Forum delle Sacerdotesse del gioco di ruolo Isola di Avalon

Questo forum fa riferimento all'ambientazione Fantasy www.isoladiavalon.net

Nomi e riferimenti usati in questo forum sono frutto di pura fantasia e si riferiscono al gioco in oggetto.






Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

)O( Fuoco e Fiamme per il Tempio )O(

Ultimo Aggiornamento: 02/04/2011 20:55
OFFLINE
Post: 2.093
Città: BRESCIA
Età: 46
Sesso: Femminile
Luna Nera
02/04/2011 20:55
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Nyule Iniziata - Nymeria Sapiente del Meriggio

LINK FORUM MASTER

CALLISTA {.Tempio.Panca.} . Sono le ombre del vespro inoltrato che circondano la Somma Stella o è l'oscurità terribile della sua mente che prende forma, insinuandosi dentro di sè per quello che è accaduto? I suoi occhi sono spalancati innanzi alle tre Nicchie. Chiede, domanda, riflette. E' sola nella Navata Centrale, seduta su una delle tante panche in pietra semplice che accolgono ogni fedele. Dalla cucina proviene il profumo di dolci da poco sfornati, ma la fame non la richiama. E' altro che vorrebbe cibarsi. Immobile il suo sguardo, fermo il suo corpo avvolto in più veli d'oro, che si ritrovano nei lunghi e ricci capelli dello stesso colore. Mortalmente pallida, solo una stellina dal colore della pece spicca sul suo incarnato. La Vecchia parla e lei ascolta. Le mani sono poggiate sul freddo materiale del suo seggio, i piedi nudi ben poggiati sul pavimento. Come se fosse pronta a fuggire, pronta al minimo richiamo. Ma nulla accade, se non nella sua testa che si riflette in una piccola smorfia di dolore, dopo aver stretto le dita sui palmi delle mani in maniera talmente forte da lasciarne traccia.

NYULE [giardini esterni > ingresso | FE] Giunge col silenzio della sera, attraversando con passi leggeri i giardini esterni della casa terrena della Dea. I piedi poggiano a terra nascosti dalla lunga veste dorata che la cinge stretta, coprendo ogni parte del suo corpo ad eccezione delle mani e del capo. L'abito pare intessuto di trame preziose, tanto che forse solo una regina potrebbe vantarne uno simile, e su di esso spiccano gli arzigogoli di un gran numero di rune dai significati misteriosi. L'elfa avanza con lentezza, guardandosi intorno con un'espressione serena. La mente superiore ha già memorizzato ogni dettaglio di quel luogo, ma pare che ella non si stanchi mai di osservare e assapori la quiete del tempio con quegli sguardi. Manca la luce della luna ad illuminare il viso chiaro, dipinto dalle mani degli dei con tratti perfetti ed armonici, ma chi lo potrà osservare da vicino non mancherà di notare - oltre alla bellezza fuori dal comune anche per la razza elfica - i due grandi occhi dorati dalle pupille verticali. Il silenzio dei lenti passi verrà sostituito da un altrettanto lento ma ritmico picchiettare, quando il lungo bastone bianco anticiperà ogni suo passo destro sul pavimento del tempio, battendo piano su di esso con il fondo piatto. L'ombra si fa luce, quella del braciere che brilla in lontananza, e con un sorriso dolce la dorata scivola verso quel fuoco, che tanto sente suo.

CALLISTA {.Tempio.Panca.} . Rimane immobile il suo corpo, ma non i suoi occhi d'un verde sbiadito dal volere della Vecchia, che si fissano su ogni elemento possibile del Tempio, catturandoli e cercandone un segno. E' inquieta, questo è certo, sebbene nulla potrebbe indicarlo [//Imperturbabilità liv.6]. La sua pelle d'avorio brilla tra le fiamme delle torce accese lungo le colonne e dal braciere che oltre al calore esalta le fiamme per la Giusta. Chiari e distinti nelle sue orecchie appuntite appaiono rumori di passi uniti ad altro. Non si volta verso l'ingresso del Tempio, rimane fissa a cercare chissà cosa. Chiunque sia, troverà una Dama del Lago pronta a rispondere con gentilezza o a difendere il Tempio e le Sue figlie con il sangue. Eppur, la parte mortale di lei, quella che ancora vive e sopravvive, ha un tratto curioso, che la spinge a volgere il capo dorato all'indietro, gettando la chioma ribelle fino a toccare la pietra della panca, stando attendo a rilasciare la morsa delle mani in una presa sicura per trattenere il suo esile corpo. Cioè che, al rovescio, vede è una donna che con un bastone procede verso di lei, con talmente grazia ed eleganza da non poterla confondere con nessun altro immortale. Decide quindi di assumere una posa più consona al suo rango, riportando la schiena dritta e il capo in una posizione naturale, prima di voltarsi sulla panca per accogliere la nuova venuta { Siate benedetta dalla Dea }. Un suono rauco che va stupendosi quando, meglio osservandola nell'avanzare, nota l'eguaglianza del colore dell'abito delle due. Eppure, le sembra di vestire uno straccio, al confronto con l'elfica creatura.

NYULE [ingresso > navata | FE] Il tempo che itercorre tra un tic ed un tac del bianco bastone sarebbe sufficiente per correre avanti e indietro dalla navata ai giardini, ma non c'è fretta nelle azioni dell'immortale e quell'avanzare si tanto lento lo dimostra ampiamente. Pian piano, seppure distolga spesso lo sguardo per cogliere nuovamente i dettagli di ciò che la circonda, riesce a mettere a fuoco il braciere infiammato e la figura che sta silenziosa vicino ad esso. Non ne scorge dapprincipio i tratti e non riesce dunque a riconoscere subito somma tra le sacerdotesse, che vide una sola volta con occhi di drago, ma il viso sorridente gioisce nel cogliere una presenza. Ogni volta che si trova a dover assumere la forma che non le appartiene, l'antica prova una sorta di piacere nel poter esternare i propri stati d'animo - seppur in maniera minima rispetto a ciò che sono realmente - muovendo i muscoli del viso in maniera da mutarne l'espressione. Cosa che la sua inespressiva faccia di scaglie non le permette affatto. E così quell'espressione delicata e dolce si mostrerà alla luce della fiamma, quando il bastone rintoccherà il suo ultimo appoggio a solo un paio di passi dalla sacerdotessa che le rivolge il gentile benvenuto. ''Credo Lei l'abbia già fatto una volta''sussurra rispettosa, tenendo una mano sul bastone che la sostiene vicino al fianco destro e facendo sfilare con la mano sinistra i lunghi capelli d'oro davanti alla spalla, lasciando che la cascata morbida ridiscenda fin quasi alle ginocchia e inchinando profondamente il capo in segno di rispetto.

CALLISTA {.Tempio.Panca.} . Più quella creatura si avvicina e più la meraviglia della Dama del Lago di fronte alla sua bellezza e grazia si lascia notare nel suo sguardo, oscurato solo dalla stellina d'ombra. Non le pare scortese osservarla completamente giacchè è ella stessa a inchinarsi alla Somma Stella { Dunque, siete già stata qui al Tempio? A pregarLa?} E' profonda come le tenebre che circondano il Tempio e che colorano le mura e le colonne d'ebano la sua voce, ma non appar sgradevole sotto la luce del Braciere che odora dei profumi di Oestara. Tuttavia c'è una stranezza che solo dopo quelle parole viene notata, forse distolta dall'abbagliante abito della sconosciuta e dai suoi gesti. Gli occhi. Come quelli d'un gatto, come quelli d'un serpente. Ma la mezzelfa ha conosciuto anche altre creature che abitano sull'Isola e che hanno le pupille verticali. Esseri antichi, legati all'Isola. { Posso chiedere il vostro nome? O preferite che vi lasci in solitudine?} Non le accenna nulla a proposito della sua differenza. E' semplicemente, davvero, meravigliata, come è accaduto nei precedenti incontri con esseri simili. Le era sconosciuto il fatto che potessero assumere forma elfica, ma è altrettanto sicura di non sbagliarsi.

NYULE [navata | FE] Muovendosi leggera con piccoli passi, così da non togliersi bruscamente dalla visuale della Somma, la dorata gira attorno alla panca su cui ella siede per portarsi tra lei e il braciere e sedersi al suo fianco. Lo fa con una delicatezza estrema, prestando cura alle pieghe della veste ed a sistemare i lunghissimi capelli sulle gambe per non farli toccare il pavimento una volta accomodata. ''Sono già stata qui'', sussurra melodiosa, sorridendo con dolcezza alla mezzelfa. ''Ma mai per pregare.'' Abbandona per un attimo quindi lo sguardo della sacerdotessa, voltando il capo e sollevando il mento, per osservare le tre statue poste nelle grandi nicchie oltre l'altare. ''Non so come si preghi, mia signora, ma so come dire grazie. E' questo ciò che ho fatto spesso tra queste mura.'' Il viso candido torna a voltarsi a favore della Dama e nuove parole sussurrate lasciano le labbra dell'antica. ''Ma sono venuta anche per comprendere quel solo mistero che sfugge alla mia conoscenza.'' Inclina un pò il capo, rendendo se possibile quell'espressione ancora più dolce. ''Alcuni la chiamano fede, ma non può bastare il sapere contenuto tra i tomi delle biblioteche di tutto il mondo conosciuto per riuscire ad avvicinarsi almeno un pò ai segreti divini.'' Parla piano, così come si era mossa, come se non avesse affatto fretta di terminare il suo dire o, forse, perchè le sue parole risultino il più chiare possibili. Dopo un breve silenzio, e quando la sua ospite le chiederà il nome, la regina d'oro tenderà un invisibile filo mentale tra la sua mente e quella della femmina, riversando tra i pensieri di lei una tiepida cascata di suono, formata dal sovrapporsi armonico di almeno un centinaio di voci distribuite perfettamente su tonalità mai ascoltate. [*Nyule*] è la parola che riempie di calma serenità la testa della Somma ancella [//Telepatia draconica 1](//Callista sentirà un suono simile a ''Nàaiuli'').

NYMERIA a piedini nudi, provenendo dal corridoio sulla destra del tempio che giunge dalle stanze per gli ospiti, cammina leggera sul pavimento di pietra. Indossa una tunica di nappa scamosciata tinta di rosso cupo, aderente e smanicata tipica del suo popolo. I lunghi capelli ruscellano sulle spalle, ondulati e trattenuti da alcuni rametti di edera fresca, per scostarli dal volto e dalla fronte su cui spicca, piccolina, una stellina rossa. Gli occhi felini scrutano rapidi la navata quando la silvana vi giunge. Si sofferma un momento, prima di muovere, silenziosa, verso le due donne presenti. Il suo atteggiamento ed il suo aspetto, soprattutto, suggeriscono un'idea di qualche animale selvatico.

CALLISTA {.Tempio.Panca.} . Attraverso i movimenti dorati dell'elfa, si ritrova, senza volerlo, ad assumere una posa che riflette la sua regalità e il suo potere. La schiena ben dritta ed il volto a seguir il tracciare di quelle strane iridi, verso le Tre Nicchie. Nella mente, una melodia dolce come il miele e dello stesso colore le suggerisce il nome di colei che sa voler divenire una Figlia della Triade { Nyule, sì } Lei lo ripete non con la stessa dolcezza che non scorre nel suo corpo ma accompagnandolo ad un piccolo sorriso { La Stella del Vespro e la Custode dei Simboli mi hanno parlato di voi. } Tace per un attimo, riconoscendo pulsazioni del passato dentro di sè, senza tuttavia accoglierle. Il suo chiaro volto si gira verso l'aspirante Sacerdotessa, ripensando intensamente a quanto ha da poco udito { Non ci sono libri nè saggi su di Lei. E' Lei che insegna, Lei che vi mette sulla via corretta, Lei che decide la vita o la morte. } Or quei piccoli passettini diventano insopportabilmente troppo vicini ai suoi sensi delicati per non voltarsi ed incontrare la figura di Nymeria, a cui concede un allegro sorriso, lieta di rivederla al Tempio { E così, rieccoti. In questo periodo appari e sparisci come un animale. Avvicinati, lei vorrebbe divenire una di noi. } Il tono che rivolge all'elfa è molto amichevole, tipico di donne che si conoscono da... praticamente sempre. La Somma Stella sa ch'ella sarà anche Regina, ma questo non le impedisce di rivolgersi a lei in questa maniera. { Ho bisogno anche di te, in questa notte }

NYULE [navata, panchina | FE] Calandosi in quella che un umano definirebbe concentrazione, ma che per l'antica è il più elevato contatto con chi comunica con lei - difficilmente spiegabile a parole almeno quanto è difficile spiegarne i sentimenti - ella ascolta la replica della Somma, la ascolta con ogni fibra del corpo e dello spirito, cercando di cogliere anche le più piccole sensazioni che animano le parole della mezzelfa [//empatia draconica 1]. Coglierebbe un animo complesso, celato molto bene dal raziocinio di una spiegazione tanto logica da non fare una piega. ''E Lei ha deciso la vita per me'', sussurra mostrando un sorriso chiaro negli occhi illuminati dalle fiamme, ripercorrendo con uno scomparto differente della memoria - senza per questo distrarsi dalla realtà del presente - il suo arrivo roccambolesco sull'isola e la sua salvezza dovuta al miracolo del potere che ora vorrebbe cercare di comprendere più a fondo. Sta per domandare quale scopo ha un Dio per scegliere una vita piuttosto che un'altra, ma l'ingresso della silvana le fa serrare le labbra. Con calma si solleva dalla panca, appoggiandosi al bianco bastone, e dedica un breve inchino alla nuova giunta. ''Benvenuta, signora delle foreste'' mormora piano con rinnovata dolcezza nel tono calmo, riconoscendo la razza con cui ha condiviso gran parte della sua esistenza. Poi gli occhi dalle pupille verticali sonderanno quella figura, prima di tornare a guardare la sacerdotessa ancora seduta, per chiederle in silenzio che cosa abbia in mente.

NYMERIA si immobilizza al saluto della Somma e quando questa la guarda a lei rivolge un sorriso carico di affetto, che illumina il volto elfico. ''Sid Callista, è sempre una gioia tornare a casa e vederti.'' Si avvicina, guardando ora Nyule e rivolgendo a lei il saluto. ''Siate la benvenuta nella casa della Dea, madamigella.'' La voce della silvana è melodiosa e appena venata da un accento elfico. Quando si avvicina alla panca ove siede Callista, le sorride nuovamente e, raccogliendo le gambe di lato, si siede praticamente ai piedi della mezzelfa, posandole delicatamente una mano affusolata su un ginocchio ancora smagrito per il lungo digiuno ed accarezzarlo leggera come una brezza. ''Spero di non aver interrotto troppo bruscamente il vostro discorso, con il mio arrivo.'' Il tono è gentile e pacato, la silvana sembra a proprio agio in questo luogo.

CALLISTA {.Tempio.Panca.} . Ed ecco che lo strano trio si incontra e si presenta, ignare di quello che la Tessitrice ha deciso per questa notte, ancora giovane per coloro che del sonno non abbisognano. { Non siamo noi a decidere i nostri destini, Nymeria. Vuol dire che fai parte di questo momento. } Posa per un momento la mancina sulla mano della silvana quando questa l'accarezza. Gli spiriti urlano talmente nella sua testa, gridano frasi oscene ed il loro gelo aggredisce la bianca pelle della mezzelfa, tanto che vorrebbe togliersi questo peso per passarlo a chi prima di lei lo portò. Impossibile. { Non siamo noi a scegliere } mormora a bassa voce, conscia tuttavia che entrambe sono provviste di un udito talmente fine da riuscire a raggiungere il suo sussurro. { Venite con me, entrambe. La notte è buia ma non per noi. } E così dicendo abbandona lo scranno eletto per quella sera per allungarsi verso la nicchia di Cerridwen, verso il passaggio che conduce ai Giardini Interni. Nello stesso istante, la sua voce risuona per Nyule { E siete disposta a dare questa vostra vita ad Ella, qualora lo richiedesse?} Il suo corpo è più esile rispetto alle due perfette creature elfiche che ha innanzi. Non attende che loro le rispondano, già si affretta verso la Gravida, raccogliendo qualcosa che non aveva abbandonato.

NYULE [navata | FE] Così l'immortale apprende i nomi delle due femmine senza averli domandati, cosa che spesso accade a chi è paziente e sa ascoltare. Ed insieme a quelli, osservando i linguaggi dei loro corpi, delle loro labbra e delle loro anime, apprenderà anche qualcosa di più profondo e celato del semplice aspetto [//empatia draconica 1], memorizzando per ognuna delle due ogni informazione appresa. Non si sofferma a lungo ad analizzare ciò che la mente affilata ed antica fa suo in brevi istanti, ponendo l'attenzione sulla domanda che le viene rivolta. Una domanda che già una volta ha ascoltato. ''Non siete la prima a domandarmelo'' risponde calma e serena, spostandosi con lentezza per seguire la sacerdotessa verso i luoghi che ancora disconosce. Non risponde subito e, prima che apra nuovamente bocca, il bastone ha già toccato il pavimento almeno mezza dozzina di volte. Non lo fa perchè ha bisogno di pensare a una risposta, ma lo fa solo perchè quel tempo - tanto da riuscire a far spazientire un comune umano, o anche un nano impaziente - per lei è nulla, rispetto ai secoli della sua vita senza limiti. ''Lo sto già facendo.'' sussurerrà infine, quando ormai, tanto distanti dalla domanda, quelle parole potrebbero non aver più senso.

NYMERIA [navata] con un movimento fluido, dopo che Callista si muove, si rialza e le si accoda, rimanendo silenziosa ad ascoltare le parole delle due altre dame presenti. Raggiungendo la nicchia di Cerridwen la silvana solleva lo sguardo in un saluto silenzioso. Le fiamme della madre l'hanno riscaldata nelle notti di esilio, e la forza della guerriera l'ha sorretta e spronata a proseguire senza farsi abbattere da nemici apparentemente inaffrontabili, ed a Cerridwen, ad Avalon la figlia è ritornata. Si arresta infine a lato della nicchia, per concedere a Callista tutto lo spazio che le fosse necessario.

CALLISTA {.Nicchia Cerridwen.} . Sente i loro passi che la seguono, quando lei si sofferma sotto la granitica statua della Giusta. Ha un sacco sufficientemente grande stretto nella mancina, eppure osserva colei che vuole servirLa per l'eternità prima di compiere ciò che le è stato ordinato. Perchè se all'apparenza è una semplice mezzelfa, dai lunghi e ricci capelli, alta ed esile come un giunco, in realtà è l'Una e Trina stessa ed è l'Isola. Sa benissimo cosa deve fare. Le parole della dama in oro giungono lentamente, ma nemmeno lei, per quanto limitata per il suo sangue meticcio, non conosce la fretta. E quando avrà ascoltato la risposta, solo un semplice gesto per annuire { Servirla non provoca solo piaceri. Dovrete lavorare duro, finchè un giorno Ella vi sceglierà quale Sua figlia. Apprenderete i primi Misteri per onorarla e pregarla. Ma vi prego, ora, attendeteci nei Giardini. } E con un silenzio impercettibile tra la nicchia, userà il potere della Dea per comunicare con lei °°So cosa siete. I giardini sono grandi a sufficienza per mostrarLe il vostro vero volto°° [//Telepatia liv.6]. Solamente allora si porrà innanzi alla vecchia amica, guardando nei suoi occhi e trovando l'amore per la Gravida che sempre ha albergato in lei. { Nymeria, Lei ti rivuole sua. } Avanza fino a posare le labbra sulla sua stella rossa, che arderà come se fosse in fiamme { La tua saggezza è necessaria al Tempio... e all'Isola } Queste parole hanno il sapore caldo di una madre che si rivolge alla propria figlia, amandola come mai nessuno riuscirà a fare. E dal sacco estrae tutto quello che necessita una figlia del Meriggio. Un abito rosso, un ciondolo a forma di stella con incastonato un rubino e un athame dal manico scarlatto.

NYMERIA [nicchia] socchiude gli occhi quando Callista le posa lelabbra sulla fronte e sente un rombo nelle orecchie. No, non è emozione, sono fiamme, il rombo di un incendio possente che purifica dal superfluo, illumina, scalda, guida. Una sola grossa lacrima tracima dalle palpebre socchiuse e rotola scivolando su una gota delicatamente ambrata lasciandovi un'umida scia. L'elfa mormora piano ''Madre, sono sempre stata vostra.'' ed è a Callista e alla Dea in lei e all'Isola che parla sommessamente.

NYULE [navata | FE] Scivolando silenziosa come il fantasma di un'antica regina, la dorata sfila dietro alla Sacerdotessa muovendo i brevi passi che l'abito stretto le concede di compiere. Ha intuito parte delle intenzioni della mezzelfa, senza aver potuto però capire esattamente cosa stia per succedere. Il collegamento empatico tuttavia le può suggerire con chiarezza che nella volontà della sacerdotessa ci sono desideri positivi, che si materializzeranno in azioni che non potranno nuocerle. Senza mai mutare l'espressione serena e dolce, osserva ed ascolta, preparandosi a compiere il primo passo verso nuova sapienza. Non c'è ancora fede nel cuore di drago, non così come la intendono gli uomini, e non sarà facile per lei compiere lo stesso percorso che molti mortali hanno già compiuto prima di lei.Non potrà farlo nello stesso modo, perchè non potrà credere nello stesso modo. Ma può donare la vita che le è stata salvata, così come nessun altra creatura vivente mai potrà fare. ''Farò quello che sarà necessario.'' Cantilena lieve, annuendo un poco col capo, ricevendo poi nella mente la carezza della Somma. E' chiara quale sia la sua volontà e la dorata non ha motivo alcuno per negarle ciò che chiede. Si avvia così verso i giardini interni, appoggiando ancora il bastone davanti a se con infinita lentezza. Sondando con lo sguardo l'ambiente, principerà a richiamare la sua natura, perchè questa si possa manifestare [//mutaforma 1/4].

CALLISTA {.Nicchia Cerridwen - Giardini.} . La rivede risplendere di scarlatto, la rivede guerriera come se la ricorda, forte come una roccia che mai si spezza. Nymeria la Rossa. A questi pensieri e al bacio che dapprima ha posato sulla stella della Sapiente, la sua stella, nera come la pece solo in apparenza, si colora di ogni tonalità conosciuta [// Luce della Stella liv.6] soffermandosi infine sullo scarlatto, ove rimarrà a inondare entrambi i volti delle due bionde Figlie della Dea. { Ho detto che anche l'Isola ha bisogno di te e della tua saggezza. Della tua forza. La Dea e il Pendragon mi hanno rivelato la loro scelta: sarai nuovamente Regina, quando l'Isola deciderà il momento opportuno. Per ora non dirlo a nessuno, non siamo in tempo di pace, come ben sai. Ne è a conoscenza solamente Griff... il Comandante dell'Armata Reale } si corregge rapidamente, forse non abbastanza per una rossa. E così la prende per mano, trascinandola con sè in quei giardini che sempre fioriscono come a primavera.

NYMERIA [nicchia - giardini] ammutolita prima per l'emozione e poi per.. quella che parrebbe essere una doccia fredda. Il destino, la Dea, il Pendragon sembrano giocare con la vita della silvana come con un dado da lanciare in una partita di cui loro solamente conoscono le regole e la posta in gioco. Si afferra, se riesce, alla mano di Callista e la segue verso i giardini, più che altro da lei facendosi guidare perchè forse in questo momento sarebbe anche in grado di perdersi...

NYULE [giardini interni | FE] I passi lenti si arrestano all'interno dei giardini e l'antica rivolge i suoi occhi di drago alle stelle che brillano ancor più luminose, grazie al favore di una luna quasi del tutto inesistente. Cerca tra quelle stelle le congiunzioni che la memoria infallibile ripesca con facilità dal pozzo della conoscenza secolare, riempiendo il cielo di una miriade di disegni dalle forme più diverse. Sfilano così animali mitologici, oggetti e figure; persino un drago si mostra tra le costellazioni e, nel guardarlo, la forza interiore che spinge all'esterno si farà ancora più intensa, mentre sul viso chiaro dell'elfa si inizia a dipingere una sfumatura d'oro che, sebbene non vista, ricoprirà ogni centimentro di pelle della cratura [//mutaforma 2/4]. Mentre il cuore rallenta il battito fino a fermarsi ed il respiro si annulla, l'elfa ancora sorride alla volta scura. Non vede più stelle ora, ma l'immensità oltre la quale immagina una dea dai tre volti seduta su un trono immateriale ad osservarla. ''Dove sei?'' Domanda all'aria tiepida, lasciando cadere il bastone sul manto erboso ed aprendo le braccia all'esterno del corpo, con i palmi delle mani rivolti in alto.

GRITEAS [in volo] Il pigro svolazzo della fata dei funghi continua a far vagare la lucciola vagabonda. Sono tanti i luoghi che una fata visita per far compagnia ai fiori, aiutando il loro sviluppo e la loro crescita. Anche in questa sera, in cui la
GRITEAS fata insegue le ife delle russole, giocando con loro, cantando per loro, aiutandole a trovare un delizioso angolo in cui occhieggiare al mondo.

CALLISTA {.Giardini Interni.} . Come se fosse una palla di fuoco, evanescente e leggera, trascina con dolcezza Nymeria verso i giardini interni, abbandonando la fredda pietra che i piedi nudi accarezzano in favore di un soffice tappeto erboso. Colei che ha scelto di servirLa e di donarLe la sua vita è a pochi passi da loro, ma la Somma Stella si sofferma a ridosso del muro, nero come la notte stessa, che tuttavia non le impedisce d'osservare con attenzione i gesti di Nyule, pur non comprendendoli. Forse loro le insegneranno i Misteri della Triade, ma molto avranno da imparare anche dal drago d'oro. Le sue verdi iridi si rivolgono nuovamente a Nymeria, parlando non con le labbra ma con quel filo rosso che finalmente ha terminato la sua corsa ed è rinato, agganciandosi a lei °°Va tutto bene?°° [//Telepatia liv.6]

NYMERIA [giardini] docile segue Callista, fino a sentire l'erba sotto i piedi nudi. Le dita vi affondano, il fresco, il buio.. l'elfa si riscuote, se lo impone. Chiude gli occhi un istante solo, scuote il capo rapidamente, come a snebbiare la vista e prende un lungo respiro. Così vogliono? ebbene così sarà e così lei stessa vorrà fare. Rialza il mento assumendo una antica postura volitiva che chi la conosce ben rammenta.. e alla delicata preoccupazione di Callista, risponde annuendo e sfiorandole la mano con un dito caldo. Un sorriso luminoso e sicuro le incurva le labbra.. [Sì, ORA va tutto bene. pensiamo a lei.. ] anche la voce che nei pensieri di Callista prova a farsi largo dovrebbe risultare serena e decisa. [telepatia]

NYULE [giardini interni | FE] Mantenendo un contatto con la realtà appena sufficiente perchè i sensi siano all'erta, nella maniera più naturale che la natura ha offerto alla razza eletta anche nei brevi attimi della mutazione, l'antica proietta la sua mente in uno spazio interiore nel quale può osservare e percepire lo scheletro allungarsi, il cuore gonfiarsi, i nuovi polmoni cominciare a crescere davanti a quelli già presenti. All'esterno intanto, la preziosa veste sembra farsi tutt'uno con la pelle della creatura, annullando la differenza tra stoffa e carne, che si amalgamano in un unica trama dorata e, allo stesso tempo, Le pupille verticali si allungano maggiormente ed il luminoso castano chiaro delle iridi si fa oro [mutaforma 3/4]. Non giunge nessuna risposta dalle stelle, ma il drago ha la netta sensazione di essere osservato dagli occhi del cielo: occhi che presto avranno un nome.

GRITEAS [in volo seguendo le ife delle russole lungo percorsi noti solo alle fate] Le ali dorate sostengono la piccola scintilla di luce senza sforzo apparente. Agli occhi degli Alti la fata potrebbe apparire come una lucciola che lancia pigri richiami d'amore ad altre lucciole. I suoi peregrinamenti lungo il percorso delle ife, hanno portato la Fata dei Funghi nei giardini interni del tempio. I sensi sviluppati della fata captano un certo non so che di frizzolino nell'aria, che attira la sua attenzione. Si alza pigra e tranquilla in volo, un pò più in alto di dove stava sussurrando faterie ai suoi adorati funghetti, nella sua più riuscita imitazione di una lucciola in cerca di avventure d'amorosi sensi!! (//^__^)

CALLISTA {.Giardini Interni.} . Ciò che sta accadendo innanzi ai suoi occhi è qualcosa di meraviglioso, che mai ha potuto osservare nella sua vita. In fondo, aveva ragione. Colei che diverrà Iniziata del Tempio è un drago dal colore più prezioso, esattamente come il suo abito lo era prima. Abito che tale non era. Un sorriso compare sul volto pallido della Dama del Lago, che ancora stenta ad avvicinarsi all'antica e a pronunciare quelle frasi che sulla sua lingua pungono, spinte dalla Triade che accetta una creatura a cui ha dato la vita e che forse un giorno, la chiamerà a sè sotto uno dei Tre Volti. La Tessitrice ha veramente creato una serata particolare, ha unito due saggezze, differenti, tra di loro e le ha donate all'Isola. Non c'è stella in cielo che possa paragonare la visione di quella trasformazione, di quell'oro che s'allarga, fino ad accennare, finora, una vaga forma draconica. Il respiro di Nymeria è accanto al suo, le mani ancora strette l'una nell'altra, come due bambine davanti ad una giostra.

NYMERIA [giardino] ha già visto altri draghi, ma ogni volta l'emozione è intensa. Vedere queste creature affascinanti dinnanzi a sè è un segno, per l'elfa, della potenza creatrice che lei venera. Questa notte oltretutto, il privilegio di poter assistere al mutar forma di un abitante dei cieli la colma di muta ammirazione e di una pace profonda. Fino a che i draghi saranno richiamati ad Avalon e vi saranno accolti, vi sarà un baluardo di equilibrio a difesa della gente, e un drago che vuole legarsi al tempio e accetta la chiamata della Dea è veramente un avvenimento cui è grata di poter assistere. Stringe delicatamente la mano di Callista a trasmetterle senza pudore alcuno la propria emozione, senza distogliere lo sguardo affascinato da Nyule, splendente più che mai.

NYULE [giardini interni | FE] Nell'attimo di massima concentrazione nel richiamare il potere innato che le ridarà la sua forma, la regina d'oro smette di percepire qualsiasi cosa le stia attorno e dimentica persino per un attimo il motivo della sua presenza in quel luogo. Anzi, dimentica addirittura il luogo in cui si trova. E' una questione di attimi tanto brevi da rendere quell'assenza quasi impercettibile nell'io draconico, ma sufficiente perchè ella non senta nient'altro che se stessa.
Così in un batter di ciglia, ma con la fluidità del fiume, la figura elfica aumenta di volume ed ogni cosa del suo corpo cambia: pelle e vesti si fanno scaglie ed assumono la definitiva colorazione dorata che caratterizza la stirpe dell'alata; da quella che era la sua schiena, si allungano ossa articolate che si ricoprono rapidamente di vele membranose, lucide e robuste; il corpo si allunga estendendosi alle sue spalle con una coda che misura più dell'intero corpo, e sul davanti con un lungo e forte collo al termine del quale si mostra il nuovo e reale volto dell'immortale. Ora sono quattro le zampe che appoggiano sul terreno e il metro e settanta scarso dell'elfa supera ora abbondantemente i venti metri [//mutaforma 4/4].Eccola nella sua vera forma, imponente ma elegante, davanti a chi ha deciso di accoglierla come ancella ed al cospetto degli stessi dei. [*Eccomi mia signora, così come sono*] cantano cento voci contemporaneamente nella mente della Somma, leggere come piume e dolci come miele, mentre la lunga coda si allunga per circondare le due femmine ed il collo si abbassa per portare il muso scaglioso più vicino a loro. Le grandi ali si piegano docili sulla schiena, mentre nel petto il grande cuore batte lento, ma nel silenzio della sera sarà possibile sentirne la forza. Ed è con quel cuore e con quella forza che la guardiana d'oro difenderà ciò che è giusto di fronte ad ogni avversità.

GRITEAS [in volo | giardini interni] ''Oooooooooohhhh!'' sussurra la fata osservando con i suoi occhioni d'oro. Le grandi ali fremono rivelando la sua eccitazione sale nel cielo, piccola lucciola sonnacchiosa e splendente. La fata si guarda intorno, osservando con curiosità le due figure più in là. Poi riportando gli occhioni verso il drago, la fata li spalanca come mai spalancato gli occhi. ''è la tua sorellina!'' trilla rivolta al suo pancino, mentre la fatina che dissimula, brilla dei colori che non si sono mai visti nell'aura di un'aurea!! Gri, con la tipica irruenza della sua razza, sapendo che la dorata è nata da Araman, svolazza allegramente. Qundi si avvicinandosi al drago senza nessun timore, come quando ha fatto il francobollo su Akon, e si infila sotto l'ala più vicina, in attesa di poter parlare con la sorellina. [//skill tutt'uno con la natura]

CALLISTA {.Giardini Interni.} . Eccola veramente, Nyule. Non è il primo drago che incontra e quando ella avvicina il suo muso dorato verso lei e Nymeria, sa, nel proprio cuore e nella voce che ode costante, che ella difenderà sempre il Tempio. Lentamente si stacca dal contatto fisico con la Sapiente, per avanzar di due passi, in un volo di veli dorati che nemmeno riescono ad eguagliare le scaglie dell'antica. { Ti sei offerta alla Dea, nella vita e nella morte. Apprenderai i Suoi misteri, conoscerai la felicità d'un parto, gli insegnamenti della Giusta e la terribile Morte della Vecchia. A tutte e tre ti inchinerai, perchè Lei è Una e Trina e non accetta errori. } La voce rauca, si fa più profonda, come sempre le accade quando è la Dea stessa a parlare per lei. Con l'agilità tipica della sua razza [+1] sfilerà l'athame dal manico nero come l'oscurità dalla propria veste, stringendolo con forza nella mancina. Cerca un occhio della dorata e si sofferma un attimo, con il pugnale alzato, all'altezza della fronte del drago. Senza oltre indugiare, il contorno di una stellina verrà disegnato da antiche mani, che riescono a scalfire, miracolosamente, quelle scaglie dure come la pietra. Ma questa è la volontà della Triade, a cui la Somma non può certo opporsi { Ora servimi, Nyule, mia Iniziata }

NYMERIA [giardini interni] lascia la mano di Callista e la osserva avvicinarsi alla enorme figura dorata che ora è accucciata nel giardino. Poi è allo sguardo aureo che rivolge la propria attenzione, e ascolta il discorso della Somma, che recita le parole con cui la Dea accetta nelle proprie mani la vita di coloro che, liberamente, scelgono di dedicarsi a lei. Molto concede la Dea, ma molto chiede: dedizione cieca ed assoluta, per la vita. Quando il rito termina e la Somma incide il simbolo delle sacerdotesse sulla fronte del drago, l'elfa avanza di mezzo passo e pronuncia, a mezza voce: ''Questo è il volere della Dea. Benvenuta fra noi, iniziata.'' Le sorride infine.

NYULE [giardini interni | FD] E se i sensi sviluppati del drago avrebbero potuto captare l'arrivo della piccola fatina, questi non prestavano però attenzione se non alla Somma sacerdotessa. Così la faerica troverà spazio sotto l'ala della dorata, per lei immensa quanto il cielo per gli uomini. Nyule ascolta le parole di Callista, tra le quali cerca significati che non riesce a dare del tutto: ella può comprendere l'idea di apprendimento e di insegnamenti, ma lontani gli sono i valori di gioia e morte, intesi così come lo fanno gli uomini. QUesto non sarà tuttavia sufficiente a fermare il suo cammino, per perseguire il quale piegherà la sua mente superiore fino ad allargare la comprensione, scendendo paradossalmente ad un livello più basso quando sarà necessario. Sta riflettendo su quel paradosso, mentre un'altra parte della sua mente dedica grande attenzione al rito che la mezzelfa sta compiendo davanti ai suoi occhi d'oro. Osserva la lama scintillare, ma non si ritrae, lasciando che l'acciaio sfiori le sue scaglie. L'arma è troppo piccola e debole per scalfire anche minimamente la solida pelle draconica, ma quando la sacerdotessa muove con sapienza la lama, qualcosa di inspiegabile accade: una sorta di caldo bruciore accarezza la piccola porzione di fronte e con gli occhi del pensiero l'immortale vedrà il disegno tracciato dall'athame farsi reale sul suo corpo. Le palpebre trasparenti si chiudono per prime e, sopra di esse si chiudono quelle più spesse e robuste, celando gli occhi del drago. ''Grazie.'' sussurra soltanto, rivolgendosi alle due e, in qualche modo, chinando il capo verso la Signora del Tempio. Poi, il suo ringraziamento - per questa scelta, ma ancora soprattutto per averle salvato la vita - verrà indirizzato alla dèa stessa, lassù nel cielo. E' verso di esso che il collo si solleva con velocità e grazia e dalle fauci aperte si innalza una colonna di fuoco alta una decina di metri, che illumina i giardini e simboleggia nella luce e nell'ardore della fiamma la sua tacita promessa di fedeltà.


Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 08:27. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com