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Forum delle Sacerdotesse del gioco di ruolo Isola di Avalon

Questo forum fa riferimento all'ambientazione Fantasy www.isoladiavalon.net

Nomi e riferimenti usati in questo forum sono frutto di pura fantasia e si riferiscono al gioco in oggetto.






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Ultimo Aggiornamento: 13/05/2011 22:55
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13/05/2011 22:55
 
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Ardal
(furia d'orso)


[IMG]http://i50.tinypic.com/35kss43.jpg[/IMG]

Gregario
Karma: 5000
Forza:400
Salute:400
Mente: 400

Allineamento: Legale Buono
Capelli: Biondi
Occhi: Castano chiaro
Altezza: 1.85
Peso: 80 Kg


Appartenente al clan nordico: skill SANGUE FREDDO (3 livelli)
LIVELLO 1 - Tale abilità riflette il carattere gelido dei nordici,quasi esternando tanta impassibilità…ha lo scopo di mantenere il nordico in perfetta condizione psicofisica anche sotto forti stress o pressioni,anche se da solo. A tale livello,la skill consente al nordico una certa “fermezza” di intenti,tale che intimidazioni o altro avranno un effetto limitato,ma soprattutto,non sarà dato all’interlocutore di leggere in viso l’effetto del proprio agire,il nordico rimarrà una maschera di ghiaccio,impassibile a tutto. . (nel caso di skil comparata empatia livello 1,2,3 non ha effetto)


ESPERIENZA ARMI DA RISSA (3 livelli)
il possessore di tale skill è addestrato nell’utilizzo di armi da rissa (pugnale, coltello, stiletto, sfondagiaco, athame, spada corta, artigli, tirapugni, spuntoni su armatura, bastone), riuscendo ad avere una maggiore efficacia nel maneggiare tali armi. La sfera di influenza agisce sulla rapidità, sulla precisione e sulla potenza dei colpi sferrati.
LIVELLO2 a questo livello la padronanza del tipo di arma consente di essere decisamente più efficace nell’uso delle armi da rissa rispetto a chi brandisce tali armi senza possedere tale skill.

FURTIVITA' (3 livelli)
il possessore di tale skill è in grado di muoversi silenziosamente, di svuotare tasche o di forzare serrature, di nascondersi nel caso vi sia un rifugio o nascondiglio utilizzabile nelle vicinanze.
LIVELLO1 a questo livello il possessore della skill è al principio dell’apprendimento delle tecniche furtive: è in grado di muoversi silenziosamente anche su terreni boschivi o rocciosi, riuscendo ad occultare la propria presenza qualora volesse nascondendosi dietro ripari occasionali.

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Ròis
(rosa)


[IMG]http://i46.tinypic.com/11vkx35.jpg[/IMG]

Inserviente
Karma: 100
Forza:400
Salute:400
Mente: 400

Allineamento: Neutrale Buono
Capelli: Castano scuro
Occhi: Castano chiaro
Altezza: 1.70
Peso: 60 Kg

Appartenente al clan nordico: skill SANGUE FREDDO (3 livelli)
LIVELLO 1 - Tale abilità riflette il carattere gelido dei nordici,quasi esternando tanta impassibilità…ha lo scopo di mantenere il nordico in perfetta condizione psicofisica anche sotto forti stress o pressioni,anche se da solo. A tale livello,la skill consente al nordico una certa “fermezza” di intenti,tale che intimidazioni o altro avranno un effetto limitato,ma soprattutto,non sarà dato all’interlocutore di leggere in viso l’effetto del proprio agire,il nordico rimarrà una maschera di ghiaccio,impassibile a tutto. . (nel caso di skil comparata empatia livello 1,2,3 non ha effetto)

CONOSCENZE NATURALI (3 livelli)
il possessore di tale skill è un esperto dei fenomeni naturali, della flora e della fauna della zona. Riconosce generalmente frutti della natura commestibili da quelli non commestibili, i processi naturali della crescita di animali e piante, proprietà particolari di alcuni tipi di erbe.
LIVELLO1 a questo livello il possessore della skill è all’inizio nell’apprendimento dei misteri naturali, riesce ad avere una conoscenza generale della flora e della fauna e a riconoscere cibi naturali commestibili e non commestibili.





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Aogán
(di fuoco)


[IMG]http://i45.tinypic.com/1zxqvyv.jpg[/IMG]

Inserviente
Karma: 100
Forza:400
Salute:400
Mente: 400


Allineamento: Neutrale Puro
Capelli: Neri
Occhi: Castano chiaro
Altezza: 1.75
Peso: 65 Kg


Appartenente al clan nordico: skill BERSERK (3 livelli)
LIVELLO 1 - a livello di modifica parametri,il pg ottiene un temporaneo bonus alla forza,valutabile circa del 30%...il volontario calarsi in questo stato di violenza incontrollata,ha ovviamente gli svantaggi che si possono immaginare a livello comportamentale…nel senso che terminati gli avversari,se i turni di berserk saranno ancora vigenti,il pg si rivolterà contro la prima persona che capita a tiro.
Durante lo stato di berserk,il pg è parzialmente immune ad incanti o skill che abbiano effetto sulla mente,come charme o dominazione…quantificabile in un 30% di possibilità che un simile incanto possa avere successo una volta lanciato.
La durata è di 3 round,passati i quali ne serviranno 2 perché il pg possa riprendersi dallo sforzo immane,durante i quali la forza e la rapidità del pg saranno ridotte di metà;una volta dichiarata la skill,questa ha effetto immediato.

CAVALCARE (3 livelli)
il possessore di tale skill è in grado di destreggiarsi meglio del normale al dorso di una cavalcatura, riuscendo a portare a termine con esito positivo anche manovre delicate che senza tale skill non riuscirebbe a compiere.
LIVELLO1 a questo livello il possessore della skill è all’inizio nell’apprendimento dell’arte del cavalcare, potrà portare tranquillamente il cavallo al galoppo su terreni consoni (non rocciosi) anche portando dietro di sé un passeggero.


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L’inizio

“Dovrai prenderti cura di tua sorella e del tuo fratellino ora…promettimelo Ardal, prometti che resterai con loro…promettilo…promettilo…”
“Lo prometto, madre.”
Ardal lasciò andare lentamente la mano della donna, mentre i suoi occhi si chiudevano e la vita l’abbandonava definitivamente.
“La mamma è morta?” chiese la ragazzina che se ne stava ferma alle sue spalle e teneva sulle ginocchia un bambino che non dimostrava più di due anni.
Ardal fissò gli occhi castani in quelli quasi identici della sorella e per lunghi istanti i due rimasero immobili, senza pronunciare alcuna parola. Sapevano tutti e due che il fratello maggiore era troppo giovane per diventare capofamiglia, anche se sembrava più grande dei dodici anni che aveva in realtà, e sapevano che non c’era più un adulto a cui toccasse allevarli. Sull’isola delle mele, dove abitavano ed erano nati, probabilmente qualcuno li avrebbe aiutati e i tre fratelli non sarebbero morti di fame, né avrebbero sofferto il freddo…ma rimanere soli con un bambino piccolo ed essendo loro stessi ancora bambini, non poteva certo rallegrarli.

“Aogàn! Aogàn, torna subito qui!”
Erano passati diversi anni dal giorno in cui i tre fratelli erano rimasti orfani e il bambino che sedeva in braccio alla ragazzina ora correva verso l’imbarcazione che lo attendeva sulla riva del lago. Era cresciuto, ma non ancora tanto da essere considerato un adulto; aveva membra lunghe scottate dal sole, folti capelli scuri che ondeggiavano scomposti al vento e gli occhi castani ribelli, eccitati, ma vagamente spaventati.
Il fratello maggiore lo seguiva a breve distanza e recuperava terreno in fretta. Appariva così diverso dal fratello, con i suoi capelli biondi e la muscolatura già sviluppata di chi ormai ha lasciato del tutto l’infanzia…eppure il colore delle iridi era identico a quello che si poteva trovare negli occhi di Aorgàn e a quello di Ròis, che li osservava da lontano tenendo le braccia incrociate.
Il più giovane dei due aveva quasi raggiunto l’imbarcazione che l’avrebbe portato alla terraferma, quando Ardal riuscì a prenderlo per un braccio e costringerlo a fermarsi.
“Non ti permetto di lasciare la tua famiglia!”
“Tu non permetti un bel niente, sono io che decido cosa fare!”
Le urla erano talmente alte che la fanciulla poteva benissimo sentire cosa i suoi fratelli divano, anche se si trovava a diversi metri di distanza. Se ne stava ferma ad osservare la lite che li avrebbe separati per sempre. Aogàn era sempre stato testardo e crescere senza un vero padre, né una vera madre non l’aveva certamente aiutato…voleva essere libero e Ròis era certa che nessuno sarebbe riuscito a fermarlo. Al contrario, Ardal aveva sempre preso molto sul serio la promessa fatta a sua madre e non avrebbe ceduto facilmente a quella ribellione contro la sua autorità. I due fratelli erano troppo diversi per poter convivere pacificamente, questo la giovane lo sapeva bene, e in fin dei conti pensava che fosse meglio un allontanamento tra i due, anche se lei ne avrebbe sofferto, anche se Aogàn era troppo giovane per vivere da solo…ma in fin dei conti aveva dodici anni, la stessa età di Ardal quando era stato costretto a prendere il comando della famiglia.
“Ho promesso a tua madre di non lasciarvi mai!”
“Mi dispiace per te, ma io non ricordo nulla di mia madre e non le ho fatto nessun giuramento!”
Così il fratello maggiore lasciò andare il bambino cresciuto con tanta cura e severità; così il ragazzino salì sulla piccola barca per andare in cerca della sua nuova vita; così Ròis seguì l’alta figura che s’allontanava sul lago, finché la leggera nebbia che quel giorno s’era alzata sulle acque non l’ebbe inghiottita.

Ardal

Gli anni passavano e Ardal pensava spesso alla promessa che non era riuscito a mantenere, la notte rimaneva spesso sveglio, tormentato dal pensiero del fratello di cui da troppo tempo non aveva notizie.
“Devo cercarlo, Ròis, devo partire.” disse una mattina, mentre camminavano fianco a fianco lungo il sentiero della foresta di luce.
“Dimentichi che hai promesso di prenderti cura anche di me?” domandò la giovane donna fissando su di lui lo sguardo e lui fece per ribattere, sentendosi già in colpa per le poche attenzioni che le prestava, ma la sorella lo precedette “No, lascia sta, immagino di essere al sicuro qui sull’Isola…e immagino che tu debba andare, vi aspetterò.”
Così Ardal intraprese il suo viaggio per le terre della Gran Betagna e per un anno vagò senza una meta precisa, senza un indizio che gl’indicasse dove il fratello s’era diretto. Dormiva spesso all’aperto, o in un qualche fienile quando aveva la fortuna d’essere ospitato da un qualche contadino; più raramente si fermava per qualche giorno in una locanda, perché i soldi che aveva portato con sé erano pochi e il lungo viaggio non gli permetteva certo di guadagnare, se non in rare occasioni. Fu in una di quelle rare soste di pochi giorni che trovò finalmente un’indicazione su dove si trovasse il fratello, ponendo come sempre qualche domanda all’oste.
“Sì, è rimasto nel nostro villaggio per diverso tempo, ma non farei troppe domande se fossi in te.”
“Perché?” chiese Ardal che non era disposto ad arrendersi dopo tutta la strada che aveva fatto.
“Perché tuo fratello è un ladro e non ha ancora pagato per il suo furto.”
Non era stato l’oste a parlare, ma un uomo appena entrato nella stanza, imponente e vestito in modo piuttosto elegante. Quella sera Ardal scoprì che non avrebbe dovuto avventurarsi per il mondo senza essere preparato, perché quando rifiutò di pagare il debito di cui era appena venuto a conoscenza l’uomo gli s’avventò addosso con un grosso coltello, colpendolo alla spalla destra. In quell’occasione l’oste ed alcuni avventori riuscirono a fermare e a far ragionare l’aggressore, ma Ardal si ripromise di non farsi mai più trovare impreparato. Ci vollero alcuni giorni perché la ferita si rimarginasse e nel frattempo acquistò un pugnale ed iniziò ad allenarsi con esso. Si rendeva conto che non avere nessuno pronto ad insegnargli quell’arte rendeva il tutto più difficile, ma se doveva trovare il fratello doveva restare vivo e per farlo era necessario che sapesse difendersi.
Il tempo passava in fretta, ma non v’erano più tracce del fratello e infine Ardal decise di far ritorno ad Avalon, dove almeno avrebbe ritrovato la sorella.

Aogàn

Da qualche tempo era stato assunto come stalliere presso un ricco mercante ed il mercante stesso gli aveva insegnato a cavalcare.
“L’importante è che tu sia disposto lavorare bene e con impegno, tutto il resto potrai impararlo.”
Così, per giorni e giorni aveva lavorato nelle stalle e quando la sera il mercante rincasava, sellava due stalloni per potersi allenare assieme al padrone nei pressi della tenuta.
Aogàn cresceva in fretta, diventando più simile al fratello maggiore nel fisico ed anche se continuava ad essere più basso, il fisico risultava più slanciato e leggero. Iniziava ad annoiarsi, pur amando il compito che gli era stato affidato, perché certo in quel luogo non riusciva a trovare le avventure che lo avevamo costretto a lasciare l’Isola delle Mele e la sua famiglia…ma proprio in quei giorni la giovane moglie del mercante tornò da un lungo viaggio che aveva intrapreso per far visita ad una parente malata. L’aveva osservata da lontano, ammirandola in silenzio, e un giorno la donna era andata alle stalle per chiedergli di sellare la sua cavalla. Tutto era cambiato ed ora Aogàn era felice di non aver trovato avventure diverse, anche se si sentiva in colpa, mentre aspettava che la moglie del mercante aprisse la porta sul retro e mentre la seguiva al piano di sopra. Ricordava vagamente la voce di sua sorella che gl’insegnava cosa fosse giusto e cosa sbagliato e ricordava che il tradimento stava nella seconda parte…ma sua sorella era lontana e la donna che stava davanti a lui troppo bella per essere rifiutata.
“Devi andartene, prendi la mia cavalla e fuggi!”
Era entrata all’improvviso, durante la notte, senza preoccuparsi di svegliarlo.
“Sospetta qualcosa, devi andare via, subito!”
Aogàn l’aveva supplicata di partire con lui, ma la donna aveva riso e se n’era andata in silenzio.
Erano passati anni e oramai il giovane ragazzino partito da Avalon era diventato un uomo, ma un uomo abbastanza leggero da cavalcare un animale piccolo come quello che gli era stato indicato senza stancarlo eccessivamente, un uomo abbastanza abile da cavalcare con il buio senza correre troppi rischi, nonostante le possibili difficoltà del terreno. Aveva trovato la sua avventura, in fin dei conti, e mentre l’aria gelida della notte gli sferzava il viso, si chiedeva solo se ne fosse valsa la pena, perché in nessun sogno aveva mai visto la sofferenza che quel viaggio gli aveva procurato. Per diverse ore le lacrime gli bagnarono le guance e quando il sole comparve all’orizzonte, Aogàn si rese conto d’essere sulla strada che portava ad Avalon.

Ròis

Perché non s’era mai avvicinata di più al Tempio? Perché non aveva mi domandato d’entrare a far parte delle sue figlie? Eppure la sua famiglia era sempre stata fedele e lei più di tutti. Spesso aveva posto domande sulla Triade alle sue ancelle, anche se mai troppo approfondite, e spesso innalzava preghiere davanti all’altare maggiore perché i suoi fratelli tornassero da lei sani e salvi…questo era il motivo, probabilmente, la promessa imposta da sua madre non era stata estesa a lei, ma l’aveva toccata e non sarebbe mai stata in grado di sacrificare la sua famiglia. Attendeva il ritorno degli unici legami che le erano rimasti e certamente non avrebbe potuto sottomettere la propria volontà a quella di qualcun altro, anche se si trattava di una divinità in cui lei credeva ciecamente e a cui andava tutta la sua devozione. Attendeva, vivendo come sempre sull’isola, senza un’occupazione precisa e duratura, ma senza particolari problemi e nelle lunghe ore passate tra la foresta di luce ed i giardini del Tempio osservava con attenzione le piante e le erbe che la circondavano. Ricordava che, quand’era bambina, sua madre aveva iniziato a spiegarle quale fosse l’utilizzo delle erbe più comuni e ora quelle spiegazioni che a lei sembravano giochi tornavano alla mente, stuzzicando il suo interesse. Non è facile, però, apprendere senza l’aiuto di qualcuno e basandosi su ricordi lontani…giorno dopo giorno Ròis imparava qualcosa di più sulle piante che la circondavano, ma il procedimento per tentativi ed errori era lento e più di una volta si ritrovò in preda a forti fitte allo stomaco a causa del frutto sbagliato. Gli anni passavano, gli errori si facevano più rari, anche se la sua conoscenza rimaneva limitata e un giorno la raggiunse una missiva inviata dalla terraferma. I suoi fratelli erano feriti e le chiedevano di raggiungerli in una villaggio poco lontano da Barrington.
“E dunque mi tocca andare a salvarli, in fin dei conti.”
Non era felice di lasciare il calore dell’isola, dato che sulla terraferma la primavera era appena sbocciata e sarebbe stato probabile trovare un tempo non del tutto favorevole…eppure aveva atteso per tanto tempo, senza far prendere alla propria vita una direzione precisa e l’aveva fatto per i due che ora chiedevano il suo auto. Partì, dunque, determinata a ritrovare i suoi fratelli e a far ritorno il più presto possibile nel luogo dov’erano nati.

Ritorno ad Avalon

“Come sarebbe a dire non ci penso nemmeno?”
Ròis aveva trovato i suoi fratelli e i due erano quasi del tutto guariti, ma ora trovava qualche resistenza nel convincerli che la cosa migliore era tornare sull’isola.
“Hanno seguito tuo fratello fin qui per poter trovare te, vi hanno aggrediti, si sono portati via il cavallo che tu avevi rubato e nemmeno voi sapete per quale motivo siete ancora vivi…non vi basta per capire che i vostri vagabondaggi non hanno portato a niente di positivo?”
Aveva perso del tutto il controllo e urlava senza sosta…non era venuta fin lì per essere rimandata indietro da sola.
“Ròis, sicuramente hai ragione, ma ho fatto una promessa e se Aogàn non vuole tornare…”
“E io cosa dovrei fare? Guardarvi ancora una volta mentre mi lasciate da sola e rischiate di farvi ammazzare per niente?”
“Potresti venire con noi.” intervenne il più piccolo dei tre.
“No, non potrebbe!”
“Ma Ardal…”
La discussione si protrasse ancora a lungo, ma alla fine i due uomini parvero cedere alle pressioni della sorella.
“E cosa faremo ad Avalon?”
“Per il momento l’importante è tornare e poi ci recheremo al Tempio…immagino che voi due non preghiate da molto tempo, vero?”
Ardal e Aogàn abbassarono lo sguardo imbarazzati e il mattino seguente seguirono Ròis fino alla riva del lago, attendendo poi un’imbarcazione che potesse condurli nuovamente su quella terra dove la primavera non lascia mai il passo ad altre stagioni.


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