Forum delle Sacerdotesse del gioco di ruolo Isola di Avalon

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)O( Qual è il Nido a cui far sempre ritorno, Martia? )O(

Ultimo Aggiornamento: 14/11/2009 19:04
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14/11/2009 19:04
 
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Martia Alta Sacerdotessa del Vespro

)O( RIASSUNTO )O(

PrimaRosa passeggia fra gli abeti nel Giardino Interno, mentre Martia percorre l'Ala Sacerdotale, diretta anch'ella verso la Natura, mossa da sentimenti nuovi per lei che si avvicendano nel suo animo. La Sacerdotessa e la Somma si incontreranno e quest'ultima scorgerà la crescita della ragazzina... un quesito le viene posto ed ella replica inizialmente più "materialmente", avendo mal compreso, e quindi, una volta che sarà stata chiarita la domanda, con quella risposta che c'era già nel cuore fin da prima... al di là dell'incomprensione. Rhiannon dunque parlerà attraverso la bocca della Dama del Lago e chiederà che venga rinnovata la promessa e Martia venga dunque nominata quale Sua Alta Sacerdotessa.



REGISTRAZIONE:


PRIMAROSA {{ Fra gli Abeti }} °° { L'odore. Qualcosa che sempre l'ha affascinata, che ha sempre ricercato. Associando spesso alle persone e ai momenti della sua vita un particolare profumo. Gli Abeti attorno a lei sono come alti guerrieri dalla forma **
PRIMAROSA ** allungata, dispersi verso il cielo. Lei veste d'oro, i capelli raccolti in una semplice treccia che serpeggia alle sue spalle, libera. Tiene con le mani nude i lembi della lunga gonna e si fonde all'emozione della sera che sta arrivando, **
PRIMAROSA ** con i suoi carri di ombre e i suoi spiriti pronti ad abbracciare nel sonno i mortali, gli ancora viventi. Il suo passo è lento, non sembra avere però nulla di calcolato nell'eterea eleganza e mastosità che imprime al movimento delle spalle e **
PRIMAROSA ** del bacino. Gli occhi tondi, verdi, sono come vetro dalla tenue colorazione, che non riesca a contrastare il pallore dell'incarnato. Ragnatele leggere di venuzze si intravedono sulle palpebre alzate e le ciglia, nivee, accarezzano ad ogni **
PRIMAROSA ** battito l'aria tiepida dei Giardini Interni. E' sola. Ha lasciato Ardèa che giocava in camera sua con un cavallino di legno.. o meglio.. un pezzo di legno simile ad un cavallino, e si è riversata fuori, nel perimetro di smeraldo sacro alla **
PRIMAROSA ** Dea, dove solo le sacerdotesse sue sorelle e figlie possono muoversi, possono coltivare erbe per i rituali e le guarigioni, lavarsi alla fonte, parlare e tramandare l'antica tradizione. Svolgere tutta quella serie di compiti che sono propri **
PRIMAROSA ** ad un'ancella della Dea. Ancora rimembra il viso di Callista.. solo pochi notti fa gli Spiriti la scelsero e lei fu Voce della Vecchia, ancora una volta. Il Tempo scorre, scorre per lei, per la sua bambina, per il suo amante e anche.. per **
PRIMAROSA ** l'Isola. Il Cambiamento imminente la logora da giorni, i sogni parlano ma la realtà ancora la fa attendere. }}

MARTIA { Ala Sacerdotale -> Giardini Interni } . { Scorre il tempo, s’avvicendano le umane vite in una perpetua danza di corpi e di menti, di incontri e di sensazioni; le emozioni del momento decantano senza però esser dimenticate e se ne può scorger °°
MARTIA °° la luce – o l’ombra a seconda dei casi – in fondo agli occhi. La Piccola Ancella di Rhiannon si muove lieve per il Corridoio dell’Ala Sacerdotale, come sempre morbidamente fasciato dalla nera e semplice veste sacerdotale ed i minuti piedi °°
MARTIA °° scalzi sembrano sfiorare appena il marmoreo pavimento… tutto il suo essere, pur sempre avvolto da quel ghiaccio che invisibile la rende algida e distante da tutto, vibra d’una emozione ch’ella mai ha conosciuto. Si vede nel passo leggero, °°
MARTIA °° nella fronte distesa sulla quale è impressa la nera stellina, nel portamento sempre fiero eppur più delicato, nella sottile ruga che s’è andata disegnando all’angolo destro della corallina bocca. E gli occhi, gli occhi parlano più di quanto °°
MARTIA °° le parole possan fare… certo, non a chi non conosce il Nero Bocciolo, ci vuole una certa acutezza per scorgere quel bagliore nello sguardo che come luccicante gioiello nelle profonde acque di un lago ghiacciato sfiora la superficie come °°
MARTIA °° luccicante gioiello nelle profonde acque di un lago ghiacciato sfiora la superficie come lieve baluginio. Avanza Blàth in direzione dei giardini interni alla ricerca di quella profumata frescura che solo all’ombra dei meli si può trovare; °°
MARTIA °° in pochi istanti la pallida figura vestita d’Oscurità raggiunge l’Arcata che all’esterno conduce e saliti i tre gradini in marmo si lascia carezzar le piante dei piedi dai verdi fili d’erba ed inspira profondamente l’odore della Natura. Si °°
MARTIA °° ferma per pochi istanti, il tempo per dilatar la toracica cassa e lasciar poi defluire l’aria ttraverso le nari… per quindi riprender il cammino. }

PRIMAROSA {{ Fra gli Abeti }} °° { Si muove, ancora. Prima un piede, niveo e solo, sbuca da sotto la gonna rialzata, si adagia fra quegli steli che al vento assumono la piega amorevole dell'abnegazione. Poi il suo gemello, altrettanto scalzo e minuto, **
PRIMAROSA ** si stabilisce sulla traiettoria del suo compagno. Ma non c'è stasi che tenga, riprende il moto, ripetuto infinite volte su una strada che lei stessa sceglie nel nome del suo Destino. Si direbbe quasi che vaghi, come una naufraga che abbia **
PRIMAROSA ** da raggiungere un luogo preveduto in sogno su un'isola sconosciuta. Perchè quel volto senza Nome le lampeggia nella notte fra le coltri oniriche, perchè quegli occhi che sembrano stelle? Immobili e freddi come l'acciaio, eterni e **
PRIMAROSA ** imperturbabili. Spaventosi nella loro forza calma e gelida. Le labbra si arcuano, piano, verso il basso: l'espressione di quel volto ovale e latteo si fa pregna di una strana malinconia. Non si può definire con esattezza, è un sentimento che **
PRIMAROSA ** nessuno forse può provare.. o che forse hanno provato già le Sei Signore del Lago prima di lei, e anche sua madre. Ripensa a lei e al suo sposo sconosciuto, il Re Cervo che lasciò Fiheèral nel suo grembo di Grande Sacerdotessa. Svanito e **
PRIMAROSA ** scomparso, al sopraggiungere poi di Galadròs. Cosa è Destino, cosa è Libertà? Quei sogni le si stringono ormai attorno, con l'odore.. dell'inevitabilità. Si ferma, accorgendosi solo dal suo fiatone che s'era messa a correre nel boschetto. **
PRIMAROSA ** Di fronte a lei, scorrono placide le acque della fonte. Alle sue spalle le Ombre hanno il nome di un fiore. Blàth giunge. Lei cerca di calmare il respiro, scoprendo una lacrima sulla guancia, che fa svanire velocemente con una mano. }}

MARTIA { Giardini Interni } . { Riprendono i piedi il proprio moto, apparendo e scomparendo ritmicamente fra le pieghe dell’orlo della nera e lunga gonna e le braccia mantenute distese lungo i fianchi appena oscillano seguendo il la cadenza del passo. °°
MARTIA °° I dorati raggi solari inondano la sagoma della Vespertina proveniente dalla penombra dell’Ala Sacerdotale ed ea non può che abbassar le pallide palpebre per proteggere il chiaro sguardo venato di argentei fili dall’eccessiva luce; son pochi °°
MARTIA °° i passi che la separano dalla rassicurante ombra delle alte fronde ed ella cerca di colmar tale distanza nel minor tempo possibile. Non che non sia di suo gradimento il tepore che i raggi del diurno astro donano, ma preferisce rifugiarsi là °°
MARTIA °° dove la luce solare giunge meno potente, meno abbagliante… ne soffrono i suoi occhi così chiari, tanto ch’essi si riempiono di lacrime per riflesso all’accecante chiarore. Ma il portamento inconsciamente assunto non svanisce, entrando °°
MARTIA °° in netta contraddizione con le salate stille che imperlano le guance e che presto vengon fatte scomparire fra le affusolate dita della mancina. Rimane quella piega d’espressione accanto alle labbra e lo sguardo che ancora brilla, seppur °°
MARTIA °° appena appannato dalle lacrime… non scorge ancora presenza alcuna, sicura d’esser solitaria nella passeggiata intrapresa. La Solitudine come compagna di vita, il Silenzio come fedele amico. Quiete ch’è spezzata solo dal lento scorrere °°
MARTIA °° dell’acqua della Fonte in lontananza e dal canto degli uccellini. Cosa domini i pensieri del Piccolo Fiore è ancor confuso ed incerto. }

PRIMAROSA {{ Presso la polla sacra }} °° { C'è ancora il sapore della penombra sulle sue labbra. Con gesto lento riabassa il braccio, la mano che ha raccolto quell'unica lacrima di debolezza.. o forse semplice Umanità. Non deve mai dimenticare se stessa, **
PRIMAROSA ** il suo passato, il suo presente, il suo futuro. Eppure ogni giorno è più difficile distaccarsi dal Sacrificio e dalla Responsabilità, difficile ritagliare qualcosa solo per lei. Quella stessa figlia che stringe solo quando dorme non è più sua **
PRIMAROSA ** di quanto lo sia l'athame che ha alla cintura, l'abito che indossa. Appartiene già alla Dea, Le appartiene sin dal momento del suo concepimento, lì fra le aride rocce della Cordigliera, sotto un cielo che bruciava di stelle mosse **
PRIMAROSA ** nell'ingranaggio mistico del Cielo. Fa alcuni passi, ancora, mentre la mano torna ad afferrare il lembo aureo della veste e le concede l'avanzare vagamente etereo verso le acque scintillanti. Sa che Blàth è lì vicina, dunque prima di **
PRIMAROSA ** mostrarle il viso, dovrà essere certa che non la tradisca. Nulla devono temere ancora le sue sorelle.. soprattutto questa, che ha già potuto annusare la Bestia fra le pieghe criptiche di quel messaggio lasciato inspiegabilmente sul Frassino. **
PRIMAROSA ** Allora si blocca, come se davvero non avesse percepito il Nero Bocciolo. Le palpebre, che si erano abbassate sugli occhi, si riaprono e fissano il suo riflesso nella polla. Un volto candido, inquietante anche nella sua perfezione acromatica. **
PRIMAROSA ** ''Una Stella caduta dal Cielo''. Questo aveva detto Nahmanen, quella notte. Non c'è traccia di quell'unica lacrima. Gli occhi sono perfettamente limpidi e freddi.. può stare tranquilla. O forse no. Può solo confermare le sue tesi. Ogni giorno **
PRIMAROSA ** di più la scorza si fa spessa. Si gira, di fianco. Un tremule sorriso malfermo le spicca sulle labbra. Effimero come l'attimo di luce verde che si intravede al tramonto, proprio quando il sole va a morire dietro i confini invisibili **
PRIMAROSA ** dell'Orizzonte. }}

MARTIA { Giardini Interni ° Verso la Fonte } . { Rallenta la figuretta in cerca di protettiva Ombra ora ch’ha raggiunto il chiaroscuro delle frasche e riprende quel passo quasi danzante d’ea; le iridi si tingon di sognanti pensieri, le gote sempre °°
MARTIA °° pallide appena si tingon di lieve rossore, in una leggera trama di capillari dilatati, la ruga è l’unica nota che va pian piano scomparendo, per lasciar spazio a quel volto di statua che sol eccezionalmente non mostra agli altri. Il destro °°
MARTIA °° braccio si scosta dal fianco e s’alza fino a che le affusolate dita della diritta sfiorano una bionda ciocca per recarla dietro all’orecchio… i dorati fili che sotto i raggi del diurno astro paiono risplendere, all’ombra dei meli prima e °°
MARTIA °° degli abeti poi acquisiscono una tonalità più calda, simile a quella del miele. Non trema Blàth come foglia al gelido freddo del Nord, non teme quel sentimento nuovo eppur piacevole che si sta insinuando nella mente e nel cuore… è salda come °°
MARTIA °° quercia eppur comunque fragile come cristallo in fondo; è un nome che trabocca dalle corde vocali e che pur ea si impone di non pronunziare, giacché intensi quanto effimeri son stati gli inattesi incontri con il Giovane dagli occhi °°
MARTIA °° d’Ametista. E persa nei propri pensieri, mordendosi l’inferiore labbro con quelle candide perle che sono i denti, solo in ultimo lo sguardo vien catturato dal lucore della dorata veste della Signora del Lago… sofferma per qualche istante °°
MARTIA °° l’artico sguardo sulla figura dell’Albina che da molto non incrocia e lascia che non sia altro che l’invisibile argenteo filo che le unisce ad esprimersi, non una parola a spezzar il canto dei merli, non un verbo ad interromper la Pace dei °°
MARTIA °° Giardini… troppo lontane ancora l’una dall’altra perché il saluto venga volto a voce. ( Telepatia liv. 1 ). Procede ancora, lieve, accompagnata dal fruscio della veste al ritmico piegarsi delle ginocchia. Un incedere lento eppur determinato °°
MARTIA °° e differente dal solito, danzante. }
MARTIA - Hai sussurrato a PRIMAROSA - ( T ) °° Mia Signora... Spirites Aveas. Sono felice di vederVi. °°

PRIMAROSA {{ Presso la polla sacra }} °° { Un filo invisibile, nero, di Seta però adesso, seta impalpabile, più spesso, quasi pulsante, come una vena che metta in comunicazione due arti facenti parte di uno stesso corpo. L'onda di Tenebre che sono la Sera **
PRIMAROSA ** che avanza l'avvolge, lo stesso camminare in sua direzione di Martia sembra ricalcare il moto delle Ombre nella loro naturalezza più semplice e morbida. L'osserva, ancora girata di fianco, ancora vagamente sorridente, di un sorriso incerto **
PRIMAROSA ** nella sua forma pendente verso il basso, sempre è comunque. S'avviluppa il suo spirito dal triplo colore a quello che invece ne abbraccia uno solo. La sua voce danza su quel filo che fra loro esiste, come funambolica ballerina equilibrista. **
PRIMAROSA ** Rilassa le spalle, ascolta ciò che i primi grilli del Buio le vogliono dire. Annuisce intimamente, facendo solo due passi per dare le spalle alla polla e la fronte, ove spicca la Stella Iridescente, al Nero Bocciolo. Sente che attendeva **
PRIMAROSA ** questo incontro, che Litha ancora non celebrato le avrebbe riunite prima del Cambiamento. {TelLiv6}. }}
PRIMAROSA - Ti sussurra - °°T°° Che la Triade ti Benedica, Martia. Vieni, avvicinati. E' del Tempo che non ci troviamo sole.

MARTIA { Giardini Interni ° Pressi Fonte } . { Il sole ben oltre il Giardino comincia l’inesorabile discesa che culminerà con il delicato tuffo fra le placide acque del Lago, oltre le Nebbie Guardiane ed il cielo già inizia a tingersi di rosa e di °°
MARTIA °° rosso. Avanza il Crepuscolo insieme all’Ancella della Velata, che incede vestita di Tenebra e di Stelle… gli occhi due Polle di ghiaccio in cui è appena visibile uno scintillio, se Primarosa vorrà coglierlo. La Somma ben potrà avvertire °°
MARTIA °° avvertire com’ella paia una vibrante corda di violino che suoni una melodia nuova, meno triste, meno tetra e solitaria seppur l’aspetto sempre si mantenga algido ed imperturbabile. Scivola la voce dell’Albina nella mente di Blàth, in quella °°
MARTIA °° confidenziale forma ch’ella sempre ha riservato alla via silente ed in risposta alle parole sussurrate la ragazzina comincerà ad avanzare più lesta, sicura ormai di non recar disturbo alla Dama del Lago. Le cerulee iridi si andranno a posare °°
MARTIA °° per un solo istante sul tatuaggio che la l’interlocutrice ha sulla fronte, la stellina che da nera è divenuta cangiante a testimoniare com’ea sia divenuta da Verbo dell’Oscura a Verbo dell’intera Triade. Un lieve inchino del capo ne seguirà, °°
MARTIA °° dimostrazione di rispetto per la Signora di Avalon… non sorride il Nero Bocciolo, giacché forse tal gesto scombussolerebbe eccessivamente l’animo agitato, la contentezza di tal incontro sol col pensiero ha raggiunto la mente di PrimaRosa. }

PRIMAROSA {{ Presso la polla sacra }} °° { Viene a lei la piccola Blàth, nel frusciare delicato della sua veste nera. Percepisce la sua crescita interiore, maturata durante quel tempo in cui ha potuto vegliare sui suoi passi soltanto dall'Ombra, senza **
PRIMAROSA ** mai mostrarsi che come un Corvo posto al ciglio dei mondi, guardiana del Tempio assieme alla Rossa Stella. Non appena le è concesso, allora, affonderà gli occhi in quelli cerulei, chiarissimi, di Martia. Fra le increspature di quel lago **
PRIMAROSA ** ghiacciato che sono le Iridi del Nero Bocciolo, la Sibilla Dorata saprà afferrare rimasugli di un'Emozione forte e nascitura al contempo, creatasi al chiaror di Luna. {CompLiv6}. Si stempera il sorriso fra le valli lattee del suo viso **
PRIMAROSA ** nordico, perde consistenza, proprio come neve che il sole abbia fatto sciogliere del tutto. Resta solo, nel profondo del suo sguardo, un lucore attento e vivido. Freddo, ad ogni modo. Freddo come può esserlo l'amore severo di una madre molto **
PRIMAROSA ** esigente. Che ami a tal punto le sue figlie da doversi mostrare, alle volte, meno affettuosa e più distaccata. } Siete cresciuta, Martia. Le Ombre vi hanno saputo accogliere e non rovinare. { Mormora, come se stesse parlando davvero di un **
PRIMAROSA ** Fiore cresciuto al Buio. Distacca gli occhi da lei, ha Visto già abbastanza. Si gira, di nuovo, alza lo sguardo al Cielo che si tinge di oscurità. Gruppi di corvi volano neri e sottili, molto in alto. La Signora del Lago li indica alla sua **
PRIMAROSA ** sorella. } Guardate. Muovono con leggerezza, quando la Notte si alza. Raggiungono i loro nidi fra i meli del Tor. { Apparentemente non ha senso nascosto ciò che dice. Eppure ella è Sibilla. } Tornano sempre ai loro nidi. { Ripete, con **
PRIMAROSA ** dolcezza, come se quella fosse la chiave di un discorso più amplio. } E voi, Martia. Quale è il nido dove tornereste al calare della Notte? { Le chiede, attendendo di vedersela comparire al fianco. }}

MARTIA { Giardini Interni ° Pressi Fonte } . { Sguardo nello sguardo, Acque Ghiacciate che si specchiano in Valli d’Irlanda… la loro Irlanda dai morbidi colli e dalle verdi distese. Lascia che la severità di Madre ch’è nell’Albina si manifesti, non °°
MARTIA °° v’è timore in Blàth, solo certezza ch’ella è per lei Guida e Genitrice; ne segue il discorso, si lascia attrarre dalla metafora portando indietro il capo finché quasi la nuca non sfiori la base del collo e le iridi artiche possano osservar °°
MARTIA °° l’alto volo dei neri Corvi. Permane per qualche istante in silenzio, come se distante ora apparisse dal Giardino, da Primarosa e dalle stesse emozioni che ne sovvertono l’animo negli ultimi giorni. Socchiude le palpebre, lasciando che la °°
MARTIA °° vista degli uccelli divenga parziale, all’ombra delle bionde ciglia. Respira lenta e regolare. Ed infine si pronuncia. } Il mio Nido è la Sacra Struttura alle nostre spalle, è la Nicchia della Velata, è quella ch’io amo definire la mia °°
MARTIA °° Famiglia… le Sorelle e voi, Signora. E seppur fisicamente posso allontanarmene, il mio pensiero è sempre qui. Aleggia fra le Ombre, confida nel gelido Abbraccio di Rhiannon, non smette mai d’apprendere tramite le parole, i gesti… gli °°
MARTIA °° incontri. { Ecco che ritorna sulle labbra quel nome, ma ora niun sentimento scalpita nell’animo, ora v’è pace. La tremula e sottile carne delle palpebre si solleva infine, mentre il capo si riabbassa ed ella torna alla Dama del Lago… non sa °°
MARTIA °° se quella fosse la risposta che la Somma desiderasse udire, ma è certo che questo è ciò che sgorga dall’animo. Il Nido è la Casa, la sua Casa è il Tempio. La sua Famiglia le Sorelle. }

PRIMAROSA {{ Presso la polla sacra }} °° { Alle volte non esiste un'Unica Risposta, ma la Domanda apre uno spiraglio di possibilità che, fermate dall'animo del singolo, ne delineano l'indole, la natura, il Destino. Per questo gli Oracoli della Sibilla **
PRIMAROSA ** sono sempre così stranamente ambivalenti. Lasciano libero il percorso di coloro che li chiedono, lasciano a loro il sentimento della Scelta. Vede con la coda degli occhi vitrei Martia concentrarsi sul volo dei Corvi che Ritornano. Il leggero **
PRIMAROSA ** vento che spira alle loro spalle agita appena la treccia nivea della Somma Stella, le sue vesti auree che agli ultimi bagliori di luce del Crepuscolo par fattasi più argentea nel riflesso che ha sulle acque sacre. Le sopracciglia nivee si **
PRIMAROSA ** arcuano appena sulla fronte bianca, il volto ovale che si dona al Nero Bocciolo. Interrogativa, sembra. Per un solo attimo, come a voler dare più forza alle parole che poi le dirà, con voce pacata e tranquilla. } E se il vostro nido fosse **
PRIMAROSA ** spazzato via dalla tempesta, piccolo Corvo.. se i vostri simili venissero divorati da qualche belva più grande e vi ritrovaste sola.. dove fareste ritorno, ancora? { Questo le domanda, questo le sue labbra di Sibilla lasciano al vento della **
PRIMAROSA ** Notte che arriva, arriva nelle sue vene, già reclama ogni parte di lei. }}

MARTIA { Giardini Interni ° Pressi Fonte } . { Sempre più rosso si tinge il cielo, a designar il passaggio fra quel momento del giorno ch’è il Meriggio e quello ch’è il Vespro, il Crepuscolo, la Notte. E più buio diviene lo sguardo di ghiaccio della °°
MARTIA °° ragazzina, sempre ombreggiato dalle dorate ciglia, nell’osservar l’espressione sul volto dell’Albina. Forse non avea ben compreso la domanda e forse tutt’ora risponderà in modo non corretto… chissà. } A Lei. L’Oscura. Ella è il nido a cui °°
MARTIA °° farei ritorno, come accade sempre. Tutto ciò ch’esiste può venir cancellato ed il dolore sarebbe enorme, ma… Lei è il Rifugio, Lei la Forza, Lei che niuna mano può abbattere. { E’ sussurrato questo breve discorso, forse come scusa per aver °°
MARTIA °° mal compreso il quesito precedentemente postole… Martia fa sempre ritorno a Colei che l’ha scelta, ma forse ha dato per scontato qualcosa che in vero affatto deve esserlo. Cosa cela in realtà il quesito della Signora del Lago ancora non °°
MARTIA °° vien compreso dalla ragazzina che ora seria non distoglie lo sguardo da quello dell’Insegnante. Attende nuove incalzanti parole, forse anche di rimprovero. Attende. }

PRIMAROSA {{ Presso la polla sacra }} °° { Invece sarà solo il Silenzio di quelle labbra immobili ad accogliere Martia. Sarà solo il gracidare vacuo di alcune ranocchie risvegliate al fresco della Sera. Sarà solo il sibilo del vento tra le fronde degli **
PRIMAROSA ** alberi, fra i cespugli di Sorbo. Sarà solo il Viola intenso del Vespro, venato di rosso e sangue, di quei voli di Corvi lontani, lontanissimi. Sarà solo l'Ombra della notte che arriva, arriva sui suoi passi leggiadri e costanti, come in una **
PRIMAROSA ** danza senza luce. Ora la voce della Signora di Avalon è un sussurro. Il suo viso Bianco, il suo crine Argenteo. E' così facile che si trasformino in qualcosa di tanto inquietante eppur antico. Come lo Spirito del Mondo, che nel sottosuolo, **
PRIMAROSA ** nella terra feconda, vive da Sempre. } Tu me lo prometti, Martia? { Roco il tono, come un rigagnolo di acqua che scivoli su di un fiume gelato, in una tundra arida ed ostile. Gli occhi grandi e pallidi dell'Albina ora sono fermi e taglienti **
PRIMAROSA ** e la sua figura incombe sulla piccola Sacerdotessa, le sue spalle si arcuano come a volerla ghermire in un abbraccio di Sonno Eterno, dove gli Incubi e le Visioni portano il marchio delle Profezie. } Tornerai Sempre a Me? { Ancor più fredda, **
PRIMAROSA ** ancor più statica e priva di Umanità. quella Voce, come se fosse lo stesso vento che può muoversi su un campo di battaglia dove la Morte ha giaciuto, unica compagna, assieme ai cavalieri assopiti. Sì, la Morte Giusta è di fronte a Martia, **
PRIMAROSA ** e i Fantasmi di tutte le Paure Umane sono con lei, gli Spettri delle Fantasie della Psiche umana, le Illusioni della Notte incarnati nel viso ovale della Settima Signora di Avalon. }}

MARTIA { Giardini Interni ° Pressi Fonte } . { Ecco che forse questa volta ha compreso che corde sfiorare, come un Bardo in cerca della giusta melodia che accosta se stesso alle note dall’arpa emanate. E mentre il Nero Bocciolo accoglie il Silenzio °°
MARTIA °° della Dama del Lago come tacito assenso, la figura ch’ella sta osservando con lo sguardo diviene diversa, pur rimanendo sempre Primarosa… è la Vecchia che ora è in lei, che loquisce con la voce dell’Albina e che dimanda promesse, promesse °°
MARTIA °° che mai verranno infrante dalla ragazzina, promesse che già ea mantiene da che ha incominciato il Cammino. Sempre s’è lasciata guidare dall’invisibile mano senza deviare nel percorso, senza cercar scorciatoie o vie differenti che la °°
MARTIA °° allontanassero da Lei. Come potrebbe rinnegare? Lieve la voce eppure sicura come onda che s’infrange sullo scoglio. Nuovo sussurro donato, questa volta non più alla Somma Stella ma a Rhiannon stessa, mentre la Notte scende su Avalon e per °°
MARTIA °° ella al momento non v’è altro che la Velata e se stessa. Se stessa con le proprie paure, ma quell’incrollabile fede sempre vivida. } Si, Mia Signora. Te lo Prometto. Tornerò sempre, sono Tuo strumento. Non tradirò mai. { Calcata l’ultima °°
MARTIA °° parola, Mai è Eternità. Mai è un Cerchio che si chiude ed il successivo che si apre. Vita e Morte. Sogno ed Incubo. Qualunque sia ciò ch’Ella ha deciso per lei lo accetterà senza timore e senza remore. Sguardo ceruleo che non vien allontanato °°
MARTIA °° e che permane fisso in quello della Dama del Lago, come se intendesse dar maggior forza alle proprie parole. Respiro che scompare per qualche istante, lasciando la giovinetta nell’Apnea più assoluta. Ea è lì, come era al Tor. Potente e °°
MARTIA °° Terribile. Dispensatrice di Visioni ed Incubi. Mietitrice di Vite e Custode di Anime. }

PRIMAROSA {{ Presso la polla sacra }} °° { Tutto si compie, proprio come in un Rito di Sacrificio. La domanda della Dea viene posta per bocca della sua Suprema Sacerdotessa, la Vittima risponde consensiente e vera negli occhi così come nella voce. Limpidi **
PRIMAROSA ** quegli specchi cerulei che le si mostrano, pieni di forza oscura e anche di devozione e fede. Non saprebbe descriverlo a parole, ma il suo corpo risponde ad un Volere più alto della sua mera Individualità. Così la mano destra, pallida e **
PRIMAROSA ** spettrale, si muove nel sottofondo della Sera che si gonfia in cielo, come un ammonimento di tenebra profonda. Carpiscono le dita sottili e ossute di Sacerdotessa la semplice elsa nera dell'Athame. Dal suo fodero sgorga lo scintillare **
PRIMAROSA ** argenteo della sua lama. Salda la presa, fermo il braccio, mentre esso s'alza sopra i loro nasi, sopra la fronte di Blàth. Ma c'è qualcosa di strano, inquietante, nel modo in cui quel pugnale dritto sembra sul punto di essere conficcato nella **
PRIMAROSA ** carne dell'ancella Nera. Terribilmente freddi gli occhi della Somma. Guardali, Martia. Essi non potrebbero far nulla, se davvero la Decisione fosse quella di Chiudere il tuo Cerchio, ora, qui, sulle sponde della sacra fonte. E neanche tu, **
PRIMAROSA ** Martia, potresti nulla, ora che hai Promesso. I secondi scorrono immobili e gelidi nel sangue delle vene di Fiheèral, il suo cuore batte lento. E' come se per un attimo il viso di Martia scolorasse e ci fosse quello di Ardèa. Non è forse **
PRIMAROSA ** anche lei Donata alla Dea? Non è forse anche lei lontana per sempre da un altro Destino? } La Notte nasce, Martia Elior. Bàn Blàth, la Tempesta ci sarà. Ma tu vivrai nelle Ombre, tu sopravviverai nelle Ombre, tu sboccerai nelle Ombre. **
PRIMAROSA ** Alta Sacerdotessa della Mia Notte. { La lama cala sulla Stella nera. Lentamente, l'Athame riscava la via per lo Spirito della Sacerdotessa. Ricalca i profili aguzzi di quel simbolo. Lascia una scia di sangue pulsante. Ritraendosi poi, con **
PRIMAROSA ** il braccio dell'Albina che non è più Dea, ma solo una donna dagli occhi immobili e la gola chiusa da un nuovo sentimento di dolore che però il viso non mostrerà.. mai. {ImpertLiv6}}}

MARTIA { Giardini Interni ° Pressi Fonte } . { E ciò che Blàth è andata pronunziando è esattamente il riflesso di ciò che è davvero. Sacerdotessa e Donna, seppur negli ultimi dì si sia rivelata più la seconda che la prima per via d’un concentrato °°
MARTIA °° concatenarsi d’eventi, forse anche questi previsti come parte del Tutto. Forse non casuali com’ea vorrebbe credere. Chissà. PrimaRosa sfodera l’Athamè che minaccioso viene a trovarsi di fronte alla tua fronte, al tuo essere immobile giacché °°
MARTIA °° neppur il respiro ora esala dalle coralline labbra. Sia fatto il Suo volere, qualunque sia il Destino a te riservato, tu non ti ribellerai. Ch’Ella decida per te Vita o Morte, ch’Ella desideri mantenerti come Sua Ancella oppure rinnegarti. °°
MARTIA °° Suo strumento, sempre. Nuovamente la voce della Somma spezza il surreale silenzio ch’era sceso nel Giardino, come se anche i Grilli e le Cicale avessero interrotto il proprio lieto canto ch’annuncia la Notte, come se l’Acqua della Sacra °°
MARTIA °° Fonte avesse smesso di scorrere. Novelle parole che lasciano attonita la ragazzina, la Tempesta, Doinnen. Non aspettavi di certo ch’Ella a sole due Lune di distanza ti scegliesse ancora… eppure il cuore ora batte forte dietro la toracica °°
MARTIA °° cassa, il Respiro Mozzato riprende infine a fluire attraverso le morbide labbra in un sibilo, in un gemito ch’è frutto sol di quella troppo a lungo protratta Apnea. Il fiato corto passa in secondo piano rispetto a ciò che martellante batte °°
MARTIA °° nella mente – più materialmente nel petto e più su, fino a raggiunger la gola e a serrar la deglutizione in una morsa d’acciaio. Lo sguardo di ghiaccio s’abbassa appena senza che però alcuna lacrima ne imperli le ciglia, artiche iridi °°
MARTIA °° asciutte e labbra che appena si schiudono in un mormorio ch’appena può venir udito } Sia sempre fatta la Tua volontà. Sempre, Mia Domina. { Athamé che incide la fronte di colei che ora è Alta Sacerdotessa e Albina che torna ad esser °°
MARTIA °° nuovamente se stessa, non più Rhiannon. Sguardo che rimane basso e che solo in ultimo si rialza, volto su cui è dipinta una solida maschera di pacatezza a celar il turbinio d’emozioni che dietro essa si snodano e danzano. Danzano le farfalle °°
MARTIA °° nello stomaco della ragazzina ma la mente si mantiene ferma. Quanto tempo ancora le due Donne rimarranno a guardarsi? Cos’avranno da dirsi ora che il Volere d’Ella s’è compiuto? Si chiude il Sipario intorno a loro, la Notte con serico manto °°
MARTIA °° scende ad avvolger tutte le cose e donare un’intimità che solo fra Sorelle si può creare. A noi oltre non è concesso di scorgere e di sapere. Il nostro compito di Spettatori è terminato. }
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