Forum delle Sacerdotesse del gioco di ruolo Isola di Avalon

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)O( La fenice )O(

Ultimo Aggiornamento: 16/02/2010 14:47
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Luna Gelida
16/02/2010 14:47
 
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Nivienne Custode dei Simboli e Guida delle novizie

)O( Riassunto )O(

 

Notte al tempio, la stella del meriggio pare salutare in silenzio la Madre prima della partenza dall’isola quando sopraggiungerà Nivienne. Vi sarà il tempo solo di far avvicinare la sapiente alla nicchia della Rossa, solo il tempo di veder giungere la Signora di Avalon perché il potere della Dea si manifesti. Tra le fiamme, nasce la nuova Custode dei Simboli e Guida delle novizie.

 

)O( Commento )O(

 

Questa non me la potevo perdere… complimenti davvero per questa più che meritata carica. Un grazie alle due giocatrici per questa role, come sempre splendida.

 

MISTRAL {tempio- nicchia Cerridwen}Cos’è la notte senza il giorno? Cosa le fiamme senza le tenebre? Quale la sintesi perfetta dell’Equilibrio sommo tra luce e ombra? Eccola la rossa imago della Signora del Cerchio, la statua di granito che da secoli e secoli silente posa. Si levano alte le volute di fumo dal braciere che arde eterno, fuoco sacro alla Signora dell’Equilibrio, alla giusta. e innanzi alla rubinea imago posa silente la mezzosangue, fiamma antica, diletta tra le figlie della Giusta. lo sguardo è alto, alla statua rivolto. Le mani posano in grembo, immote come immota è la figura della rossa stella, silenziosa. Dama di luce e d’ombra come di luci e d’ombra si veste il fuoco. Silente ora, qual fiamma che langue nel braciere, fiamma che langue pria che giunga il vento e spenga ogni sua danza, o pria che l’ultimo ceppo sia arso. Osserva la statua la mezzosangue, il viso austero e solenne come sempre fisso sul volto della statua… e gli occhi lucidi, paion ardere, ardere di riflessi come si fuoco, come polle pure ove si riflette l’eco della fiamma che nel braciere danza. polle splendenti, polle bagnate forse, difficile a dirsi attraverso il fumo dell’incenso che si leva dal braciere. Odore di lavanda, odore di molti e molti aromi si leva dal braciere. L’offerta e l’onore. Eppure, stanotte osserva la statua non con la devozione che si converrebbe la mezzosangue, ma come figlia che alla Madre porge un saluto. E nel silenzio, chissà quale muto dialogo tra la Giusta e la sua figlia s’instaura. E forse, sarebbe un dialogo triste, tanto da increspare il viso della Fiamma Antica. Deglutisce, il capo resta eretto e fiero, non china la testa una figlia della Guerriera…

NIVIENNE { Corridoio Ala Sacerdotale --> Tempio } - { Notte sull’Isola delle Mele che tutto circonda, sol uno spicchio di Selene questa sera rischiara il cielo costellato di stelle. Si muove nell’Ala Sacerdotale la Rossa Sapiente, or che tutti i compiti son stati portati a termine finalmente potrà presentare la sua offerta alla Giusta, la sua preghiera giornaliera. Ah quanto adora quel momento, quel contatto con la Madre, le membra fremono al solo pensiero. I riccioli corvini le scendono delicati e ribelli oltre le spalle, ondeggiandole delicatamente sulla schiena ad ogni passo compiuto verso il Tempio, mentre lo sguardo è già proiettato verso l’Arcata che conduce al Sacro Luogo, verso la luce delle candele che proviene dalla Stanza Circolare che ogni notte la illuminano. Niun silenzio proverrebbe da quel luogo, potrebbe udire soltanto il fruscio della propria veste intorno alle caviglie e quel connubio di pura estasi e fiamme che chi non appartiene all’Una e Trina non potrebbe mai comprendere o sentire realmente. Si accenderebbe un sorriso sulle labbra cremisi di Nivienne dell’Estate, mentre l’andatura si farebbe più veloce, si fermerebbe sol quando avrebbe sorpassato l’arcata, mentre le smeraldine iridi andrebbero a cercar colei che è la Sua Stella prediletta ed i cui i lineamenti scarlatti attendono sotto la sua calda effige granitica. }


MISTRAL {Nicchia Cerridwen}inspira profondamente la rossa stella. Una figura minuta, troppo forse per l’aria austera e solenne che sempre le adorna il viso… ma non stanotte. Stasera è la nuda fiamma a lambire lo sguardo e il viso della dama dei cento anni, stanotte è specchio e immagine del turbamento che l’animo tormentato della sacerdotessa scuote. Colei che fu paria tra le genti, diletta della rossa stella e poi… cosa sarà domani? Quale nuova alba l’attende? E in silenzio continua a volger domande del genere alla sola che possa darle conforto stanotte, in silenzio … e nel silenzio quale piuma leggera che cade su specchio di acqua pura e infrange l’immagine riflessa giungerebbe allo spirito l’eco di quello della consorella. Benvenuta come il sole che scalda la pelle, come il bacio atteso dell’amante… calda come il sangue che scorre nelle vene, forte come l’urlo della battaglia, Nivienne dell’Estate. Lei che tanto l’è cara, lei che è sorella e più che sorella. Lei che ora le cammina accanto tra le colonne e forse, forse un tempo lontano già camminò al suo fianco… chinerà il capo appena la mezzosangue, un sorriso, uno dei suoi rari, dolci, sorrisi. E la mente correrebbe lungo il filo invisibile che tutte le rende sorelle, lo sfiorerebbe lo percorrerebbe fino alla sua meta, la mente della consorella [telaptia liv 5]. Non ne cercherà il viso con lo sguardo, anzi, gli occhi andrebbe a celar per un attimo dietro nivea palpebra. E non parrebbe curarsi del crime corvino che al chinar del capo ricade sul volto, lei sa, lei ha già sentito… perché il legame che le unisce è forte più del sangue…
MISTRAL Ti sussurra - °° giungerebbe un suono alla mente della sacerdotessa, la voce della mezzosangue, dolce e calda ''Nivienne., bambina mia... avvicinati...''


NIVIENNE { Tempio } - { La luce argentea di Selene filtra dalla cupola aperta, andando ad intessere un’armoniosa danza con le Fiamme del Sacro Fuoco che sempiterne ardono all’interno del Tempio. Smeraldine iridi che però non sarebbero fisse su quell’unione che in altra circostanza la lascerebbe estasiata, lenti i passi verso Colei che è la Sua Stella prediletta, ne scorge i lineamenti scarlatti, la rossa postura intenta forse nella preghiera? In quel contatto che le lega, come quello stesso sangue, quel patto che hanno stretto. Al pensiero stringerebbe leggermente la mano sinistra nel quale palmo il segno di quell’unione si è ormai rimarginato, lasciandovi soltanto una piccola cicatrice. Un sorriso cremisi le illuminerebbe  il volto roseo ancor più di prima, quando la voce dolce e calda di Mistral le giungerebbe solleticandole la mente. E per non spezzar il silenzio lei stessa farà altrettanto, utilizzando quel piccolo dono che Ea ha elargito alle Sue Figlie,  nello stesso modo la sua voce calda come brezza d�estate andrebbe ad accarezzare la mente della mezzelfa (//Tel. lv 3). Lesta la man dritta andrebbe ad avvinghiarsi ad un lembo della veste, per permetterle di alzarla leggermente e di avvicinarsi più velocemente a Colei che è Sorella e più che Sorella, Amica, Madre. }
NIVIENNE Hai sussurrato a MISTRAL - °°Eccomi Madre, arrivo...°°

CALLISTA {.Tempio.Panca.} . Ombre e fiamme in questa notte che s'allunga oltre il tempo, che rimarrà nelle menti di ognuna, marchiata con il Suo simbolo. Tenebre negli angoli e nei risvolti delle vesti, oscurità che dal varco aperto dell'ampia sala si getta come cascata tra le colonne, spezzata solo da quelle fiamme che ardono. Non dal braciere, non dai ceri accesi lungo le pareti, ma da due sorelle che s'incontrano. Sangue e passione è ciò che colei che sosta nell'angolo più remoto e più oscuro del Tempio, percepisce. Occhi socchiusi che non hanno bisogno di vedere per carpirle, voce che non ha bisogno d'essere udita per acclamarla. Giace su una solitaria panca di pietra, la bionda mezzelfa. Il volto rilassato, le mani lungo i fianchi che assaporano la fredda superficie, l'elegante postura che la obbliga a poggiare la schiena lungo la stessa nera parete che ne è sostegno e vita. Attimi di pace interiore risalgono sulle sue pallide gote, ove ciocche di dorati capelli le solleticano. E poi, d'improvviso, quei verdi smeraldi si spalancano. Non le sue orecchie appuntite, ma qualcosa che nasce dal suo cuore e dalla Sua volontà, viene mormorato. Solo per lei e per nessun'altra. Ed ella, Signora di quel Tempio e  in eterno Sua messaggera, sa quello che deve fare. La panca rapidamente abbandonata, fruscio di dorate vesti ad accompagnare il ballo ritmato del suo respiro, evidente grazie al ciondolo a forma di stella che riposa sul suo petto. Solo questo sarà da lei fonte di presenza e di passi che la conducono verso la nicchia della Madre, ove pulsa il Suo cuore.

MISTRAL {nicchia Cerridwen}Silenzio ancora, solo il crepitar delle fiamme nel braciere, il canto degli animali notturni che filtra attraverso il soffitto, le colonne di quel tempio che non ha limiti, confini. Perché Lei è ovunque e ovunque s’ode il suo respiro, questo è il suo respiro. Fatto di sussurri, grida, canti dolci e malinconici. Fatto del fragore delle cascate, del crepitar del fuoco. E delle voci delle due figlie della Giusta, riunite innanzi alla vermiglia imago, quel piccole fiamme che in un falò più grande si riversano stanotte. E sarebbe come rumor di vetri infranti la voce della mezzosangue ora. Ora che la rossa stella volgerebbe appena il capo per cercar con gli occhi la consorella che arriva. Parole come graffi, come schegge di vetro impazzite “vieni bambina mia… vieni… mi sei mancata in questi giorni, e non sai quanto mi mancherai presto…” parole che tutto dicono e poco rivelano, come il gesto della mezzosangue, il braccio che s’apre a richiamare accanto a lei la consorella. E il viso chele volgerà non sarebbe atono, austero, ma triste. Colmo della tristezza di chi forse non sa d’aver mai detto  a qualcuno quanto sia stato importante… ora che la ruota inizia di nuovo a girare...

NIVIENNE { Nicchia di Cerridwen } - { Silenzio che verrebbe infranto sol dal suo lesto incedere, dalla sua piccola corsa verso Colei che è diventata Madre per lei, mentre sul volto roseo si potrebbe vedere la sua gioia per quell’incontro serale, le vuole raccontare della pace e della speranza che le ha infuso Imbolc, degli ultimi avvenimenti, dell’esistenza delle Fate, di quelle creature fantastiche che non aveva mai creduto reali. Si fermerebbe dinnanzi a lei, il sorriso che ancor non la abbandona, mentre il petto si alzerebbe e si abbasserebbe leggermente più velocemente insieme a quel rubino che fedelmente la accompagna, la felicità nei suoi occhi che prima si poserebbero sulla Calda Statua Granitica della Rossa Signora. E sol quando si girerebbe, sol quando le sue smeraldine iridi si poserebbero sul volto della mezzelfa quella felicità verrebbe incrinata ed infine spezzata da quelle parole. Sorriso che scemerebbe, mentre la man dritta lascerebbe scivolare il lembo della veste che ricadrebbe frusciando contro la pietra, mentre il volto diverrebbe interrogativo, così come le sue parole. La sua voce incredula si spargerebbe per l’aere. } Ma cosa…cosa state dicendo? Perché? { Non vuole dar fiato alle parole che pensa, no, non vuole crederci Nivienne dell’Estate. Separarsi nuovamente? Perché? Perché Ea vorrebbe nuovamente separarla da Colei che le è così cara? Ed è forse perché le sembra che la pietra e le ombre la stiano inghiottendo che non sentirebbe la presenza della Somma Luce di Avalon. }

CALLISTA {.Tempio.} . Ali di fuoco vengono catturate dalla sua vista, superando senza difficoltà quelle ombre che s'insinuano nel vespro [//Infravisione +2], tali da permetterle la visione delle due figlie del Meriggio, una accanto all'altra, come sempre le ha viste. L'una il sostegno dell'altra. Ma ora sa, la Somma Stella. Conosce quel segreto che presto salirà nell'aria e verrà trasportato dal vento, insieme alle fragranze d'incenso che accolgono la sua figura, ora che accanto all'Altare si mostrerà senza indugio alle rosse Sacerdotesse { E' giunto quel momento, Mistral } Graffia la sua voce e artigliano le sue parole, se unite con quelle mormorate poco prima dalla parirazza, seppur alle sue puntute non siano giunte. A lei offrirà il volto, severo e privo d'ogni sentimento, lineamenti di una statua d'avorio che solo nella nera stella tatuata al centro della fronte perderanno il candore. Meccanicamente la sua attenzione sarà verso la Sapiente, studiando la sua veste, per salire verso quel volto incorniciato da corvini ricci e da una scarlatta stella { Siete pronta, Nivienne dell'Estate? Udite la Ruota che avanza, perchè nulla sarà più come prima, da adesso }

MISTRAL {Nicchia Cerridwen}cupo il sorriso, triste come l’ultima stilla di vino prezioso sul viso della mezzosangue, falso come le promesse di un amante infedele. Eppure, palesato, con una sincerità che a pochi rivolge la mezzosangue farebbe come per apri la bocca, parole che non saranno pronunciate ora� e non lo saranno a breve, dacchè colei che tutto vede e tutto osserva si palesa. Diletta figlia della Dea, Madre, Fanciulla e Anziana, tutto. Eccola nella sua veste dorata, eccola palesarsi alle due ancelle. Chinerà il capo alla Madre, la rossa stella. Non farebbe in tempo ad accoglier la consorella nell’abbraccio che bramava donarle, non farebbe in tempo a rivelar quanto era tempo facesse, questo ora è il volere della Signora. Non una parola, solo quel sorriso triste volto alla mediterranea, e una carezza che dolcemente sfiora la spalla della consorella. Un gesto che vuol esser di conforto, di sostegno…

NIVIENNE { Nicchia di Cerridwen } - { Permarrebbe nella stessa postura Nivienne dell’Estate, la stessa incredulità sul volto roseo solcato ora anche dalla tristezza, ma non si lascerebbe andare a quell’abbraccio, no, non ancora. Forse ora non comprende, forse è arrabbiata, si lo è. Che sia un altro dei tanti Sacrifici che Ea richiede? Ah, quanto le sembra doloroso, non vuole separarsi da lei, non ora che per lei è così importante e sempre lo sarà, quasi avesse preso il posto di quella stessa Madre che l’ha generata e messa al mondo. Il cuore ancora non comprende, le smeraldine iridi posate su quel niveo volto ancora meno, ma lo vede, sente che è triste quanto lei. Sol un battito di ciglia, prima che la voce della Signora di Avalon risuoni per il Tempio roca quanto potrebbe sembrarle quella della Signora dei Corvi, ora che il Vespro domina sull’Isola delle Mele. Lesto lo sguardo si sposterebbe verso di lei, verso la figura ammantata d�oro che ha pronunziato quelle parole. Sol come un sussurro potrebbero uscirle le parole, quasi senza fiato. } Quale momento? { Non riesce a comprendere la Rossa Sapiente cosa stia accadendo. Devono già separarsi? No, non può essere. E poi ecco riecheggiare la stessa voce. La Ruota avanza imperterrita, sempre, come non saperlo per lei che è umile Figlia della Signora del Cerchio? Imbolc è appena passato, presto arriverà Oestara e con esso la primavera. La voce della Rossa Ancella risuonerebbe nuovamente per il Tempio, questa volta più alta. } Si, mia Signora.

CALLISTA {.Tempio. Nicchia di Cerridwen.} . D'oro sono i suoi passi e di veleno le sue parole. Non ha pietà la bionda Dama del Lago per lo spettacolo che si è presentato ai suoi occhi, nè per quel verbo che non ha udito ma che non è difficile da leggere nei volti delle sue sorelle. Tristezza, abbandono. Ed incapacità di accettare il destino, non ancora tracciato, così fresco sul dipinto della Tessitrice da poter esser cancellato con un semplice gesto. Si abbassano gli occhi della mezzelfa, in segno di umiltà e di vergogna per aver osato disturbare quello che si stava creando, quell'abbraccio mancato. Ma è il suo compito, per quanto sgradevole possa esserlo. Sotto la granitica statua della Madre la accompagnano i suoi passi fruscianti di seta e profumo di lavanda, riprendendo l'austera posizione, regale nell'arrestare le stoffe ed il crine con un'eleganza e leggerezza pari a quella di un insetto raro e prezioso { Il vostro momento } Glaciale e allo stesso tempo ovvia quella risposta, pronunciata con un filo di voce, mentre la mancina della Dama del Lago afferra l'opposta della mediterranea, stringendola con forza, lasciando lividi su quella pelle rosata da un sole che infante l'ha vista crescere in terre lontane. Il braccio destro, al contrario, viene innalzato verso la Statua che osserva le Sue tre figlie, nel tentativo di richiamare la Guerriera a sè, portando i toni del vermiglio ad inondare la sua fronte [//Luce di Stella  liv.6] e le loro figure { Del Sangue siete custode, della sapienza la magistra } Si alza in un eco terribile ed immenso quanto il Tempio stesso la sua voce a quelle parole, voce che riempirà ogni udito e ogni ombra.

L'ombra della Somma Stella par ingigantirsi a quelle parole e non è più nera come le ombre, ma scarlatta come il sangue. E' lo specchio riflesso di quella statua che d'improvviso arde di fiamme eterne, lasciando ardenti lingue oltre lo spazio a

lei destinato. E dal braccio levato di Callista quel fuoco trova il ricettacolo degno del suo essere, che tuttavia non inonderà la Dama del Lago, usata solo come percorso per la vera meta: Nivienne. Bruciano le sue vesti, brucia il suo crine e

le sue lentigginose guance. Arde nello splendore e nella vita che cresce.

MISTRAL {Nicchia Cerridwen}eccola Nivienne dell’Estate, ghermita dalla Signora e trascinata innanzi alla Giusta, eccola come sacrificio immolata sull’altare del suo stesso destino. Quello che presto le separerà di nuovo… ma non ancora. Segue la Dama del Lago la figlia della fiamme, segue il passo delle due, tra la sapiente e la Signora resta, entrambe osserva. E par rispondere al richiamo della Signora lo spirito, di vermigli riflessi rifulgerebbe la stella sulla fronte, mentre il viso si farà di nuoco fiero, solenne. mai perdere la dignità, mai la forza, questo lo sanno bene le figlie della Giusta. e al richiamo della Madre parrebbe voler risponder lo spirito della mezzosangue, la stella rossa incisa sulla fronte prenderebbe dapprima a illuminarsi fino a esplodere in una luce vermiglia, rossa come sangue, calda come la passione [luce di stella liv 5]. E le braccia solleverebbe di scatto al cielo, come il capo, il crine che sciolto sulle spalle danza. si tende come un arco che si prepari a scoccar freccia, come la fiamma che verso l’alto sempre tende. È un grido muto quel gesto, è fiamma è vento è solo passione e calore ora. È la diletta della Giusta che festeggia la nuova spada che vin forgiata, rinasci Nivienne dell’estate, questo era il compito che t’attendeva da sempre…

NIVIENNE { Nicchia di Cerridwen } - { Palpebre che andrebbero per alcuni istanti a nasconder le smeraldine iridi, mentre il capo si abbasserebbe leggermente per render omaggio a Colei che è Dama del Lago. Calda le arriverebbe la carezza della mezzelfo che si poserebbe sulla sua spalla, quasi a confortarla, mentre le parole della Signora le risuonerebbero ancora nell’animo. La Ruota gira, sempiterna, secondo dopo secondo, minuto dopo minuto. E dopo, mai nulla è come prima, ma sol un semplice ricordo di quello che è stato. Si riaprirebbero le palpebre nuovamente, alle ultime parole di Callista, quasi di scatto nuovamente senza comprendere. È il suo momento? Forse era quella la tristezza sul Volto di Mistral, forse perché Ea non la reputa più degna? Sciocca, scioccamente non si è lasciata andare a quell’abbraccio ultimo con la Madre? Ah, parrebbe quasi che il cuore le si spezzasse, prima di richiuder gli occhi e lasciarsi andare alla presa della Signora di Avalon, a cercar in lei quell’ultima fiamma per la sua anima turbata, chiedendosi se l’avrebbe trovata. Eppur se è questo che Ea chiede si lascerebbe andare, per sempre al Suo Volere. E la troverebbe quella Fiamma, più rossa e calda di quanto mai avesse pensato, insieme a quella richiesta di una nuova chiamata. E sol in quel momento si sentirebbe pervadere dalle Sue Fiamme, dal Suo Calore, dalla Sua Luce, dalla presenza della Signora del Cerchio, anche se quello che potrebbe percepire è soltanto un’eco del vero Potere della Madre Guerriera. Un rapido rossore le affiorerebbe fugace sulla guance rosee, mentre un sorriso scarlatto le si paleserebbe sul volto. Non impedirebbe al cuore martellante di rallentare il proprio ritmo, il sangue le pulserebbe nelle vene, e si lascerebbe cullare dalle Fiamme, da quella Passione che la pervade. Sol ora aprirebbe nuovamente gli occhi Nivienne dell’Estate, mentre la rossa stella tatuata sulla sua fronte brillerebbe di un riverbero scarlatto quanto le Sue Fiamme (//Luce di Stella lv. 4). La sua voce risuonerebbe rincuorata, calda. } E’ la Dea ad usare gli strumenti, ed io sarò tale nelle sue mani. { Sempre, fino a quando Ea la reputerà degna. }

CALLISTA {.Tempio. Nicchia di Cerridwen.} . E tutto diviene scarlatto e ardente come le fiamme che attraversano quell'alto e esile corpo in perenne bilico tra due razze, nell'abbandonarsi alla Sua volontà, fungendo da perno per quella forza che viene scatenata sotto il rosso bagliore di due stelline che brillano all'unisono. Due che divengono una sola, imprigionando la Sapiente in quella spirale di fiamme. Occhi di smeraldo che si spalancano a quella visione, mentre la sua pelle brucia ed il suo animo si riscalda, nella presenza della Madre. Ed infine, un sorriso che si forma su quel pallido volto dai sottili lineamenti cesellati nell'alabastro più puro, una smorfia di gioia e amore verso quella Figlia ritrovata { Una nuova via è stata tracciata, la Ruota ha girato e voi sarete la Custode dei Suoi strumenti } Così viene sugellato il Suo volere, attraverso una voce rauca e profonda, ma che non appartiene agli Spiriti, ma alla vitalità di una donna che ha conosciuto guerre e passioni, figli e amori { La tua rinascita, Nivienne, vola sulle ali di una fenice e mai conoscerà riposo o stanchezza. Combatti, Magistra dei Simboli e diventa la Sua spada ed il Suo calice! } Risuona forte la voce della Dama del Lago, rimbomba attraverso quelle membra che non sono nè mortali nè immortali, respirando a pieni polmoni le fiamme che ondeggiano innanzi ai suoi occhi. E la diletta verrà riportata lungo il suo corpo, afferrando la presa della sorella di razza, della sua rossa Stella.

MISTRAL {Nicchia Cerridwen}e ricadono le braccia lungo i fianchi, spente, come fiamma che consumato ha ormai tutta la brace… ma ancora ardono gli occhi della mezzosangue, occhi che si posano sulla amata figlia, colei che il grembo non ha partorito, non in questa vita. a lei volgerà il viso, nuova fiamma, nuova custode, calice e spada. A lei s�avvicina, tronfia e solenne in viso, orgogliosa di quella nuova figlia. ancora splende sul viso della rossa stella la luce che di baglio sanguinei e crudeli inonda il viso. perché è anche questo che sono le ancella della Triade. Viso che volge alla consorella, alla nuova Custode, alla Dama del lago, viso fiero e solenne, occhi che si fissano sulla dama del lago. E sorride ora. Sorride fiera e solenne come sol lei sa essere, leonessa esule dalla sua terra, fiera al servizio della Giusta. sorride mentre le mani allunga, una verso la Signora, una verso la nuova Magistra…

Brilla e arde il corpo della nuova Magistra dei Simboli, colei che dovrà proteggere, anche a costo della propria vita, gli oggetti e tutto ciò che di sacro l'Una e Trina ha sulla terra. Compresa l'Isola stessa. Ma quelle fiamme non si

fermano al suo mortale corpo, perchè come una freccia scagliata da un abile guerriero, ritornano per colpire e lasciar splendere anche le due mezzelfe, rapidamente pregne di quella stessa infuocata tempesta. Tre che ardono tramite la

Sua voce, fin ritornare loro stesse, senza segni di quello che è accaduto. Non nel corpo, ma solo nello spirito, fortificato.


NIVIENNE { Nicchia di Cerridwen } - { Arde il suo animo più forte di prima, fortificato dalla Sua Presenza. Ah, pura estasi di Fuoco e Fiamme che ha potuto assaggiare in questa notte e che mai scorderà. Come tutte le volte che Ea l’ha richiamata a sé per suggellare una nuova promessa, promessa che manterrà fino a quando Ea stessa non glielo impedirà. La Sua Vita le appartiene. È rinata questa notte dalle sue braci Nivienne dell’Estate, come fenice dalle sue ceneri. Sente ancora le membra che le fremono, il sangue che le ronza nelle vene, mentre la rossa stella continuerebbe a brillare sulla sua fronte, così come quelle delle mezzelfe. E si lascerebbe andare alle sensazioni provate dal proprio corpo, senza pensarvi troppo, ora che Arde in quell’Abbraccio di Madre. E la sua voce risuonerebbe nuovamente all’interno del Tempio calda e gioiosa. } La mia esistenza le appartiene. Combatterò per Ea e proteggerò con la mia stessa vita ciò che le è di più Sacro. { E se non sarà così, se mai tale promessa venisse infranta l’Una e Trina stessa si riprenderebbe la sua scintilla vitale, il suo respiro. Andrebbe così a stringer con una mano quella che la Rossa Stella le ha offerto, lieta di poterlo fare, e con l’altra quella della Signora di Avalon. Questa notte Figlie della Signora del Cerchio. }

CALLISTA {.Tempio. Nicchia di Cerridwen.} . E mentre le fiamme attraversano il suo corpo, rendendolo bollente come mai è stato, lei, la bionda mezzelfa, osserva con un nuovo sorriso il volto della nuova Magistra. Le mani abbandonano i due abbracci riservati quando la Giusta svanirà, con la dolcezza di una madre che dà l'ultimo saluto al figlio pronto per la battaglia. Ritorna nero come la pece il marchio tatuato sulla fronte, ma il suo animo, riscaldato e rinvigorito da quel tocco, non esita un attimo ancora. Non tutto è compiuto, non ancora. Cerca lo sguardo della sua rossa Stella, non per cercarne approvazione, ma solo per la beltà del suo viso, fiammeggiante della Sua presenza. Lei che ha raggiunto il Suo splendore ed è divenuta suo pilastro. Eppure i suoi occhi anelano nuovamente le lentiggini di Nivienne e quei boccoli che coronano un sorriso deciso e degno di una combattente { Sarete Custode. Ma non solo. Le giovani fanciulle che desiderano divenire Sue figlie, hanno bisogno di una Guida. Di voi, Nivienne. Che tale sarete non solo per le giovani luci, ma per tutte quante. Il Consiglio ve lo chiede, vi domanda di partecipare ad ogni singola decisione. } Altro non v'è da aggiungere.

MISTRAL {Nicchia Cerridwen}una stretta, calda, accogliente devastante. Come fiamme che si leveranno sopra di loro, attorno a loro, fuoco che danzerà sulle vesti e sui capelli delle tre sorelle, e più che sorelle. Il legame che le unisce, per sempre e oltre. Il capo reclina indietro la mezzosangue, colta dall’estasi di quel calore, di quella forza che le pervade, tutte. Per questa notte, solo per questa notte, la Madre le ha fatto un regalo. Uno, prima della partenza. E sol quando delle fiamme non resterebbe che il ricordo della luce del calore il capo tornerebbe eretto, libere le braccia dall’abbraccio, da quel legame di fiamma. e allora parlerà, solenne e fiera, volta alla nuova magistra “Benvenuta Custode… benvenuta fiamma che sarà la nostra guida…” e sorride, un sorriso sempre più sincero che esplode col fragore di un tuono, che s’apre in un abbraccio. Quello che regala alla consorella. Figlia e custode ora. Guida e sorella. Le getterebbe le braccia al collo per stringerla con tutta la forza di cui quel minuto corpo sarebbe capace…


NIVIENNE { Nicchia di Cerridwen } - { Fuoco, Calore, Passione che la pervade e sol ora che la rossa stella sua fronte smetterebbe di brillare tenterebbe di riprender a pensare alle reazioni del proprio corpo, tentando di imporre al proprio cuore di rallentare il proprio ritmo, simile ora a quello dei tamburi durante la notte di Beltane. Ah, ti ricordi Rossa Stella quando insieme danzaste quella notte? Era la Passione a pervaderle ed a guidarle. Come lo è la Giusta, come fa tutt’ora. Le Guida per mano, come Madre con le proprie Figlie, lungo i sentieri del Suo Disegno che Ea stessa ha tracciato. Ed è questo che Ea vuole per lei? Esser Guida, ne sarà in grado Nivienne dell’Estate di portar a compimento anche questa promessa? Si, se la Sua Forza non verrà meno, sempre la servirà e oltre. Si riaprirebbero le scarlatte labbra per lasciarne nuovamente uscire la voce calda come brezza estiva. } Mia Signora se è questo che Ea mi chiede, se il Consiglio Stelle lo reclama non mi sottrarrò al Suo Volere. Tenterò di adempiere al compito che richiedete nel migliore dei modi e di esserne degna. { Smeraldine iridi fisse ora in quelle della Dama del Lago, mai si sottrarrà al Suo Volere, mentre sorriso vien rivolto ad entrambe le mezzelfe, prima di lasciarsi travolgere da quell’abbraccio che prima tanto aveva anelato. }

CALLISTA {.Tempio. Nicchia di Cerridwen.} . E tutto si è compiuto. La scelta dell'Una e Trina attraverso la Sua figlia prediletta, che nuovi compiti ha designato per quella mediterranea che la mezzelfa conobbe con la veste da Iniziata. Ora lei sarà la guida per ogni novizia che la lunga e tortuosa strada della Triade vorrà compiere. Sorride ancora una volta la Dama del Lago, conscia di quel torpore che la Madre ha lasciato anche sul suo esile corpo, dipingendola di fiamme e scarlatto in una notte occupata dalle tenebre e da pensieri che, ricolmi ora di quella stessa passione che vede stravolgere il corpo mortale di Nivienne, hanno abbandonato la sua mente, bruciando ogni nefasto pensiero. Silente come è giunta, decide di rifugiarsi nella sua solita alcova notturna, al riparo tra fresche foglie bagnate di rugiada, allontanandosi dalle due figlie del Meriggio, nell'estasi di danze e di emozioni. Si ritrae da quel palcoscenico, perchè non è lei la protagonista. E domani sarà un altro giorno, ma su una nuova forza il Tempio e l'Isola potranno contare.


MISTRAL {tempio- nicchia Cerridwen}e piano andrebbe a sciogliere l'abbraccio caldo che alla nuova custode la lega. per posar piano le mani sulle sue spalle, per osservarla in viso come madre che osserva orgogliosa la figlia crescere come madre che osservala figlia a cui ormai poco ha da insegnare. sorride, sorride tra gli occhi lucidi, commossi, trai capelli scompigliati come sempre, le mani accarezzano dolcemente le spalle della figlia, e non ancora una parola loquirebbe ma volgerebbe il viso altrove in cerca della Dama del Lago... ma di lei non v'è più traccia, è tornate nell'ombre colei che fu figlia della Velata, è tornata nel silenzio., quel silenzio che ormai ben consoci mezzosangue. non la cercherai non ora. ora che i tuoi occhi tornano sulla amata figlia ''bambina mia... quante volte ti ho detto quanto mi sei preziosa?... dopo questa notte... ancora di più... non sai che regalo mi hai fatto, ora... ora che devo lasciare il tempio'' loquite con la freddezza di schegge di vetro impazzite l'ultime parole, deglutisce in fretta la mezzosangue. come per ingoiare questa nuova separazione ''devo recarmi a Barringhton, qualcuno ha bisogno delle ancella della Triade... ma tornerò presto bambina mia...'' loquisce, un sorriso tinto di orgoglio e tristezza sul viso. il sorriso del guerriero che saluta la madre pria della battaglia ...

NIVIENNE { Nicchia di Cerridwen } - { Si è lasciata travolgere dall’abbraccio della Madre, della Sua Stella, e vi si è crogiolata talmente da non rendersi conto che la Somma Luce di Avalon si è ritirata. Sorpreso lo sguardo di Nivienne dell’Estate che segue quello di Mistral, di quella Madre che tanto le è cara. E lentamente si scinde da lei, lasciando solo che le sue mani le stringan le spalle. Ed ora nuovamente, ora che Mistral parla il ricordo vivido del suo volto triste la pervade, straziandole quel piccolo cuore umano, le si gelerebbe il sangue se non fosse per quell’Ardore e quella Passione che poc’anzi l’avevano pervasa. Voce che risuonerebbe triste ancora. } Dovrete lasciare il Tempio? { Non comprende Nivienne dell’Estate e sol le parole seguenti della mezzelfa le faranno comprendere quale sia il Disegno che Ea ha tracciato per lei. } A Barrington …Se è questo che Ea vuole. { Infondo non è lontano, è dall’altra parte del Lago, là ove vige la legge del Caos, non quelle dell’Una e Trina come sulla Sua Isola. } Mi raccomando state attenta Madre e tornate presto. { Si, presto, presto come un battito di ciglia. Sol allora la man dritta andrebbe ad accarezzare il crine della mezzelfa. Un abbandono che non durerà per sempre, lieta confiderà ogni giorno nel suo ritorno. }


MISTRAL {tempio - nicchia Cerridwen } Calda e dolce quella carezza. come caldo sarà il sorriso ''il tempio sarà in buone mani Nivienne... io spero di tornare presto. qualcuno ha bisogno di noi, domani sera partiremo....'' e lo sguardo china per un attimo mentre le mani scivolerebbero a stringere quelle della consorella. su quella stretta lo sguardo indugia, quelle mani baciate dal sole, calde, contro la pelle pallida della mezzosangue. mani unite dallo stesso calore . risolleva il viso la fiamma antica, un sorriso, un sorriso che esplode come un lampo '' ma parliamo stanotte... domani ci separeremo di nuovo. stanotte ... siamo ancora qui'' e lo sguardo volgerà per un attimo alla rossa statua e poi di nuovo alla consorella. stanotte è nata una nuova fiamma, e ora brilla a fianco di quella antica. e brillerà per tutta la notte in giro per il tempio, pe i giardini. brilleranno assieme queste due fiaccole come madre e figlia, come sorelle e più che sorelle, ancora una volta, perse tra le colonne del tempio...


Io sono la Madre e la Figlia.
Sono la Prostituta e la Santa.
Io sono la Carezza che placa il dolore e la Lama che ferisce e uccide.
Io sono la mano che regala morte e il grembo che dispensa vita.
Sono il fuoco che Distrugge e Crea.
Sono la Voce della Giusta.
Rispettami sempre.
Perchè io sono la Scandalosa e la Magnifica














... e ... la casinista dietro lo schermo...






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