Mitrhil

ASPETTO FISICO

Altezza: 1,65
peso: Kg. 52
Lunghi capelli Biondo cenere fermati da un diadema
Occhi di un grigio intenso e labbra dal colore dei boccioli di rosa. Età: 28 anni

ALLINEAMENTO Neutrale Buono

CLAN NORDICO { SKIL DI RAZZA SANGUE FREDDO lvl 3 }

ABBIGLIAMENTO: Sotto uno spesso mantello verde s'intravede una lunga tunica grigio perla cangiante fatta di tanti veli sovrapposti fermata sotto il seno da una piccola cinta argentata.
Al collo porta un ciondolo,regalatole dalla madre, a forma di cigno (I cigni sono il simbolo di saggezza, amore sincero, fedeltà per la/il propria/o compagna/o, innocenza, purezza, forza e coraggio. Il cigno dona la capacità di interpretare i sogni e rappresenta l'evoluzione spirituale. E' legato all'acqua (dove nuota), all'aria (dove vola) ed alla terra (dove si posa), ma rappresenta soprattutto il fuoco del sole da cui trae il suo potere per padroneggiare gli altri tre elementi. Rappresenta la comunicazione fra gli elementi, fra i diversi mondi e come animale sacro alla Dea è considerato un simbolo del sole e un messaggero degli dèi, benefico e sacro possessore di poteri magici legati alla musica e al canto, uniti ai poteri terapeutici del sole e dell'acqua: il cigno rappresenta anche la luce interiore dello spirito umano, la scintilla divina nell'uomo. Il suo volo è paragonato al ritorno dello spirito verso la propria sorgente e rappresenta la parte dell'uomo che tende al bene, al meglio di sé, alla perfezione, alla spiritualità.)

CARATTERE Dolce, è solare come il mese in cui è nata, un'idealista per definizione, romantica. Dall'aspetto può sembrare una creatura fragile quasi eterea è invece forte nello spirito e determinata, come il nome che porta voluto dal padre. (Mithril, detto anche vero argento)

BG: “Mio padre Neithen Ewein era il gran druido del villaggio alle pendici del monte Graupius, in Caledonia, mentre mia mamma, Lysanda, figlia a sua volta di druidi, soleva riempire le nostre giornate cantandoci le ballate delle ere che furono. La loro unione fu fortemente voluta per gemellare le due regioni vicine. Io nacqui in una calda notte d’estate, era il 17 di Duir. Mitrhil è il nome che mio padre scelse per me. Un nome insolito per una bambina, di un metallo per la precisazione; forte e resistente ma allo stesso tempo leggero, molto simile all’argento, ma che non si offusca mai.
Il cielo, quella notte, era stellato ma senza luna… una dolce e celestiale melodia accompagnava il mio primo vagito… non so chi fosse a cantarlo, ma io me la ricordo molto bene. Chiesi tante volte a mia madre se fosse stata lei a cantarmi quella canzone quando venni al mondo, ma lei ogni volta mi ripeteva che era stata la Dea stessa a cantare quella notte, perché secondo la profezia di una vecchia maga io sarei stata la “prescelta”! Prescelta? Ma per cosa? I miei genitori non hanno mai saputo dirmi altro e intanto crescevo affinando l’arte del musico e la conoscenza delle erbe; imparando a venerare la natura, i boschi sacri nonché la Dea con la sua spiritualità che unisce il nostro amore per la terra al nostro amore per la creatività e per le arti. Mia madre era maestra nel suonare la cetra; ma benché anche io fui iniziata a quello strumento, la mia vera particolarità o il mio personale dono era la voce. “Hai la voce delle fate” mi ripeteva sempre mio padre. Ma un giorno la mia vita cambiò radicalmente e il tutto accadde nell’arco di poche ore. Ero sola in casa! Approfittando di quei rari momenti di quiete mi misi davanti alla cetra iniziando a suonare una delle tante musiche regalatami da mia madre, quando, guardando fuori dalla finestra, mi accorsi di una signora anziana dall’aspetto smunto, pallido ma allo stesso tempo regale, che tranquillamente sostava nel giardino fissandomi. Rimasi a guardarla per qualche minuto poi le sorrisi e senza attendere oltre uscii in giardino invitandola ad entrare. Le offrii del latte caldo e una fetta di pane col miele. L’anziana signora mangiò e bevve tutto senza proferir parola. Al che la mia educazione mi impose di fare gli onori di casa e così mi presentai. La vecchia alzò gli occhi su di me, solo allora mi accorsi che erano di un colore blu fuori dal comune e che soprattutto non erano occhi di una persona anziana. Mi guardò e disse: “Ti cerco da interminabili notti. Ho contemplato la tua bellezza, ho osservato il tuo viso ma soprattutto ho sentito la tua voce! E’ la voce che stavo cercando…è la voce della Dea”! Imbarazzata da quell’elogio cercai di minimizzare la cosa. “Buona Signora, Vi ringrazio ma la mia voce non può certo esser paragonata a quella della Dea!” “Tu non sai il destino che ti attende Mia cara…la tua unica scelta ora è quella di seguirmi!” sentenziò quella strana donna. Mi pregò di abbandonare la mia casa natale il prima possibile per seguire il mio destino. “Ma di quale destino state parlando? Io ho sempre vissuto qui. Non saprei dove andare!” Il tono della mia voce era visibilmente scosso. “Andate ad Avalon mia giovane Mitrhil, e presto vi sarà tutto chiaro!” Detto questo la vecchia signora usci di casa sparendo nella notte. E’ passato un mese da quella strana notte. Sono giunta ad Avalon un paio di lune fa e attendo qui che il mio destino si compia!