Forum delle Sacerdotesse del gioco di ruolo Isola di Avalon

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)O( Ostara 2009 )O(

Ultimo Aggiornamento: 12/11/2009 01:12
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Sesso: Femminile
Luna Gelida
12/11/2009 01:12
 
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)O( RIASSUNTO )O(

E' la notte del Equilibrio. Notte in cui le ancelle dell'una e trina si ritrovano nei giardini interni, alla radura dei sacri simboli, per celebrare ostara. La ruota gira ancora.

)O( REGISTRAZIONE )O(


)O(


MITRHIL { Giardini interni | Polla } { ecco il giorno dell’equilibrio. La notte uguale al giorno, il giorno uguale alla notte. Tante ore di luce, quante di oscurità. Eppure è questo l’inizio del trionfo della luce, perché lentamente prenderà il sopravvento sulle tenebre. Chiara come la luce delle stelle, brilla lì in attesa delle sue consorelle, di fianco la polla dove l’acqua cristallina, zampilla viva dalla roccia. Piccola falce nel cielo, fievole con i suoi deboli raggi d’argento ad accarezzar quel volto etero. Morbide le labbra che si schiuderanno come boccioli di rosa in fiore intonando quella che è più di un semplice canto, ma una vera e proprio invocazione alla Dea, un omaggio che nel giorno della rinascita della luce vuoi far dono a Colei che t’ha scelta e alla consorelle tutte. Lieve e melodiosa nella tua voce di soprano leggero che si innalza nella notte scura come filo d’argento verso le stelle silenti. Un tappeto armonico che si snoda mettendo in risalto il suono cristallino, la timbratura chiara mentre esegue virtuosismi delicati… la sta invocando come solitamente ama fare nella sua intimità. Dolce lo sguardo che dalle acque cristalline si sposterà verso il corteo delle sorelle che lentamente fa la sua comparsa nella porzione di giardino riservata alla Vergine. }

KAGOME { Giardini Interni >> Radura dei Sacri Simboli } - { Il tempo, finalmente, è giunto. Non bisogna più aspettare, non bisogna più attendere, prepararsi, purificarsi; non è più il momento, per lo spirito, di vibrare impaziente. Ora è il tempo di celebrarLa. Ostara, sorelle, lo sentite? Scorrere nell'aria che respirate, nel pulviscolo che inalate insieme ai gas vitali per il vostro pallido organismo mortale, più o meno longevo. Bruciare nell'acqua che fluisce sotto i vostri piedi, tra i meandri oscuri della terra. Innalzarsi dai fumi dell'elemento sotto di voi, da ciò da cui tutte si viene ed a cui tutte si ritorna, prima o poi. Tremare tra i guizzi della torcia e del fuoco. Cammina rapida e lesta, immersa nell'atmosfera - oramai perfettamente sua - propria di ogni rituale, ed in particolare degli Alban, degli equinozi, di Ostara. L'equilibrio perfetto, l'armonia dei mondi. Già sorride, già pronta a perdersi completamente in Lei, in quella beatitudine della quale, se potesse, non si priverebbe mai. Veste azzurra, dai bordi rossicci - fiori - e dal corpetto pallido, niveo, a fasciarle il corpo. Una coroncina di betulla, primule, viole sul capo. Il consueto pendente a forma di stella - smeraldo incastonato al centro - appeso al collo. Una candela gialla, tra le mani, accesa, bruciante; tre perle, in un piccolo sacchetto appeso alla cintura. Non manca molto alla radura, e non pare prestare attenzione alle ancelle che, con tutta probabilità, avanzano con lei, al suo fianco, alle sue spalle, tutte coinfluenti ad una stessa meta precisa. I suoi occhi sono tutti per i Simboli, oramai per nulla distanti. E per una creatura solitaria, che ivi si erge maestosa, a cui gli occhi e il viso - teneri, dolci, amorevoli - si rivolgono per un momento infinito, bellissimo. Mitrhil dell'Alba, la tua Signora ti saluta, in silenzio. Ed è lieta della tua presenza, stanotte: è lieta del tuo canto, che le colpisce le orecchie, che le penetra dolcemente nell'anima. Quale gioia maggiore può esservi, per una Dama del Lago, di riunire le proprie figlie e sorelle al Suo cospetto, di scorgerle tutte devote e obbedienti in ogni momento? Credetemi, signori e signore: l'animo della Somma Stella, stanotte, pulsa d'orgoglio e felicità, per ogni aspetto della propria esistenza e di Lei. Ma non è questo il momento di parlare di ciò. Ora, è il momento di Ostara; e difatti, Kagome ben presto si arresta, gli occhi fissi sui Simboli, ponendosi alla destra di Mitrhil, in attesa che il suo canto termini, in attesa che ognuna prenda il suo posto, e Ostara possa così essere giustamente onorato e celebrato, come merita. Non c'è tempo per nulla, ora, nella sua mente. Per nulla, se non Lei. }

NIVIENNE { Giardini Interni } – { Argentata la luna sopra la sua testa, ecco l’astro della notte che rischiara le fronde degli alberi con i suoi deboli raggi e disegna piccoli giochi di luce sulle acque della Polla. Lentamente si avvicina alle Sorelle, all’inizio può sentirne soltanto la presenza, sino a quando comincia a vederle fra le ombre, perché rischiarate dalla fievole luce delle candele accese che portano con loro. I riccioli corvini le ricadono ribelli sulla schiena, ondeggiando ad ogni suo passo, mentre lentamente va a prender posto accanto alla Dama del Lago, alla sua Destra per essere precisi, in quella radura che ospita tutti i Simboli cari alla Triade. Eccola la Domina, da molto che non la vedeva. Al fianco attaccato alla cintola pende un sacchettino di velluto rosso all’interno del quale si trovano i semi che verranno usati durante il Rituale che sta per Iniziare, mentre la man dritta sorregge una candela Rossa accesa, la cui fiammella crepitante le rischiara il cammino. Presto anche le altre Sorelle prenderanno posto in Cerchio ed al termine del canto delicato e puro di Mithril, che ora le arriva alle orecchie, potranno iniziare. Niuna parola, tace la Sapiente. }

CALLISTA {.Tempio.Giardini Interni.} . Non v'è luce sufficiente ad illuminare il corpo della mezzelfa, esile ed alto, d'oscurità vestito, dagli spiriti cullato. Solo un soffio di vita, una ragnatela appesa ad una colonna che nella volta notturna si leva, seguendone la perfetta linea con i chiari smeraldi. Scema la luna, cala l'argento. Sfiora solamente la figura della Stella del Vespro, ne accarezza il delicato profilo, pallido e muto, che della forza dell'Equinozio par non risentire. Muta come un animale in gabbia, sol un fugace sguardo a chi la precede e a chi la segue, nella segreta disposizione conosciuta solo a chi ai Misteri è iniziato. Ed un canto si leva ove le sue nude estremità già si dirigono, abbandonando la sicurezza della pietra per trovare la vita sotto la candida pelle, il vibrar della terra che avverte Ostara, l'inizio. E la stessa terra si raccoglie tra le sue minute gemelle, nell'ampolla di Onice che, sacra, riposa nell'unione delle mani, solida e scura, profonda e misteriosa. Non ha bisogno di levare il volto per avvertire la presenza delle sorelle e della Somma Stella attorno a lei, nè di ricercarle con la voce, che stonata risuonerebbe probabilmente in questo momento, così distante dalla presenza dell'Anziana. Eppur anche Lei è qui a festeggiare il ritorno della Primavera, nel corpo d'oltre cento anni della mezzelfa ed in quello acerbo di Hagall, che par riflettere le sue stesse ombre, dietro i suoi passi. No, il suo sguardo rimane fisso sull'ampolla che con orgoglio conduce tra i Giardini Interni, ove quel canto s'amplifica, ove la scia della Dama del Lago s'avverte. I capelli come coltre dorata ne celano il viso, una ghirlanda di rametti di betulla, primule e viole intrecciate ne sostiene le ciocche che le potebbero cadere sugli occhi, a celar la nera Stella tatuata. Poco prima che i suoi passi terminino, quando la soave voce di Mitrhil dell'Alba avvolge il tutto, eccola alzare lo sguardo, incrociare quello della Somma Stella già ferma e quello della figlia dell'Alba. Sa già qual è il suo posto, come potrebbe non saperlo, non avvertirlo come richiamo ed attrazione nella notte? Sono tua, questa notte, mia Signora.

HAGALL { Giardini Interni . Cerchio } • { S’inclina oggi la Bilancia, senza tendere più da un lato che dall’altro. Giorno e Notte hanno lo stesso identico peso, fra le dita della Trina. E lei, la piccola Sacerdotessa del Vespro, che fra le mani stringe una candela viola accesa, scivola al di la dell’Arcata che immette nei Giardini Interni come debole sbuffo di Tenebra staccatosi da una tela Buia. Ha i capelli raccolti in tante piccole trecce che le partono dalla fronte e le si sdraiano sul capo, ricadendo libere e lunghe nella nuca, ondeggiando come serpenti sulle scapole della ragazzina. Ricordate il suo colorito vivo, quando venne al Tempio? Ricordate le sue gote paffute? I suoi piedini morbidi? Ebbene i Corvi divorano tutto questo giorno dopo giorno, fuori e dentro lei, nelle ore di preghiera e digiuno, nel sonno inquieto e nelle Visioni violente come sussulti in piena notte. E’ Figlia di Rhiannon, e lo si comprende in ogni caso. Lo si comprenderebbe anche se non avesse una Stella Nera tatuata in fronte, o l’abito sacerdotale d’identico colore. Mentre la carne nuda e decorata sfiora l’erba umida dei Giardini Interni, accompagnandola nei pressi della Polla, già sente il canto di Mitrhil, Sapiente della Vergine. La invoca, con la sua voce incantevole e soave, mentre su quel verbo melodico si snoda il tragitto appena percorso dalla Domina, da Nivienne e dalla sua Nigra Stella, Callista. Come fili che s’arrotolano sul medesimo baco, tutte loro si radunano laddove Ostara sarà celebrato. Quindi le raggiunge, infine, non volendo infrangere la melodia col suo saluto, quindi s’insinua fra Callista e Nivienne . In attesa che Tutto principi }

ARSHAL [giardini interni] raggiunge i giardini, per poi seguire i passi delle sorelle attraverso i giardini interni, quel luogo che ancora poco ha conosciuto, ma che inizia ad apparirle familiare. I lunghi capelli sono sciolti e le ricadono sulle spalle, proiettando ulteriori ombre su quel viso già scuro, in cui sono gli occhi verdi brillano alla luce della verde candela che l’iniziata porta tra le mani. Ode il canto che più avanti viene eseguito ed i suoi occhi si muovono attenti…per la prima volta è presente ad un rituale e varie sono le emozioni che si rimescolano dentro di lei. In silenzio continua ad avanzare e si ferma solo quando là dove le altre hanno creato un cerchio giunge. Tra Mitrhil ed Hagall i fermano i suoi passi e ferma lì rimane.

YARIN [verso giardini interni] Ecco, non ci voleva. Essere inciampata ed essere ruzzolata in terra come un frutto maturo, ha rotto le candele bianche che l'ancella della Fanciulla reggeva in mano. Così la vestale della Vergine si è affrettata per andare a prendere delle candele nuove, che saranno da impiegare per il rito di questa sera. Il filo che unisce al nordica alle Sorelle, la sta avvertendo che tutte le Sacerdotesse si stanno già radunando, una dopo l'altra, chiamte al loro ufficio. Il cuore sembra rimbombare nelle orecchie della gallese che si affretta a raggiungere le sorelle, mente il respiro si fa un poco ansante. Finalmente Yarin giunge in vista dell'ultima della processione, una delle iniziate. Rallenta la giovane perchè andrebbe ad accodarsi e terminare la processione, che si sta avvicinando alla polla. Lentamente la ragazza passerà lungo l'esterno del cerchio creato dalle Sorelle per andare a raggiungere la Sapiente dell'Alba.

KAGOME { Radura dei Sacri Simboli } - { Infine, eccole. Accorrono, giungono, chi più lenta chi più rapida, rispondendo al suo richiamo silenzioso, superfluo, che non necessita di essere detto. Sta ferma, mentre ognuna prende il suo posto. Nivienne, accanto a lei. E poi Callista, Hagall, Arshal e Yarin, di corsa, presa da chissà qual compito precedente. Eppure, non cessa di sorridere. Mancano tante figlie all'appello, troppe forse. Ma non ha importanza: le sente, una per una, chi più vicina e chi più lontana, e sa che tutte partecipano. Che tutte onorano l'Equilibrio, che tutte celebrano l'Una e Trina in questo istante, prima, dopo: e il Tempo non ha più importanza. Non c'è nulla, nella sua mente, se non il filo che la lega ad ognuna delle sacerdotesse di Avalon, se non Lei, i suoi doni, Lei, e Ostara. E' già persa, già perduta in infiniti mondi labili, lontani, onirici. Il mondo delle faerie, il mondo degli spiriti, il mondo dei morti e di coloro che ancora verranno, il mondo dei viventi. E' tutto fuso in lei, nel suo sguardo lontano, nel suo viso sorridente; nelle sue gambe che compiono un passo in avanti, ponendosi esattamente al centro del cerchio, dinanzi alla Torcia che arde imperitura; nella mano sinistra che raccoglie le perle dal sacchetto alla cintura, ed in entrambi gli arti superiori - la candela nella destra - che si innalzano verso il cielo. Sentite, Sorelle, la voce della Dea? Sentite, figlie, la voce della Signora di Avalon? Non c'è confine, non c'è distinzione. Lasciatevi cogliere, lasciatevi prendere e trasportare. Abbandonatevi a Lei, e capirete. Capirete ogni cosa, e nulla oltre Lei avrà più importanza. Nulla, oltre l'equilibrio che ora permane. } ° [ La Primavera è qui! È Giunto il momento del Perfetto Equilibrio, Giorno e Notte sono uguali. ] ° { Le guarda, una per una. Alba, Meriggio, Vespro. E poi il futuro, la piccola, grande Arshal. } ° [ L’Inverno è passato, E la Ruota Gira verso l’Estate. L'equilibrio è qui! La Dea ed il Dio Piantano i semi di un nuovo Raccolto. ] ° { Il Rosso. Lo sentite, figlie, sorelle? Arde, dinanzi alla Dama del Lago. Arde, in tutti i vostri cuori. Ma ancora non è vostro padrone. Ancora l'alba e il vespro l'accompagnano, accolgono, sostengono. Sentite l'una e trina in voi, figlie? Ella c'è. In ogni donna, in ognuna di voi. } ° [ Venite Sorelle, Venite Stelle, Bianco, Rosso e Nero oggi si equivalgono, Celebriamo insieme l’unità. ] ° { Celebriamo insieme la comunione eterna, impossibile da spezzare per chiunque. E abbassa le braccia, Kagome del Lago, chinandosi fino a terra, come prostrata dinanzi destino, dinanzi alla torcia, quindi si rialza in piedi. Si muove lenta, verso la Polla; vi pone le mani sopra, abbandonando al suo interno una delle tre perle. E poi la Torcia, il Cristallo: lo stesso gesto, lo stesso movimento. Un passo indietro, Mitrhil e Nivienne nuovamente ai suoi lati. Di nuovo il sorriso. Di nuovo l'abbandono totale. }

ARSHAL [] immobile, la piccola fiamma della candela che l’illumina e allo stesso tempo lancia ombre più nette sulla figura dell’iniziata. Osserva ciò che accade ed in particolare il suo sguardo si posa sulla Somma Stella, che ora avanza ed inizia a parlare. Osserva ancora i moimenti della Somma e quando la vede tornare nel punto in cui prima si trovava, china le proprie ginocchia, abbassanodo verso il terreno le proprie scure mani, in cui la candela verde è ancora sostenuta. La posa a terra ed ancora la sua fiamma arde, poi, lentamente, riprende la posizione eretta di poco prima.

MITRHIL { Giardini interni | Polla } { Ed eccole arrivare in processione, figlie della Dea, nel suo volto noi stasera ci rispecchiamo. Ognuno nel suo abito, ma quella coroncina sul capo di ognuna delle tre prescelte, per onorare Ostara di cui è il tempo. Ancora quelle ultime note che andranno a cadenzare i passi della Dama del Lago, che come fulgida stella tra le stelle, brilla di luce propria, fino a che quella stessa melodia scema in un tiepido sussurro, un tutt’uno con la natura stessa, voce che si disperde tra il canto degli usignoli, che la notte prediligono. Tra le mani la sacra brocca, che stringi forte al tuo petto. L’acqua, in essa contenuta, rispecchia parte del tuo volto, quel volto che dirigi verso la Somma al quale non puoi che donarle un sorriso, mentre favella il suo richiamo. La ruota gira verso la luce, il tempo dell’oscura Signora giunge al termine, ma cosa sarebbe la luce senza la sua controparte? Le tue sorelle questa sera ci sono tutte, le senti vibrare intorno a te… le senti con quella forza rinnovata che Ostara porta con sé. Pochi sono i passi che ti dividono dalla sacra polla alzando la brocca innanzi a te, le labbra nuovamente si schiuderanno. } Sorelle, gioite: è giunto l'Equilibrio! L’Inverno è passato E la Ruota Gira verso l’Estate. Vergine Sposa, Bianca Signora, Bianco, Rosso e Nero oggi si equivalgono, L'alba risplende luminosa, oramai al suo termine; Benedici l’Unità che possa spandersi fra le Acque di Luce, prima che il Fuoco - prossimo, vicino! - giunga a tingerle di Rosso splendore. { lentamente inclini la brocca, lasciando scivolare il contenuto che, sotto quei pallidi raggi lunari, d’argento rifulge. Zampillo di vita che alimenta la terra! Ecco cosa questa notte rappresenti! L’ultima goccia viene lasciata cadere per poi nuovamente fare quel passo indietro per riportarti alla sinistra della tua Signora. }

YARIN [Giardini interni pressi polla] Le mani strette alla base della candela, la gallese osserva con affetto, una dopo l'altra le Sorelle mentre tutto il mondo scompare ai suoi sensi per fondersi tra le ancelle della Dea. La fiammella sulle candele sembra immobile come le Sacerdotesse in attesa di onorare Ostara. La voce della Somma catalizza l'attenzione e le sue parole si espandono nell'aria nutrendosi dell'energia che vibra in questa notte. Si, l'una e Trina è qui tra noi e la onoriamo. Come un brivido l'energia si irradia e compenetra. Mentre Mitril termina la sua orazione, la gallese appoggia la candela bianca. Appena la candela ha trovato il suo equilibrio, la giovane si rialza con un movimento fluido e torna al suo posto tra le sorelle.

NIVIENNE { Giardini Interni } – { Oestara, piccolo perfetto istante di equilibrio ed unione fra i Mondi. Sorride l’Ancella del Meriggio, presto la Ruota girerà ancora e sarà il Tempo della Rossa Signora, Signora del Cerchio, ma in questa Notte l’equilibrio è sovrano, Bianco Rosso e Nero si equivalgono. Attende che il Canto soave e melodioso, quella dolce Invocazione innalzata dalla Figlia della Bianca Signora, arrivi al termine e che il Rito abbia Inizio. Ecco le ultime Sorelle che che accorrono per festeggiare, ecco la Domina che si fa avanti, fasciata nel suo Vestito Azzurro dal corpetto bianco, adornato con piccoli fiori rossi sui bordi, mentre sul suo capo può notare una ghirlanda intrecciata con rametti di Betulla, Primule e Viole, la stessa che è appoggiata sul suo nero crine e che portano Callista e Mithril. Il Rito ha avuto Inizio e dopo la Domina è il turno dell’Alba, poi toccherà a lei. E come sempre può sentire l’aria frizzante e carica di tensione del momento, tipica di ogni Rituale, la mente libera, sgombra da ogni pensiero, tranne uno, la Giusta. Cerridwen, Rossa Signora, Madre eppur Guerriera Implacabile, Fuoco di Ardente Passione, ecco il Volto che rispecchia in questa Notte. E dopo che l’Acqua della Sacra Brocca sarà versata fra le acque fresche della Polla e le Candele Bianche appoggiate per Terra, lentamente si farà Innanzi, verso quella Torcia che implacabile arde intensamente, la candela Rossa accesa ancora fra le mani, tenuta nell’incavo della mani unite e portata a mezz’aria, mentre le Rosse maniche della veste scivolano pian piano, lasciando vedere le nude braccia rosee. Le rosse labbra finalmente si aprono lasciandone fuoriuscire la voce alta e sonante della Sapiente. } Sorelle, gioite: è giunto l'Equilibrio! L’Inverno è passato E la Ruota Gira verso l’Estate. { Si, Sorelle, non sentite il suo richiamo? Presto sarà il Dominio della Giusta. } Madre Guerriera, Rossa Signora, Bianco, Rosso e Nero oggi si equivalgono, Il Fuoco alto si innalza, prossimo al massimo fulgore; Benedici l’Unità che possa irradiarsi fra le Fiamme della Forza e della Passione, prima che Tu, Signora del Giusto, - presto, tra poco! - giunga a reclamarle come padrone dei mondi. { Si mia Signora, il tuo Tempo finalmente è vicino, presto le tue Fiamme riscalderanno le tue Figlie. Al termine dell’Invocazione si flette leggermente sulle gambe per poter appoggiare la Candela Rossa ancora Accesa per terra. Riguadagnata l’eretta posizione andrà a sfilare dalla cintola il sacchettino di velluto rosso con la man dritta ed andrà ad estrarne dei semini che prima getterà fra le Fiamme della Sacra Torcia, al termine dell’operazione si avvicina alla Polla e ivi getta nuovamente degli altri semi. Indi ritornerà al suo posto, alla Destra della Domina. }

CALLISTA {.Giardini Interni.} . Tutto è pronto, che tutto abbia inizio, come il tempo che è giunto e che scorre. Lo avverte nella terra, lei, che è la prediletta di Rhiannon, così come le altre lo potranno avvertire nell'acqua della polla o nel fuoco che arde della torcia. Ma è la voce della Signora di Avalon che attrae la sua attenzione, che diventa fulcro della sua visione, quando il pallido incarnato ne ricercherà il volto, mille volte osservato, mille volte studiato e mille volte amato. E nel cristallo d'ametista che indossa al collo, incastonato nel gioiello a forma di stella, avverte la stessa vibrazione che la pietra più grande mai ha cessato da quando il cerchio s'è aperto. Perle, fiamme, acqua, semi e di nuovo fiamme. Tutto con estrema lentezza, sotto un sipario che solamente per le figlie della Triade è stato aperto, mostrando la realtà che ogni giorno vivono. Scendi tra di noi, lasciaci avvertire la Tua presenza. Invocata la Signora della Primavera dalla soave voce dell'Alba, richiamata la Madre guerriera dalla volontà del Meriggio. Manca lei, la Saggia. Lo sguardo della mezzelfa già non osserva più le movenze accurate e sincronizzate delle sorelle, è tornato a ricercare nella terra custodita dall'ampolla ogni segreto, finchè le rosse candele non illumineranno la sua nera veste, donandole un improvviso senso di calore, lei che nel gelo e nelle ombre dimora. Callista degli Spiriti, richiama la tua Signora, con quella voce grave e penetrante che ha lo stesso sapore della terra che tieni tra le mani, così distante eppure così partecipe a quanto sta per accadere. Eccoti {Sorelle, gioite: è giunto l'Equilibrio! L’Inverno è passato, e la Ruota Gira verso l’Estate. } Non c'è la stessa gioia sul suo volto che può essere stata vista su quello delle sorelle, ma una muta espressione, una maschera che non si scioglie nemmeno nell'avvicinarsi al Cristallo, tra il gelo della pietra { Anziana Sapiente,Nera Signora,Bianco Rosso e Nero oggi si equivalgono. Il vespro s'annida, veglia nascosto il tempo della Luce e del Fuoco } La diletta abbandona l'ampolla contenente la terra sacra, mentre le parole scorrono, lente e appena mormorate così che il recipiente rimanga sostenuto solamente dalla mancina {Benedici l’Unità che possa diffondersi fra le Ombre Fredde della Terra, prima che il Fuoco - prossimo, vicino - giunga a illuminarle di Rosso splendore.} E muore la voce tra le sue sottili labbra, mentre la terra scivola a ricoprire l'ametista. Metà ne versa, perchè la rimanenza troverà un nuovo inizio tra le calme acque della Polla. Un passo indietro, infine. Ma non è più la stessa sacerdotessa a ritornare accanto a Nivienne, nella precedente posizione. Ora tutto è nuovo, tutto ricomincia. La Luce sta tornando.

HAGALL { Giardini Interni . Cerchio } • { Come volo di una colomba stanca, che si posa sul primo ramo incontrato, il canto di Mitrhil scema delicatamente, fino a spegnersi tra le rughe della Notte. Domani verrà un nuovo giorno, domani comincerà un nuovo giro, come ogni Alba, ma questa, le Vestali lo sanno, prevarrà. La Signora del Lago incede piano con una sola falcata, bellissima ed elegante come in ogni frangente, quasi che tutte le stelle le avessero sospirato addosso. La guarda, lasciando che la fiammella tremoli poco distante dalla cera che tiene in mano, mentre ella innalza le braccia pria dell’invocazione che le spetta. E la sua voce s’eleva, originaria in un tempo che probabilmente è più di quello che le ha donato ogni inverno vissuto. Chiude gli occhi in un profondo respiro la Vespertina, lasciando che l’aria tiepida della Notte di Avalon le scivoli nella gola e le riempia il costato. Sente poi altre voci alternarsi, quella di Mitrhil, Bianca e flebile, Nivienne, Rossa e passionale, Callista, Nera e roca. E le immagina, perché non le sta guardando. Le vede nella propria mente, compiere quei gesti rituali, per poi tornare a guardare la Sera, parte di quel Circolo di Luci, lasciando che la voce della Stella Nera si spenga e che il suo agire muoia. Ed eccola, la Grandine, chinarsi come eco lontano, rimembranza di riflesso perduto in uno specchio scuro. La candela accesa viene posata per terra, e li abbandonata, mentre la schiena si riporta in eretta postura }

KAGOME { Radura dei Sacri Simboli } - { Sente fluire ogni cosa. L'acqua, impetuosa, sotterranea, lontana, presso la fonte, come se avesse accelerato il proprio corso, quand'invece è impossibile. Sente il liquido trasparente raggiungere il suo simile nella polla, guarda Mitrhil e la scruta come se fosse la cosa più bella di questo mondo, mentre alla Bianca si rivolge, la prega, la invoca. Il fuoco bruciare alto e vivo, agitato, quando invece la Torcia è ben calma, placida, imperitura. Sente i semi ricongiungersi alla fiamma, ritrovare l'acqua stessa, e stavolta è Nivienne oggetto della sua attenzione, come se nulla di più mirabile potesse esistere, oltre a Lei. La Terra tremare, sotto i piccoli piedi dei milioni di formiche presenti nei Giardini. La materia scura avvinghiarsi al freddo, al cristallo violaceo, a sporcare - se solo ciò fosse possibile! Ma linda, pura, bianca è l'acqua - e Callista è splendore oscuro meraviglioso. Arshal, Yarin, Hagall sono solo creature sullo sfondo. Solo...come se si potesse essere marginali, durante un rituale. Durante la celebrazione di Lei. Sente il loro spirito, e non è necessario che i suoi occhi e il suo sorriso vengano a loro dedicati: ogni sorella, ora, èparte di lei, con ancora più intensità del normale, dell'usuale quotidiano e giornaliero. Ogni donna, ogni creatura di Avalon e Barrington, ogni cosa, l'isola stessa è unita e congiunta a lei, nel celebrare l'Una e Trina, la Dea onnipotente ed assoluta. E avanza, di nuovo al centro perfetto del Cerchio, di nuovo innanzi all'equilibrio, di nuovo innanzi a Polla, Torcia, Cristallo Sacri. } ° [ La Primavera è qui! È Giunto il momento del Perfetto Equilibrio, L’Inverno è passato E la Ruota Gira verso l’Estate. ] ° { Di nuovo quelle parole, a chiudere il cerchio, a concludere quanto principiato. La fine che ritorna all'inizio, il tutto che ritorna all'origine di ogni cosa. Piena e alta la sua voce, limpida. } ° [ Ma il tempo ancor non è maturo: Il Rosso dovrà ancora aspettare. ] ° { Beltane, sorelle, figlie. Tra poco lo sentirete, fluire ed insinuarsi, spezzando l'equilibrio. Ma ancora non è il momento: ora, è Ostara. } ° [ Bianco, Rosso e Nero oggi si equivalgono, Celebrate il loro connubio! Alba, Meriggio e Vespro oggi si fondono, Celebrate il loro splendore! Arianrhod, Cerridwen e Rhiannon oggi si uniscono, Celebrate il loro potere! ] ° { Da voce, con tutto il fiato che ha in corpo, alle invocazioni, alle parole a Lei rivolte, all'invito dovuto alle Ancelle. Ma non è minimamente necessario. Si compia, ciò che deve! } ° [ Sia lieta l’Isola Sacra, il Suo Sacro Disegno oggi si Compie. L’Equilibrio è giunto, e Oestara sia!] { Sorriso meraviglioso. Capo reclinato all'indietro, braccia alzate al cielo. Estasi suprema, beata: e non deve attendere, non deve aspettare. Lei, che è dentro la Dama del Lago in ogni momento, esplode. Risplenderebbe, la stella sulla sua fronte, di ogni colore del creato, conosciuto, possibile, immaginabile. In un primo momento: ma poi, spazio solamente per il Bianco, il Rosso, il Nero. Il vento tra i capelli, a scompigliare l'ordinato chignon sino ad allora presente. Le candele a spegnersi, Ella che scalda i cuori e le anime, con più forza, con più determinazione, con più efficacia. La purezza, per le figlie del Bianco. La forza, per quelle del Rosso. La saggezza, per quelle del Nero. Ed ogni cosa, per la loro signora: gioite, figlie dell'Una e Trina, perchè l'Unità è finalmente giunta, e si manifesta. Gioite, perchè Ninfee ci sono nella polla sacra, bianche, rosa, viola. Gioite, perchè questo momento non giungerà nuovamente: la Ruota gira, ripetendosi sempre simile a se stessa. Ma mai uguale, figlie. Un giorno, tutte noi saremo sepolte nel cimitero del Tempio. O forse, Ella pria ci scaccerà con disonore e sofferenza. Un giorno, tutto questo non sarà più: l'equilibrio sarà rotto infranto, forse l'isola stessa distrutta. Ma ora è Ostara. Ora è l'armonia. } [Luce di Stella Liv.6]

CALLISTA {.Giardini Interni.} . E tutto si conclude nell'esplosione di colori che l'oscura mezzelfa non vede. Solo le ombre le sono dedicate, con la saggezza dell'Anziana che in ogni refolo di vento colma il suo essere e la sua mente. Si serrano le bianche palpebre, discendono le dorate ciglia ad oscurarne la vista. Nulla ha più importanza ora, non il passato, nè il presente. E nemmeno il futuro, ora che si sente colma di Lei, tanto da non avvertire nemmeno la terra sotto le nude mezzelune celate dalla lunga veste sacerdotale. O forse si sente parte d'essa, come se annegasse nelle sue profondità, come se il risveglio la coinvolgesse così da non abbandonarla. Risorgi, Callista, nel nuovo inizio, prima del tempo delle Fiamme. Giosci con le tue sorelle. Si riaprono in questo modo i suoi occhi, le chiare iridi osservano i loro volti e ne scoprono l'Equilibrio e la Serenità. Ma non un sorriso deturpa i suoi duri lineamenti, non una parola ne spezza il ghiaccio del silenzio. Tutto giace nelle sue profondità, sepolto ed amato. Bengiunta, Ostara. Così la Stella del Vespro abbandona il Cerchio, tra le ombre che la richiamano, nel desiderio di rivivere quel momento in solitudine. Come sempre.

ARSHAL [giardini interni] il suo viso ora è ancor più difficile da scorgere, dato che la fiamma della candela più non lo rischiara. Ascolta silente ed immobile ciò che viene pronunciato. La voce sacerdotessa dell’alba si spegne, altre candele sono poste a terra e la sacerdotessa del meriggio prende a parlare al suo posto. Gli occhi chiari sono dilatati, attenti, stupiti, incantati…e molto altro ancora nello stesso momento. Segue i gesti delle Sorelle che attorno a lei si muovono. Ed anche la voce della sacerdotessa del vespro si leva, da uno dei pochi volti che l’iniziata non ha mai scorto in precedenza. Le mani dell’iniziata sono ancora ferme, vicine l’una all’altra, come se ancora stringessero la candela che, invece, ora è ferma a terra. Anche quella voce si spegne ed è quella della Somma a prenderne il posto. Le candele si spengono, il rituale giunge al termine e l’iniziata sbatte piano le palpebre, che fino a quel momento si sono mosse meno del solito. Ancora in silenzio rimane, immersa nelle sensazioni che il rituale le ha donato e che ancora non si sono mutate in veri e propri pensieri. Vedo, o data la poca luce intuisce l'allontanarsi di chi ha formato il cerchio ed a sua volta, a passi lenti, si volta e s'incammina a sua volta in direzione del tempio.

NIVIENNE { Giardini Interni } – { Le smeraldine iridi per un attimo si chiudono, quasi a voler fissare nella memoria quel momento, quell’istante che mai sarà uguale ad un altro. Le palpebre si riaprono, è il turno della Stella del Vespro, della sua voce roca, così simile alla profondità della terra, che lentamente si avvicina prima al Cristallo e successivamente alla Polla, dove in successione la Perla, l’Acqua, i Semi e la Terra vi sono stati versati, eppure l’acqua rimane limpida, come se nulla avesse increspato la sua Purezza. E nuovamente è il Tempo della Domina che avanza, fra di loro e fra i Simboli, e nuovamente la sua voce andrà a spargersi per l’aere, elegante e fiera. Ed il Rito ha termine, l’Una e Trina si è manifestata con un Refolo di Vento che ha spento le Candele e nella figura della Dama del Lago, le smeraldine iridi si soffermano su di Lei, sui suoi capelli ora scompigliati e sulla stella che brilla di Bianco, Rosso e Nero sulla sua Fronte. Mentre nello stesso istante sente il calore pervaderla e renderla più Forte, sa che ogni Sorella potrà provare differenti sensazioni e nello stesso istante si bea di quel momento, di quell’istante, come ogni volta che partecipa ad un Rito. L’Estate si avvicina, presto sarà il Tempo della Rossa Signora, ogni piccola parte del suo corpo, della sua pelle la acclamano, mentre le labbra rosse si aprono in un Sorriso e lentamente si discosta dal Cerchio, pronta a festeggiare l’Equilibrio con le Sorelle. }

MITRHIL { Giardini interni | Sacra Polla } { la ruota ha girato. Il cerchio si è concluso. La Dama del Lago ha parlato. La Dea si è rivelata in tutta la sua potenza. I colori che brillano sulla fronte della Dama del lago, si propagano nella radura dei Simboli e sui vostri volti si fondono. Il bianco, il rosso, il nero… nessun colore predominante, ma la fusione perfetta di tutti e tre… così come l’una e trina. Notte di fine…notte di principio… Sorriso di gioia, di quella serenità che l’animo ti circonda e, nello specchio d’argento dei tuoi occhi, si riflette. Così ad una, ad una… il cerchio si scioglie, ognuno sul proprio sentiero, ognuno nella propria luce. }

YARIN [Giardini interni pressi polla] La Dea è giunta, donando l'Equilibrio. Ella giunge silenziosamente in punta di piedi, sulle ali di un refolo di vento che spegne le fiammelle delle candele. La presenza della Dea risulta chiaramente palpabile alle sue ancelle ed il Suo dono sta crescendo nel giardino. La voce della Dama del Lago si spegne ma sembra riverberare fra i veli della notte che avvolgono l'Isola e tornano ad avvolgere anche il giardino del Tempio. Il vento accarezza dolcemente il corpo delle Sacerdotesse, quasi fosse un amante, scioglie le loro chiome raccolte e gioca con le seriche masse sciolte sotto le coroncine di rami di betulla intrecciati. La ruota ha compiuto un nuovo movimento e dopo la celebrazione del rito, una dopo l'altra, alla spicciolata, le ancelle lasceranno il giardino per tornare alle loro alcove.


Io sono la Madre e la Figlia.
Sono la Prostituta e la Santa.
Io sono la Carezza che placa il dolore e la Lama che ferisce e uccide.
Io sono la mano che regala morte e il grembo che dispensa vita.
Sono il fuoco che Distrugge e Crea.
Sono la Voce della Giusta.
Rispettami sempre.
Perchè io sono la Scandalosa e la Magnifica














... e ... la casinista dietro lo schermo...






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