Forum delle Sacerdotesse del gioco di ruolo Isola di Avalon

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)O( Beltane 2011 )O(

Ultimo Aggiornamento: 10/05/2011 01:07
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10/05/2011 01:07
 
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RIASSUNTO: giunge la notte di Beltane, la festività della Ruota dell'Anno legata a Cerridwen e alla passione. Le Sacerdotesse si recano al Tor, invocando la Rossa affinchè si manifesti. Oltre a loro, tre fedeli assistono al rituale. Un rituale differente dal solito, data la presenza della Sposa Cacciatrice e del Re Cervo, eletto dopo la vincita del torneo, che festeggeranno per tutta la notte le Nozze Sacre, quali simbolo di fertilità per l'Isola stessa.

LINK FM




Crescente è la luna nella notte cosparsa di stelle. Apparente silenzio sulla sommità del Tor, tra le antiche pietre che non hanno età. Nella spirale formata in epoche passate, nell'esatto centro, l'altare è stato addobbato dalle Figlie della Dea con corone di rami di pino, margherite e fiori in abbondanza dai colori dorati e scarlatti, oltre ad abbondanti ciotole traboccanti di miele, latte, vino speziato e sidro. Non ci sarà solo un rituale per ringraziare la Triade affinchè si manifesti, ma una festa vera e propria, in cui ogni fedele è invitato a festeggiare, a dar libero sfogo al divertimento, di qualsiasi genere. Questo è Beltane, dopo tutto. L'inverno è oltre le spalle e la Vita fiorisce giorno dopo giorno. L'abbondanza stessa è espressa in quella semplice ara di pietra. E accanto ad essa, un grande pira, spenta, formata da rami di abete. Solo alle Sacerdotesse è permesso entrare nel cerchio più interno. Per ora, ai fedeli è permesso solamente sostare fuori da quel cerchio sacro. [TURNI: NIVIENNE-ARSHAL-CALLISTA-TESSE DEL MERIGGIO-TESSE DELL'ALBA-TESSE DEL VESPRO-LEONIDAS-FEDELI IN ORDINE ALFABETICO]

GDR PLAY

NIVIENNE { --> Tor (Sacro Cerchio)} – { La luna argentata cresce nella notte puntellata di stelle, di quegli astri che ad Imbolc le è parso di vedere così da vicino, grazie ad Ea. Batte al ritmo dei tamburi il cuore della Rossa Custode, pulsa di un ritmo vitale, quasi infuocato. Finalmente Beltane è giunto, portando con sé l’Unione degli amanti. Un rito come non se ne vedevano da anni, rimembra gli occhi della Cacciatrice durante la vestizione, Colei che donerà il suo grembo per Avalon. Si muove con passo fiero, sempre al ritmo dei tamburi, i riccioli corvini sono lasciati liberi, ma impreziositi da perline scarlatte, così come sul suo capo campeggia una ghirlanda intrecciata con rametti di Betulla, rose rosse, nastrini rossi e campanelli. Come quelli che sono legati ai suoi polsi intrecciati a nastri scarlatti. Il rosso, tutto questa notte le ricorda le fiamme, il fuoco, Lei, Cerridwen. L’estasi della Passione, del Sangue dei suoi Guerrieri, della Guerra. La Madre e la Signora del Cerchio. La man dritta tiene un torcia accesa al Sacro Fuoco, mentre nella mancina una candela rossa spenta. Luce ed Ombra in bilico, eppur presto quell’Ombra verrà annientata dalle Sue Fiamme. Guida le Sorelle in questa Sacra Notte la Fenice, all’interno di quel Cerchio Sacro in cui soltanto le Sacerdotesse hanno il permesso di entrare, fra quelle pietre antiche che le aiuteranno a canalizzare il potere, a rendere omaggio alla Madre. Dietro di lei, può sentire i passi della Cacciatrice, della Domina e di tutte le Sorelle, può percepirne la loro luce differente, quasi come una venatura su di un cristallo. Scarlatte labbra or mute, mentre s’insinua fra le pietre, fino a raggiunger l’altare, dove attenderebbe che la Cacciatrice venga aiutata a distendervisi ed infine ivi poserà la scarlatta candela ancora spenta. Giace accanto a lei la pira spenta, legno che prestò prenderà ad ardere, così come la torcia che ora terrebbe stretta fra le sue mani. Il Cerchio sta per esser aperto. La Festa sta per avere inizio. Gioite Avalonesi, onorate la Madre! }

ARSHAL [Cima Tor] il tempo è giunto ed i piedi scalzi della Cacciatrice risalgono ora il sentiero che porta al sacro cerchio di pietre. Ha atteso nella calma dei giardini del Tempio, ha lasciato che il potere della Dea s'impossessasse del suo corpo e che la Magistra del Meriggio lo abbandonasse del tutto. Non è Arshal quella che ora segue la Custode dei Simboli lungo il percorso che le condurrà alla cima, anche se sotto la maschera che per buona parte le ricopre il volto l'aspetto resta il suo. La veste, che ha indossato prestando il proprio corpo alla Cacciatrice, resta nascosta sotto il rosso mantello che la ricopre e su cui i lunghi capelli scuri ricadono sciolti, andando a spezzare quella tinta uniforme che richiama alla mente le fiamme di Cerridwen. Gli occhi chiari osservano ciò che hanno davanti, attraverso le due fessure che in quella maschera sono state create.La paura è scomparsa ed ora procede eretta, fiera, in un modo ben diverso da quello che è solita adottare. Ecco il Sacro Cerchio aprirsi davanti a lei ed ecco l'Altare a cui i piedi la portano vicina. Il cuore inizia a battere con maggiore forza, anche se i movimenti rimangono tranquilli, perchè quel battito non è dato da un qualche tipo di nervosismo, ma dalla passione che le pare essere quasi palpabile attorno a lei. Che l'aiutino o meno, volterà le spalle all'Altare, posandovi sopra i palmi delle mani e con quelli si issa sull'Altare, per poi portarle al collo e slacciare il mantello che ricopre la stretta veste della Cacciatrice. Infine si sdraia sulla fredda pietra ed in silenzio attende.

CALLISTA {.Sentiero->Tor.} . C'è una fila che si snoda come un serpente sacro lungo il sentiero che dal Tempio risale la collina del Tor, silenziose come solo le Figlie della Dea riescono ad esserlo, ognuna riflesso della Stella che servono. Seguendo i passi della Custode dei Simboli e della Cacciatrice, avanza la Dama del Lago, nel suo abito dorato, che neppure nei passi riesce a svelare i bianchi piedi della mezzelfa, assorbiti dall'energia che come sempre aumenta salendo verso l'antico cerchio di pietre. I capelli, biondi come i campi di grano che presto saranno maturi, sono intrecciati sul lato superiore, a formare una piccola coroncina abbellita da rametti di betulla, rose rosse e nastri dorati e del colore della Madre, che in questa notte raggiunge il suo massimo splendore. Della stessa tonalità anche i nastrini con i campanelli ai polsi e alle caviglie, che indicano chiaramente il suo passaggio, in sintonia con quelli delle Sorelle. Nella mano sinistra una semplice candela rossa, mentre al sicuro, nella sua alcova, l'athame dal manico nero, legato con un sacchettino profumato. Il suo portamento è particolarmente fiero in questa notte, perchè Cerridwen batte anche nel suo, di cuore, sebbene si presenti digiuna da parecchi giorni, pronta per accettarLa dentro di sè. Giunta finalmente sulla sommità, cosciente di quale sia il suo posto e il suo ruolo, si posiziona accanto all'altare, ove la Cacciatrice si sta sdraiando, posando, una volta che ella sia completamente adagiata sulla pietra, la rossa candela spenta accanto al suo corpo.

NIXI (cima tor) La notte di Beltane, la festa del fuoco e della fertilità, il passaggio dalla primavera all'estate. Come non sentire l'atmosfera di questo giorno sacro che si fa largo con tutta la sua forza sull'isola, sulla terra, nel sangue? La Vergine questa notte si fa da parte, lasciando il posto alla Madre. Le Sue figlie salgono il tor in processione, accompagnate da un tintinnio di tanti campanelli d'argento. Perchè non è notte di silenzio questa, ma di musica, gioia e passione. Un punto candido spicca in mezzo a quella processione di donne consacrate. Un abito da cerimonia bianchissimo avvolge la diaconessa di Arianrhod. I capelli sono lasciati sciolti al vento e l'unica decorazione che portano sono la corona di rametti di betulla, rose bianche, nastri rossi e campanelli. Le braccia e le caviglie sono adornati con nastri rossi e sonagli. Ogni suo movimento è scandito da un tintinnare argentino. Nella mano sinistra tiene una candela rosa accesa. Un sacchettino d'incenso profumato le pende alla cintura. Nella destra porta una ciotola piena di latte. La bianca diaconessa segue la Dama del Lago, dietro di sè, anche senza vederle, sa che ci sono le nere Sorelle. Un leggero sorriso serafico adorna il suo volto. Passo pieno di grazia come il volo di una farfalla è il suo. Giungono intorno all'altare le luci dai tre colori. La diaconessa prende il proprio posto, dopo aver posato la candela rosa sull'altare vicina alla Cacciatrice. Una pietra di quarzo ialino indica il suo posto. Il cerchio tra poco sarà aperto, la Cacciatrice è giunta all'altare, le fiamme stanno per giungere.

HAGALL { Cerchio Sacro . FU } • { Ecco la Lupa. Gravida, con la gobba della luna sotto la veste. Cammina lentamente, i capelli raccolti in numerose trecce. Sulla testa ha una ghirlanda fatta con rametti di betulla, viole, nastri rossi e campanellini. Tintinnano questi insieme a quelli che ha legati ai polsi e alle caviglie tramite dei nastrini rossi. Nella mano destra una ciotola con del miele, in quella sinistra una candela viola spenta. Alla vita pende un sacchetto di incensi. Segue le sorelle come in un corteo di anime e questa sera è sul Tor che danzeranno il loro Sabba. Ognuna si dispone davanti alla pietra che ne stabilisce la posizione. Lei va dritta verso la Fumè che la attende, non prima d’aver lasciato la candela spenta sull’altare, vicino al corpo della Cacciatrice. }

Al limitare del cerchio di pietre, c'è un uomo che tale non è più. Vincitore di una giostra, reca con sè la testa di un grosso cervo abbattuto. C'è sangue sulle sue vesti e sulle sue mani. Sangue sacro. Impossibile comprendere chi egli sia, perchè il suo volto è celato da una maschera di legno dalle fattezze di una testa di cervo. Eccolo, il Re Cervo. (// Ho ruolato Leonidas come PNG come da sua richiesta. Prego, ora tocca ai fedeli ^^)

EMBARIEL [Sacro Tor] Notte mite è questa serata avolense, in cui il rito di Beltane avrà luogo presso il Sacro Tor. La brezza leggera spira sulla terra rendendo piacevoli le temperature dell'isola delle mele. La giovane guardiana aveva fatto tardi al sacro avenimento a causa di incombenze lavorative. Tempo aveva impiegato per rendersi più femminile e aggrazziata per questa speciale serata. I gioielli forgiati per lei dal maestro d'Apotheka la adornano con eleganza e indossa un bellissimo abitino bianco dalla gonna giungente poco sopra il ginocchio. I capelli aregentei son lasciati liberi di ricadere sulle sue spalle. La pelle candida e il volto raggiente. I verdi smeraldini ammaliatori spiccano nel volto. Bella come non mai, se ne starebbe ferma all'ingresso del sacro luogo in attesa dell'arrivo del suo cordiale accompagnatore. Quando costui giungerà al suo cospetto, allora ella s'incamminerà con lui all'interno di dolmen, come non mai, se ne ove la festa di beltane avrà luogo. § Link/Collana: congregadeimaestrideimestieri.forumfree.it/?t=41380816#entry3... ; Orecchini: congregadeimaestrideimestieri.forumfree.it/?t=41380816#entry3... ; abito: congregadeimaestrideimestieri.forumfree.it/?t=41380816#entry371...

GRIFFIT [Esterno cerchio] fermo e impassibile, sosta retto in piedi il soldato, poco al di fuori del cerchio dentro al quale svolgono il rito le sacerdotesse, non è il manto scarlatto ad avvolgerne la figura, bensì un manto nero e logoro in alcuni punti nella mano destra stringe una fiaccola accesa che tiene alzata e che riflette la sua luce calda sul metallo dell'armatura finemente lavorata che avvolge il busto del nordico, al fianco sinistro pende come sempre la spada lunga, anche se il braccio è disteso, e la mano non tocca l'elsa, come a voler mantenere una promessa, negli occhi nocciola riverbera la luce della fiaccola, lo sguardo segue con attenzione lo svolgersi del rituale, guardandosi intorno di tanto in tanto stringendo maggiormente la fiaccola prima di procedere, restando in attesa che il rito avanzi nel suo svolgimento

HERIANNON [prossimità delle Sacre Pietre]Superata la fine del sentiero il normanno porta i passi lungo la spianata del Sacro Cerchio.Vibra nell'aria una tensione mistica, arcana.Il lungo corteo delle Figlie della Dea per un attimo nasconderebbe alla sua vista una figura di bainco vestita, che era sicuro fosse lady Embariel.Attenderebbe quindi il concludersi del corteo per indirizzarsi verso l'elegnate e flessuosa figura della consorella.Non porta nessun arma, solo sulla nera casacca spiccherebbe un rosso Leone rampante simbolo dei Guardiani..'' Dia abar lady Embariel...'' verbierebbe raggiungendola, l'iridi sorridenti soffermate ad ammirare quello che fino ad allora era stato celato dalle vesti di congrega.

NYMERIA [esterno cerchio] risalito il sentiero, lascia ricadere il lembo della veste rosso fuoco intessuta di fili d'oro, al raggiungere la sommità del colle. Il capo scoperto, sormontato dalla sottile corona aurea, adornata dal grosso rubino rosso, la stellina sulla fronte che riflette l'ardore che la silvana sente scorrere nel sangue, e i nastri rossi intrecciati fra i capelli dell'elfa che con passo calmo ed elastico, si avvicina ai monoliti svettanti ed alle sorelle, senza dir parola alcuna.

TURNI: NIVIENNE, FEDELI IN ORDINE ALFABETICO, SACERDOTESSE.

NIVIENNE { Tor (Sacro Cerchio)} – { Tiepido zefiro che spira sempiterno sul Tor e s’insinua fra i morbidi ricci e le perline che li adornano, sfiorando quei petali scarlatti che sul suo capo permangon intrecciate ai rametti di Betulla ed ai campanellini. Palpebre che si chiuderebbero, lasciando che le folte e nere ciglia vadano a baciare le gote arrossate, lasciando che per un istante il raziocinio vada a spegnersi sotto il peso del potere che sente risalire lungo le spirali che salgono verso le Sacre Pietre. Inspirerebbe la Fenice, per poi espirare, lasciando che il mondo s’arrestasse intorno a lei, lasciando che i tamburi tacciano e le permettano infine di parlare. Le Sacre Pietre la sovrastano e le sembrerebbe quasi, ora che il brusio s’è chetato, d’esser rimasta sospesa per un istante, come se una forza irrazionale la stesse trascinando verso il basso, verso quelle fiamme, quell’estasi che potrebbe provare una vergine al tocco di un’amante quando ei le sfiorerebbe la guancia, scivolerebbe lungo la morbida curva del collo, fino a sfiorarne con le labbra la pelle morbida, lì dove il sangue pulserebbe come al ritmo dei tamburi. Palpiterebbe quella consapevolezza, abbracciando altri tempi in un cerchio sempre più vasto, fors’anche di altre vite. E sol allora le palpebre verrebbero riaperte di scatto, le braccia con la torcia accesa al Sacro Fuoco alzate, mentre dalle scarlatte labbra uscirebbe una voce melodiosa e calda come l’estate, ma anche fiera, carica di passione. } La ruota continua a girare, che i fuochi di Beltane inizino a bruciare! Chiamo il cuore della terra, il suo cuore pulsante! Chiamo la luce e la fiamma, che tutto rende accecante! Svegliati luce, feconda la terra! Si levi il grido dell’amore, della passione e della guerra! { E sol pronunciando le ultime parole, con un movimento del braccio e del polso destro che tintinnerebbe al suono dei campanellini accosterebbe la Torcia accesa alla pira, lasciando che questa prenda fuoco, che arda e bruci al tocco della Madre, della Signora della Guerra e della Giustizia. Colei che del Cerchio e del Rosso è padrona. Infilzerebbe così con forza la torcia nel terreno, e sol allora se Ea avrà ascoltato le loro preghiere si manifesterebbe e le candele poste sull’altare dalla Domina, da Nixi ed Hagall si accenderebbero in un sol istante dando inizio al rituale. Sol allora scioglierebbe il nodo che tiene legato il fagottino contenente le erbe essiccate e lo getterebbe nel fuoco, lasciando che un profumo di rosa si sparga sul Tor. Si lascerebbe indi andare all’estasi, danzando e cantando con le Sorelle. Il Cerchio è Chiuso, il rituale ha inizio! }

EMBARIEL [esterno sacro Tor] Il corteo delle sacerdotesse le passa innanzi e poi finalmente vedrebbe giungerle incontro il suo accompagnatore: l'istruttore Heriannon aveva accettato il suo invito alla festa di Beltane. Noterebbe che l'uomo la guarda con occhi dieversi dal solito e al di lui saluto risponde cotesemente con ''Sid vobis Heriannon, sono lieta che siete venuto. Oggi vi vedo più sorridente del solito... saranno gli effetti di Beltane?''. Il tono sarebbe pacato e gentile. Il cuore le batterebbe forte nel petto, mentre il suoi io elfico, dentro di lei, si sbattacchia a desta e a manca perchè non sopportava la presenza di tutte quelle creature inferiori. La giovane creatura di luce radiosa come non mai volgerebbe sorriso dolce al messere e a lui si avvicinerebbe con fare delicato, poggiando le mani sul di lui avambraccio dx. ''Bene Heriannon... questa sera nessun convenevole di grado o di congrega... siete il mio cavaliere per questa sera messere!'' verbierebbe con tono melodioso ''Avanti... avviciniamoci al cerchio'' suggerirebbe la giovane elfa e se l'Istruttore le accorderebbe il braccio, con lui si avvicinerebbe al cerchio per assister al rito. Lo sguardo volgerebbe innanzi a se e tra le sacerdotesse noterebbe la regine Nymeria. Il suoi io elfico si calmerebbe alla vista delle meravigliosa parirazza.

GRIFFIT [esterno cerchio] lentamente prende a percorrere il perimetro del cerchio, abbassando la fiaccola per accendere i falò che circondino di luce anche l'esterno del cerchio di menhir, lo sguardo continua a seguire il centro del rito mentre il nordico procede nel suo compito, una volta terminato il giro ed accesi i fuochi riprenderà il suo posto senza dire altro, ancora non s'avvede del giungere della regina, i capelli castani arruffati vedono alcuni ciuffi ricader sulla fronte candida, la fiaccola viene lasciata nell'ultimo falò e le braccia si incrociano davanti al petto, lasciando che il manto nero arrivi a ricoprirle in parte, tornando immobile ad osservar lo svolgimento del rito nella notte di Beltane

HERIANNON [prossimità Cerchio]Imodi leggiadri di Embariel ed estremamente femminili risulterebbero una piacevole sorpresa per il normanno che con medesimo tono amichevole rimanderebbe :'' farvi da cavaliere...non potrei chiedere di meglio milady !'' sorride alla lady, porgendole il braccio dstro affinchè possa poggiarvi la mano dal candido incarnato :''andiamo?'' chiede così indirizzando passo in prossimità delle Pietre poste a cerchio, teatro d'un rito antico e propiziatorio.Danzano le ombre degli astanti alla luce rossa e viva dei fuochi accessi e mossi dallo zephir...un forte odore di rose sembrebbe spandersi per l'aere :'' conoscevate già questo antico rito?'' chiede mentre avanzano.

LEONIDAS {limitare cerchio-mascherato}Invasato dallo scontro affrontato, sentendo lo spirito del dio impadronirsi prepotentemente di lui, il re cervo guadagna il centro del sacro cerchio. Osserva il corteo, la dea... la cacciatrice.

ARSHAL [Cima Tor/Cerchio Sacro] sa che il Re Cervo è vicino, anche se i suoi occhi non si sono soffermati sulla sua figura, perchè in fin dei conti non le importa quale sia il suo aspetto, ma sarà il suo potere e ciò che egli rappresenta ad avere importanza quando metterà piede nel Cerchio. Rimane distesa, immobile, con il manto scarlatto sotto il suo corpo a ricoprire in modo scomposto parte dell'Altare. Gli occhi chiari fissano il manto oscuro del cielo, dove le stelle brillano attorno a quella parte di Luna che ai loro occhi è visibile. Sente le sorelle muoversi attorno a lei, percepisce con il legame che le unisce le loro luci candide e brillanti, rosse e forti, nere e fredde...mentre con un senso più comune ed umano sente i loro passi leggeri ed il suono dei campanelli che si spande nell'aria ad ogni movimento. Ascolta la voce della Custode dei Simboli alzarsi e dare inizio alla cerimonia...ascolta le voci delle sacerdotesse che dovrebbero unirsi in un'unica melodia...ed il cuore continua a battere con forza, mentre sulla pelle lasciata nuda dalla veste il freddo della notte inizia a farsi sentire. Nonostante tutto, la Cacciatrice rimane ferma e non da segno di soffrire per il freddo, nè di trovare scomoda la posizione sulla dura pietra.

CALLISTA {.Tor.Interno Cerchio.} . Si dovrebbero accendere come per magia le tre candele posate sull'altare, al pronunciare dell'invocazione della Rossa Custode, risplendente tra le fiamme del falò ch'ella stessa ha generato. Si spezza quel silenzio mistico che finora aveva avvolto, come una nube divina, ogni movimento dei fedeli e delle Sacerdotesse, eccezion fatta per il trillar dei campanellini legati ai polsi e alle caviglie. Batte il cuore della Somma Stella, tuona la terra sotto i suoi nudi piedi e le par che abbiano lo stesso ritmo, pesante e scandito dalla sacralità del momento. E non è con le orecchie appuntite che avverte anche quello delle Sorelle cantare la stessa musica, bensì tramite quel contatto che le lega una all'altra. La mancina, ora libera, va a slacciare quel piccolo sacchettino legato alla cinta dell'abito, gettandolo tra le fiamme, che sprigioneranno profumo di rose rosse, fiori di lavanda, olio essenziale di rosa e olio essenziale di ginestra. Fragranza che si libra nell'aria e nello stesso tempo, come se un silente ordine fosse stato svelato, l'esile corpo della Dama del Lago inizia a danzare al suon di quel battito. Pulsante, vibrante. Il Cerchio è ora chiuso e i suoi occhi afferranno la figura del Re Cervo, fermo sul limitare delle pietre, in attesa. Conosce il suo vero volto, al contrario delle Sorelle e dei presenti, ma in realtà ei è divenuto il Dio, non più il guardiano. All'unisono con la dolce Figlia dell'Alba e con l'oscura Magistra del Vespro, la sua voce si unisce al richiamo { Ascoltaci Madre, Signora del Cerchio! } [//Ritualistica della Dea liv.6]

NYMERIA [tor.cerchio pietre] socchiude gli occhi al crescere dell'intensità del ritmo dei tamburi, che battono come un cuore impazzito nella notte. I fuochi baluginano, abbagliando lo sguardo ottundendo i sensi mentre ondeggiano fiammelle e scintille. Un passo leggero, un balzo delino e una mano affusolata si protende a lanciare, con un tintinnio di campanellini un piccolo sacchetto colmo di odorosi aromi che presto, nelle fiamme, rilasceranno il loro aroma andando a spandere una nebbia profumata nell'aria. La silvana rilascia il capo all'indietro e distende le braccia ai lati, all'altezza delle spalle, mentre la voce melodiosa ripete come una eco le parole pocanzi proferite da Callista: ''Ascoltaci, Madre, Signora del Cerchio!'' Vibra di passione la voce elfica, e Nymeria inizia a muoversi in una danza selvaggia e appassionata.

NIXI (cima tor) Il cerchio è stato aperto. Vibra l'aria, densa della passione di questo giorno in cui inizia l'estate portando con se la fertilità. Anche le pietre del tor sembrano pulsare insieme all'isola tutta. All'interno del cerchio di pietre se ne apre un'altro fatto di luci di tre colori diversi, ma tutte sacre e splendenti. La bianca diaconessa sta al suo posto, la ciotola con il latte che prima teneva in mano è stata posata per terra innanzi a lei. E' la voce di fiera guerriera della Custode dei Simboli ad aprire il rituale. Il suo è il richiamo della passione, del fuoco e della guerra. E in un attimo il grande falò viene acceso con il fuoco sacro. Una luce rossa e calda pervade il tor, illuminando i volti delle Figlie. Battono i tamburi, come battiti di un cuore che pulsa dal centro della terra. Con un gesto la bianca diaconessa scioglie il laccio che tiene legato il sacchettino con l'incenso alla sua cintura e lo getta nelle fiamme del falò. Bruciano gli incensi, spargendo il loro dolce profumo. ''Ascoltaci Madre, Signora del Cerchio!'' esclama insieme alle Sorelle. E poi, in un tintinnio di campanelli, la diaconessa inizia a danzare sul posto, lasciandosi trasportare dal ritmo tamburi. Canta insieme alle Sorelle, in un'armonia che le avvolge tutte. Lo sguardo per un attimo si posa sulla figura mascherata e silente, il Re Cervo. [Ritualistica della Dea liv.2]

HAGALL { Cerchio Sacro . FU } • { Ascolta in silenzio le parole di Nivienne. Gli occhi sono spalancati nel buio e sul suo viso vi sono tatuaggi tribali che si irradiano al collo e alle braccia. Dai piedi scalzi si nota che anche le gambe sono decorate allo stesso modo. Quando la Custode dei Simboli termina, insieme alle sorelle slaccia il sacchetto di incensi dal cordone che ha legato alla vita e lo lancia nel falò gridando con loro } Ascoltaci Madre, Signora del Cerchio! { detto questo posa a terra la terrina contenente il miele e prende a danzarvi attorno, seguendo poi le sorelle. La testa si scuote e le trecce volteggiano come la gonna della veste. Le ginocchia si piegano e i piedi saltano e pestano la terra in un tripudio di tamburi. }

TURNI: NIXI,NIVIENNE,HAGALL.

NIXI (cima tor) Arde la fiamma del falò, illuminando con il suo rosso baluginio il volto chiaro della figlia della Vergine. Giunge il momento di richiamare tutti e tre i Suoi colori. Ora è il momento del bianco e della sua purezza, che tra non molto lascerà il passo alla passione e all'amore. La bianca diaconessa smette di danzare e cantare, raccoglie la ciotola con il latte che è stata posata a terra, vicina ai suoi piedi. Con passo grazioso lascia il suo posto nel cerchio, avvicinandosi all'altare in un frusciare di stoffa candida. Tintinnano i campanelli che la adornano ad ogni suo passo, scandendo ogni suo movimento. Si porta vicina alla testa della Cacciatrice. Intinge le dita della mano destra nel latte e con esse disegna sulla fronte della Sposa la runa Fehu, simbolo dell'inizio del ciclo della creazione. Solleva le braccia poi, sollevando la ciotola verso la luna e le stelle. Un sorriso luminoso adorna il suo viso, durante gesto che compie. ''Io Sono quello che Sei, Sono la Luce che si fa Calda e si tinge di Rosso. Sono la Sposa, per sempre Vergine, appagamento di ogni desiderio. Ti benedico! Che tu diventi la Terra Feconda!”. La sua voce si diffonde nell'aere, risuonando dolce e melodiosa, voce di fanciulla che canta in primavera. Ripone poi la ciotola sull'altare, per poi tornare a prendere il suo posto tra le Sorelle nel cerchio sacro, ancora una volta in un tintinnio di campanelli. Dopo il bianco, viene il turno del rosso e del nero, come sempre in un cerchio che non ha mai fine. [Ritualistica della Dea liv.2]

NIVIENNE { Tor (Sacro Cerchio)} – { Danzerebbe al ritmo dei tamburi che squarciano l’aria, danzerebbe tutta la notte se potesse e dopo sicuramente lo farà. Rimembra il Beltane passato, quando ballò fino all’aurora attorno ai fuochi con Mistral, Madre ed infervorata Stella che adora più d’ogni altra cosa. Uno sguardo alle Sorelle, alla Domina, ma più che con gli occhi forse potrebbe percepirne la passione e la vitalità di Cerridwen nei loro corpi. Il fuoco divamperebbe nel falò, fra le candele ed in ogni cosa, fors’anche dentro di lei, le sembrerebbe una fiamma come una fiamma che par salire dalla Terra, da quel cono di potere che sale lungo il tor e che brucia e dilania ogni altro pensiero. Il fuoco la sovrasta, la cinge, la completa. Pulsa il sangue nelle vene della Rossa Custode che si accinge al Sacro Altare andando a prender la scarlatta candela ora accesa e tenendola con entrambe le mani la innalzerebbe verso il cielo stellato. Scarlatte e morbide labbra che si aprirebbero nuovamente per verbiare, voce vibrante e fiera, passionale, ma decisa. } Io sono la Madre, per Sempre Fertile, ciò che ora non Sei ma che Sarai. Sono la Fiamma che Arde e Divora, Sono la Fiamma che Ti Avvolgerà. Ti benedico! Che tu diventi la Terra Feconda! { Sol allora si avvicinerebbe alla Cacciatrice, lasciando colare un po’ di quella cera vermiglia sul ventre della Sposa Sacra. Sei pronta a donare il Tuo Ventre per Avalon Vergine Cacciatrice? Lo sei? Tu sarai la Sposa, l’Amante e la Madre. Questa notte custodirai il Cerchio! Andrebbe la Rossa Custode a tracciar con l’indice della man dritta la runa Jera sul ventre nudo della Sposa Cacciatrice, la runa della giustizia, del fuoco e del raccolto. Cosa raccoglierai dopo questa notte Vergine Sacra? Cosa donerai e quali frutti raccoglierai? E la candela scarlatta verrebbe riportata verso il cielo stellato, quasi a sottoscrivere quel tacito accordo. Sol il rumore dei campanellini, che tintinneranno ad ogni suo movimento, la accompagneranno. Le fiamme la divorano e la bramano, mentre rifulgerebbe la rossa stella sulla fronte della Fenice. (//Ritualistica della Dea lv.4, Luce di Stella lv.4) }

HAGALL { Cerchio Sacro . FU } • { Si ferma infine e la stella che ha sulla fronte ormai brilla (//Luce di Stella Liv3) da quando ha iniziato la danza, preda degli istinti, degli Spiriti e inebriata dagli incensi e i tamburi. Si avvicina alla ciotola col miele, la prende e si avvicina alla Cacciatrice. Intinge due dita nel contenuto vischioso e con esso traccia la runa Opilaz sui piedi di Arshal, per poi alzare la ciotola al cielo e dire a voce alta e fredda } Io Sono la Fine del Cerchio e il Suo Principio. Sono ciò che Sarai, Sono il Seme che Muore e Torna alla Vita. Ti benedico! Che tu diventi la Terra Feconda!{ quindi posa la scodella sull’Altare e si allontana, tornando al proprio posto } . { Ritualistica della Dea Liv.3 }

TURNI: ARSHAL, LEONIDAS, EMBARIEL, GRIFFIT, HERIANNON (http://www.youtube.com/watch?v=bh3rsLYCtsw&feature=related)

ARSHAL [Cima Tor/Cerchio Sacro] ed ora giungono le parole di chi ai tre Volti è votato, in quell'ordine che naturale appare: alba, meriggio, vespro...sente le dita delle sacerdotesse che la sfiorano...fronte, ventre, piedi...quei segni si vanno ad unire alle rune e ai simboli che la Magistra del Vespro ha tatuato, al tramonto, sulla sua pelle ambrata...quella pelle che è stata purificata dalle acque dell'Alba e ricoperta del profumo delle rose dalle mani del Meriggio. Freme appena la sua pelle, sotto il tocco di quelle dita da cui certo Arshal non potrebbe che trarre conforto e che la Cacciatrice sente come parte di sè stessa. Attente immobile, per quanto le sie possibile.

LEONIDAS {cerchio- mascherato} potente il cuore batte nel nudo petto macchiato dal vermiglio flutto, Incalzando i tamburi. Danzano le fiamme... danzano le ancelle della dea... tuonano le voci nella notte rivolte alla cacciatrice e alla dea. Le fiamme riverberano sul lucido corpo macchiato dal sangue e dalla lotta mentre il cuore incalza il ritmo frenetico dei tamburi e delle danze. Lo sguardo incontra fiero le sacerdotesse per poi scivolare dolce sulla cacciatrice.

EMBARIEL [Esterno cerchio] Le cordiali parole dell'Istruttore le giungerebbero nitide alla puntite e un dolce sorriso gli volgerebbe. Il cuore forte le batterebbe nel petto e strana si sentirebbe,senza riuscirne a comprender il motivo. Quell'uomo aveva conquistato la sua fiducia... cosa assai strana, in quanto un elfo non ama la vicinanza delle inferiori creature... eppure la compagnia dell'Istruttore le garbava. Assieme all'uomo si avvicinerebbe al cerchio e noterebbe un messere accender il fuoco del perimetro del cerchio. Attraverso il buio riuscirebbe a veder [scurovisione + 02] nitidamente il volto dell'uomo dai cappelli arruffati che impettito e solitario se ne sta al margine del sacro cerchio. Heriannon le pone una domanda a cui risponde con pacatezza ''Si, l'ho visto molte volte. Sono natia della foresta di luce. Mia madre Silvana e mio padre Arelda... ma come avrete notato son tutto fuorché silvana. Per lungo tempo son stata lontana da queste terre per sete di sapere e ora il rito di Beltane mi riporta alla mia fanciullezza.'' Poche le parole che verbierebbe al messere, arrossendo leggermente alle gote. Si sentirebbe strana, molto strana: loquisce con l'uomo come se accanto a lei vi fosse un pari razza. Il suo io elfico dentro di sé protesterebbe a più non posso, ma il cuore dell'elfa lo zittirebbe in un soffio di zeffiro. Forse la situazione, forse i vecchi ricordi riesumati dal rito o forse il messere al suo fianco. Non si riuscirebbe a dare giustificazione o ciò che le rimbalza dentro di lei. Un messere con la testa di cervo si porta centrale al cerchio sacro e più in là una cacciatrice. Il rito proseguirebbe passo a passo sotto le dolci smeraldine della giovane elfa che si farebbe un po' più vicina all'Istruttore. Una vocina udirebbe nella sua mente: le vecchie parole del caro principe elfico Naira. Parole che le andrebbero a ricordar la differenza di razza e la superiorità delle sue divine origini. Le parole scomparirebbero leste dalla mente, scacciate, come la cacciatrice caccia il re cervo. Una sacerdotessa a piedi nudi andrebbe ad accender le tre candele poste sull'altare e una dolce fragranza si spanderebbe nell'aria. L'istruttore al suo fianco la farebbe sentire strana e la sua bellezza risplenderebbe al chiaror delle fiamme e dalla sorella luna. Ancor un po' di più si stringerebbe al confratello, in parte emozionata nel riveder quel rito che ricordi d'infanzia le riportano alla mente. Il canto delle sacerdotesse si leva alto nel cielo, i piedi a come tamburi pestati in terra dopo il proclama di un’altra sacerdotessa. La sacerdotessa con il simbolo di Feuh fa la sua invocazione volgendo il piattino pieno di latte verso Selene e le sue sorelle, per poi esser poggiato anch’esso sull’altare. Un’altra sacerdotessa danzerebbe all’ombra del falò. Estasiata dal rito rimarrebbe la guardiana. Molto aveva visto in vita sua, ma questo rito era il più magico e il più speciale di tutti. Volge per pochi istanti i dolci smeraldini verso il volto di Heriannon. Le gote arrossiscono leggermente nuovamente. Sentendosi stranamente serena nella sua infinita malinconia di divina creatura, lesta riporterebbe l’attenzione al rito. La musica mistica alleggia in ogni dove, rendendo tutto così magico e spirituale. Emozioni uniche.

GRIFFIT [esterno cerchio] si avvicina fino al limitar del cerchio, lasciando che le braccia scivolino lungo i fianco, osservando assorto la danza che anima le sacerdotesse, osservandone i volti, e la figura che adesso si avvicina indossando la maschera il nordico sa chi si cela dietro di essa poichè egli è colui a cui ha dovuto soccombere, ma forse ora in realtà c'è ben altro in chi si nasconde dietro ad essa ora, gli occhi nocciola si spostano quindi andando a cercare la figura della somma ed incrociando per un attimo la reggente, non viene proferita parola, poichè egli è solo, leggermente in disparte rispetto alla coppia di guardiani, l'odore che proviene dai sacchetti gettati sui fuochi lo raggiunge inebriandolo, continua quindi a seguire il procedere del rito senza mai scostare lo sguardo, mentre la stanchezza inizia a far capolino nel corpo che seppur curato è stato martoriato di colpi durante la sfida e che ora paga lo scotto di tutto ciò

HERIANNON [pressi Cerchio] Coinvolto ed eccitato il normanno lascia che il braccio scivoli cercando la mano di Embariel.ride..eccitato dai tamburi, dal fuoco, dall'antico e mistico rituale che le Figlie della Dea dipanano attraverso ipnotiche movenze di ringraziamento e propiziatorie..il fuoco..il sangue..la vita e la sperata abbondanza. L'iridi del normanno incontrerebbero quelle di Embariel soffermandovisi, cogliendo una luce nuova ..la trascinerebbe quasi in una leggera corsa a conquistare una posizione più favorevole, cercando id raggiungere una piccola cunetta rialzata rispetto al terreno ..'' guarda...'' verbia con tono eccitato all'indirizzo dell'elfa..'' il Re Cervo!'' l'indice alzato della mano mancina le andrebbe ad indicare verso l'altare .Il contatto caldo della mano di Emabariel sarebbe piacevole..confortante...la guarda..il proflio di lei illuminato dai fuochi..è bella...molto.

TURNI: CALLISTA, LEONIDAS

CALLISTA {.Tor.Interno Cerchio.} . Non ha alcun motivo, inizialmente, per smettere di danzare, al ritmo del proprio cuore, della terra e delle sorelle. Avanzano, una dopo l'altra, in gesti rituali, le rappresentanti terrene della Triade, avvolgendo la Vergine Cacciatrice con la purezza, la fecondità e la saggezza che è parte di tutte loro. Brillano di tre colori differenti le luci sull'altare, mescolandosi abilmente con le fiamme che esplodono, una dopo l'altra, sulla collina, probabilmente viste in tutta l'Isola. La Dama del Lago avverte l'energia che quella danza e quell'unione sprigionano, liberando nel suo cuore ogni timore e ogni freddezza che la caratterizzano. Le sue gote si colorano lievemente per l'eccitazione del momento, fermando ogni movenza. Il braccio sinistro viene sollevato, tra veli dorati, tintinnar di campanelli e fragranze che coprono ormai l'intero Tor. Un silente richiamo per il Re Cervo, un invito ad avvicinarsi a lei, per completare il rituale.

LEONIDAS {cerchio-mascherato da cervo} palpita vorticosa l’energia intorno e dentro lui, lontane lotta e stanchezza [skill resistenza 3], le iridi fiere si posano sulla somma che silente lo richiama a lei. Sicuro incede, muovendosi tra riverberi e aromi che in quel rito lo hanno trascinato fino a sentirsi totalmente posseduto. Il passo si arresta a un metro da callista, la destra mano si protende a lei offrendosi mentre le iridi richiamano fiere lo sguardo di lei.

TURNI: CALLISTA, LEONIDAS, ARSHAL. GLI ALTRI IN ORDINE ALFABETICO (//la profezia verrà scritta da Erebo sul forum master, ma è udita da tutti).

CALLISTA {.Tor.Interno Cerchio.} . Il Re Cervo le offre la mano destra, colmo del potere del Dio che sa che prezzo deve ancora pagare prima di unirsi con la Vergine Cacciatrice. Lesta, la Dama del Lago, afferra l'athame dal manico nero che finora giaceva sepolto tra le sue vesti, andando ad incidere la pelle e la carne con un taglio netto e poco profondo, quel che basta per far scorrere nuovamente il suo sangue. Dall'altare, posto alla sua sinistra, raccoglie la ciotola contenente il latte, aggiungendo un po' di miele e infine mescolando la strana bevanda con l'athame sporco dal rosso sangue del Re Cervo. Il colore di quella preparazione assume tinte rosate dapprima, per poi divenire sempre più scuro. I suoi occhi, d'un verde chiarissimo, fissano quelli oltre la maschera che ha innanzi, senza rivolgergli alcuna parola. La ciotola viene quindi afferrata con entrambe le mani della Somma Stella, innalzandola verso quelle stelle che illuminano l'intera volta notturna. Non c'è il gelo e neppure l'ardore sul suo viso, ma la lenta consapevolezza di quel che accadrà. Rauca la sua voce si innalza sul Tor, sigillando l'ultima chiamata alla Dea { Questo è il Tempo, questo il Tributo pagato! Madre Guerriera, Signora tu che nel Giusto hai sempre operato } Tace per un attimo solo il suo verbo, necessario a riprender fiato, mentre i tamburi continuano a risuonare nelle sue orecchie { Benedici il raccolto, benedici la terra e il Suo Seme. Benedici il raccolto del tempo che viene! Concedi la vista a chi sempre t’ha seguito,concedici di vedere quello che il destino ha ordito! } La ciotola ritorna all'altezza del suo capo, mentre gli occhi affondano, ormai senza più vederlo veramente, il liquido contenuto, che verso la bocca viene portato rapidamente, come se fosse avida di quella mistura. Un solo sorso viene ingoiato, senza accorgersi che il rimanente scivola sulla sua pelle, cadendo a terra, per benedire il terreno dell'Isola. Di tutto questo la Somma Stella non se ne accorge. Non c'è più il Re Cervo innanzi ai suoi occhi e le Sorelle attorno a lei non esistono più, sparite in un mondo che non le appartiene ora. Relegata in fondo alla propria anima, nella mente sol la consapevolezza di quello che varie volte ha già vissuto, ma che sta imparando a governare, affinchè il suo corpo, preparato a digiuno per questo istante, non crolli nella Trasfigurazione [//Resistenza +1]. Sono pure fiamme quelle che circondano il suo abito, il suo volto, i suoi capelli. Fuoco che non brucia, perchè appartiene alla Madre, alla Giusta. E quel che i fedeli e le Figlie della Dea potranno vedere, non sarà più la mezzelfa dal volto serio, bensì Cerridwen stessa. La Somma Stella è come una bambola, un burattino nelle Sue mani, da cui avverte ogni sensazione di passione, fuoco del suo stesso cuore. Parlerà, per mezzo della voce di Callista, seppur con un tono più fiero e duro, svelando arcani segreti che a tutte le orecchie presenti giungeranno.

LEONIDAS {cerchio- mascherato da cervo} la testa del cervo viene lasciata cadere mentre ora si compie a pieno la metamorfosi, un cesto rapido e una sottile linea incisa sul suo palmo destro va colorandosi di rosso. Un piccolo rigagnolo solcherà la sua mano, per cadere in dense gocce mescolandosi nel latte, in fine la mano si serra, quasi a voler prepotentemente spremere il flutto vitale, e lascia che qualche goccia ancora cada a terra, silente voto del dio alla dea... di fertilità.... e di difesa... Un lungo istante e l’aria si riempie dell’invocazione della somma, per poi tremare alla voce della dea che solleva il velo tra passato presente e futuro mentre sacre fiamme si innalzano dal corpo della somma. Lo sguardo si volta cercando la cacciatrice, due passi e le si porta accanto, gli occhi dardeggiano dietro la maschera, mentre il pugno dx si dirige verso il volto di ella, indice e medio si protenderanno macchiate di sangue e sfioreranno la fronte, a quel contatto un brivido percorre le membra... brivido di energia ancestrale... il dio incontra le dea... e le dita proseguiranno sfiorando le labbra e il cuore. In fine dolci, le grandi braccia cingeranno la schiena e le gambe della cacciatrice, sollevandola in un delicato abbraccio[skill potenza +1] , per condurla verso la grotta otre il falò di Beltane.

ARSHAL [Cima Tor/Cerchio Sacro] i respiri della Cacciatrice si fanno più profondi e lunghi, come se tentasse di mantenere il controllo su tutte le emozioni e le sensazioni che il rito dona. La voce della Somma Stella risuona ed è la voce di Cerridwen quella che giunge alle sue orecchie. Il capo si volta in direzione di Callista, il cui corpo appare, ormai, trasfigurato nelle sembianze della Madre Guerriera. Gli occhi chiari osservano con attenzione da dietro la maschera ciò che ora sta accadendo. Vede le fiamme di Cerridwen e può ben comprendere che il rito è giunto al suo culmine e ne sente le parole...soltanto al termine d'esse lo sguardo si sposta sulla figura del Re Cervo e per la prima volta lo osserva con attenzione. Avrebbe potuto la Magistra del Meriggio distogliere lo sguardo dall'immagine ardente della Madre? No, le sarebbe risultato estremamente difficile e doloroso...ma nelle vesti della Cacciatrice, sente più che mai la Guerriera dentro di sè, come se ne fosse una parte. La stella che sulla sua fronte è tatuata risponderebbe a quel richiamo ed emanerebbe una luce scarlatta, che vien bloccata dalla solidità della maschera e soltanto in parte riesce a riversarsi all'esterno, tramite quelle due fessure che permettono agli occhi di vedere [Skill Luce di Stella, liv 3]. Segue i movimenti del Re Cervo e lo sguardo si ferma sulla maschera, mentre lui la sfiora, per poi sollevarla dall'Altare...e quelle mani le paiono essere tutto, fuorchè sconosciute. Il rosso mantello resta abbandonato sull'Altare e la Cacciatrice porta le mani a stringere le spalle del Dio, lasciando che egli la conduca lontano dal Cerchio.

EMBARIEL [esterno cerchio] La giovane elfa estasiata e catturata da quella musica inizierebbe a batter in terra il piede dx seguendo il ritmo dalla musica, mentre gli occhi abbraccerebbero l’intera scena che si palesa innanzi a lei. Il messere dai capelli arruffati osserva senza palese reazione il candido spettacolo. Le sacerdotesse danzano e volteggiano in mezzo alle fiamme e il re cervo avanza verso di loro seguendo l’andamento mistico della musica il suono degli strumenti musicali si elevano alti nel cielo e le catturano l’anima. Nulla di più bello aveva mai visto in vita sua. La mano dell’istruttore toccherebbe gentilmente la sua. Un sussulto al cuore. Il suo io elfico che urla disprezzo per quel tocco di mano e il cuore dell’elfa, come cavalier senza macchia, lo azzittisce. Le parole dell’umano si confonderebbero con la tonalità della musica, che a ella parrebbe altissima dati i suoi fini sensi. Comprende dai gesti quel che gli vien indicato. Sorride allegra e bella come non mai. “Si, è il re cervo!” verbierebbe con tono soave che si confonderebbe magicamente con la sacra musica del rito. La mano destra sarebbe prigioniera di quella dell’umano, mentre la sinistra staccherebbe dal di lui braccio per parar una ciocca ribelle di argentei dietro all’orecchio, rendendo ben visibile la puntita. Fare dolce e aggraziato è quello della giovane arelda. Calda sarebbe la mano del messere e calore le infonde. Si sentirebbe davvero strana e non riuscirebbe a capirne il motivo. Gli smeraldini nuovamente si poggerebbero languidi sul volto dell’uomo, ma la vocina del suo io elfico le farebbe distoglier lo sguardo dall’inferiore creatura, che sta al suo fianco. Le gote s’arrosserebbero leggermente confondendosi con il lucore emanato dalle fiamme del falò e la mano sinistra riporterebbe sul braccio del superiore con gentilezza e affabilità. L’attenzione riporta al rito: or una sacerdotessa danza piena di vitalità richiamando a se il re cervo, che non si esime dall’avvicinarsi. La giovane arelda sentirebbe un’immane confusione dentro di sé. Forse il rito o forse qualcos’altro. Cosa può mai essere a renderla così strana? Così affettuosa verso quel messere? Ora non saprebbe darsi una spiegazione e alla musica si lascerebbe andare ondeggiando leggermente il corpo e facendosi ancor più vicina al suo accompagnatore. Sorriderebbe gioiosa al messere, seppur un po’ imbarazzata. Serata magica che si starebbe per volger la termine con la profezia, che verrà svelata. “Heriannon.. ora sapremo del nostro avvenire e del futuro dell’isola delle mele. Che emozione!” verbierebbe fremente la giovane arelda, concitata all’idea di sentir la profezia del rito di Beltane. La sua mano dx intreccerebbe le dita con quelle dell’Istruttore e le stringerebbe con quanta forza ha nelle sue membra una dolce elfa come lei (skill potenza liv -1). Il suo io elfico urlerebbe per il disgusto di quel contatto tanto affettuoso, ma verrebbe imbavagliato dal cuore di elle che or batterebbe prepotente nel suo petto. La sacerdotessa mischia il suo sangue puro a quello del latte e innalza la ciottola al cielo proferendo l’evocazione, indi in trans dal suo corpo vengono emanate fiamme magiche chela avvolgono senza bruciarla. La sacerdotessa è in trans. Il re cervo si segna il palmo della mano con l’athame e il suo sangue si mischia al latte e a quello della sacerdotessa, indi si avvicina alla cacciatrice. La guardiana stringerebbe più forte la mano del superiore per l’emozione nel veder il rito. La bellezza dell’elfa verrebbe risaltata ancor di più dalla luce vermiglia delle fiamme. Tutto assume un’atmosfera magica ed esoterica. Si lascerebbe trasportar dalle emozioni e il capo poggerebbe leggero sulla spalla del messere, come se nulla fosse, e il rito continuerebbe a osservare.

GRIFFIT [esterno cerchio]lo sguardo si mantiene sulla somma e suoi gesti che vanno a susseguirsi fino al naturale risultato del rito, nuovamente la dama del lago si trasfigura assumendo il volto che forse è in questo momento è quello più apprezzato dal nordico, che ammira con stupore l'immagine di cerridwen accennando un lieve sorriso e mantenendosi ancor silente per ascoltare le parole che verranno proferite per mezzo di callista, ma forse potrebbe immaginare quale sarà il risultato successivo all'aver ospitato la dea, così quando il rito sarà terminato, con movimento lento egli varcherà il cerchio avvicinandosi alla mezzelfa, se come accadde la notte dell'incoronazione questa si troverà assai provata, quindi si abbasserà andando a proferire con tono gentile *E' tempo che ti riporti al tempio* mentre i nocciola si poseranno sul volto della mezza, che andrà se questa non avrà da obbiettare, a caricarsi sulle spalle, facendo leva sulla sua forza seppur ridotta per gli sforzi messi in atto precedentemente, avviandosi per condurla al tempio, lo sguardo incrocerà infine quello della regina a cui andrà a proferire *Sid et virtus, sarò presto di ritorno a palazzo* sorridendo appena e tornando a parlare a callista *andiamo* detto ciò si avvierà lentamente lungo il sentiero.

HERIANNON [pressi Sacro Cerchio] L'ossessività dei tamburi raggiunge l'acme, la Figlia diviene Madre tra il fuoco mentre il sangue si mescola con la purezza candida del latte..tutto sta per compiersi..così come s'è compiuto per millenni.Sembrano dapprima sfiorarsi le mani dell'elfa e del normanno, vincendo una sorta di timida ritrosia per poi incontrarsi in un intreccio caldo e lieve. La voce della Madre risuona per l'intero Tor o forse solo nelle menti degli astanti, svelando ciò che ritiene degno i figli dell'isola sappiano...il crine avorio dell'elfa si poggia lieve sulla spalla di Heriannon, in un gesto intimo e naturale..per il normanno beltane è il lavacro delle ferite del cuore e dell'anima .

NIVIENNE { Tor (Sacro Cerchio)} – { Il riverbero rossastro che dalla stella sulla sua fronte è emanato non smetterebbe d’ardere, lasciando che all’intorno sfiori tutto con i suoi riflessi (//Luce di Stella lv.4). Sente il potere crescere ed aumentare, insieme al ritmo dei tamburi, a quelle danze che forse avvengono già oltre ai falò di Beltane. Il fuoco la avvolge e la brama, pulserebbe sempre più forte il sangue nelle vene della Rossa Custode al culmine del rito, alla visione di quella Stella che adora con tutto il suo essere. Madre, Guerriera, Giusta, Signora del Cerchio colei che in questa Sacra notte benedirà l’Unione Sacra fra la Vergine Cacciatrice ed il Re Cervo. La voce di Callista si leverebbe per l’aere, però non sarebbe più la sua, ma quella ardente e passionale di Cerridwen. Fuoco e Fiamme che divamperebbero, estasi di sangue e passione, come quella fra gli Amanti, come ha appunto potuto vedere nei gesti rituali della Cacciatrice e del Re Cervo. Beltane è Giunto! Festeggiate, danzate, rendete fertile la vostra terra avalonesi, donando la Vostra unione per Lei, così come la Vergine Sposa donerà il suo grembo per Avalon. Si lascerebbe infine pervadere dalla forza del desiderio, lasciandosi andare nella danza al ritmo dei tamburi fino alle luci dell’alba. }

CALLISTA {.Tor->Sentiero per il Tempio.} . Si sciolgono le fiamme di Cerridwen, svanisce la Madre dopo aver emesso la sua sentenza, esattamente come è apparsa per parlare ai Suoi figli. Della Somma Stella ora rimane solamente uno sguardo passivo, reduce da quel temperamento che tuttavia non dovrebbe infierire sul suo corpo, abituata ormai da più giri di Ruota a dover accettare la Dea dentro di sè. La vista rimane tuttavia offuscata, ma il volto di Griffit e la sua voce riempiono lo spazio che dapprima apparteneva alla Guerriera. E' sicuramente stanca, potrebbe camminare, ma nulla le vieta, in quanto donna nella notte di Beltane, di lasciarsi afferrare completamente dal nordico. Probabilmente non arriveranno immediatamente al Tempio, proprio come ei non tornerà prima dell'alba a Palazzo.

EMBARIEL [esterno cerchio] i tamburi continuano a vibrare il loro suono nel’aria. Il re cervo s’apparta con la cacciatrice in una grotta al di là del falò. Il messere da cappelli castani e arruffati si avvicina alla sacerdotessa stremata per la trasfigurazione della dea, portandola poi via con sé. La voce Callista proferisce per Carridwen la profezia. La dea s’era incarnata nella sua figlia rivelando il futuro ai presenti. Nivienne infine dichiara i festeggiamenti e la elfa si lascerebbe andare alle danze ondeggiando sinuosa e attraete in tutto il suo splendore divino. Le mani di Heriannon afferebbe dolcemente tentando di trasinarlo in quel vorticoso ballo. Fino all'alba ella avrebbe danzato con l'istruttore e sacerdotesse festeggiando il rito di Beltane e la profezia. Gli smeraldini s'incorcerebbere con quelli dell'istruttore e le gote diverebbero rosate. Danza la giovane elfa e fino all'alba darà sfogo alla sua malinconica serenità di questo piccolo istante della sua infinita vita immortale.

HERIANNON [cima Tor-cerchio sacro] E' Beltane, una magia strana e sensuale s'impadronisce degli astanti, del normanno e dell'elfa..lo trascina seguendo il ritmo dei tamburi , ossessivo ed incalzante, lo sguardo dell'istruttore scivola avido sul corpo sinuoso e desiderabile di Embariel, inaspettatamente così libera da soggezioni ..come se la carnalità avesse scalzato almeno per quella notte l'austera areldar...le labbra vermiglie sarebbero un richiamo irresistibile per il normanno ma forse un passo troppo azzardato e prematuro...resterà lì a godere di quella notte e della sua presenza, lasciando che i corpi si sfiorino, che gli aliti si mescolino, e poi la notte è ancora lunga.


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