Forum delle Sacerdotesse del gioco di ruolo Isola di Avalon

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)O( Sono Felice, Mitrhil )O(

Ultimo Aggiornamento: 15/11/2009 15:47
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Polvere di Stelle
15/11/2009 15:47
 
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Mitrhil, Sapiente dell'Alba [21/02/09]
)O( Riassunto )O(
Kagome sosta nei giardini interni, presso la sacra fonta, intenta alla lettura di qualche suo appunto. E' serena e sorridente, e quando avverte la presenza di Mitrhil all'interno del Tempio non può fare a meno di chiamarla, chiedendole di raggiungerla. L'alta sacerdotessa acconsente alla richiesta della Domina, la quale, tuttavia, ha un singolare comportamento. Ella, infatti, si china nella sacra fonte, raccogliendo dal fondale un misto di terra e acqua, sporcandosi così le mani di fango. Kagome chiede quindi a Mitrhil che cosa regga nelle mani, e dopo la risposta della Sorella il suo sorriso s'allarga, facendo sì ch'ella dichiari apertamente la propria felicità, pria che Ella si impossessi di lei e chiami così a sè Mitrhil, quale nuova Sapiente dell'Alba.


KAGOME {{ Giardini Interni | Sacra Fonte }} - {{ Non ci sono passi, oggi. Non c'è voce, non c'è visione, nulla. Solo il silenzio, a farla da padrone nell'animo e nel contesto nel quale ella si trova immersa. No, non è vero: il silenzio, miei cari, non **
KAGOME ** esiste. Non per chi sente ed ascolta i fruscii di un'isola intera. Non per chi incarna, un'isola intera. Li sentite, i vermi? Strisciano, lentamente, nascosti tra le erbe ed il terreno. Le sentite, le rane? Saltellano, da qualche parte, in **
KAGOME ** una pozza sperduta. I girini. Le formiche. Gli scoiattoli, nascosti tra i rami delle betulle, con i loro occhi vispi e vivaci. Qualche lepre, nascosta tra altri arbusti, alberi, vegetali. La vita. La sentite, strisciare, crescere, **
KAGOME ** estinguersi nel vostro animo? Kagome sì, sente. Sta china, con i piedi nudi nell'acqua fresca, con un sorriso inconsapevole dipinto sulle labbra. Quanto ama questa terra: quanto ama questo luogo, Lei. Legge, distratta. Si appunta mentalmente **
KAGOME ** cosa è necessario e cosa deve essere, invece, rimosso. Medita riguardo cosa scriverà tra qualche ora, nella sua stanza, alla luce fioca di una candela, tra una carezza ad Ael ed un abbraccio a Phos. E' serena, oggi: felice. Nulla turba la **
KAGOME ** sua tranquillità, o almeno così parrebbe essere. Più probabilmente, si è solo imposta di scacciare le preoccupazioni. Ha solo liberato il proprio spirito, spiegandone le ali. }}

MITRHIL { tempio > giardini interni} { notte lunga e buia quella che ha trascorso la giovane sacerdotessa, il potere che la Dea le concede la lascia sempre piuttosto intorpidita, segno che la sua preparazione non è ancora completa. Profondi segni >>
MITRHIL >> solcano gli occhi che non sembrano più stelle, ma profondi buchi neri, eppure ancora una dolcezza infinita si può leggere su quel viso così pallido. Impeccabile comunque nel suo aspetto, etereo, umile ed elegante nel suo incedere nel silenzio>>
MITRHIL >> del tempio. I raggi del sole entrano dalla grande apertura, lì dove l’assenza della chiave di volta, lascia entrare non solo la lieve e tiepida brezza di quell’eterna primavera, ma anche odori di essenze floreali che inducono la giovane donna>>
MITRHIL >> a inspirare a pieni polmoni. La vita sta nuovamente sbocciando, il lungo inverno, sulla terra ferma sta ormai volgendo al termine. Le palpebre si chiudono per un istante lasciando che il suo viso sia accarezzato dall’astro diurno. >>
MITRHIL >> Qualche istante per far sì che le gote della fanciulla si imporporino leggermente, sotto quei raggi dorati. Schiudono gli occhi, lei è lì, Bianca Dama dal volto eterno, dolce di chi porta eterno Amore, morbido il sorriso che si delinea sulle>>
MITRHIL >> labbra, un lieve e rispettoso inchino prima di procedere verso i giardini esterni, per assaporare di più quel sole così benefico. }

KAGOME {{ Giardini Interni | Sacra Fonte }} - {{ Amore. Di quanto d'esso è colmo il cuore della Domina? D'infinito, in tutte le sue forme. Quello d'una bambina, verso la propria casa e la propria famiglia, verso ciò che ha conosciuto ed ha vissuto. **
KAGOME ** D'una madre per le proprie figlie, d'una moglie per il Cervo, sebbene ella sia compagna eterna sol per Lei. D'una vecchia che guarda il mondo che ha creato, e lo custodisce gelosamente. Una ciocca di capelli, mossi, stranamente lasciati **
KAGOME ** liberi come in pochi li hanno mai visti - come il Cervo ha invece sempre il privilegio di scorgere...o la sfortuna, visto che alla Domina non piacciono affatto; ma non pensiamo a queste sciocchezze femminili, suvvia... - sfugge all'orecchio, **
KAGOME ** e le ricade dinanzi al viso, celandolo così al battere del sole alto nel cielo, caldo, luminoso, com'è la stella rossa sulla sua fronte. E sarebbe questo a spingerla a rialzar gli occhi, a guardar la fonte e l'acqua trasparente. A distrarsi **
KAGOME ** dalla propria lettura, senza tuttavia che il sorriso sincero, lieto, beato, svanisca. Ad avvertire, nettamente, la presenza di Mitrhil, la sua aura, bianca, pura, immacolata...e subito il pensiero a lei si ricondurrebbe, l'animo tutto che **
KAGOME ** andrebbe a tendersi verso ella e ad affidarsi a colei ch'è signora di ogni cosa, ai doni ch'Ella offre alle sue figlie e, naturalmente, in specie alla propria diletta [Telepatia Liv.6]. E gli occhi, a seguir lo spirito, si indirizzerebbero **
KAGOME ** verso il Tempio, come in cerca, anche fisicamente, della figlia dell'alba e del proprio ventre. }}
KAGOME - Hai sussurrato a MITRHIL - (( Figlia mia...venite alla fonte sacra, se v'aggrada. Vi attenderò. ))

MITRHIL { giardini interni } { gli odori delle giovani betulle si fanno più forti, mentre passa sotto l’ampio colonnato verso l’ingresso che la condurrà ai giardini interni. I piedi si muovono in fretta sul freddo marmo, sostando sullo stipite, lì dove>>
MITRHIL >> i tre gradini conducono in quell’angolo incontaminato, riservato solamente alle sacerdotesse. Lillà, caprifoglio, orchidee…ne è quasi stordita da quell’intenso profumo che subito ne ottenebrano i sensi, se non per quella carezza mentale, dono>>
MITRHIL >> che la Dea elargisce alle sue figlie. Giungono dolci le parole alle sua anima; la cerca con lo sguardo, così come una bambina cercherebbe la madre, non la vede… ma è lì e la sta attendendo. Non indugia oltre, anela di desiderio nel vedere >>
MITRHIL >> colei che è si la somma delle stelle, ma anche prima confidente di quel suo cammino di luce. Si articola il sentiero in quei giardini, dove il sole fa brillare nei loro colori più belli, soffice è il manto di tenera e fresca erba mentre i >>
MITRHIL >> piedi affondano dolcemente solleticandola e allo stesso tempo donandole un gusto di libertà mai provata. Il dolce mormorio delle acque giunge alle sue orecchie, la sacra fonte è il luogo in cui spesso vi si rifugia, lì dove la vita ha inizio,>>
MITRHIL >> dove le acque che sgorgano purificano ogni cosa. La vede, bella, ammantata dai raggi del sole, quasi fosse essa stessa parte di quell’astro. Sbocciano le labbra in un dolce sorriso, mentre lentamente si avvicina chiudendo la distanza>>
MITRHIL >> che le separa inchinandosi infine in segno di profonda stima, ma anche di affetto. } …Sacrum Aveas mia Signora…! { Alzando nuovamente il viso ad incontrare i suoi occhi. }

KAGOME {{ Giardini Interni | Sacra Fonte }} - {{ E non le importa che, probabilmente, si sporcherà i piedi di terra o fango: sfugge all'acqua, la Domina dei mondi, si rialza in piedi, mentre Mitrhil avanza e la raggiunge. Attende, sorridente, con **
KAGOME ** il libercolo stretto nella mano destra, la sinistra posta a ripararla appena dal sole, che andrebbe a battere proprio sul suo viso e ad impedirle, così, un qualunque tipo di visuale, se non fosse, per l'appunto, per l'arto intento a ripararle *
KAGOME ** gl'occhi. L'abito dorato brilla, in un tripudio di luce, progettato da Odissea - dono - proprio per questo. Mitrhil si china, e di contro lei a sua volta s'abbasserebbe, nel tentativo di sfiorare - mano sinistra, quella libera, che si tende - *
KAGOME ** con la punta dell'indice il mento della fanciulla, di modo da indurla a raddrizzarsi. Non c'è bisogno, ora. Non importa: ella è solo una madre, ella è solo una fanciulla che anela riabbracciare una delle sue adorate sorelle. }} °° [[ Rispectae*
KAGOME ** Aveas, Mitrhil. Sono lieta di rivedervi...come state? ]] °° {{ Queste le sue uniche parole, per il momento, dolci ed amorevoli, leggere: di certo risulterebbero inudibili, se la distanza che le separa fosse appena più elevata. E' basso il **
KAGOME ** tono, eppure lieto, sereno; parla piano, come se avesse paura - o, più probabilmente, non volesse - rompere quel silenzio composto dal sommarsi di mille e mille diversi suoni, fruscii, palpiti vitali creato da Ella stessa, e dunque sacro e **
KAGOME ** meraviglioso. }}

MITRHIL { giardini interni – Sacra fonte } { Cingono le acque fresche i piedi della Somma stella, immersa nella luce, luce che chiama luce… così terrena, così eterea. Signora del fuoco, dell’acqua e della terra… lì tutti quegli elementi sembrano >>
MITRHIL >> convogliare su di lei, come se fossero parte integranti di quella donna che ora, dolcemente, l’accoglie come sua figlia; lieve il tocco delle sue dita sul suo mento, così da farle alzare il capo mentre i loro occhi si fonderanno insieme. >>
MITRHIL >> Cariche di dolcezza le sue parole appena sussurrate, timbro caldo che scalda il cuore a chi lo udrebbe, ma capace anche di essere spietato e duro; ma ora sono solamente madre e figlia che si ritrovano dopo molti giorni. } …leggermente >>
MITRHIL >> spossata in verità… ma non è nulla di che dobbiate preoccuparvi…è… { si imporporano le gote della giovane fanciulla, infondo non c’è nulla di male ad ammettere la debolezza umana, soprattutto quando il fisico non è abituato ad essere veicolo>>
MITRHIL >> del potere della Dea. } …è…solamente il potere che la Dea che ho dovuto richiamare, e che Ella soprattutto mi ha concesso, che mi affatica; ma è un prezzo che pago con enorme piacere visto la gioia che riesco a percepire negli occhi di quelle>>
MITRHIL >> donne che alla Madre si rivolgono! { sincere le parole che escono sussurrate, per rispettare quella quiete che del luogo è parte, solamente più cristallino il timbro in contrasto con la voce da contralto della Somma. }

KAGOME {{ Giardini Interni | Sacra Fonte }} - {{ La stanchezza. Il peso. Quanto può comprendere le parole di Mitrhil? Infinitamente, oh, infinitamente. Ella La incarna, ella La conosce e sente costantemente. Quanto a lungo non ha potuto avere una notte *
KAGOME ** di riposo, quand'è stata scelta? Quanto a lungo ha sofferto e patito, quando è diventata vessillo del Fuoco? Ma, pian piano, tutto svanisce. E resta solo Lei. Mitrhil parla, e Kagome le sorride; poi, lascia cadere il libercolo, ed incurante **
KAGOME ** della veste che si bagna poggia nuovamente i piedi nell'acqua della fonte, restando, tuttavia, presso la riva. Guarda di nuovo la figlia della Bianca, si china, si bagna le mani ed i polsi, inzuppando così l'abito dorato, ma non se ne cura. **
KAGOME ** Poi, una mano andrebbe a toccare il bassissimo fondale - almeno sin qui - e a strapparvi terra, mista ad acqua, reggendo il tutto tra entrambe le mani poste a coppa. }} °° [[ Che cosa c'è in quest'acqua, Mitrhil? ]] °° {{ Questa sarebbe la **
KAGOME ** sua unica replica, apparentemente del tutto scollegata rispetto a ciò che ha domandato poco prima all'ancella. Poi, qualche parola ancora verrebbe ad essere snocciolata. }} °° [[ La berreste? ]] °° {{ Sempre pacata la voce, sempre serena, **
KAGOME ** bassa. Gli occhi fissano Mitrhil mentre l'acqua cola dalle sue mani, e su di essere sta soltanto una fanghiglia sporca, molliccia, qualche traccia di terra sotto le unghie. Resta lì, a guardarla dal basso in alto. Resta lì, a chiedere ad **
KAGOME ** una figlia dell'alba se si ciberebbe di quello che è solo, per molti, lerciume. }}

MITRHIL { giardini interni – Sacra fonte } { Il sole comincia a scendere mentre i colori lievemente cambiano, tutto è parte della Rossa Signora e la Somma ora, che ne è la prima figlia, sembra rifulgere di una luce dello stesso colore delle fiamme vive.>>
MITRHIL >> La osserva mentre l’acqua continua a cingerle le caviglie e il vestito si impregnerebbe lentamente. Fili d’oro incorniciano il viso dell’alta sacerdotessa, attento alle parola , della sorella… della madre… della Somma Stella. Ne segue i >>
MITRHIL >> movimenti, la vede affondare le mani in quello specchio limpido e tirarne fuori acqua e terra. } …l’acqua porta vita… la terra è vita… vedo la vita stessa Kagome… in due forme diverse e che tuttavia convogliano, si uniscono, possono essere >>
MITRHIL >> parte l’una dell’altra e possono essere separate…ma nulla vieterebbe alla vita di sbocciare! { mormora appena quelle parole, eppure sono così radicate in lei da esser quasi certe. L’acqua scivola lentamente via dalle mani della Somma, >>
MITRHIL >> lasciando una poltiglia fangosa tra le mani bianche. } …perché mi fate questa domanda? { replica a sua volta, ma non è una mancanza di rispetto piuttosto un’ovvietà che non riesce a comprendere. } …la mia risposta è si comunque…la berrei, >>
MITRHIL >> perché l’acqua risiede ancora lì, si è unita…ha trasformato la terra, l’ha irrigata…l’acqua c’è…è, tuttavia, in una forma differente e solamente perché i miei occhi non la possono vedere non è detto che non ci sia! { muove qualche passo >>
MITRHIL >> giungendo di fianco alla Signora dell’isola, i piedi nudi affondano dolcemente nell’acqua fredda, provocandole un brivido, poco se ne cura così come non le importa della veste chiara che comincia anch’essa ad impregnarsi. Si china unendo le >>
MITRHIL >> mani a coppa raccogliendo così la terra sul fondale e tirandole su con tutta l’acqua che riesce a tenere se le porta davanti al viso. Sereno il suo sguardo, le ombre che cerchiavano i suoi occhi sembrano quasi del tutto svanite, >>
MITRHIL >> merito del tiepido sole o di qualcosa che va oltre l’umana comprensione? }

KAGOME {{ Giardini Interni | Sacra Fonte }} - {{ E sorride, felice. Perchè non è quantificabile nè esprimibile la gioia che una madre può provare dinanzi ad una propria figlia, non è descrivibile la felicità immensa che la pervade. Sì, Mitrhil, sì. **
KAGOME ** C'è la vita, tra le sue mani sporche. Ci sono esseri invisibili, spiriti e chissà cos'altro, tra quel terriccio bagnato. C'è la Triade tutta, intera. C'è lei stessa, perchè tutti torneremo, prima o poi, polvere e cenere. Persino gli elfi **
KAGOME ** immortali e lucenti, prima o poi torneranno alle ombre, così come nel Cerchio deve essere. }} °° [[ Sono contenta, Mitrhil. Sono contenta. ]] °° {{ Soltanto questo mugugna, mentre lei le risponde e si china accanto a sè. E' bassa, la voce, **
KAGOME ** quasi inudibile, e tuttavia si può nettamente avvertire la vibrante letizia della Dama del Lago. Non la percepisci, figlia? Si irradia, lasciata fluire liberamente lungo tutti i canali che possiede, lungo le braccia, le mani, le gambe, **
KAGOME ** i piedi, l'ambiente circostante. Forse è solo il sole che batte sulla sua pelle, eppure...eppure la fronte si illumina appena. Eppure i canali ricevono nuova acqua, e nel modo più pieno che possa esistere quel filo invisibile che congiunge **
KAGOME ** tutte le Figlie viene ad esser teso, a sprigionare quella gioia immensa [Infondere sensazione Liv.6]. }} °° [[ La berreste, perchè lei ve lo comanderebbe. Perchè vi è Lei, in essa. ]] °° {{ Di nuovo sussurra, tra se e sè, sempre reggendo **
KAGOME ** quella poltiglia sporca tra le mani. Non guarda Mitrhil, ma fissa l'ammasso fangoso, prima di, con un gesto rapido e deciso, condannarlo a svanire, immergendo le mani nell'acqua, pulendole e mondandole. Riportandole all'altezza del viso, **
KAGOME ** strette a coppa, nell'impossibile ma non per questo men strenuo tentativo di trattenere il liquido con le mani. }} °° [[ Acqua. Purezza, speranza...splendore. ]] °° {{ Di nuovo, un sussurro così basso che è quasi impercettibile. Eppure, c'è. **
KAGOME ** Eppure, la sua voce è trasognata, e Lei la pervade, Lei la invade. Libera il proprio spirito, la Dama del Lago, e non si oppone. Si abbandona, si lascia trasinare, e lascia che Ella faccia sì che avvenga ciò che deve ed è giusto. La fronte, **
KAGOME ** ora, prenderebbe davvero a brillare, e non più solo di qualche pallido riflesso luminoso. Lo vedi, Mitrhil, l'arcobaleno? Il Rosso, il Nero, il Blu ed il Verde, e l'Oro, e il Giallo. Ma, sopra tutti, il Bianco [Luce di Stella Liv.6]. **
KAGOME ** Porterebbe le mani alle labbra, bevendo le ultime gocce di liquido restanti, pria di reimmergerle, e di rialzarle, sempre richiuse, tentando di accostarle alla fronte di Mitrhil, e di versarle dolcemente, lentamente, l'acqua sul capo. }} °° **
KAGOME ** [[ Tu sei benedetta, figlia mia. Hai capito. Hai compreso. Mi ami, e cresci nella mia Luce. La speranza è sovrana nel tuo cuore, ami i fiori e curi gli infanti. Brilli della mia purezza e della mia innocenza, irradi e reggi il mio vessillo **
KAGOME ** innanzi al mio popolo. ]] °° {{ E s'aprirebbero infine, le mani, vuote. Restando, tuttavia, sopra il suo capo. }} °° [[ Tu sei il mio orgoglio, ed io ti voglio per me. Insegnerai alle mie figlie, le guiderai lungo la via, le istruirai **
KAGOME ** riguardo i miei saperi. Tu sei la mia sapiente bianca, Mitrhil. ]] °° {{ E le mani, solo allora, si abbasserebbero, a cercare le spalle della sacerdotessa, le gambe a raddrizzarsi appena, di modo da tentar d'accostare le labbra alla fronte **
KAGOME ** della figlia dell'alba, sulla stella. A donarle nuova luce, a donarle nuova vita, nuova speranza. Nuova gioia, e nuovo Splendore. }}

MITRHIL { giardini interni – Sacra fonte } { che meravigliosa sensazione, qualcosa che mai l’aveva pervasa prima. Neppure quando la Dea la chiamò per la prima volta, quel senso di appartenenza a qualcosa che il suo cuore nemmeno riesce a contenere, un >>
MITRHIL >> profondo amore, insito in lei e per lei, nulla di paragonabile a quello che potrebbe provare una donna per il suo sposo… o una madre per il suo bambino… è qualcosa di più…qualcosa da cui esso scaturisce la vera essenza di quel sentimento che >>
MITRHIL >> che raccoglie ogni cosa. Avverte un calore giungere dalla stessa Dama del Lago oppure è il sole che ormai ha scaldato il suo viso e il suo corpo? non avverte nemmeno più l’acqua gelata che ha reso la sua pelle, lì dove è a contatto, troppo >>
MITRHIL >> bianca. Le mani a coppa si aprono, lasciando che quello che rimane della fanghiglia scivoli nuovamente nella fonte, lasciandole le mani sporche. Risplende la Sua Signora, risplende come l’astro più bello, impossibile non rimanere a fissarla, >>
MITRHIL >> abbagliati dalla sua luce che ora irradia amore. I colori più belli, circondano il suo volto, come un prisma il cui raggio di luce passi attraverso, ed è la Dea che ora si presenta a lei, parlando attraverso la bocca della sua Prima ed >>
MITRHIL >> eccelsa figlia. Abbassa il capo, non degna di essere al suo cospetto, eppure quelle parole la esortano, la chiamano nuovamente a confermare quel cammino già segnato. L’acqua scivola sul suo capo, sulla sua fronte, si mischia alle lacrime che >>
MITRHIL >> inevitabilmente riempiono gli occhi della giovane donna, che finalmente comprende. } …Io sono vostra…lo sono sempre stata, la mia vita vi appartiene…ora…e sempre! { rotta la voce da una commozione che non riesce a trattenere, le morbide e >>
MITRHIL >> e calde labbra della dama del lago, si poggiano sulla sua fronte, infondendo una nuova luce, una nuova vita. Si alza il viso ora mentre un nuovo sorriso l’adorna. Sorriso di chi è stata nuovamente voluta, nuovamente amata. } …siate sempre la >>
MITRHIL mia guida Signora… nella luce, così come nell’oscurità… { il sole ormai ha passato la linea d’orizzonte… il tempo di Cerridwen è terminato e quello di Rhiannon sta per iniziare. Un giorno si sta per concludere, ma per la giovane donna, >>
MITRHIL >> domani sarà una nuova alba… }


o0)O(0o Nivienne dell'Estate o0)O(0o
Pura Estasi di Fuoco e Fiamme
Polvere di Stelle

Figlia di Cerridwen








Brucia, difendi, attacca.
Lei così ha deciso.
Sarai la Guerriera che incute timore,
la Madre che protegge ogni Suo figlio,
la Giusta che mai permetterà al Caos di dominare.

o0)O(0o La Fenice o0)O(0o

Sii forte,
Sii gentile,
Sii bellissima.

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