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Forum delle Sacerdotesse del gioco di ruolo Isola di Avalon

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Mistral

Ultimo Aggiornamento: 17/11/2009 00:13
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Post: 967
Sesso: Femminile
Luna Gelida
17/11/2009 00:13
 
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ASPETTO
apparentemente dimostra circa 30 anni, lunghi capelli neri come quelli della madre le cadono sulle spalle sottili, incornicinado un viso con occhi di ghiaccio e i lineamenti del padre elfo. piccola di statura, gracile, aggraziata nei movimenti.
CARATTERE.
gentile e curiosa, ama la natura e adora il boschi, di cui ha appreso molto da suo padre. odia le costrizioni.
ALLINEAMENTO: caotico buono.
STORIA
nasce sulle coste della regione a sud del continente, figlia della giovane Teresia, ultima di 5 fratelli di una casata nobile caduta in miseria, e di Gwemer, bellissimo elfo abitante del bosco che si estende tutto attorno alla vasta proprietà di Teresia. L'unione trai due amanti non era stata accettata dai genitori di Gwemer, costando all'elfo l'abbandono da parte del suo clan. Una sofferenza irrilevante quella di Gwemer, nulla al confronto dei giorni felici trascorsi assieme alla sua amata e alla loro vivace e curiosa bambina, la piccola Mistral. Vivono molti anni insieme felici, nella ampia ma decadente tenuta di famiglia, sul mare, circondati dall'affetto di molti amici sinceri, tutti tra gli umani. Col passare degli anni, Mistral apprende prima dalla madre cerusica,le basi delle arti curative: poco più che quindicenne già assiste la madre nel suo lavoro, imparando l'esitenza della sofferenza e l'accettazione del dolore. Il peso delle conoscenze insegnatele della madre viene alleviato dal padre, col quale trascorre buona parte del tempo nella foresta dove impara a riconoscere e rispettare piante e animali, apprende i segreti del ciclo delle stagioni e del cerchio della vita. I momenti trascorsi nella foresta sono per lei un ricordo che ha lo stesso sapore del paradiso; giorni felici vissuti a contatto con la vita, che per lei, che nel lavoro della madre ha spesso visto anche la morte, è cosa sacra oltre ogni altra. Sono questi i giorni in cui ascolta racconti della vita degli elfi, della vita dei genitori di suo padre, creature che come il padre stesso, sembrano insensibili ai molti inverni... inverni che invece si depositano come strie di neve argentea tra le ciocche dei capelli corvini di sua madre. Gwemer, col passare delle stagioni, le svela l'esistenza della magia e alcuni dei suoi segreti arcani, introducendola all'esistenza di qualcosa di molto più grande e potente delle arti mediche. Mistral si appassiona alle arti magiche che il padre le insegna, iniziando a guardare il mondo attorno a lei con occhi diversi. Passano gli anni, passano veloci, molti dei suoi affetti più cari tra gli umani le vengono a macare: in una fredda notte d'inverno, anche la madre, donna dal carattere forte e combattivo, una donna che non si era lasciata mai sconfiggere da alcuna avversità, cede alla malattia e alla vecchiaia. La disperazione si impossessa dell'anima di Mistral e di Gwemer, incapaci di comuncare tra loro dal giorno della morte di Teresia. La primavera dopo la morte di Teresia, due elfi bussano alla porta della loro dimora. Senza una parola di addio, Gwemer li segue nel bosco. Mistral cerca di seguire il padre ma viene bloccata dai due che, disgustati, la scacciano con parole amare, maledicendo il giorno della sua nascita, mentre suo padre, lo stesso che tanto l'aveva amata, le volta le spalle e scompare nella foresta. Mistral tenta disperatamente di seguirlo, ricordando i racconti degli elfi riece a trovare la loro nascosta dimora e infine li raggiunge, nascosti nel cuore del bosco. Quì viene aggredita e scacciata con disprezzo e percosse dalla comunità elfica, senza permetterle di rivedere per l'ultima volta il suo amato padre. Così, la poco più che ''trentenne'' Mistral, rimane sola col suo dolore nella grande tenuta un tempo appartenuta alla famiglia della madre. Il tempo passa, impietoso, Mistral rimargina le sue ferite, nel corpo e nello spirito grazie ai tanti amici sopravvissuti che non l'hanno abbandonata. Continua ad esercitare il mestiere appreso dalla madre almeno, fino alla morte dell'ultino dei suoi amici umani. Ancora giovane e piena di vita coi suoi 130 anni, ancora curiosa e desiderosa di seguire la strada verso cui sua madre e suo padre l'avevano indirizzata, lascia per sempre la sua dimora ormai in rovina, gettandosi alle spalle il suo passato e parte per un lungo viaggio alla ricerca di altri come lei.


Io sono la Madre e la Figlia.
Sono la Prostituta e la Santa.
Io sono la Carezza che placa il dolore e la Lama che ferisce e uccide.
Io sono la mano che regala morte e il grembo che dispensa vita.
Sono il fuoco che Distrugge e Crea.
Sono la Voce della Giusta.
Rispettami sempre.
Perchè io sono la Scandalosa e la Magnifica














... e ... la casinista dietro lo schermo...






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