mithril sta bene sorella mia... la sua luce è così splendente che sembra respingere ogni male* Dirà sorridendo per poi aggiungere *Voglio sapere che ha veduto, so che lo sapremo tutte... e credo che anche tu debba dirci molte cose, così come Nivienne... ma non voglio farti parlare di questo adesso sorella mia... * Un leggero sospiro lascerà la labbra della Stella *Sì...c'è qualcosa che mi preoccupa, ma ora voglio che sia tu a parlare di te... ho visto una luce diversa nei tuoi occhi prima di oggi e so che per chi porta un peso come il tuo è difficile trovare tempo per se stessi... ma io sono qui, siamo sorelle e questo adesso conta più di tutto il resto. Dimmi di te ed io ti dirò di me!* Sorride ancora Eiluned, aspettando e sperando che la Somma Stella le apra il cuore.

CALLISTA {.Stanza Personale.} . E se la Stella dell'Alba somiglia ad una bianca gattina, dolce e sorridente, i movimenti della Dama del Lago la portano a somigliare più ad una gatta nera e sofferente. Con estremo sforzo si gira sul fianco, portando il capo in avanti, per riuscire a cogliere la figura della Sorella rimanendo completamente sdraiata. Altro non riesce a permettersi, non dopo ciò che ha vissuto e che l'ha portata sull'orlo del precipizio. { Sì ne parleremo, tutte insieme. C'è molto da sapere e non saranno delle piacevoli chiacchierate } Le bianche palpebre si abbassano, per celare ciò che sa, quello che fa sanguinare il suo cuore per l'impotenza e per non aver mai sospettato di nulla. E' d'altro che vuole parlare, la candida figlia della Vergine. Qualcosa di più adatto per questo meriggio, pensieri che forse potrebbero allietare l'anima inquieta della mezza. { Una luce diversa...e chissà da dove proviene } mormora inizialmente, forse tra se stessa, ritornando a cercare con gli occhi nuovamente aperti Eiluned { Sì, ho conosciuto un uomo. Però...} si morde il labbro inferiore. Come se non stesse già soffrendo a sufficienza { ... però a coloro che servono la Vecchia non è possibile amare } Lo afferma come se fosse un dato di fatto, una legge scritta chissà dove che non ammette repliche.

EILUNED { stanza Callista } Annuisce alle parole della Somma Stella, ma quel meriggio non è fatto per le questioni grandi, quel pomeriggio Eiluned vuole sia dedicato a qualcosa di più piccino, ma non meno importante in realtà, così come ogni creatura, anche la più minuscola è importante per l'equilibrio del mondo. Ed infatti la notizia che Eiluned sospettava arriva ben presto, seguita però da parole troppo amare. Con uno scatto Eiluned salta a sedere nello stesso angolo del letto in cui si era rannicchiata e con veemenza dice * Oh sorella che grossa sciocchezza hai detto! * - osa - * Tu sei fatta per amare come ogni altro essere vivente... tu senti in te la potenza di cerridwen ogni giorno, senti il suo calore, il suo fuoco e non puoi rinnegarlo. La vecchia non ti toglierà nulla di tutto questo, e so che lo sai... non ne avere paura!* L'osserva ora , quasi in piedi sul letto, quindi con un sospiro torna a sedersi sulle proprie gambe, la veste candida intorno a lei come la corolla di un fiore.

CALLISTA {.Stanza Personale.} . Sorride, d'un sorriso triste ed amaro allo stesso tempo. Sì, forse le parole della bianca Stella possono essere vere: in quel corpo in bilico tra due razze vive anche il fuoco e la passione di Cerridwen, così come il candore di Arianrhod. Eppure basta osservarla ora, distesa in quella posa per niente regale, sofferente nella veste tinta di oscurità, con i capelli che non rispondono ad alcun ordine. { Non è una sciocchezza, Eiluned } le provocano dolore quelle parole, sgorgano come un fiume di sangue dal suo cuore, inzuppando le linde lenzuola { Ho vissuto a lungo, ho amato. Eppur ora sono arida, vuota } Sono pensieri che finora ha negato anche a se stessa, credendo nell'ardore di Cerridwen e in quelle risate che solo con lui riesce a far cantare { Guarda Chloe. Non riesce nemmeno ad amare sua figlia. Guarda Hagall, che mi ha chiesto le erbe per abortire. Noi siamo così. Altrimenti Rhiannon non ci avrebbe mai scelto. } Alza gli occhi, riportandoli sul soffitto { Dimmi di te. Di te e di lui } Sa per chi batte quel cuore che ha innanzi. Per un mezzelfo dai capelli rossi, di cui attraverso il Velo l'attuale Somma Stella ha visto la nascita.

EILUNED { Stanza Callista } E' un gesto stizzito quello che fa la Stella dell'Alba, al sentire le parole della consorella infatti batte i palmi delle mani culle sue gambe e con enfasi dice * Non è vero! Non giudicare te stessa guardando la vita degli altri! Primarosa ha amato e le ombre l'avevano scelta, e tu ami sorella mia, non puoi nasconderlo. Ami l'isola, ami la Dea e ami noi! Non puoi negarlo! Guarda cosa hai fatto per questa terra, per la Dea...non è questo amore forse, dare tutti se stessi? E credi di non poter amare un uomo? - scuote la testa- non è possibile! Lascia che sia quel che sia callista, non soffocare la fiamma con questa paura! * Si sdraia ora, accanto alla somma stella così che lei non debba sforzarsi a guardarla e che i due visi siano alla stessa altezza * Io gli appartengo Callista, più di quanto vorrei, forse più di quanto sia giusto* Sussurra infine Eiluned distogliendo lo sguardo e fissando lontano, un punto imprecisato, non pronuncia il nome che è inciso nel suo cuore, Callista lo sa e la Stella dell'Alba vorrebbe che la Somma Stella potesse provare quello stesso senso di calore.

CALLISTA {.Stanza Personale.} . Esausta come dopo aver percorso varie salite, spaesata come un uccellino fuori dalla propria gabbia. Trema leggermente, il corpo della Dama del Lago. Trema come ha tremato durante la Visione, cerca l'aria che questa volta arriva, tramite la dolcezza delle parole e del giovane viso di Eiluned, ora accanto a lei. E ha ragione lei, che ha troppi anni in meno della mezza { Sì, ho paura. Una paura così forte che quello che mi ha spezzato questa notte è nulla al suo confronto } Il fresco tocco del corpo della Stella dell'Alba, la sua veste candida che si unisce con la sua, scura come la morte stessa. Il suo volto, quello di colui che riesce a farla ridere e a sorreggerla, le appare d'improvviso. Come se fosse lì, accanto a lei, ad osservarla con quegli occhi nocciola. { Perchè più di quanto sia giusto, Eiluned? } I loro occhi sono alla stessa altezza, due tonalità di verde differenti, in cui l'amore e la paura, sebbene in forme inconsapevoli, si rispecchiano { Apparteniamo entrambe a Lei. Sono prove, secondo te, o veramente siamo libere di concedere il nostro cuore a qualcuno? } le chiede, infine. Dovrebbe essere lei colei che tutto sa. Non è così, non è mai potuto essere così, con quelle Sorelle che ama e protegge più di se stessa.

EILUNED { Stanza Callista } Una mano delicatamente va ad accarezzare il braccio di Callista più vicino a lei, un gesto di conforto ora che la sente tremare come una foglia scossa dal vento d'autunno. E' un sussurro, forse ben più dolce della carezza appena donata, quello che lascia le labbra di Eiluned * E' normale avere paura, ma non lasciare che quella paura sia una muraglia che non puoi varcare. Tu sei la Signora del lago sorella mia, sei la stella più splendente , pensi che la Trina ti avrebbe scelto se tu non fossi in grado di sorreggere il peso dei suoi doni? Forse chi ha acceso la scintilla del tuo cuore è un suo regalo, un modo per ricompensarti dei tuoi sacrifici, non una prova ma un raggio di luce tra le molte ombre che ci stringono l'anima* Adesso lo sguardo di Eiluned, fino a poco prima fisso in quello della Somma Stella , si abbassa mentre dice * Sono così felice con lui, mi sembra che ogni cosa sia più luminosa, più profumata e sento una gioia tale che non credevo potesse esistere... ma ...lui ... anche lui deve combattere contro le sue ombre...e io voglio aiutarlo* L'ultima confessione è un soffio, mentre le guance si arrossano come un sole al tramonto.

CALLISTA {.Stanza Personale.} . Discorsi da donne, non da sacerdotesse. O forse le due cose non sono esattamente differenziate. Ogni Sacerdotessa è prima di tutto una donna. Quante volte l'ha sentito udire da coloro che l'hanno avviata sul sentiero della Dea? Le stesse parole che da Eiluned nascono, andando a spezzare ogni corazza creata con il tempo, ogni diffidenza che è propria di chi non appartiene alla razza umana nè tantomeno alla prediletta elfica. Chissà se Eiluned riesce a sentire quel ''crac'' dentro di lei, quella fenditura che sgorga dai suoi chiari occhi sotto forma di lacrime. Non per tristezza, perchè sotto quella stella scarlatta si apre un sorriso, semplice ed unico nella sua bellezza. Non ha bisogno di aggiungere altro. E' tutto lì quello che prova, quel ringraziamento muto per averla ascoltata. { Lo devi aiutare, ne sono certa. Tu puoi sconfiggere le ombre, anche le sue } Si sciolgono sulle pallide gote quelle piccole lacrime, mentre la sua mano va a posarsi sulla spalla della Sorella { Se davvero tieni così tanto a lui, seguilo. Fai quello che ti è permesso fare } la sua voce è ancora sofferente, ma appare ora più decisa, più forte. E anche più... sotto l'occhio vigile di Arianrhod.

EILUNED { Stanza Callista } Vede sorgere, pure e limpide come l'acqua di una sorgente, le lacrime dagli occhi di Callista . Per un istante quelle lacrime la lasciano spaesata, non ha mai visto la Somma Stella piangere e la cosa la sorprende non poco. Ma d'altra parte il sorriso che sorge subito dopo non può che essere contagioso. A quello la Stella dell'Alba risponde con un sincero e delicato abbraccio *Ti voglio bene sorella mia* sussurra la Stelal dell'Alba, anche se forse non sarebbe necessario ripeterlo. Eiluned quindi si accoccola di nuovo al fianco di Callista sussurrando ancora * Farò tutto ciò che è in mio potere per aiutarlo, non so se è questa la volontà della Dea, ma sento che devo farlo, che non potrei perdonarmi di agire diversamente, e sono pronta ad accettarne tutte le conseguenze.* la sua voce è delicata ma determinata mentre, guardando la Somma Stella pronuncia le sue intenzioni.

CALLISTA {.Stanza Personale.}. Come per magia, quelle lacrime che mai hanno bagnato le guance della mezzelfa divenuta Sacerdotessa, ormai asciugate e assenti sul suo bel viso, riescono a trasportare con sè anche parte di quella stanchezza, di quel dolore non solo fisico, ma anche della mente. Sofferenza che ha intrappolato lei e Roseline in un cerchio disposto in un'altra realtà. Quella che non lascia scampo, quella che succhia tutta la vita. Eppure le parole della dolce Eiluned, il suo contatto ed il semplice riuscire a parlare con qualcuna, rilasciano sul suo corpo stanco e privo di forze, una balsamo di vitalità. Non si alzerà dal letto per tutta la giornata, ma nel suo cuore c'è più tranquillità. E forse amore. { Io ho vissuto nelle ombre e ora vedo la luce, in un modo che mai ho conosciuto. Tu, che nel candore sei cresciuta, ti trovi a dover affrontare l'oscurità. Non temerla mai, Sorella. Da chiunque provenga, tu sarai più forte. Vedrai } C'è molto sicurezza nelle sue parole, e, nonostante quel meriggio passato in compagnia della Stella dell'Alba l'abbia rinfrescata, il suo corpo ancora chiede riposo. Lo chiede con disperazione, lo urla.

EILUNED { Stanza Callista } C'è ora in Eiluned un delizioso senso di completezza, il senso che le lascia ogni episodio in cui vede ogni cosa prendere il suo posto, le tenebre completare la luce e la luce le tenebre. Ed è tutto così perfetto che sembra che la Dea stessa sia lì in quel momento ad abbracciarla, a fare di loro due parti del tutto. Di nuovo abbraccia la Somma Stella, un abbraccio da amiche da sorelle. * Ti lascio riposare mia cara, sei così stanca...ti lascio anche la marmellata, a volte funziona meglio di una dormita!* Dice sorridendo prima di alzarsi a sedere, lasciare un bacio sulla fronte di Callista e portare il barattolo della marmellata con il cucchiaio sul comodino accanto al letto. * Che Arianrhod culli il tuo riposo sorella mia.... - si avvicina alla porta- dovremmo parlare così più spesso...fa bene all'anima* Dice con dolcezza sorridendo ancora prima di lasciare la stanza di Callista , leggera come una nuvola candida.


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Stella dell'Alba
05/07/2011 01:01
 
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Riposo Callista [2/2]

)O( RIASSUNTO )O(

Dopo essere tornata dal bosco oscuro con Raine, la custode deve ancora affrontare la prova più dura: Callista. Si incontreranno al Tempio ma la mezzelfa è visibilmente provata dalla visione e la Custode le preparerà così una tazza di latte e miele, lasciandosi poi andare entrambe ad una serie di confessioni/rimproveri.


.COMMENTO.

Ecco qui.... la seconda role di riposo per MammaCalla e l'ultimo round per Mitrhil! Che bello giocare con te Miki! Grazie cucciola!!! [SM=g27836]


)O( REGISTRAZIONE )O(


MITRHIL {[ pressi altare ]} )O( { Le mura del tempio si sono tinte dei colori della velata la quale ha gettato la sua ombra rassicurante su tutta l’isola. Il sassone l’ha accompagnata fino alla sacra dimora, è stato un cammino silenzioso, riempito dal racconto dell’uomo su come il nero si sia manifestato nella sua mente. L’ha tenuta per mano per tutto il tragitto e l’ha visto nuovamente ripercorrere il sentiero, dopo averla lasciata sul sagrato, nuovamente verso la loggia. C’è un desiderio impellente nel cuore della Custode: riabbracciare suo figlio. Ma non è finita la giornata e deve rendere conto delle sue azioni all’unica persona che potrà abbracciarla come figlia o rinnegarla, solamente dopo potrà lasciarsi sopraffare dalla smania di tenere il suo bambino tra le proprie braccia. Si disfa dei sandali che ha usato per andare fino alla loggia, preferendo il contatto con la nuda pietra del tempio. Lunga la veste bianca che scende armoniosa sul corpo, non ci sono più le forme materne eppure sul suo viso, nei suoi occhi riflettono un amore differente da quello che l’ancella fin’ora ha dispensato, come se l’esser divenuta madre l’avesse completata nella sua forma di donna e figlia della Dea. Nessun vezzo adorna il capo, solo qualche fiorellino di caprifoglio, sparso tra le onde dorate che scendono a lambire la schiena e a coprire le spalle nude. Neppure il monile di congrega porta al collo, ed è solo la stellina bianca sulla fronte, che la identifica come figlia della vergine Fanciulla. Percepisce le luci delle sue sorelle e tra queste c’è la diletta, la luce che è guida per tutte le altre. A lei rivolgerebbe il suo pensiero, sebbene sia certa che anch’ella abbia percepito la Custode. } Mia Signora…! { [//Telepatia lvl 4] Si intreccerebbe il filo di luce bianca a quello dorato della Somma, perché la sua voce possa arrivare alla sua mente. }

CALLISTA {.Ala Sacerdotale->Tempio.} . Il sole ha conosciuto la morte e la rinascita. Un'altra volta ancora. Ma sono le ombre che palpitano nervose nel vespro, allungando i loro tentacoli sopra ogni superficie, coprendo l'intera struttura in pietra. Tutto si oscura, la luce viene annullata. Anche l'abito che la Somma Stella indossa ha quegli stessi colori, capaci di intrappolare il suo volto pallido e segnato da profonde occhiaie bluastre. E' riuscita ad abbandonare la sua silenziosa alcova, a far sì che le gambe magre riescano a sorreggere quel corpo esile, che nel mondo di Rhiannon ha speso quanta più forza e salute. E' uno spettro che cammina. Uno spettro fatto di ossa e vestiti, perchè di carne ce n'è veramente poca. Sciolti i lunghi riccioli dorati, per nulla pettinati, ribelli come un animale selvaggio. Si sorregge a stento, poggiando la mancina lungo la pietra liscia che segue l'Ala Sacerdotale, fin sbucare nella Navata Centrale del Tempio, avvolta nella semioscurità spezzata solamente dai ceri accesi e dal Braciere ardente. Stremata a tal punto da non aver avvertito la presenza della bianca luce della Custode. Le forze le vengono meno, il pavimento stesso non sembra volerle dare sostegno. Come in un vortice senza fine la sua vista viene annebbiata, scavalcata, mutilata. Solo quel sussurro che proviene da ogni parte, che invade la sua mente con quella che le sembra prepotenza, mentre invero è solo la dolcezza di Mitrhil. Si piega il corpo della mezzelfa, entrambe le braccia a sostenere il capo, riuscendo a raggiungere la panca a lei più vicina. Sprofonda nella pietra, nemmeno fosse il guanciale più comodo e morbido conosciuto.


MITRHIL {[ pressi altare ]} )O( { E’ il crepitio delle fiamme l’unico suono che s‘ode all’interno del tempio, gli usignoli cantano le loro melodie all’esterno ma non il momento di unirsi con la sua voce a quelle armonie notturne. Si inginocchia davanti all’altare, il suo sguardo non sarà rivolto unicamente alla Bianca Fanciulla, ma a tutte e tre le effigi che, nelle loro luci differenti, guardano quella figlia del tempio. I graffi sulla spalle le prudono, l’unguento alla calendula sta facendo effetto segno che la pelle si sta rigenerando, ma è un fastidio a dir poco irrisorio quello a dispetto della sua anima che brucerà fin tanto che non avrà parlato con la Somma Stella. C’è volontà, forza e determinazione nello sguardo, le labbra sono serrate eppure c’è ugualmente un accenno di sorriso, il volto di chi attende il suo destino con la stessa fede incrollabile. Avanza la luce diletta, avanza nella sua oscurità e la sua anima ne percepisce la forza ancor prima che i suoi occhi possano posarsi su quella che apparirebbe essere l’ombra di se stessa. } Callista! { La voce è allarmata e in un attimo la Custode si alzerebbe dalla sua posizione vedendola avanzare con una certa difficoltà fino a giungere in prossimità di una delle panche di pietra, pronta a portarle sostegno, giungendo al suo fianco per tentare di sorreggerla, come meglio può. Il volto emaciato, le profonde occhiaie che risaltano sulla carnagione chiara della mezz’elfa, lo sguardo perso di chi è stata troppo a contatto con gli spiriti. } Ce la fai a venire con me in cucina? Ti preparo qualcosa che possa metterti un po’ in forze! { La sosterrebbe cingendo la vita con il suo braccio. Rhiannon deve aver richiesto molto della forza fisica e mentale della somma, e la voce dell’ancella bianca è poco più che un sussurro amorevole. }


CALLISTA {.Tempio.Panca.} . La sua mente vorrebbe chiamare a sè quella voce che ha rimbombato nelle sue orecchie appuntite, eppur il suo corpo le nega ogni speranza, ogni possibilità. Ampi respiri alzano ed abbassano il suo petto, sul quale riposano i due ciondoli, inseparabili eppur incapaci di donare la forza necessaria per permettersi quei doni che l'Isola e la Dea le hanno concesso. Una nera stella va a fissarsi su quella candida di Mitrhil, donandole un sorriso acre. Un teschio che sorride, ecco cos'è. Si lascia sorreggere da colei che non ha mai conosciuto le ombre e gli spiriti della Vecchia, seppur probabilmente cominci a comprendere che la luce può brillare solamente dove l'oscurità è più forte { Sì, ce la faccio } Ritrova la posizione eretta grazie anche al sostegno della Sorella unito alla forza di volontà che sempre si nutre dell'animo della mezzelfa. E' difficile che chieda aiuto. Se lo fa, è perchè ne ha veramente bisogno. Tenta, quindi, di allontanarsi da lei, aggiungendo nuovi passi solitari, verso la cucina. { Eiluned mi ha portato della marmellata } Non suona per nulla come un canto armonico la sua voce, piuttosto stride contro le stesse colonne del Tempio. Si volta, verso la bionda nordica, per valutare se la stia seguendo o se la tema. In entrambi i casi, risuona nuovamente la voce della Dama del Lago { Hai già incontrato tuo figlio? } Le chiede con un tono che sfiora la battaglia di Cerridwen, ritornando poi sui suoi passi leggermente maldestri.


MITRHIL {[ Tempio -> Cucina ]} )O( { Sorreggerebbe la sorella con amore e attenzione, cadenzando il passo secondo il ritmo della Dama del Lago. Luce e Oscurità in un perfetto equilibrio, l’una non prevarica sull’altra ma coesistono e si sorreggono a vicenda. Ma Callista si scosta dalla custode preferendo procedere da sola nel suo cammino. Resterebbe comunque al suo fianco pronta a sorreggerla qualora si rendesse necessario. Anche le voci sono molto differenti, una stride e gracchia come un corvo, l’altra è melodiosa come il canto degli usignoli, due aspetti differenti, per due volti altrettanto diversi eppure simili. } No… Non l’ho ancora visto! { E’ poco più che un sussurro il suo, ma non maschera i suoi sentimenti, non si trincera dietro al potere della Dea per oscurare quello che è fin troppo evidente. Una morsa al cuore, è solo una domanda quella della Somma, eppure l’aver lasciato solo nella notte la sua creatura, le infligge ben più rimorsi di quanti non ne abbia già. Aumenta la velocità per precedere Callista di qualche passo per aprirle la porta della cucina attendendo che possa entrare senza troppe difficoltà. }


CALLISTA {.Tempio.Cucina.} . A quanto pare, il suo corpo riesce ancora a compiere il suo dovere. Arranca verso la porta, diverse volte i suoi occhi ne scorgono due, anzichè una semplicemente. E, per sua fortuna, è la Custode della Luce ad aprirle il varco necessario per raggiungere la cucina, profumata ed invitante, tanto da far brontolare quello stomaco che raramente ama il cibo. Solamente quando le mani trovano appoggio sul tavolo al centro della stanza, si sente sufficientemente sicura per cercare quel dolce volto della Figlia dell'Alba, riprendendo il discorso che la stessa Somma ha iniziato { Credo quindi che il solo guardare i suoi occhi pieni di lacrime, ti faranno pentire della tua assenza. } Le parole sono lente, misurate appositamente per ferire { E' venuto perfino da me, in piangento perchè non riusciva a trovarti } Quella è la punizione peggiore, per lei. Lo vede nei suoi chiari occhi, l'ha notato nelle sue parole [//Empatia +1] ed è per questo motivo che vuole infierire con forza su quel tasto { La prossima volta cosa dovrò dirgli? Che sua madre l'ha abbandonato per seguire il mostro cattivo? E' questo che vuoi? } La sua voce si alza leggermente di tono mentre una sedia viene spostata per far posto al suo esile corpo.


MITRHIL {[ Cucina ]} )O( { La guarda avanzare fino a portare il suo corpo, che dovrebbe conoscere la metà della fatica di un comune mortale, verso la panca disposta vicino al tavolo. Si sofferma appena lasciando che i suoi pensieri la distolgano per un momento dalla realtà e sarà solo la voce della Dama del lago a ricondurla ad un presente fin troppo amaro. Sanno come colpire, tutti lo sanno, tutti la conoscono e non c’è bisogno di percuoterla, quando sono le parole a fendere l’aria fino ad affondare nel suo cuore, come una stilettata precisa. Abbassa appena il capo, dirigendosi verso la credenza, per tirare fuori un barattolo di miele ben sigillato. Si muove meccanicamente, lasciando che quel nodo in gola si attorcigli talmente bene da non farle proferire nessuna parola. Si inumidiscono quegli occhi chiari che assomigliano ad un mare in tempesta. Ma volge le spalle a Callista, mentre versa un po’ di latte nel pentolino per issarlo sul fuoco scoppiettante. Affonda un cucchiaio nella dolce sostanza ambrata per tirarne su una quantità modesta che lascerà finire dentro ad una grossa tazza, con il cucchiaio stesso. E’ crudele far leva sul figlio, crudele volerla mettere in condizione di scegliere. } Sapevo di non correre pericolo… c’è una tregua del resto con Raine… e io ho seguito solamente quanto suggerito dalla Dea… nonchè una richiesta di aiuto… { Non riesce a dare troppa voce a quelle parole, tentando di mantenerle il più ferme possibile. } L’ho fatto per mio figlio… e per tutti noi! { Il latte prende a bollire e la Custode si premunirà di un canovaccio per togliere il pentolino dal fuoco così da versare la calda bevanda nella tazza, osservando il miele che lentamente si squaglia. Si asciuga il viso velocemente con la mano, per poi girarsi verso Callista e portarle quanto promesso, per poi tornare alla credenza e riordinare il tutto. } Domani ti preparo un po’ di carne, vedrai che ti farà bene! { Si sofferma, le spalle rivolte ancora verso Callista, che non avrà comunque difficoltà a capire lo stato emotivo della custode, che tiene comunque il viso basso, così che i lunghi capelli biondi possono oscurare gran parte del suo volto. }


CALLISTA {.Cucina.} . Non si butta sul legno di quello scranno come aveva fatto dapprima con la panca, ma con dei movimenti fluenti e profumati di lavanda, nel suo perfetto stile. Gli occhi, d'un verde slavato, seguono quella figura vestita di bianco, udendo la sua voce rispondere a delle accuse che miravano proprio a questo. La peggiore punizione per Mitrhil. { Ho incontrato Raine. Può dire quello che vuole, ma non mi fiderò mai di lei e del suo esercito. } Roca e profonda la voce, mentre, per la prima volta da quando ha lasciato la sua stanza, posa il proprio sguardo su una delle due vetrate che danno sui giardini esterni, sugli alberi e sui cespugli che brillano appena della luce argentata della luna. { In realtà, ho chiesto a lei di mandare due dei suoi migliori combattenti sull'Isola, per unirci e distruggere l'Armata delle Fiamme } Parla la Somma Stella e si contraddice da sola. Che la sua mente veramente non si sia ancora ripresa completamente da quello che Rhiannon ha loro mostrato, rubando respiri e donando invece tremori? Nemmeno si accorge dell'avvicinarsi della Custode al suo tavolo, volgendo lo sguardo solamente nell'avvertire il profumo del latte unito con quello dolce del miele { Grazie } le dona di rimando, quasi meccanicamente. Non vede il suo volto, ma nell'aria qualcosa ha turbato la sua innocenza e la sua bellezza. Ed è solo colpa di quella mezzelfa, che sa dove affondare le proprie armi { Forse pensi che io sia sciocca. Ma so quello che tu hai visto, perchè Nymeria mi ha raccontato degli esseri che vivono sulla terraferma. } Entrambe le mani si poggiano sulla tazza di legno, soffiando leggermente sul bianco liquido { Sei stata fortunata, te ne rendi conto? } solo gli occhi alza verso di lei, mantenendo il volto verso la tazza.


MITRHIL {[ Cucina ]} )O( { Chi ha detto le figlie della dea sono delle privilegiate? Costantemente sotto giudizio, costantemente dilaniate dal potere stesso della Dea e dallo scetticismo della maggior parte delle creature. La rivelazione di Callista la lascia basita. Raine deve averla incontrata dopo il loro ritorno dalla terraferma, ma che senso avrebbe avuto allora la sua richiesta, se poteva parlarne direttamente con chi di dovere? Eppure quella notte con il Ductor lei l’ha percepita la sua sincerità, il suo amore per la terra nella stessa spasmodica maniera in cui le figlie della Triade tengono all’isola. } Raine non mi ha fatto nessun male, mi ha persino difesa… ho visto onestà nel suo sguardo e lo stesso attaccamento che abbiamo noi verso Avalon, l’ho visto nei suoi occhi per le sue radici. { Il proseguo della mezz’elfa è ancor più sconcertante. } E allora saprai anche del Siro oscuro e del suo esercito di creature che non sono né vive né morte! { Sono le stesse verità quelle che si stanno confessando solamente ci sono arrivate per strade diverse, il che dimostra maggiormente la loro valenza. } Raine mi ha chiesto di aiutarla, di contrastare quell’abominio che si cela nel bosco… che l’ha reso privo di ogni stilla di luce e di vita. { Si alza lo sguardo a perdersi in quelle iridi verdi talmente chiare da sembrare il colore dei fili d’erba essiccati dal sole. } Ho corso forse un rischio, si è vero, ma pensa al tormento di Raine quant’è grande, tanto da ripiegare su una Dea che non riconosce pur di disinfestare la sua terra! Io mi sono esposta ad un grosso pericolo probabilmente, ma anche il Ductor ha corso il suo… { abbassa nuovamente lo sguardo sulle dita che tiene intrecciate sul tavolo. }


CALLISTA {.Cucina.} . Ora che il latte s'è leggermente intiepidito, un lungo sorso viene fatto scendere nella gola della mezzelfa, un territorio arido e secco che si riempie di dolcezza, donandole quel calore che il suo corpo non conosce dalla notte del rituale. Pienamente soddisfatta della bevanda, che, come se fosse il miglior rimedio mai conosciuto, allontana dal suo viso parte di quelle ombre, artiste nel dipingere con troppa foga le occhiaie della mezzelfa. { Sì, so di Kubren. Questo è il nome di quel sire che vive e si nutre del Bosco. Ma non è l'unico che dobbiamo temere, anche se probabilmente è il più pericoloso } Ritorna la sua mente al volto della rossa Sapiente nel sussurrarle che spesso ha dovuto combattere con quello che è lo spirito di un cavaliere, rimasto intrappolato in quella terra. { Pensare al tormento di Raine? } Divengono braci ardenti i suoi occhi, mentre le mani abbandonano l'oggetto di legno ancora ricolmo di latte e miele { Raine pensa solo a sè e a cosa potrà guadagnare. E' assetata di potere e vuole il Bosco per sè. Ma chi è per decidere di chi sia la terra creata dalla Dea? } Un tempo Ella governava entrambe le terre, la Custode dovrebbe ben saperlo { Ci furono battaglie e accordi, tra il Governatore di Barrington - non sto certamente parlando della Valchiria - e la Corona dell'Isola. Ciò che è stato deciso, è stato deciso. } Vuoi partecipare ad una guerra che non è tua, Mitrhil? Questo è quello che gli occhi della Somma Stella chiedono, soffermandosi sul mortale volto della Figlia di Arianrhod.


MITRHIL {[ Cucina ]} )O( { Il silenzio è sceso nella cucina rotto per un momento dal suono della lunga sorsata avida che la Dama dona alla bevanda. Solo dopo la sua voce tornerà a gracchiare aggiungendo nomi e dettagli a quello che è stata l’esperienza diretta della custode fino a che non l’investirà con il suo sguardo, oltre con le parole trapassando i suoi occhi chiari per giungere direttamente alla sua anima. } Accordi e patti che sono dimenticati… eppure la terra che appartiene alla Dea sta morendo… { Non è un’arringa, non vuole mettersi di certo contro la Dama del Lago che a lungimiranza e saggezza ne ha più di lei. } Sarà anche vero quello che dici… ma Raine mi sembra cambiata… ho guardato dritto nel suo cuore… { E’ affranta, scoraggiata. Ha messo in pericolo la sua vita, a quanto, pare per niente. } Farò quello che mi chiederete Callista, e quello che vorrà la Dea… di questo non dovete temere! { Si rivolge a lei con l’onore che le spetta, perché ora è solo una figlia che accetta di seguire un ordine. C’è amarezza nella sua voce, di chi crede di poter instillare una breve scintilla anche in quel cuore così impenetrabile come quello della valchiria. } Ho creduto unicamente di fare il suo volere, solamente questo! { Lascia che le lacrime scendano sul suo viso a rigarlo nuovamente senza preoccuparsi di nasconderle. }


CALLISTA {.Cucina.}. Non sono occhi spietati e nemmeno orribili cavità in un teschio che lentamente sta riprendendo il naturale colore d'una persona sana, come se nulla fosse veramente accaduto. { E chissà... forse hai fatto veramente il Suo volere, Mitrhil } è stanca la sua voce, non sofferente, ma stanca, di una stanchezza che penetra nella mente e che vi si annida come una serpe che sprigiona veleno ovunque. { Raine spezzerà la tregua nel momento in cui Ombra riuscirà nella missione ch'ella gli ha chiesto. Vuole entrare nell'esercito del Caos. } Vi è profonda amarezza in quelle parole, per non aver riconosciuto in tempo colui che ora si sta rivelando il peggior nemico della Corona e dell'Isola stessa. { Non voglio che tutto si riduca come è accaduto con Hagall, nella Foresta di Luce. Siamo noi a dover scegliere i nostri alleati e i nostri nemici. Ogni volto della Triade è puro equilibrio e la vera minaccia è colui che vuole mescolare a suo piacimento le regole della natura, di quest'isola stessa } Sono nozioni che ogni Figlia del Tempio conosce { Dovremo riunirci tutte insieme, noi del Consiglio, per unire le nostre informazioni. Ho incontrato Eiluned, ma con lei ho parlato d'altro } Un sorriso, ora, certamente meno gelido di quanto la Custode possa aspettarsi dalla Dama del Lago. { Sto tentando di organizzare un esercito contro l'Armata delle Fiamme. Ho affidato al Comandante dell'Armata Reale il compito di scegliere e valutare i guerrieri } Un leggero sospiro si alza dal suo petto, così lieve che forse rimarrà celato agli occhi della nordica. { Io andrò nella Fortezza Ancestrale, per confrontare i nostri poteri con quelli dei maghi e dei druidi. Qualcosa, almeno, ho smosso } Piccole gocce che vengono versate in un fiume che sarà certamente più grande e profondo, durante il Consiglio delle Stelle.


MITRHIL {[ Cucina ]} )O( { Le lacrime cadono sulle mani chiuse sul grembo, ora è stanca anche lei, vorrebbe solo coricarsi accanto al suo bambino e stringerlo a sé. Lasciare al di fuori di quell’abbraccio ogni genere di corruzione e abominio perché cosa c’è di più puro e forte di un abbraccio di chi è madre? E su quel pensiero si asciugherà le lacrime perché invero la Dea è prima di tutto madre dei suoi figli. } Yoro nel caos? { La custode aveva saputo dell’abbandono da parte di Ombra dalle file dei ranger, ma votarsi addirittura alla controparte è davvero follia. } Questo è segno che l’equilibrio da lui tanto difeso è ben diverso da quello della Triade! { Raine, Yoro… un’alleanza che oscilla unicamente sulla riuscita di una missione. Sospira Mitrhil, comprendendo meglio un quadro di cui vedeva solamente un frammento. } L’armata delle fiamme è forte, ma credo che annientando il loro stregone cadranno come mele mature… mi è parso che la loro forza risiede unicamente nella magia di chi li guida… e forse nei benefici che l’uovo di drago gli dona… anche se questa è solo una mia supposizione! { Annuisce a Callista mentre le comunica che presto vorrà fare un Consiglio. } Sapere che vi saranno più forze magiche a disposizione per contrastare l’armata delle fiamme potrebbe essere la nostra unica speranza. Così come sono certa che il comandante sceglierà i più valorosi guerrieri! { Abbozza un sorriso, di certo potranno parlarne insieme snocciolando ogni singolo argomento. Si alza la custode muovendosi verso la somma stella, la quale penserà probabilmente che la voglia aiutare, invece si inginocchia ai suoi piedi Mitrhil, chinando il capo. } Vi chiedo Scusa Callista… per aver messo in pericolo la mia vita e quelle delle figlie del tempio! Lo sai che il mio cuore vorrebbe vedere luce anche nell’oscurità più opprimente! Ma questo non toglie che il mio agire debba essere così impulsivo! { Si alza lo sguardo a cercare quello di Callista, a cercare una comprensione e un perdono da figlia a madre. }


CALLISTA {.Cucina.} . La tazza viene nuovamente ripresa, per terminare il latte e miele che la Custode ha preparato per lei, superando ogni gelo che nella Somma Stella ancora sostava, liberandola dalla morsa sia fisica che mentale. Alcune gocce di latte bagnano le sue labbra, scostando il recipiente di legno ormai vuoto. Così si mostra alla Custode, sgranando gli occhi per quella posa che le affida. Allunga il braccio sinistro per farle intendere che la vuole in piedi davanti a lei, non inginocchiata come una serva, cercando di utilizzare quella poca forza che le è rimasta { No, Mitrhil } La riprende con serietà, mentre sul suo volto si cala una maschera di tristezza { Solo a Lei devi inchinarti. Noi siamo Sorelle, più che Sorelle. Quello che hai fatto, che hai deciso di fare, un giorno avrà senso, forse. } Se riuscirà nel suo intento, quello di farla rialzare da terra, sarà lei ad alzare il biondo capo verso la Custode { Ora vai, tuo figlio ti attende. Un giorno dovrai raccontargli quello che hai visto. Altrimenti sarà stato tutto inutile } Un ultimo sussurro, per poi lasciare la presa, per lasciar volare quei candidi veli lungo il Tempio { Possa la Dea benedire la notte che passerete insieme }. Ne seguirà l'ombra, l'ombra di un animo candido e puro. E nel silenzio della notte, la cucina vibrerà solo della presenza della Dama del Lago.





"Non è possibile suonare senza uno strumento Mitrhil e io ti ho scelta per far risuonare il mio volere tra i mortali. Fai che la tua voce sia la mia melodia nel parlare, che i tuoi gesti siano armonia e che tutta te stessa sia il mio canto. Tu sei la mia Stella Mitrhil, ed io sarò con te in ogni tuo passo"

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