Forum delle Sacerdotesse del gioco di ruolo Isola di Avalon

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)O( Il valore del sacrificio )O(

Ultimo Aggiornamento: 05/10/2014 23:42
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Stella dell'Alba
05/10/2014 23:42
 
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Nyule Iniziata del Tempio


RIASSUNTO

Dopo aver fallito la sua prova ed aver perso il favore della dea, Nyule torna al tempio decisa a continuare a proteggere quel luogo nel nome di una fede che sente ancora molto forte. Ha fatto voto di silenzio ed ha promesso a sé stessa di non assumere mai più una forma diversa da quella di drago, ma dovrà venir meno ad entrambi gli impegni quando, raggiunta da Eiluned e Mithril, le verrà chiesto di entrare nel tempio. La Somma Stella parla alla dragonessa, e lo fa con la voce della dea, ispirando l'Eterna con parole che lasciano il segno e chiariscono del tutto quale sia il vero ruolo di una sacerdotessa. L'antica si butta ai piedi di Eiluned, pronta finanche all'estremo sacrificio, ma la dea ha altri piani per lei: le chiederà di rinunciare ad essere drago e di provare la fatica di una vita mortale priva della forza della Stirpe alata. Nyule accetta la rinuncia, pur di continuare a servire colei che l'ha creata e, in quel momento, tornerà ad essere un iniziata del tempio, perdendo le sue peculiarità draconiche. Se volerà ancora potrà dirlo solo la dea.


COMMENTO

Ansia. Dall'inizio alla fine.
Devo ringraziare le signorine per l'ennesima lezione... Per me giocare una sacerdotessa continua ad essere una sfida difficile, ma non demordo. Questo lungo percorso on non può portare che qualcosa di buono!


SUL FM QUI


REGISTRAZIONE


NYULE [Giardini esterni | FD] Silenzio. Nei giardini fuori dal tempio, avvolti dall'oscurità più completa, non si sente alcun suono salvo quello della pioggia incessante che non sembra voler dare tregua all'isola. Il vento non fischia il suo consueto canto notturno, i grilli tacciono e dalla cittadella non giunge nemmeno l'eco più sommesso di voci lontane. La pioggia martella impietosamente la terra e le scaglie dorate, ticchettando un ritmo forsennato, ma il drago è immobile, non respira, e il suo lungo collo d'oro è piegato verso il basso in una sorta di inchino. Le sacerdotesse l'hanno lasciata in quella stessa posizione sul Tor: il muso che punta in basso e gli occhi socchiusi in due strette fessure. E' rivolta verso l'ingresso del tempio, quasi si stesse inchinando proprio alla casa della Dea. La fisionomia della dragonessa non le consente di manifestare alcun sentimento, così l'espressione risulta insondabile, ma la postura richiama alla mente un'immagine malinconica e tradisce almeno in parte il tipo di pensieri che le potrebbero affollare la mente. Così è, in effetti. Pensieri in un numero tanto elevato che la mente di un mortale collasserebbe nel tentativo di gestirli tutti insieme. L'Eterna può farlo, ma li sopporta a fatica, non tanto per il numero, quanto per il contenuto. E una domanda continua a ripetersi, nonostante lei cerchi di scacciarla.

EILUNED { Ala sacerdotale -> Tempio } La consorella, colei con la quale , per molto tempo ha condiviso la medesima luce, le cammina al fianco. Non parla Eiluned e l'unico suono è quello della pioggia che tamburella incessante sul tetto del Tempio. Quanti e quali pensieri affollino la mente di Eiluned, nessuno, tranne la Dea, può dirlo, ma di certo la Luce che irradia da Mitrhil le è di enorme conforto senza che nient'altro vi si aggiunga. Assorta nei suoi pensieri, elegantemente si avvia verso il Tempio la veste scarlatta fruscia leggera sulle pietre del pavimento ma il rumore della pioggia copre quello così delicato del tessuto. Guarda per un attimo la Stella dell'Alba, ma non ferma i suoi passi.

MITRHIL {[ Ala sacerdotale -> Tempio ]} )O( { La tempesta incombe senza avere la minima voglia di arrestarsi, ma il lavoro delle sacerdotesse continua ugualmente nonostante le condizioni atmosferiche così nefaste. Le piantine, soprattutto quelle in germoglio vanno protette dall’acqua abbondante, riparate dalle sferzate di un vento che non ha intenzione di placarsi. Una giornata intera sotto l’acqua che l’hanno costretta a cambiarsi di abito e ad asciugarsi la lunga chioma bionda. Ha bisogno di qualcosa di caldo ed è uscita dalla propria stanza incrociando, lungo il corridoio, colei che è stata per lungo tempo la sua gemella nella luce. La sua presenza, come faro all’interno del tempio, è sempre stata percepita dalla Stella dell’Alba, benché rare le occasioni che hanno avuto per ritrovarsi anche solo per un semplice e futile colloquio. I tempi non lo permettono. Ma al momento le basta godere della presenza dell’altra, in un silenzio carico di significato, con i cuori non propriamente leggeri.

NYULE [Giardini esterni | FD] Poche sere prima, nel centro del sacro cerchio, è accaduto l'inaspettato. Da quel giorno non c'è più nessuna stella sulla fronte della dragonessa, ma, anche privata di quel segno, anche svuotata dall'energia divina che albergava nel suo animo, ha promesso di non abbandonare mai la sua strada. Di non lasciare mai sole le sue sorelle - potrà ancora chiamarle così? Probabilmente nessuno glielo impedirà - e così, come il più temibile guardiano, ha preso il suo posto nella casa della Trina, nell'unico luogo che può ospitarla in quella forma. Si, perché oltre alla promessa fatta alle ancelle della Dea, ne ha fatte altre due a sé stessa. La prima è un voto di silenzio, che durerà almeno fin quando la sua voce non sarà nuovamente capace di pronunciare le parole corrette. La seconda è appunto la decisione di non assumere più alcuna forma se non quella draconica. Perché oggi l'Eterna non è più nemmeno la regina degli uomini. Un drago, questo è ciò che resta di lei e questo è ciò che il mondo dovrà osservare. Sono questi forse dei modi di espiare l'errore? Probabilmente qualcosa di simile. La dea l'ha punita, l'ha abbandonata, eppure lei sa che è ancora lì, perché finche avrà fede potrà trovarla ovunque. Le ha donato la propria vita, ed è quello che farà.

EILUNED { Tempio } La sacra struttura sembra quella di sempre, ma dal grande foro che si trova al centro del tetto circolare non si scorgono, come di consueto, le stelle e la luna , ma solo nubi e pioggia, una pioggia che ormai bagna quella sacra terra incessantemente da giorni. La struttura non è però grandissima e dall’entrata principale probabilmente, se fosse giorno, Eiluned non tarderebbe nello scorgere la figura enorme della Dragonessa che fino a poco tempo prima poteva chiamare figlia. Ma ora è buio e le torce che rischiarano l’interno del Tempio, di fatto, rendono ancor più impenetrabile l’oscurità che vi è fuori. E’ per questo che la Somma Sacerdotessa non riesce a vedere Nyule, ed è per questo che quindi con una calma appresa con gli anni, si siede sulla più vicina panca di pietra, non molto distante dalla nicchia di Cerridwen, e fa cenno alla consorella di sedersi accanto a lei * Stai bene?* chiede senza sorridere, sapendo che probabilmente molti dei pensieri che la turbano si rispecchiano nella mente dell’altra.Tutto tace, anche gli spiriti che Eiluned ha finalmente imparato a domare paiono attendere la risposta della Stella.

MITRHIL {[ Tempio – Panca ]} )O( { Se non fosse per il braciere nel quale rifulgono le fiamme eterne della Giusta, l’intera struttura sarebbe avvolta dalla più totale oscurità. Senza la luna e le stelle come fonti di luce, il fuoco illumina con il suo alone la porzione dell’altare, del resto i tre piccoli absidi che ospitano i tre volti della Dea rifulgono dei propri colori. Ha un fazzoletto tra le mani con alcuni biscotti al suo interno. } Sto bene… { un profondo respiro, ma ha la voce ferma seppure stanca. } Ne vuoi uno? { Porgendo il fazzoletto con il contenuto goloso ad Eiluned. Sorride con fiducia incoraggiandola ad assaggiare uno degli ultimi esperimenti di Rois, mentre prende posto accanto a lei. Quello che passa nell’animo delle figlie della Dea è comune a tutti, non ha certo difficoltà a leggere sul suo viso, le stesse preoccupazioni che albergano nel suo cuore. [//Empatia lvl 3] } Quella ragazza ha pasticciato di nuovo in cucina, ma i risultati sono davvero ottimi. Non si può dire altrettanto della cucina stessa, ma ha promesso che metterà tutto a posto! Dai mangia qualcosa! { La voce affabile e gentile mentre le offre l’involucro di cotone. } Vedrai che ne usciremo come sempre… Anche la notte più lunga ha termine… { Le sorride affettuosamente sebbene si domandi in cuor suo quand’è che questa notte avrà davvero fine. }

NYULE [Giardini esterni | FD] La pioggia che rimbalza sulla corazza d'oro, e che scivola tra le scaglie scrosciando in rigagnoli che sfociano sulla terra nera, non la disturba. O, se la disturba, non si direbbe affatto. Il tempo pare essersi fermato, imprigionando la dragonessa in un frammento immobile di infinito, ma il vortice di pensieri che le affollano la mente controbilancia fin troppo bene la stasi fisica della creatura. È preoccupata. Non per sé, non per il futuro incerto che le si prospetta, e nemmeno per la possibilità non tanto remota di non poter riacquistare mai più ciò che ha perduto. È preoccupata per la terra che ha giurato di proteggere. È preoccupata per le vite degli uomini che vi dimorano. Perché la dea ha punito anche loro, privandoli di un punto di riferimento tanto importante? La dorata non riesce a spiegarselo. Ma sono tante, troppe, le risposte che ora le mancano. Arriveranno tutte, col tempo. E lei ha sufficiente pazienza per attenderle. Se è vero che anche una montagna può nascondersi nel buio della notte senza stelle, è indiscutibile che alle orecchie di un drago non possano sfuggire gli unici suoni estranei a quelli della pioggia. Sente i passi, sente le voci e non fa fatica a riconoscerle. Riprende a respirare, inalando profondamente mentre gli occhi si chiudono del tutto. Quando l'aria viene espulsa, le palpebre si risollevano e l'immobilità completa si spezza come se un incantesimo fosse appena terminato. L'Eterna solleva appena il muso ed abbassa il collo fino a portare il capo a toccare il terreno, in modo da poter indirizzare lo sguardo dritto lungo la navata. Forse le sue risposte stanno già lì, ma, nell'istante in cui le due sacerdotesse le appaiono chiaramente , delle domande si dimentica. Senza aprirsi, le fauci rilasciano un basso ruggito, a metà tra un ringhio ed un lamento sommesso. 'Sono qui', cerca forse di dire? No, quello potrebbe dirlo con la telepatia. Più probabilmente sta solo esprimendo l'emozione che il muso scaglioso non può esternare.

EILUNED {Tempio- panca } Annuisce sia alla proposta di Mitrhil sia alla sua affermazione. Sa che ha ragione, ma è troppo umana per non provare paura in mezzo alle tempeste in cui la Dea le ha trascinate. Non si permetterà mai di esternare la sua paura, non davanti a una delle persone per cui ha il dovere di essere un punto di riferimento. Non in una notte buia come quella nella quale stanno vivendo. Prende dalle mani della consorella uno dei biscotti e gli dà un piccolo morso. Sente però un rumore dall’esterno del Tempio. Guarda Mitrhil con sguardo perplesso, come se volesse accertarsi che anche lei abbia sentito qualcosa. Quindi si alza e con passo tranquillo si avvicina all’entrata principale. Non esce però, per rimanere, almeno finchè potrà, al riparo dalla pioggia.

MITRHIL {[ Tempio –> Ingresso ]} )O( { Attende che le prenda di mano quel pacchettino goloso, lei ha fatto ampia scorpacciata accompagnata da un rilassante e caldo infuso di alloro, melissa e camomilla. L’incoraggia per quel po’che riesce, non dubita di se stessa né della Dea, ma certo pretende prove sempre più complesse dalla sue figlie, forse perché non le reputa abbastanza all’altezza o sufficientemente pronte. Non sfugge nemmeno a Mitrhil il rumore proveniente dai giardini esterni ricambiando lo sguardo di intesa con Eiluned, qualche viandante in cerca di riparo probabilmente anche se l’idea che qualcuno decida di farsi una passeggiata con questo tempo è davvero assurdo. Segue Eiluned attraverso la navata fermandosi accanto a lei nel tentativo di scorgere l’eventuale ospite. }

NYULE [Giardini esterni | FD] Se potesse provare vergogna, forse è questo che mostrerebbe alle due Stelle. Ma di vergogna non ne prova, né può fingere di provarla. Ad ogni modo, il muso spigoloso è insondabile, anche contro la volontà di chi ne muove i muscoli. Se non prova imbarazzo, c'è però tanto dispiacere nel cuore della dragonessa, che farebbe ogni cosa per cancellare la delusione che è certa di aver causato alle ancelle del tempio. Più di una credeva in lei. Gli occhi gialli, puntati verso l'interno del tempio, colgono i movimenti all'interno della costruzione e non mancano di riconoscere le sagome di Eiluned e Mitrhil che si fanno via via più vicine. In qualche modo, l'Eterna va loro in contro, protendendo il collo in avanti fino a fermare il muso a solo qualche metro dai gradini che danno accesso al sacro luogo, con le fauci sempre chiuse e la mandibola posata sull'erba. In mezzo al turbine di pensieri che le affollano la mente, la dorata cerca di fare un po' di ordine perché, sebbene abbia fatto un voto di silenzio, sa che dovrà comunicare con le sacerdotesse e mai come ora ha avuto paura di quali parole usare. Della pioggia che le inonda le scaglie si è già dimenticata, così come del suo rumore. Tutto ciò che sente è il lieve frusciare delle vesti leggere delle donne. **Ho commesso un errore imperdonabile** sceglie infine di cantilenare nella mente di Eiluned, facendole sentire il coro polifonico di voci che è solita utilizzare nei dialoghi telepatici [//telepatia draconica 3]. Simultaneamente, lo stesso canto risuonerà nella testa di Mitrhil, ma le parole saranno differenti. **Vedi ancora luce in questa tempesta?** [//telepatia draconica 3].

EILUNED { Tempio- pressi entrata } Ora che la Somma Sacerdotessa è giunta sulla soglia è impossibile per lei non scorgere la fonte del rumore sentito poco prima. Non esce dal Tempio per via della pioggia, tuttavia dedica qualche istante a scrutare la figura della dragonessa che ha di fronte. La sua massa imponente, il suo muso, i suoi occhi in cui è difficile intuire qualsiasi sentimento che può scuotere l’animo di mortali dalla vita ben più breve. La osserva a lungo, nonostante l’oscurità. La scruta finché la sua mente non viene accarezzata da quella voce composta da molti suoni, dolce e spaventosa assieme. Non risponde con alcuna parola a quell’affermazione, semplicemente si limita ad annuire.Può sembrare crudele ma la sincerità non le permette di infiorare la verità. Quando tuttavia le parla la voce di Eiluned è calma, quasi dolce * Se vuoi parlarmi vorrei che tu entrassi … prendendo la forma che te lo permette*. La guarda seria ed attende.

MITRHIL {[ Ingresso ]} )O( { Non è difficile scorgere il muso della millenaria ora che esce da quel muro di acqua poggiandosi sul sagrato del tempio. Lo sguardo dell’Ancella dell’Alba si sofferma ad osservare la fronte del drago priva del marchio della Dea; è capitato che in passato le ragazze si videro respingere dal tempio o che la Dea abbia negato loro di appartenere a quella discendenza di donne prescelte dalla Signora stessa, ma per queste donne è sempre doloroso allontanarsi da qualcuna che è stata considerata una sorella. L’espressione sul viso di Mitrhil è sinceramente dispiaciuta, le prove che la Dea sottopone alle sue figlie non sono mai facili, Ella ha l’obbligo di testare cosa c’è nel cuore di ognuna; di testarne la forza, non certo quella fisica, ma quella emotiva, caratteriale. E ancora l’umiltà, il coraggio, la totale abnegazione di sé per un bene superiore. Non tutte arrivano preparate e pronte a sopportare un simile peso. } Certo che la vedo, Nyule. La tempesta non durerà in eterno. L’ inverno per quanto possa essere lungo, buio, gelido, per quanto la terra possa essere ricoperta di ghiaccio o neve, tiene custodito il seme che germoglierà al primo sole e ne segnerà la fine. Io la vedo la luce e tu perché hai dubitato, Nyule? { Lo sguardo rivolge per un momento ad Eiluned, riservandole un cenno di intesa appena percepibile. }

NYULE [Giardini esterni | FD] La testa della dragonessa, adagiata sul terreno bagnato, non si muove. Le fauci serrate, le palpebre che non si abbassano mai. L'immobilità è tale che anche il respiro sembra aver abbandonato il corpo dell'Eterna. Più che una creatura divina ora sembra una statua e l'oscurità della notte, che priva le scaglie della loro dorata lucentezza, aiuta ad alimentare questa illusione. Attualmente, solo la mente della creatura lavora e lo fa tanto intensamente da bilanciare l'assoluta staticità del corpo. L'annuire di Eiluned pesa quanto una sentenza immutabile, ma le sue successive parole risuonano come il più atteso tra gli inviti. Eppure la dorata dovrebbe dire di no. Un'altra volta. Ha fatto una promessa a sé stessa e qualunque drago d'oro mantiene sempre le sue promesse. Le palpebre scendono piano a nascondere le iridi gialle e, chiusa nel suo mondo interiore, l'alata ferma i pensieri. 'Non posso' sente echeggiare nella mente... Le parole che ha pronunciato in faccia alla Stella del Meriggio e che ora dovrebbe ripetere. Ma colei che ha secoli di esperienza sa quanto un errore possa servire a non compierne di simili, pur venendo meno a una promessa. **Come desiderate** cantilena quindi nella mente della Dama del Lago [//telepatia draconica 3] e, quando gli occhi tornano a mostrarsi, una lieve luminescenza dorata inizierà ad avvolgerla [//mutaforma 1/2]. Durante il principio di mutazione, le parole di Mitrhil le giungono chiaramente all'udito. Calde, rincuoranti, come nemmeno le sue hanno mai saputo essere. **Non è dell'inverno che ho paura**, le risponde mormorandole nella mente. **Ma di un'oscurità diversa... Quella in cui Lei mancherà di guidarmi. E allora sarò persa.** [//telepatia draconica 3]

EILUNED { Tempio } Quando la dragonessa inizia a mutare Eiluned in silenzio si allontana dall'entrata. Cammina lentamente, con un'eleganza che ormai le è innata. Vedere Nyule è stato come aprire una ferita, come infilarci dentro un dito e farla riprendere a sanguinare. C'è molta tristezza nello sguardo della Dama, una tristezza che ha l'odore della colpa. E' questo che sente Eiluned. Una responsabilità enorme per la scelta, per l'errore di Nyule. Un errore per il quale da sempre aveva nutrito timore. Si siede sull'ultima delle panche di pietra e solo da seduta dice * Devi desiderarlo tu Nyule, non io* Lo sguardo non è più rivolto alla dragonessa, ma al fuoco. Quella scoppiettante luce che rischiara il Tempio.

MITRHIL {[ Ingresso - Tempio ]} )O( { Sorride affettuosamente al drago che tocca lieve la sua mente con la sua voce che sa di antico. } E io proprio a quella mi riferisco. Ma la luce devi trovarla dentro di te e so che c’è. Non dubitarne mai, faresti un torto a te stessa principalmente oltre che alla Dea che ti ha messa su questa terra! { Ha parole gentili la Stella dell’Alba, ma certo è che la Signora si è espressa e il cammino per Nyule è appena iniziato. La luminescenza dorata intanto avvolge il corpo della millenaria alla richiesta della Somma Stella e non può far altro, per il momento, che seguire Eiluned all’interno del tempio. Ci sono ferite che devono essere necessariamente risanate. Rimane al fianco della Somma Stella senza però tuttavia sedersi. }

NYULE [Giardini esterni > braciere | FD>FU] Per un infinitesimale ed appena percettibile frammento di infinito, la notte si fa giorno. La dragonessa viene avvolta completamente dalla luce e, con lo svanire di essa, scompare liberando i giardini dall'ingombro della sua mole. Al suo posto, vestita con un abito grigio privo di dettagli significanti, davanti alla soglia del tempio sta l'esile elfa che racchiude l'essenza del drago [//mutaforma 2/2]. Le ginocchia posate a terra, i lunghissimi capelli biondi che scendono a mischiarsi con l'erba e che, come l'erba, si inzuppano d'acqua in pochi attimi. Anche al vestito spetta la stessa sorte, ma l'Eterna non fa nulla per affrettare i movimenti. Si solleva piano e supera i gradini con altrettanta lentezza. L'acqua scivola dalle ciocche e dalle trame di tessuto e gocciola sul pavimento del tempio, lasciando dietro all'elfa una scia che ne indicherà il percorso che la porta dall'ingresso fino al braciere. Segue Eiluned e Mitrhil a distanza e per rispondere alla Somma Stella infrangerà anche il suo secondo voto. ''Ho desiderato il bene di questa terra e per quel bene ho agito, pensando di fare la Sua volontà. Ma ora non so se ciò che desidero, ciò che credo sia giusto, sia veramente ciò che è giusto'', sussurra senza smettere di camminare. ''Ho pensato di fare ciò che Lei volesse io facessi e invece stavo facendo il contrario...'' I passi si fermano, il capo si china e, seppure nascosti dai capelli davanti al volto, gli occhi si chiudono. A Mitrhil giungerà una nuova risposta telepatica, che non disturberà il silenzio solenne **Non dubito della mia fede, non dubito di Lei ne mai ho dubitato. Ma stento ancora a comprenderne le prove ed i disegni... ** Infine, ad entrambe vanno le sue ultime parole ''Mi dispiace avervi deluse ''.

EILUNED { Tempio } Con lentezza Eiluned si volta, ora Nyule è divenuta un'elfa, un'elfa completamente inzuppata dall'acqua del temporale. Eiluned la guarda per qualche istante, la scruta quasi, quindi le fa cenno, scostandosi appena un po', di sedersi accanto a lei. Sia che Nyule si segga, sia che preferisca rimanere in piedi, in ogni caso la donna le dirà * Non è me che hai deluso, ne, credo di poter dire con certezza, noi altre. Forse l'unica ad essere delusa sei tu Nyule. - prende un lungo respiro e tornando a guardare il fuoco continua- quando ti venne affidata la corona il mio timore non è mai stato che tu non fossi abbastanza saggia o devota a questa terra per adempiere questo compito, la mia paura era che il tuo cammino sulla via della Dea fosse troppo acerbo per poter leggere nei suoi disegni quel tanto che basta...- sospira- e purtroppo i miei timori si sono rivelati reali...*. Torna a guardare Nyule per poi rivolgere lo sguardo anche a Mitrhil * La Dea...la Dea è quella a cui devi la tua fedeltà, prima di tutto il resto, prima anche che a questa terra che , come noi, è solo un Suo strumento* Abbassa lo sguardo ora ed aspetta.

MITRHIL {[ Tempio - panca ]} )O( { Segue con lo sguardo l’ingresso di Nyule,ancor più ne ascolta le parole avvertendone le emozioni. Non ci vuole chissà quale dono empatico per comprendere che c’è costernazione, dolore, pentimento. Ma sono sentimenti che albergano anche nel cuore di Mitrhil mentre nuovamente la voce della millenaria si intrufola nella sua mente ma lascia che sia Eiluned a rispondere all’elfa. Ascolta quello che sono stati sempre i timori della Dama del lago abbassando appena lo sguardo sulle proprie mani intrecciate sul grembo per tornare a fissare l’elfa negli occhi con serenità. }

NYULE [ braciere | Forma elfica] Sollevando un poco il capo e spostando i capelli bagnati dal viso con un movimento lento di entrambe le mani, l'Eterna può mostrare nuovamente le iridi dorate. Lo sguardo si posa in quello di Eiluned e, provando ad annichilire il raziocinio, la dorata cessa di vedere la femmina umana, smette persino di vedere la sacerdotessa e, in quel fragile simulacro mortale, lascia comparire la Dea. E' lì di fronte a lei e le sta parlando. A piccoli passi, l'elfa scivola fino alla panca e prende posto vicino a Eiluned, lasciando mezzo metro di distanza tra i loro fianchi. Gli occhi nel fuoco. L'attenzione alle parole della Somma che ora, nell'intima visione della realtà dell'Eterna, altro non è se non la Trina stessa. Ed è nelle sue ultime parole che c'è tutta tutta la verità che, nella sua incredibile semplicità, era sfuggita alla dragonessa. ''Un suo strumento...'' ripete a voce bassissima, perdendosi tra le danze delle fiamme nel braciere. Dunque è solo la fede assoluta ciò che conta... L'isola è uno strumento, gli uomini che la abitano anche, così come lo è lei. Annuisce più volte, lentamente, e la mente si apre ad una visione totalmente nuova. Aveva già provato questa sensazione, quando Sihnè le aveva fatto capire come la dea fosse sempre presente, ed ora la sente ancora, estremamente più potente ed ogni cosa le sembra chiara. Tace. Tace a lungo. Poi, voltandosi verso Eiluned e scivolando sul pavimento ai suoi piedi le sussurrerebbe qualche parola, posando se possibile entrambe le mani sulle sue ginocchia. ''Io sono Sua... Io sono... Tua.'' Il viso non tradisce più alcuna emozione. ''Se mi darete un'altra possibilità, non metterò più nulla davanti alle Sue richieste. Fosse anche la mia stessa vita.'' Il capo si china ancora una volta, mentre il silenzio torna a colmare la volta.

EILUNED { Tempio - panca } Sta guardando il fuoco e non le occorre voltarsi per capire di chi siano le mani che sente sulle sue ginocchia. Ascolta le parole della fu regina e su di lei abbassa uno sguardo totalmente neutro, dolce eppure anche severo, limpido ed insieme saggio. Solo dopo un lunghissimo minuto a quello sguardo si uniscono le parole: * Eppure quando io te l'ho chiesto tu mi hai negato ciò che io volevo- La voce è quella di Eiluned, eppure vi è qualcosa di molto diverso, qualcosa di antico, di potente, di sovraumano- Pensavi forse con la tua saggezza e la tua lunga vita, drago, di essere più saggia di Colei che ti ha dato il respiro?* Non aggiunge altro, tace, immobile come una statua, come una delle tre che si trovano nelle nicchie del Tempio.

MITRHIL {[ Tempio - panca ]} )O( { Non può far altro che osservare la stella dell’Alba. Osserva l’elfa prostrata ai piedi di Eiluned, il suo profondo rammarico. Ma la Dea richiede enormi sacrifici proprio da coloro che reputa sue figlie; sacrifici che spesso non sono compresi dalle menti fragili di qualsiasi creatura umana o drago che sia. La saggezze è stata anteposta al sacrificio, alla fede e Nyule ne ha pagato il prezzo. La voce che rimbomba tra le mura del tempio la conosce bene Mitrhil; è la voce che per mezzo di Eiluned giunge a loro. A volte è una carezza, un conforto, a volte è un rimprovero. A volte è sentenza. L’ancella dell’alba può solo che guardare la creatura millenaria con affetto sincero, in attesa che Nyule faccia la sua scelta. }

NYULE [ piedi Eiluned | Forma elfica] Al cospetto di colei che l’ha creata, la dragonessa fatica a sostenerne lo sguardo. Eppure si sforza per cercare di non perdere nemmeno un attimo della meraviglia che si manifesta davanti a lei. La donna è svanita del tutto e della sacerdotessa restano solo le vesti: gli occhi gialli osservano oltre la materia e si fanno testimoni del miracolo che si compie. Sebbene un qualsiasi osservatore non riuscirebbe a notare alcun cambiamento nella scena che si consuma sulla panca vicino al braciere, l’Eterna può assistere al mutare del terreno in favore del divino e la breve distanza tra lei ed Eiluned si fa infinita. Eccola la dea. Sta li davanti a lei e nello stesso tempo sta in ogni luogo, la sua aura è immensa, il suo potere irraggiungibile. Le mani dell’elfa si ritraggono istintivamente dalle ginocchia della Somma, come se d’un tratto il corpo della Stella si fosse fatto del ghiaccio più gelido, il cui tocco è impossibile da sopportare. Le palpebre si abbassano, riducendo gli occhi a due fessure. Infine il capo si china e la dragonessa cede alla forza che la circonda. Non può più guardare. Non merita di sollevare nuovamente lo sguardo. “Ho sbagliato”, mormora con un filo di voce. Il cuore è animato dalla più assoluta sincerità. Non è facile rivolgersi ad una Dea, neppure per un drago, ed infatti le sue parole finirebbero qui se non fosse per la presenza di Mitrhil che, seppur appena percepibile, riesce in qualche modo ad infondere alla dorata il coraggio necessario per seguitare a parlare. “Ho pensato che il Vostro desiderio fosse che io proteggessi la Vostra terra, mia Dea. E ho disubbidito cercando di portare a compimento quel compito. Ma nella mia stoltezza, non credevo stessi disubbidendo a Voi. Non sono riuscita a vedere il disegno più grande e così non ho udito la Vostra voce quando mi avete messa alla prova.“ Ammette la verità, senza provare in alcun modo a giustificarsi. “Non oserei mai mettermi in competizione con Voi e ora credo di aver compreso il senso più profondo della fede. Ma se Vi ho offesa, non merito un’altra possibilità, ma solo un’altra punizione. Toglietemi il respiro che mi avete donato.” Ha capito ed è pronta a donarsi completamente.

EILUNED { Panca } Scuote appena la testa, un movimento talmente perfetto che è semplice intuire che quel corpo ora non appartiene ad una semplice donna. LO sguardo tuttavia, quando si riposa sulla draghessa, è mite, quasi dolce. " Tu sei una mia figlia molto antica Nyule e la tua saggezza è un'arma a due tagli, ti rende semplici molte cose che sono difficoltose per gli altri, ma ti preclude la semplicità di altre. Io molte volte sono nella semplicità, nell'ape che ronza... non voglio punirti ma io voglio che tu sperimenti la lentezza dei passi mortali, la fatica di un lungo cammino e l'obbedienza a qualcosa più grande di te. Dimmi, figlia mia, saresti disposta, per Me a lasciare il tuo corpo di drago, la tua forza, il tuo potere e mettere tutto nelle mie mani? * La guarda, non sono gli occhi verdi di Eiluned, ma occhi che paiono caleidoscopi dove mille vite e mille anime potrebbero riflettersi.

MITRHIL {[ Tempio - panca ]} )O( { Le parole di Eiluned risuonano al’interno del tempio decise, chiare, dolci. C’è una volontà ben precisa dietro quella richiesta e la Stella dell’Alba non può che annuire guardando l’elfa ai piedi della Somma Stella. Vorrebbe suggerirle la risposta, vorrebbe sondare il cuore di quella creatura antica e nobile. Ma la Dea chiede,la Dea domanda. Non le sta ordinando niente, anzi le sta proponendo una via da seguire. Starà solo a Nyule scegliere. }

NYULE [ piedi Eiluned | Forma elfica] L’eco delle parole della Somma echeggia brevemente lungo la volta del tempio, ma continua a rimbombare ben più a lungo nella mente della dragonessa che si perde per diversi minuti in quel suono, mentre il silenzio satura l’aria attorno alle tre figure. L’elfa non si muove e non fa un fiato, immersa completamente nel suo mondo interiore dove la richiesta di Eiluned si ripete ancora, e ancora, e ancora. Al pensiero di doversi privare della sua stessa natura, l’Eterna si sente per un attimo come una fata costretta a vivere in un barattolo. Il solo assumere la forma di un’elfa è da sempre stato difficile e faticoso, ma dover rinunciare ad essere un drago, non solo nella forma, sarebbe ancora peggio. Una prigione. Una spessa catena d’acciaio saldata alla zampina di un pettirosso. Se questi sono i pensieri della dorata, allora perché, nel momento in cui troverà la forza per sollevare il capo e incrociare lo sguardo della dea, sul suo viso c’è un sorriso tanto sereno? Il disagio sembra essere scomparso e, con gli occhi d’oro puntati nelle sfaccettature multicolore che riflettono l’universo, la dragonessa schiude le labbra e ponte termine al lunghissimo silenzio. “L’ho fatto, ancora inconsapevole, quando sono giunta su Avalon”, sussurra piano. “L’ho rifatto quando ho scelto la via della fede. E ora, con ancora maggior consapevolezza, non posso far altro che farlo ancora una volta. Sono vostra. E sono pronta. Qui, ora, vi consegno le mie ali, le mie scaglie ed i miei artigli; il mio fuoco, la mia luce e la mia forza. Che resti solo la vostra serva più fedele.” Scandite con lentezza e pronunciate con sincerità, le parole si fanno nuovamente silenzio e l’elfa abbassa nuovamente il capo, inchinandosi rispettosamente alla sua dea. Sul viso, ora celato dai lunghi capelli chiari, c’è ancora quel sorriso dolce e limpido che riflette quello che per i mortali è il sentimento della gioia e che per lei è il bearsi di essere al cospetto della Trina, sapendo che – qualsiasi sia – sarà lei a decidere del suo destino.

EILUNED { Panca } Ora la stella sulla fronte di Eiluned prende a brillare di una luce calda, colorata, confortante come l'abbraccio di una madre. La Somma Sacerdotessa, o meglio il suo corpo, si chinano in avanti a baciare la fronte dell'elfa che ha innanzi. Una piccola parte della luce che esce dalla fronte di Eiluned si incanalerà in un raggio che andrà a spegnersi sulla fronte di Nyule. Di lì a qualche istante ella avrà di nuovo sulla fronte la stellina che la designa come iniziata ai Misteri della Triade, ma sentirà, senza dubbio alcuno, di essere una semplice elfa. [//luce di stella lvl 6]

MITRHIL {[ Tempio - Panca ]} )O( { La Dea chiama e l'elfa risponde donando la sua parte essenziale, la sua natura di drago. Mitrhil si unisce ad Eiluned facendo risplendere la sua stellina bianca che si fonde alla luce primordiale, antica, generosa ed oscura della Somma stella. Una luce bianca che è speranza, la speranza di un nuovo inizio, un cammino che solo il tempo saprà determinare. [//luce di stella lvl 5] Sorride Mitrhil che al bacio di Eiluned segna delicatamente con il polpastrello del pollice la fronte di Nyule, lì dove il sigillo della Dea rifulge sulla carne chiara. } Ti guidi Arianrhod nella tua rinascita. Ti sostenga Cerridwen nel compito che ti aspetta e che Rhiannon sia di conforto quando ti sembrerà di non farcela. { Non ci sono altre parole se non un sorriso sincero che rivolgerà all'elfa e poi ad Eiluned annuendo complice di quel mistero che è la Dea. }

NYULE [piedi Eiluned | Forma elfica] Dapprincipio il tocco lieve delle labbra di Eiluned è quasi incapace, nella sua leggerezza, di suggellare l'immensità di ciò che si sta compiendo. Ma riesce a farlo molto bene invece il flusso di energia divina che la dea sprigiona attraverso il corpo mortale della Somma Stella. La dragonessa sente la fronte bruciare, poi percepisce il fluire di un'energia antica, immisurabile, che si fa largo in ogni sua fibra, dolce e implacabile allo stesso tempo. L'Eterna si riempie di immenso, quasi che l'universo fosse stato raccolto in un pugno e liberato all'interno del suo cuore, e, in quell'attimo, prende coscienza di essere nuovamente parte di quell'incredibile meraviglia che è la volontà dell'una e trina. Il legame che si era allentato torna a stringersi e l'iniziata lo sente forte più che mai. La sensazione di tepore che sente in tutto il corpo è incredibilmente piacevole, ma il caldo mite esplode poi improvvisamente in un inferno rovente. E' un attimo solo, ma è sufficiente perché il dolore raggiunga i centri nervosi principali e scuota il corpo della dragonessa. Il viso sorridente si deforma in una smorfia di sofferenza e il respiro nei polmoni dell'elfa si blocca. Nel secondo successivo, il calore è già scomparso, ma una morsa di gelo si serra attorno all'Eterna. Un brivido le attraversa il collo e scende giù per la schiena, e tutto ciò che di drago c'è in lei svanisce, spazzato via dal volere di chi ha in mano il destino del mondo. Una lacrima si stacca dall'occhio della creatura antica, che non è più drago e che, in effetti, non è nemmeno elfa. Di ciò che era le è rimasta solo la memoria. Quando anche il velo gelido si dissipa, l'iniziata vede la luce bianca e sente il tocco e le parole di Mitrhil. Scaccia il dolore e, senza tentennare, sigilla tutti gli scomparti mentali che custodiscono il ricordo delle sue forme originali e dei suoi poteri superiori. Li potrà riaprire, se le verrà concesso di tornare ad essere drago, altrimenti li lascerà chiusi per sempre. Annuisce una volta, quando la Stella dell'alba termina di parlare e solo allora solleva la testa e risponde sorridendo a sua volta, preparandosi ad affrontare il nuovo destino che l'attende. "Così sarà", mormora chiudendo e riaprendo lentamente gli occhi. "E che Lei guidi chi ora è senza guida, affinché l'equilibrio mai venga meno."




"Non è possibile suonare senza uno strumento Mitrhil e io ti ho scelta per far risuonare il mio volere tra i mortali. Fai che la tua voce sia la mia melodia nel parlare, che i tuoi gesti siano armonia e che tutta te stessa sia il mio canto. Tu sei la mia Stella Mitrhil, ed io sarò con te in ogni tuo passo"

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