Forum delle Sacerdotesse del gioco di ruolo Isola di Avalon

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)O( Mabon 2009 )O(

Ultimo Aggiornamento: 12/11/2009 01:15
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Sesso: Femminile
Luna Gelida
12/11/2009 01:15
 
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O( RIASSUNTO )O(

Intorno all’Altare Maggiore, addobbato in precedenza dalle Iniziate, si ritrovano le Sacerdotesse in un Cerchio per celebrare la seconda ed ultima festa del raccolto, Mabon, al termine della quale la Somma nell’incarnazione della Dea renderà Mistral Stella del Meriggio.

COMMENTO: Un ringraziamento a tutte! Mai partecipato ad un rito così seguito. Tutte splendide, assolutamente! E complimentissimissimi a Mis!


REGISTRAZIONE:


Oltre l'Isola delle Mele cadono le foglie, i venti gelidi soffiano dal Nord il loro pianto funebre, le ore di luce comparano con quelle d'oscurità. La ruota ha girato, il Cerchio avanza verso l'ora dell'Oscura. E' Mabon. Al Tempio le figlie dell'Una e Trina hanno già addobbato l'altare come consuetudine: candele marroni, foglie di vite, edera e cardi sulla fredda pietra, frutta e foglie rigorosamente secche e in abbondanza deposte quali offerte ai suoi piedi. Una fascetta di rami di betulla, albero sacro a Cerridwen, che ora abbandona il suo tempo, legata dalle Iniziate da nastri rossi e neri. Tutto è pronto. Siete pronte, Sacerdotesse? Siete pronti Avalonesi?

MISTRAL {Nicchia Cerridwen -> Cerchio }ombre. Ombre che danzano attorno alle fiamme della candele stanotte, ombre che si preparano a lambire come braccia prive di consistenza la Terra antiche, ombre che ogni anno arrivano, ogni giro del Cerchio giungono… ombre che saranno testimoni della processione silenziosa delle ancelle. Quante, quante ancelle questa notte festeggiano il Cerchio che di nuovo gira. Donne, ancelle della Triade. Stanotte ombre. Ombre ammantate delle loro vesti più belle. Ombre vestite di luce, quella delle fiammelle delle candele che molte di loro portano in mano accese. Ma non la figlia delle Fiamme, non lei. La Custode Antica che dalla nicchia della Rossa si fa innanzi, lesta, solenne, sinuosa nel passo. La veste più bella indossa stasera, quella che come Magistra l’è stata conferita. Una coroncina di foglie di vite le cinge il capo, celando appena la ciocca bianca che spicca di quando in quando, come lama di luce mai del tutto celata tra le foglie della coroncina e il nero del crine sciolto, appena trattenuto dalla coroncina… appena… vi sarebbero comunque ciocche ribelli a danzar contro il viso pallido, quello stesso viso ove ombre si disegnano. Ombre funeste. Ombre che paiono vive, palpitanti, ombre che fremono contro il viso della mezzosangue. austero, solenne, il viso di chi a grande celebrazione s’appresta. Avanza lasciando che le ombre su quel viso disegnino figure funeste, i rompano, si riformi in un indecifrabile arabesco, ombre figlie della fiaccola accesa al fuoco sacro che tiene in mano mentre avanza. Senza eloqui verbo alcuno, senza espressione sul viso…

MARTIA { Nicchia di Rhiannon -> Cerchio } . { Come coltre d’ombra le tenebre sono scese a celar l’Isola, accade ogni notte, è un ciclo che perpetuo si ripete… come quello delle stagioni, d’altronde. Un nuovo giro di Ruota verrà celebrato quest’oggi nel Tempio, sotto il costante sguardo della Falce Crescente, pallido occhio vigile. Sosta la Bionda presso l’Alcova dell’Oscura reggendo fra le mani la Ciotola che il giorno prima aveva creato a partire dal terriccio dei Giardini Interni e soltanto quando la Rossa Magistra sarà giunta per prima al Cerchio lei muoverà i propri passi in tal direzione per raggiungerlo ed entrarvi in senso orario. V’è Hagall insieme a lei, la Bambina che nelle Ombre sta crescendo, sta diventando adulta. E’ vestita di nero la Sapiente, ha abbandonato per questa notte quella coppia di colori che più sono agli antipodi l’uno dall’altro e gli opposti, si sa, s’incontrano. Sui capelli, dorati fili che paion intessuti nella seta, un velo a render ovattati i lineamenti; dietro esso il volto d’ea non appare emaciato, non è ancora incominciato il periodo di digiuno e di sacrificio: non che le guance siano piene, ma quanto meno non sono scavate come lo erano poco tempo prima e come, prossimamente, torneranno ad essere. Occhi vigili osservano la Sacra Struttura, l’Altare allestito di frutti e foglie e le Sorelle che pian piano intorno ad esso andranno a portarsi per formare il Cerchio. E’ Mabon, l’ultimo raccolto, l’ultimo brandello di tepore prima che giunga il gelo, prima che giunga il tempo della Velata, il tempo dell’inverno. E’ l’ultimo momento di mietitura, è Equinozio. E’ equilibrio fra notte e giorno. Si preparano le Ancelle a ringraziare per i frutti della terra che son stati donati, si preparano a celebrare per l’ultima volta, quest’anno, Cerridwen. }

HAGALL { Nicchia Rhiannon -> Cerchio } • { Nascosta fra le Ombre di Rhiannon attendeva che il tempo fosse maturo. Ora che sente l’aria vibrare di nuovo e la Pietra pulsare viva sotto i suoi piedi, uno sguardo alla sorella e poi, col consueto corteo di Spiriti al seguito, si muoverà dentro il ventre del Tempio. Sente le sorelle venire, si uniranno tutte come polline spinto dal vento e decoreranno similmente a petali colorati l’Ara imbandita. Avanza tatuata e decorata, coi capelli intrecciati di violette e di nastri neri, ciocche arrotolate su se stesse ed appuntate sul capo ribelle. Ed eccola giungere presso il punto in cui tutto avrà inizio. La coroncina che reca in testa inebria l’aria col suo profumo di cardi e vite. Tremola appena la fiamma della nigra candela che tiene fra le dita. Seguendo la Sapiente andrà in senso orario a completare quel cerchio che saranno le Figlie dell’Alba a chiudere. Poi giungeranno le Iniziate ed infine Lei, Callista, Domina dei Corvi prima ancora che dei torrenti e dei falò. Gli Spiriti allora lasceranno il bordo della sua veste e il velo di Martia e si staranno zitti, in preghiera anche loro }

EILUNED { Nicchia Arianrhod - Cerchio}La statua della Bianca Vergine è perfetta nel candido materiale in cui mani devote l'hanno scolpita . Il volto sereno e benigno che sorride dolce a chi l'osserva e la tiepida luce del Sacro Fuoco che il marmo bianco bianco pare riflettere. Tra le mani perfette il bel simulacro stringe una semplice coppa.Sotto la statua , minuta e graziosa, ma di certo non perfetta come la riproduzione della Bianca Dea, la Stella dell'Alba pare ricalcare la stessa posizione, ma ella tra le mani stringe una candida candela ancora spenta. Le ombre reate dal grande fuoco sacro danzano sul suo volto in strani giochi. Ella ascolta ciò che la circonda come solo la lunga permanenza tra le ancelle della Trina poteva insegnarle a fare. Stanotte la Ruota compirà un nuovo tratto del suo giro, di nuovo in un eterno divenire. Poi lentamente, la piccola e imperfetta statua che è Eiluned inizierà a muoversi, leggiadra come se il vento la sospingesse. La veste bianca come una nuvola danzerà con lei ad ogni suo passo. Il volto rilassato e sereno, nonostante i numerosi pesi che sente gravare ora sulla vita sua e di molti. Ma stanotte non è tempo di preoccuparsi, questa notte è una notte di festa, è tempo di gioire. Intorno a lei sente danzare le luci delle consorelle, diverse tra loro come diverse sono le loro vite, le loro storie e la strada che Ella ha in serbo per ognuna. Tante luci che Ella ha voluto per sè e che ora sono riunite a celebrarla. L'ancella della Vergine si muove per ultima, dopo che Mistral figlia della Rossa, Martia e Hagall prescelte della Signora dei Corvi, hanno raggiunto il loro posto nel cerchio. I capelli scuri ondeggieranno leggeri mentre incede verso il suo posto, solo una coroncina di cardi e foglie di vite li orna. Mentre i passi la portano nel luogo che ella andrà ad occupare un raggio di luna andrà ad illuminare il suo sorriso che si poserà prima sull'altare, preparato alla perfezione per il rito, poi lentamnete scorrerà sui volti delle consorelle prima di tornare ad osservare il centro di quel cerchio ancora incompleto nell'attesa dell'arrivo della Somma Stella e delle piccole luci del Tempio.

CALLISTA {.Giardini Interni.->Tempio} . Danzano lentamente le dorate stoffe dell'abito della Somma Stella. Brilla come la calda luce del meriggio che è terminato il suo passo, lento e curato. Un piede che pallido fa capolino da quella preziosa gonna, che poi si arresta, seguito dall'altro. Vede tutto la Dama del Lago, ora. Il rosso che scema lentamente per far posto alle ombre, alle tenebre. Il raccolto che appartiene al passato, il riposo ed il silenzio che è di questi tempi. Ora non è più nelle schiere dell'Anziana eppure la sente giungere con tutta la sua prepotenza e l'orgoglio, su quel candido volto che non sorrisi dona alle due iniziate dietro di lei, costrette a seguirla, ad abbandonare il soffice tappeto su cui le loro estremità venivano carezzate da freschi steli d'erba, per prendere il dominio della pietra del Tempio. E non appena quel tocco diventa gelido, come ondate di differenti colori, simili ad un arcobaleno che conosce solamente tre colori, le giungono le presenze, gli animi, il pulsare ritmico dei cuori delle Sue figlie. Candido e puro, vermiglio e combattente ed infine tenebroso e silente. Lo sguardo della mezzelfa anela di perdersi tra i loro volti, d'udire le loro voci, d'abbracciarle tutte. Ma si dirige senza soffermarsi, con la bionda chioma trattenuta da una coroncina di cardi e foglie di vite verso il centro del cerchio formato dalle sacerdotesse, dietro l'altare già allestito, vestito di foglie e frutti offerti.

NIXI (giardini interni-->cerchio) è giunto il momento infine, il momento in cui festeggiare la seconda ricorrenza del raccolto. E' la notte di Mabon, una delle notti dell'equilibrio. Sono l'aria fresca della sera e il cielo stellato che la accolgono in questo momento. Nei giardini interni sta l'Iniziata assieme alla Sorella Renesme e alla Somma Stella. La veste verde come l'erba l'avvolge, i capelli ricci sono sciolti e si mostrano nelle loro graziose onde. Nelle sue mani c'è una ciotola al cui interno vi sono latte e miele, tenuta con attenzione come fosse preziosissima. Nessuna parole sfugge alle sue labbra chiare, serrate. Il volto appare tranquillo, sereno. Ogni pensiero è rivolto a Lei, a ciò che sta per accadere e che per era stato atteso. Muovono i piedi nudi, seguendo i passi della Signora, fino a giungere all'interno del sacro luogo dove già un cerchio sta andando formandosi intorno all'altare maggiore decorato con foglie e frutta e tante candele accese. Di tre colori va tingendosi questa notte di festa a Lei dedicata. Sempre silenziosa prende il suo posto nel cerchio, alle spalle di Callista. E come ogni volta un senso di curiosità e attesa la prende mentre attende ciò che sta per avvenire.

RENESME [°°giardini interni --> int. Tempio | cerchio°°] Questa giornata ha avuto il suo corso, come è stato scritto fin dall’eternità. Quel cerchio senza fine che si ripete, instancabile, dall’inizio di tutto ad ora. Le ombre si sono allungate, dapprima fini e taglienti come lame pericolose, mentre in un secondo momento più ampie, finché tutto hanno ingoiato, facendo iniziare questo nuovo Vespro. Vespro che ti regalerà una forte emozione, Piccola Luce. Oggi è la festa del raccolto. Ha acconciato con cura e meticolosità le ciocche bionde, in una treccia che alta dalla nuca principia la sua sinuosa cascata, assicurandoti che il piccolo profilo di stellina risulti ben in vista sulla tua fronte, perché lo porti con orgoglio. La schiena è ben diritta, mento alto, postura fiera. Ondeggi nella tua veste color delle colline in primavera accogliendo con delicatezza nella mancina fra le tue affusolate dita il grappolo d’uva, maturo, profumato, sentendo gli acini lisci al tatto, come la tua pelle bianchissima che solo ora, dopo il lungo digiuno, sta riprendendo pian piano colorito. Nella diritta invece stringi il calice di ciliegio, soppesandolo lievemente, con tranquillità. Sorriso angelico stampato su quel volto che seppur una ventina abbondante di primavere ha vissuto stenta a crescere, con gli occhi smeraldi e profondi che d’innanzi a te vagano, curiosi, stracolmi d’amore e fede. Fede che ti riempie ancor di più quando vicino a te ci son delle Sorelle, che formano la tua grande famiglia, quella che ti ha accolto. Al tuo fianco silenziosa cammina Nixi, altra fiammella che come te arde novizia in questo Tempio, mentre dinnanzi a te la Tua Signora, coronata da quel magnifico abito dorato. S’infrangono come onde parte, piena d’emozione per te, Iniziata del Tempio, per te che tutto è nuovo e da scoprire, qui, nella tua nuova vita, nella tua nuova casa. In queste mura che ti proteggono, che il silenzio celano bramose, quel caro amico che tanta compagnia ti riserva, che ti narra storie mai udite, lasciate in bilico a mezz’aria. E chissà se tra molti anni qualcuno in un soffio di vento potrà leggere la tua di favola, lieta novella perché ha avuto il tanto sospirato lieto fine. O forse si tratta di un inizio, un dolce incominciare di un cammino che potrebbe risultar difficoltoso in futuro, che la Tessitrice appositamente per te ha scelto, Ren. E prendi il tuo posto, affiancandoti all’altra Piccola Luce, alle spalle della Somma.

MISTRAL {Cerchio}Freme. Freme come la fiamma che nel braciere attende. Tutto è pronto, tutto attende, del cerchio il potere si erge. Il legame che tutte le stringe ora, quanto t’è chiaro mezzosangue? quanto quella Forza misteriosa che vi rende sorelle… e più che sorelle. Eppure pare la mente della mezzelfa esser lontana questa notte. Fissa sulla figura innanzi all’altare. Quella dama dalla vesto dorata che giunge silente.Lo sguardo di rapace rapito dalla Signora, al suo invito silenzioso cui risponderà il corpo, senza troppo lesinare. Appena un attimo, il tempo d’un batter di ciglia e già la Fiamma antica muoverà verso la Somma Stella. Silente nel passo, leggera, con la grazia della Fiera ma senza la sua ferocia nello sguardo e nel gesto. sulla somma lo sguardo ogni attimo, se non per quel breve momento in cui la Custode arresterà il passo per lasciar cadere la torcia che in mano tiene sulla fascetta di rami di betulla che inizierebbe a prender fuoco. ...

MARTIA { Cerchio } . { Copiosi lumi a schiarire il Tempio in quest’ultima notte d’Estate, bagnando i volti delle donne che presso l’Altare sono raccolte; dopo il Vespro giungerà Eiluned dell’Alba, Bianca Stella, e dopo ella le Iniziate precedute dalla Dama del Lago, colei ch’a lungo fra gli Spirti e le Ombre ha vissuto e che adesso è tinta d’oro, proprio come la Bionda la vide in quella Visione ormai lontana. La cortina di Anime come soffice foschia segue le Figlie del Vespro cedendo loro il passo soltanto una volta raggiunto il Cerchio, ma senza interromper la nenia all’Oscura dedicata. Ora che il Circolo è completo, ora che la Somma, ogni Volto ed ogni Piccola Fiammella sosterà intorno all’Altare in pietra serena, Mistral si muoverà per posare il tizzone infiammato all’interno del Cerchio. Avverte Blàth la Potenza, la Forza ch’è nell’aria, l’avverte pulsare sotto i piedi scalzi, l’avverte avvolgerle le caviglie ed i polpacci e non v’è stupore sul suo volto: alcun sentimento traspare attraverso il sottile velo scuro seppure siano molteplici le emozioni che le inondano l’animo in questo istante. Lo sguardo di acqua e ghiaccio si sofferma per un lungo attimo sulla Dorata figura della Signora di Avalon, per quindi staccarsi dal Circolo ed avanzare silente verso il lato opposto dell’altare rispetto alla Custode dei Simboli. Si chinerà quindi e poserà la ciotola di terra senza far rumore alcuno, per infine riportarsi nello spazio lasciato vuoto appena prima. }

HAGALL { Cerchio } • { Chiude gli occhi preparandosi alla conclusione di quei passi ovattati che si susseguono lentamente. Ogni Sacerdotessa, iniziata, Spirito, si avvicina e si posiziona. Tutto è pronto, e nel silenzio della notte di Mabon l’Intera Isola si prepara per accogliere le Ombre. Callista giunge, gli occhi riapre per un momento, sentendola sempre più vicina, vuole guardarla, sapere che è li con loro e che almeno lei non la lascerà per il momento. Sospira, il pensiero non può non volare a Nivienne, che vorrebbe accanto, a Prima Rosa, che vorrebbe sapere salva, e ad Ardèa, che immagina e sogna avanzare a tentoni nelle nebbie. Poi gli occhi tornano a chiudersi e la mente si gonfia di pensieri che riguardano solo la celebrazione in corso }

EILUNED {Cerchio} Un potere grande, magnifico e bellissimo sembra scaturire dal cerchio che ora si è riunito. Ogni loro anima è cullata dal flusso dello scorrere del cerchio. Dal quel Movimento eterno e perfetto che sempre si ripete da quando la Trina ha creato ogni cosa. Ora il cerchio è completo, perfetto. Lo sguardo, pieno di devozione per Ciò che è e di amore per chi è scorre sulla Somma Stella che pare una scintilla di luce avvolta nell'abito color del prezioso oro. E' una sensazione di appagamento totale, di completezza perfetta essere lì con le sorelle, con la Signora del Lago e celebrare lo scorrere delle stagioni, l'arrivo di Mabon. E' una bellezza che quasi la commuove quella di Callista in questa notte, una bellezza e una forza così potenti che fanno rilucere il volto di ognuna di quelle donne, giovani o più mature, che la Dea ha chiamato ad essere sue. Quando la Signora del Lago inizierà l'invocazione ancora una volta si celebrerà il termine della stagione della Giusta e il lento incedere verso la parte della Ruota che l'Oscura custodisce. Ella attende, trepidante , la bianca candela, scaldata dalle sue mani, è ancora spenta tra le gemelle vellutate.

NIXI (tempio-cerchio) puntini verdi in mezzo ai tre colori della Dea, sembrano le due Iniziate al loro posto nel cerchio. Nessuna voce rompe la quiete del sacro luogo, solo rumori di nudi piedi sulla pietra, lo scoppiettio delle fiamme che ardono fascio di betulla. La ciotola di terra viene portata al suo posto e subito dopo la brocca d'acqua. Ora sono presenti tutti e tre i Suoi elementi intorno all'altare. Osserva con attenzione ogni gesto la nordica fanciulla, che ancora sta quasi immobile al suo posto nel cerchio. Solo le azzurre pupille si muovono leste. Ancora tra le mani regge la ciotola con il latte e il miele. L'atmosfera sembra caricarsi ancora di più di attesa, il rituale sta per iniziare. Il momento di celebrare l'equilibrio è giunto. Arriva anche il suo turno alla fine. Con passo silenzioso si avvicina all'altare e su di esso vi posa la ciotola, prendendo con se al suo posto una delle candele accese marroni. Ritorna quindi nel cerchio, alle spalle della Somma Stella.

RENESME [°°tempio | cerchio°°] Batte forte il tuo cuoricino, Piccola Luce. Lo senti rimbombare nel tuo petto, perché sei emozionata, come una bimba a cui sta succedendo qualcosa di speciale. Guardi i volti delle tue Sorelle, enti quell’affetto che ti lega a loro, anche se alcune nemmeno le hai mai viste. È la tua prima volta, la prima, memorizzala bene Ren, non dovrai mai scordarla, sarà sempre una delle più significative. E vedi avvampar quella fiamma, che cresce, che della fascetta di betulla si alimenta, per mano di Mistral, colei che solo un Sole addietro hai avuto l’occasione di conoscere. E poi altre due, la Sapiente ed un’altra Sorella che non conosci e via via tutte giungono, il Cerchio si completa. Occhi alla Somma, per poi incamminarti con i piedini che scalzi ballano una danza segreta verso l’altare imbandito, posando con tutta l’attenzione possibile e l’amore concepibile quel grappolo d’uva e quel calice di ciliegio che fra le tue mani mantenevi, con delicatezza, centellinando quell’ultimo secondo di contatto. Ed è così che torni sui tuoi passi, di fianco all’altra Piccola Luce.

CALLISTA {.Altare.} . I verdi occhi della Somma Stella rapiscono ogni forma di luce presente nei ceri accesi, unici fari in quella notte ferita da una sottile lama di crescente luna, visibile sopra i loro capi, sopra le loro vesti. Diverse, ma uniche, meravigliose. Le scruta una ad una, la mezzelfa. Si sofferma sulle movenze della rossa Magistra con la quale ha condiviso l'intera nottata appena trascorsa e sulle fiamme che si sprigionano al suo tocco. Fuoco che divora l'aria, che colora il suo volto d'avorio, la sua dorata veste. Tocca poi alle ombre ed agli spiriti farsi avanti, portando il gelo assoluto in quella ciotola creata dalle mani della nera Sapiente e suggellata dalla presenza della giovane Hagall. Come acqua che discende limpida la sua attenzione viene rapita dalla bianca Stella di Arianrhod e non riesce a resistere il suo volto nel dedicarle un sorriso, incrociando i suoi chiari smeraldi. Dopo tutto, c'è da festeggiare in questa notte. Celebrare la ruota che avanza, ringraziare la Triade per quello che c'ha concesso. Tempo per le riflessioni, tempo per il perdono, se ve ne fosse bisogno. Passi che avanzano, che retrocedono, presenze che divengono forti e costanti. Eppure la Somma ancora non s'è mossa d'un passo, ferma nel centro di quel cerchio creato, simile ad una statua lavata nell'oro puro. E quando il grappolo d'uva verrà posato sulla pietra dell'Altare a lei innanzi, le sue braccia diverranno l'unione tra il cielo e la terra, rivolte verso la notte stellata che emerge dalla volta { Giunto è il tempo, la ruota ha girato, salutiamo sorelle e figlie il tempo del passaggio } Emerge la sua rauca e profonda voce nel tutto creato, s'innalza per quanto possibile, raggiungendo ogni angolo del Tempio, ogni persona ivi presente { Giunge l’ora del varco tra i mondi, giunge il tempo della resa dei conti, giunge il tempo in cui del raccolto festeggiamo abbondanza } Le maniche del prezioso abito ricadono sulle magre braccia, nell'ultimo respiro dell'invocazione { Ora che il tempo della luce giunge al termine e l’ombra bussa alla nostra porta }

MISTRAL {Cerchio- pressi altare}eccola la voce, il richiamo. Eccolo. Una voce che sarà la sua… eppure sarà diversa. Un richiamo a cui la Custode non potrà non rispondere. Avanzerà dopo che Ella avrà parlato, dopo che tutto sarà pronto. Avanzerà verso la signora. Occhi negli occhi, di nuovo. Ma è uno sguardo diverso ora. Ora è lo sguardo di una Ancella, lo sguardo della Signora. E solenne risuonerà il verbo “Ecco, Signora della ruota che gira…io ti offro il raccolto. Ti offro quello che la terra c’ha donato…dell’abbondanza mi sono nutrita,del vino della passione e del pane del desiderio….Dei frutti della terra il mio ventre è colmo…Colmo è il granaio, per la tenebra che giunge …ora che il tempo oscuro s’avvicina…” voce solenne, calda, fiera. Estatico quasi sarà lo sguardo, morbide le movenze mentre dalla somma si volge per portarsi verso l’altare, ghermir con gesto rapido e deciso il calice. Non una parola. Non un cenno del capo. è lontana questa notte la mente… solo lo spirito s’inebria del potere che sta giungendo nel cerchio e sempre più lo permea mentre verso la Somma torna, verso l’altare. E qui di nuovo il viso volgerà alla Signora. Solleverà il calice, alto. Che sia visibile ai suoi occhi e a quelli Per posar il calice innanzi alla Somma, in quello che sarebbe il centro esatto dell’altare. E solo allora le braccia al cielo di scatto s’alzeranno, il viso alla Signora volto. Un canto quasi la voce. Melodica, forte, solenne, fiera” Cerridwen !Rossa Regina del Meriggio !Adorata Signora delle Fiamme ! Giungi tra Noi, le Tue Figlie Ti invocano! L’Equilibrio è Giunto Possa Esso avvolgerci Fra le Tue Fulgide e Giuste Fiamme! Questo il bene che la Terra ha concesso che alla terra ritorna, questo il nostro pegno per quanto c’è stato donato …per quanto doneremo ...per quanto abbiamo avuto e avremo” e ricadranno le braccia lungo i fianchi. Il viso alla Somma, un inchino… e a prendere il suo posto nel cerchio tornerà la Custode….

NIXI (tempio-cerchio) si levano le prime parole, la prima invocazione. E' la roca e profonda voce di Callista che annuncia loro che il tempo delle tenebre sta per giungere. Ed è il fuoco a seguire. Osserva con attenzione mentre ella prende il sacro Calice e dopo averlo mostrato lo posa al centro esatto dell'altare di pietra cosparso di foglie secche, frutta e candele. Risuona calda e fiera la voce della Rossa Magistra, come fosse piena di forza. La Madre guerriera è stata chiamata e presto gli altri due volti seguiranno. Incantato parrebbe il volto dell'Iniziata, completamente concentrata in quanto sta accandendo. E' immobile eppure tesa è la piccola figura vestita in verde. Le labbra sono serrata, come prima. Solo le gemme azzurre seguono ogni movimento. Attende che giungano le invocazioni successive, attende di sentire le parole delle Sorelle Nere e Bianche. Ascolta e osserva. Ogni pensiero è rivolto al rito, a Lei. Da oggi si avvicina il dominio dell'Oscura e quello dell'estate verte alla fine.

RENESME [°°tempio | cerchio°°] Le parole della Somma rimbombano nella tua testa, ne soppesi il grande valore, le senti ancora intorno a te, aleggiare fra le ombre. Ombre che ti scivolano sulla pelle chiarissima, bianca come la neve dell’Inverno, come il tempo ed il freddo che sta per giungere. È un inizio ed è ora. L’Inizio dell’Oscura. Ed è così che il cerchio si apre, con la tua Signora e successivamente con l’invocazione di Mistral, che con grande fervore e rapimento pronuncia i solenni verbi. E le smeraldine seguono quel Calice che si innalza, che viene mostrato con fierezza, che si va a posare sull’ara imbandita nell’esatto centro del cerchio che vi unisce. I tratti angelici sono distesi, rilassati, il tuo animo è alimentato da quell’energia che intensa a pieni polmoni respiri, quasi fosse l’ossigeno più puro. Ed ora non ti resta solo che aspettare, attendere che quella ruota prosegua nel suo giro, che le successive invocazioni si staglino nel silenzio, come fregi destinati a rimanere intorno a voi. Quelle anime tutte diverse ma in fondo tutte legate e simili sotto un aspetto, la fede più pura.

MARTIA { Cerchio } . { S’espande la rauca voce della Domina, la Sibilla Dorata, che al centro del Cerchio a braccia levate invoca l’Una e Trina, incominciando la celebrazione e dopo ella giungerà la voce dell’altra Ibrida, la Custode dei Simboli e soltanto quand’ella avrà terminato la propria preghiera le nude estremità di Martia faranno capolino oltre l’orlo della veste d’ombra e tenebra. Come ali di libellula si librano i piedi sul freddo pavimento in marmo fino a raggiungere l’Altare e qui, con voce scostante e glaciale, marcata dalla parlata strascicata e dalla erre arrotolata su se stessa favellerà } Ecco Signora della ruota che gira, io che mieto il raccolto, terra che raccoglie quello che viene offerto sarò nutrita dall’abbondanza ma di vino acido e pane azzimo presagisco il tempo freddo il mio ventre dove trova riposo il seme, ora, il granaio è chiuso. { Una sosta, un breve momento interromperà quel timbro di voce caldo e lievemente rauco che simile ad un gelido refolo di vento avvolge il Tempio per la durata dell’invocazione. Una sosta perché più marcata, più solenne sia l’ultima affermazione che come artiglio di corvo ghermirà l’aria circostante. } io sono la tenebra che giunge! { Voce gracchiante, quasi, di Vecchia. E la stellina nera come pozzo senza fondo spicca sulla fronte alabastrina e – attraverso il velo – risplende di luce oscura, attirando verso di sé ogni raggio di candela, ogni bagliore che nella Sacra Struttura risplende (//Luce di Stella liv. 3). Termina dunque l’invocazione e pochi passi all’indietro, senza voltarsi per guardare ove si stia muovendo, la riporteranno a far parte del Cerchio, in attesa che la Bambina parli e, dopo di lei, la Bianca Stella, diletta Figlia di Arianrhod. }

HAGALL { Cerchio } • { Gli occhi aveva chiuso durante l’invocazione delle Sorelle. Ha ascoltato le loro voci e le ha fatte proprie, imprimendole col suo timbro nella mente feconda. Fertile terreno per la preghiera che sboccia alla stregua di un fiore notturno. Ora che spetta a lei muoversi all’interno del Cerchio, gli occhi Ambrati vengono mostrati fra le ciglia bionde. Avanza con un passo e si accosta all’Altare, da cui prenderà una candela marrone lasciandovi la nera, per poi porgerla alla cara Nixi. La guarda brevemente, ma niuna espressione modifica il suo viso se non un tremolio della stella che reca in fronte che divora la luce, che si lega alla Dea. (Luce di Stella liv.2) Mentre dalle sue mani la candela marrone vien donata a quelle dell’Iniziata, dalle sue prende la ciotola contenente l’acqua, per poi dirigersi lungo il cerchio, in senso antiorario, invocando con voce chiara } Rhiannon, Oscura Regina del Vespro, Adorata Signora della Terra, Giungi tra Noi: le Tue Figlie Ti invocano. L’Equilibrio è Giunto, Possa il Tuo tempo presto avvolgerci Fra le Tue Fredde e Nere Ombre. Questo il dono che la Terra ha concesso che alla terra ritorna, questo il nostro pegno per quanto è stato donato, questo tributo noi riscuotiamo per quanto avete avuto e avrete { Man mano che avanza cosparge il proprio cammino con il liquido contenuto nella ciotola. Una volta terminato il giro la scodella non sarà ancora vuota e lei la poserà accanto al calice }

EILUNED {Cerchio} Il sorriso si allarga ancora di più in risposta a quello che le dona la Somma Stella. Per un attimo è come se la sua aura Bianca e la sua parte gemella in quella della Signora del Lago si sfiorassero in un abbraccio perfetto che è Alba ma che contiene in sè anche il Meriggio e il Vespro. Poi la voce della Sua Signora e Madre dell'anima sua si leverà nelle sacre mura, rauca eppure tanto dolce per le sue orecchie. Ella aprirà il cerchio e, lo può sentire dentro di se Alba ma che contiene in sè anche il Meriggio e il Vespro. Poi la voce della Sua Signora e Madre dell'anima sua si leverà nelle sacre mura, rauca eppure tanto dolce per le sue orecchie. Ella aprirà il cerchio e, lo può sentire dentro di se anche le sorelle che sono lontane potranno avvertire un soffio di quel potere, in quella notte. Prima la Magistra dalla rossa prescelta invocherà il favore della Giusta, quindi Martia e Hagall chiederanno l'ascolto dell'Oscura. E quando infine loro, le vesti scure come la notte che avvolge il tempio, si saranno allontanate, la giovane stella si avvicinerà leggiadra all'altare. Lascerà sulla fredda e nuda pietra la candela bianca e prenderà tra le mani un grappolo d'uva e inizierà a parlare in un tono di voce chiaro e dolce *Ecco Signora della ruota che gira,io sono il dono fecondo che porterai in grembo, oltre la tenebra che giungedopo la lunga notte sarò nutrita di luce e calore vino speziato e pane dolce tra le mie labbra* pian piano che l'invocazione procede la voce diventa sempre più melodiosa, quasi un canto*io sono il piccolo seme, il germoglio di luce, sarò il frutto del nuovo granaio che possa il mio ricordo rimanere in noi nelle tenebre che giungono* Quindi le dita affusolate staccheranno dal grappolo un succoso acino ponendo il resto non lontano dalla candela. Porrà il chicco scuro tra il pollice ed il medio e lo schiaccerà facendo gocciolare il succo all'interno del calice. Di nuovo la voce leggiadra come il canto di un usignolo tornerà a lambire le fredde pietre del tempio *Bianca Arianrhod,noi ti invochiamo per ringraziarti per i frutti del raccolto che con le tue Acque hai nutrito.E' il tempo dell'equilibrio,della mela, dell'edera e della vite. roteggano, le Tue Acque luminose,la ruota che da oggi verte al buio e al silenzioper tornare poi alla primavera.Questo il dono che la Terra ha concesso e che alla terra ritorna,questo il nostro pegno per quanto è stato donato questo tributo noi riceviamo per quanto abbiamo e avremo* La stellina bianca sulla sua fronte prende a brillare di una forte luce chiara come quella della luna, Segno che la Bianca signora ha conesso nacora una volta la sua benevola presenza. Il volto sereno e bellissimo in quella luce non abbandoneranno Eiluned quand'ella tornerà a prendere il suo posto nel Cerchio.

CALLISTA {.Altare.} . Si levano alte le invocazioni, si librano nell'aere fresca della sera, danzano insieme agli spiriti, alle fiamme del braciere e vengono trasportate dal profumo delle acque del lago. Questo è quello che avverte la Somma Stella dentro di sè, in continue vampate d'emozioni che dalle fiamme vengono attratte, meraviglioso fuoco scatenato dalla parirazza. Ciò che la Rossa ha donato ritorna alla terra, quell'elemento che la bionda nordica ricalca nelle sue parole, una voce conosciuta, d'amica. Seguita, quasi senza sosta, dalla vespertina dalla pelle colore dell'ambra, con la quale ha sussurrato segreti. Si rivolge ad ognuna di loro la Dama del Lago, soffermandosi sui loro volti, sulle loro vesti. E quando è la Bianca Stella a prendere parola, a donare il seme fecondo che germoglierà, le braccia dorate ritornano a percepire con forza il tremolio dell'altare, che d'ogni elemento è pregno e d'ogni richiamo intrappolato, in un'energia che scalpita sotto le stesse candide ed affusolate mani della Somma Stella. La mancina, simile ad un gioiello d'avorio illuminato dalle fiamme afferra quel ligneo calice che la Custode dei Simboli ha posato innanzi a lei. Il ricordo di quel ramo che fu la trafigge con la sua potenza e nulla attorno a lei ha ora importanza, tranne l'eco delle parole delle Sorelle, intrappolate nelle sue puntute e nel suo cuore. Sopra le fiamme il suo arto conduce quell'oggetto ebbro di potere, spostandosi successivamente verso la ciotola, ove il contatto con la terra lo sporcherà, riempiendolo di sottile terriccio sacro. E lo sguardo della Somma si perde in quei apparentemente semplici gesti, meccanici, ma dettati dalla fede, dalla devozione verso l'Una e Trina, che in lei trova l'apice del suo potere. Si volge l'esile suo corpo in una giravolta di dorati veli, cercando la figura delle due iniziate, rivolgendo loro un debole sorriso, come se nemmeno riuscisse ad osservarle, febbricitante in quell'esplosione che nelle sue mani riesce ad avvertire. Le gocce di latte e miele rimaste vengono raccolte, nell'ultimo gesto che una scarica diviene nel calice, tingendo quel liquido d'un colore scuro, profondo come le ombre, invalicabile come le tenebre. Chi la sta chiamando, chi le suggerisce attraverso le movenze di quella bevanda? Non è solamente l'Oscura che giunge e nemmeno la Madre che s'allontana. Non è la Vergine che ancora dorme nei verdi campi fioriti. Tremano quelle acque e la stellina, che del vespro si riflette, nera come la notte stessa, muta, esplode nell'intero Tempio {//Luce di stella liv.6 }. Da nera diventa porpora, poi dorata, argentata, candida, celeste. Indaco e violacea. Rossa, infine. Come vermiglia è la luce che emana. E quando il suo volto abbandona la presa del calice, rivolgendosi alle sue sorelle, alle sue figlie, un sorriso colmo di felicità mostra a loro. Per quello che ha veduto, per quello che ora sa.

EILUNED {Tempio- Cerchio} Una dolcezza che mai avrebbe pensato di poter provare. In quel momento è come se un'armonia perfetta risuonasse in lei, attraversandola e rendendola misticamente unita alle consorelle. E' come se la Trina fossa lì e con un abbraccio che le racchiude tutte le stringesse a sè guardandole con il sorriso perfetto di Callista. Ella, invocata ha risposto e lei la sente presente tra loro con la sua potenza che è vita e morte assieme. Che è ora però soprattutto la vita e la gioia degli ultimi frutti dell'Estate. I pensieri corrono lontani e ogni cosa pare che acquisti un altro senso, il Senso. Le iridi smeraldine corrono lungo i cerchio ed è puro amore quello che prova, non l'amore vacillante e lunatico dei mortali ma quell'amore che coincide con l'Equilibrio di ogni cosa, e che ora ha dato a lei e alle altre il privilegio di farsi visibile.

MARTIA { Cerchio } . { Si leva la candida e dolce voce di Eiluned e ad essa seguiranno le movenze della Dama del Lago, la tanto amata Callista, che per il momento non favella alcunché. Osserva i volti concentrati ed attenti d’ogni Sorella attraverso il velo, la Bionda, ed avverte quella Potenza abbarbicarsi intorno ai polpacci e salire fino ad avvolgere l’intero corpo. E’ vivida, è vibrante la presenza della Dea in questa notte di ringraziamento, di lode per i frutti raccolti, per i fecondi campi mietuti. Non sorride oltre l’organza la Sapiente, eppure il suo volto è disteso e non v’è alcuna maschera a rendere l’espressione di marmo: non più imperturbabilità dipinta sui lineamenti delicati e più volte stuprati dai dimagramenti eccessivi, soltanto serenità e quiete. Quella pace che soltanto in rare occasione concede ad altri d’intravedere. Sa che la Signora di Avalon non ha terminato, sa che a breve giungerà l’ultima invocazione e forse prima d’essa qualche profezia, qualche cambiamento. Bruciava il Tempio nella Visione, a principiare dal Sacro Braciere le dorate fiamme s’innalzavano fino a lambire le pareti, altissime lingue di fuoco. Bruciava il Tempio e non per la semplice quanto perpetua venuta di Mabon, no. C’è dell’altro e forse lo scopriranno tutte a breve, forse allora Martia comprenderà il motivo di quel Dono. }

MISTRAL {Cerchio}immota resta nella sua posa la Custode Antica. Immota osserva la Signora volgere il suo sguardo alle figlie alle consorelle, ebbra del potere che tutte ora le pervade le lega. Come perle di una stessa collana, come figlie di uno stesso cerchio. Attende… fremente, estatica, la mente lontana ancora. Il viso austero, sorriderà appena di rimando a quello della somma. Ma sarà solo un lampo. Lo spirito solo manterrà il contatto con la Signora, con la Giusta…colei che pare permeare il Cerchi ostasera col suo potere come dimostrerebbe la stella rossa sulla di lei fronte che brilla ancora [luce di stella liv 4].Fisso sulla somma lo sguardo, il cuore in petto forte batte, sempre più forte… al vedere il sorriso della Somma. La velata dunque ha parlato? Porta buone nuove? Cosa si leggerebbe sul viso della Somma stella questa notte? Su quel viso cui tanto è legata la Fiamma Antica… ma che stanotte non della forma umana si tinge… osserverà, senza eloqui verbo alcuno, in silenzio. E come tutte attenderà che la Somma parli…e intanto si abbandona al calore di quel contatto, alla presenza della Dea tra di loro, come Figlia all’abbraccio della Madre s’abbandona...

RENESME [°°tempio | cerchio°°] Stelle che brillano in questa notte speciale, quella Luna che ad una falce assomiglia, falce che miete il raccolto, quel raccolto che state festeggiando. L’armonia e la sintonia in quel cerchio a percepisci forte, Piccola Luce, in ogni gesto o verbo che le altre fanno o profferiscono, presente, come Lei. Ed osservi con occhi rapiti la Somma Stella, in quella nuvola dorata, che al centro del cerchio si è portata, di quella ruota che ha compiuto il suo giro, intorno a voi. E vi ha sorriso, a voi Nuove Fiammelle che ardono in queste mura sicure. Ed ora le ombre sono ancora più presenti, come un abraccio materno, perché è il momento dell’Oscura in questo Vespro particolare, oggi è Mabon. Il silenzio è tornato, dopo le invocazioni, dopo la tua Signora, c’è di nuovo quell’equilibrio sottile che vi lega tutte.

CALLISTA {.Altare.} . E' colma di fuoco e di fiamme la sua mente, il suo volto che riflette quella luce emessa dalla stellina tatuata sulla sua fronte. Sorride, sembra non cessare d'essere felice la mezzelfa che fu timida a porre il suo primo passo all'interno di quel Tempio. Ora ella sa tutto. Capisce il Suo disegno, quello che sfiorò la mente delle sorelle del vespro. Ha visto. Ed il suo sguardo gioioso che sulle iniziate s'era dapprima soffermato, cerca le due veggenti vestite di bianco e di nero, roteando su se stessa, senza lasciare quel calice che entrambe le mani ora sostengono, come se fosse un tesoro da non lasciare mai. E continua a roteare la sua gonna, i suoi piedi che si rincorrono in quel piccolo cerchio che sta creando. La dolcezza di Eiluned la pervade, fa brillare i verdi smeraldi incastonati nei suoi occhi. E poi. Mistral, l'antica sorella, la Custode della Fiamma. Lì si ferma la sua danza, lì si posano i suoi occhi. Passi che verso di lei si compiono, oro che delicato scende a colmare la distanza tra le due ibride che hanno vissuto più di cento inverni. La raggiunge, solo pochi passi in verità, solo il tempo d'un respiro. Il calice ancora serrato nella presa viene alzato sopra il capo della rossa figlia di Cerridwen, su quel marchio indelebile che il passato ha lasciato. Tre le gocce di quello scuro liquido che scende dal ligneo contenitore, per poggiarsi sopra la bianca ciocca di crine di Mistral { Voltatevi Figlia. Guardate la Madre } Risuona forte la voce della Dama del Lago, riecheggia in modo chiaro e distinto nel Tempio. E' la Sua voce, dell'Una e Trina.

Nuovamente vicine, la Dama del Lago e la Magistra dei Simboli, come la notte precedente. Cadono le tre gocce sulla ciocca candida di Mistral, rendendola simile alle altre, cancellando ogni traccia di quello shock subito, ogni ricordo di quel passato. E cosa accade al Tempio e alla rossa Statua di Cerridwen? Tutte le figlie del Tempio si volteranno a quella voce che tuona, proveniente dall'esile involucro della Signora di Avalon. La statua di granito è in fiamme, che divorano la sua forma gravida. Fuoco che non nuoce, ma che dona. Ecco cosa tutte potranno vedere. Tutte, eccetto Mistral. Lei vedrà quella statua prendere vita, vermiglia passione che nasce, che le tende un abbraccio, che le sussurra { Figlia mia, torna a me. Sei sempre stata mia e sempre lo sarai }

MISTRAL {Cerchio}E man mano che la Signora s’avvicina, man mano che quella aurea nube colmerà la distanza che le separa il cuore sobbalzerà in petto. Perché in lei vedresti un viso familiare Mistral? Perché questa sensazione di frenesia e di abbandono…eppure attenderebbe immota, austera. Fiera. Fronteggerà la somma che lascia scivolare sul suo capo, su quella ciocca argentea che la Madre stessa pose a monito e ricordo sulla sua fronte. Ora, lei è lì… Lei. “Madre…” un sibilo la voce. Quanta nostalgia in quella sola parola… e sarà come il vento che la fiamma riattizza. Sarà come il disiato bacio dell’amante, l’abbraccio della Madre. Forte come il fragore della battaglia, olce come carezza d’affetto. Sarà come spazzare via il passato. È lì… ora la sentirà distintamente. Lì dov’è sempre stata. Al suo fianco, forte come mai l’ha sentita. Nitida come una mattina di primavera, calda come il Fuoco. Quella presenza verso cui si volgerà… verso la nicchia della Rossa. Là ove la statua di granito… non è più quella che era. Quella voce… quel volto. Sarà come il lampo che squarcia la tempesta. Come il velo che si dilania. Ricorda mezzosangue. Ricorda. Perché sarebbero velati da calde lacrime i tuoi occhi? Perché quelle lacrime mentre ormai non più padrona dei tuoi movimenti verso quella figura passo muovi? Lentamente… ma senza perder quel tuo portamento regale, solenne. barcollando, ad ogni passo… eppure sempre più certa e fiera. Eri sola. Un passo, non lo sei. Eri debole. Un passo, Lei è con te. L’hai delusa… un passo e quello che fu monito di eterno ricordo ora più non orna la tua fronte. La fronte di chi na conosciuto la Guerra. Di chi ha conosciuto la Passione. Non una parola, le braccia stette al petto mentre avanza s’apriranno in un abbraccio…sul viso, sconvolto, pallido, infine tornerà il sorriso. la Figlia torna a casa, Madre.. torna verso il tuo abbraccio a braccia aperte...

EILUNED {Tempio} Sentendo una voce incredibilee profonda si volta la Stelal dell'Alba verso colei che della Somma Signora riceve lo sguardo. Vede la statua di Cerridwen prendere fuoco e non bruciare, scorge l'amata Callista avvicinarsi a colei che a Rossa Signora aveva scelto ormai da molto come sua Magistra. Il contenuto della ciotola pregna di poteri riesce a far tornare la ciocca di Mistral del medesimo colore degli altri capelli. La Bianca Stella, con la sua consueta spontaneità
non riesce a fare a meno di porre una mano davanti le labbra, in un gesto di stupore. C'è qualcosa che non riesce a cogliere ma una sensazione di profonda gioia la rende appagata, coem se qualcosa si fosse finalemnte disposto nel modo giusto. Vede Mistral abbracciare qualcosa che lei non può scorgere e calde, felici lacrime le rigano il volto sorridente. E Solo quando comprende che ogni cosa sembra essere compiuta, si allontana dalla sua postazione nel cerchio per correre, come se fosse una candida piuma portata dal vento, ad abbracciare la nuova Stella di Cerridwen, Alba e Meriggio assieme, i loro corpi stretti in un abbraccio da sorelle, le loro anime legate da qualcosa di più potente del sangue, da qualcosa che nulla potrà mai spezzare.

MARTIA { Cerchio } . { Gira Callista, compie una giravolta quasi completa prima di fermarsi ad osservare la Magistra dei Simboli ed è in tal momento che la Bionda comprenderà, che il Velo ch’era stato squarciato ora verrà metaforicamente sollevato ancora: bruciava il Tempio delle benevoli fiamme di Cerridwen, bruciava in onore della venuta d’una nuova Stella del Meriggio. Seguirà dunque soltanto parzialmente il cambiamento di colore della candida ciocca di Mistral e solo quando la voce della Dea proveniente dalla Nicchia della Rossa si udirà, la Sapiente del Vespro si volgerà per osservare l’effige della Gravida in fiamme. Non potrà scorgere ch’essa prenda vita, vedrà Mistral correre incontro al nulla ed abbracciare il vuoto ed in cuor suo gioirà. Gioirà perché la Mezz’elfa questa notte Sacra viene scelta. Noterà lo slancio di Eiluned e la felicità, la letizia nel suo sguardo, ma la Figlia della Velata non sarà altrettanto espansiva, com’è ovvio ch’accada. Attenderà dunque che il Rito sia compiuto e che il Cerchio sia sciolto prima di avvicinarsi all’Ibrida e congratularsi silenziosamente, donandole un bacio sulla fronte. Lei ha visto. Lei in cuor suo forse aveva già compreso, solo alla mente non era giunta voce di ciò che quelle benevoli fiamme rappresentassero. Una nuova Guida per il Meriggio ed il ritorno, entro breve, della cara Sapiente. Null’altro si potrebbe domandare, adesso, null’altro. }

CALLISTA {.Altare.} . Il suo sguardo osserva la statua gravida di Cerridwen ardere senza bruciare e le parole della vespertina Sapiente risuonano dentro di lei, lei che ha conosciuto il volto della rossa Madre, che l'ha percepita dentro di sè per lunghi istanti, che l'ha posseduta, rendendola conscia di quel potere completo per la prima volta. E ne rimane traccia sul suo volto scolpito d'avorio, che d'orgoglio si riempie tra i gesti della sorella d'eguale miscuglio di razze Ritorna verso l'Altare la Dama del Lago, posando il calice dal quale è scaturita la magia della Rossa. Afferra la ciotola che ancora lì si trova, innalzandola verso la notte { Al giorno che muore, al sole che tramonta, alla notte che ci attende, giunge il tempo sterile delle tenebre! } Un rauco mormorio, che per nulla ricorda la voce piena udita dapprima { Giunge il tempo del grande riposo del seme di luce porteremo il ricordo, delle tenebre, ora ci faremo manto!} E la ciotola, con un gesto secco, verrà scaraventata a terra, trovando la sua fine su quella fredda pietra. Non prima d'abbandonare una sua scheggia sul piede della Somma, un pezzetto di diaspro rosso, frantumato, che trova l'arto scoperto della mezzelfa, libero d'essere ferito, di far fuoriuscire qualche piccola goccia di sangue. Si sofferma dapprima il suo sguardo a meravigliarsi per quel simbolo che dai resti della ciotola è venuto a formarsi, la runa Nauthiz, chiaramente leggibile. Un lieve sorriso torna ad increspare le labbra della Dama del Lago, prima di raccogliere da terra, dove è ricaduto, quel pezzetto di cristallo, pregno del suo stesso sangue. Con quella pietra in mano, affronterà la distanza necessaria a recarsi nella nicchia della Giusta. { Riprendetevi il posto che vi spetta, Araldo di Cerridwen, rossa Stella } La mancina, la stessa che ha ridipinto pochi istanti prima la chioma della sorella, si alza nuovamente, stringendo tra l'indice e il pollice il rosso diaspro, spingendolo sulla fronte di Mistral per ricalcare quella rossa stella che già è stata tracciata. Eccola, nuovamente. E' la Stella del Meriggio quello che vedete ora.

MISTRAL {Tempio- nicchia Cerridwen}come fuoco eterno, come il calore che nessun uomo potrà mai conoscere. Come il fuoco che distrugge e crea… gli occhi velati di lacrime, lacrime che vengono ricacciate indietro, non ora. Ora che il viso della Giusta ti osserva, ti chiama… ora che nel suo abbraccio puoi infine trovare pace. E s’abbandonerà a quell’abbraccio la mezzosangue, solo per scoprire d’aver abbracciato altro… che se stessa. Ma del calore della Madre resterà. E sarà un eco lontana la voce, i passi della consorella. Ma non le parole della Dama del Lago. Verso di lei si volgerà il viso, per incontrar per un attimo il suo sguardo, per lasciarsi abbandonare da quell’ultimo abbraccio. Quella pietra calda. Calda… non fredda parrà al contatto. Calda che ripercorrerà la stella che molte e molte lune addietro fu posata sulla sua fronte. Chiuderà gli occhi per un attimo Mistral dei Simboli. Li riaprirà la Stella del Meriggio. Questa gioia che viene da dentro, questa gioia… ha il sapore di un cerchio che si chiude… lo sguardo sulla Somma. Amica. Sorella e più che sorelle. Su di lei mentre giungerà l’abbraccio della bianca stella… su di lei il sangue della Dama del Lago. Nasce nella notte la Stella della Rossa. Nasce nel sangue e nella Passione. Nasce una nuova stella. E ha il volto della Mezzosangue...


Io sono la Madre e la Figlia.
Sono la Prostituta e la Santa.
Io sono la Carezza che placa il dolore e la Lama che ferisce e uccide.
Io sono la mano che regala morte e il grembo che dispensa vita.
Sono il fuoco che Distrugge e Crea.
Sono la Voce della Giusta.
Rispettami sempre.
Perchè io sono la Scandalosa e la Magnifica














... e ... la casinista dietro lo schermo...






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