Forum delle Sacerdotesse del gioco di ruolo Isola di Avalon

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)O( Tu sei la Stella Oscura, Tu sei la Guida delle Novizie )O(

Ultimo Aggiornamento: 14/11/2009 19:09
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Luna Nera
14/11/2009 19:09
 
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Callista Stella del Vespro e Guida delle Novizie

)O( Riassunto: nel Vespro una figura prega, silente, nella nicchia dell'oscura. E' Callista, la Magistra degli Spiriti, che ancor prima di udire il suo nome pronunciato dalla nuova Somma Stella, ne avverte l'aura che di candore, di passione e d'oscurità illumina il tempio stesso. Kagome giunge infine, sfinita dalle visioni che Rhiannon le concede da quando il triplice potere è in lei e cercherà l'aiuto di Callista per comprendere come meglio utilizzare questo Dono, affidandole l'incarico di sua messaggera e guardiana delle ombre, oltre che degli spiriti. E sarà suo impegno anche l'accogliere le novizie al tempio e indicar loro la strada da percorrere per giungere infine all'Una e Trina. Detto questo, la Signora di Avalon perderà conoscenza, sfinita dall'oscura forza della Regina Oscura.





CALLISTA|.Nicchia di Rhiannon.|.| Dev'esserci una tempesta da qualche parte. Perchè le Anime erranti e vagabonde che nell'oscura nicchia della Regina della Notte si accalcano paion danzare in balli privi di alcun significato, in battaglie senza vinti nè vincitori, che come unico scopo han quello di venir attratti dall'unica imago presente, nella totale oscurità che nemmeno i selenici raggi riescono a raggiungere, intrappolati da invisibili cancelli che solo Ella comanda. Sottile ed alta quella Figura, figlia della Triade, custode degli Spiriti, che meccanicamente emana un lieve alito di vita, respiri che smuovono il bianco corpetto da neri lacci stretto, a violar una scarna linea femminile. Ma s'agitano quelle Ombre quando la sua candida Mancina va a violarne la purezza, agitando gli stessi Spettri che la popolano, per accarezzar il simbolo della sua devozione a Rhiannon: la traslucida stella tatuata sulla fronte, riflesso oscuro del crine che ivi si appoggia, d'opposto colore, del grano maturo nei ricordi. Ed in quelle Movenze, non è la sua parola a spezzare il silenzio perfetto della nicchia, ma il lieve tintinnar del gioiello d'ametista che preziosamente adorna la sua bianca scollatura; ed è l'Eco lo stesso tintinnare che proviene dal nero Sacchetto appeso alla nera Cinta. Venticinque segreti, dono della sua Maestra. |

KAGOME {{ Giardini Interni }} - {{ Danza la Signora di Avalon, in un ballo di cui sta imparando pian piano i passi. Se gli sciocchi credon che la Somma sia oramai Giunta, che non possa più aumentar il proprio potere e la propria comunione con Lei, ebbene, costoro sbaglian profondamente, perchè i passi verso Lei non raggiungon mai meta, ma posson soltanto sfiorarla, lambirla appena. Sente la Sua potenza dentro il proprio corpo fallace ed effimero, ed ancora non se ne capacita. Porta al collo lo smeraldo, ha gli occhi socchiusi, ha la stella che nera si mostra sulla fronte, poichè oramai è notte, notte fonda ed oscura. Ascolta i sussurri degli spiriti, si muove guidata e condotta da loro. Non li conosce, ancora: li sta scoprendo, pian piano. Ha sognato molto, la prima notte, ed è stato al contempo estatico e terribile. Ha Visto, ed è difficile discernere, comprendere, per chi è alle prime arti con quel Dono. E' provata nel corpo e nella mente, già fiaccata dal sostenere il Suo peso. Ma questa creatura che agli occhi degli immortali potrebbe parire profondamente indegna e sciocca ha Volontà, una volontà inquantificabile, che l'ha vista nascere, crescere, ed ora estendere le proprie percezioni ed il proprio domino sull'intera Isola delle Mele. Sente la vita, in ogni filo d'erba, sente la morte, in ogni fibra dell'essere, sente la nascita sotterranea ed il proliferare, l'addormentarsi della terra e degli organismi che in essa vivono, vermi e talpe. Lei è l'Isola, e l'Isola è lei. E' ad occhi completamente ciechi - almeno fisicamente - che l'Ottava ed Ultima Signora del Lago avanza, portandosi ben presto in corrispondenza dell'arcata che unisce i giardini alla Sala Circolare. Si aprono le sue labbra, e forse fuoriesce sibilo freddo, forse no: fatto sta che parola vien articolata, in soffio di spirito, in soffio di vento notturno, di morte, di decadenza e misteri antichi. }} °° [[ Callista... ]] °° {{ E non sembra quasi più la sua voce, e Kagome non sembra più - non è più - quella stella che brillava di Rosso fulgore. Ondeggia, come se non sapesse come muoversi, come se non fosse padrona di sè: è tra le mani degli spiriti, è tra le mani delle percezioni sconosciute. }}

CALLISTA |.Nicchia di Rhiannon.|.| Rintocchi che nelle ombre trovano la stessa risposta, perchè le tenebre sono già scese ad accogliere il tempio in questo inoltrato vespro e la mezzelfa ne par l'incarnazione stessa: oscura come la notte, eppur candida e perfetta come le stelle argentate che bagliori rilasciano sulle sacre mura. Il braccio dapprima alzato, come per aver la certezza che quella Stella fosse ancora al proprio posto, ricade pesantemente lungo il fianco. La mente distante, il pensiero legato ai sogni e alle visioni, il respiro lento e cadenzato, come di coloro che nella realtà poco sono destinate a vivere. E lo sguardo che fisso rimane sull'immagine fisica della sua Signora, quella statua d'ebano in cui invano le sue chiare iridi tentano di ricercar la Verità. Lo farà nell'eternità che le sarà concessa, quest'esile Figlia d'elfi ed umani. Così la colgerà d'improvviso la luce unica e perfetta, lo splendore nascente dell'Una e Trina, priva di alcun corpo, eppur residente nella Dama del Lago, colei che abbaglia di candore, di scarlatto e d'oscurità l'intera circolare Sala, rendendo il silenzio finora padrone puramente innocente, fatalmente battagliero e mortalmente saggio. Kagome. E trasportato dalla Brezza il suo mormorio, il richiamo della Somma Stella alla sua Magistra, che l'oscurità della nicchia andrà ad abbandonare, rispondendo prontamente, con la rauca voce che la Signora le ha conosciuto fin quando Ella indossava la veste d'iniziata { Eccomi } Solo una parola, d'altro non v'è bisogno quando l'argento della Luna si rifletterà come un bacio sul suo dorato crine, comparendo rapidamente oltre quel confine alle vespertine riservato.|

KAGOME {{ >> Nicchia di Rhiannon }} - {{ Muove il corpo, che non è pallido nè effimero, che è sempre stato forte e ben nutrito, ma che ora potrebbe invero apparire fin troppo gracile, per tutto il peso che sorregge. Sente il mondo pulsare, odorare. Sente il profumo ed il rumore delle acque della sacra fonte, il freddo degli alberi cari a Rhiannon, l'eterna primavera in cui giace il bosco di Cerridwen. Sente l'erba sotto i piedi, seppure invero ea cammini ora sul freddo marmo, a piedi nudi. Si bea di quel contatto, e nella mente aleggiano volti, occhi, luoghi. Ha Visto, la prima notte. Ha Visto e Sa che non erano soltanto sogni, ma Realtà, messaggi oscuri e sapientemente intrecciati. Ha visto le acque della fonte diventare da cristalline e trasparenti a sempre più opache, evanescenti, brillanti alla luce della luna. Oscure pozze spaventose, con il sole rosso alto nel cielo, con la luna a vegliare sui giardini e ad illuminare il cielo dei suoi raggi pallidi e dorati, nonostante la presenza dell'astro diurno. Ha sentito la risata di un neonato, il gracchiare dei corvi avventarsi su di lui e dilaniarlo, ha sentito le grida di chi era destinato a divenire soltanto carne putrida, molle, morta, decomposta. Ha sentito il clangore delle spade, e poi ha rivisto gli alberi ed il ciclo delle stagioni, i meli nel tempo del raccolto, carichi di frutti, e l'uva pendere dai rami, acida e raggrinzita, marcita. Si perde per un momento in quei segni che l'hanno accompagnata, in quei ricordi vividi nella mente, il cui significato a lungo ha indagato, nei giorni successivi. Poi, il gracchiare della voce di Callista è come se la risvegliasse, e gli arti ritornano lungo i fianchi, e la mente ritorna presente al corpo. Si avvicina a lei, si approssima a lei, e s'arresterebbe dinanzi al piccolo altare posto nella nicchia dell'Oscura, la cui potenza soltanto ora riesce a comprendere, tanto quanto avvertiva quella di Cerridwen la Giusta nel corpo, quand'era soltanto della Rossa prediletta, e non dell'Una e Trina intera. }} °° [[ Sento il Peso del dono, ed il mio sonno non è mai privo di visioni. Il Suo potere mi assale, e non riesco a controllarlo. ]] °° {{ Così parla alla Magistra degli Spiriti, a colei che meglio di tutte dovrebbe ora poterla comprendere. Non perde tempo in chissà quale preambolo: esprime il suo bisogno, ricerca l'aiuto di chi è figlia dell'Oscura, e delle sue fredde, meticce braccia. }}

CALLISTA |.Nicchia di Rhiannon.|.| E così eccola, raggiungerla in quello stesso Loco che dapprima come sconosciuta l'acclamava, figlia della rossa Cerridwen, ora risplendente nel triplice potere. Non è solo la dorata veste ad aver modificato l'aspetto di colei che solo un quarto di Luna precedente chiamava sorella, ma quell'espressione, quella lontananza nelle sue brune iridi, che immediatamente lasciano scorrere la forza nelle sue membra, interrompendo il passo, al limitar dell'oblio della nera alcova dell'Oscura. E quando giungono le parole della Somma Stella alle sue puntute, ogni pensiero trova conferma, il disegno completato nelle mani di quell'artista. Ha conosciuto il Dono della Velata, che ne ha derubato la vita e smorzato il sonno. Ecco la ragione di quel mutamento, di quel rendersi nel vespro così simile ad una figlia dell'Oscura. Così la figura della Signora del Tempio diviene ben presto smaterializzata agli occhi della mezzelfa, per occupar quello dei ricordi, in cui non PrimaRosa era la Somma, ma altre che del meriggio si nutrivano. Che prova difficile da affrontare, dev'essere, mia adorata Signora. No, non saranno queste le Parole che usciranno dalle esangui labbra della Magistra, ma la sol risposta che osa donare { Non dovete controllarlo, dovete lasciar che come un fiume scorra dentro di voi, libero e senza ostacoli } Un Passo ad avvicinarsi alla nordica Umana, un altro ancora di distanza a mantenerle, perchè non oserà avvicinar le sue gelide Braccia a quella figura che ha imparato ad amare con il tempo, differenti ma unite sotto l'occhio vigile della Triade. Cosa ti ha donato l'Oscura, splendente Stella? Ma muta rimane la sua profonda voce, silenziosa come sempre, immobile come poche.|


KAGOME {{ Nicchia di Rhiannon }} - {{ Non s'arresta ancora il passo, avanza ulteriormente, fino a raggiungere l'altare della Nicchia. Non guarda Callista, non ha bisogno di vederla, ma prende invece tra le mani l'ampolla d'onice, e tra gl'arti la rigira. Così nera, oscura, quasi quanto le tenebre di quella notte. Eppure, l'astro lunare brilla, quasi pieno, anche se inver calante. Quanto ha amato quell'astro, quanto ha sentito la pienezza della luna andare a combaciar con la metà perfetta del cerchio che ha sempre caratterizzato la sua via. Eppure, ora, è tutto infinitamente più intenso e nuovo. Avverte la Ruota, percepisce ogni suoi più minimo spostamento. Mabon si avvicina, non è troppo lontano, e con esso il tempo di Rhiannon, nera come la stella a cinque punte che porta sulla fronte. Socchiude gli occhi di nuovo, e alla vista si mostrano nuovamente i ricordi delle notti passate. Quelle acque scure invece che pallide, evanescenti, quasi nebbiose. La luna che diventava rossa, e poi nera, per tutta la notte, e per tutto il giorno. I corvi dal becco chiaro rispetto al corpo posarsi sulle rive della fonte. Apre l'ampolla, e lascia che la terra vada a macchiare la sua mano destra. Si volta verso Callista, e ritorna a guardare il bianco incarnato nel nero, la meticcia avvolta dalle ombre. }} °° [[ Tu mi aiuterai, Callista degli Spiriti. ]] °° {{ Dice soltanto, andando ad incastonare i propri occhi color nocciola in quelli della mezzosangue. }} °° [[ Io sento l'Ombra, io sono la Nera. Io impero sui morti e sui Corvi, sui mondi e sui pianeti. Gli astri sono miei schiavi, i mondi i messaggeri della mia sapienza. ]] °° {{ Diventa sempre più scura la Stella sulla fronte della Signora di Avalon, quasi che Rhiannon stessa intensificasse la propria presenza nel corpo della giovane donna che fu araldo fiammeggiante, e che ora accoglie in sè il grembo freddo, che s'avvicina al letargo, della terra più arida. }} °° [[ Io ho il dono, sono il dono, conosco il dono. ]] °° {{ Alzerebbe l'ampolla, aperta, a far sì che della terra scenda sul viso della Magistra degli Spiriti, ed a sporcare di scuro il pallore delle sue guance, della sua fronte. }} °° [[ Tu conoscerai i Miei misteri. Tu accoglierai la terra, tu la preserverai, tu la veglierai nella morte e nel sonno. Io ti scelgo quale mia guardiana, io ti scelgo quale mia Eletta. ]] °° {{ E farebbe come a porgere l'ampolla alla mezzelfa. }} °° [[ Tu avrai il potere della Terra, tu avrai il potere sui Mondi. Scruterai il velo, conoscerai i Miei misteri, ti renderò partecipe del mio più intimo segreto. L'onice sarà tua compagna, nera quanto me, coriacea come Io sono, e tu dominerai i miei Corvi. Sarai la mia messaggera, sarai il mio Oracolo ed il mio orgoglio, la mia voce ed i miei occhi. ]] °° {{ Si chinerebbe infine, Kagome, a lambire con le proprie labbra una delle gote di Callista, ad espirare a contatto con essa, ed un revolo di vento freddo sarebbe quello che andrebbe a colpire quella guancia chiara e scura, sporcata dall'elemento sacro a Rhiannon. }} °° [[ Tu sei la Stella Oscura, Callista degli Spiriti. Tu sei la Guida delle Novizie, Tu accoglierai le figlie dell'Una e Trina, Tu le guiderai ed istruirai, per prepararle a venire a Me, in tutte le Mie forme e Manifestazioni. ]] °° {{ E così cadrebbe la Stella d'Ogni fulgore, appoggiando il volto alla spalla di Callista del Vespro. }}

CALLISTA |.Nicchia di Rhiannon.|.| Par scivolare l'Imago della Somma Stella entro quella nicchia oscura, illuminando d'oro ogni tenebra, andando ad avvolgersi di quello stesso oblio che le chiari Iridi della mezzelfa non riescono a distinguere, l'una accalcata all'altra, danzanti e sognanti. Ne segue con il limpido Sguardo il suo avanzare, trattiene il respiro quando la sacra ampolla viene raccolta dalle sue mani, ma sicura e forte risuona la sua rauca Voce all'interno dello spazio sacro { Ed io vi aiuterò, mia Signora } Discende la Terra sul suo Capo, come nera pioggia in un deserto assolato, come nettare prezioso che di nero tinge il suo crine d'oro, il suo incarnato pallido, rilucente d'oscurità. Scende la Velata ad acclamare il suo Potere attraverso il Verbo della Somma Stella, e risposta giungerà dalle viscere di quella stessa terra, cavalcate senza sosta dalla nuova Stella del Vespro { E sarò la vostra Voce oltre il Velo tra i mondi, sarò la profezia che verrà ascoltata, la figlia prediletta della notte. Diventerò la messaggera tra i due mondi e a voi narrerò delle parole della Velata. } Oscura Stella è stata appellata e nel bacio della Signora del Tempio ne accoglie il gelido Vento trasportato dalla Sua forza, incarnata in colei che sulla sua spalla infine s'accascia, dolorante e sfinita per il potere che nel Volto oscuro di Rhiannon ha conosciuto. Ma il suo Volto d'Avorio or tinto cerca ancora la rappresentazione della sua Signora, di Colei che più distinta appare ai suoi nuovi occhi, cosparsa di ombre e di spiriti, che nuove parole lascerà destinare al silenzio della notte { Sarò illuminata dalla tua falce calante per giungere nel tuo regno. Aiutami, superando il buio, a trovare la Tua oscura luce. } Preghiera destinata ad essere ascoltata solo dalle silenti Mura, perchè giace priva di sensi tra le sue Braccia il giovine Corpo della Somma, che più non ascolterà il Dire della sua Stella. E mentre la luce della fronte della Dama del Lago si smorzerà di tono, quella della mezzelfa assumerà maggior bagliore, tenebrosa luce che oltre la nicchia stessa andrà ad espandersi, in un momento d'estasi stesso per l'oscura figlia, che della normale vista andrà a negarsi, crogiolandosi in un Mondo invisibile popolato sol da erranti cerchi d'anime e da fumi d'oblio, iridescenti figure che a sè la richiamano, nuovamente, attratti dalla sua forza. Annuisce solo, un gesto che la sacra terra andrà a sciogliere dal suo viso, ricadendo sul pavimento ai piedi della stessa Ampolla. Non un granello ne andrà disperso, tutto si rinnoverà, come la Ruota che nel Tempo a Lei dedicato infine volge, al termine della vita, pronta ad affrontare la morte. Ancora stretta fra le braccia la Signora dell'Isola, di nessun peso neppur per la gracile presa, che del nuovo potere s'inebrierà, senza fatica alcuna accompagnandola ove solo alle sacerdotesse è permesso l'accesso, ma tra le Ombre verrà custodita, perchè saranno nuove visioni che le verranno donate. Questa volta con l'appoggio fermo della Terra e dell'Onice. |
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