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Forum delle Sacerdotesse del gioco di ruolo Isola di Avalon

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Ultimo Aggiornamento: 24/05/2012 18:53
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24/05/2012 18:50
 
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Riposo Nivienne 2/2
o0)O(0o

Riassunto:
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E' la Notte di Beltane. Nivienne stremata, dopo esser stata posseduta da Cerridwen ed aver ballato al ritmo dei tamburi, sosta seduta per terra con la schiena appoggiata ad una delle pietre del Sacro Cerchio. Il Rosso della Madre la avvolge, insieme ai suoi Fuochi ed ai tamburi che ancora risuonano sulla collina sacra. Azhael giungerà in ritardo, raggiungendo la Stella del Meriggio soltanto dopo il rituale. Sarebbe un incontro-scontro, inizialmente, la Fenice è arrabbiata per quella mancanza. Lui non c'era. Eppure le parole del Kuhan in qualche modo accarezzano l'animo della Stella, attirandola nuovamente a lui. Anche se Nivienne se ne ricorderà. Parole che scivolano nella brezza fra i mondi, parole di due amanti dal destino già scritto. Il Kuhan prenderà fra le sue braccia la Stella, accompagnandola infine al Tempio, per restarle accanto tutta la Notte. La loro Notte.


//Commento: "L'Off del player ha condizionato il povero uomo del Nord che non ha potuto esser presente al rito." (Cit. player di Azhael)
Ero convinta che Nivi avrebbe allontanato da sé Az, invece le magie dell'On sono state ben altre [SM=g27821] .
Ma quanto sono carucci?!? [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836]

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AZHAEL [sentiero > cima] Il buio della notte è stato spazzato via da un'esplosione di luce che si è estesa dalla cima del tor fino agli angoli più remoti dell'isola sacra. Un'esplosione impossibile da non vedere e impossibile da evitare. Ma, mentre i più vicini al fulcro ne hanno sentito tutta la potenza, faticando persino a rimanere in piedi sulle loro gambe, chi era meno vicino - l'alfiere draconico in questo caso - sulle sue gambe ci è restato eccome, sebbene lo stupore di quanto gli si è palesato davanti agli occhi l'abbia lasciato col fiato sospeso per diversi secondi. Non sa da cosa sia scaturita tutta quell'energia, ma può supporre con quasi assoluta certezza che l'evento sia strettamente legato con il rito di Beltane. Si è perso tutto e per quanto svelto sia il suo incedere lungo il sentiero, non gli rimarrà da osservare che le fiamme dei falò e qualche gruppetto di instancabili danzatori. Un sospiro breve e secco riassume il rammarico dell'Alfiere, mentre gli occhi scuri sondano l'area per cercare colei che, a sua insaputa, fino a qualche momento prima bruciava letteralmente nelle fiamme di Cerridwen. Nja'Dhar scintilla di luci rossastre al di sopra di una veste amaranto e il tintinnare metallico delle spade lunghe questa volta è un suono appena percepibile, tra i canti tribali che echeggiano tutt'intorno.

NIVIENNE { Tor (Sacro Cerchio)} - { Beltane. Non è soltanto Sangue, è Fuoco quello che scorre nelle vene della Stella del Meriggio. Così com'è Fuoco quello che sente scorrere sotto di sé. Sente la Terra pulsare, danzare sotto al peso di coloro che fino a poco prima le erano accanto e ballavano al ritmo instancabile dei tamburi, inebriata da ciò che ha incarnato questa Notte. Mai aveva pensato di poter percepire così intensamente. Vita e Guerra. Amante, Madre e Guerriera. Magnifica e Terrificante. Cerridwen. Dilaniata ora dalla sua assenza, insaziabile per tutto ciò che ha provato. Un sorriso lieve stampato sulle labbra piene e scarlatte, le palpebre chiuse. Seduta per terra, con la schiena appoggiata ad una pietra del Tor, può ancora percepire la Potenza di Cerridwen. Di quell'edera ora rossa, che sembra voler avvinghiare la pietra, quasi a voler arrivare sino a lei e racchiuderla in un abbraccio. Tutto freme, tutto è Passione, e questa Notte riesce a percepirlo come mai prima. Ha perso la ghirlanda che teneva sul capo, ma non le perline che adornano i riccioli corvini. Un lieve tintinnio mentre la man dritta giocherella con un ciuffo d'erba, ora rosso. Intriso della Sua Linfa Vitale. I campanelli no, quelli pare non li abbia persi. Ma è stanca la Fenice. Oppure é soltanto perché non è tornata al Tempio subito? Testarda, dopo che Lei si è manifestata, s'è rialzata ed ha continuato a ballare. Ricordi sfocati quelli del dopo. Ma che ricordano un'assenza. L'ha atteso. Ma non è ancora tempo per la delusione, potrà iniziare il giorno dopo a perdere le sue piume di Fuoco. }

AZHAEL [cima] Rallentando l'andatura, per portarla da una rapida marcia ad un calmissimo passo, il Kuhan si tiene distante dal centro del cerchio di pietre e dagli assembramenti più numerosi di persone, sfilando al riparo dell'attenzione dei più. Cammina all'esterno dei dolmen, cercando la sua compagna tra le figure indistinte che si muovono tra gli imponenti massi. La sua attenzione è tutta rivolta a quella ricerca, ma parte di essa viene rapita dal rosso che ha tinto ogni filo d'erba, ogni arbusto, ogni fronda. Nessuno potrebbe trovarsi più a suo agio di lui nella cromia di quello scenario, ma lo stupore iniziale è diventato dubbio e un dubbio può trasformare anche la tranquillità più assoluta in preoccupazione. . Tuttavia sembra non ci sia nulla di cui angosciarsi e nessuno pare essere disturbato dalla mutazione, così il Vichingo si limita a tenersi le sue domande nella testa, senza allarmarsi. Nel passaggio tra ombra e luce, attraversando lo spazio tra una pietra e l'altra, lo sguardo del colosso coglie finalmente l'obiettivo della sua cerca: eccola Nivienne, seduta ai piedi di un dolmen, col viso inondato di calda luce di rubino. L'espressione severa del nordico si scioglie in un sorriso lieve e dolce e le sue gambe prendono a muoversi verso di lei. Non la raggiunge, ma si ferma col fianco appoggiato alla pietra più prossima rispetto a quella dove giace la Stella. Sta li a guardarla, immobile e silenzioso, incapace di formulare anche un solo pensiero: dovrà dirle qualcosa, ma le parole verranno da sole quando sarà il momento. Non ancora. Non ancora.

NIVIENNE { Tor (Sacro Cerchio)} - { Cerridwen ha acceso l'Isola Sacra come un falò prima spento che par ridestarsi. Tutta la vegetazione s'è tinta del Suo colore. I campanellini legati al polso destro tintinnano ancora leggermente ad ogni movimento, dita rosee ed affusolate che accarezzano quel Suo Dono. Ricorda quando gliene fece uno simile. I suoi riccioli corvini si tinsero del colore delle braci accese ed ardenti. Un regalo che però era durato per ben poco tempo. Ed è certa che sarà così anche per l'Isola Sacra. Testa che verrebbe reclinata leggermente all'indietro, in maniera da appoggiarla alle pietra fredda. Mentre la mano sinistra scivolerebbe dal ventre a toccare il suolo, la terra calda e vibrante. Si, avrà bisogno di riposo. E questa volta non le basterà una chiacchierata o una mela raccolta nei Giardini Interni. Lei non è come Nymeria o Callista. Avrà bisogno di dormire. Ciò che però le preme di più ricordare sono quelle visioni. Ardenti, efferate. Sa che ne riparleranno, le altre avranno visto sicuramente. O almeno, se non tutte, Hagall e Krysliin come Figlie dell'Oscura. Palpebre che verrebbero riaperte, sguardo che cercherebbe l'Altare. Rimembrando una parte degli accadimenti. L'esplosione, la bolla che ha inglobato ogni cosa. No, non si accorge di lui. E come potrebbe? E' stanca e tutti i rumori che le arrivano sono quelli dei falò di Beltane che ardono ed arderanno tutta la Notte, forse spegnendosi con l'arrivo dell'Alba, ancora qualche tamburo qui e là, ma soprattutto risa, brusio, gioia. Sa benissimo quale Passione verrà consumata oltre quei falò, oltre quegli arbusti. Qualcosa che lei non avrà. Le labbra perdono il loro dolce sorriso. Quanta energia ha incanalato questa Notte la Rossa Stella? Nei suoi occhi c'è Fuoco, ma presto la Passione verrà scacciata dall'Ira. E ne conosce le conseguenze. Ormai troppo bene. }

AZHAEL [cima] La concentrazione sulla donna è tale che ogni altra cosa sfuma lontana, in un limbo ovattato al di fuori della percezione dei sensi del colosso. I suoni si fanno deboli, fino a scomparire quasi del tutto, e le presenze danzanti si mischiano con ombra e luce, divenendo parte della notte e del fuoco. Notte e fuoco: tutto quello che, nel riflesso degli occhi dell'alfiere, è rimasto sulla cima della collina sacra. Lasciando che il tempo passi, senza disturbarne il corso, resta fermo a studiare Nivienne, osservandone i gesti e le espressioni per assorbirle e metterle al sicuro nella memoria. Quanto poco tempo ha speso per guardarla nell'anno che è passato? Non si rimprovera nulla, ma si accorge di quanto gli piaccia ciò che ha davanti agli occhi. Certo, non è un ragazzino, non è il figlio di un fattore o di un maniscalco, e quello che è non lascia molto spazio alle relazioni, nemmeno a quelle importanti. Con un lungo sospiro finalmente l'uomo del nord pone termine all'immobilità: si stacca dalla pietra e con passi lenti si avvicina alla sacerdotessa, le mani dietro la schiena, il dorso della destra nel palmo della sinistra. Le giungerebbe lateralmente e si fermerebbe ad un paio di passi da lei, torreggiando sulla piccola figura che anche in piedi perde di oltre tre palmi il confronto di altezza con il colosso. Da lassù un sussurro si libera dalle labbra dell'uomo. "Nemmeno con le ali di un drago sotto ai piedi ho potuto giungere per tempo, ma infine eccomi a voi."

NIVIENNE { Tor (Sacro Cerchio)} - { Il battito dei pochi tamburi che risuona ancora sul Tor sembra viaggi al ritmo del proprio cuore. Il sangue pulsa ancora nelle vene della Fenice, ancora inebriata. Riccioli corvini adornati di perline rosse che si muovono leggermente danzando fra le dita del vento. Leggeri movimenti delle dita lunghe ed affusolate, tintinnio che le giunge alle orecchie con i movimenti del polso destro. Quanto ha atteso? Quanto è stata lì? Forse troppo. E non sa ancora quale delle due è più arrabbiata. Sicuramente la Sacerdotessa è più Irosa. La donna, forse, è più delusa. Ma doveva saperlo. L'Amore è una maledizione per le Sacerdotesse. E se il sangue le scorre nelle vene a quel ritmo, caldo e furibondo, è perchè è Innamorata. Senza remore. Senza il forse che aveva confidato a Mitrhil. Ma le Sacerdotesse possono Amare? Se lo possono permettere? No. O almeno s'è rivelato così anche per lei. Eppure dovrà ancora pagarne il prezzo sino a quando avrà vita. La mano sinistra ritornerebbe sul ventre, al ricordo di averlo gravido. E quello sarà il peggiore di tutti. Parole leggeri, sottili, che le giungono però all'oto trasportate dal vento. Eppure le labbra non si aprirebbero in un dolce sorriso. Un volto che non avrebbe nulla da leggere per ora per il draconico (//Imperturbabilità lv. 5). Ancora sopito nel suo animo tutto il resto. } Non c'eri. { Poche parole, semplici ed incolori. Cosa si è perso? Tutto ciò per cui avrebbe senso vivere su quest'Isola. Non si gira, il volto e lo sguardo non s'alzano per guardarlo. E' troppo stanca. Ed anche la sua voce dovrebbe giungere all'alfiere non nella solita tonalità morbida e calda. Ma eccitata, per ciò che ha vissuto, e stanca. Un tono lieve e basso. E' arrivato in ritardo, ma è arrivato. Cosa cambia? Ancora non lo sa. E' già tutto perduto ai suoi occhi? }

AZHAEL [cima] Rispettando in maniera quasi solenne il silenzio, l'alfiere muove due passi lenti e, senza dire una parola, senza azzardare un commento, raggiunge il masso contro il quale Nivienne si appoggia e prende posto al suo fianco, con tutta la calma del mondo. Seduto a terra con la schiena aderente al macigno, una gamba piegata al ginocchio tenuto raccolto tra le due mani, osserva un punto imprecisato tra il buio ed i fuochi. La sua spalla ammantata d'acciaio è distante da quella di lei di un palmo e lo sguardo del Vichingo traccia una retta che si apre di 30° circa rispetto a quella disegnata dallo sguardo della Stella. Guarda senza vedere, sente senza ascoltare, assorbito in una realtà concentrata in un metro di spazio dentro la quale esistono solo due persone. Passano lunghi attimi prima che le labbra del colosso si dischiudano e quello che ne esce è un basso sussurro roco e breve. "No, non c'ero." Difficile comprendere una qualsivoglia sfumatura d'emozione nelle poche parole, ma è invece lapalissiano che la semplice affermazione è essa stessa ammissione di una mancanza, senza alcun seguito a farne da giustificazione o da attenuante. E ancora, senza provare a scalfire l'invisibile barriera che ora li separa, l'Uomo del Nord lascerà passare altri infiniti, muti attimi, concludendo il suo dire con l'ennesimo sussurro. "Tu invece c'eri eccome..." Una mano si stacca dal ginocchio e strappa un ciuffo d'erba rossa, frutto del miracolo della Madre, per lasciarlo poi libero in balia dell'aria tiepida.

NIVIENNE { Tor (Sacro Cerchio)} - { La testa ancora appoggiata alla pietra, che sembra esser stata incisa da quell'edera ora diventata rossa, i riccioli corvini agghindati di perline le ricadono sulle spalle. La stella marchiata a fuoco sulla sua fronte che sembra risucchiare ogni Ombra. Gli occhi della Stella non sembrerebbero due puri smeraldi, ma rubini, quasi come se vi danzasse il fuoco all'interno. Lo sguardo si sposterebbe dall'altare alla pira, che arde a poca distanza da loro. Quella che ha acceso lei stessa. I profumi di rosa ed oli essenziali sembra vibrino ancora per l'aere. No, non gli chiede perchè, ma ancora non incrocia il suo sguardo. Farlo ora sarebbe un errore troppo grande. } Si, e tu lo sapevi. { Si, lui lo sapeva. } E non avrei potuto mancare per nulla al mondo. E' la Stella che servo. Sono la Sua prescelta. { Uno sguardo che s'accenderebbe ancor di più quello della Fenice. Passione ed Ardore al solo pensiero d'esser stata Sua. Lui non potrà mai capire, gli avalonesi sembra non riescano a capire che calpestano un suolo che non è il loro. Ma della Triade tutta. } Quella stessa Dea che mi ha permesso di riportarti indietro. Una Dea alla quale tu hai giurato fedeltà. Una Dea che questa Notte non hai onorato. { Il tono della Rossa Stella questa volta cambierebbe tonalità, non ancora iroso, ma spazientito. Cosa ci potrebbe essere così più importante? Non gli ha chiesto il perchè, ma lo esige. Sono le domande della Sacerdotessa, non della Donna. Almeno per ora. }

AZHAEL [cima] Le parole della Fenice bruciano come fuoco, ma con il fuoco non tutti si scottano. Non è questo uno dei motivi per cui l'alfiere e la stella sono uno il compagno dell'altra? Lui le fiamme ce le ha nel cuore, nel sangue, nell'animo, in ogni pollice di fibra, in ogni respiro, in ogni pensiero. Nel fuoco ci vive, con il fuoco ci convive e, sebbene per Nivienne potrebbe esserci un'enorme differenza tra la fiamma di Cerridwen e quella di Vesnah, non c'è fiamma che il Kuhan non possa sopportare, far sua, assorbire, e comprendere. "La onoro ogni volta che muovo un passo su questa terra", sussurra pacatamente. "E faccio lo stesso con te, ogni volta che il cuore mi concede un battito." Gli sguardi sono ancora puntati verso direzioni differenti, i corpi non si toccano, ma è come se i due siano chiusi in un qualche tipo di abbraccio. Ha ragione Nivienne, lui lo sapeva, e non può fare niente per tornare indietro. Nemmeno la Venerabile può offrirgli un potere così grande. Ad ogni modo, a torto o a ragione, l'Alfiere non cerca di giustificarsi né cerca di spiegare... Non sarebbero le motivazioni a far cambiare le cose e lui non ne ha di così importanti da poter plasmare quel dialogo a suo favore, né gli interessa farlo. Tace, perchè gli basta che lei abbia ascoltato quelle poche parole. E tace, perchè gli basta quello che ha ora: in un metro, tutto il suo universo.

NIVIENNE { Tor (Sacro Cerchio)} - { Lo sente, lo percepisce. E come potrebbe non essere altrimenti? Avverte quel calore, la spalla di lui così vicina alla sua, come se l'acciaio non lo ricoprisse. E' stanca, è arrabbiata, ma è Beltane. E quell'Ardore, quella Passione che prova sono così difficili da tenere a freno nonostante il sangue le scorra nelle vene in un sussulto guerrigliero. Il resto dei Fuochi, il resto di quei tamburi, il brusio sembra così distante da loro. Le labbra scarlatte s'aprono nuovamente in un sospiro, poi un tono ancora differente, quasi ironico. } Effettivamente continuo a chiedermi come tu possa essere ancora vivo. { E' una risata leggera quella che l'alfiere potrebbe percepire, anche se stanca. Le parole del Kuhan la sfiorano in un tocco leggero, ambrosia, oppure nuova Fiamma che va ad alimentare la mente della Stella? Quasi la accarezzasse, guance che si potrebbero tingere di porpora se fosse il tempo. Ma la Fiamma non ha ancora bisogno d'essere alimentata. } Volevo che la vedessi con i tuoi occhi. Magnifica e terribile. { E' un sorriso strano quello sulle sue labbra, lei non l'ha vista davvero. L'ha percepita, ogni Sua sensazione, ogni Suo sospiro, ogni Sua Fiamma, così come Lei s'è nutrita della Fenice permettendole di vedere attravero i Suoi occhi. Una piccola pausa, senza ancora guardarlo o legarsi a lui. } Avresti potuto non trovarmi qui. { Un'ultima frase, un ultimo respiro. Mentre le palpebre si chiuderebbero per alcuni istanti. }

AZHAEL [cima] Stranamente distante, presente ma in disparte, la Furia Cremisi si astiene dall'intromettersi nel dialogo. Respira nei polmoni dell'Alfiere, aumentando o diminuendo il fragore del suo fiato per far appena sentire un cenno di assenso o di dissenso al momento opportuno, ma è ben lungi dall'irrompere con i soliti sguaiati, irriverenti, cinici e dolorosi interventi. La Venerabile non ha mai rispettato nemmeno gli dèi, ma questa sera sembra essersi acquietata, forse paga di tutto il fuoco che brucia sulla sacra altura. E mentre la la furia feroce di Vesnah si è placata senza l'intervento del cavaliere, quella di Nivienne - non certo feroce, ma sufficientemente forte per fargli passare delle brutte settimane - si spegne grazie alla carezza verbale che l'animo sincero del Vichingo le ha appoggiato sull'anima in maniera del tutto spontanea ed istintiva. Il Kuhan sapeva che era inutile studiare delle parole per prepararsi ad affrontarla e ha avuto ragione: se lei lo apprezza per quello che è, è solo essendo sé stesso che lui la conquisterà giorno dopo giorno. Le ultime parole lo lasciano per un attimo pensieroso, come se dovesse cercarne il vero significato, ma non ha bisogno invece di pensare a quali parole usare per risponderle: quelle arrivano da sole. "Avrei cercato in ogni angolo dell'isola e ti avrei trovata. Una stella non si nasconde con facilità nel buio della notte." Il tono si tinge di una sfumatura allegra, facendo seguito al cambiamento di quello di lei. Infine, dopo un breve silenzio, il nordico si volta nella sua direzione e, nuovamente serio, le punta gli occhi addosso. "Nessuno l'ha mai vista come l'ho vista io. Nessuno la vede ora come la vedo io." Le mani si staccano dal ginocchio e entrambe si allungano verso la donna, con i palmi aperti rivolti in alto, fermandosi a pochi centimetri da lei, solide, rassicuranti, invitanti e cortesi.

NIVIENNE { Tor (Sacro Cerchio)} - { Il profumo di rose ed oli essenziali dovrebbe ancora avvolgerli entrambi. Molto più vivido per la Sacerdotessa che per il cavaliere. Dovrebbe sentirsi forte questa notte, invece si sente fragile. Fragile perchè è stanca. Fragile perchè sembra che lui riesca ad accarezzare ogni suo più impercettibile e misterioso pensiero. Risposte semplici e sincere quelle che quelle che fuoriescono dalle labbra del Kuhan, da quelle labbra che ha tentato tutta la sera di non guardare, per non perdersi in esse. Per non perdersi in quegli occhi scuri o fra i battiti delle sue ciglia. Per non perdersi al ritmo di quel cuore che ama. I riccioli corvini si muoverebbero dolcemente al movimento del suo capo, un gesto di dissenso. Una nuova risata lieve. } Riesci sempre a cavartela, eh? { Solo allora si volterebbe verso di lui, sguardo smeraldino che si perderebbe in quello scuro dell'alfiere. Troppo distanti per comunicare a parole, ma chi ha detto che le parole servono sempre? E' come se tutto scomparisse, due anime nude che si guardano profondamente. Due anime di Fuoco. E non importa il tempo che passa, se un secondo, un'ora, un giro di luna o tredici come quelle che sono passate. E' un contatto impercettibile e misterioso. No, non è soltanto amore. E' Passione, è Ardore, è Guerra, è Sangue. Fuoco che c'è fra di loro e li unisce in un abbraccio che brucia e stordisce. Movimenti leggeri, mani che andrebbero a posarsi su quelle di Azhael. La felicità di un attimo, o immortale? Pelle che ustiona al semplice tocco. }

AZHAEL [cima] La curiosità non è una delle qualità predominanti nell'Alfiere e le sue domande riguardo il rito e le sue conseguenze rimangono sigillate nella memoria, pronte per essere portate in luce a tempo debito. In qualche modo lei gli ha già risposto e, a grandi linee, il colosso può immaginare cosa sia successo. Non nell'esattezza degli eventi, ma nel loro significato. E tanto basta. In tutti i casi il Vichingo non avrebbe modo di pensare agli interrogativi, che le sue mani verrebbero toccate da quelle di Nivienne. Le distanze, se mai ci son state, svaniscono, le barriere crollano e il fuoco divampa. L'uomo del Nord lascia i palmi aperti e chiude gli occhi, incanalando tutto sé stesso nelle proprie mani ed aumentando la percezione di quel tocco per farsi recettore non solo a livello tattile, ma su uno spettro ben più ampio di sensazioni e sentimenti. Resta immobile a lungo, muto e cieco, ma tra i polpastrelli vibra un'energia che tuona fragorosa e che entrambi possono percepire senza bisogno di vederla. Quando il draconico parlerà, le parole gli usciranno lievi. "Se potessi vivere di questo, non vorrei vedere la prossima alba", ammette con sincerità. "Ma ti priverei della tua ruota... E allora si che qualcuno si arrabbierebbe davvero." Finalmente i palmi si stringono e le mani del colosso avvolgono quelle della sacerdotessa nella loro presa. "Vieni... ti porto a casa." Termina, invitandola con i movimenti di tutto il corpo ad alzarsi.

NIVIENNE { Tor (Sacro Cerchio)} - { E' soltanto perché é Beltane? Oppure lui riesce sempre a stordirla? Era convinta che se si fosse presentato questa Notte la Furia di Cerridwen la avrebbe portata a dargli Fuoco o a fargli del male in altri modi. Era convinta che Sue Fiamme si sarebbero innalzate. Temibile e battagliera. Invece sembra sia uscita vittoriosa un'altra parte di Lei. Quella Passionale, l'Amante. Eppure, anche se lui non se ne rende conto, lei sa che se mai Cerridwen dovesse chiederglielo dovrebbe rinunciare a lui. Si, l'amore per le Sacerdotesse é una maledizione, ma non gli ha mai nascosto che Lei sarebbe venuta prima di ogni altra cosa, nonostante abbia compreso di amarlo. Pensieri che sfidano emozioni, in un battito di ciglia. No, lei non chiude gli occhi, rimanendo a guardare quelle palpebre chiuse, quelle labbra che la attirano. E no, non ha bisogno di abbassare lo sguardo per sentire quel tocco che vibra sin dentro la propria anima. Un sorriso sulle labbra scarlatte, lui riesce sempre ad avere la meglio, ma la Fenice non dimentica nulla. } Nemmeno se potessi divenire il mio Sole? { Si, anche lei, se potesse, rimarrebbe sempre accanto a lui, ma non è possibile. Il suo Sole privato. E la Ruota gira per tutti. } Sono arrabbiata, davvero. Avrei voluto che tu fossi qui, che La vedessi quando Lei s'è librata nell'aria, quando le Sue Fiamme mi hanno avvolta e modellato il mio corpo a Sua somiglianza. { Ah, quegli occhi. E lui non c'era. Questa notte aveva bisogno della sua Forza, in mancanza della propria. Si lascia aiutare ad alzarsi, ma rimanendo sempre appoggiata alla pietra, sembra che sia l'unico modo per restare in piedi. La mano sinistra ancora fra quelle di lui. } Mi accompagni o mi porti? { Una richiesta di aiuto, molto poco velata. Ma non lo chiederebbe mai a nessun altro. Soltanto a lui. }

AZHAEL [cima] Il suo sole... Che altro potrebbe desiderare chi da sempre è destinato a essere custode delle Fiamme? Gli Dèì l'hanno voluto, fin dalla sua nascita da Anghèalan, quando Vesnah già dimorava in lui, silenziosa e paziente, in attesa che giungesse il momento opportuno per unirsi del tutto al cavaliere. Gli Dèi l'hanno voluto, quando hanno messo sulla sua strada l'unica altra persona che possedesse, seppur in maniera diversa, il suo stesso potere di fuoco. Gli Dèi l'hanno voluto, accettando Cerridwen nelle loro sale celesti per unirsi alla loro cerchia e vegliare su di lui. Gli dei l'hanno voluto, riportandolo indietro dalla morte e sigillando la sua anima con un segno indelebile. "Lo sono da diverso tempo..." Mormora in risposta alla donna, riaprendo gli occhi per incrociare nuovamente il suo sguardo d'onice con quello smeraldino della Stella. "Il tuo sole..." Ripete, lasciando gli occhi a brillare per lei. "Ma il mio Fuoco è asservito ad una volontà superiore, così come il tuo... Dovremo convivere anche con tutto questo." Un lieve sorriso indica con chiarezza che non sarà affatto un problema. Il colosso poi si alza, e sosterrebbe la sacerdotessa passando la mano libera dalla stretta di lei dietro la schiena per cingerla con forte braccio. Dopo un sospiro, il kuhan riprende a parlare, piegando la testa per mostrare il suo rammarico. "Mi dispiace, avrei voluto vederla..." Non sa che altro dire, perchè da dire non ha molto altro. "La vostra rabbia passerà, ma non il mio dispiacere. Posso solo sperare ci sarà una prossima volta, e posso giurare sul segno che porto sul petto che non mancherò per nulla al mondo." Il capo si solleva e, senza rispondere all'ultimo interrogativo, l'Alfiere si piega un pò sulle gambe e, passando l'altro braccio dietro le ginocchia della donna, si risolleva eretto tenendola in braccio davanti a se senza alcuno sforzo. Il capo si piega infine per accarezzarle una guancia con una guancia. "Un pò come volare, no?" commenta, mentre muove i primi passi portandola con sé.

NIVIENNE { Tor (In braccio ad Azhael)} - { Il suo Sole, il suo Re Cervo. E' tutto per lei. Rimane lì, alcuni istanti, facendosi sorreggere da lui. Le piace quel contatto, stargli accanto. Ogni abbraccio le sembra ogni cosa che potrebbe mai desiderare. Forse perché é Beltane, o forse soltanto perché è stanca. Oppure è semplicemente un'emozione che non finirà mai, finché avrà un cuore da Amante che saprà ascoltare quello del Kuhan nella voce del vento, in quel silenzio che molte volte li culla. Una brezza leggera che li avvolge. } Si. { Come se già non vi convivessero da tredici lune, eppure le sembra sempre tutto così pesante ultimamente. La Guerra, la Morte, il Sangue. } Ci sono molte cose che non sai, che non mi hai mai chiesto... { A volte vorrebbe che lui gliele domandasse, che chiedesse, che si preoccupasse. Ma non è nella sua natura, o forse l'interesse non è abbastanza. } Questa Notte ho veduto attravero i Suoi occhi. Ci sono molte cose di cui dovremo parlare. { Ora è stanca, l'unica cosa che vuole è ritornare al Tempio. } Hai giurato. La prossima volta dovrai esserci. { Ma ci sarà una prossima volta? Forse no, forse ciò che non viene colto immediatamente va perduto per sempre. Lo sa questo il Kuhan? Eppure non pronuncia quelle parole ad alta voce. La sua rabbia potrebbe non estinguersi mai, è così difficile dimenticare per una Sacerdotessa. Si lascia sollevare, mentre un brivido la percorrerebbe quando lui accosterebbe la sua guancia alla sua. Un sussurro. Una risata lieve. } Si, sarai le mie ali di Fuoco. { Nuovamente, come quando divenne Pura Fiamma e si librò nell'aria, o come questa Notte. Non ha mai saggiato l'aria, tanto come in quest'ultimo anno. Gli cingerebbe il collo con le braccia, ma senza stritolarlo e crogiolandosi in quel gesto, in quell'abbraccio. Appoggiando infine la testa sulla sua spalla. Un ultimo sussurro che si perderebbe dalle labbra scarlatte della Rossa Stella. } Resterai con me? { E' sottointeso ciò che realmente vorrebbe e forse Azhael potrebbe comprenderlo dal suo tono di voce. Differente, carico di Desiderio. E' stanca, ma è pure sempre la Notte di Beltane, e non è ancora disposta a separarsi da lui così in fretta. }

AZHAEL [cima > sentiero] Annuisce appena al dire di lei. Anche lui ha delle cose da dirle, ma non è questo il momento. "Parleremo presto..." promette sincero, iniziando a scendere per il sentiero con passi lenti e attenti, cullando la Stella dolcemente tra le sue braccia. Scende verso il tempio, rapito per un momento dai pensieri che lo costringono a ragionare sull'essenza del rapporto con la sacerdotessa. Sa che il loro legame è indissolubile e sa che il loro destino era scritto ancor prima che i loro occhi si incrociassero la prima volta, ancor prima di quella notte di un anno prima, che oggi celebreranno con una nuova vicinanza. "Si, questa notte è nostra, resterò..." Lo farebbe anche solo per stare a guardarla dormire, vegliando sul suo riposo come un guardiano. Il vichingo ruota il capo, abbassandolo appena, per raggiungere il viso della Stella con le labbra. Le appoggia alla fronte, poi su entrambi gli occhi, costringendola a chiuderli. "Riposa ora..." mormora ad un niente dalla sua bocca, lasciando poi al silenzio il compito di avvolgere l'ultimo e più profondo bacio.

o0)O(0o


o0)O(0o Nivienne dell'Estate o0)O(0o
Pura Estasi di Fuoco e Fiamme
Polvere di Stelle

Figlia di Cerridwen








Brucia, difendi, attacca.
Lei così ha deciso.
Sarai la Guerriera che incute timore,
la Madre che protegge ogni Suo figlio,
la Giusta che mai permetterà al Caos di dominare.

o0)O(0o La Fenice o0)O(0o

Sii forte,
Sii gentile,
Sii bellissima.

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)O( Come se fossi un burattino nelle Sue mani )O(
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Riassunto:


La Stella del Meriggio è seduta sul proprio letto, la schiena appoggiata alla parete. Lo sguardo è perso fuori dalla finestra, in quel rosso donato ad Avalon dalla Madre. Uno sguardo pensieroso e stanco. Callista la raggiungerà. Insieme discuteranno della Dea, delle Sue scelte -a volte a loro incomprensibili-, e di ciò che si prende. Ma anche della sua assenza dopo che s'è manifestata. Due animi che bruciano. Uno per l'assenza di Cerridwen, l'altro per il Gelo di Rhiannon dopo aver provato anche la Luce ed il Fuoco. Infine la Stella racconterà alla Sapiente della visione che soltanto a lei s'è manifestata, con la promessa di stare accanto ad Eiluned. Solo con il Fuoco l'Oro può vincere.


//Commento: Seconda delle role di riposo per la Nivi. E dovremmo essere a posto.

Grazie mille alla Calla, è sempre un piacere giocare con lei. E mi mancava un sacco! Spero la prossima volta di approfondire di più la questione Callista però ;)

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CALLISTA {.Tempio.Ala Sacerdotale.} . Si abbassano le luci, si spengono poco a poco, nel leggero limbo tra il tramonto e la notte, nell'indaco del manto ancora privo della luna e delle stelle. Le fiaccole ardono orgogliose lungo il corridoio del Tempio, nate per mano di uno dei servitori invisibili, sempre disponibili e mai d'intralcio per le Figlie della Triade. Eppure colei che avanza, a piedi scalzi, non ha bisogno di bagliori artificiali per orientarsi, vuoi per la sua particolare natura [//visione crepuscolare], disegnata da due occhi leggermente obliqui, oppure per la sua attenzione rivolta completamente a quel fuoco che riposa, quelle fiamme che si sono manifestate nella notte di Beltane e che ora esigono un sereno oblio. Nera è la veste che accompagna quei passi, frusciando nel silenzio che nella mente della Sapiente è completo, eccezione fatta per i sussurri di spiriti e spettri che la circondano, tentando di attirare la sua attenzione, lacerando carni e strappando dorati capelli. Assoluto perchè quelli sono compagni da una vita intera e per un breve attimo di quella semieternità, ella ha potuto conoscere la vita tra le affusolate dita, il ronzio degli insetti, lo schiudersi dei fiori. Ora non più. Solo il silenzio della morte sulle sue labbra, nelle sue orecchie. Può solo ricordare cosa può aver provato colei che ora si trova dalla parte opposta di quella porta, ultimo confine tra le due. Ma non può più provarlo, non in questa vita, almeno. La mano sinistra si alza, per bussare delicatamente, per far comprendere a Nivienne che desidera vederla. Toc, toc, toc.

NIVIENNE { Tempio (Alcova privata)} - { Beltane. Passione ed Ardore l'hanno nuovamente posseduta. Una notte, un rituale. Le Sue Fiamme, e con esse Guerra e Sangue. Aveva sperato in qualcos'altro. Quante Guerre hanno veduto gli occhi della Rossa Stella da quando è giunta sull'Isola? Troppe. Sperava in un lungo periodo di prosperità e maturità. Giustizia su quella costa agognata da tutti. Frutti dolci e maturi per i suoi figli. Invece è nuovamente Guerra. Quasi non comprende se quella bolla che è esplosa da Lei inglobando ogni angolo dell'Isola, e colorando ogni foglia, ogni stelo, ogni arbusto del Fuoco sia una benedizione, oppure soltanto ciò che li aspetterà in futuro. Seduta sul letto, la schiena appoggiata alla parete, mentre fra le mani risuona uno di quei braccialetti con i campanellini. Lo rigira, lasciandolo tintinnare, mentre la mente stanca ed affaticata vola altrove. Lo sguardo smeraldino disperso fuori dalla finestra. Non si confonde più con il verdeggiare dei Giardini Interni, ma naviga fra i colori della Madre. S'è svegliata quando il sole era alto nel cielo, persa in quel riflesso rubino che le ha potuto donare e poi l'ha visto scendere. Tranquillamente. Insieme ai pensieri della Fenice. La Sua assenza l'ha lasciata stanca, ma anche dilaniata. E' un bruciore vivido ed intenso, ogni qual volta Lei si manifesta. Ma questa volta è stato ancora differente dal solito. Le Fiamme, quel ventre Gravido. La gente che si è inginocchiata dinanzi a quella Temibile imago di Fuoco. La sente, la percepisce. Callista. Quel diamante che non riflette più i colori della Triade, ma soltanto di Rhiannon. Tre rintocchi che infine la ridesterebbero. } Entra. { Una sola parola, non c'è bisogno d'altro per chi attende dall'altro lato di quella porta. Da quanto voleva vederla? }

CALLISTA {.Tempio.Stanza Nivienne.} . Un sussurro carico ancora della passione e di chissà cos'altro, risuona nelle orecchie appuntite della nera Sapiente, che altro non attende, prima di posare la stessa mancina sulla chiusura dell'uscio, scivolando nella stanza privata della Stella del Meriggio, come l'ala di un corvo che si libra silenziosa nell'aria di un tramonto torrido. Non porta con sè nulla che non possa indicare il suo stato, la sua vita nel Tempio: un ciondolo a forma di stella con un cuore di ametista cozza contro il medaglione del drago, producendo l'unico rumore ad indicare l'arrestarsi dei suoi passi, ad un paio di metri dalla sorella. Perfino le rune non tintinnano tra di loro, come se non avessero nulla da dire. { Com'è stato? } gracchia la voce della mezzelfa, stride come la lama di un pugnale su una ferita aperta. E quello che non può fare la sua voce, lo fanno gli occhi, al suo posto. Indagano, scrutano ogni lentiggine dipinta sul volto dell'italica, fino a risalire alla rossa stellina che cerca il riposo. Vi fu un tempo in cui anche la sua, di stella, fu di quel colore. Un tempo vicino, così vicino da poter essere sfiorato con un dito. E, nello stesso momento, così distante, così lontano da nemmeno poterlo ricordare. E vi fu anche un tempo, questa volta indietro solo di un battito di ciglia, in cui lei si è sentita respinta, abbandonata, maledetta; ed è questo che i suoi occhi dal colore dei prati perduti rivelano. Il nulla che ha preso possesso, ecco cosa è possibile leggervi.

NIVIENNE { Tempio (Alcova privata)} - { Un sussurro scappato dalle labbra rosee. No, non sono rosse quest'oggi. Un sussurro carico d'ardore e passione, ma stanco. Lui l'ha stretta fra le sue braccia, arrivando con la sua forza dove quella della Stella non bastava più. Eppure invece di sentirsi rinvigorita ed invincibile come ogni Beltane, si sente svuotata. Un'assenza che brucia l'animo della Fenice. Sguardo stanco che si poserebbe prima sulla stellina d'Ombra della Sapiente, per poi perdersi nel suo sguardo verde. Oblio. Può soltanto intravedervi le Ombre adesso. Perché volevi vederla? Cosa volevi domandarle? Cos'è accaduto? } Perché? { Un nuovo sussurro. Una domanda che potrebbe contenere mille risposte. Ma la Sapiente saprà cosa vorrebbe sapere la Rossa Stella. Vuole conoscere il motivo di quel cambiamento. Un cambiamento che non ha compreso. Quante Somme Stelle hanno visto i suoi occhi? Ma in Callista v'era qualcosa di diverso. C'era quel patto tra di loro. } E'...difficile spiegarlo a parole. { La voce s'espande, per poi ritrarsi ed infine continuare. Cauta forse in quella miriade di emozioni e sensazioni. } Il mio corpo non era più il mio, ma di Fiamma. L'ha plasmato a Sua somiglianza. { V'è forse bisogno di spiegarle come il suo ventre si sia gonfiato? Gravido come quello di Cerridwen? } Così come ciò che ho veduto. Non erano più i miei occhi, ma i Suoi. { Scrolla leggermente il capo, mentre i campanellini tintinnerebbero leggermente fra le sue dita. Visioni, delle quali ha ben compreso di averne avuta una soltanto lei. }

CALLISTA {.Tempio.Stanza Nivienne.} . Sussurri, brusii, voci inesistenti ed gli stanchi sussurri della rossa Sorella, seduta di fronte a lei, poggiata sulla parete opposta alla quale la sua schiena chiede ora appoggio, portando entrambe le mani ad intrecciarsi sul piatto ventre, come un'orchidea pura e candida sulle tenebre infinite. { Lei sceglie. Lo ha fatto con me, lo ha fatto con te. } Alcune candele accese illuminano il volto della mezzelfa, sul quale nessuna emozione par affiorare, solo il freddo distacco di una morsa che attorciglia il suo stomaco ed il suo cuore. { Non ci lascia nemmeno il tempo di un respiro } continuano le sue parole, che non chiedono di avere un interlocutore, gettate nell'aria della notte che colora la natura al di là della vetrata aperta { Ricordo ciò che si prova, Nivienne. Volevo solo sentirlo dalla tua voce } Non c'è alcun contatto fisico tra le due, come lo fu in un tempo remoto, come forse non potrà più essere, per la Sapiente della Vecchia. { Cosa hai visto? Che è accaduto? } Non ha partecipato di sua volontà al rituale di Beltane, perchè per lei non c'era nulla più da festeggiare. Non l'ha festeggiato privatamente nemmeno con colui che ha scelto, come se avesse deciso di chiudere definitivamente tutto ciò che tramite l'oro da Somma Stella si era creato. Mentre questo pensiero si forma, crolla per un breve attimo la sua maschera, si frantuma in mille pezzi, ed è impossibile riuscire a ricomporla. { Sento solo la morte, ora. E' ritornata, con più forza } Tremano le sue parole, volano sulle ali di un terremoto che non conosce fine.

NIVIENNE { Tempio (Alcova privata)} - { Lo sguardo stanco della Fenice si staccherebbe dagli occhi verde chiaro di Callista, ricercando nuovamente il rosso dei Giardini Interni. Quasi avesse bisogno di Cerridwen e ritrovandola lì. Fra quelle foglie color del Sangue. Soltanto i frutti sembran esser rimasti del loro colore originale. Un sospiro leggero che scapperebbe dalle labbra piene. Un sospiro che non ha una meta o una motivazione. Ci sono così tante cose e la sua mente sembrerebbe non riuscire a metterle nel giusto ordine. Ogni cosa si sussegue in uno strano stato di caos apparente. } Lei sceglie... { Rimarca le parole dell'altra, quasi in uno stato di muta rassegnazione. E lo sguardo tornerebbe sulla Sapiente. Ah, quanto agogna ora un suo abbraccio? Calore tutto ciò che vorrebbe ora. Ma Callista è tornata la fredda mano della Morte. } Lei si prende ogni cosa. { Senza chiedere, senza domandare. Tutto è semplicemente Suo. A cosa si riferisce la Rossa Stella? Ad ogni cosa. A lei, al rituale, a Callista, alle vite di chi ha innanzi. Si, Lei sceglie. E loro non possono far altro che inchinarsi. } Ti senti Magnifica, Piena, come se ogni cosa fosse al posto giusto. Perfetta. Lei si fa spazio, cresce, ti inonda con il Suo Potere, ma quando svanisce... { Una mano andrebbe ad artigliare l'abito, stoffa che verrebbe stretta sopra al ventre. } Ti senti svuotare. Un'assenza che brucia più d'una presenza. { Il tono di voce della Fenice è morbido e caldo, ma straziato. E' questo ciò che volevi sentirti dire Callista? Questo? } Lei... { Tentenna. } Lei... Tu... ci hai mai nascosto qualcosa che Lei abbia mostrato soltanto a te? { E questa volta lo sguardo di Fuoco della Stella irromperebbe nel Buio della Sapiente. }

CALLISTA {.Tempio.Stanza Nivienne.} . Ad ogni parola di Nivienne, sembra che il corpo stesso della mezzelfa voglia cadere, soccombere tra i ricordi, i pensieri e ciò che realmente ora è divenuta. Non più colei che fu Stella del Vespro e nemmeno colei che fu la Dama del Lago. Una persona nuova, con i ricordi della luce, della dolcezza, del fuoco e della passione. Il muro alle sue spalle sostiene ciò che le gambe vorrebbero invece tradire e sono gli occhi a soccombere per primi, scivolando verso la terra, alla ricerca di un punto fermo, di un equilibrio quando è tutto il resto a venir meno. La terra e la Vecchia non l'hanno mai abbandonata. Le sono stati fedeli, come gli spiriti. { Il dolore e le cose peggiori. Quelle non si possono esprimere a voce } E, per quanto terribili possano essere le fiamme di Cerridwen, non potranno mai eguagliare con il terrore di Rhiannon, con le sue visioni, i suoi mostri partoriti dai peggiori incubi mai esistiti { Ci sono cose che non tutte, nemmeno qui al Tempio, possono comprendere. Puoi parlarne con Eiluned, lei deve sapere tutto } Si ferma la voce della Sapiente, come se avesse improvvisamente esaurito ogni parola, ogni sillaba. { Oppure con me, se credi che possa essere ancora all'altezza } Non può chiamarla Stella, perchè la Triade ha voluto che i loro destini si sfiorassero solamente, senza raggiungersi mai. Gerarchicamente, ora è l'umana ad avere più potere di lei, a dirle quello che può e non può fare.

NIVIENNE { Tempio (Alcova privata)} - { Continuerebbe a tenere la schiena appoggiata alla parete, a quel sostegno che ora le serve. Riccioli corvini che le scenderebbero leggeri e ribelli sulle spalle. Ormai privi di quelle perline rosse con le quali aveva agghindato la propria acconciatura appositamente per il rituale. Per la Notte di Beltane. In quel momento sono così simili. Entrambe vuote. Solo una brucia ancora nel Fuoco della Madre, l'altra è tornata Gelida come l'Inverno. Le sono state strappate via la Gioia e la Passione, le resta soltanto più il Dolore. E potrebbe comprenderlo da molte cose, soprattutto da quello sguardo che si rifugia nelle profondità del Tempio. Un sospiro leggero e stanco, prima di richiamarla. } Callista. { Vuole guardarla negli occhi. Non si sono sempre fidate l'una dell'altra? La Fenice è sempre stata un appiglio sicuro per la Sapiente. Ma ora? La sente allontanarsi, le sembra di perderla... } Mi aspettavo un Beltane simile a quello dell'anno scorso. Pensavo di sapere cosa mi aspettava. E invece... { La testa della Fenice si muoverebbe leggermente in senso di diniego. } Il mio corpo s'è innalzato nell'aria, bruciavo letteralmente nelle Sue Fiamme ed i suoi occhi di Fuoco scrutavano ogni cosa. { Quasi come un rapace. Un brivido le percorrerebbe la schiena. Se fosse stata dall'altra parte, non avrebbe potuto far altro che inchinarsi alla Guerriera. } Ho visto proprio Eiluned, sai? { E con quella frase, forse sottointenderà che vuole parlarne con lei. Almeno all'inizio. } Ero sotto la Sua statua granitica, e lei mi veniva incontro. Mi parlava, ma non potevo udirla, così come non potevo intuire cosa mi stesse dicendo. { Avrebbe preferito comprendere qualcosa di più. } Eppur istintivamente ho alzato le mani. { Istintivamente le verrebbe da alzare le proprie mani con i palmi rivolti verso l'alto all'altezza del proprio seno, con un leggero tintinnio dei campanellini. } E lei ha appoggiato le sue sulle mie, un istante, per poi spostarle e farle scorrere lungo i fianchi. Ed in tutto questo un fiore è germogliato fra le mie mani. Grande e bellissimo. Del colore del sangue. I bordi sono infine divenuti dorati, così come quell'aura che sprigionava. Infine tutto è ritornato buio e con esso una lacrima mi ha bagnato le guance. { Tu sai cosa significa Callista? } Il resto l'hanno già raccontato le altre. { Guerra, morte, distruzione e sangue. }

CALLISTA {.Tempio.Stanza Nivienne.} . Si alzano gli occhi, si alza il capo cosparso di riccioli dorati, liberi per la maggior parte, intrappolate in una severa treccia alcune ciocche. Non per un ordine, più per una richiesta che coglie nella voce della sorella, quasi una supplica per poter ritornare quello che erano una volta, legate e marchiate nel fuoco. Cerca gli occhi verdi della Stella, si sofferma sulle sue labbra a sufficienza per sentire lo stesso profumo delle fiamme che hanno trovato terreno fertile nella notte di Beltane, costringendola ad arretrare, per far spazio a Cerridwen. { Come se fossi un burattino nelle Sue mani } si intrufolano le sue parole nel racconto della visione di Nivienne, come se la Sapiente volesse farsi udire prima che il tutto prenda il via, verso una realtà a cui Nivienne ancora non è abituata. Se ne rimane così, per quel tempo che scorre, lasciandosi intrappolare in quegli occhi, rivedendo ciò che l'altra ha vissuto. Eiluned vestita d'oro, bella come mai avrebbe potuto essere, candida e terribile nello stesso istante. Un fiore scarlatto con i bordi dorati ed il buio. Potrebbe sembrare impossibile, eppure è proprio un sorriso quello che nasce dalle labbra sottili della mezzelfa, perchè ha compreso quel messaggio, il significato di quel dono, la verità. Un sorriso destinato a scemare rapidamente quanto la sua nascita, eppure indelebile, tra gli occhi così terribilmente chiari { Ho un favore da chiederti } Le spalle si staccano da quel muro che finora l'aveva protetta, facendola avanzare verso il giaciglio, verso il corpo della sorella { Rimani accanto ad Eiluned, così come lei ha fatto con me. Solo con il fuoco l'oro può vincere }

NIVIENNE { Tempio (Alcova privata)} - { La testa si appoggerebbe istintivamente al muro, così come le mani s'abbasserebbero ricadendole in grembo, tintinnio che aleggerebbe ancora per l'aere. No, non vuole lasciare quel braccialetto che le è rimasto. Quasi quei campanellini la aiutassero a non perdersi, a rimanere ancorata alla realtà con il loro suono. Eppur per alcuni istanti le era sembrato di rivivere con Callista quegli istanti, quasi fosse accanto a lei. No, non c'è abituata. E mai come nelle ultime tredici lune è venuta a contatto con le Sue visioni. E cos'hanno visto i suoi occhi? Soltanto guerre, morti e sangue. Le palpebre si socchiudono per un istante, quasi volessero catturare uno di quegli strani sorrisi della mezzelfa, che pensava non potesse rivedere mai più. } Quale? { Le sembrerebbe una domanda così sciocca. } Sai benissimo che mi hai sempre potuto chiedere ogni cosa. { Si è sempre fidata di lei. Le ha sempre promesso di esserle accanto e spera continuerà a farlo. Spazientito quasi il tono della Rossa Stella. } Ed anche qual è il mio compito Callista. Sono la Stella del Meriggio, rimarrò accanto a tutte voi. { V'è bisogno di chiedere una cosa simile? No, forse la Fenice non ha compreso appieno ciò che tentava di dirle la Sapiente. Ma per lei cos'altro ha importanza se non il benessere e la sicurezza di ognuno di loro? E' sempre stata accanto a tutte, comprese le Iniziate come loro Guida. } Se mi cercherai mi troverai sempre. { Cosa pensa? Che la lascerà andare così? Se vale per Eiluned, vale anche per lei, per tutte. Voce stanca che sembra prendere il sopravvento sulla Stella. Se la mezzelfa non dorme, non vale la stessa cosa per Nivienne. }

CALLISTA {.Tempio.Stanza Nivienne.} . Il tempo di quel sorriso è passato, oltre le ondate di spiriti e spettri che si riversano nell'ormai stretto spazio che separa le due Sacerdotesse, ma sul volto della Sapiente non torna la maschera di assoluto silenzio, piuttosto uno sguardo più mortale, più vicino a coloro che non hanno gli occhi di Rhiannon al posto dei propri, più naturale. { Con la Dama del Lago ora sarà diverso. Fidati di me e delle mie parole, Nivienne } un freddo sussurro nasce dalle labbra pallide della mezzelfa, che va riscaldandosi solo nel pronunciare il nome della sorella a lei cara. Si sporge un po', oltre la linea retta del proprio corpo, piegando la schiena di modo che possa trovarsi il più vicino possibile al viso della romana, allungando l'indice della mano sinistra verso la fronte dell'altra, sfiorandone la stellina, in un tocco freddo e terribile { Ero con te quando le Sue fiamme ti hanno avvolto e ti hanno eletta. So chi sei e cosa sei in grado di fare } Meno sibillina ora, rispetto alla prima frase mormorata, eppure così distante e impossibile da raggiungere, Callista. Ritorna tra le Sue ombre, richiudendosi nella stoffa oscura della sua veste, nei cerchi bluastri attorno agli occhi, nelle vene che rimbalzano nella sua pelle candida. Forse si accorge della stanchezza dell'altra, o forse ha già compiuto il suo dovere, per questa notte ancora acerba, almeno per lei. { Possa l'Oscura tener lontani i Suoi sogni, sorella } E con questa particolare benedizione, sparirà così com'è giunta, sola e silenziosa.

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o0)O(0o Nivienne dell'Estate o0)O(0o
Pura Estasi di Fuoco e Fiamme
Polvere di Stelle

Figlia di Cerridwen








Brucia, difendi, attacca.
Lei così ha deciso.
Sarai la Guerriera che incute timore,
la Madre che protegge ogni Suo figlio,
la Giusta che mai permetterà al Caos di dominare.

o0)O(0o La Fenice o0)O(0o

Sii forte,
Sii gentile,
Sii bellissima.

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