Nivienne
Era una fredda notte di pioggia quando il 18 del mese di Nion di 22 inverni fa Rhea dava alla luce la sua prima figlia in una casa patrizia alle porte di Roma. Il travaglio era cominciato molte ore prima ed al primo vagito della piccola il padre sperava nel primogenito maschio come da tradizione romana, cosa che purtroppo non fu, decise allora di lasciar scegliere alla sua sposa il nome della piccola. Indi la madre, presala fra le sue braccia, previde per lei molti viaggi ma che tutti i percorsi l’avrebbero condotta alla gioia ed alla sua vera casa e decise di metterle il nome di Nivienne.
La piccola Nivienne cresceva anno dopo anno, il padre Giulius era spesso via perché a capo di una guarnigione dell’esercito romano ed era la madre a prendersi cura della sua istituzione. Le aveva insegnato a leggere ed a scrivere, ma le aveva raccontato anche le innumerevoli leggende del proprio paese, la Britannia, come là la Dea venisse adorata nella sua triplice forma di vergine, madre ed anziana. Imparò che gli stessi dei che venivano adorati a Roma erano adorati in altri luoghi semplicemente con nomi diversi.
La madre Rhea, figlia dell’Isola Sacra era nata e stata allevata ad Avalon, il luogo dove aveva appreso tutte le sue conoscenze, spesso cercava di insegnarne alcune a Nivienne ma la piccola si sentiva attirata soltanto dalla natura, imparò così a conoscere in generale la flora e la fauna ed a riconoscere i cibi naturali commestibili da quelli non commestibili.
Spesso per integrare le sue conoscenze faceva molte passeggiate nei prati e nei boschi con la madre.
Apprese così che la madre era scappata da Avalon per seguire l’amato in Italia, Nivienne si chiedeva spesso come avesse potuto abbandonare un luogo così magico (per quanto avesse potuto carpire dai racconti della madre) per seguire il padre, ma non ne faceva mai parola.
Passavano i pomeriggi di pioggia nella sala della musica dove Nivienne rimaneva seduta sul tappeto ai piedi della madre estasiata ad ascoltarla mentre suonava l’arpa, avrebbe potuto tener testa a qualsiasi bardo con il suono della sua voce.
Il padre tornò d’oltre oceano e rimase con loro per poco più di un anno, nel frattempo Rhea rimase nuovamente incinta, il volto del padre si illuminò per la gioia di tale notizia, nella speranza di un nascituro maschio. Venne il momento del parto ed anche se le levatrici custodivano gelosamente i loro segreti, Giulius aveva letto la preoccupazione nei loro sguardi. Infatti Rhea morì dando alla luce una nuova bambina.
Il padre affranto dal dolore vedendo nella piccola gli stessi lineamenti della moglie decise di chiamarla Elena, ma ben presto ripartì con l’esercito per non vedere ogni giorno quello sguardo.
Toccò quindi a Nivienne preoccuparsi della bambina, le cercò inizialmente una nutrice e man mano che cresceva si occupò della sorella, diventò come una madre per la piccola.
Crescendo la piccola assomigliava sempre più a Rhea, aveva gli occhi azzurri ed i capelli rossi come lei, l’unica cosa che la distingueva dalla madre erano le lentiggini come quelle che aveva la stessa Nivienne (che avevano ereditato dal padre).
La piccola Elena chiedeva spesso della madre e Nivienne non tardava mai di raccontarle quanto fosse una donna aggraziata, brava e gentile.
Il padre ritornò dalla guerra quando Elena aveva già compiuto i 12 anni e si affezionò alla piccola quanto non lo fosse con Nivienne.
Sicura che la sorella fosse in ottime mani e lasciatale una lettera, Nivienne decise allora di partire verso la Terra tanto decantata dalla madre, l’Isola delle Mele.
Prima di partire preparò una sacca nella quale mise del cibo e dei denari, mentre si mise al collo il ciondolo che le aveva regalato la madre (ciondolo in oro con incastonata un’ametista) al compimento del suo quindicesimo compleanno. Si mise un abito di velluto verde a cui abbinò una mantella dallo stesso tessuto e colore; calatosi il cappuccio sui riccioli corvini partì verso il suo destino. Non pensava che il suo viaggio sarebbe stato così lungo, duro e faticoso. Arrivata in Britannia e rimasta senza soldi e senza cibo Nivienne vagò per molto tempo per i boschi riuscendo a sopravvivere grazie alle lezione impartitale dalla madre…dormiva su giacigli di foglie e mangiava bacche.
Riuscì però un giorno ad arrivare a Barrington dove venne ospitata presso Conoscitori Arcani e dove imparò le leggi del luogo, in attesa di recarsi sull’Isola Sacra.
Descrizione di Nivienne:
La bellezza di Nivienne è sempre stata caratterizzata dalla grazia dei movimenti, snella ed esile fanciulla dai riccioli corvini lunghi fino a metà schiena, ha gli occhi verdi e delle efelidi sul viso roseo. Alta all’incirca 1,60 metri, forte nello spirito come nell’anima.
Allineamento: Legale-buono
o0)O(0o Nivienne dell'Estate o0)O(0o
Pura Estasi di Fuoco e Fiamme
Polvere di Stelle
Figlia di Cerridwen
Brucia, difendi, attacca.
Lei così ha deciso.
Sarai la Guerriera che incute timore,
la Madre che protegge ogni Suo figlio,
la Giusta che mai permetterà al Caos di dominare.
o0)O(0o La Fenice o0)O(0o
Sii forte,
Sii gentile,
Sii bellissima.