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Forum delle Sacerdotesse del gioco di ruolo Isola di Avalon

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)O( La Fiamma accresce la Luce, ma permette anche alle Ombre d'allungarsi )O(

Ultimo Aggiornamento: 09/05/2012 20:42
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Polvere di Stelle
09/05/2012 20:25
 
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Riposo Nivienne 1/1
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Riassunto: Link FM


Nivienne sosta sotto un melo dei Giardini Interni immersa nei propri pensieri e ristorando l'animo e la mente con un frutto antico, perchè provata dopo aver guarito Ser Trago. La raggiungerà Roseline ed insieme parleranno di Elysiane, ma anche di ciò che attende colei che fu chiamata dalle Ombre. Per seguire la Sorella ha lasciato il Tempio, la Dea, ma Le è mai appartenuta, Le aappartiene, o Le apparterrà ancora? Solo la Somma Stella potrà svelare l'Arcano.
La Stella del Meriggio attenderà che Roseline vada alla ricerca della Dama del Lago, per poi risprofondare nei propri pensieri sconnessi e nel cercato riposo della propria mente.


//Commento:
Giocata intensa. Da quanto non giocavo con Rosellina? [SM=g27836]
Mi è piaciuta un sacco [SM=g27823]

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NIVIENNE { Giardini Interni (Melo) } - { La Notte culla la Rossa Ancella fra le Tenebre, quelle stesse Ombre che la Fiamma cancella e proietta nello stesso istante. E' seduta sotto ad un melo, sotto ad un albero che può donarle foglie, gemme, fiori e frutti maturi contemporaneamente. E lei si bea di tutto questo, si bea del venticello tiepido che le sfiora i riccioli corvini danzando con essi in un'eterna ed antica danza. Si bea del profumo che la sovrasta, ma anche del Potere che sente fremere sotto di sé. Beltane sta arrivando. La terra brucia, arde e si prepara a raccogliere quel seme che ormai sta crescendo dentro di lei. E la Rossa Stella sente tutto questo, lo percepisce, si sente viva, tenta di trarne energia e vantaggio, che le Fiamme la custodiscano ancora ed ancora. Figlia Prediletta, qual è il tuo pensiero? Stanca, eppur mortale anima danzante. Anima passionale al sol pensiero che un melo ti possa far ricongiungere a lui. Un melo, un pomeriggio, un Beltane di tredici lune addietro. Avverrà un nuovo incontro oltre i falò di Beltane? Il sangue sembrerebbe pulsarle e cantarle nelle vene al ricordo di quel tocco simile a lava incandescente sulla propria pelle. Labbra piene e scarlatte che s'aprono, mentre andrebbe a ristorar la propria mente addentando un antico frutto. }

ROSELINE { Giardini Interni}{ E' un'ombra tra le ombre. E' una fiera selvatica che si aggira nella notte. E' uno spirito che scivola assieme a tutti gli altri, sfiorando con i piedi sclazi l'erba morbida che ricopre il terreno. I capelli biondo chiaro, più lunghi che mai, s'arricciano in boccoli disordinati fino ai fianchi. Tra quei fili d'argento e ora si intrecciano ora foglie, ora fiori, steli d'erba. Un abito nero, ma non quello sacerdotale, le cinge le membra sottili e smagrite. Gli occhi azzurri vagano tutt'attorno, stringendosi cercando di discernere le figure nelle tenebre. E' diversa. Non è la fanciullina che giunse anni ed anni or sono al tempio, chiedendo il perdono della Dea, per poi implorarla di accoglierla tra le sue figlie. E, a dirla tutta, non è nemmeno la giovane che Rhiannon scelse sul Tor, tempo addietro. Il viaggio che l'ha condotta lontana da Avalon l'ha consacrata come donna, ma dov'è ora la sacerdotessa? A guardarla in viso, quel viso chiaro come luna o neve, la si direbbe pensierosa, abbandonata in elucubrazioni che non contemplano ciò che la circonda. Qualcosa sembra tuttavia riportarla velocemente alla realtà. Un respiro, e forse una scintilla rossa nel buio dei giardini. Silenziosamente, dunque, tenta di avvicinarsi, confondendosi forse con la vegetazione attorno }

NIVIENNE { Giardini Interni (Melo) } - { L'abito scarlatto le cinge le membra e la lunga gonna ricopre in parte l'erba accanto a sé. Come la corolla d'un fiore. Un fiore che emana un'essenza dolciastra, invitante, eppur un fiore che può trarre in inganno quasi quanto una pianta carnivora, oppure simile alla Digitale. Lenitiva, ma letale se assunta in dosi massiccia. Questo è lei. Ogni sfaccettatura del volto di Cerridwen, ed il suo carattere s'è plasmato negli anni ruotando attorno alle Sue Fiamme. Cerchio sempiterno. Pensieri che si incontrano e si scontrano. Che vorrebbero andare da una parte, quella ligia al dovere, le battaglie che le circondano, le perdite di quelle Sorelle che ha visto sciogliersi negli anni. La più difficile da dimenticare: Mistral. Eppur attorno a lei ruotano tutte le altre ognuna con il proprio riverbero. L'ultima Sihné. Prima di lei Inish, non una Sorella, ma simile ad una Figlia. Ed Arshal, sa che presto dovrà parlar con lei. Il suo lato protettivo vorrebbe avere la meglio, ma inutilmente. E' la notte che precede Beltane e nel suo Sangue scorrono le Fiamme della Passione. Lui il suo unico pensiero. Pensa addentando un altro pezzetto di quel frutto eterno. Un rumore, un sospiro, un'ombra. Curiosità, mentre gli occhi si ridurrebbero a due fessure quasi a ricercar fra le tenebre. Fili dorati, ma che sembrerebbero argentei, si muovono al tocco del vento. Hagall? No, l'avrebbe percepita. Attende che le si avvicini. Non s'alzerebbe, ancora provata dall'aver guarito l'ex draconico. }

ROSELINE {Giardini Interni}{ Si muove, ma in quelle ombre è come se non fosse tangibile. Tiene gli occhi stretti come la Stella del Tempio, e forse i raggi lunari colpiranno quelle iridi azzurre facendole brillare come fanno gli occhi dei gatti. Avanza ancora la normanna, ora incurante del fruscio che le foglie e l'erbe producono al suo passo. Cammina con quel suo passo solito, altero, elegante, eppure c'è una sinuosità nuova nel suo avanzare, propria degli animali. Per un mese ha vissuto al limitare della Baia, in quel boschetto fitto, prima di avere il coraggio di farsi traghettare sull'isola. Da settimane attende immersa in questa flora, senza aver neppure visitato la propria stanza. I soli luoghi che sembra occupare all'interno del tempio sono questi e gli altri giardini, assieme alla Nicchia dell'Oscura, sempre silenziosa e sfuggente, tenendosi lontana dai fedeli e dai postulanti. Ed infine, quando la distanza si è ben ridotta, potrà forse riconoscere la prediletta di Cerridwen } Nivienne { un soffio, il suo, che sfugge alle labbra livide. China il capo e resta ferma, ritta come un fuso dinanzi alla Rossa vestale. Non una parola che sia di troppo, nè un gesto invadente. }

NIVIENNE { Giardini Interni (Melo) } - { Permarrebbe immobile la Fenice, tranquilla senza erigere nessuno di quei muri come è solita fare. No, questa sera non è la Guerriera pronta a difendersi ed a difendere. O almeno il sangue le fluisce nelle vene come linfa vitale in maniera più lenta, delicata, armoniosa. I Giardini Interni non sono accessibili a tutti e se fosse stato qualcuno di cui non potersi fidare la Sua Stella glielo avrebbe fatto percepire. Il petto s'alzerebbe ed abbasserebbe lentamente, movimento quasi impercettibile, come quello del rubino incastonato nel pendente a forma di stella sopra la stoffa scarlatta. Lo sguardo è curioso, attento. Ancora passi, ancora foglie e ramoscelli spezzati. Una figura ammantata del color della notte che si avvicina a lei. E sguardo che diverrebbe sempre più comprensivo ad ogni sfaccettatura che la luna le permetterebbe di farle vedere. Voce che le giunge trasportata dal vento, quasi incolore. Senza la Tenebra non potrebbe esistere la Luce. E la Fiamma? Un sorriso le si dipingerebbe sul volto. } Roseline, mia cara. { Il tono della Rossa Stella sarebbe differente. Caloroso, ardente, un abbraccio di madre lieta di veder ritornar la propria figlia. } Sei tornata. { Finalmente, o forse no. E' tornata sola. Ma lei cos'ha fatto nel frattempo? Decisioni diverse per sorelle differenti. La mano libera andrebbe a ricercar un'altra mela appoggiata sulla veste e porgergliela. Senza dirle o chiederle nulla. Un invito. A lei sedersi ed accettarlo. La Fenice accoglierà tutto ciò che la Dea vorrà donarle in questa notte. }

ROSELINE { Giardini Interni }{ Non c'è sorriso sulle sue labbra, eppure c'è un barlume negli occhi chiari, che potrebbe essere forse inteso come contentezza. Si avvicina ancora, accogliendo quelle parole e quel sorriso come balsamo per il suo animo. } Si, sono tornata { Si limita a confermare le sue parole, indagando la sua figura con uno sguardo } Devi essere felice, Stella del Meriggio. Domani il Fuoco della Tua Signora splenderà come non mai { Già. Perchè se la memoria non la inganna, domani sarà il giorno di Beltane. Ancora qualche passo verso di lei, poi tende la mano destra, pallida e dalle dita affusolate, lunghissime. Farebbe quindi per afferrare il frutto, portandolo poi alla bocca. La buccia scarlatta verrebbe contatto con le labbra livide, serrate. Poi la bocca si schiude, e coi denti stacca un grande pezzo. Lo mastica lentamente, eppure sembra visibilmente affamata. Al contempo cerca di sedersi, abbandonandosi con malagrazia in terra, dinanzi alla figlia prediletta della Guerriera. Ancora mastica, e poi deglutisce. La guarda, la studia e poi qualcosa rotola via fuori dalle labbra. Sono parole spezzate, inframmezzate da continue sospensioni e sospiri } Io.. Io ho fallito Nivienne. Non sono... Riuscita. Io ho fallito { tiene la testa bassa, lo sguardo coperto dalle palpebre chiare, le ciglia d'oro a gettar ombre sugli zigomi. E tace. Non aggiunge niente. Probabilmente la mediterranea capirà senza indugia a cosa lei si riferisce. Il frutto le resta nella mano destra ma a dispetto della fame che provare qualche secondo prima, ora sembra essersi chiuso lo stomaco }

NIVIENNE { Giardini Interni (Melo) } - { Un'increspatura, un sorriso leggero. Sangue anche sul suo volto in quelle due linee piene. Sapeva che era tornata, così come ha saputo della partenza di Inish. Poche parole vergate da una Magistra che dovrà tentare di rinascere dalle Sue Ceneri. Non é forse una delle Figlie della Signora del Cerchio? La Ruota s'è palesata dinanzi a lei, spetterà a lei ricoprirsi di piume ardenti e sfolgoranti. Annuirebbe leggermente a quelle prime parole, ma non togliendole gli occhi di dosso. Riflessa in quel ghiaccio. } Lo sono. { Poche parole, mentre l'animo le trabocca di ogni più intima sensazione. Tutto si incontra e si scontra. Lava che la travolge. } S'accrescerà, arderà e brucerà come non mai. { Le dita rosee lascerebbero andare il frutto fra le mani nivee dell'altra. Mentre lo sguardo smeraldino ne scruterebbe ogni singolo movimento. Attenderebbe che s'abbandoni. Simile ad Hagall, ma così diversa. Quella figura prima delicata e curata s'è lasciata trasportare e trasformare dal sentimento, dalla perdita. } No. Non hai fallito Roseline. { Riccioli corvini che si muoverebbero attorno a lei. Un cenno di dissenso. } Potrei dirti che abbiamo fallito tutte. Ma non è nemmeno così. { Un sospiro, prima di replicare. } Ognuna di noi fa delle scelte. Elysiane ha fatto la sua. { Pronuncia quel nome con delicatezza, il ricordo di una Figlia perduta. } E dinanzi ad una scelta altrui non possiamo nulla. Fors'anche l'avessi trovata saresti tornata senza di lei. { E' quasi certa delle parole che pronuncia. } E tu? Cosa deciderai di fare? { Una mano s'alzerebbe, lasciando che le dita affusolate vadano a toglierle alcune foglie dai capelli color dell'oro. Gesti che non compie quasi mai, eppur in questa notte non è soltanto Giusta, ma è anche Madre. }

ROSELINE {Giardini Interni }{ Accoglie le sue parole, le serba nel cuore, le mette da parte. Un sorriso amaro le sconvolge il viso prima piatto, privo di espressione alcuna. Gli angoli della bocca sottile si sollevano, ma più che un sorriso quella sembra una vera e propria smorfia di dolore } non ho fallito? Ah! { Una risata inquietante si libra nell'aria. Secca, priva di gioia alcuna. Fredda come il ghiaccio delle sue terre } Non dire che non è colpa mia, Nivienne. Ho lasciato il Tempio. Sono partita. Ho abbandonato non solo Avalon, ma tutte le terre del nord. Ho attraversato il mare, e poi le mie terre. Vengo dalla Normandia, lo sapevi? Lì era tutto ghiaccio e neve, e non mi apparteneva più. E non per l'esilio, non per quello. Quel gelo non mi appartiene più perchè il mio animo è consacrato al territorio dell'Estate, capisci? E non mi sono fermata lì, ma sono andata avanti. Ho attraversato la Gallia intera, e ho raggiunto la Penisola Italica. Elysiane era romana. L'ho cercata in lungo e in largo, ovunque. E sai come mi chiamavano? Strega. Non credevo che i seguaci del Cristo Bianco fossero davvero così assurdi. Poi, una notte, qualcosa è cambiato { si ferma un momento, umetta le labbra, sospira } Pregavo. Ero in un bosco e pregavo. Un gatto si è avvicinato a me, la più sola delle creature in quella terra straniera. Quell'animale mi ha sfiorata, mi ha poggiato la testa in grembo, e subito ho sentito un gelo immenso in me, e una voce nella mia mente. { Di nuovo si interrompe, la voce è come spezzata. } Sai cosa mi ha detto? { sorride di nuovo, amaramente } ''Torna a a casa Roseline. Torna a casa. Tu non puoi trovarla. Lei non è qui. Lei ha attraversato le nebbie. Tu non sei in grado di trovarla { quel sorriso orribile permane sulle labbra livide } Capisci? Ho attraversato mari e monti per cercarla, per raggiungerla, e sono arrivata lì dove lei non è mai arrivata. Non è buffo, Nivienne? Non lo è? { E di nuovo ride, ride in modo folle, lasciandosi togliere le foglie dai capelli, immobile, scossa solo nel petto in da quel riso immotivato e assurdo. E infine si esaurisce questa risata, dandole la possibilità di riprendere fiato e parlare ancora } Io non decido, mia Stella. Dovrà essere Lei, a prendere una decisione. Cosa posso fare io, se non attendere? { domanda, chiudendo con un sospiro il lungo discorso }

NIVIENNE { Giardini Interni (Melo) } - { E tutto scema. Un attimo, un secondo, un battito di ciglia. La voce cambia, la rabbia sembra far parte di quella creatura smagrita, più di quanto lo fosse fra le fila dell'oscura, provata. Tono secco ed amaro quello della normanna. Tono dolce e caldo quello della mediterranea. } Non è colpa tua. { Non sai quanto sono testarde le Figlie di Cerridwen Roseline? Non lo rammenti? E la Rossa Stella forse è la più caparbia in quell'arte. Lo stesso Valstaf le ha detto una volta: sembra che più siate testarde più Cerridwen vi richiami sé. Forse non aveva torto, dopotutto. } E' lei che ha deciso di andarsene. Così come hai fatto tu stessa. { Non importa il motivo. Questa volta le dita sui capelli dell'altra si fermano per alcuni attimi. } Pensi di aver fallito perchè non l'hai trovata o perchè hai lasciato Avalon? { Hai lasciato Lei? Anche tu hai abbandonato tutto questo. Eppur non lo dirà ad alta voce. Lascia che quel pensiero si faccia più intimo (//Imperturbabilità lv. 5). Ricorda la rabbia dell'abbandono. Ma quello di una Sorella è molto più facile da sopportare di quello della Dea. Lei ha fatto una scelta, l'ha provata sulla sua pelle quando partì e tornò. Un sospiro. } I seguaci del Cristo Bianco pensano di avere la verità fra le mani, ma non comprendono molte altre cose. Così additano tutto ciò che non riescono a spiegare, oppure lo immolano come miracolo. { Un altro cenno di diniego con la testa, poi si zittisce nuovamente, la ascolta. } No. Non è buffo. Ricordi quando arrivasti qui da Iniziata? Non ti mentimmo. La strada per servirLa sarebbe stata irta e piena di difficoltà. Ogni istante, ogni giorno della tua mortale esistenza. Niente scorciatoie, niente vie d'uscita. Un destino impervio. Questa non sarà l'unica delle prove che dovrai superare, ce ne saranno altre. Forse costellate da altre perdite. Ma tu non dovrai mai rinnegare ciò che sei. { Ed ora lo sguardo si fonderà nelle iridi azzurre dell'altra. } E tu cosa pensi di essere? { Vuole saperlo, ora. Lo vuole sapere la Guida, la Stella, la Giusta. } E non pensare ad Elysiane. Il suo ricordo dovrà donarti sorrisi. E se la Dea vorrà le Nebbie s'apriranno e lei ritornerà. { Ha provato quelle Nebbie lei stessa. E sa che solo una Sacerdotessa può uscirne indenne. O forse no. Non ha la Forza per arrabbiarsi la Rossa Ancella, e nemmeno quello per rimpiangere una Figlia perduta. Ma ha la Forza di accoglierne una nuova, se Ea vorrà. Una serata di parole lente, comprensive e ristoro. Domani sarà Beltane. }

ROSELINE {Giardini Interni}{ Il dolore che mesi prima le faceva bruciare la carne si è tramutato in rabbia sorda, che le batte in petto. Scuote la testa. Non concorda con la Stella, non può. Eppure ha pianto così tante lacrime, da non averne più. Il viso resta asciutto, gli occhi aridi. Non commenta le parole spese dalla mediterranea riguardo i figli di Cristo, seppur quel dire trovi in lei largo consenso. Si limita a tacere, e ad ascoltare. Solo dopo lunghi istanti di silenzio tornerà a parlarle, e lo farà con voce sottile, in un sussurro } Io ho visto il sale, il fuoco e la morte. Ho visto il suo volto perdersi di continuo. Ne ho visti altri allontanarsi. Ho teso le mani in continuazione, e non ho stretto mai niente di tangibile. Solo Ombre e Spiriti. E' questo il mio destino dunque? E' questa la mia maledizione, la mia croce, il mio pegno? Lo sosterrò volentieri, ma mi sia resa la delizia! Io voglio il Suo abbraccio Nivienne. Ed ogni volta che torna davanti a quella nicchia muta è come se perdessi Elysiane altre cento volte. Io sono Roseline dell'Inverno. La mia anima è di quest'Isola. Ma a quelli che chiedono il mio nome, cosa dovrò dire se Lei non mi chiama, se non mi stringe, se le Sue Ombre non mi reclamano più come una volta? Sono indegna perchè non sono riuscita a trovarla? Sono indegna perchè l'ho cercata lasciando il Tempio? Vorrei capirlo. { la voce, che prima era un mormorio appena, è andata mano mano crescendo, raggiungendo toni d'elevata e profonda disperazione }

NIVIENNE { Giardini Interni (Melo) } - { Hanno molto in comune, erano Sorelle. L'unica diversità fra loro la Stella che le aveva reclamate. Un sospiro stanco quello che le uscirebbe dalle labbra morbide e scarlatte. Un sospiro di resa, ma non verso il suo ideale, verso sé stessa. Verso quei muri che erige sempre, ma che questa volta ha deciso di non costruire e forse anche l'ultimo mattone cadrà. } So quello che provi Roseline. Ho perso Madri, { Quella naturale e la sua Mistral } ma anche Sorelle. Più di quante tu possa averne conosciute. { Un altro sospiro stanco. } E solo una di esse è stata accompagnata da noi oltre i cancelli dell'Oscura. Le altre sono perdute. Vive, morte, perdute. Ho provato la rabbia accecante dell'abbandono, le Ombre della disperazione e le lacrime della rinascita. Le Sue Fiamme mi hanno sempre cullata. { Ora le dita si sposterebbero andando a spostarle alcune ciocche dalla fronte. } Ho lasciato il Tempio e vi sono tornata attanagliata dalla paura che Lei non mi volesse più. E solo tu puoi sapere l'angoscia che ho provato. { La mano si sposterebbe sul ventre, andando a stringerne la stoffa. } Così come ho attraversato le Nebbie noncurante di cosa mi potesse accadere per riprendermi ciò che reputavo mio, forse sbagliandomi. { Non può volere ciò che non le appartiene. O forse no. } Roseline dell'Inverno, questo é ciò che sei. E ciò che sarai se Lei ancora lo vorrà. { Lo sguardo è grave, sanno entrambe che il Suo Giudizio è inderogabile. } Tutto ciò che io posso donarti é la Forza per chinarti al Suo cospetto. { E così facendo si avvicinerebbe a lei donandole un bacio su quella stella di cui non si definiscono più bene i contorni. Un grigio innaturale, slavato. Ecco tutto ciò che può donarti Nivienne dell'Estate la notte prima di Beltane. } Vai ora, Eiluned ti aspetta. { Un tacito invito, forse è il tempo per veder crescere dei frutti. La Fiamma accresce la Luce, ma permette anche alle Ombre d'allungarsi. Così è divenuta Eiluned. Anche lei vorrebbe incontrarla, così come Callista. Ma non questa notte. Rimarrà ancora lì dopo che l’altra se ne sarà andata. Per quella mente che ha bisogno di riposo. Presto le Fiamme ingloberanno ogni cosa. }

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[Modificato da Nivienne 09/05/2012 20:42]


o0)O(0o Nivienne dell'Estate o0)O(0o
Pura Estasi di Fuoco e Fiamme
Polvere di Stelle

Figlia di Cerridwen








Brucia, difendi, attacca.
Lei così ha deciso.
Sarai la Guerriera che incute timore,
la Madre che protegge ogni Suo figlio,
la Giusta che mai permetterà al Caos di dominare.

o0)O(0o La Fenice o0)O(0o

Sii forte,
Sii gentile,
Sii bellissima.

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