Forum delle Sacerdotesse del gioco di ruolo Isola di Avalon

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)O( Yule 2009 )O(

Ultimo Aggiornamento: 01/01/2010 20:26
01/01/2010 20:26
 
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RIASSUNTO: Le Sacerdotesse si ritrovano nella sala circolare per celebrare il rituale di Yule, il solstizio d'inverno.

COMMENTO: anche se eravamo in poche è stato comunque molto carino. Un grazie a Renesme e Arshal!


RENESME {*..Nicchia Rhiannon --> cerchio..*} Velato è il tuo corpo, velato è il visetto efebico, bianco come la neve sotto quel drappeggio scuro come le ombre. Le ciocche bionde sono acconciate in una crocchia perfetta ed alta sulla nuca, fermata con un nastrino in raso nero. Gelida la tua espressione, senza un sorriso, quasi fosse un ricordo di quella tenebra che dalla nicchia dell’anziana ti chiama. Perché tu oggi sei la Vecchia, sei l’Oscura Signora. Potresti sembrare di ghiaccio, perfino quelle manine affusolate che mantengono l’ametista, avvolta in quel panno scuro e morbido, sono rigide, seppur la cura con la quale la trattieni è smisurata, quasi fosse la cosa più preziosa del mondo. Ancora gli occhi sono tutti per quella statua in ebano, saettano sul Pugnale sacro e tornano poi vigili sulle fattezze scure, attentissimi. Ora ti volti, lasciando che quei veli scuri come la notte che sta per sorgere fruscino, cantino sibilanti di questo rito che si sta per compiere. Yule, il giorno più corto dell’anno. Strano, proprio Martia te ne aveva parlato e ti aveva raccontato con tanto entusiasmo queste cose, lei che proprio del Vespro è Figlia. Osservi ora finalmente le altre due sorelle, rimanendo algida nell’espressione, mentre le tue labbra continuando a schiudersi invisibili sotto quei veli in una preghiera vera e costante. Ti avvicini all’altare, per poi passargli di fianco e dirigerti nei pressi del calderone, dove il cerchio andrà a unirsi e a celebrare un’altra tappa di quel giro di ruota che mai cessa e accompagna le vostre vite.Le braccia gracili ora verso quella volta visibile andranno ad alzarsi, quasi a chiamare a te il cielo, continuando a stringere l’ametista e il panno nella mano mancina. Come una nenia ritmica questa volta le tue labbra andranno a schiudersi, lasciando che l’invocazione echeggi e rimbombi in quelle mura silenziose della Vostra casa, la Sua casa! * *Gira la ruota del cerchio eterno, nel buio ci ha strette la morsa dell’inverno notte che giunge che allunga le sue ali nere notte che rivela le sue intenzioni vere! Giungete, figlie di una e di tre volti, giungete sorelle. Celebriamo il Mistero della ruota che gira figlie delle tre Stelle!** Il mento è alto, il portamento è sicuro e sapiente in quell’avanzare lento e ossequioso, in quel coro di voci unite da un legame talmente profondo da definirlo addirittura indissolubile.

ARSHAL [Nicchia Cerridwen/altare maggiore] ferma tra le ombre che la nicchia della Rossa crea, la sacerdotessa del meriggio osserva lo spazio che davanti a lei si stende, per il momento deserto. Gli occhi chiari si fermano presto sull'altare maggiore che nasconde in buona parte il calderone posto oltre esso. Sa che il Tempio non è per niente deserto, sa che alla sua destra si trova una delle sue sorelle e che un'altra attende alla sua destra...soltanto i muri delle nicchie le separano. Le mani sono abbassate all'altezza del ventre, poggiate sulla veste rossa che l'angella indossa, e tra quelle mani ambrate si trova un panno nero, chiuso a celare una candela del colore della Giusta. Non si volta ad osservare la statua che si trova alle sue spalle, anche se quella stessa immagine pare essere indelebile nella sua mente. Vede, al limite del proprio campo visivo, un qualche movimento e sa che le sorelle si stanno muovendo, sa che il rito ha avuto inizio. Anche i suoi piedi scalzi iniziano a muoversi e l'orlo della veste, così come i lunghi capelli castani ondeggiano in quel silenzio che presto verrà rotto dalle voci delle tre ancelle che all'unisono invocano la Dea, come all'unisono si muovono. Così diverse quelle voci, eppure così bene paiono amalgamarsi alle orecchie di Arshal, la cui voce risuona decisamente più alta di quanto ella non sia solita utilizzare, eppure sempre profonda e piena ''Gira la ruota del cerchio eterno, nel buio ci ha strette la morsa dell’inverno notte che giunge che allunga le sue ali nere notte che rivela le sue intenzioni vere! Giungete, figlie di una e di tre volti, giungete sorelle Celebriamo il Mistero della ruota che gira figlie delle tre Stelle!'' Inizia ad aggirare l'altare, mentre ancora le parole rompono il silenzio del Luogo Sacro, tenendo lo sguardo fisso su quel punto del cerchio che dovrà raggiungere.


NIXI (nicchia di Arianrhod-->altare maggiore) avanza il giorno più corto dell'anno, in cui la luce al massimo si ritrae per lasciare il cammino alle ombre nere dell'Anziana. Eppure esse non riescono a lambire quella nicchia in cui il chiarore regna perpetuo e dove veglia la bianca statua di Colei che è Pura. La più giovane delle Sue figlie sta dinnanzi a quel candido simulacro. E' avvolta dalla veste azzurra come il cielo terso. I capelli sciolti ricadono in un mare di riccioli castani. Tra le mani tiene una ciotola, che contiene l'acqua attinta dal pozzo sacro, completamente avvolta da un panno nero che la sottrae alla vista e al contatto con la bianca pelle della fanciulla. Tanta era stata l'angoscia che aveva attraversato il suo viso in questi giorni, eppure in questo momento, dinnanzi all'immagine della Vergine e al rito che sta per compiersi, nulla di ciò si vede più, ma solo un'eterea serenità. Muovono i piccoli piedi nudi, con passo grazioso, come nuvoletta mossa dal vento, escono dalla nicchia portandosi verso l'altare maggiore, dove dalle altre due stanno giungendo altre due Sorelle: Arshal, che impersonerà la Rossa, e Renesme che impersonerà l'Oscura. Si sta per aprire Cerchio intorno all'ara su cui è posato un calderone pieno d'acqua. Solleva le braccia, alzando quel nero involucro che protegge l'acqua. Tre voci si levano, diverse, in un coro armonioso che a Lei giungerà. "Gira la ruota del cerchio eterno, nel buio ci ha strette la morsa dell’inverno, notte che giunge che allunga le sue ali nere, notte che rivela le sue intenzioni vere! Giungete, figlie di una e di tre volti, giungetesorelle! Celebriamo il Mistero della ruota che gira figlie delle tre Stelle!" così recita la bianca figlia. Inizia il rituale di Yule, il solstizio d'inverno, che porta con se il seme della Luce che al suo momento tornerà.

RENESME {*..altare --> cerchio..*} Ancora avanzi, fino a che i tuoi piedini nudi non troveranno l’esatto posto nel cerchio, per te ch questa sera sei l’Oscura,sei l’Anziana. Il visetto sembra ibernato, seria l’espressione sul tuo volto, violacee le occhiaie che sotto quei veli di ombre non possono vedersi, che ti cerchiano quegli occhi grandi e verdi che sembrano essere fissi nel nulla. Eppure il nulla si confonde con il tutto, con quell’ipnosi alla quale ti abbandoni guardando fisso il calderone, come se fosse l’unica cosa presente in tutto il Tempio. Eppure in questo giorno sei più legata ad uno dei tre volti, perché così è stato scelto e così sarà. Le mani tornano lungo i fianchi, solamente congiunte in grembo, facendo si che il panno con l’ametista sia ben mantenuto da entrambe. Ma è solo un attimo quello in cui quella postura rimane statica, poiché appena anche le altre sorelle si saranno unite in quel cerchio che rappresenta la Ruota, di nuovo le tue nude estremità torneranno a baciare la pietra serena, gelida, o forse è solo la tua impressione. La tua veste ancora accarezzerà il pavimento, ancora i drappeggi che ti coprono il volto danzeranno in quelle ombre fitte oggi più che mai, come spettri silenziosi. Braccia che di nuovo si volgeranno verso il cielo, seppur non come prima, rimanendo più basse, parallele a quell’acqua Sacra del Pozzo con la quale le tue iridi smeralde si scontrano, solenni come i tuoi tratti austeri, grandi, che forse per la prima volta da quando qui sei giunta dimostreranno la tua età o addirittura qualcosa di più. Tu sai quanto successo fino ad ora, quante sono state le difficoltà e quanti i dolori, eppure ora sembra che questi siano scivolati via, senza lasciare traccia nel tuo animo. ** io sono la Saggia, la falce che miete le stelle, dei corvi ho la voce, io sono la Vecchia sorelle! Notte il mio regno, questo è il mio tempo sovrano..Questo il dono che vi elargisce la mia mano!** Tono talmente gelido da sembrare palpabile nei suoi spigoli, nel suo rigore. Un’invocazione che tuona in quelle mura, in quel cerchio che sta celebrando Yule. E sarà proprio allora, quando l’ultima parola si sarà appesa come un’ombra nel silenzio, che le tue manine lasceranno che l’ametista cada, finendo in quel calderone che la inghiottirà tingendo di Vespro le sue acque. La seguirà il tuo sguardo, per poi dopo qualche secondo ritrarti e tornare al tuo posto, attendendo che anche le altre due sorelle facciano la loro invocazione.

ARSHAL [pressi altare maggiore] di fronte all'altare maggiore si ferma l'ancella del meriggio e su di esso per un istante si posa il suo sguardo, per poi scivolare sul calderone che tra le tre si trova. La voce si spegne e lo stesso fanno quelle della sacerdotessa dell'alba e dell'iniziata che oggi indossa il velo dell'Oscura. In silenzio, vede quest'ultima avanzare verso il calderone ed ascolta le sue parole, finché ciò che la giovane porta tra le mani non sarà lasciato cadere nell'acqua. E' il momento che sia lei ad avanzare, mentre la sorella torna ad occupare il proprio posto all'interno di quel piccolo cerchio che oggi fatica a mostrare la propria forma, dato che così poche sono le ancelle che lo compongono. Si ferma e ancora non abbassa gli occhi chiari sull'acqua che si trova all'interno del calderone, ma allunga le braccia sopra esso, continuando a sorreggere la candela spenta che il nero tessuto nasconde alla vista, le dita sottili chiuse su esso con leggerezza, senza realmente stringere l'oggetto. Nuovamente le labbra si schiudono e la sua voce calda risuona, alta, chiara, calma ''Io sono la Giusta, di amore e passione io sono voce io sono la Madre feconda, come la fiamma so essere feroce, torneranno mature le messi, il mio regno tornerà sovrano e fino ad allora, questo è il dono che vi lascia la mia mano!'' e nello stesso momento in cui l'ultima parola viene pronunciata, le dita s'aprono, le mani si dividono, lasciando che drappo e candela cadano in quel luguido nero su cui per un istante lo sguardo della sacerdotessa s'abbasserà...e infine, ruota nuovamente su sé stessa, per poi ripercorrere quel breve tratto che la porterà a fermarsi tra le due sorelle. Tornerna a voltarsi verso il calderone, verso l'altare ed attende che anche l'invocazione della figlia dell'Alba si unisca.

NIXI (altare maggiore) il sacro Cerchio è stato aperto, i tre colori si sono riuniti dinnanzi all'altare, attorno al canderone pieno di acqua. Come azzurra statua rimane la nordica fanciulla, nella sua serenità apparentemente intoccabile. Segue con attenzione ogni movimento delle Sorelle. Si fa avanti la Piccola Luce velata di scuro. La sua acuta voce decanta l'invocazione all'Anziana, le cui ombre sono sovrane nel giorno più corto dell'anno. Renesme lascia cadere nel calderone il fagotto nero che teneva in mano. Come questo tocca la superficie dell'acqua esso si dissolve; la pietra di ametista si posa sul fondo e l'acqua diventa scura e densa come la pece. Si fa avanti poi Arshal che invoca la Madre. Ella lascia cadere la candela rossa che portava con se nella scura pozza vorticante, sottraendola alla vista. Il nero e il rosso hanno compiuto i loro gesti rituali, ora è il momento del bianco. Si avvicina al calderone la giovane nordica, con grazioso passo, in un fruscio azzurro. Solleva le braccia, portando la ciotola coperta in alto sopra alla pozza nera. Si aprono le chiare labbra, si leva la dolce e bassa voce. "Io sono la luce che piano rinasce, sono la candida tra le tre stelle, pura e innocente, sapienza detengo, io sono la Vergine sposa, Sorelle! E in questa notte che pare eterna attendo il mio tempo, il mio regno che torna sovrano! Venite e osservate il dono che ho per voi, quello che vi lascia la mia mano!" così invoca la sua Signora. Tenendo ancora sollevata la ciotola la mano destra ne toglie il velo che la ricopre facendolo cadere nel calderone dove si dissolve. Poi si accinge ad inclinare la ciotola, versando lentamente l'acqua pura contenuta. La piccola cascata si riversa nella scura pozza ma non si mescola con essa, come fosse olio sull'acqua. Il tutto inizia a voticare velocemente senza tuttavia mischiarsi. Non si muove tuttavia la bianca figlia, rimane ferma ad osservare il contenuto del calderone, attendendo che le Sorelle si avvicinino a loro volta.

RENESME {*..pressi altare | cerchio..*} Così come tu hai fatto anche le altre hanno recitato la loro invocazione, dopo che le tue mani hanno lasciato l’ametista cadere nell’acqua e il tuo sguardo ha visto dissolverla. Rimani algida e distante, dietro quei drappi neri che ti avvolgono interamente, nascondendoti agli occhi altrui. Solo quando scorgerai l’acqua farsi scura, amalgamarsi con ombre e diventare densa allora ti avvicinerai nuovamente, solenne, con passo sicuro ed il mento ben alto. Le tue iridi smeraldine osserveranno che la limpidezza dell’acqua versata dalla Stella dell’Alba non si mescolerà con quella di nero tinta, ma che invece avverrà il contrario: queste due si scinderanno piuttosto, risultando ben divise, cominciando poi a vorticare, senza sosta, come se fossero la ruota, come se ne dimostrassero il suo scorrere frenetico in una danza sconosciuta. Sarà allora tempo di una nuova invocazione, nella quale le tre voci si amalgameranno divenendo una sola..**Questo è il tempo che segna il cammino! la notte finisce, presto giunge il mattino.. che torni quello che deve tornare e il cerchio sempre continui a girare** Si continui a girare proprio come l’acqua nel calderone, che ancora senza sosta si agita e vortica sfrenata, instancabile.

ARSHAL [pressi altare maggiore] la dolce voce dell'ancella dell'Alba si spegne ed Arshal avanza mantenendo il proprio silenzio, finchè i piedi scalzi non si fermeranno vicino al calderone e lo sguardo andrà a cercare lo scuro contenuto del calderone, a cui ora s'è aggiunta la limpida acqua e per un istante osserva quel vortice che s'è creato. Nuovamente le tre pronunceranno le stesse parole in coro, come se un'unica persona parlasse con tre voci distinte...e le mani della sacerdotessa resteranno inerti lungo i fianchi, il volto ambrato e la rossa stella sulla fronte ben visibili nonostenate i capelli sciolti. Leggermente più basso è il tono della sua voce, per far sì che con maggiore naturalezza s'amalgami alle voci delle sorelle, eppure il calore di poco prima non è svanito ''Questo è il tempo che segna il cammino la notte finisce, presto giunge il mattino che torni quello che deve tornare e il cerchio sempre continui a girare.'' Ancora una volta le parole si spengono, ma la sacerdotessa continua ad osservare il contenuto del calderone.

NIXI (altare maggiore) il Mistero del calderone prosegue nel suo compiersi. I veli si dissolvono diventanto pece, l'ametista e la candela scompaiono nel gorgo scuro, l'acqua non si mescola rimanendo pura e chiara. Il tutto vortica seppur non ci sia nulla che lo muova. Le due Sorelle si avvicinano all'altare raggiungendo la giovane nordica. Tutta la loro attenzione è rivolta all'interno del calderone e a ciò che si sta compiendo. Si ricompone intorno ad esso quel cerchio sacro fatto dei tre colori, di tre luci così diverse tra loro. Ancora una volta il silenzio mistico del sacro luogo si rompe, un'armonioso coro di voci si leva nell'ultima invocazione che segnerà la volgersi alla fine di quella celebrazione e il compimento di ciò che deve essere in questa buia giornata. Si muovono le chiare labbra della bianca figlia, che insieme alle altre invoca la Dea. "Questo è il tempo che segna il cammino! La notte finisce, presto giunge il mattino! Che torni quello che deve tornare e il cerchio sempre continui a girare!". Torna la quiete, ma essa è piena d'attesa per giovane nordica. Le azzurre iridi rimangono attente e volte al vortice nero.

RENESME {*..pressi altare | cerchio --> alcova..*} Quasi come se quel turbine fosse la rappresentazione di ciò che in questo periodo affoga e turba la tua mente, di pensieri che vorticano inesorabilmente nella tua testa. Rimani zitta, attendendo che qualcosa cambi di nuovo, aspettandoti da quel cerchio un’ulteriore evoluzione silente, simbolo del fatto che Lei c’è, è lì con Voi e Voi ora siete Lei. Inchiodato in tuo sguardo su quell’acqua che pian piano sembra quietarsi, si placa come le onde in una notte di burrasca che raggiunge finalmente il suo termine, lasciando di se solo un vago ricordo, tornando limpidissima come la Vergine. Una fiammella risorge dal fondo, la candela cremisi la cui fiamma si dibatte e emana bagliori e ombre, dei quali quella tenebra che torna si nutre, affievolendola pian piano, offuscandola fino a spengerla. E tutto torno a tacere, oscuro e buio come la notte che è nata anche fra queste mura del tempio, in questo giorno in cui le luci son state flebili. Perché oggi è Yule, perché la ruota ha regalato all’Isola e al mondo intero un’altra tappa. Un inchino porgi, con quei veli che li librano nell’aria come libellule notturne, portando le manine in segno di preghiera e rispetto sul petto, piegando il busto verso le sorelle e verso il calderone. Tutto è stato celebrato, ora è tempo di tornare nella tua alcova.

ARSHAL [pressi altare maggiore/navata centrale] l'acqua si placa e torna ad essere limpida, come all'inizio del rito che s'è appena compiuto. V'è silenzio sotto lo sguardo dei tre volti che dalle nicchie piono osservare ciò che accade, le fanciulle che hanno scelto per servirle...e lì, posata sul fondo e circondata dal limpido liquido, la candela che lei stessa ha portato e lasciato cadere è visibile, priva del tessuto nero che la nascondeva, rossa e la sua fiammella s'alza a dispetto di quell'elemento che dovrebbe vincerla. Il sole tramonta sul lago e lntamente scendono le tenebre, ma lì, all'interno del Tempio, la promessa della luce che seguirà al buio si rinnova. Eppure, quell'immagine dura solo per pochi istanti ed infine quella piccola luce si farà sempre più debole, il liquido tornerà oscuro, ancora sono le tenebre dell'Oscura a regnare. Per poco non pare essere in grado di scostarsi dal calderone e d'allontanare il proprio sguardo dal suo contenuto, ma infine indietreggia di alcuni passi e si ferma per osservare le altre ancelle, che probabilmente s'allontaneranno...e presto lei stessa si volterà, dopo aver chinato leggermente il capo in direzione delle sorelle...o della Dea stessa, per incamminarsi lungo la navata centrale.

NIXI (altare maggiore) attenta osserva il contenuto del calderone che ancora vortica, senza che l'acqua si mescoli con la pece. C'è silenzio tutt'intorno nella sala circolare. D'improvviso il liquido scuro smette di vorticare, inizia a svanire l'oscurità di cui pareva fatto. Esso torna ad essere acqua limpida e tranquilla. Gli occhi della bianca figlia osservano oltre quella superficie pura e cristallina. Nel fondo del calderone una piccola luce gialla si scorge: è la candela rossa che arde pur essendo completamente immersa nell'acqua. Il lievissimo bagliore si riflette sulle sfaccettature della pietra d'ametista posata a fianco. E' sono un momento tuttavia perchè ben presto la piccola fiamma si spegne completamente. L'acqua, poi, torna ad essere scura e densa come la pece, ma questa volta completamente, nascondendo gli oggetti. Ecco, il Mistero del calderone si è compiuto e in esso si può leggere chiaramente la Sua presenza, poichè non dalle mani delle tre figlie avviene tutto questo. Così si conclude la sacra cerimonia del sostizio d'inverno. Le ombre della sera hanno già da tempo inghiottito l'isola sacra. Come le Sorelle anche la nordica abbandona il calderone, che chissà cosa conterrà il giorno successivo. Dopo aver dato un'ultimo sguardo al calderone e alle nicchie si volta e riprende a camminare per raggiungere Arshal che già si è avviata lungo la navata centrale.
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