Forum delle Sacerdotesse del gioco di ruolo Isola di Avalon

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)O( Ora sorgete, Sacerdotesse della Dea Triplice ed Una! )O(

Ultimo Aggiornamento: 14/11/2009 19:07
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Luna Nera
14/11/2009 19:07
 
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Kiryal Sacerdotessa dell'Alba - Hagall Sacerdotessa del Vespro

)O(




Il meriggio inoltrato vince ogni resistenza e rilassa gli animali che dato il caldo preferiscono assopirsi nelle zone d'ombra. Così il colonnato è ricolmo di colombi che con versi tubanti sonnecchiano in attesa della più fresca sera. Solo le pesanti api dorate sfrigolano luccicanti di polline da un fiore all'altro, laboriose nonostante tutto. Vi è qualcosa, però, di magico nell'aria. Ovunque si trovino adesso, Kiryal ed Hagall percepiranno una sorta di strano richiamo mentale, un invito a muovere i loro passi verso la sala centrale del Tempio. C'è quiete nell'aria. Il silenzio interrottsolo dalle cicale. L'estate è piena come il grembo di una madre e non smette mai di dare ai suoi figli quanti più frutti possa.


HAGALL { Ala Sacerdotale -> Sala Circolare } • { Ci sono tante ombre nel Corridoio dell’Ala Sacerdotale. Tutte intervallate dalle luci fioche che filtrano attraverso le toppe delle porte. Nessuna Sacerdotessa chiude la propria stanza a chiave, non ve n’è bisogno. Ci sono tante ombre nel pavimento, che si sgretolano e sciolgono ai piedi delle soglie scure, ma una di esse è più appallottolata. E’ una bambina coi capelli raccolti in tante treccioline, è seduta con la schiena contro la porta della sua alcova, ma all’esterno. Le ginocchia le sfiorano il petto acerbo e lei le abbraccia senza affetto. Il mento poggiato all’incavo in cui le ginocchia s’uniscono si solleva improvvisamente. Cosa senti bambina? Cosa smuove i tuoi capelli di grano? Cosa sfiora le tue gote d’ambra? Lo sguardo si sposta lento da destra a sinistra e viceversa e lei, strisciando sulla porta con la schiena e le braccia, si alza piano. Segui ciò che senti Grandine, va dove ti porta il tuo istinto ...}

KIRYAL { alcova -> Navata Centrale } O { Una mano ambrata si volge in direzione della lignea porta dell’alcova, l’iniziata tende il braccio, sentendo l’oscurità labile che l’avvolge e che presto, però, vien dissolta dai raggi dorati del meriggio filtrano all’interno, esce. Passi scalzi, silenziosi... verso la navata centrale... è lì che deve andare. Come una nenia antica, ed i suoi passi vengon mossi senza troppo pensare, seguendo qualcosa che, momentaneamente, è arcano ad ea stessa. Silenzio... passi, silenzio. Procede, guidata verso la navata centrale, percorrendo silente il corridoio in una sorta di meditazione, ma che di meditazione non si tratta. Il corridoio termina ora nella navata centrale e lì, nella luce calda del meriggio, scorge Hagall, silente anch’ella. S’avvia dunque, kiryal, verso l’ara centrale, si inchina innanzi ad Ea e ai suoi volti, per poi avvicinarsi alla sorella e rivolgerle un saluto *Che la Dea vi benedica, sorella* indi le sue labbra torneranno inclini al silenzio, come è sempre stato, le iridi si volgeranno verso i Volti e da lì non si smuoveranno, per ora }

Le due piccole fiammelle del Tempio si muovono, superano l'arcata che dal corridoio immette alla sala circolare, si ritrovano insieme lì dove quella sensazione impalpabile le ha guidate. Nulla turba la tranquillità del Tempio: le fiamme ardono nel loro letto, l'incenso brucia sotto la statua in granato rosso di Cerridwen, le candele ardono in attesa del sopraggiungere di Mabon. L'armonia non viene spezzata, il vento respira leggero. Poi, come se prendesse forma proprio dalle ombre del colonnato, una figura slanciata e femminea si fa avanti. Indossa un abito aureo che raccoglie ogni brandello di luce e lo riflette. E' indubbiamente l'abito della Somma Stella ma il volto è nascosto. Velato. Ci sono tre bordi che poggiano sul petto e sulle spalle di quella figura: tre dunque sono i veli che le obnubilano il viso. Bianco è quello che le due Iniziate possono vedere sopra gli altri, ancora sconosciuti. Ella avanza, sino a bloccarsi presso il focolare sacro. La sua voce, quando esce smuovendo appena il tessuto dei veli, non è riconoscibile. ** Siete entrate nel tempio della Trina Dea. Sappiate che Ella assume molte forme femminili, tre le Stelle che in Lei e di Lei risplendono, eppure è Unica e Suprema. E’ eterna e immutabile, eppure si manifesta a noi in forme diverse ad ogni stagione. E’ Vergine, eternamente illibata e pura. E’ Madre, Fonte di Ogni Cosa. E’ la Conoscenza Antica, che si preserva oltre la morte. ** Poi, una mano della donna, pallida e bianca come neve, si volge ad Hagall. ** Hagall, sei disposta ad accettarLa in tutte le sue forme? ** e, solo un attimo dopo, l'altra mano è tesa a Kiryal. ** Kiryal, sei disposta ad accettarLa in tutte le sue forme? **E poi il silenzio, in attesa di Risposte.


HAGALL { Sala Circolare } • { Sente dei passi ma non si volge, solo quando ella s’annuncerà potrà comprendere che si tratta di Kiryal. Non risponde al suo saluto, se non con un labile cenno del capo. Anche lei sente questo richiamo di nulla? Anche lei è li guidata da una strana voglia di muovere passi senza meta precisa? Non importa. Ciò che conta è che c’è qualcosa di strano nel Tempio, e lei chiude per un istante gli occhi per inspirarne ogni fibra di aere. Sentirà qualcosa di diverso? Il suo cuore lo sente già, ma cosa? Gli occhi si riaprono ed ecco che Prima Rosa…no, non è lei. Chi è questa figura che….non importa, è così bella in quell’abito fatto di stelle e per le stelle. L’animo della bambina si rilassa oltre ogni dire e il suo respiro diventa debole debole, come se non volesse disturbare. L’ascolta, ma al di la delle sue parole la bambina ama quella mano, le ricorda tanto quella di Fhieèral…così bianca, così incorrotta…} Si { nessuna parola superflua, non ora, né mai. Risponde senza pensare, eppure una meditazione che dura da una vita le cola dalle labbra con quella conferma }

KIRYAL { Navata Centrale } O { Il sacro braciere brucia eterno, kiryal lo vede, sente la canzone delle fiamme che pulsa nell’aria di sempiterna primavera e d’incenso della Sua Dimora. Guarda le fiamme ardere, le iridi vi si perdono almeno per qualche attimo e la realtà pulsa esterna ed estranea, come se il sogno fosse realtà e viceversa. Silenzio... il Suo silenzio e la Sua pace... Indi uno sfolgorare in lontananza, qualcosa balugina, ea lo capta con la coda dell’occhio, si volge, le iridi tornano a guardare la realtà. Ode la voce, musicale ed antica come una nenia irriconoscibile, come un canto solenne che si disperde tra le pieghe del Tempo. La domanda giunge chiara, netta non esita la giovane iniziata, guarda la figura velata, il velo bianco che ondeggia appena, la mano candida verso di lei. La risposta è tersa, sincera: *Sì* nulla più... silenzio }

Pronta la Risposta dalle labbra così giovani penetra il pomeriggio assolato. Alcuni colombi si agitano, è come se la natura attorno alle colonne si risvegliasse dal suo torpore, comprendendo che qualcosa accade, che la Dea si mostra! La voce irriconoscibile eppure pacata e distesa, ancora guida le due ancelle. ** Figlie della Dea, la vostra fanciullezza appartiene al passato. Apprendete, ora, quali saranno le stagioni della vostra vita. ** La mano che era rivolta a Kiryal si richiude e lo stesso accade per quella donata ad Hagall. Il velo bianco ondeggia appena e per un attimo nell'aria si sentirà come la risata di una fanciulla. Poi, Arianrhod parlerà con voce d'Argento. ** Io sono il fiore che sboccia sul ramo. Sono la falce di luna che incorona il firmamento. Sono il sole che scintilla sull’onda e la brezza che incurva l’erba novella. Nessun uomo mi ha mai posseduta, eppure sono l’appagamento di ogni desiderio. Sono la Cacciatrice e la Conoscenza Sacra, lo Spirito Ispiratore e la Signora dei Fiori. Guarda nell’acqua e vedrai specchiato in essa Il mio viso. ** Il velo viene levato e scivola sulle spalle della donna vestita d'oro. Ora un nuovo velo, Rosso come il sangue, si mostra. Sotto di esso giunge come un canto di madre e il suono di una feroce battaglia. Poi, è Cerridwen a parlare. ** Io sono il frutto che matura sui rami. Sono la luna piena che domina il cielo. Sono il sole nel suo splendore, e il vento caldo che matura le messi. Mi offro nel mio tempo e nella mia stagione, e reco abbondanza. Sono Amante e Madre, genero e divoro. Sono l’amante e l’amata, la Regina del Raccolto. **Anche questo velo viene sollevato. Ed ecco, il nero resta, per ultimo. Anche questo velo ondeggia attorno alle carni del niveo collo. Bisbigli antichi si percepiscono per brevi attimi con una voce roca che li culla. E' Rhiannon. ** Io sono la noce che resta sul ramo senza foglie. Sono la luna calante la cui falce miete le stelle. Sono il sole al tramonto e il vento freddo che annuncia l’oscurità; sono tutti i segreti oltre il Velo. Sono la Megera e la Regina della Mietitura, Strega e Sapiente. ** L'ultimo velo si abbassa. Il volto della Somma Stella appare disteso e neutro, come il colore del suo incarnato. I freddi occhi lampeggiano nel loro intimo, la sua voce è pacata, piena di ogni colore e dunque bianca **La Dea, una e Trina, a voi si è mostrata. Accettate tutte le sue Stagioni?**


HAGALL { Sala Circolare } • { Non esiste più, ora, il Tempio. Tanto meno le tre nicchie familiari, osservate tutte ogni giorno, ogni notte. Non esiste più il profumo degli incensi, l’arcata dei giardini, il melo ivi piantato. Non esiste più il pavimento, l’altare, le panche. Non esiste più Avalon. Ci sono solo lei e Kiryal al cospetto di questa splendida visione. Che sia la Dea? Davvero ti è concesso di vederla bambina? E come in una fiaba di bimba ella si rivela a poco a poco, velo dopo velo, Volto dopo Volto. Ed Hagall comprende, finalmente, che non errava nel credere ch’Ella fosse la Dea. Arianrhod, Cerridwen, Rhiannon. Una e Trina s’alternano, si completano, si mescolano. Ogni voce parla, ogni parola s’imprime nell’animo dell’Iniziata. Ecco Colei che ami al di la di qualsiasi legame di sangue assente } Si Mia Signora { non madre la nomina stavolta, no. Ora Ella l’è Domina e non vi sono remore }

KIRYAL { Navata Centrale } O { L’incenso danza ancora, con le sue spire si avvinghia dolce alle colonne che paion d’oro, alla luce del meriggio... e quella donna velata pare un miraggio, eppure è lì, reale e non è un riflesso di sogno; così l’iniziata permane, eretta. Il crine non ondeggia più, mosso dalla brezza, le braccia lungo i fianchi, immobile, non come statua: immobili le membra, ma non lo spirito... e nemmeno il cuore che batte sotto le mortali spoglie. Le colombe fremono, qualcosa si agita, nell’aria. Quella Voce... quelle parole... sono loro che fremono nell’etere? Sono loro che fan danzare la brezza tra le fiamme del sacro braciere? Ascolta, kiryal. Ascolta... Sente la presenza di hagall, vicino a lei. Arianrhod, la Vergine. Cerridwen, la Guerriera... il Velo rosso vien rimosso. Un corvin Velo rimane... Rhiannon, la Strega. Alfine la Domina si mostra agli occhi delle iniziate, niun Velo a ricoprirle il niveo incarnato. la domanda sgorga dalle Sue labbra, kiryal risponde, austera, la voce si espande come un’onda: *Sì, accetto, mia Domina* l’iniziata risponde, e la sua voce vola verso Ea }

Imperturbabile il volto della giovane mortale che in se porta i tre Volti, così levigati i suoi lineamenti che ella non par neppure essere fatta di carne. La gola nuovamente tremola sotto una nuova ondata di voce limpida e chiara. ** Eppure, giovani figlie, per voi vi è un solo cammino da intraprendere seppure tutti e tre i Volti abbiate accettato di servire. ** Ed ecco, allora, l'Athame appare fra le mani della Signora di Avalon, colto dalla sua cintura. Pochi passi, la lama passa a scaldarsi sul fuoco sacro e benedetto. Dunque ella semplicemente si avvicina a Kiryal, gli occhi sereni, la voce di nuovo mutata in qualcosa di molto più cristallino che il mero tono umano. ** Figlia, fino a ieri camminavi imberbe sulle tue gambe. Ora il Tempo è Maturo. Io ti ho scelta, cullerai con il tuo canto il sonno degli infanti, conoscerai il mistero delle guarigioni e brillerai di speranza fra gli uomini. Tu sei mia. **La lama incandescente scotterà appena la fronte dell'Iniziata mentre con mossa precisa e veloce la Domina ricalcherà la stella sulla sua fronte. Una leggera luce bianca subito lenirà il dolore e nessuna stilla di sangue andrà persa. Ciò fatto, la Signora di Avalon tornerà verso la sacra fiamma, ripassandovi sopra l'Athame, ancora non deve aver concluso.


HAGALL { Sala Circolare } • { Ella riprende a parlare, e tutto attorno a loro sembra tornare come eco di sogni e secoli. Torna il Tempio con le sue pietre e i suoi profumi, torna persino il vento leggero. Torna ogni cosa e torna Avalon. Lo sguardo d’ambra segue le movenze della Domina, la guarda avvicinarsi a Kiryal e sceglierla con la voce di Arianrhod. Torna sui suoi passi e l’Iniziata non riesce a distogliere lo sguardo dalla sua persona ora tanto diversa eppure più familiare che mai. Si avvicina ancora alle fiamme, ancora l’Athame le vedrà su sé. Vorrebbe guardare la sorella, sentire che è ancora li, marchiata di bianco, ma non ce la fa, tutto ora è ovattato, non riesce quasi a comprendere se è in piedi o meno. }

KIRYAL { Navata Centrale } O { Di nuovo voce, nenia d’Ea. Persin l’incenso par lasciar che la voce lo attraversi, come freccia d’argenteo clangore. Kiryal respira, silente... ode il proprio respiro ed appena intuisce l’accennato dilatarsi del proprio ventre ad ogni respiro. L’athame balugina alla luce d’oro del meriggio, e d’oro anche l’arma pare... oro zecchino e puro, incorrotto. E la luce vi si riflette, mandando bagliori a danzare sulle nivee pareti del tempio e sul suo volto ambrato. Ed ecco la Sua Voce, kiryal, ascoltaLa. Ed Eccola, lei che è Una è Trina parla... parla il Suo Volto. L’athame di nuovo riflette i raggi d’oro del sole, riflette il Suo Splendore e dolore non vi sarà poiché tutto da Ea verrà lenito. Passi... la Settima Signora di Avalon giunge presso il braciere, kiryal la segue con lo sguardo. Lama fulgida tra le nivee mani d’Ea scintilla come se di stelle fosse fatta, come se la Luna avesse donato tutto il suo splendore a quell’arma... e kiryal ascolta i battiti repentini del proprio cuore, abbassa appena il capo e socchiude le palpebre }

La Ruota gira e la Signora di Avalon segue il suo corso e la sua equilibrata forza. I suoi piedi scalzi di nuovo si adagiano sul pavimento ed ella si accosta ad Hagall. Il suo viso è severo, il suo sguardo di ghiaccio e la sua voce roca come un rantolo di vento fra i rami secchi di un albero spoglio. ** Figlia, fino a ieri camminavi imberbe sulle tue gambe. Ora il Tempo è Maturo. Io ti ho scelta: seguirai il volo dei corvi nel cielo, conoscerai i misteri delle stelle e guiderai schiere di spiriti fra i mondi. Tu sei mia. ** Ed anche lei vedrà la lama scendere sulla sua fronte, ricalcare la stella solo accennata sulla sua carne, sentirà un vago dolore e poi un baluginare d'ombra riempirà il marchio che sa di promessa e fede. La Signora di Avalon indietreggia, entrambe le Sacerdotesse osserva e sorride loro prima di pronunciare le ultime parole del rito. ** Ora sorgete, Sacerdotesse della Dea Triplice e Una, Hagall del Vespro, Kiryal dell'Alba, monde e radiose, rivelate in tutta la vostra bellezza. Sorgete, e occupate il vostro posto fra noi, vergini di Avalon! **


HAGALL { Sala Circolare } • { Si accosta a lei, ora, l’unica Madre che abbia mai avuto veramente. Eppure ora non può sentirla suonare dolcemente il liuto, non può sentire il suo grembo sotto la guancia e la sua mano sui capelli. Non può giocare con lei fra le acque del Lago e tantomeno confidarle i suoi segreti di donna. No. Ora è tempo di cambiamento, di rinnovato richiamo. Ora la Ruota si fermerà per un’istante su di lei, marchiandola di un colore che ricorda la Notte e gli Spiriti, rendendola parte di ciò che forse la Sciamana aveva davvero veduto nel suo Destino, quel giorno, quando alla nascita le Rune la scelsero, la salvarono e la nomarono. Hagall. Ottetto di quella fila di sassolini incisi che appartiene ad Hagalaz come ora lei appartiene alla Velata. Brucia e cola ombra la stella, si riempie di quel colore che tante volte l’ha celata nell’insonnia. Ora lo specchio potrà finalmente essere scoperto, ora la bambina potrà finalmente riflettersi e vedere chi, in realtà, è diventata }

KIRYAL { Navata Centrale } O { Alza il capo, di nuovo la Sua Voce che or vien rivolta ad Hagall. L’incenso tremola, a quella voce rauca ed antica, ondeggia, l’incenso pallido... ed Ea Parla. La brezza si muove all’interno della sacra struttura ma non par quella a guidare le ampie volute d’incenso che si dissipano e si addensano, contraendosi ad ogni secondo che passa, silente. Or di nuovo Favella, questa volta ed entrambe, questa volta sia ad hagall che kiryal. la Sua Voce non è più nenia, eco... ora è realtà e promessa, fede e dedizione. Cambiamento? Mutazione? Si... cambiamento radicale, poiché sono stata Scelte e Ed le ha guidate verso i Suoi Volti, a seguire una strada che per loro è già stata tracciata, e la Ruota gira... gira ancora senza fermarsi, poiché Ea la guida. Ed Ea è purezza, giustizia e destino. Questa è la Dea, ed ora, kiryal seguirà la strada che per lei è stata scelta, la strada che la condurrà verso Lei Arianrhod, Bianca Vergine. Lei ora è sua Guida, e kiryal china il capo alla Domina e alla Bianca Fanciulla. La stella nivea che ora sulla sua fronte brilla di luce, pura. }

I colombi finalmente paiono liberarsi dal loro stato di torpore, volano verso il cielo smuovendo le loro piume in un caratteristico suono che sembra appartenere ad altri regni nascosti tra i veli del reale. La Somma osserva le due giovani sacerdotesse, cresciute sotto i suoi insegnamenti e la sua guida e ora maturate fino a questo momento. Per lei, questo è il più grande dono fra i tanti che riceve in cambio dei propri sacrifici. Con un sorriso stanco le saluta, il rito le deve aver tolte molte energie. Si allontana, svanendo nella penombra. Il Tempio torna alla sua normalità, d'incenso e sospiri di vento, mentre il sole, non più alto nel cielo, ricorda che il tempo gira, che la vita è una ruota.


)O(

Al Tempio di Avalon la Dea si manifesta e sceglie per due cammini opposti eppur proseguimento l'uno dell'altro le due iniziate, Kiryal e Hagall. La prima diviene Sacerdotessa dell'Alba, la seconda del Vespro, mentre l'Isola attorno a loro continua a vivere e la natura partecipa di questo sacro evento.
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