Forum delle Sacerdotesse del gioco di ruolo Isola di Avalon

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)O( Il vostro sorriso sarà specchio di quello di Arianrhod )O(

Ultimo Aggiornamento: 20/03/2010 00:39
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Luna Nera
20/03/2010 00:39
 
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Renesme Sacerdotessa dell'Alba
RIASSUNTO: un semplice pomeriggio nei giardini esterni del Tempio, dove l'iniziata Renesme incontra e chiacchiera con Nivienne, la Guida delle Novizie. Un pomeriggio spensierato, finchè un piccolo merlo non compare alle due Figlie del Tempio, invitando Renesme a seguirlo, sotto l'incoraggiamento di Nivienne. Ma non si ritrova nella Sala circolare, l'iniziata, bensì in un mondo parallelo che la Dea le fa ritrovare, facendola rincontrare il fratello morto in battaglia e ponendola di fronte ad una scelta: cambiare il destino o accettare quello che è accaduto? E' la seconda opzione che Renesme sceglie, decidendo così di seguire e affidarsi alla Dea. Ritorna nella realtà e nei Giardini Interni, ritrova la Somma Stella, la Stella dell'Alba e Nixi, Sacerdotessa della Vergine pronte ad accettarla quale nuova Figlia di Arianrhod.



RENESME .:. Giardini esterni | Panchina del glicine .:. (Silenzi che si rincorrono e che giocano fra loro, che rivelano incertezze, paure, timori, vittorie, ricordi, rimorsi, qualsiasi cosa sia nell'animo di chi li ascolta e gli da vita. Attimi che si perdono in quel giardino sempre il fiore, dove il sole è una costante di quelle giornate che trascorri al tempio, tranquillamente, in pace con te stessa e con la tua fede. E così il profumo del glicine ti avvolge, come un dolce abbraccio che ti culla nel tepore di questo meriggio caldo, mentre sei lì immobile seduta su quella piccola panchina nascosta fra la rigogliosa vegetazione. Verde proprio come quella vita che ti circonda e che alimenta la tua, che ti fa esistere e ti fa credere che infondo non c'è nulla di più bello della vita. E tornato il tuo sorriso, è tornata Renesme.)


NIVIENNE { Tempio --> Giardini Esterni } . { Assolato il meriggio sull'Isola delle Mele, caldi i raggi dorati del sole che tutto sfiorano e tutto riscaldano. La brezza tiepida primaverile che sempre spira su Avalon porta con sé una dolce fragranza di mele mature ed altra frutta all'apice della maturazione, ma anche di fiori appena sbocciati, un profumo lieve e soave, ma anche dolce che conduce Colei che dei Simboli è Custode verso quella Piccola Luce che sente pulsare. Una luce che ancora non porta con sé alcuna sfumatura, e tutte al contempo. Le scarlatte labbra di Nivienne dell'Estate si aprirebbero in un dolce sorriso, appena le smeraldine iridi potrebbero sfiorare la figura giovane ed esile dell'Iniziata, il fruscio prodotto dalla veste scarlatta intorno alle caviglie, potrebbe farle comprendere il sopraggiungere di una Sorella. La sua voce morbida giungerebbe infine a quelle ciocche bionde che splendono al sole. } Rispectae Aveas Piccola Luce, come state?


RENESME .:. Giardini esterni | panchina del glicine .:. (Giureresti di aver visto alcune farfalle posarsi su un fiore accanto al tuo visetto, se non fosse che in pochi si fermano a guardare le bellezze ed i regali della natura. Fruscio che potrebbe essere quello di una brezza fresca e leggera, ma che invece porta con se il calore della Fiamme del Meriggio. Occhi che accarezzano il volto di Nivienne, mentre un sorriso si fa spazio sulle tue labbra rosate.) Oh, è una gioia vedervi, Sorella. (Il tuo tono è un flebile sussurro melodico, come se non volessi disturbare lo scorrere tranquillo della vita di quel giardino in fiore.) Direi che sto bene, finalmente. (E si vede che è la verità, si vede dal ritrovato rossore delle tue guancette avvampate, dal tuo corpo che ricomincia a trovare lievemente le forme, uscendo dal quel brutto periodo di sfiorata anoressia.) E voi? So che Cerridwen vi ha cercata e scelta ancora. (Concludi, invitandola a sedersi con un piccolo gesto della mano destra.)


NIVIENNE { Giardini Esterni } ' { Lenti i passi che accompagnano l'incedere ed il fruscio della Magistra dei Simboli, sereno il volto roseo sul quale possono ben vedersi le efelidi, le smeraldini iridi sembrerebbero quasi più chiare sotto il riverbero del sole. Dolce sorriso che ancora non scemerebbe dalle labbra scarlatte della donna che osserva la Piccola Luce come bocciolo che ancora deve schiudersi in quella dolce primavera. } State bene? { Il viso della giovane ancella le parrebbe roseo, felice, le guance arrossate dal calore del sole eppure quella veste color dei prati le sembrerebbe ancora un po' larga. } Siete sicura di nutrirvi abbastanza? { Forse la porzione di zuppa serale non è abbastanza per la piccola luce? Per quelle membra giovani che hanno bisogno di crescere? Ancora? E' già più alta di lei! Qualche biscotto in più non le farà certo male! Si avvicinerebbe così alla panchina nascosta dal glicine. } E' una gioia anche per me incontrarVi, sempre! {Eppur rimarrebbe ancora in piedi Nivienne dell'Estate, mentre il volto le si illuminerebbe lieto alle parole della giovane ancella. } E' così, Ea mi ha reclamata nuovamente! { Gioia, Ardore di Fiamma. }


Sono tinte di scarlatto le mura del Tempio, rossa è l'aria nel tempo di Cerridwen. La vita scorre tra canti e piccole corse nei giardini esterni, tra richiami di risvegli che nonostante l'eterna Primavera dell'Isola, percepiscono l'avvento di una nuova era, della nuova fase del grande Cerchio. Il ghiaccio si è sciolto oltre le acque del lago, i bucaneve sono comparsi e i primi cuccioli sono nati. E' il momento dell'incontro tra l'iniziata e la sua guida, colei che l'accompagnerà nel destino che l'Una e Trina ha scelto per lei, porgendole la mano nei momenti più difficili ed un sorriso in quelli più lieti. Chiacchiere di sorelle che si ritrovano si uniscono al volteggiare di delicate farfalle, frusci di abiti che paiono scintille nell'assolato meriggio. [GDR PLAY. RENESME E POI NIVIENNE]


RENESME .:. Giardini esterni | Panchina del glicine .:. (Ancora si addolciscono i tratti del tuo visetto, ad ogni parola della Sorella, che ti fa sentire bene, come potrebbe farlo ogni altra. Sorelle e amiche, quasi indispensabili una per l'altra, in quel cerchio che le stringe tutte, che le unisce inesorabilmente per tutta la vita, per tutto il tempo in cui le stelline troveranno spazio sulle loro fronti, ma soprattutto fin quando la fede albergherà nei loro cuori.) Magiare ancora? (Una piccola risatina, come quella di una bambina che ormai non sei più da molto. Eppure lo sembri a volte, dimostri davvero male i tuoi anni, sembrando appena un'adolescente diciassettenne. Forse.) Qui mi volete grassa tutte..io ci tengo alla mia linea.. (è ironico il tuo tono ovviamente, accompagnato da una mossetta che dovrebbe farti sembrare altezzosa e colma di vanità, proprio l'opposto di ciò che realmente sei. Torni seria, seppur il visetto permanga angelico e solare.) Beh, è stato un periodo difficile ma'sono in ripresa. (Sorriso che spunta sulle tue labbra, divertito.) E i vostri biscotti sono diventati i miei migliori amici! (Aggiungi, scuotendo la testa ed i boccoli biondi.) Una volta voglio farvi assaggiare la mia torta di more..dicono che sia favolosa. (Ed eccola la modestia, perché infondo quella torta è davvero deliziosa.)


NIVIENNE { Giardini Esterni } ' { Permarrebbe la rossa ancella ancora in eretta postura davanti alla figura seduta della Sorella, beandosi ancora per un po' della sua altezza, mentre le smeraldine iridi andrebbero a lambire il biondo crine della giovane fino a soffermarsi sulla piccola stellina tatuata sulla fronte e scendere verso quello sguardo di smeraldi. Annuirebbe alla domanda della Sorella, le sembra così magra, farla mangiare ancora le sembra la cosa migliore. Infine scoppierebbe in una dolce e lieta risata, fors'anche un po' fragorosa. } Come tutte del resto! { Prenderebbe posto accanto a lei, sulla panchina. } Sono lieta che i miei biscotti vi siano stati d'aiuto { In fondo li prepara sempre con amore ed è lieta che possano aver giovato alla piccola luce. } E se avrete bisogno di altro venite a cercarmi, avrò sempre tempo per Voi. { Un braccio si alzerebbe leggermente, mentre la mano sinistra andrebbe a sfiorale una ciocca bionda. Come ne avrebbe per ogni altra Sorella, dovrà tentar di esser una Guida per loro, ma per prima cosa di essere Amica, Sorelle e più che Sorelle. Mai si arrogherebbe il diritto di guidarle senza conoscerne bene l'animo, ognuna di loro racchiude capacità diverse che ancora devono sbocciare e dare i loro frutti. } Sarò felice di assaggiare la Vostra torta di more, però mi dovrete anche insegnare a prepararla! E poi'potreste anche insegnarmi a cavalcare, Arshal mi ha detto che siete brava come insegnante e con la scusa potremmo smaltire le torte ed i biscotti. { Una palpebre si chiuderebbe, quando Nivienne andrebbe a far l'occhiolino alla Sorella, accompagnato da una lieve risata. }


E' un semplice meriggio al Tempio. Forse qualche fedele risalirà il colle e supererà il ponte che antichi invasori hanno obbligato nella costruzione, pregando la Triade e ascoltando la voce delle Sue ancelle. Forse. Finora continuano tranquille le due fanciulle nei loro discorsi, finchè una, colei che di rosso ha la stellina sulla fronte, Custode dei Simboli e guida delle novizie, osservando il volto sereno di Renesme, coglie un nuovo alone tra quei boccoli dorati, la presenza della Divinità fa ardere e bruciare d'intenso il Suo simbolo tatuato sulla pelle della mediterranea. E comprende che è giunto quel momento, un sussurro nella mente, un brivido lungo la schiena, la vista sfuocata perchè pregna di una visione che presto diverrà realtà. Sai cosa fare, Nivienne. Ed in quello stesso attimo, un uccellino dal becco dorato e dal piumaggio tinto d'oscurità raggiunge le due sorelle, volteggiando sopra il capo dell'iniziata. [http://www.perogatt.com/peroblog/merlo.jpg] [GDR PLAY. ORDINE PRECEDENTE]


RENESME .:. Giardini esterni | panchina del glicine .:. (Ed ecco che ancora ti fanno ridere le parole di Nivienne, di colei a cui vuoi bene in una maniera particolare, viscerale quasi, irrazionale. Come se quella stellina stabilisse dei legami che vengono istintivamente dal cuore, seppur molte di quelle magari fino al giorno prima ti erano estranee.) O, ma allora avete serie intenzioni! (Dici, sistemandoti i capelli con un gesto naturale, voltandoti con il corpo leggermente verso l'ancella del meriggio. E pensi ad Arshal, a colei che proprio l'altra nomina, colei che è una delle sorelle alle quali sei più affezionata, colei di cui ti fidi ciecamente.) Cavallo? Ma certamente! Anche se credo che per smaltire andrebbe meglio la maratona. (Strabuzzi gli occhi, ridendo.) Ma per quella'non contate su di me. Sono talmente pigra che già è tanto se dalla mia camera riesco ad arrivare qui. (Scherzi ovviamente, lasciando che il palmo della tua mano diritta trovi nuovamente il liscio tocco del legno della panchina. E poi un battito d'ali, un fruscio lieve. Ali che sbattono, che proprio appena sopra la tua testa ed i tuoi boccoli biondi sembrano trovare la fine del loro percorso. Strano quell'uccellino, un corvo in miniatura. O meglio un merlo, un bellissimo merlo.)


NIVIENNE { Giardini Esterni } ' { Si sente cullata dal sole, protetta da quelle mura cangianti che ora sono rosse a coloro che le osservano, l'aria calda profumata dal glicine, dai fiori e dai frutti maturi le avvolge in una dolce serenità, una fragranza che altrove sarebbe difficile trovare. Ridono fra loro le Sorelle, le palpebre si socchiudono, mentre una nuova risata andrebbe ad avvolgere i giardini esterni. E sol quando le riaprirebbe le sembrerebbe di vedere Renesme sotto un'altra luce, un nuovo riflesso che andrebbe a farsi largo fra quei bocciolo d'oro, su quel viso sereno e gioioso, appena arrossato dal calore del meriggio, così come ora le parrebbe di sentir ardere la propria fronte, quella stellina rossa, Simbolo della sua appartenenza ad Ea. E la mente di Nivienne dell'Estate verrebbe solleticata da una leggera brezza, da un sussurro, mentre un brivido le risalirebbe lungo la schiena. Il ritmo del suo cuore aumenterebbe leggermente così come il pulsare del sangue nelle vene, mentre la vista le si appannerebbe momentaneamente ed una nuova realtà le si paleserebbe, così come quel piccolo uccellino corvino dal becco dorato, un merlo che andrebbe a volteggiare sul capo della Sorella, su quel crine dorato. E si alzerebbe la rossa ancella, pronta a compiere ciò che è stata reclamata per fare, Guida di quella Piccola Luce. La sua voce si spanderebbe per l'aere. } Renesme avete imboccato la strada che Ea ha tracciato per Voi, siete pronta a percorrerla?

Sembra proprio che il piccolo merlo abbia fatto la sua scelta. Non si posa tra le dorate ciocche di Renesme, ma sbatte con vigore le nere aluccie sopra il suo capo, come per richiamare la sua attenzione. Si alza in volo e poi ridiscende con la stessa velocità, in una danza che appare quasi tribale e sacra. E canta, una melodia che trasporta in un mondo ricolmo di gioia e spensieratezza, capace di allontanare ogni dubbio e dolore. E' un guardiano della soglia, questo piccolo volatile, e vaga tra i due mondi senza essere veramente nè da una parte nè dall'altra. La domanda della rossa Magistra riempie l'aria e quando viene infine formulata, come se non attendesse altro, il merlo si allontana, cantando, da quella panca per dirigersi verso l'interno del Tempio. [GDR PLAY. ORDINE PRECEDENTE]


RENESME .:. Giardini esterni | panchina del glicine .:. (Rimane l'uccellino fra i tuoi capelli biondi, fra quelle ciocche intrecciate in mille boccoli e treccine, tu ami pettinarti, ti tranquillizza. E così quel battito d'ali che senti ti accorgi che è il tuo cuore ora, non più viene emesso solo dal piccolo merlo. E poi l'espressione di Nivienne, il modo in cui si alza, con aria solenne. Non capisci immediatamente, ti fermi un attimo a guardarla, in silenzio, con gli occhioni spalancati, proprio come una bambina perplessa. Sembri svegliarti, inclinando il capo verso destra, con le palpebre che leggermente si socchiudono.) Si, Sorella, io sono pronta se Lei ha deciso per me. Lo sarò per sempre, l'ho giurato. (E il tuo corpo sembra sciogliersi in un tepore confortante, mentre al centro del petto, sotto al seno, senti quasi un peso. È l'emozione, pura e semplice, fortissima. E quell'uccellino danza, vortica e fa da sottofondo a quel momento intenso, bello come il cielo, bello come il sole, bello come il buio, come il giorno, come il mare.)


NIVIENNE { Giardini Esterni } ' { Lo sguardo della rossa Magistra si perderebbe in quella dolce danza, in quel canto tra i mondi, dove tutti i mondi si incontrano e tutti i poteri si uniscono nella grande danza. Chissà quale sarà il Destino tracciato per la Piccola Luce? E chissà quale bivio sceglierà lungo il cammino? Distante è il pensiero dell'Ancella, quasi si perdesse in quella danza spensierata del piccolo merlo che si innalza e si abbassa in svariate spirali. Arde la Fiamma che è in lei, pulsa il sangue delle sue vene ed il ritmo del suo cuore si appaia al ritmo della danza. E le scarlatte labbra di colei che è stata designata Guida si aprirebbero per proferire nuove parole solenni e fors'anche senza tempo. } Sei giunta al Tempio della Triade, che è senza forma, pur se ne assume Tre, e senza nome, anche se Tre nomi le vengono dati. Lei è Vergine, per sempre pura e intatta. Lei è Madre, la Fonte di Tutte le Cose, ma anche Guerriera. Lei è la Signora della Saggezza che persiste al di là del Velo. La dea è in tutte le donne e tutte le donne sono volti della dea. Tutto ciò che lei è, tu sarai. Sei pronta ad accettarla in ogni sua forma? { Smeraldino lo sguardo che andrebbe ad artigliare il volto della Piccola Luce, prima di farsi da parte. Il braccio destro si alzerebbe leggermente e la man dritta andrebbe ad indicarle l'ingresso del Tempio, ed il piccolo merlo che vi ha appena fatto il suo ingresso. } Se così è, allora entrate, seguitelo. { Null'altro verrebbe proferito. La attende un viaggio che deve percorrere da sola. Osi affrontare il Mistero Piccola Luce? }


Quello che si sta verificando ora è un momento di transizione da una realtà ad un'altra, da ciò che fu e da ciò che sarà. Il merlo canta per l'iniziata come il mondo cambia attorno a lei, nel momento di grande bellezza e potenziale di questi istanti. Se il suo canto verrà seguito, potrà condurre ad un luogo di profondità e incanto da cui segreti emergeranno, segreti sulla vera essenza di Renesme. Il cuore dell'iniziata batte all'impazzata, tutto le appare come dipinto dalla più splendente tra le stelle, un'emozione che mai le sembra appartenuta. Afferma di essere pronta, ma lo sarà veramente quando l'ultima prova le apparirà innanzi e dalla quale potrà uscirne solo vincitrice o, al contrario, si vedrà abbandonare coloro che ha imparato a chiamare sorelle? La Dea sa essere severa e non ammette sbagli. [GDR PLAY. SOLO RENESME]


RENESME .:. Panchina del glicine --> tempio .:. (E così come quell'uccellino aveva cominciato a danzare anche tu istintivamente cominci a volteggiare, come una farfalla, con quella leggerezza unica, donando un unico ultimo sguardo a Nivienne, che è lì che vi osserva, tu e il merlo. E cinguetta e ti invita a seguirlo, mentre i tuoi piedini nudi cominciano a calpestare la strada che lui imbastisce per te, o forse è addirittura la Tessitrice di destini a deciderla. Questo non lo sai, come non sia nemmeno dove ti porterà. Per ora all'interno del Tempio, poi chissà' E così quasi corri per inseguirlo, per rimanere agganciata a lui anche solo con lo sguardo, con quegli occhini verdi che brillano, commossi da quest'attimo assolutamente speciale, seppur tu ancora non sappia come classificarlo.) Aspettami' (Un sussurro dolce, mentre sorridi, mentre sorpassi i tre gradini e rivolgi senza accorgertene la tua attenzione alla Nicchie.)


Rimane indietro la rossa Magistra, ferma sulla soglia del Tempio, lasciando libera la dolce fanciulla di proseguire nel cammino che la Dea ha designato per lei. Un volo il suo, simile a quello del piccolo merlo che la precede, nero come la pece e come la notte dell'Isola. Eppure, quando gli occhi dell'Iniziata si posano sulle tre nicchie, non vede quelle statue divenute familiari con le lune, ma una distesa fiorita, con piccoli fiori i cui petali danzano nella luce rosea di un mattino tiepido. Il sole schiarisce i suoi capelli, l'aria profuma di fragranze conosciute e amate, l'erba solletica le sue nude estremità. E quel volatile continua la sua corsa verso l'orizzonte, sfidando le leggi del tempo e della realtà. Scivola all'indietro l'astro diurno, ritorna la notte e poi le fiamme del tramonto arrossiscono le gote della fanciulla di Malta, per poi esplodere nella pienezza di un caldo meriggio e morire nell'abbraccio di una fresca mattina. I giorni si susseguono seguendo il ciclo contrario all'equilibrio, notte dopo notte, tramonto dopo tramonto.[VAI REN]


RENESME .:. Tempio .:. (E così corri verso quell'orizzonte che ti viene contro, rincorrendo quell'uccellino più veloce che puoi, calpestando quell'erba che ti fa il solletico. Un ricordo? Eri piccola, una minuta ragazzina di appena cinque o sei anni, e proprio come ora ti precipitavi per quelle campagne colorate, di cui sentivi l'odore che improvvisamente diventa reale. Reale come il presente che vivi, come quei fiori di cui potresti sfiorare i petali, quella realtà che ti fa perdere la cognizione di ciò che era e che sarà. Quella realtà che vive di questi attimi di euforia, in cui lo stesso scorrere del tempo è sfalsato come ciò che vedi, il sole muore, ancora e ancora, i suoi raggi ti accarezzano, proprio ora che anche il ricordo di tua madre si fa vivo. Qualcosa che fino a pochi secondi prima non c'era. Frutto dell'immaginazione? O magari solo dell'uccellino che prosegue il suo volo)


Giorno dopo giorno, tenebre dopo la luce, tutto muta in quella realtà che l'Una e Trina ha scelto per Renesme. E come il sole, anche il merlo muta, imbiancando le sue piume, ma non prima di aver mostrato alla giovane fanciulla il suo cambiamento: attraversano insieme grotte e caverne, per riemergere in un'ampia sala piena di polvere d'oro, nella quale il volatile si butta a capofitto, tingendo il suo becco del colore più prezioso, ma non accorgendosi che il demone custode di quel tesoro vomita su di lui fuoco e fumo, rendendolo nero come noi lo conosciamo. Ha perduto l'innocenza e ora canta melanconiche canzoni, nel ricordo di ciò che fu. Una rapida visione, che non sfiora Renesme nel fisico, ma solo come una gelida carezza nella mente. E davanti a lei, quel mistero scompare ed il sole par aver ritrovato la propria stabilità, ergendosi in una tranquilla giornata di sole. Rumori di zoccoli provengono da lontano, due cavalli e due cavalieri che trottano uno accanto all'altro, nella beatitudine di un passato. Non dovrebbe aver dubbi, l'iniziata, nel riconoscere se stessa ed il fratello, in un altro tempo, in un'era in cui lui era la sua vita. [//VAI REN]


RENESME .:. '.? .:. (Perché la ruota gira e tutto cambia, ogni attimo, ogni secondo, sempre. E così ancora le scenografie di quel viaggio al limite del possibile mutano, trasformandosi in grotte anguste e buie, di cui percepisci l'odore di stantio, senza però perdere di vista il piccolo pennuto. Che ora è bianco, che ora si mostra con un piumaggio diverso. Ed il becco vuole impregnarsi in quella polvere dai mille riflessi, che cattura la tua attenzione per la sua particolarità. Oro, eccolo il prossimo colore, appena prima che il demone riporti il nero a trionfare, in mezzo alle fiamme. Una carezza fredda, una carezza che sembra esserti stata fatta proprio da quello spirito. Ma non hai quasi tempo di assimilare quella visione che il sole torna a riscaldare la tua pelle che pare nordica per quanto chiara, seppur tu sia una mediterranea, seppur tu abbia le tue radici in quell'Isola piccolissima appena sotto la penisola Italica. Zoccoli, il trotto che mai confonderesti con altro, quella passione nata fin da quando eri piccola. Ripensi al tuo primo pony, a quel regalo così speciale. E ancora non ti bastano i secondi per proseguire il ricordo che subito ciò che vedi ti anticipa. Mariant. Tu fratello, quello che ormai dovrebbe essere fra le braccia dell'Anziana, quello che ti insegnò ad andare in sella. Ed ecco il cavallo che lui stesso ti regalò al compleanno dei tredici anni. Ma ciò che ti sconvolge è notare l'identità del secondo cavaliere. Te stessa, come tu non ti ricordi, così piccola, così bambina. Così atea. Così senza un briciolo di fede. Quel paradosso che ogni giorno ti fa riflettere sull'elasticità delle sorti.)


Avanzano sereni nel meriggio assolato quei due cavalieri e l'iniziata del Tempio è per loro invisibile, nascosta da quel sottile velo perlaceo creato da un'Entità che la fanciulla a cavallo ancora non conosce, felice nella sua esistenza condivisa con il fratello. Si fermano proprio innanzi a lei, a pochi metri, ignari di essere osservati da un altro mondo e dal futuro. "Insegnami a cavalcare come te" una dolce richiesta da parte della giovane "e potrò seguirti in ogni battaglia ed in ogni sentiero" Rimane pensieroso il giovane soldato, come se stesse valutando la piccola sorella e la sua richiesta. Un tuffo nel passato di Renesme, una svolta che segnò il suo destino "Andò veramente così, non è vero?" E' una voce che spezza quell'incantesimo, un suono familiare, troppo familiare. Le basterà voltare il capo per ritrovare accanto a lei una nuova figura, intrappolata nello stesso confine; ma sarà come vedersi allo specchio, perchè lei è l'altra e l'altra è lei. Solo nella veste sono differenti, perchè dei colori dell'arcobaleno è vestita la sua gemella [//VAI REN]


RENESME .:. ..? .:. (Attimi in cui ti senti quella bambina a cavallo, quella che sai di non essere più. Quella che invidi perché ha ancora suo fratello al suo fianco. Ma che dici, Piccola luce, quello è tuo fratello, non suo..o al massimo vostro. Quel momento è anche tuo, quel momento nel quale senti le tue stesse parole echeggiare nel silenzio, cristalline. Però la voce di Mariant non c'è, non risponde come tu ti saresti aspettata. Piuttosto un'altra che non conosci, una che hai sentito tante volte e mai ascoltato rivolgersi a te. La tua. E ti volti, lentamente, quasi avessi paura di accorgerti di ciò che sei prossima a vedere. Un'altra Renesme, una ragazza vestita di mille colori, una ragazza che ti interroga sul passato. Lei è il futuro..? Eppure lei è te, lei sa come sono andate veramente le cose. Annuisci a quella domanda, rispondi a te stessa anche se non ci sarebbe reale bisogno. La mano destra si alza a mezz'aria, un attimo esita e poi lentamente cerca di avvicinarsi alla guancia della tua gemella, come per avere una prova che non sia solo fantasia.)


Non si allontana da quel tocco la fanciulla vestita d'ogni colore, anzi anche lei avvicina la sua mano per accarezzare il volto dell'iniziata, riempiendo quello spazio tra i loro corpi con un dolce sorriso, per poi riportare lo sguardo verso quei due cavalli e i loro accompagnatori. Lei è reale quanto lo sono le sorelle che vivono nel Tempio, quanto la stessa Somma Stella e quanto lo è ogni donna che è stata incontrata nella vita 'Hai ancora una possibilità, sai? Devi solo fare un passo verso di loro ed entrare nella sua coscienza...' Il mento si alza a sufficienza per indicare quella giovane Renesme a cavallo ' Il destino a volte si può modificare ' [//VAI REN]


RENESME .:. '? .:. (Tocco che viene ricambiato, dolcemente, così come faresti tu, perché quella sei tu. Eppure ti sembra man mano sempre più normale ciò che ora ti accade, quel tempo particolare che ti scivola addosso. E la ascolti, la guardi con quegli occhi che soppesano la sua immagine così reale, ti osservi preoccupandoti di capire come appari. Osservi il tuo corpo magrissimo, anoressato (// :P), seppur di certo sia in via di ripresa, in quanto le ossa comincino un tantino ad esser meno scavate, le guance più piene, lo stesso seno più abbondante. Ancora le sue parole ti stupiscono, la osservi interdetta, volgendo anche tu lo sguardo verso di te, verso quell'altra te che lei ti indica. O meglio, quella che ti indichi tu stessa.) Una possibilità'.? (Flebile e fragile come un alito di zefiro il tuo tono di voce, sussurrato mentre gli occhi osservano i due cavalieri.) è giusto modificarlo? Io non vorrei cambiare ciò che Lei ha scritto per me. Almeno non senza il Suo permesso. (Parole che rivelano ancora una volta quell'amore così profondo, così viscerale a cui ormai non puoi più rinunciare.) Dimmi se posso' (Dai del tu a te stessa, ti preghi di sapere, di capire ciò che la Dea vuole.)


Un pugno di secondi quelli che passano tra quelle parole, momenti in cui il fratello rimugina sull'offerta della propria sorella "Se è questo che veramente desideri, allora ti aiuterò e insieme affronteremo battaglie e viaggi" Un bel sorriso compare sul suo volto. E' felice per quella richiesta, ama la piccola sorellina rimasta orfana e decide di prendersene cura. La fanciulla dell'arcobaleno osserva quella scena, meravigliata, senza distogliere il proprio sguardo trova una risposta "E' il tuo cuore che deve decidere...ma fallo in fretta, il momento sta per scadere!" Ed un piccolo volatile, nero e con il becco d'oro si posa sulla sua spalla, iniziando a fischiettare una triste melodia, intonata dal soave canto della fanciulla "Tempo perfetto dell'anno, il canto del merlo, un poema al primo debole raggio di sole" [//VAI REN]


RENESME .:. ..? .:. (Non avere paura, non averne, Renesme. Deve scegliere il tuo cuore, quello che istintivamente comincia a battere fortissimo, quasi ti rimbalza dentro al petto, mentre fai qualche passo verso i cavalli e i due cavalieri. Ma l'attenzione non è per te, è per tuo fratello, quello per cui ogni giorno soffri, quello che vorresti al suo fianco. Perché non provare?) Sarei egoista? (Ma lo chiedi a te stessa..lo stai chiedendo a quella che non è altro che te.) Io lo voglio. Ho scelto. (Un sussurro seppur flebile deciso, di polso, di chi sa quello che vuole. E nel mentre una preghiera scivola via silenziosa dalle tue labbra rosee, accompagnato quel canto che s'adagia sulla melodia non di certo allegra. Ed è vero che il tempo è perfetto, lo è sempre stato, così come adesso più che mai.)


Continua a cantare il coro del nero volatile e della fanciulla, due voci che si fondono e che, raggiungendo l'apice di quella melodia, si innalzano nell'aria, sorretti solamente da un vortice celeste, mentre l'immagine di quella gemella muta, divenendo una splendente figura luminosa, che con una risata cristallina avvolgerà il tempo e lo spazio, innalzando con lei quella perlacea cortina che entrambe aveva raccolto e custodito "Allora vai, questa è la tua decisione" Nello stesso istante, per Renesme tutto diventa confuso, la realtà trema insieme alla terra, il fuoco divora la sua testa e l'acqua gorgoglia nel suo stomaco, fino a ritrovare l'equilibrio negli occhi di se stessa, ringiovanita e a cavallo. E' sua la risposta che il fratello attende, sua la voce che comanderà il futuro, ove il posto per il Tempio forse non ci sarà, sostituito da una lunga vita al suo fianco, tra pericoli e gioie, tra lacrime e sorrisi lieti. Un attimo prima di rispondere, quanto basta perchè Mariant la stuzzichi "Allora? Hai già cambiato idea?" [//VAI REN]


RENESME .:. '? .:. (Tutto sembra cambiare nuovamente, tutto muta e si evolve, cambia continuamente e delle risa lontane si ascoltano. Le tue, quelle angeliche, quelle che conquistano ogni persona che t'ha conosciuto, te, o meglio l'altra, che ora diventa luce e alza quel divisorio impalpabile ma presente. Ed ecco che ti ritrovi dall'altra parte della cortina, con tuo fratello a meno di un metro e mezzo, mentre quasi ti scordi di essere a cavallo, quando basta per far si che tu possa sobbalzare un secondo, osservando tutto da diversa prospettiva. Ciò ch eri e che saresti potuta essere oppure ciò che sei? La tua vita al tempio, ciò che hai imparato. Donare per ricevere, e forse, per la prima volta, dovrai sacrificare la tua fede per una vita. Una vita che è volata via troppo presto, come una farfalla a cui hanno spezzato le ali. Stupide guerre, stupide armi. E quegli attimi sembrano eterni, quei momenti in cui lo rivivi e in cui sembri imbambolata, in cui lo fissi come se stessi guardando qualcosa che non hai mai visto, o che, semplicemente non vedi da molto.) Aiutami. (La Dea, un labiale che si perde flebilissimo, quasi impercettibile, che tuo fratello percepirà come un mugugno. Eppure per te quelle parole sono vita, sono quanto di più sincero possa esserci. Ti scuoti, rinsavendo quasi.) Ehm'no..è solo che..io voglio starti vicina. Io ho paura di perdere anche te. È brutta la battaglia. (Parole di una bambina appena tredicenne che dimostrano le insicurezze che tutt'ora ti trascini dietro, Piccola Luce.)


Una preghiera leggera prende forma tra le labbra di quella giovane fanciulla che ancora non ha saggiato la fredda pietra del Tempio, non udibile al fratello che sereno affronta quella giornata estiva, nel colmo delle sue forze. E la Dea non l'ha dimenticata, non l'ha lasciata in balia di se stessa. Si ripresenta il piccolo merlo, volteggiando sulle fronde di un secolare albero, nel momento in cui il sole tramonta dietro le spalle di Mariant. Non canta più, immerso nella tristezza della sua vita, ripensando a ciò che avrebbe potuto essere, un candido e spettacolare volatile amato da chiunque, libero di volare senza essere preda e senza conoscere le ombre, libero di portare gioia e non di guarire le anime addolorate. "Allora vieni con me come hai deciso o lasciami al mio destino. Sarà la guerra ad incontrarci o saremo più veloci noi?" Ride, felice, prima di spronare il suo cavallo verso il tramonto, lasciando la sorella dietro di sè, in un gioco di cui nemmeno lui conosce ora le trame. [//VAI REN]


RENESME .:. ..? .:. (E così Lei c'è, è intorno a te. Il piccolo Merlo è sull'albero, sul suo trespolo che ti osserva, ma non canta, ti lascia alle tue decisioni. E tuo fratello ti incalza, ti chiede di seguirlo o di abbandonarlo. Sta a te ora decidere cosa fare. Se rimarresti qui la sua vita sarebbe comunque spezzata, solo seguendolo nuovamente avresti nuove possibilità di cambiarla, tornando in ogni caso sulla tua Isola. Ma la testa di una tredicenne tutte queste cose e questi ragionamenti dettati dal futuro non li segue, non può concepirli. Perché all'epoca non sapevi ciò che saresti potuta essere e che sei e ciò che forse non sarai più. Non sorridi, non è uguale il tuo stato d'animo rispetto a quello di Mariant, che parte al galoppo verso l'ignoto che tu invece già conosci, verso una morte già scritta che solamente ora tu hai la possibilità di evitare. A che prezzo? Quello è il dilemma, quello è ciò che ora rimbomba nella tua testa. Sproni il cavallo a tua volta, per partire nuovamente.)


E così, alla fine, la Renesme tredicenne decide di seguire il proprio fratello, di non mutare il corso di quegli eventi ch'ella già sa, avverranno. Sarà la morte per Mariant e la sua lunga solitudine. Ma ora ciò che vuole è non abbandonarlo e ricordare la sua voce e la sua risata, beandosi di quegli istanti che lenti spariscono, avvolti in una nera tempesta in cui la sua ultima visione sarà quella di un bianco merlo che svanisce nelle tenebre ed in canti lugubri che stridono nelle sue mortali orecchie. Ombre che la invadono, ragnatele di eventi che si accavallano uno dopo l'altro, fin rivedersi seduta in una gelida locanda del Nord in compagnia di una fanciulla e di una mappa. Un passato meno lontano, così vivido da poter sentire nelle narici il profumo di quella vecchia pergamena. Ed infine, non uno scarlatto tramonto, ma una notte profonda solcata da un sottile spicchio di luna, riconoscibile da quella visuale, tra i profumi conosciuti dei Giardini Interni del Tempio e le stelle che le fanno compagnia. Ecco dove l'hanno portata i suoi passi nella realtà. [//VAI REN]


RENESME .:. '? .:. (Ed è il dolore quello che ti invade, dolore che si mescola alla gioia di aver rivissuto anche solo un attimo di quei momenti che fanno parte di te. E ancora la ruota gira, ancora cambi tu e ciò che hai intorno. Finiscono i canti lugubri, si impregna il tuo naso di quell'odore che non scorderai mai, si riempiono gli occhi di quei tratti che per sempre riconoscerai ovunque. Una ragazza, quella al tuo fianco, per cui soffri tutt'ora. Una sorella con cui hai condiviso tanto, anche fino a pochissimo tempo fa. Ed ora? Cosa ne è di quei tratti giovani? Dov'è Procas? Ma ciò ch eti rincuora è quello scorcio che ti salta all'occhio ai lati del tuo campo visivo, quello stralcio di paesaggio che ti fa sentire a casa. Sorridi senza accorgertene, forse anche solo perché ti senti di nuovo al sicuro, proprio dove vuoi essere, capendo che se le cose sono andate così c'è stato un motivo preciso. E la notte è scesa, non più un tramonto colora il cielo con i suoi colori rossastri, bensì solo le stelle ed uno spicchio di luna fanno la loro comparsa degna di nota.)


E' una nuova Renesme quella che avanza nei Giardini Interni, una fanciulla che ha incontrato il passato e rivisto un volto amato. Ha accettato il volere dell'Una e Trina ed il destino che per lei la Tessitrice ha scelto. Da qui non si può tornare indietro, solo andare avanti. Una brezza tiepida la avvolge, stringendo la verde veste attorno al suo esile, troppo esile, corpo. Eppure è la gioia che l'attende ora, l'allegria e la fanciullezza, intonata da due argentine voci che cantano tra le acque della Sacra Fonte. E ve n'è una terza che non si unisce a quel coro, ma gioca serenamente, come una giovane ragazza di poco cresciuta, con le onde che le sue mani provocano. Tutte e tre hanno lasciato le loro vesti sulla sponda di quella fonte, in un'unione di celeste, bianco e oro. Sono nude quelle Sacerdotesse, a 5 metri da colei che fu iniziata. [TURNI: RENESME, NIXI, EILUNED, CALLISTA]


RENESME .:. Giardini interni --> fonte .:. (Passi che scalzi tornano a calpestare l'erbetta di casa, quella del tempio. Gli occhi sono verdi come quel prato, così come la veste. Eppure sono distratti dai mille particolari che i giardini offrono, che regalano a te che con il solito stupore di bambina cammini. E poi una melodia, come quella dell'uccellino che fu tuo compagno, ma più angelica a tratti, più vera, più reale. Più reale perché è quella delle sorelle, che cantano fra quelle acque sacre, che come libellule sembrano volare e danzare fra quelle onde che loro stesse creano con i loro corpi nudi. Ti avvicini, ancora e ancora, almeno fin quando i loro volti non riuscirai ad accarezzare del tutto con lo sguardo dolce, un po' languido, forse per quello che hai visto e che non più così bene ricordavi. Le loro vesti sono accanto a te, in un misto di colori che ricordano il cielo sul quale risorgono le stelle.)


NIXI (giardini interni) fresca è la notte di primavera incoronata da una falce di luna che sembra sorridere nel cielo cosparso di stelle diamantine. Pallida è la luce che si rispecchia nelle acque pure della fonte dove come ninfe preziose si bagnano. Solo la fresca acqua lambisce la loro pelle, illuminata dal leggero chiarore, come fosse la più preziosa delle vesti, quella che Lei ha riservato per loro. Dolce è il canto che fa vibrare l'aria notturna. La Sacerdotessa canta, intonando una melodia che risuona di tutta la felicità della giovinezza. La voce melodiosa si leva intrecciandosi con quella della bianca Sorella. Le mani chiare sfiorano la superficie trasparente, assaporandone la freschezza e la liscia consistenza, come se lei fosse una bambina che sguazza. Lo sguardo poi torna al giardino: non sono più solo in tre. Un'altra luce è giunta. Prosegue il canto argentino, come vento primaverile. Non ci sono preoccupazioni questa notte, ne pensieri cupi... c'è solo la loro gaiezza pura e innocente.


EILUNED {Giardini interni - Sacra Fonte }L'acqua limpida della Sacra Fonte è senza dubbio alcuno l'abito più bello che le sia mai capitato di indossare, il più perfetto perché amato e sacro alla Signora che l'ha prescelta, a Colei della quale porta impresso sulla fronte, come il più prezioso dei diademi il sigillo. E questa notte il profumo della primavera pare più inebriante che mai, come se, più di ogni altro giorno il soffio della Dea abbia avvolto l'Isola. E come potrebbe non essere così? Questa notte le figlie dell'Alba cantano assieme dolci come il soffio di zefiro, attendendo che la piccola Luce giunga a loro. Come una nuvola azzurra e bianca illuminata da fili d'oro giacciono sulla riva della fonte le vesti sacerdotali. L'acqua accarezza dolcemente fresca il corpo nudo di Eiluned, ammantato solo dai capelli neri come la notte che sull'acqua si aprono a formare morbide spirali. Dietro le sacerdotesse dell'Alba si muove la Somma Stella, come in una gioiosa danza. Le mani di Eiluned accarezzano l'acqua, gli occhi dolcemente osservano l'incedere di Renesme avvolta dalla veste verde come un bocciolo, un piccolo bocciolo pronto ad aprirsi alla Sua primavera.


CALLISTA {.Sacra Fonte.} . Non c'è abito alcuno che potrebbe eguagliare quello che ora la Dama del Lago indossa. La veste della Dea, che oggi le mostra il suo lato amorevole e sereno, cosparso di dolci canti come miele. Rimane proibito per la bionda meticcia quel delicato suono, non perchè la sua stella è dipinta come la notte oscura che osserva quel teatrino improvvisato dal destino, ma perchè è conscia che mai la sua voce potrebbe apparire degna d'essere udita in confronto a quei delicati usignoli addobbati della sua stessa veste. Acqua che scivola sulla sua pallida pelle, così diafana da poter scorgere l'intrincato labirinto del suo sangue, acqua che bagna quel crine lasciato crescere, rivelando ciocche che ribelli affrontano le gocce della cascata. Carezze che provengono dall'antichità delle ere, vita che sboccia. Nel ritmo di quel canto ella si lascia trasportare, ben lontana dai sussurri spettrali di anime erranti che solitamente graffiano il suo essere. E' tra le sorelle dell'Alba, nella Sua primavera. E di quella che abitualmente viene chiamata la Piccola Luce rimane attratta. Ce l'ha fatta, dunque. Le sue danze si arrestano, lo sguardo di ghiaccio screziato di smeraldo si sofferma sulla sua veste del colore dei prati { Cosa vi ha portato qui? } Si alza appena la sua voce, per sovrastare ma non interrompere la soave melodia dell'acqua.


RENESME.:. Fonte .:. (osservi quelle sorelle che conosci benissimo ovviamente. Come tutte quelle luci che sono state scelte dalla triade. Ascolti i loro canti, almeno fin quando questi non si interrompono improvvisamente, facendo calare il silenzio che è il sottofondo di una serata piena di stelle. La voce della Signora di Avalon si insinua in quelle note vuote di pace.) ..Il passato. (Una frase senza senso forse, eppure ne ha molto di significato, soprattutto per te.) ..e anche un uccellino. Un merlo. (Aggiungi ancora, facendo qualche passo e sedendoti con movimenti lenti sul bordo della fonte, sentendo l'erba fra le tue mani, fresca ti solletica i palmi. Continui ad osservarle e di nuovo la voce di tuo fratello sembra essere lì nel tuo orecchio a bisbigliarti le favole di quando eri piccola, di quando avevi appena una decina di anni. Belle le sacerdotesse, come stelle.)


NIXI (sacra fonte) ninfe racchiuse in una bolla magica e meravigliosa, dove c'è solo la serenità e il Suo amore. E la primavera adorna il loro giardino, rendendolo unico. Sembrerebbero quasi essersi rifugiate in un mondo tutto loro, proibito agli altri mortali, lontano da ogni preoccupazione, da ogni pensiero. C'è solo il loro canto, dolce e soave che le due voci intonano senza sosta. Scivola qualche goccia sulla pelle della Sacedotessa, come piccola perla del suo prezioso abito d'acqua, provocando su di lei una piacevole sensazione di solletico. Un sorriso adorna il suo viso chiaro, rivolto ora all'ultima giunta, vestita come un bocciolo. La guarda, ascolta le parole che si levano e vanno scemando insieme ai versi dell'arcana melodia. Ed essi infine si riducono ad un silenzio pieno d'attesa d'ascoltare la risposta di Renesme. Un merlo ed il passato. Parole che trovano un senso nei pensieri della nordica, che prima di lei ha vissuto qualcosa di simile. Le labbra si schiudono poi, non più per cantare ma per mormorare: ''Vieni con noi nelle Acque...'' parole che muoiono poi lasciando posto solo al sorriso luminoso. Ma trascorso qualche attimo, il suo canto riprende, fluendo melodioso dalle sue labbra, come l'acqua che sgorga dalla cascata, mescolandosi al suono dell'acqua.


EILUNED { Sacra Fonte } Il suono dell'acqua che accarezza come una madre amorosa il giovane corpo di Eiluned accarezzato dai tiepidi raggi della luna, si accorda alla perfezione con le voci soavi delle sacerdotesse della Vergine che continuano ad intonare una melodia che sembra portare con se la primavera stessa, la luce e la speranza della Bianca Signora .Accanto a lei, diversa ed uguale nel cammino si trova la piccola Nixi alla quale si accorda come se due corpi possedessero un'unica voce. Ma ad un tratto il loro canto continua più lieve, l'udito di Eiluned teso ad ascoltare le parole della Somma Stella, la risposta di Renesme alla quale è rivolto il suo sguardo color dei prati. Ed infine il canto tace, assorbito da quelle stesse parole. Nixi ha invitato la Piccola Luce ad entrare ed ora è di nuovo la voce di Eiluned, dolce e armoniosa anche nel parlare poco meno che nel cantare, a risuonare nei Giardini Benedetti dalla Dea *Renesme' piccola luce'spogliatevi della vostra antica veste e vestitevi come noi della più preziosa che una fanciulla possa indossare* Parole misteriose, forse poco chiare'cosa farà colei che fu iniziata?


CALLISTA {.Sacra Fonte.} . Le onde che nascono dai movimenti delle bianche sorelle la raggiungono, invadendola con la loro allegria e la loro spensieratezza, capace di cancellare ogni ombra sul volto della Somma Stella. Come se nulla al di là di quelle acque e dei loro giochi potesse essere importante. Giunge la Vergine nelle apparentemente semplici richieste delle Sue ancelle, successive al racconto della bionda mediterranea. { Rispondi alla Sua chiamata, Renesme } Altro non replica la Dama del Lago, si avvicina di qualche passo alla Stella dell'Alba, superandola in altezza, coperta dall'elemento di Arianrhod fino alla vita, vestita solo di quel gioiello d'oro e smeraldo che si appoggia sui suoi seni, liberi d'essere pizzicati dall'aria primaverile che d'improvviso par aver coperto tutto il Tempio.


RENESME .:. Fonte .:. (Sciogli per prima cosa i capelli biondi, li lasci liberi di ondeggiare come l'acqua che sembra ballare sulle note del canto delle sacerdotesse dell'Alba. Mossi, quasi ricci, lunghi. E poi procedi togliendoti il vestito, sfilando le spalline, lasciando che scivoli giù sulla linea dei fianchi e delle gambe, rivelando le tue nudità. Come un bruco che si libera del suo vecchio aspetto per diventare crisalide, così tu ti spogli di quell'abito smeraldo per diventare ciò che la Dea ti sta invitando ad essere. Qualcosa che tu ancora non comprendi, forse nella tua ingenuità di bambina. I piedini nudi si immergono in quell'acqua cristallina, dalla temperatura assolutamente perfetta, senza che ti provochi un brivido o altro. E ti unisci a quel piccolo cerchio che si è formato nella fonte Sacra, iniziando a far disegni sulla superficie dell'acqua che par esser diventata una lavagna. La Sua lavagna.)


NIXI (sacra fonte) soffia il vento solleticando il corpo minuto e chiaro della Sacerdotessa. Soffia più forte e sembra portare con se qualcosa di più dei profumi della natura, ma la primavera stessa. E giunge lì per loro, per le Sue figlie. Attendono le tre ninfe, coronate di stelle sulle loro fronti, avvolte nelle Acque sacre e dalla musica delle melodiose voci. La Sua chiamata è giunta, ora rimane solo da aspettare la risposta di colei che indossava il verde. Ed eccola che giunge per unirsi a loro. Compie qualche passo avanti la giovane nordica, in modo che tutte e quattro possano formare un cerchio perfetto. Muore il canto nella gola. Non servono altri suoni, già tutto risuona di gioia e speranza intorno a loro.


EILUNED { Sacra Fonte }I capelli scendono in nere onde sul corpo coprendo i seni della stella dell'Alba e la sua schiena, allungandosi come tentacoli intorno a lei sul pelo dell'acqua. Sul petto brillano due ciondoli che sembrano raccogliere la luce della luna e rifletterla anche nei suoi occhi che stasera brillano dolcemente in direzione di Renesme. Il piccolo bocciolo di uno splendido fiore stasera si aprirà alla sua nuova vita. Ella ha accettato la Chiamata, ha lasciato ciò che è stato e si è unita alle tre che l'hanno invitata. Ora quattro sorelle, avvolte nei profumi della primavera, vestite solo di acqua e di aria attendono ciò che sarà, attendono lo sbocciare del nuovo fiore cresciuto tra le braccia della Trina.


CALLISTA Eccole riunite. Non c'è alcuna differenza tra le quattro sacerdotesse, non un abito che renda tale la gerarchia. Vestite d'acqua. Un piccolo sorriso si forma sul volto cesellato nell'avorio della Somma Stella, quando le acque si increspano per accogliere la Sua nuova figlia, perfetta in quel cerchio che dopo lunghi attimi viene sfidato dalle movenze aggraziate della mezzelfa, che avanza leggera come una ninfa, insensibile alla forza della Fonte. Innanzi a Renesme la sua grazia si ferma, sussurrandole con il tono più dolce che mai la sua natura possa conoscere, quello che si mescola con il candore del mattino, quando il cielo è tinto di rosa pastello { Avete superato la Sua prova. Siete il Suo fiore, la Sua bellezza. A voi si rivolgeranno le future madri, a voi le persone disperate. Donate il sorriso della Primavera e profumate dei Suoi fiori } La mancina, ferma sull'orlo delle acque, si innalza portando con sè gocce della Sacra Fonte, che dalle sue dita vanno ad imprimersi, con delicatezza, sulla fronte di Renesme, là dove una stellina priva di colore va a dipingersi di bianco { La Purezza e la Nascita. Ecco cosa sarete, Renesme, Sacerdotessa dell'Alba } E a quelle parole, la stella di pece sul volto della Somma Stella si illumina d'ogni sfumatura d'oro e d'argento, per esplodere nel candore più puro [//Luce di Stella liv.6]


RENESME .:. Fonte .:. (Ed a quanto pare la Dea ti ha scelta, è stata Arianrhod a volerti con lei come sua figlia. Ora appartieni veramente alla triade. Osservi La somma stella colorare il tuo tatuaggio, disegnato con i carboni del fuoco e ravvivato ora dall'acqua, due elementi opposti ma ch invece poi alla fine tornano ad essere simili e complementari. Ascolti le sue parole, prendi coscienza di ciò che sei per la prima volta, o meglio, ciò che sei diventata, Ren.) Ora..posso chiamarla Madre. (Ed è il sorriso a trionfare, gioioso, dolce, amorevole, travolgente come un sole che nasce all'orizzonte. Quella frase ha un senso preciso e forse Callista ricorderà' Un inchino fatto proprio a lei che ti è davanti, e che poi invece va a trasformarsi in un saluto verso le altre due sorelle, con le mani che si giungono sopra al cuore che batte fortissimo, all'impazzata. Brilla la luce del marchio della Dea impetuoso sulla fronte della Signora, vi illumina come stelle più belle di questo cielo che ha una nuova candida luce fra le sue ombre.)

NIXI - (sacra fonte) gli occhi color del cielo seguono i movimenti della Stella dorata, la cui voce risuona di una dolcezza troppo perfetta per essere mortale. Non è solo lei che parla questa notte. Sebbene siano le ombre ad avvolgere l'isola, persino esse paiono ritirarsi di fronte alla Luce e alla primavera. Un nuovo bianco fiore è appena sbocciato nel giardino, una ninfea che galleggia nelle acque della fonte, chiara e bella, assieme alle Sorelle. E verso di lei è rivolto il il sorriso luminoso della giovane nordica, che ascolta la Sua volontà pronunciata per bocca della Dama. E come una risposta alle parole appena udite, anche la stellina candida che le adorna la fronte della sacerdotessa incomincia a brillare di una luce candida e pura [Luce di Stella liv.1]. Il volto non può non esprimere tutta la gioia per questa nuova creatura, che non è più quella vestita di verde conosciuta un tempo. Ed è in questo momento che il silenzio viene rotto di nuovo, le labbra si schiudono e un nuovo canto si leva nell'aria. Un canto che parla di nascita e di nuova vita, diverso dal precedente, più gioioso, più vivo, un benvenuto.

EILUNED { Sacra Fonte } Ecco è sorta una nuova luce a colorare il cielo del Tempio con la Speranza. Sia un segno che in tempi tanto bui si nasconde sempre il seme di una nuova primavera? Eiluned ne è certa'lo ha visto per lei e lo vede ora più nitidamente nella nascita di quella nuova portatrice di Luce. Leggera come se si muovesse sulla terra invece che nell'acqua ella compie pochi passi indietro ad afferrare qualcosa nell'erba sulla riva della Sacra fonte. Mentre la stella di Renesme assume il bianco colore delle prescelte dall'Alba ella di nuovo alle altre si avvicina cullata dalla dolce voce di Callista . Anche sulla sua fronte inizia a splendere un bianco bagliore [Luce di Stella liv. 5] che va a rischiarare i volti delle presenti. La Somma Stella è ancora di fronte a Renesme che pare ora come vestita della luce emanata dalle altre sacerdotesse. Una mano lievemente andrà a toccare la spalla della giovane dai capelli color del grano e se ella si volterà la Stella dell'Alba la guarderà con grande dolcezza, abbracciandola prima di dire * Il vostro sorriso sarà specchio di quello di Arianrhod, la vostra voce riscalderà i cuori addolorati, vostri occhi vedranno nel segreto della Vita, le vostre mani saranno fonte di guarigione. Benvenuta Raggio di Luce, che la Vergine guidi sempre il tuo cammino* Detto questo, Eiluned cercherà di mettere intorno al collo di Renesme il ciondolo a forma di stella adornato di una splendente acquamarina, gemello del suo, quindi ad ella donerebbe una carezza dolce sul volto prima di avvicinarsi a posarle un piccolo e materno bacio sulla fronte lì dove spicca il simbolo della Bianca Signora.


RENESME .:. Fonte .:. (E così quel nuovo canto accarezzerà ciò che ti circonda, la Fonte e te stessa anche. E istintivamente ti unisci, la sua voce si intreccia con quella di Nixi, per la prima volta. Entrambe sacerdotesse dell'Alba, entrambe così allegre ora. E poi Eiluned, che si avvicina a te, che ti abbraccia come nemmeno tua madre ha mai avuto occasione di fare. Ti stringe ricordandoti cosa sarai da ora in poi. Un nuovo inizio che principia da quel bacio sulla fronte che fa scaturire luce pura come quella di un mattino dalla stellina, che illumina il tuo viso per la prima volta. [Luce di stella liv.1] Ed ecco che ti mette il ciondolo, l'acquamarina, simbolo dell'elemento della Bianca, della Vergine che sarai per sempre nello spirito.) Grazie. (Grazie alla vita, grazie al caso che ti ha portata qui, anche se non esiste.)


La notte si illumina di una luce sovrannaturale, dovuta alla presenza del Suo bianco volto, quello della Vergine, della Fanciulla. Una nuova sacerdotessa dell'Alba è stata chiamata, attraverso una via irta di pericoli, una prova brillantemente superata. Una nuova luce che illumina l'era buia che l'Isola sta passando, splendente nelle stelline che dalle Sacerdotesse provengono, mezzo attraverso il quale Ella dona la Sua approvazione. L'acqua della Sacra Fonte dipinge quella della nuova Renesme, rendendola candida, segnandola per tutta la sua mortale vita, rendendola il Suo ricettacolo per la speranza. L'acquamarina che la Stella dell'Alba le dona accompagnerà il suo cammino attraverso sentimenti di fiducia e di armonia, tingendo la sua immagine con il colore dell'acqua e con le sue proprietà vitali. Secondo una leggenda, questo cristallo trae la sua origine dal tesoro delle leggendarie sirene. Ecco a cosa somigliano, quelle quattro sorelle, cinte dalle Sue acque. Rimarrano a lungo tra le onde, intonando canti e giocando allegramente, tra spruzzi e risate. E poi, quando il sonno mortale chiamerà a sè le Figlie dell'Alba, Renesme troverà la sua nuova veste, dal colore dei cieli tersi, accanto a quello delle sue nuove sorelle.


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