Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!

Forum delle Sacerdotesse del gioco di ruolo Isola di Avalon

Questo forum fa riferimento all'ambientazione Fantasy www.isoladiavalon.net

Nomi e riferimenti usati in questo forum sono frutto di pura fantasia e si riferiscono al gioco in oggetto.






Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

)O( Il cucciolo della Lupa )O(

Ultimo Aggiornamento: 28/01/2014 19:01
OFFLINE
Post: 1.156
Città: ROMA
Età: 37
Sesso: Femminile
Luna Nera
Stella dell'Alba
28/01/2014 19:01
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

1° visita Hagall

)O( RIASSUNTO )O(

E' il primo pomeriggio quando Hagall va alla ricerca di Mitrhil. E' qualche tempo che l'Oracolo non si sente bene adducendo a chissà quale malattia i sintomi che avverte. Trova la Stella dell'Alba proprio in sala visite intenta a sistemare e riordinare le erbe mediche. Non ci vuole chissà quale potere per sospettare, viste le condizioni in cui versa la vestale nera, quello che è il più dolce dei malesseri, ma, ovviamente, per scrupolo, la figlia della Vergine le chiederà di stendersi sul lettino così che possa far ricorso al potere di Arianrhod per sciogliere ogni dubbio.
Detto fatto. Hagall porta setro di sè unanuova luce, molto particolare tra l'altro, anche se questo Mitrhil non può saperlo.
Raccomandazioni e ammonizioni a non finire per quella sacerdotessa selvaggia che finalmente si lascia andare addormentandosi sotto gli occhi amorevoli ed esperti della consorella bianca.



TERAPIA: Somministrazione di tisana al nocciolo per rinforzare mamma e bimbo, pane secco per tenere a bada le nausee.


// DATA PRESUNTA PARTO: 4^ settimana di aprile (ho calcolato 3 mesi non sapendo a quale razza apparterrà il bambino)


LINK FM


)O( REGISTRAZIONE )O(


HAGALL { Alcova > Sala Circolare. FU } • { Il sole è sorto ormai da molte ore, ma l’alcova dell’Oracolo è ancora avvolta dall’oscurità. Lei è sul letto, seduta con le gambe raccolte al petto e la schiena posata contro la testiera. Respira profondamente e lo fa da qualche minuto ormai. Si sente frastornata, con uno strano senso di nausea ed è debole. Sono tutte cose che è abituata a percepire dopo i rituali, o dopo le visioni che richiedono una dose massiccia di erbe ed intrugli. Ma questo senso di malessere ormai l’accompagna da troppo e non ha richiamato la Vista, di recente. Forse il suo corpo è giunto al capolinea. Troppi dolori, troppe emozioni, troppo tutto. Si aspettava che sarebbe successo, prima o poi, ma sperava non così presto. Ha ancora molto da fare. Deve ancora istruire Roseline e Shinè. Non sono pronte per restare sole. No. Gli occhi restano chiusi a lungo, mentre la mente dell’Ancella macina idee e supposizioni. Ma non ha il potere di comprendere questo. Lei cura l’anima, non il corpo. Così, sentendo l’aura di Mitrhil, decide che è tempo di chiedere aiuto a chi ha la facoltà di darglielo. Si alza, lentamente, artigliando il bastone posto vicino al letto. In questi giorni camminare senza, soprattutto quando si alza, le riesce molto difficile. Ed è piano come una Vecchia che lascia la stanza, l’Ala Sacerdotale e il corridoio. È curva come un’Anziana, che attraversa il la Sala Circolare, gettando solo uno sguardo fugace alle tre statue. }


MITRHIL {[ Sala visite ]} )O( { La mattina è stata proficua per la stella dell’alba, avvolta da un raggio di luce che entra copioso dalla finestra che affaccia sull’orto. C’erano parecchie cose da sistemare e una dispensa da rifornire, piccoli lavoretti manuali che la tengono impegnata, al sole, all’aria aperta a raccogliere erbe che serviranno per unguenti e medicamenti vari. Ha il grembiule appena sporco di terra a coprire una delle vesti bianche, una veste semplice, da lavoro , la prima invero che usò quando Arianrhod la volle per sé. Sono passati tanti anni, una vita all’interno di quelle mura. I capelli interamente raccolti, le gote appena arrossate di chi ha passato buona parte della giornata sotto il sole, inginocchiata nell’orto a prendersi cura di quelle piccole piantine. Semplice e regale nelle sua postura, l’unica vezzo che si concede sono quei fiorellini di caprifoglio bianco che adornano il capo, intrecciati a qualche filo biondo. Non ha nemmeno il ciondolo al collo, che ha tolto prima di recarsi nell’orto riponendolo con cura sul pianale della dispensa. Sta finendo di sistemare e catalogare le erbe quando avverte l’aurea della Nera sorella avanzare verso di lei. Le labbra si allungano spontaneamente in un sorriso continuando, meticolosamente, a sistemare i piccoli sacchetti di stoffa. }


HAGALL { Sala Circolare > Sala Visite . FU } • { Il tragitto che la separa dalla Sala Visite è pieno di pensieri. Oscuri, per lo più. Fosse in grado di farlo, si visiterebbe da sola. In realtà potrebbe tentare con una Visione, ma questo la lascerebbe senza le forze per curarsi, sempre che ve ne sia modo. No, è tempo di mettere da parte l’orgoglio e di affidarsi ad altri. In parte è quello che sta imparando a fare col Wendigoo, ma non è semplice per una come lei, che è abituata a sorreggere il peso delle cose sulle proprie spalle, e mai a dividerlo. Una volta raggiunta la porta, resta li per qualche attimo in muta contemplazione della bellezza radiosa della Stella dell’Alba. Ogni cosa, in lei, è luminosa. Sa che l’altra percepisce la sua aura: non è nascosta. Ma si prende qualche momento per guardarla e pensare a quanto sta per accadere. Se fosse gravemente malata, se stesse per morire, quel sorriso che le vede in volto si contrarrebbe in una smorfia di terribile dolore. E lei non sa se è in grado di sopportare questo. Così indugia ancora, sulla porta, tenendosi al bastone con entrambe le mani, probabilmente più pallida del solito. } Che fai? { le domanda infine, facendo un passo dentro la stanza, con sul viso il tentativo di sorridere fingendo che vada tutto bene. Attorno al suo corpo la veste sacerdotale oscilla piano, raccogliendo tutti i vuoti che la sua eccessiva magrezza le consegna. }


MITRHIL {[ Sala visite ]} )O( { Osserva con particolare perizia i vasetti, alcuni sono pieni altri vanno rimboccati per essere sempre disponibili alle consorelle che ne avessero bisogno. E’ un lavoro che fa volentieri del resto, soprattutto ora, in questo momento di forti cambiamenti. L’isola ha ripreso a far parte di quel cerchio naturale, dove alla vita sussegue la morte, avverte la ruota che ha ripreso a camminare, avverte la luce che lentamente avanza dall’oscurità del lungo inverno. Presto sarà Imbolc: la prima festa della luce. Una festa di speranza, dove tutto è possibile, anche al seme sepolto sotto la neve per i lunghi mesi freddi, di sbocciare. Non distoglie ancora gli occhi da quell’ultima mansione, ma la sente arrivare, la sente affacciarsi alla sala visite silenziosamente e proprio per questo che non smette di sorridere. } Sistemo qualche erba, molti vasetti erano da rimboccare e l’orto aveva bisogno di essere sistemato. { Chiude infine l’ultimo laccio di cuoi attorno all’imboccatura del sacchetto riponendolo sul ripiano, al riparo dal sole e dal calore diretto. Solamente ora si volta verso Hagall osservando, con una punta di disapprovazione, il pallore sul suo viso e l’eccessiva magrezza della consorella. } Rhiannon non vuole vederti morta mia cara sorella… tu non ti nutri abbastanza… e se non sei in forze, come farai a sopportare il peso delle sue visioni? { E’ un rimprovero sì, ma usa un tono dolce facendole segno di avanzare verso di lei. }


HAGALL { Sala Visite . FU } • { Continua a guardarla e già le pare di star meglio, mentre l’aura dolce e confortevole della sorella l’avvolge. È come raccogliersi nel grembo del primo mattino, quando i raggi del sole sfiorano il cuscino ma non hanno la forza di svegliarti. Si, sta leggermente meglio. E forse è per questo che nella sua testa cambia idea e decide di tornare sui propri passi. Forse dovrebbe aspettare d’incontrare Samarah e farsi visitare da lei. Anch’ella è sua sorella, ma lo è da un tempo assai minore di quello che le ha permesso di affezionarsi così tanto a Mitrhil. Ed è probabilmente il loro forte legame che permette all’altra di vedere oltre il suo silenzio. Le basta concederle uno sguardo soltanto, per scorgere in lei che qualcosa non va. Si, sicuramente è questo il motivo. Il cibo. A questo proposito, le scappa uno sbuffo dal naso, in una mezza risata } Se ti sentisse Ròis… { ripensa a qualche sera addietro, quando la donna l’ha trovata in cucina, sorprendendola a cercare del cibo in maniera incontrollata, quasi come se la lupa avesse sentito odore si sangue e fosse in preda al più primordiale degli istinti } …sono giorni che mi ingozzo dei suoi dolci. { ma anche li, la causa, secondo lei, è da imputare agli effetti delle droghe che assume. Ed è sempre sorridendo, ma in maniera più convinta, che asseconda il comando della sorella e le si avvicina. Mancano un paio di passi soltanto per colmare del tutto le distanze, ma il corpo decide che non andrà oltre. L’ennesima ondata di capogiro, infatti, la costringe a fermarsi e chiudere gli occhi, mentre una mano si porta su di essi }


MITRHIL {[ Sala visite ]} )O( { La guarda, la studia per oltrepassare quel velo che automaticamente si indossa per difendersi, per nascondersi dietro ad apparenti malesseri. Non fa pesare il suo sguardo sulla vestale nera, lo fa con discrezione, con delicatezza. Le figlie della Vecchia assomigliano sempre alle ombre di se stesse, come se forzatamente le inducesse a privarsi di quel poco che le occorre. Ma c’è qualcos’altro. Qualcosa che dopo tanti anni passati ad apprendere, a seguire le anziane che l’hanno preceduta, le consentono di formulare un pensiero. Ma a quel pensiero si troverebbe a sorridere. Hagall? Davvero i misteri della Dea sono infiniti ma quella sorella così selvaggia, così poco disposta alle regole ferree del tempio, potrebbe prendersi cura di una nuova creatura? Magari è la volta buona che metta un po’ di giudizio. Sono pensieri affettuosi, senza critiche alcune. Ama quella ragazza, la ama come si ama un figlio, una madre, una sorella. Supposizioni però che sembrano divenire certezze quando l’osserva perdere il contatto visivo, quando osserva il suo sforzo di contenere l’improvviso malessere. [//empatia lvl 3]. } Vieni Hagall siediti qui. { Colmerebbe lei la distanza che rimane prendendole delicatamente la mano per condurla su uno dei lettini dalle lenzuola profumate di lavanda. Aspetterà che si segga, che si accomodi come meglio crede, per poi avvicinare una sedia così da sedersi proprio di fronte a lei. } C’è qualcosa che vorresti dirmi mia cara? { Le sorride, incoraggiandola con quel suo modo delicato, semplice, di aprirsi con lei. Sa che può farlo la Vestale Nera,sa che può contare sulla discrezione della figlia dell’Alba. }


HAGALL { Sala Visite . FU } • { Questo malessere è sempre più persistente, sempre più invalidante. Se prima lo provava di tanto in tanto, ora è un compagno costante. È già svenuta due volte in presenza dell’Amon e non ha nessuna intenzione di vederlo capitare anche ora, davanti alla sorella. Così prende un respiro profondo, poi un altro ancora, e si concentra a resistere. L’esperienza di Mitrhil e la sua vicinanza alla Vespertina, non le lasciano più alcun dubbio sul fatto che quest’ultima non sia in perfetta salute. Le si avvicina, l’aiuta a raggiungere un lettino e poi, col sorriso di chi la sa lunga (//Empatia +3), la invita ad aprirsi con lei. L’Oracolo, dal canto suo, si siede piano, adagiando il bastone contro il muro. Sospira. È il momento della verità. O di quella che, ingenuamente, lei crede sia la verità } È qualche tempo che non mi sento bene, Mitrhil… { confessa sdraiandosi sul lettino, nella muta accettazione di una visita. Forse la Stella dell’Alba si aspettava una confidenza diversa, che riguardasse magari il campo sentimentale e, conseguentemente, quello fisico. Magari sperava nel conteggio dell’ultimo ciclo da parte di Hagall. Le sue conclusioni e deduzioni. Ma no. La Lupa non ha mai avuto un ciclo regolare, a causa dei digiuni e dello stress che la vita oscura le porta. E certamente, dopo quanto accaduto qualche anno addietro, non ritiene di avere un ventre fertile. Così non ci pensa lontanamente a quanto invece Mitrhil da quasi per certo. Lei pensa di essere malata. O di aver semplicemente esaurito tutte le forze fisiche, pagate come prezzo per quelle mentali. } …sono svenuta un paio di volte, di recente. { sospira, cerca sul viso dell’altra risposta alle proprie, mute, domande }


MITRHIL {[ Sala visite ]} )O( { Attende pazientemente che l’Oracolo prenda nuovamente il controllo sul suo corpo. Sì, la sa lunga perché ne ha viste tante di ragazze in quello stato. Ne ha viste tante di donne preda di quegli stessi malesseri, lei stessa è stato tempio fecondo, con tutti i disagi fisici annessi ad un così dolce fardello. Potrebbe anche evitare di richiamare il potere della Vergine, ce l’ha scritto in viso, in quelle zone d’ombra sotto gli occhi, nel suo pallore, ma anche in quella luce nuova che rifulge nel suo sguardo. Tutte le madri sono consapevoli e tutte racchiudono speranze e timori per la nuova vita che portano in grembo. Si trova a dover trattenere a stento una debole risata, non certo per mancare di rispetto a quanto le sta dicendo la sorella, ma a quanto pare sembrano radicate altrove le sue certezze. } Uhm… { sospira dal naso facendo finta di pensare a quanto le sta dicendo, che non voglia prendere per vero le sue parole, ma Mitrhil è troppo abituata a vedere quel quadro clinico per non essere così certa della sua diagnosi. } Certo… e dimmi… non voglio farmi gli affari tuoi…. È solo per escludere eventualmente… { Mantiene davvero un controllo forzato per non ridere davanti a quella piccola e fragile creatura. Fragile nel corpo ma non nella mente. } …Hai conosciuto qualche uomo interessante ultimamente? { Cambia la sua espressione, se prima era davvero divertita della situazione, ora tratta quel discorso con estrema delicatezza, guardandola con affetto. }


HAGALL { Sala Visite . FU } • { Stranamente, sul viso della sorella non scorge alcuna preoccupazione (//Empatia +3). Neanche l’ombra. Così alza le sopracciglia, senza nemmeno rendersi conto di avere un’espressione stupita, forse persino delusa. Qualcosa le sfugge. Incredibile quanto si possa divenir sciocchi quando non si vuole guardare alle ovvietà più spaventose. Ma non è stupida, perciò l’argomento e le parole della sorella la guidano verso un pensiero che lei non ha mai osato nemmeno sfiorare. E si schiude lentamente, il Vaso di Pandora, facendo battere forte il cuore dell’Oracolo. Vorrebbe risponderle, ma si dimentica di farlo. Se ne dimentica perché si perde nei propri pensieri, che si perdono nella stanza. Lei li segue con lo sguardo, distogliendo questo dagli occhi di Mitrhil. Inutile dire che nella sua testa si susseguono immagini calde, lontane eppure ancora meravigliosamente vive, di lei fra le braccia del Trekindoo. La bocca si schiude, forse finalmente pronta per azzardare una risposta, ma passa ancora qualche istante prima che la sua voce, bassissima ed incerta, ma con una consapevolezza crescente, decida di farsi strada nel silenzio lasciato sospeso dalla Bianca Stella } Si. { torna a guardarla, e forse le sue gote sono lievemente più colorite, ora } E me ne sono innamorata. { aggiunge con gli occhi lucidi. Ma non lucidi perché bagnati di lacrime. No. Lucidi di quel velo che fa brillare lo sguardo di ogni donna quando si rende conto che il proprio cuore è stato messo in catene. V’è forse prigione più dolce di questa? }


MITRHIL {[ Sala visite ]} )O( { Le prende affettuosamente lamano tenendola tra le sue. } Voi figlie dell’anziana siete troppo abituate a vedere solo ombre e spiriti. La vita riserva anche gioie e colori mia cara. Non è sempre tutto nero. Laddove c’è oscurità emerge una debole luce che non aspetta altro di espandersi e crescere. { Sibillina per il momento, ma non potrebbe esserci esempio più calzante al momento. La ascolta. Ascolta quella che sembra essere una confessione a tutti gli effetti una confessione che rivela anche a se stessa tanto sembra essere sbalordita dalle sue stesse parole. Annuisce la Stella dell’Alba prendendo atto di quel sentimento che non lascia via di scampo per nessuno. Nemmeno per chi vive alla fine del cerchio della vita. } Lascia che mi tolga un dubbio. { E’ finito il tempo di scherzare, c’è qualcosa di molto più urgente ora da verificare. Le sorride affettuosamente, non c’è nulla di cui Hagall debba preoccuparsi. Lei deve solo pensare a rilassarsi a vivere quel momento in completa serenità, con la gioia nel cuore di chi ha già inconsciamente compreso. [//Infondere sensazioni lvl 5] Lo sguardo della Stella dell’Alba si sofferma per un momento sulla stellina nera impressa sulla fronte bianca della sorella. Segni diversi, caratteri differenti, psicologie a volte che ci contrastano, ma sono tutte donne. Tutte meravigliosamente uguali in quel momento, accomunate da qualcosa che difficilmente l’uomo potrà mai comprendere. Il potere verrebbe incanalato in maniera del tutto spontanea, scivola in lei come olio caldo aprendo quei canali invisibili preclusi abitualmente a tutti. La stellina bianca si illuminerebbe di un debole bagliore fino ad esplodere nella sua massima luce quando il velo, tra ciò che è visibile e invisibile, verrà alzato. Scorge in quel ventre magro, ma non privo di vita, quella luce debole ma forte, pulsare ad un ritmo sostenuto. Sonda, ne cerca imperfezioni, ma nulla potrebbe scalfire quella vita che lotta per farsi strada su questa terra. [//Potere della stella lvl 5]


HAGALL { Sala Visite . FU } • { Ascolta le parole della sorella e si sorprende a sorridere senza nemmeno pensarci. Un sorriso del tutto nuovo, carico di speranza, di “se” che non fanno paura. Ma non ha dimenticato il suo primo figlio, Hagall. Non ha dimenticato l’oscurità terribile in cui era avvolto durante le visite della stessa Mitrhil. E non può dimenticare il lago di sangue in cui le fu strappato dal grembo prima del tempo. C’è un piccolo tumulo, nei giardini dell’Anziana. C’è il suo bambino. Così il sorriso scema, e la paura le prende gli occhi ed il petto. Adesso è ansiosa di ricevere la visita che solo una Figlia dell’Alba è in grado di compiere. Vuole capire se davvero c’è vita nel proprio grembo e, soprattutto, vuole sentirsi dire che non ci sono ombre, stavolta. Che va tutto bene. Oh come sarebbe doloroso ora scoprire che hanno preso un granchio entrambe. Come sarebbe cocente la delusione di scorgere che la sua è davvero debolezza dovuta alla vita che conduce, e non ad una gravidanza. Chiude gli occhi, in attesa del potere di Arhianrod. E trema. Mitrhil le parla un’ultima volta, prima di tacere per cercare la concentrazione necessaria. Ma è a quel punto che gli occhi della Stella Nera si sbarrano. Gildor è un Mannaro. Cosa potrebbe accadere se l’altra scoprisse ch’ella porta in grembo il seme di un Figlio della Luna? Di una delle Razze Oscure bandite dalla Dea? La sua mano si posa sul polso della sorella, per fermarla. } Aspetta. { dice, alla ricerca di una scusa, ma immediatamente viene investita dalla sensazione che le suggerisce l’altra. Ed è così piacevole, così luminosa, che le paure vengono spazzate via tutte. Le lascia andare il polso e torna a distendersi, serena. L’altra continua con la visita e il potere della Bianca riempie la stanza. Riempie il Buio dell'Oracolo }


MITRHIL {[ Sala visite ]} )O( { Mitrhil non è una che dimentica. Non ha dimenticato il dolore per una vita non nata, per la sofferenza che volutamente si è impossessata del cuore, non solo di Hagall, ma di tutte le sorelle. Ma quel piccolo cuoricino è forte ed è racchiuso in una luce altrettanto luminosa, quel grembo che l’oracolo credeva sterile, in realtà è pregno di vita. Si ritrae in punta di piedi, dolcemente, senza scossoni, lasciando fluire da lei il potere che ancora una volta ha dispensato una gioia nuova. Una speranza che coltiverà da oggi in poi la vestale nera. Vede il suo viso rasserenarsi, colto probabilmente dalla paura più che naturale per ogni madre che porta con sé il frutto del suo amore. Ignora, la Dea non le ha dato modo di vedere altro, che quel frutto appartiene all’unione di due razze davvero particolari. Ma la Dea ha messo il suo seme anche lì dove si credeva impossibile. La luce della stella si affievolisce fino a spegnersi del tutto. } Io non sbaglio mai! { Sorride annuendo compiaciuta alla sorella. } Cerca di metterti in forze, lui, o lei, dipende da te. Vive di te e in te. Voglio vederti mettere su quel viso nuovamente i colori e chiederò a Ròis di controllarti se mangi a sufficienza. Lo saprò se non ti mantieni alle mie indicazioni. Intesi? { L’ammonisce con l’indice della mano destra alzato. } Per le nausee mangia un po’ di pane secco ti aiuterà con l’acidità e tisane al nocciolo al posto dell’acqua, rinforzeranno te e la tua creatura! { E’ terribilmente seria nelle sue indicazioni. Con Hagall a volte è meglio essere decise e ferme, ma si addolcisce la sua espressione. Ora cerca di riposarti un pochino… Io sono comunque qui che finisco di sistemare, almeno ti terrò sottocchio! { Le sorride alzandosi dalla sedia per baciarle la fronte lì dove quel marchio le ha unite come donne, madri, figlie e sorelle. }


HAGALL { Sala Visite . FU } • { Il cuore batte forte, e lo fa ormai da parecchi minuti. Lo fa per la paura e l’emozione. Lo fa per le aspettative e il timore di vederle deluse. Lo fa per l’attesa. E Hagall attende trepidante il verdetto, cercando la verità prima sul viso della sorella che nelle sue parole (//Empatia +3). Mai, prima d’ora, il silenzio l’è stato così insopportabile. Finalmente la luce, sulla fronte di Mitrhil, scema lentamente, fino a spegnersi del tutto. Subito dopo, ad accendersi, sono il suo sguardo e la sua voce. Aspetta un figlio. La Prediletta del Volto della Morte, porta in grembo una Vita. La Signora delle Ombre custodisce in sé una Luce. E il suo viso si apre nel più radioso dei sorrisi. Le ciglia bionde sono raggi di sue soli che irradiano i suoi lineamenti di una gioia incontenibile. Qualsiasi cosa sia accaduto in passato, qualsiasi sia la Natura del padre di quel bambino, ora è impossibile avere paura. Ora è impossibile che le Tenebre possano divorare questo bagliore. } Intesi. { riesce a dire soltanto, con il corpo immerso nella sensazione meravigliosa che le ha donato la Bianca, attraverso Mitrhil e il suo verdetto. Chiude gli occhi appena l’altra le bacia la fronte e in questa posa, rilassata e felice, si abbandona ad un sonno ristoratore, assente da troppe lune. }





"Non è possibile suonare senza uno strumento Mitrhil e io ti ho scelta per far risuonare il mio volere tra i mortali. Fai che la tua voce sia la mia melodia nel parlare, che i tuoi gesti siano armonia e che tutta te stessa sia il mio canto. Tu sei la mia Stella Mitrhil, ed io sarò con te in ogni tuo passo"

Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 18:00. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com