Forum delle Sacerdotesse del gioco di ruolo Isola di Avalon

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)O( Una Promessa mai sciolta )O(

Ultimo Aggiornamento: 14/11/2009 19:01
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Luna Nera
14/11/2009 19:01
 
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Riammissione Callista [ Sapiente del Vespro ]

)O( RIASSUNTO )O(
Hagall e Callista s'incontrano nei Giardini Interni, la prima crede che la Mezz'elfa sia un'Ombra. Nel frattempo Martia giunge ai Giardini dall'Ala Sacerdotale. Si presenta l'Ibrida, dissipando il dubbio dell'Iniziata e, mentre la Vespertina sta raggiungendo le due donne, giunge la Domina che si rivolge quasi unicamente a Callista. Dopo qualche scambio intenso di parole quest'ultima viene riammessa nella Congrega con lo stesso grado di quando s'era allontanata, Sapiente del Vespro. Hagall nel frattempo s'allontana ed a Martia viene presentata una nuova guida nel cammino che la Velata ha scelto per lei.



HAGALL { Tempio . Colonnato } • { Ssshhh. Non dite a quel lontano spicchio di Luna che lei è qui. Ssshhh. Non dite alla Domina ch’ella è sgattaiolata ancora fuori dalla sua Alcova. Ssshhh. Non dite alla Sciamana che dorme nello specchio, che l’Iniziata non è li a guardarla. Ssshhh. Scalza e silenziosa come fantasma, la bambina tace dietro una colonna. Il suo profilo è cinto dall’abbraccio delle Ombre, il suo pensiero da quello della Notte. Ogni cosa pulsa attorno a lei, il Tempio è vivo. Può sentirlo nel tacito mormorio della Pietra. Può sentirlo nel sibilo sommesso della brezza di Eterna Estate. Il suo petto di bimba, ancora acerbo e stretto nella morsa fragile del costato, par quasi non muoversi, tanto è labile il suo respiro. A che pensi ragazzina? In quante e quali notti il tuo pensiero è catapultato? }

CALLISTA {.Giardini Interni.} {Discende il Vespro sui Giardini del Tempio, discendono le Tenebre a cullare la Natura, mossa da gentile Brezza che non Gelo trasporta sull'Isola delle Mele. Lieve il Passo di Colei che tra le rigogliose Fronde si muove esile Mezzelfa d'anonime Vesti intrecciate vestita, non come Sacerdotessa quale Ella più non è. Rinnegata, forse. Abbandonata da Colei che l'accolse dopo l'Oblio del suo Passato. Quanto tempo trascorso, quante Lacrime invisibile disperse. E le Sorelle mai dimenticate. Pallido e scarno il Volto che s'attarda sull'imponente Edificio, come se Timore ancora provasse nel superare quelle Barriere che s'è autoimposta, nel rilegar la sua Prigionia ai soli Giardini. In una Verde Gabbia. Eppur non v'è Emozione visibile su quel Viso, sul quale l'Ombra d'una nera Stella ancora appare. Riluce quasi nella Notte il suo Incarnato e ricade la dorata Chioma su quella Pelle d'Avorio, nel suo arrestarsi. Incerta. Perchè l'Aurea di Coloro che furono Sorelle non riesce ad avvertire. Spogliata dai Misteri. }

HAGALL { Colonnato -> Giardini Interni } • { Pullula di chissà quali fantasie la mente di una bambina, eppure la mente dell’Iniziata sembra vuota ora, priva di immagini ed emozioni. Apatica. Muta. Il silenzio s’adagia sulle sue labbra ancora una volta, la luce della luna ha scelto invece i suoi capelli, stanotte, per brillare d’argento. Ondeggia appena il crine dorato della piccola, mentre questa abbandona il suo nascondiglio per scivolare lontano dall’Ombra e lasciarsi carezzare dalla traballante luce delle candele. Ognuna di esse danza sulle sue gote ambrate. Le gambe coperte dalla veste smeraldina si muovono a poco a poco, quasi destate da eterno torpore. I Giardini Interni sembrano essere stati scelti come meta di questo tacito peregrinare. L’Arcata che nel verde immette si spalanca al suo passare, facendosi ancora più grande sopra di lei, che altro non è che una bambina }

CALLISTA {.Giardini Interni.} Perché ancora rifiutare il Giudizio della Signora Velata? La sua Sapiente già ti ha accolto, il Corvo Bianco ti ha invitata in quella Dimora che fu tua. Dimentica il Passato, dimentica gli Errori e forse l'Oscura ancora potrà accettarti. Ma sono Ragnatele oscure quelle intessute nella sua Mente, Ombre che la Luce ancora temono, che il Risveglio tardano. E così anch'Ella non s'avvicina oltre quei Portali che nell'Oscurità della Notte rimandano il Bagliore eterno della Fiaccola oltre l'Altare e di fragranti Essenze d'Incensi e Ceri consumati. Stese le Braccia lungo i Fianchi, Statua che si paralizza oltremodo quando fresca Figura fa la sua Comparsa nell'ampio Orizzonte destinato ai Meticci. Sconosciuta e giovine. No, non rammenta il suo Volto ed il suo Profumo. Ma nulla Ella compie per farsi riconoscere, celate nelle fitte Ombre d'una Luna che solo Spicchio mostra alle sue Figlie. Selene, che sempre l'accompagna. Così attende che sia l'Altra a presentarsi, a spezzar quel Silenzio creato nei Cristalli del Vespro.}

HAGALL { Giardini Interni } • { Meli…Betulle…Peri…Alberi su alberi si palesano uno ad uno agli occhi d’ambra della Vestale. Le sue braccia le ciondolano lungo i fianchi, come rami di salice lasciati cullare dal vento. L’aria notturna le s’insinua sotto la veste, gonfiandola appena, fino a salirle lungo la schiena. Che voglia la brezza svelare il tuo segreto? La Grandine avanza, senza sollevare i piedi ma strisciandoli sull’erbetta fresca ed umida. Il passo s’arresta appena un’ombra fra le ombre si disegna davanti a lei. La vede, è una persona, non certo un’immagine fittizia. Attorno a sé lascia come sempre una pungente scia di Cannella. Ce l’ha nei capelli, ce l’ha nella carne. Tuttavia a poco a poco il suo passo riprende, avvicinandosi sempre di più a quella che prende forma di donna. Di donna dal sangue misto } Siete un Ombra? { chiede ingenuamente la bambina, celando non troppo, fra le sue parole, un saggezza che va ben oltre i suoi anni }

MARTIA { Ala Sacerdotale -> Giardini Interni } . { Un’anta che si accosta allo stipite. Un tonfo. Una minuta figura vestita del color della notte leggera avanza con passo silente, accompagnata dal fruscio dell’ampia gonna nera. Piedi scalzi che paiono scarne mezzelune s’intravedono oltre l’orlo dell’abito, come ali di libellula attratta dalla pallida falce di Luna Crescente. Capelli del color del grano maturo, zigomi non molto evidenti, lineamenti ancora un poco infantili, occhi azzurri - chiari come pozze d’accqua ghiacciata. Una stellina nera spicca sulla fronte a designarla quale Figlia di Rhiannon. Avanza lesta l’Irlandese verso i Giardini, verso la Natura e l’inceder delle ginocchia provoca un leggero ondeggio nella veste. Una volta giunta presso l’Arcata che segna il passaggio all’esterno grazie a tre gradini – come al Tempio - i profumi della Notte già raggiungono le nari del Piccolo Fiore ed ea per il momento si limita ad ascendere due scalini ed a rimaner ivi ferma, socchiudendo le palpebre e lasciandosi permeare dai suoni e dagli odori. Un respiro più profondo dei precedenti vien quindi compiuto, come s’ea intendesse abbandonar nel corridoio dell’Ala Sacerdotale le preoccupazioni ed il desiderio di veder la Somma al più presto… di riporle in un cantuccio almeno per qualche momento. Il volto non mostra alcun segno di tale inquietudine, mostrando invece un’espressione pacata, placida. Mento alto, labbra ben disegnate appena schiuse senza cenno alcuno di sorriso. Statua di marmo per qualche istante. }

CALLISTA {.Giardini Interni.} { S'investe l'Aere del profumo di Cannella di Colei che è giunta, Fanciulla umana dai tratti troppo giovani perchè la sua Mente la ricordi. Giovine ma non acerba, perchè la Veste da Iniziata viene riconosciuta da Colei che fu vespertina Sapiente. Quesito che la Brezza dona alle puntute, Domanda che potrebbe far sorridere se la Situazione fosse differente. Muto rimane indi il suo Volto, strette le esangui Labbra che Segreti tacciono ancora. Un Sospiro indi ne fuoriesce un Alito di Respiro che s'infrange nella Barriera della Notte.} No, non sono un'Ombra { Come se evidente fosse la sua Affermazione, un solo Passo muove, avvicinandosi all'Iniziata, comparendo sotto la flebile Luce di Selene, che il dorato Capo illumina. Gli Occhi di Smeraldo, simili a Boschi che niuno riesce a penetrare, si soffermano su quella Giovine, scrutando la sua Veste, il suo Volto.} Callista è il mio Nome { Non domanderà quello della Compagna di questi Minuti, come se già desse al Tempo il potere delle Scoperte. Ed il tempo per una Mezzelfa è spesso troppo. }

PRIMAROSA {{ Boschetto Abeti }} °° { Notte. Tripudio di silenzi non spezzati da altro che singhiozzi di vento e baluginio di stelle: anch'esse fors'hanno un suono, una loro colonna melodica, un portante tono che mai s'estingue? Esse vivono e muoiono, proprio come le formiche che corrono sulla fredda crosta terrestre, proprio come noi, gli esseri umani. Vivono e muoiono a distanze infinite eppure la loro luce, nel buio, è come un faro che gridi con forza audace la propria volontà d'esistere. Si parlò di vento, ma forse sarebbe meglio di brezza, qualcosa di impalpabile. Un velo di seta che arrivi sul volto ad ondate irregolari, il respiro dell'Isola, il Suo respiro. Nelle narici e nelle labbra, l'odore di quella terra benedetta. E non vale a nulla il disio di intrecciare la propria anima ai giochi dei rami: son già la stessa cosa, son già lo stesso nodo all'aria, capelli e foglie, piedi e radici. L'albero della Vita e della Morte. Con i suoi candori di madre novella e di vecchia giovane, i suoi occhi che perforano lo Spazio e il Tempo, fulgide stelle danzanti. Cammina o volteggia, spirito o sogno, carne o odore? L'oro è attorno alla sua figura di Spettro vivo e tutto le canta di una promessa di prossimo incontro. } Callista.. { Mormorio tra le tenebre. Ancora lontana. }}

HAGALL { Giardini Interni } • { Scruta la figura senza pudore. Lei che è bimba se lo può permettere. Ai bambini vengono spesso perdonate tante, troppe cose. La mezzosangue ha una macchiolina scura al centro della fronte, li, dove lei ha il profilo di una stella. Che abbia fatto parte anche lei, un tempo, delle Figlie della Dea? Questo spiegherebbe la sua presenza li, fra le braccia del Tempio, fra le fronde del Giardino. Ella risponde. Ella si presenta. } Callista… { ripete in un sussurro la bambina, arretrando di un passo per guardarla meglio. Non si presenta. Non maleducazione la sua, semplicemente non lo ritiene il momento adatto. Cosa sarebbe un semplice nome, su di lei, che di nomi ne ha tanti? E nell’Ombra che veste la Notte, Ella si cela, ancora una volta. Ella è da nessuna parte, Ella è ovunque, ancora una volta. Non puoi sentirla, ne vederla, Hagall, eppure lei c’è, anche se tu non lo sai. }

MARTIA { Arcata -> Giardini Interni } . { Deboli argentei raggi carezzano il profilo della Sacerdotessa che ancora qualche effimero istante si concede rimanendo immota sfiorata dalla leggera brezza che spira dal lago. Palpebre, sottili brandelli di carne, infine si alzano nuovamente scoprendo lo sguardo ceruleo; mento che s’alza di più perché le artiche iridi possano andar a catturar in un’occhiata quante più luccicanti stelle. Il Silenzio all’umano oto della ragazzina è spezzato solamente dai richiami di piccoli predatori alati, allo scroscio dell’acqua nella Fonte Sacra, al canto dei grilli. Riprende nel proprio moto l’acerba figura dell’Ancella dell’Oscura, salendo l’ultimo gradino e lasciando che ora le piante dei piedi siano solleticate dai rugiadosi fili d’erba… aguzza la vista Blàth, socchiude le palpebre strizzandole quanto basta perché in un frullio di bionde ciglia colga la presenza di due sagome, di una delle quali avvertirà una minuta aura… una Piccola Luce conosciuta, Hagall. Non sorridi, l’espressione sul tuo volto rimane immutata, annuisci impercettibilmente con il capo probabilmente senza accorgertene. Chi sia l’altra figura, non t’è dato saperlo, per il momento… e dunque verso di loro procedi nella tua camminata, senza ancora sapere che PrimaRosa sia come voi tutte nei Giardini. }

CALLISTA {.Giardini Interni.} {Non v'è bisogno di Profezie quando Anime simili s'incontrano. Svelato il Mistero, sciolto l'Imbrigo del proprio Nome. Eppur il suo Sguardo non abbandona quelle acerbe Membra, quella Veste di Prati fioriti. S'attarda, perché delle Ombre in cui l'Iniziata si rifugia Ella non ha Paura, non teme le Tenebre. Fu Figlia dell'Oscurità, Ancella di quel Potere che il Cerchio sigilla, richiudendolo. Dunque non vi sarà nuovo Verbo tra le Due, riservate Anime alle Quali ancora il Fato non ha tessuto il Destino.O forse semplicemente ignare del Futuro. Non si disperde il suo Sguardo di fluido, ma la Presenza estranea viene avvertita dai semplici suoi Sensi d'eredità Elfica. Ignorato quel Sussurro di Vesti, silente la sua Aura che non conosce, che la Velata le ha con violenza strappato. O forse sei stata tu, Callista ad abbandonarla? Ancora, di nuovo, nella maledetta Cerca d'un Passato che rapido s'è dissolto, come la Neve al Sole. Come il Ciclo che sempre si ripete. Rammenta le prime Parole che ti furono donate entro quelle Mura. Fanne tesoro per l'Eternità. E la Mancina, in un Gesto distratto, voluto, porta sul Grano che nel Crine si colora. }

PRIMAROSA {{ Giardini Interni }} °° { Callista... chiamano i fiori addormentati nei loro steli tremulmente baciati dal vento. Callista... sussurrano le tenebre che avvinte si mantengono alle caviglie della loro signora. Callista... ti chiamano le pietre che stanno al freddo, le ossa che riposano e che presto rinasceranno in alberi dal fusto verde, le stelle pur'anche, gli steli smeraldo e le labbra esangui di un essere in bilico fra eternità e miseria, tra tutto e nulla, fra Trino potere e semplice umanità. I suoi occhi, di Corvo e Lince, ti cercano tra le cortecce ruvide, e forse se potessi scorgerne il lucore imparziale, la perfetta limpidezza equilibrata, ne saresti colpita.. perchè non v'è rimasto quasi nulla della Ragazzina pallida e gracile che trovasti come tua sorella. Allora c'erano le colonne tra voi, adesso questi abeti. Mera materialità: ciò che la Luna annoda, nulla può sciogliere, ne il tempo, ne la distanza, ne altre esistenze e altri cicli. Il passo si mantiene costante, non c'è alcuna fretta: chi cammina sorretto dal proprio Destino Accettato ha saldezza nelle spalle, vigore nel mento che fiero trancia l'aria e una luce di fondo che tutto illumina, che guida nel buio anche più fitto. Così vuole la Notte mostrare il suo fiore mistico, la sua Rosa dei venti e dell'inverno senza dolore, la sua Morte Misericordiosa rinata come una stella caduta e scintillante. Emerge dal Buio la Signora di Avalon e non v'è alcuna incongruenza nei suoi movimenti, quasi che fossero appiccicati alla realtà dell'Isola e non riuscissero a farvi a meno vicendevolmente. } Callista. { Ripete ferma la voce, sgorgando come una lama che voglia raggiungere subito il cuore e conoscerne ogni segreto. Dunque è l'attesa che fa chiuder le mani in tenui pugni di neve. Le palpebre fremono come ali di falena, le iridi di polvere verdastra prima su Hagall, poi su Martia e di nuovo al biondo crine che la memoria ricorda.}}

HAGALL { Giardini Interni } • { Senza saperlo, i Giardini si fanno teatro d’una bizzarra riunione di figlie. La loro Madre è li, poco lontano, e la Grandine non la può vedere, ancora. La luna le guarda tutte e sorride, divertita sicuramente da questo minuscolo teatro d’improbabili burattini in gonnella. Ognuna di loro ha il potere di scorgere le altre. Prima Rosa è Madre di ognuna di loro, e la Vista le concede di vedere al di la della Quinta Essenza, cosa potrebbe costarle vedere al di la della vegetazione? Callista ha invece i suoi sensi di mezzosangue, le puntute potranno scorgere i passi di Martia che, dal canto suo, possiede il Dono di poter sentire la flebile presenza di Hagall. Solo quest’ultima, nel suo cerchio di nulla, permane ignara delle neogiunte, crogiolandosi e beandosi di questo nuovo incontro. Tuttavia ben poco durerà il suo silenzio, poiché ecco che nasce come aurora, la Settima Signora di Avalon, partorita dalle siepi } Mia Signora… { saluterà quindi la bambina inchinandosi }

MARTIA { Giardini Interni } . { Ed ecco che nel tuo costante incedere, senza rallentare né velocizzare il passo raggiungi la coppia di donne, le cerulee iridi fisse su colei che dai capelli del color del grano non ti giunge familiare come volto e già le labbra si schiudono per loquir un quieto saluto quando il tuo sguardo vien catturato da un altro movimento poco distante, nella fitta benombra degli alberi e potente l’aura della Domina percepisci. Le parole muoiono sulle coralline labbra, sussurri relegati solo alle tenebre, in un respiro più lungo degli altri, come per svuotare per intero i polmoni d’aria. Le iridi s’illuminano per un sol istante, attraversate da una saetta che forse la Somma coglierà… ma nulla verrà loquito. Un inchino sentito, rispettoso del capo vien volto a colei che rappresenta la Triade tutta. Non è ancora giunto il momento che attendi, per ora è il tempo di colei che s’appella Callista… almeno da quel che hai potuto comprendere. Chissà chi ea sia. Lo sguardo nuovamente posi su di lei, forse senza ancora comprendere che si tratti d’una Mezz’elfa come Sianna ed infine una veloce occhiata all’Iniziata, un saluto silente racchiuso nelle iridi di ghiaccio della Vespertina. }

CALLISTA {{.Giardini Interni.}} {Nasce la Magia in quelle Pietre che cantano il suo Nome, in quella Brezza che trasporta il suo Passato, in quelle Fronde che danzano nei suoi Ricordi. Richiamo della Triplice che ancora le viene celato, Potere della Madre che non avverte. Eppur si volta nell'Istante esatto in cui l'Imago della Dama del Lago si palesa alla Vista delle Tre, quando è il suo Nome a rituonar nella Mente. Ali di Falena dorata che volano libere nell'Aere, solleticando le sue Puntute. Ma nulla di questo Mondo Ella avverte. La Visionne di Colei che fu Sorella e poi Stella dello stesso Cammino, gracile Fiore che nelle Ombre si nutriva. A lei innanzi, nel Potere della Triplice rivestita, ricoperta da Essenza che differente la fa sembrare; più morbide le Forme, più pacato il suo Sguardo.} Mia Signora {Forse non dovrebbe appellarla in tal Maniera, ma Ella è la Signora dell'Isola stessa. Accetterà il suo Richiamo, come viene accettato che alcun Abbraccio potrà coglierle nel rimembrar i Sentieri insieme percorsi. Il Giudizio le viene offerto, unito a quello Sguardo che più di mille Parole significa, colmo di sincero Affetto e Devozione.}

PRIMAROSA {{ Giardini Interni }} °° { Quale Via percorsa è possibile abbandonare a metà? Saremmo noi creature incoerenti, fasulle, effimere. Così si riallaccia il contatto che ravvivato si sente, come Fiamma alla quale sede si ributti sopra altra paglia e fors'anche incenso, per profumar l'aere del sentor dell'amato passato. L'affetto vibrerebbe fra le corde dell'anima, scoperte a causa della limpidezza ambigua degli occhi di Ghiaccio, se non fosse che ella ora non è solo se stessa, non è solo quell'accumularsi di capelli e ossa e sangue. Nelle sue vene scorre in piena il fiume dai tre emissari, il divino potere che abita col suo respiro ogni essenza del mondo e fino alle altitudini del cosmo sospinge la sua magnificenza. Mia Signora, così la chiama quella sorella tornata indietro dalla corte di fantasmi del suo passato. Era quasi certa che lei non l'avrebbe rivista più, in questa esistenza. Seppure il suo sguardo ancora non l'abbandoni, adesso anche alle altre sorelle è rivolto il suo verbo. } Che la Triade vi Benedica. { E dunque è la mancina che s'alza, verso quasi il volto di Callista e chissà che ella non riesca a sfiorare il suo mento per rialzarlo bene, per saggiare quei lineamenti che le vengono donati senza timore del giudizio. } E' tanto tempo che mancate ai vostri uffici, Callista. { Questo le mormora, con un tono familiare che non sa d'ostilità ma piuttosto d'abbraccio freddo, conosciuto. }}

HAGALL { Giardini Interni -> Ala Sacerdotale } • { Improvvisamente qualcosa cambia, l’atmosfera magica e silente che si era andata a creare si spezza. Inesorabilmente e dolorosamente. Un dolore acuto si va infatti districando nel basso ventre della bambina, che , cercando di non darlo a vedere, scopre un male che mai prima d’ora aveva sentito. Cosa sarà? Non lo sa, come potrebbe? Le mani si portano a massaggiare il ventre e la sua voce a carezzar le orecchie delle presenti } Perdonatemi, non mi sento bene, vado a riposare { quindi, allontanandosi di poco, forse per celare la sua espressione insofferente, saluta la Domina } Siate benedetta Mia Signora { detto questo scompare fra le ombre, diretta probabilmente all’Ala Sacerdotale prima, alla propria stanza poi. }

MARTIA { Giardini Interni } . { Silenzio, attenzione. Hagall si allontana ma ormai ea non è più di tuo interesse, una giovane Luce che decide di far ritorno a quella porzione dell’Ala Sacerdotale dedicata agli ospiti ed alle Iniziate. Gli occhi di ghiaccio sono posati su Callista e leggeri si spostano da ea a PrimaRosa, comprendendo dunque ch’ea era una Sorella… non è sguardo indiscreto, né particolarmente indagatore… è sguardo di ragazzina, di creatura curiosa. Ti allontani di qualche passo senza voltarti, indietreggiando fino a raggiungere l’ombra d’un Melo, rimanendo dunque celata ed in disparte, per non interferire nella conversazione, nell’incontro che si sta ora andando definendo. Rimarrai spettatrice silente, quieta. Solerte in caso la Domina ti dimandi qualunque cosa. Nuovamente statua di marmo, poggiata al solido e ruvido tronco con la spalla. }

CALLISTA {{.Giardini Interni.}} {Non si distanzia quello Sguardo sperduto dalla Signora di Avalon, accettando il suo Tocco, che non gelido come i Ricordi suggerivano appare, bensì ricco di Sfumature che solo nelle precedenti Somme Stelle Ella poteva ricordare.Innalzato il Mento, il Volto donato alla selenica Luce, che d'argento lascia riflettere il Pallore del suo Volto. Ella non è cambiata, è la solita Callista che ricordavate.} Sono tornata al Passato. Ma è nel Presente che si deve vivere {Sibillina la sua Risposta, che Pace ritroverà nello Sguardo della Dama del Lago, sicura ch'Ella ricorderà i suoi Incubi, le sue Storie. Brezza che scuote il suo corto Crine, come se volesse suggellarequelle Parole, come se volesse soffiar via quello che è accaduto.} Alle vostre Parole mi rimetto, alla Decisione della Velata Signora se accettarmi di nuovo quale sua Ancella, quale sua Figlia. Perchè nel Corpo l'ho abbandonata, ma non nell'Anima, non nella Forza {La presenza di un'altra Sconosciuta è chiara e distinta, a pochi Passi. Ma la Voce e l'Attenzione sono solamente per PrimaRosa.}

PRIMAROSA {{ Giardini Interni ->> }} °° { Un mare, un oceano di ricordi. Candele nere, veli che s'alzano e s'abbassano, passi sotto le stelle, confidenze tra le lacrime. Nel rimembrare traspare tuttavia una verità imperitura, che non ha modo di spegnersi. Come quelle belle che sono appese al cielo e osservano la scena, mute ed algide. Fredde come la voce che esce ancora. } Il vostro Passato, Callista, ha creato il vostro Presente. Ma sono solo Fantasmi.. sorella mia. { Le mormora, e finalmente sembra scintillare sul fondo abissale ed oscuro una perla dorata di legame antico. La mancina corre, come ameba fluttuante nell'aria ombrosa, alla fronte della mezz'elfa. Qui si posa, al centro, e un fascio di tenebre sembra tenere tra i polpastrelli, lì dove la stella ancora disegnata aveva smesso di battere al ritmo della Signora dell'Inverno. } La Vecchia dei Corvi, che cavalca su terreni ostili e sconosciuti, che il velo ha in capo, vi riprende a se perchè mai scioglieste la Promessa seppur i vostri passi vi portarono lontano. Conoscete che Tempo e Spazio non sono altro che fasulle mura. Riaprire il vostro Occhio, Callista, Sapiente del Vespro. { Si sigilla quel tocco sulla carne, gelido ghiaccio che perfora il sentimento e Athame scivola, scivola nell'anima, ritrovando la Via alla Quint'Essenza. Poi, tutto finisce eppur invero Ricomincia, come un nuovo Cerchio. } Bentornata sorella. Martia. { Chiama la giovane sacerdotessa con tono pacato. } Vi presento colei che insieme a Malbeth e a Sianna vi sarà mentore nel Cammino. { Detto questo, un sorriso imbevuto di vaporose ombre eppur scintillante come oro di mattino donerà ad entrambe. } Buona notte. { Solo questo, le spalle da loro, i suoi passi sono come una sinfonia delicata tra le altre sonate della Notte. ben presto la sua figura non diventa che sbiadita imago. L'Isola la divora e lei diviene solo e soltanto Essa. }}

MARTIA { Giardini Interni } . { Come Sianna, come l’altra Sorella dell’Alba che non hai mai conosciuto se non fugacemente, Sasha, una nuova Ancella fa ritorno alla Dimora della Dea dimandando di poter tornare a servirla nel Volto cui era votata. Più osservi dall’ombra in cui ti sei nascosta la figura della Mezz’elfa e più vedi un vago riflesso di te stessa, come lo scorgi in Malbeth, come pure lo vedevi in Primarosa quand’era ancora Stella del Vespro. E’ la Velata che avea posato i propri artigli di Corvo sulla bionda Ibrida. E le parole della Domina non fanno altro che confermarlo. Sapiente del Vespro. E sei ancora immersa in questo tuo pensiero, lo sguardo ormai assente che non più è volto alle due Sacerdotesse, quando ti senti chiamare… quando la Dama del Lago ti nomina. Dalle liquide ombre della Notte, così rassicuranti, ora ti stacchi con dolcezza, quasi con nostalgia… come ultima foglia che cade dall’albero al termine dell’autunno. Ma con gioia ascolti il verbo della Signora di Avalon ed annuendo appena in direzione di Callista favellerai con voce calda, lievemente roca ed un accennato accento Franco, eppur con tono neutro nella voce } Onorata di conoscervi Sorella. { Risulti un poco pomposa all’altrui oto, lo sai Blàth? La Sapiente avrà modo di conoscerti nei giorni a venire, non ne hai dubbi. Quindi perché rovinare questo momento con l’irruenza che raramente ti capita di avere? PrimaRosa move frattanto il proprio passo lontano da voi ed in tal istante t’uscirà dalle labbra inconsapevolmente e con un maggior accento nella erre arrotata } Mia Signora… che Rhiannon vegli su di Voi. { Sconclusionato termine rispetto alla partenza in salita della voce. No, decisamente non è ancora tempo. Un lieve sospiro che nuovamente vien relegato all’argentea falce di luna che brilla nel cielo incorniciata dal baluginio di stelle. Rimani immota, come arco teso, come freccia sul punto di scoccare ma che l’arciere ha deciso di riservare per un momento migliore. }

CALLISTA {{.Giardini Interni.}} {E come se un'Argine avesse traboccato, come se la Brezza potesse in eterno sfiorare le sue Labbra, cade l'ultima Barriera che ancora la teneva sospesa nell'eterno divario tra il Passato ed il Presente. Scivola ogni Paura s'arresta il Timore di non poter essere nuovamente degna. Freddo come il Ghiaccio eterno è questa volta il Tocco della Dama del Lago, perchè è della Signora dei Corvi il suo Gesto. Stella che la Luce inghiotte, Nera come le Tenebre assolute viene nuovamente suggellata da quell'Incontro, incorniciata dalle Movenze della Somma Stella che Favella richiama, accogliendola quale Sapiente. Così come quando s'era allontanata, dispersa nelle Nebbie d'un Passato difficile. Riemerge dunque da quelle Acque torbide, affonda le chiare Iridi di Smeraldo in quelle di eguale Colore. E la rauca sua Voce ritorna colma della Presenza della Velata} Non tradirò questa Stella, non la Sua prediletta, che già ho amato.{E la vede sparire, inghiottita da quelle stesse Ombre che l'avevano partorita poc'anzi. Si volta dunque, verso Colei che Martia è stata chiamata e con Occhi differenti già la può percepire. Con gli Occhi di chi osserva oltre la Fisicità dell'Essere }

MARTIA { Giardini Interni -> Tempio } . { Per un impercettibile istante gli occhi s’alzano al cielo in questa rincorsa verso la Domina, sembri quasi una tartaruga che stia inseguendo un lupo. Anacronistico. Irraggiungibile. Un nuovo lieve sospiro, infine gli occhi si posano nuovamente sulla Sapiente, cui un lieve inchino con il capo vien volto e qualche nuova parola verrà lasciata rotolare in un sussurro che sarà ben udibile dall’acuto oto della Meticcia } Perdonatemi, v’è… v’è una questione da esporre alla Somma. Non volevo risultare scontrosa nei vostri confronti. { Cos’è tutta questa gentilezza? Cos’è questo scusarsi? Forse è solo per via di questa insolita situazione in cui ti sei venuta a trovare, involontariamente. Nell’osservar con lo sguardo d’acquamarina Callista ne avverti l’aura ora ed un pallido principio di sorriso ingannerà la vista della Mezz’elfa per un solo fugace istante… infine ancora il tuo timbro caldo si leverà } Mi ritiro… buona notte. Che Rhiannon vi protegga e… ben ritrovata nel Tempio. { Ultime parole questa volta. Non sa s’ella desideri tornare all’Ala Sacerdotale come la ragazzina o se preferisca ancora la quiete dei Giardini… come non sa che la stanzetta occupata ora da ea era quella in cui viveva la Sapiente prima. Ignara volge i propri passi verso il Tempio, verso la Sacra Struttura le cui pietre esterne son avvolte da riflessi blu, ad indicare il momento della giornata caro alla Velata. }

CALLISTA {{.Giardini Interni.}} {Ed osserva la Figlia di Rhiannon nella debole Luce selenica. Vede oltre il suo Aspetto, vede la sua Anima oscura, la sua Devozione alla Velata, la sua Aura che s'espande oltre il suo stesso Corpo, unendosi con la sua. Nuovamente da vespertina Sapiente. Come tornare a Casa, come divenire nuovamente Ricettacolo di Misteri e Profezie, di Visioni che solo Ella può rilasciarle. Non tarderanno a sopraggiungere, già lo sa. E quante Domande ancora. Dov'è Samara? Cosa nascondono le rotondità della nuova Somma Stella? Saprà ove trovare Risposte, eppur ancora sulla giovine si sofferma.China il Capo di lato, mentre Parole rauche, provenienti dalla Profondità della sua Anima stessa riversa, in un lento Scorrere di Parole} Rhiannon protegga i vostri Sogni, sorella. E non abbiate Timore di rivolgervi a me, in necessità {Sufficiente richiesta di disponibilità, per Lei che le Parole non ama. E l'osserva allontarsi, senza seguirla. La Notte è senza Sonno, per lei. Solo alle Visioni dedicata.}
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