Forum delle Sacerdotesse del gioco di ruolo Isola di Avalon

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)O( Imbolc 2010 )O(

Ultimo Aggiornamento: 15/02/2010 21:05
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Città: BRESCIA
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Luna Nera
15/02/2010 21:05
 
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Riassunto:


Le Figlie dell'Una e Trina si ritrovano nei Giardini Esterni del Tempio per celebrare il Rituale di Imbolc. Nixi, la giovane Sacerdotessa dell'Alba, accoglie le Sorelle ed i Fedeli intonando un canto che ha come tema la rinascita dal torpore, il risveglio, il ritorno alla vita, il rinnovamento del cerchio. Valstaf ed Ileon, seduta sulla sua spalla, giungono nei Giardini; qui il Cavaliere inizierà a suonare la propria arpa ed a cantare. La Somma Stella apre il Cerchio e le Ancelle di Alba, Meriggio e Vespro risponderanno all'appello invocando le loro Stelle ed omaggiandole con gesti rituali. Alla fine del Rito la Dama del Lago invocherà la Bianca Vergine ed un lampo di Luce accecherà i presenti. Arianrhod risponderà alle Sue Figlie Predilette omaggiandole con la sua presenza, così il corpo della mezzelfa verrà trasfigurato in quello di una giovane sposa diventando suo ricettacolo terreno.
Quale sarà la profezia della Vergine dell'Alba?


//Commento:
Le players delle tesse ringraziano le players dei pg presenti al rito [SM=g27823]

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RITO DI IMBOLC IN CORSO.
Tiepida la brezza che accarezza i giardini del Tempio, come una dolce carezza che preannuncia quello che presto qui avverrà. Alito di vento che trasporta il profumo delle acque del lago, che s'unisce in una lieta danza con il profumo del letto dibucaneve steso sull'altare approntato a terra, abbellito con semplicità di candidi fiori e di rami d'abete. Perfino le alte colonne di pietra dei Giardini Esterni paiono non voler gettare la loro ombra su quella meraviglia tinta nel calore di ceri bianchi e rossi, ardenti nella notte. Perfino un banchetto è stato preparato dalle figlie dell'Una e Trina. Focacce al miele, sidro e latte appena munto saranno il dono per i fedeli che hanno salito il lieve colle del Tempio.
[TURNI: EILUNED-NIVIENNE-HAGALL-CALLISTA-NIXI. POI FEDELI IN ORDINE ALFABETICO. MAX 5 INVII ]

EILUNED {Nicchia di Arianrhod--> Giardini esterni} E' una notte speciale questa notte. E' una notte in cui la Speranza danza nell'aria. E' una notte in cui il profumo dolce della primavera inizia a profumare ogni cosa. Anche sull'Isola delle Mele, in cui regna eterna l'estate, qualcosa nell'aria sembra essere cambiato donando profumi più dolci a chi li sa assaporare. Questa è la notte della Vergine e la Stella che lei ha prescelto danzando l'ha pregata di rivelarsi alle sue ancelle. Ma ora la Festa l'attende fuori dalle mura del Tempio, lì dove già ardono le candele, e dove il miele e le focacce spandono il loro odore misto ai petali di bucaneve, gigli , rose ed ai rami d'abete. Come un richiamo l'odore dell'incenso la chiama e la Stella dell'Alba , in un volteggiare di veli del colore del cielo, si appressa ai giardini esterni. Il passo è elegante e leggiadro, le mani delicate accarezzano il legno di cui è fatta la brocca di legno d'abete che contiene l'acqua limpida della Sacra Fonte. Un sorriso dolce illumina il suo volto di fanciulla, una lieve melodia mormorano le labbra color delle rose. Stanotte è la notte della Luce, la notte della Signora alla quale ha consacrato la sua anima.

NIVIENNE { Tempio --> Giardini Esterni } � { Notte carica di attesa e di sospiri, Notte in cui la luna dona i suoi riflessi argentati sul rituale che le Figlie dell�Una e Trina si sono riunite per celebrare. Il rinnovamento del Cerchio, il Risveglio dopo il lungo Sonno invernale, Rhiannon cederà presto il suo scettro alla Vergine dell�Alba, Arianrhod. La Notte in cui la Speranza verrà Rinnovata. Si muove leggiadra e fiera Nivienne dell�Estate, i riccioli corvini le scivolano liberi e ribelli oltre le spalle, ricadendole morbidamente sulla schiena, il vestito bicromo, bianco e rosso, le cinge le membra, esile fanciulla dalla pelle rosea e dalle labbra rosse, che in questo momento rivelano un leggero sorriso. Lentamente si avvicina al piccolo Altare, che nel pomeriggio ha aiutato ad allestire insieme alle sorelle, un manto di bucaneve sopra al quale sono stati adagiati fiori candidi, candele gialle e bianche ora accese, incenso all�Abete ed alcune cibare per i fedeli che giungeranno a rendere omaggio alla Bianca. Segue la Stella dell�Alba, la Sapiente del Meriggio, ma con sé porta il Braciere Sacro a Cerridwen, che pochi istanti prima ha prelevato dalla Sua Nicchia. }

HAGALL { Nicchia Rhiannon -> Giardini Esterni } � { Eccola. Mezzo donna e mezzo bambina. Mezzo madre e mezzo padre. Eccola, la Grandine del Vespro di questo Tempio, con i capelli divisi in trecce bionde e nere. Oggi Imbolc verrà celebrata, e lei si accinge a recarsi nei giardini dove la notte più dolce avrà luogo. Fra le mani l�ampolla d�onice contenente la Terra del Suolo Sacro. Cammina scalza e tatuata, raggiungendo in silenzio Eiluned e Nivienne, nei pressi del piccolo altare sul quale poggia ciò che tiene fra le dita. Davanti a lei una ghirlanda destinata al suo capo biondo, ma ancora non è il momento. Attende la Signora del Lago dia inizio al rituale, mentre attorno a sé sente la presenza delle Altre. Inevitabilmente un pensiero va a Primarosa, un altro ad Aurelhien. }

CALLISTA {.Giardini Esterni.} . La brezza di quella notte non la coglie di sorpresa. C'è qualcosa di meraviglioso nella natura, nel vento, nel prato che le solletica le nude estremità. Una sensazione che mai prima ha assaporato, gustato come un dolce appena sfornato. E' semplicemente Imbolc, il giorno della Vergine. La vita notturna par scorrere con più enfasi e lei, la Dama del Lago, avverte ogni silenzioso movimento, ogni sussurro nascosto. Attende che le predilette la raggiungano, immobile come una statua di perfetto alabastro, abbellita in un'inusuale veste, di candida seta e intarsiata da fiorellini dorati. Ampia come la corolla d'un fiore, nascondendo le lunghe gambe e stringendole il petto con dei nastri tinti dello stesso colore del suo crine, quel biondo simile ad una cascata d'oro. Ed il cero che tiene stretto nelle mani ricorda quello splendore, riprende la luce che sta nascendo in questo nuovo mondo. Che sia la Sua volontà abbandonare le tenebre, così come la Primavera che finalmente ritorna.

NIXI (giardini esterni) è giunto il momento, quello tanto atteso. Le ombre iniziano a ritrarsi, le giornate già da qualche tempo hanno cominciato a farsi più lunghe. E ora è giunto il momento della luce e del risveglio, la festa di Imbolc. La più giovane delle figlie della Vergine attende nel giardino esterno l'arrivo delle tre stelle. Azzurro è l'abito che l'avvolge, i capelli sono sciolti al vento, in lunghi riccioli scuri. Tra le mani tiene una candida candela, la cui fiamma, danzando leggermente, le illumina il volto chiaro. Vicina a lei, presso l'altare, sta la Dama del Lago. Entrambe aspettano, ma non è silente l'atmosfera. Le labbra della giovane nordica si muovono intonando una dolce melodia. Ella canta il risveglio, il ritorno della primavera. Sono parole di rinnovamento, di luce, di rinascita. E' il canto del cerchio che ricomincia. Note che salgono e si librano nell'aria, pronunciate dalla dolce e melodica voce della Sacerdotessa. Sereno appare il suo volto chiaro, rispecchiando contentezza. Si risveglia la natura, la Luce sta per tornare.

ILEON [tempio-Giardini esterni] Una festa , Ileon non ha la minima idea di cosa possa significare questa parola, ma dal tono usato da Valstaf sembrerebbe una cosa importante, e visto che ci saranno un po� di Alti sarebbe buffo adattarsi un po� ai loro costumi strani, Ileon infatti ha raccolto conchiglie sulla riva del lago con cui se è adornata i lunghi capelli verdi, creando delle lunghe trecce e attorno alla vita scendono fili di alga trovati fra le onde, non avrebbe bisogno di coprirsi ma ogni tanto le piace fare qualcosa di strano, Valstaf sta diventando un amico, una Alto di cui Ileon si fida sebbene dagli Alti ci si può aspettare di tutto ,ma lui sembrerebbe avere una sensibilità , un modo di sentire lei e la natura veramente diverso da quello che Ileon si era sempre aspettata da un Alto. E poi questa sembra essere una serata speciale e stare sulla spalla di Valstaf ormai sta diventando una divertente abitudine, nell�aria aleggia qualcosa di diverso, misterioso e antico, qualcosa che ritorna dal profondo dei tempi.

VALSTAF § sentiero/ tempio § Un velo di cristallo, sospeso sul tappeto cobalto del cielo, la neve sta sciogliendo i suoi scrigni disperdendo vita.. l'aria ne è piena e lui ne beve come il miele più dolce, come il nettare più puro. Un cammino quasi leggero, sospeso, anche il sentiero ha cessato di esser quella ia di pensiero, quel rivolo di dubbio dell'anima. Il cuore batte all'unisono col vento, ne ascolta la voce ne assorbe il canto. Arpa in spalla come qualunque cantastorie vagabondo come i maestri gaelici bardi che seminavano gemm dorate di poesia sul verde smeraldo dell'erba di Ierne. ha tolto le vesti da cavaliere quella sera, nessun dovere lo chiama che non sia la voce di Lei. ha lascato ogni peso, arma, o scudo che sia la sola ammessa fu la spada, a Ella consacrata in quella notte di luce. Pensiero inevitaile, che riempie ancora più di allora il petto cullarsi nella sua presenza, distendersi ancora una volta nel suo grembo, darebbe tutto per riaverlo e quella sera gliene sarà concesso un seme , di quella pace. Ross come la passione, rossa come la Purpurea la veste (http://congregadeimaestrideimestieri.forumfree.it/?t=31224650 ). Aveva dimenticato il sapore della pace.. il passo si ferma nell'erba dei giardini, un occhiata lla fata sulla sua spalla.. agghindata a festa.. sorride.

EILUNED {Giardini esterni}Ed infine l'erba delicata come una bambina dispettosa prende a solleticarle i piedi protetti appena da leggeri calzari. La luce della luna danza allegra giocando con le colonne che cingono i giardini esterni. I dolci profumi che già il suo naso di bramava assaporare si rivelano ora più forti e deliziosi. Il sorriso sul suo volto si allarga ancora, brillando degli stessi riflessi della Bianca luna. La voce si fa più alta accordandosi a quella della consorella prescelta dalla stessa Dea. Giunta all'altare con grazia vi pone sopra la brocca e , dopo la Somma Stella, prende la ghirlanda intrecciata di rami d'abete adornati con candide rose e gigli la pone sul capo ammantato dei lunghissimi capelli color dell'ebano, tanto scuri da confondersi con la notte. Lo sguardo brilla di emozione e gioia mentre con leggiadri passi si va a porre tra la Signora del Lago e Nixi, il piccolo bocciolo prescelto dalla Bianca. Le loro voci si intrecciano in una dolce melodia, mentre i corpi delicati danzano in onore della Signora della Speranza.

NIVIENNE { Giardini Esterni } � { Piccoli passi, anche i gradini del Tempio verranno discesi, mentre Nivienne dell�Estate andrà a muoversi verso il piccolo altare di bucaneve. Lieve fruscio produrranno le movenze della propria veste sull�erbetta verde e fresca dei Giardini Esterni. Si sente cullata dal canto della giovane Figlia dell�Alba, quasi come se fosse attirata da lei. Smeraldine iridi che vagheranno lentamente sui presenti, prima sulla Dama del Lago, poi sulle Sorelle ed infine per i Fedeli che dovrebbero arrivare a condividere con le Figlie dell�Una e Trina questo Sacro Risveglio, carico di nuova Speranza. Ciò di cui l�Isola Sacra tutta ha bisogno in un momento come questo, dove l�Ombra par esservi discesa. Ormai tutto è pronto, sente Nivienne dell�Estate quella Fiammella che brucia incessantemente dentro di Lei, che Arde, la Passione, in questa Notte in cui è richiamata a fare le veci della propria Stella, della propria Madre. Sarai all�altezza per il Compito che dovrai svolgere in questa Magica Notte? Silenziosamente prenderebbe posto accanto alla piccola Hagall, dopo aver posato il Sacro Braciere sull�Altare, indossando la Ghirlanda intrecciata con rametti di Abete, rose bianche e gigli bianchi. }

HAGALL { Giardini Esterni } � { Alla sinistra della Dama del Lago, similmente a lei, quasi in maniera speculare, indossa la propria ghirlanda, Abete intrecciato con Rose bianche e Gigli d�identico colore. S�incorona da sola, come regina del vuoto, come ombra che brama per ritornare in quelle ombre. La disturbano le voci, le luci delle candele. Sta diventando nervosa ed irrequieta da quando deve calmare il pianto del figlio. Da quando deve stare al sole per lui. Aspetta di sentire la sua Voce, aspetta che lei cominci a invocare la Triade, che calerà su di loro con un solo volto, quello Bianco e immacolato di Arianrhod. Volge appena il capo di lato, spia nel buio con la coda dell�occhio e vede gli Spiriti ammassarsi fra le colonne, silenziosi, rispettosi, quieti. E� strano vederli così, ma comprende che siano consci di ciò che stanno celebrando. }

NIXI (giardini esterni) eccole, le tre Stelle stanno giungendo, ammantate dei tre colori che caratterizzano il loro volto, eppure tutte oggi festeggeranno il bianco. Il tre oggetti sacri vengono posati sul piccolo altare coperto di bianchi fiori. Quando esse sono arrivate, la giovane nordica prende una coroncina di rametti d'abete dall'altare, posandola ad adornare il riccio crine. Ancora le chiare labbra sono dischiusa, ancora la dolce melodia si leva nel giardino. Dolce è la voce che non smette di cantare il risveglio e la rinascita. Altro canto va ad intrecciarsi al suo, quello di Eiluned, aumentandone la bellezza. Ed esso terminerà sol quando la Dama del Lago si avvicinerà all'ara bianca per dare inizio al rituale della Luce. Affianco alla giovane nordica, ci sono la bianca Stella, e Nivienne, la rossa Sapiente. Senso d'attensa e contentezza riempie lo spirito della faciulla. Ora che sono tutte giunte, il Cerchio è stato aperto. Il rituale di Imboc è iniziato. La Speranza sta per arrivare.

CALLISTA {.Giardini Esterni.} . Innanzi ai suoi occhi solo il candido splendore di quell'altare improvvisato nell'infinito verde dei giardini, in cui i suoi smeraldi si disperdono, cogliendola sorpresa per quel sorriso che vien dipinto sul pallido suo volto dai sottili lineamenti d'indubbia origine elfica. Nera rimane solamente la stellina tatuata nel centro della fronte. Perfino gli occhi risplendono nella gioia del canto delle figlie della Vergine, rafforzati dai frusci splendenti della Stella dell'Alba che a lei s'avvicina. Il suo volto non si discosta da quella visione, neppure quando l'ardore della Rossa Nivienne riempie l'aria, nemmeno quando gli spiriti che accompagnano l'oscura Hagall la costringono a lasciar morire definitivamente quell'aria beata e sorridente. Nessuna parola dalle sue labbra, mentre i candidi veli della sua veste si intrecciano, accompagnandola per raccogliere dall'altare la ghirlanda di rametti d'abete, rose e gigli bianchi. In cambio dona la candela che finora teneva stretta, luce dei suoi occhi, luce dell'isola. Quindi, dopo esser ritornata in posizione eretta, tra Eiluned e Hagall, allunga le braccia verso la notte trapuntata di stelle, verso quella luna che va morendo, come le tenebre dell'Oscura, come il nulla che ora i suoi occhi vedono, calando le bianche palpebre. Un attimo solo, una preghiera, un punto di isolamento da ogni problema. { Venite Sorelle, Imbolc è giunto! L�Oscura si sta ritirando, la terra si sta risvegliando dal Suo lungo sonno. } La voce è rauca, eppure è dolce come mai potrebbe esserlo, delicata come mai è stata udita {La Bianca Vergine si fa largo fra noi, La Sua luce ci avvolge. La Madre ancora attende la propria venuta, il tempo del raccolto è ancora lontano. Venite Sorelle, Imbolc è giunto!}

ILEON [giardini esterni]Mille veli fluttuanti nella notte , resi trasparenti e luminosi dalle fiamme che ardono nel braciere, come alcionari e coralli molli fluttuano nella marea, così il dolce camminare della Alte rende simili a sogni il loro incedere, una danza fatta di profumi, di emozione, di leggerezza ,i grandi occhi di Ileon si spalancano , entrando nel giardino i colori ed e gli odori si sono fatti più intensi, la linfa inizia a turbinare la presenza di tanti Alti la rende più attenta, un po� impaurita se non fosse per Valstaf che delicatamente la sorregge e la accompagna. L�attenzione è posta solo su quelle donne che sembrano fluttuare , quasi sollevate da terra sembrerebbero, ed in un sussurro , volgendo il piccolo viso verso l�orecchio di Valstaf alla sua destra chiederebbe�chi sono costoro?�

VALSTAF § giardini esterni§ Ti sento.. l0erba profuma della Tua veste, il vento mi porta la tua voce..e mi spinge a chiedermi dove sei? ti cerco quasi tu fossi vera, ora , qui. Si arresta il passo, le candele danzano mosse dalla melodia del mondo mancano pochi metri, una decina tra lui e le Figlie della triade, qualcosa blocca il petto, si volge verso la fata col cuore in gola '' Ancelle della dea .. sacerdotesse.. colei- indica col muto gesto del viso la somma - è la signora di avalon un sussurro il verbo qusi temesse di rompere quel velo argenteo che copre l raduretta , l'altare, le fronde.. quindi lentamente si porterebbe verso il cerchio delle Figlie, un inchino muto alla Somma, sua mentrice. quindi sceglie un loco a circa 5 mt dall'altare, lo sceglie centrale, perchè tutti e tre i volti rappresenti.. si china sulla fata allungherebbe il braccio per permetterle di saltar su un ramo basso fiorito..'' queste donne servono la dea..'' sussura. quindi si siede su un masso.. traaendo dalla sacca di cuoio l'arpa e posando la spada nell'erba di fronte a se come quella notte. .un profondo respiro.. dalla terra, al vento, al cielo fin sopra le stelle.. come un unica scia di energia color del bianco candido della vergine fanciulla che si sveglia.. la musica comincia a irradiare la notte..§ Fiamma viva, voce sola.. ne buio alza appena gli occhi alla terra. luce forma chiara e pura.. regala mille lacrime alla notte, tutte e scioglie le gemme di cristallo, dalla neve.. la terra brulla respira, e torna al sibilo del vento il suo sorriso. timido, forse innocuo miracolo del verde seme che fa appena i primi sbadigli.. e il fiume goggia a goccia che diventa mare e mara a mare vita diventa vera. e tutto, per una debole fiamma...è bastato il suo apparire a dissipar l'urlo dei corvi, a carezzarsi di erba nei prati .. scioglie la pietra che porta il peso e lungo pensare.. una fiamma, Viva . una e triplice ..dal suo seme la foresta del mondo.. § musica. doce come mai ha fatto.. come mai ha detto. a iridi chiuse suona.. sembra apea conscio della presenza delle sacerdotesse..
[TURNI: HAGALL-NIVIENNE-EILUNED-NIXI-VALSTAF-ILEON-CALLISTA ]

HAGALL { Giardini Esterni } � { L�attenzione torna sulla voce della Somma Stella, che come previsto innalza le braccia al cielo e dedica a questo un tono solenne e familiare. Chiude gli occhi anche lei, anche lei si unisce a questa notte come fosse prolungamento delle sue ombre. Poi quando la voce di Callista si spegne, la sua si accende come fosse la fiamma delicata ma luminosa di una candela. Apre gli occhi e prende la Terra dall�ampolla, quindi la trasferisce nella ciotola vuota posta al centro dell�altare. } E� giunto il Tempo Oscura Signora! Il Ghiaccio si scioglie, la Terra si Risveglia, il Vostro Compito è Giunto al Termine. Signora dei Corvi, avete Vegliato Saggiamente sul Suolo Sacro, sul Buio, sul Freddo e sugli Spiriti, ora dovete farVi da parte. Anziana, Oscura Signora, Imbolc è Giunto, e con esso il Tempo di Arianrhod! { la stellina che ha in fronte prende vita e si nutre della luce che la circonda (Luce di Stella Liv2) }

NIVIENNE { Giardini Esterni } � { Il profumo dei fiori disposti sull�Altare, delle cibarie e dell�incenso all�Abete si sparge per l�aere, insieme ai canti ed alla musica, mescolato in un tutt�uno e donando la giusta atmosfera, come la luce delle candele che rischiara i volti delle Sorelle. Non può notare i presenti che si sono avvicinati, in quanto darebbe loro le spalle. Inspira la Sapiente del Meriggio cercando di concentrarsi solamente su Cerridwen, Fiamma che Arde incessantemente, Madre, Giusta e Guerriera, Passione che le scorre nelle vene, come il Fuoco, cuore che comincia a batterle più velocemente nel petto andando a chinarsi per prender un rametto di Abete per posarne un�estremità all�interno del Sacro Braciere, di modo che possa prender fuoco, Risvegliandosi dalle Sue Braci Ardenti. Infine andrà ad infilare l�estremità infuocata del rametto di Abete nella Terra gelida in posizione verticale, appena versata dalla Sorella del Vespro, nella ciotola d�Abete posta al Centro del piccolo Altare, spegnendosi. Le scarlatte labbra si aprirebbero ora, favellando in tono armonioso. }Non è ancora il Vostro Tempo Rossa Signora! Il Ghiaccio si scioglie, la Terra si Risveglia, il Vostro Tempo ancora non è giunto. Signora del Cerchio, ancora dovrete Attendere Giustamente, le Fiamme rimangano ancora sopite, la Ruota presto girerà ancora. Madre, Rossa Signora, Imbolc è Giunto, e con esso il Tempo di Arianrhod! { E sol allora, mentre l�Invocazione sarà al culmine, la rossa stella tatuata sulla sua fronte incomincerebbe a brillare di un alone rossastro. (//Luce di Stella lv. 3) }

EILUNED {Giardini esterni} Ora che come un'onda la Luce della Bianca Signora muove la sua danza. La Somma Signora l'ha richiamata, ha chiesto la sua Presenza. Ed ella, se avrà risposto, pervaderà tutte le ancelle, lei compresa con la sua potente luce che come un fiume riempirà la piccola Eiluned che ancora più dolcemente proseguirà il suo canto mentre si avvicina all'altare. Solo allora il melodioso canto cesserà, per lasciare che le labbra pronuncino l'invocazione alla Bianca Vergine, mentre l'acqua contenuta nella brocca lentamente sarà versata nella ciotola intagliata nello stesso legno * E' giunto il Tempo Bianca Signora! Il Ghiaccio si scioglie,la Terra si Risveglia,finalmente è giunta la Speranza della Vostra Luce. Signora delle Acque, Vegliate sul Rinnovamento della Vostra Terra,sulla Luce e sulla Speranza di nuova Vita, camminate fra noi Vergine, Bianca Signora,Imbolc è Giunto,e con esso il Vostro Tempo*. La voce melodiosa di Eiluned pare accordarsi al gorgoglio dell'acqua che lascia il legno per il legno, andando a raggiungere la Terra e il Fuoco. Cioè che è passato e ciò che sarà in quel cerchio che perpetuamente gira. La stella sulla sua fronte brillerà di una luce bianca e pura [skill Luce di Stella liv. 5]mentre, come se stesse ancora danzando, tornerà al suo posto assaporando la presenza della Bianca. Ai fedeli presenti donerà uno sguardo e il più puro dei sorrisi, luminoso come la stella sulla sua fronte.

NIXI (giardini esterni) il cerchio è chiuso e brilla di tante luci colorate, bianche, rosse, nere. Eppure è il bianco il colore che domina questa notte speciale. Gli occhi azzurri della Sacerdotessa sono rivolti all'altare fiorito. La Dama del Lago richiama le figlie per festeggiare la Luce. Ecco che si fanno avanti le tre Stelle, che invocano, uno dopo l'altro, i tre volti della Triade. I gesti rituali si susseguono. La terra sacra è versata nella ciotola e il rametto d'abete infuocato vi è piantato. Infine l'acqua pura va a nutrire la terra e la piantina: i tre elementi si sono congiunti all'interno del ricettacolo. Sale la tensione, sale l'attesa, per quella risposta che forse giungerà presto. Pur rimanendo al suo posto nel cerchio, immobile, anche la giovane nordica si concentra in una preghiera senza voce. Così il suo spirito cerca di avvicinarsi alla bianca Signora. E della Sua luce bianca, diversissima da quella emanata dalla candela, inizia a risplendere la candida stellina che adorna la fronte della fanciulla [luce di stella liv1]. Dolce canto giunge alle sue orecchie, accompagnato dal suono che pare arpa. Eppure non è la voce di una Sorella, ciò la spinge a volgere per un momento lo sguardo e posarlo, benevolo, su quel fedele venuto ad assistere alla festa della Vergine. Strana è la lucina verde che gli brilla sulla spalla e che le ricorda qualcosa... qualcosa di importante. Ma ora non c'è tempo per pensare, ma solo per gioire di quella Luce che brilla su loro e dalle stelle sulle loro fronti.

VALSTAF § giardino esterno§ Miele drato, nettare di luna dalle corde di budello dell'arpa che sembra mettersi in un angolo come il cavaliere di fronte al Miracolo della rinascita di Imbolc, si defila nella notte, se alzasse gli occhi vedrebbe le fronti delle ancelle splendere come fatte della seta più pira di selene, diademi di sacra ital, stelle cadute sulla terra perchè ne mondo del fango umano si veda la Sua. § All'altare degli agnelli ciechi hanno posato il coltello..hanno abbassato lo sguardo, neppure la crudeltà può aver parte contro quello sguardo di ombra mite e benevolo del filgo della terra , e fa quasi male il suo sguardo,. non chiedeva altro di darci carne, di darci il suo frutto.. di toglierci la fame del corpo , perchè lo immoliamo a un tempo senza speranza? Un agnello, dal'atare spezzato da una lacrima, del carnefice, che perm una volta ha deciso vita, e allora via, va lanciando un ìgrido, tornando a prender come fosse acqua pura la libertà. una fiamma ha spaccato le sue catene.. è libero.. e può ancora donare vita al sapiente,, Fattrice delle genti toglie il latte per versarlo nei nostri calici questa notte..e uscendo nei mattini darci ancora un germoglio di eterna primavera ..§ la testa non si alza, anche se oto non perde respira quel che può, quanto può.. quel che gli è stato dato da una fiamma .. anche la sua vita.

ILEON [[giardino esterno]Si solleva lentamente Ileon quasi a non voler interrompere quel fluire di energia che sente attorno a sé, Valstaf le permetterebbe di scendere , piccoli passi per poi sedersi su di un ramo, incantata e stupita, avida di sapere, per la prima volta si trova di fronte all�incarnazione terrena della Dea , le note del cavaliere che l�ha accompagnata danzano nell�aria e mille echi antichi risuonano, l�atmosfera si riempie di emozione pura, la sente fluttare attorno e dentro di sé, sente parole che le giungono oscure ma sa che dentro ad esse vive un significato più importante, un rito atavico, a lei sconosciuto ma che la coinvolge, ora tutto sembra perfetto solo l�attesa dopo aver assistito alla venuta di acqua terra e fuoco. L�aura si allumina di un verde intenso e la fata attende.

CALLISTA {.Giardini Esterni.} . La candida stoffa che ricopre le braccia della Dama del Lago ricade sull'avambraccio nelle sue movenze, rivelando il suo chiaro incarnato, argentato nel riflesso della luna. Sguardo che per lunghi attimi rimane ipnotizzato dalle parole che lei stessa ha mormorato, ritrovando il proprio eco nelle voci così differenti che si concentrano in un unico canto. Quello dell'Una e Trina. S'abbassa il volto della mezzosangue, occhi sgranati fissi innanzi a sè, ad osservare per la prima volta coloro che hanno deciso di unirsi alle Sue Ancelle per onorarLa. O meglio, colui che ella stessa ha invitato, intonando la perfetta melodia per accompagnare le loro voci. E dovrebbe riuscire a scorgere qualcosa che mai prima d'ora ella ha notato, sopra le spalle dell'esperto [//Infravisione +2]. Non un attimo in più si soffermerà oltre il Cerchio creato, perchè se l'invocazione alla Vergine, alla Madre e alla Vecchia sono riuscite, allora la sua stella, dal centro della fronte, inizierà a brillare d'ogni colore conosciuto, sfociando infine nella più pura delle luci, quella che da questo momento dominerà l'Isola intera [//Luce di Stella liv.6] { Vergine Sposa, Imbolc è giunto! Il ghiaccio si scioglie, la terra si risveglia bagnata dalle Tue Acque, che la irrorano e la dissetano.} Lentamente le braccia ritornano ad accarezzare i piccoli fiorellini tessuti tra le pieghe del primaverile abito e la sua voce s'innalza nella notte, superando ogni ombra, ogni oscurità, brillando come la più preziosa delle stelle { Ascolta le Tue Figlie, l�Alba è giunta, rinnovata dopo l�Oscurità. Vergine, Bianca Signora, Imbolc è Giunto, e con esso il Tuo Tempo! } Muore il suo verbo, eppure echeggia ancora la sua invocazione alla Regina della Primavera, mentre d'un passo avanza, riprendendo quella candela gialla dall'altare, lasciando colare la cera calda nella ciotola intagliata nel legno d'abete. L'ultima cosa che la mezzelfa dovrebbe riuscire ad osservare, è l'acqua che esce da quel recipiente, riversandosi sull'altare e sulla terra. Maggiore di quanta Eiluned ne ha versata. E poi tutto diverrà fonte di luce e di vita, come una cascata di bianca energia, in cui ella si ritroverà rifugiata in un piccolo angolo nascosto della propria mente, ad osservare le proprie labbra muoversi, a percepire un'estrane presenza che ha preso possesso del suo corpo. La Sua presenza.

E cosa udiranno le Figlie della Triade da quel corpo che non appartiene più alla bionda mezzelfa, ma che si trasforma, rinasce come il bocciolo d'un candido bucaneve, spuntando dalla coltre di neve e ghiaccio in cui la terra s'era riposata? Cosa vedranno, in quel corpo che s'innalza da terra, inondato da una chiara luce che forse tutta l'Isola riuscirà ad osservare, in quei lineamenti che leggeri prenderanno la forma d'una fanciulla in fiore, di una sposa la cui bellezza acceca perfino quei fedeli che si sono radunati per onorarla?

Foglie di primavera, che dall'isola partono per portare il tepore e il caldo canto delle creature verso le altre terre per sciogliere i catenacci del freddo inverno. Una fenice solca il cielo tra queste foglie, dietro di sè si lascia una scia di cenere, ma la fenice è bella come non mai, i colori splendenti e sgargianti. Si posa sul tempio, sulla sommità, lasciando lì un solo unico granello di cenere che scivola verso l'altare.
Ma la fenice vola via molto presto lanciando un grido stonato e stridulo guardando oltre, verso dove è ignoto.


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