Divinazioni di Hagall

)O( Prima Visione )O(

Mi trovavo in un corridoio scavato nella pietra, alla fine del quale si scorgeva un trivio in cui tre porte davano su altrettante grotte luminose. Ho scelto la terza ma prima che potessi raggiungerla cielo e terra si sono mescolati e dal terreno si è aperta una ferita argentea dalla quale sono uscite creature mostruose. Poi mi son trovata in un vortice dal quale ho visto la cittadella di Barrington e una Torre oscura ergersi su ogni cosa






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)O( Seconda Visione )O(



Nebbia leggera si solleva innanzi a noi e, sottile come un rivolo di fumo, vorticando forma quasi una sfera. Scorgiamo le fiamme dapprima, la vile offesa recata e soppressa giorni addietro. Scorgiamo germogli rinascere dai rami bruciati come per incanto. E finalmente quel che volevamo sapere, il punto a cui cercavamo di guidare quella visione: uomini nascosti in grotte e anfratti. C'è molta vegetazione. C'è un piccolo fuoco al centro che qualcuno calpesta, rimproverando chi l'ha acceso. Scorgono almeno una ventina di uomini,scintillano le armature di scaglie, brulicanti per quel luogo. In due contingenti si separano. Uno si allontana verso nord. A capeggiarli c'è un uomo dai capelli rossi e ricci, quasi infernali, senza ordine sparsi sul capo ed è l'unico abbigliato in modo quasi nobile fra costoro. Lui parla e tutti tacciono. Dice solo poche parole "A Morte il Re."










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)O( Terza Visione )O(


Ho visto due figure, parlavano fra loro: “ Io non capisco … Perché mai siamo alla ricerca di quei Cristalli … se poi la Spada di Errenwen è in grado di distruggerli…E poi, che mi dite di quella Maledizione?” Una voce si leva in replica, una voce che Callista ben conosce, ma il cui profilo non vede, nascosto ed invisibile rispetto al quadro della visione “ Figlio mio … nemmeno io so con certezza il luogo ove Errenwen nascose l’Athame … per cui non possiamo affidarci alla speranza di ritrovarlo … Le Strali del Potere vanno trovate prima che lo faccia Radiack, a cui non possiamo consentire alcun vantaggio. La Maledizione è possibile contrastarla e probabilmente sanarla, ma questo probabilmente comprometterebbe l’utilizzo stesso dell’Athame. E probabilmente, una volta trovato, dovrò…” La voce di Morgana si sospende in tempo, il ragazzino dai capelli rossi assume un’ espressione preoccupata ed interrogativa “ Cosa …dovrete…fare Madre? Non capisco…?” La replica non si trattiene dall’essere confortevole e pronta “ Nulla… non preoccupatevi … Adesso guardatemi negli occhi e … Promettetemi … Voi prenderete le Strali ed impedirete a Radiack di impossessarsene … Domani partirete per Barrington. Domani io inizierò il mio viaggio verso il Magiliot…” Mentre la voce di Morgana sembra sbiadire facendosi sempre più lontana, nel volto di Araglas si mostra una smorfia di stupore e di quasi incondizionata accettazione. Il capo si china verso il basso e l’immagine, nel suo complessivo, torna a sbiadire, polverizzandosi come sabbia condotta da una brezza leggera della sera.


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)O( Quarta Visione )O(

C'è un volto. Soltanto questo. Un volto assai familiare ma che non riconosco. Pare un giovane che abbia vissuto venti inverni circa, ha i capelli color delle fiamme e gli occhi di un verde paludoso. Ha qualcosa di familiare, ma non riesco a coglierlo...poi il viso si perde fra le nebbie e la visione finisce.

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Actarus è morto. Il suo corpo, avvolto da un alone positivo slegato dalla sua morte, è sepolto sull'Isola


// Role di Riferimento

Sono la prima ad avvincarmi al bacile d'ottone pieno d'acqua. Il liquido è immobile, nemmeno la brezza in arrivo dall'Ovest riesce a smuoverlo, eppure quell'immobilità sembra un chiaro segno dell'accettazione stessa della Dea. Nell'acqua si riflette la mia figura che, come in uno specchio d'argento, pare non essere nemmeno leggermente deformata dal liquido cristallino. La mia domanda e poi il silenzio. Tendo la candela proprio con la punta al centro del bacile, infine una grossa goccia di cera si distacca dalla candela e cade nell'acqua. E' subito un leggero ma denso fumo grigio quello che posso vedere, frutto del contrasto tra il caldo della cera che si raffredda penetrando l'acqua; quest'ultima lascia passare la cera che si va a fermare indurita sul fondo, ma in questo breve frangente di tempo posso vedere le onde provocate dalla materia che penetra l'acqua stessa. La cera depositata sul fondo ha preso una forma ber precisa, e pare essere quella di triangolo non perfetto se non su un lato, avendo invece negli altri due delle leggere gobbe che ne fanno perdere la precisione, e con una punta smussata e arrotondata.

// Role di Riferimento

Ho fatto un sogno. Ma so che non era tale.

Mi trovavo su uno scoglio, isolato da un mare di nebbia e avevo davanti Callista, con quella stella sbiadita in fronte, che mi s’avvicinava, lentamente, ma inesorabilmente. Era vicina, quasi abbastanza da poterla toccare, ma qualcuno mi tirò per una manica, mi obbligò a voltarmi e a vedere la Somma Stella, vestita dell’oro che rappresenta la sua carica, ma il suo viso era quello di una vecchia. Eiluned con la testa mi faceva segno di no. La scena sfumò e mi ritrovai a correre, in forma di lupa. Correvo nella nebbia e non riuscivo a vedere e a mala pena vidi ciò che stavo calpestando: terra, erba…e solo alla fine mi trovai in un luogo che aveva un pavimento di pietra. Sembrava il Tempio, anche se non ho varcato alcuna porta, né superato un arco, o salito gradini. L’unica cosa che riuscivo a percepire era angoscia e un nulla senza speranza, un buio senza luce. La nebbia si diradò un poco, quel tanto che bastava per vedere tre figure: Sihne, Roseline e Martia. Le nebbie salirono ancora e le tre vennero inghiottite. Sihne urlava il mio nome, disperata. Roseline, più fredda e calma, pronunciò “Hai scelto, Hagall”. Martia singhiozzava e pronunciava parole sconnesse. Vedevo solo gli orli dei loro vestiti, ormai, e mi precipitai in avanti, scoprendo d’essere nuovamente in forma umana, ma le nebbie si chiusero del tutto attorno alle tre sacerdotesse e la mia mano destra si chiuse su spine invisibili, che affondarono nella mia carne e mi strapparono un urlo di dolore. Non ho potuto seguirle all’interno delle nebbie e intorno a me tutto è scomparso.

Al risveglio, il palmo della mano destra era segnato dalle ferite che le spine hanno lasciato nel sogno, ma già rimarginate e nella mano sinistra avevo il ciondolo a forma di stella che avevo lasciato ad Eiluned.




// Link di Riferimento

Ho visto i due mannari allontanarsi dai feriti che riconoscono essere Valstaf e Lisirya al momento dell'attacco. Li ho visti prendere di nuovo sembianze antropomorfe, pur senza scorgerne i tratti, perchè benchè ci sia la luna essi hanno le tenebre attorno.
Le due figure ora tornate normali salgono su una imbarcazione che le riporta su Barrington.
I due abitanti si separano. Nella visione vedo chiaramente cosa accade.
Una delle due figure si dirige verso la collina che porta alla guarnigione ed entra nella dimora dei mercanti che là vivono.
La sua voce risuona forte - senza che ne distinguano le parole-e ho la chiara percezione che sia qualcuno che là possiede un alta esperienza o grado per poter così parlare.
L'altra figura prende una strada di Barrington che conduce alla cittadina, si snoda nei vicoli e arriva al portone del palazzo del Governatore.
Il portone si apre subito senza attesa, ne è di certo un abitante. I suoi passi là dentro sono forti e saldi. Qualcuno che qui è abituato a comandare, non a ricevere ordini. Entrambi sono dunque dei membri alti in carica e la visione è chiara in questo così come è chiara sulla loro appartenenza alle due dimore.
Non vi è rabbia o sete di vendetta. La visione termina solo con un lupo che caccia, in branco, afferra una lepre, incauta rispetto alle altre che fuggono. Non tutte le lepri si salvano anche se tutte corrono. Il lupo poi torna alla tana a sfamare i propri cuccioli delle carni di quella preda che contribuirà a farli crescere. Non tutti i cuccioli riescono a mangiare. Perchè se tutti sopravvivessero, prede o predatori, morirebbero di fame prima o poi. In ogni cosa, sia vita essa o morte, vi è un equilibrio.


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Dopo la nascita di mia figlia, la Dea mi ha inviato una visione:
Il tempio era tinto di nero, come ogni giorno dopo il tramonto, ma spire di oscurità ancora più intensa hanno iniziato a vorticare attorno alla struttura fino a ricoprirla completamente. Sulla soglia del tempio, nel buio tra le colonne, ho visto me stessa con Eihwaz in braccio; lingue di tetra nebbia la sferzavano, la avvinghiavano e me la strappavano dalle braccia trascinandola lontano dai giardini. Poi le stesse spire oscure mi hanno sospinta all'interno del tempio e spessi muri di impenetrabile ossidiana si sono sollevati per dividere l'interno con l'esterno, lasciandomi sola sotto la navata.
In quell'attimo ho compreso che mia figlia non è benaccetta dalla Dea e non potrà rimanere al tempio se non il tempo necessario a me per rimettermi in forma. Dovrò allontanarla dalla casa della Dea.







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Ho sentito il mistero che avvolge la Velata Statua ammantarsi ancora una volta di qualcosa, uno sprone a guardare verso di essa.
Ho sentito che nelle nebbie vi è qualcuno che cerca di tornare a casa, qualcuno che è in serio Pericolo.
Mi sono accorta soltanto del simbolo che porta sul Petto, il Simbolo di un Cavaliere.
So di poterlo trovare, lì in quelle nebbie, perchè la Triade mi ha mostrato la via, una scia lucente che attraverso quella magica protezione conduca a lui.
Posso giungere da lui ma sento di non poterlo traghettare su Avalon.
Ho visto sagoma dietro il Cavaliere: è apparsa come un'immensa ombra. Non vi è un attimo da perdere.


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In un letto Roseline giace malata. La sua bambina nasce con le orecchie blu.
Un varco sembra essersi aperto in un tempo antecedente a questo, quando l'isola era ancora in preda all'inverno e la primavera appariva perduta. Qualcosa di strano e incomprensibile (una sorta di scatola) pare precipitata fuori dal varco, cadendo nella terra e facendola marcire.
Vi è un carro trainato da due unicorni tristi, spenti. Esso reca altri unicorni legati dietro in fila. Sono come merce, trasportati con il corno chiuso da sacchi per non nuocere, come spada in un fodero, e le zampe legate da pesanti catene.
Camminano dove la terra marcisce. Si impennano, si ribellano. Pochi di essi fuggono via disperatamente e nella corsa si liberano dei ceppi e degli impedimenti. Fuggono e la Dea, con i fulmini, li scaglia via in ogni direzione. A recare seco un messaggio.
Poco prima che la visione sfumi, si vede Barrington...la cittadina, la fu torre guide.
La sommità del capo di una donna dai capelli rossi e il profilo di un'altra donna, Tyana, che sbarra una porta.



//Role di Riferimento

Ho ricevuto una visione.
Lo spirito da me domato durante Samhain si è mostrato e subito dopo, senza una sola parola, semplicemente sono apparse immagini e voci:

La prima visione riguardava Edave.
Ella, chiusa fra quattro mura, ha detto solo alcune parole "Ogni volta che curerò gli isolani avvertirò Leia";

La seconda visione riguardava Octron.
Egli, sulla sabbia della baia, fronteggiava Ithilbor e Inisyl. Parlando con loro, lui ha pronunciato due sole parole percettibili: "Sacerdotesse" e "Arcidruida."

//LINK FM

- Palazzo del Governatore -

La visuale si concentra su Inisyl e Leia eliminando via via ogni sfumatura. Le donne restano infine nell'ombra più totale, e le loro parole assumono il tono impastato e fumoso di un sogno.

Leia: "...ti ha mai parlato la sposa dell'ex draconico?"
Inisyl: "Mi disse di non torcergli un capello"
L: "...qui inizia il mio piano... Abbiamo molte risorse non maledette, non colpite dalla maledizione... Tu, per cominciare... Ma anche altri adepti..."

[...]

L: "Abbiamo bisogno di qualche ostaggio, ma rinuncerei a sacerdotesse o regina... Punterei su cavalieri o druidi..."
I: "Voglio incontrare la Somma Stella. Io non sono disposta a piegarmi. Dopo... dopo può darsi che si pentano di averci provocati."

[...]

L: "È stato quando Stavrogin mi ha detto che tu saresti stata Ductor che ho accettato... Ithilbor... Ai suoi occhi... Speciale..."

[...]

L: "Non voglio dare altro che illusioni..."

[...]

L: "Dobbiamo vegliare molto fino a che Lei non tornerà..."

La visuale diventa instabile e il buio, fitto.


//Role di Riferimento

Variniel e Stavrogin

Senza capire bene da chi dei due viene la voce sento le parole:

"Men che meno adesso,scenderò a patti con il nemico di sempre..."




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Seguo la scena e distinguo i volti così come le caotiche distinguono, immersi nelle ombre del cimitero.

Inisyl: "Basso profilo. Assecondali ma non troppo. Questa la tua prova per diventare Assassino del Caos."
Gwendhelen: "Non ti tradirò mai, questo è chiaro."

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