Forum delle Sacerdotesse del gioco di ruolo Isola di Avalon

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)O( L'Ultima Signora di Avalon )O(

Ultimo Aggiornamento: 14/11/2009 19:08
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14/11/2009 19:08
 
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Kagome Somma Stella - PrimaRosa Sapiente del Vespro

)O( Riassunto )O(
PrimaRosa sosta al Tempio, nei pressi del Sacro Fuoco, e richiama a sè la Stella del Meriggio. La Ruota ha girato, il Tempo è giunto: la stella della Settima Signora di Avalon tramonta, e tramite il contatto del sangue, misto di piacere e dolore per entrambe, sorge quella dell'Ottava Dama del Lago, Kagome. Costei sarà l'Ultima del Primo Giro: distruzione attenderà Avalon al tramontare del suo regno, o forse rinascita, ma, per ora, il potere di Kagome del Lago si spande sui territori dell'estate. La neo-Somma Stella riesce subito a scrutare nel Disegno, e vede nuovamente le Ombre avvolgere PrimaRosa: sarà così che l'Albina sarà chiamata ancora a servirla, stavolta quale Sapiente di Rhiannon.





PRIMAROSA {{ Fuoco Sacro }} °° { Danzano le lingue di fiamma di un moto che sembra immortale. Forse il vento un giorno giungerà a spegnerle ma ciò che esse rappresentano, la magia intrinseca al loro manifestarsi, quella non svanirà mai dai cuori che la proteggono. Ha uno scialle nero, elegante, sulle spalle. La sera sta giungendo ed è un bacio fresco. Indossa il suo semplice abito turchese, da iniziata, e i suoi occhi verdognoli sembrano immersi in una quiete che non ha tempo. Anche il suo volto par disteso e severo, imponente nel suo rigore pallido e inattaccabile. Non c'è modo per quella fronte di turbarsi eccessivamente: pare che sia stata fatta ad arte per contenere una tranquillità sublime. Stoica di fronte al suo Destino, riesce nell'accettarlo a non apparire passiva, bensì come una di quelle eroine tragiche del passato, eleganti e forti contro la tempesta degli avvicendamenti. Tutto il suo spirito pulsa attorno a lei, questo è il canto di cigno del suo legame così feroce e verace con l'Isola. Qualcosa si scuote, forse veli di mondi che ha sfiorato inavvertitamente. Alza il mento, i capelli corti sulle spalle oscillano. La volta vuota è di un intenso blu che precede il Tramonto. Lei verrà, ne è certa, deve aver sentito il suo richiamo mentre camminava lungo il corridoio. Ci sono molte cose che deve dirle e altre che dovrà lasciarle. Il Tempo è giunto.

KAGOME {{ Corridoio Ala Sacerdotale >> Sala Circolare }} - {{ Danzano le fiamme, e colei ch'è la loro Signora giunge lentamente, richiamata tanto dal calore delle fiamme quanto dalla presenza della Signora di Avalon, Dama del Lago di ogni colore. Avanza lungo quel corridoio calcato milioni e milioni di volte, conosciuto in ogni più piccolo e recondito anfratto. Ha già oltrepassato da tempo le arcate che conducono alle dimore sacerdotali, ed ora è lungo quel pezzo di via che raccorda le stanze degli eventuali ospiti del tempio con la Sala Circolare. Sente Fiheèral, la forza della sua anima e della sua aura, il bianco, rosso e nero intrinseco in lei, incarnato in lei, e già tra sè sorride, senza motivo e senza ragione. Soltanto lieta di veder colei che è sorella, amica, maestra e domina. Non può immaginare, non può sapere: lei non è figlia del Vespro. Cammina avvolta nel suo abito rosso e bianco, tanto caro, tanto amato, incede con al collo il granato, dal quale finchè avrà vita come Ancella mai potrà separarsi, il gioiello simbolo della propria via e della Sua scelta per lei, lo smeraldo di Decana ed aiutante della Signora. Quanta fatica, quanto impegno nascondono quei tre simboli, ma lei ha giurato, lei è lieta, lei è fedele ed ha cieca fiducia, ha consacrato la vita al proprio compito, e morirà per quel Tempio. Accadrà, prima o poi, e lei non scapperà: l'ha giurato, accettato, voluto da tempo. Che sia giunto dunque il momento della fine, della resa? Chissà. Basti saper, per ora, che la Stella del Meriggio oltrepassa l'ultima arcata, fa il suo ingresso nella parte centrale della sacra struttura, con i capelli raccolti nel solito, ordinato chignon, con gli occhi e l'animo pieni, pregni dell'usuale tranquillità, serenità. Volgerà immediatamente gli occhi al simulacro della Rossa, all'Altare, al Fuoco che è suo figlio ed al contempo suo progenitore. E lì, eccola, vedrà Fiheèral Ardèa Galadròs, fiamma che brucerà in eterno, e che arderà Galadròs. Non v'è bisogno di parole per rivolgersi a lei: non v'è bisogno di soffio alcuno, di articolazione alcuna. Tutto viene alla mente, tutto è chiaro e limpido ed incredibilmente semplice [Telepatia Liv.5]. Sorriso. Gioia sincera. }}
KAGOME - Hai sussurrato a PRIMAROSA - (( Rispectae Aveas Mia Signora. Sono lieta di vederti, Fiheèral. ))

PRIMAROSA {{ Fuoco Sacro }} °° { Pare assente per lunghi attimi lo sguardo: in realtà ella è tutta concentrata nell'ascoltare il canto dolce degli uccelli prima che il sole anneghi del tutto all'orizzonte. Un altro refolo di vento le scuote l'orlo dell'abito azzurro e trascina gli odori caratteristici del colle sacro. Vicino ormai è Mabon. Anche il Ciclo dell'Isola segue il Ciclo degli uomini o forse sarebbe meglio dire il contrario. Poi, la grazia naturale nella quale era scivolata, svanisce. Spartano e pulito quel volto senza belletto o bistro, quel collo senza alcun pendaglio eccezion fatta per l'amuleto pentacolare di congrega. Povero seppur elegante lo scialle, modesto il colore dell'abito senza ricami. E questa è una Regina. Certo sorriderebbero principesse e matrone a scorgere tanta semplicità. E' l'orgolio nordico, un essere senza bisogno di apparire per null'altro che non sia la propria indole affatto celata. Le palpebre tremolano, gli occhi di giada catturano l'impronta viva della sua più fidata sorella. Nessun sorriso di gioia le rimanda, decisione e sacralità sembrano trasudare i suoi occhi. } Mia Stella.. avvicinati. Ciò che avevo visto nei miei sogni si è compiuto. E' tempo che tu conosca il tuo destino. { Fermi gli zigomi, paralizzate le labbra, impassibile lo sguardo che sembra di Giudice. Nulla potrà apparire all'altra che tuttavia molto potrebbe vedere di un comune mortale. La Rosa Bianca richiude il suo spirito alle sue percezioni e fa del suo corpo un semplice specchio neutrale. }} [ Impert - 6 ]

KAGOME {{ >> Fuoco Sacro }} - {{ Fiheèral è specchio neutrale, ed a Kagome qualunque tipo di visuale è preclusa. Non può scorgere le sue emozioni, non può conoscere i suoi pensieri, le sue preoccupazioni, i suoi timori: non è l'amata sorella che le parla ora, ma la Signora di Avalon. Si ferma un attimo, notando soltanto allora, mentre incede verso di lei, il colore della veste che indossa, il taglio. Azzurra, la veste di novizia che entrambe un tempo portarono...chissà, forse proprio la stessa. Svanisce pian piano il sorriso, e la Stella è sinceramente meravigliata per quell'abbigliamento, ma non domanda nè mostra alcunchè [Imperturbabilità Liv.5]: non è il tempo, questo. Fiheèral la richiama, vestita in un abito che parla solo di semplicità, che potrebbe essere quello d'una monaca penitente che deve redimersi dai propri peccati...se quella fosse la terra del Cristo Bianco e se in quella falsa fede le due credessero. E così, la Stella risponde. Non chiede, non si interroga neppure tra sè riguardo quale sia il proprio destino: verrà dalla bocca di Fiheèral, verrà dalla voce e dall'incarnazione stessa della Triade, della Dea, del suo credo e di ciò cui ha votato l'intera esistenza. Che sia la Morte, l'esilio, l'abbandono, lei l'accetterà, e compirà sempre ciò che Lei comanderà. Ha promesso, ha giurato, e non rinnegherà mai. Perchè Lei è ciò che più conta, Lei è tutto ciò che conta per un'Ancella. Soltanto l'Una e Trina, soltanto il Suo volere, qualunque esso sia. Così Kagome raggiunge colei che del Tempo, dei Mondi, di ogni cosa è Signora, e lì, silente, rispettosa, si inginocchia. Non dice nulla: è solo completamente asservita, completamente e lietamente schiava, serva per l'eternità della Dea. Che, dunque, il proprio destino venga rivelato, compiuto, conosciuto: lei lo accetterà, lei è in Suo potere, per scelta e per destino. }}

PRIMAROSA {{ Fuoco Sacro }} °° { Non ha idea la Donna che è in lei se quello che accadrà sarà positivo o meno. Forse questo sancirà la fine del Tempio, forse la Dea presto si allontanerà da queste sponde o forse no. Non sa la Donna che è in lei moltissime cose. Vive emozioni mortali. Vive il dolore rancoroso per il totale abbandono da parte dell'unico uomo che ami, vive il suo commosso stupore di fronte alla propria figlia che cresce e ormai la Dea par aver chiamato a se. Vive l'ansia del giorno in cui innanzi all'Isola verrà chiamata Regina. Tutte queste emozioni si mescolano al ricordo degli occhi Immortali che paion rinsaldare i nodi della corda che la tiene legata all'albero del ponte della nave in burrasca. Ma la Donna che è in lei non può permettersi d'apparire troppo spesso e forse apparirà sempre meno, come già è accaduto. Come accade anche ora. Ora che prende dalla cintura l'Athame sacro e senza alcun timore fa passare superficialmente la lama a feriril palmo della mano sinistra. Sangue scarlatto scivola fuori, pulsa. Non è doloroso, il taglio è effimero, eppure c'è. } Alza gli occhi, Kagome, figlia della Dea. Colei che Sono ha deciso per me una via differente. Ella non ha imposto la sua Volontà ma io l'ho accettata. Questa è la nostra fede, questa è la nostra forza. Alza te stessa, Kagome, figlia della Dea. Porgimi la tua mano, Colei che Sono, Triplice ed Una te lo richiede. { E la voce di cristallo sembra esser fatta: composta di mille filamenti di diamante e argento. Strane ombre e luci sembrano muoversi attorno a lei, l'Antico Potere vibra nelle sue ossa ma ella è salda e ferma, resiste agli scossoni. L'Isola canta, la notte giunge.

KAGOME {{ Fuoco Sacro }} - {{ L'Isola canta, i mondi cantano e si allineano per accogliere quello che verrà. Ma lei non può immaginarlo, nè vuole: mai potrebbe pensare quel che succederà. Mai potrebbe considerarsene degna, onore troppo grande sarebbe. Ma ella è schiava, ella rispetta il Suo volere in tutte le sue forme ed in tutte le sue manifestazioni. Non si pone domande, non chiede, non si oppone, nè ancora comprende del tutto quel che sta accadendo: la donna non si mostra, la donna ora non viene a galla, forse perchè in realtà non c'è, forse soltanto perchè non è il momento. Non ancora, o forse mai più. Alza gli occhi, raddrizza il busto e vede il palmo sinistro di Fiheèral tagliato. Le gambe tornan nella loro posizione comune, il corpo tutto ritorna eretto, e senza dire nulla Kagome porge la propria mano alla Signora. Lei accetta, lei esegue e per l'Una e Trina si adopera. Qualcosa sta cambiando, e lo può sentire dentro di sè, può avvertirlo, intuirlo. Ma non sa, non può sapere cosa, nè perchè. Comprende solo che la Ruota gira, inarrestabile ed eterna, secondo la Sua volontà. Se Fiheèral, incarnazione della Triade, non ha idea di quel che accadrà all'Isola e di quel che avverrà ai tempi, ancor meno conosce questa giovane Stella del Meriggio. Non sa neppure cosa attende lei stessa, ora. E' ignara del proprio destino, ma, ancor prima di conoscerlo, ancor prima di vederlo manifestarsi sulla sua pelle, ea sceglie di onorarlo, accoglierlo, celebrarlo. Che sia la morte, che sia la vita, che sia la cacciata, la fuga, l'esilio, il gaudio. Qualunque cosa, poichè è Sua. Qualunque volere, poichè Lei comanda. }}

PRIMAROSA {{ Fuoco Sacro }} °° { Forse perchè il Destino non è come tutti credono. Lei lo sa, chi mai potrebbe più di lei? Non è un filo dritto da seguire, non è chiaro e tangibile! E' oscuro e profondo come lo sono gli abissi del cuore e gli inferi dove le mistiche radici di Yggdrasil si basano per sostenere tutti i Mondi. L'Ombra contiene tuttavia una forte Luce, che è la Volontà, e la Volontà degli uomini che scrivono il loro Destino è quanto di più vivo e incalcolabile esista. Si intrecciano strade ed altre si perdono, mille bivi si generano ad ogni respiro, e guardare oggi nel domani potrebbe essere fasullo come scrutare la vita di una pianta cresciuta su un terreno sul quale si abbatterà presto un terremoto o, chissà, una primavera improvvisa. L'Athame passa sul palmo che Kagome le porge, sangue anche ora, sotto i suoi occhi. Tutto sparisce, non c'è più la ferma coscienza di un se distaccato dalla Dea. Ella è Dea, ella è l'Isola, il suo volto brilla come la Luna che è nel cielo, è non c'è nulla di confortante nei suoi lineamenti, nulla che la morale umana potrebbe concepire. } Io Sono. Il Cielo e la Terra. La Morte e la Vita. Sono il Cerchio, il fuoco, la terr l'aria, l'acqua. Sono l'Isola e il Lago. Sono il Tempo e lo Spazio e al contempo sono il Tutto e il Nulla. Sono Figlia Vergine, Madre Guerriera, Anziana Strega. { La sua voce è forte ma non crudele, scivola nell'aria del Tempio come guidandone l'andazzo. Danzano le colonne? Il fuoco crepita più acceso? Tutto sfolgorante si mostra, nella sua vera essenza! Le energie si muovono in cerchio. Gli spiriti ballano, attorno. } Sono il Dolore e il Piacere. Sono la Guerra e la Pace. Sono l'Equilibrio Incorrotto. Sono la Regina e la Schiava. Sono Ieri, Oggi e Domani. Tutti i Mondi sono il mio Mondo. Sono la Conoscenza Antica. Sono tutte le Donne prima di te e tutte quelle dopo di te. Io Sono la madre dell'Universo, dal mio Grembo il Dio nasce. Io do e io tolgo. E oggi darò e toglierò. { Queste parole sono come un sigillo e solo allora le mani mancine si congiungeranno e il sangue si mescolerà, passerà dall'una all'altra, come il Sacrificio e il Potere. } Guarda, Kagome! Nelle Fiamme ti si mostrano i Volti delle Antiche Signore di Avalon. Haylea.. Nymeria.. Aredhel.. Shirin.. Laifeaiel.. Samara.. Prima Rosa.. e te. { La voce si incrina, l'acmè è giunta, il silenzio interiore è fresco come una valle di rugiada mentre l'ultima stilla di Potere passa dalle sue vene a quelle di Kagome e la stella sulla sua fronte emana colori iridescenti, più belli che mai. Il canto del Cigno ed ella è pallida come esso, della stessa grazia investita, mentre un ginocchio abbassa, stremata, e china il capo finalmente. } ..Voi, Ottava Signora di Avalon.. così la Dea vuole e così sarà.

KAGOME {{ Fuoco Sacro }} - {{ Ed ogni cosa è un turbine che l'avvolge, che la invade e pervade. Fiheèral parla, e non è più la sua amata sorella, la sua amata maestra: è Lei, e Kagome può vederne il volto, può vederne la bellezza, la crudeltà, l'innocenza, la saggezza e l'affetto. Può vedere le stagioni, può vedere tutti i rituali in cui Lei si è palesata ai propri mortali ed indegni occhi. Può risentire Lughnasadh sulla sua pelle, sui suoi sensi, può percepire l'estasi e il dolore di essere suo veicolo. PrimaRosa è la Dea, e Kagome è la Dea. Il sangue si mescola, e quel legame di sorelle che sempre di sangue si son considerate pur non essendolo vien ora ad essere formato. Passa il potere, passa la vita tra due donne che si sono sempre sostenute a vicenda. Sente il calore invaderla, sente la Sua potenza investirla. E mentre Fiheèral parla, è come se le sue parole venissero alla bocca anche a colei che a lungo è stata signora del Rosso, e che ora diventa Signora d'Ogni Cosa. Cielo, terra, formiche ed arbusti morti. Mare spumeggiante mai veduto, acque del lago imperiture. Fine del Cerchio, inizio e rinascita. Sente Samhain nelle vene, sente gli spiriti per la prima volta, Vede qualcosa che forse è solo illusione, che forse è solo pura verità. Sente Imbolc, sente il fluire dell'acqua sotterranea, sente la terra divenire fertile, sente il profumo dei fiori sebbene nel Tempio non ve ne sia nessuno. I sensi sono invasi, e l'estasi ed il dolore la pervadono. Lancinante il contatto con PrimaRosa, lancinante quel potere che diventa suo ed abbandona il corpo dell'albina. Brucia, ma non ha importanza. Si sente consumare, dalle fiamme e dall'impeto dei fiumi, da lame di ghiaccio e da stille di veleno. Percepisce le rocce generarsi e frantumarsi sotto i suoi piedi, sente il cambiamento della terra, erosa dalle acque, corrotta e nutrita. Ode il cozzare di lame, lontane, come di battaglia che sa di perdita e di vittoria. Ode il canto degli uccelli, ode il suono melodioso delle cicale e dei grilli. Lei è Tutto e Nulla, Kagome è l'Una e Trina. Vede le Sette Signore di Avalon, volti sconosciuti ed amati. D'improvviso, lei Sa, e comprende quanto sia stata per millenni ignorante. Sì, perchè la sua anima ed il suo spirito d'improvviso non han veduto sol ventiquattro cicli, ma molti, infiniti di più. Conosce il principiarsi del Tempo, conosce tutto ciò che è stato. Guarda il fuoco, ed ecco Haylea, Nymeria, Aredhel. Shirin, quella Dama del Lago che tu sentisti per le strade di Barrington ed Avalon, quando meno inverni ti pesavano sulle spalle. Laifeaiel, colei che t'accolse e guidò nei primi passi nella Sacra dimora. Samara, amata Stella del Fuoco, amata Signora di Avalon, sorella mai dimenticata, legame inscindibile, di sangue e ventre. E poi lei, Primarosa, l'adorata Magistra, colei che sempre sarà nel cuore e nell'animo, colei che sempre incontrerà nei sogni, anche quando saranno irreparabilmente lontane, nella morte ed oltre la morte, tra gli spiriti dei defunti di cui ora Kagome diviene Signora. Il potere fluisce, e gli ultimi aghi trafiggono la mente, la coscienza, la mano. Ora, lei è. Lei esiste, ed esisterà per sempre, nei corpi di tutte le Signore che la seguiranno, o nell'anima di una terra destinata all'abbandono ed alla morte. La stella iridescente di PrimaRosa si spegne, e lei la guarda. Guarda quel viso farsi pallido, guarda le sue ginocchia chinarsi, il suo capo abbassarsi. Vede con occhi che non ha mai saputo - nè potuto - possedere. Vede le Ombre, anche nella luce più intensa del tramonto. Una Signora di Avalon è tramontata, un'altra è sorta...ma non è ancora il tempo dell'oblio, Fiheèral Ardèa Galadròs. Così, Kagome stringe la mano della maestra, sinistra nella sinistra, mancina nella mancina, ora e per sempre ancora insieme nel Cammino. }} °° [[ Io sono il Sole, ed io sono la Luna. Ho visto i tempi, le stagioni, i mondi. Io So, conosco, io comando ed impero, io do la vita e la tolgo. Io ti chiamo, io ti desidero, Settima Signora di Avalon. ]] °° {{ E cercherebbe di prendere l'Athame dalle mani di PrimaRosa, con la propria destra. }} °° [[ Il Tempo è passato, il Tempo è venuto. Io sono la Prima e l'Ultima, io sono l'Ottava. La Ruota termina, la Ruota si conclude, e forse giungerà la rovina, o forse la rinascita. ]] °° {{ Ed ecco che la lama verrebbe a venir passata di nuovo sulla stella dell'albina, su quella fronte. Non la sorregge: lei non è più Cerridwen, lei ora è amante, è infante, è dolce e spietata, è fredda ed oscura. E' ogni cosa, ed il Vuoto più totale. }} °° [[ Ma la tua stella, Fiheèral Ardèa Galadròs, è ancora alta nel cielo. Io vedo le Ombre attorno al tuo corpo, io vedo il Nero e l'Oscuro, io vedo i tuoi doni, io conosco il tuo destino, ed è tempo che si compia. Io ti chiamo a scrutare di nuovo tra i mondi, a sollevare di nuovo il velo, a cercare tra passato, presente e futuro. Tu vedrai, tu avrai accesso di nuovo ai misteri dell'Ombra più fitta e della luce più intensa. Il tuo compito non è concluso, PrimaRosa, Sapiente del Vespro, e tu dovrai vedere insieme a me la fine, o la rinascita. ]] °° {{ E soltanto allora sentirebbe la stanchezza assalirla, lascerebbe la mano di Fiheèral, interromperebbe il contatto e calerebbe la mano destra, ad allontanare l'Athame dall'albina ed a portarselo alla cintura. Vede il nero, sente l'anima della Settima Signora divenire oscura, e la sua brillare, dorata. Lei sarà l'Ultima. Lei concluderà la ruota. Ma Fiheèral la vedrà, in tutto questo, e sarà ancora Sua figlia. }}
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