Forum delle Sacerdotesse del gioco di ruolo Isola di Avalon

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)O( E' Beltane. E Cerridwen Rifulge! )O(

Ultimo Aggiornamento: 19/05/2012 14:38
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Luna Nera
06/05/2012 23:47
 
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Preparazione dell'Altare + Rito sul Tor

RIASSUNTO:
Arshal, Callista, Samarah e Aogàn salgono fino al Tor per addobbare l'altare e preparare le coroncine e la pira necessari per la festività del giorno successivo, Beltane. Differenti stati d'animo e differenti modalità di prepararsi alla festa di Cerridwen, per le tre figlie del Tempio; la nera Sapiente e l'iniziata, con il prode inserviente, lasciano il sacro cerchio al termine delle preparazioni, mentre la rossa Magistra inizia a ballare. (N.d.riassuntore: Arshal balla da sola, anche troppo!)


ARSHAL [Sentiero] è Beltane, ancora una volta, ma quest'anno la Magistra del Meriggio s'accosta alla festività cara a Cerridwen con uno spirito differente. Sente la ruota che gira, il potere della Madre pronto a benedire la Sua terra...sente il corpo reagire a quel potere con maggior vigore, come se ne fosse rafforzato...sente la passione risorgere in lei...ma allo stesso tempo i ricordi non le lasciano tregua. I fuochi di Beltane, la musica dei tamburi che batte allo stesso ritmo del cuore, il suono dei campanelli che gioisce, la rossa immagine della Dea, il Re Cervo...Tutto è visibile sul volto di Arshal, l'inquietudine costante, ma anche la gioia e la determinazione. La festa che vanno a preparare non lascia spazio per il gelo che maschera le passioni. Avanza assieme alle suo sorelle, senza osservarle, ma percependo chiaramente la loro presenza, i loro passi, i loro respiri. Porta una cesta di vimini, abbastanza larga e pesante da dover essere sorretta da entrambe le mani, e al suo interno sono stati sistemati diversi contenitori: vuote ciotole, barattoli di miele e bottiglie di vino e sidro.

CALLISTA {.Sentiero per il Tor.} . Beltane. Ha perfino un suono differente, quando viene mormorato a denti stretti dalla nera Sapiente, avvolta nel lungo abito dello stesso colore della notte senza che su quella stoffa venga ricordata la luce pallida e splendente della Luna. Forse la sua pelle potrebbe ricordarla, con quelle morbide ciocche d'oro che ricadono parzialmente sulle sue spalle, disperdendosi poi nella lunga treccia poggiata sul fianco sinistro, lo stesso sul quale un grande cesto è trattenuto nell'incavo dell'avambraccio. Sa perchè deve salire su quel sentiero, in questa notte, con le sue sorelle e Aogàn. Sa che il giorno successivo sarà la festa degli amanti, del fuoco, della passione. Eppure, tutto è distorto, quasi sbagliato. La Madre l'ha abbandonata e le fiamme non fanno più parte del suo sangue. Cos'ha da festeggiare, questa mezzelfa troppo esile e troppo brusca nei modi e nelle parole? Con la coda dell'occhio, la presenza della rossa Magistra diviene un punto scarlatto da seguire, distante solo qualche passo. Profumo di miele e rimbombo di ciotole indicano la strada da seguire ai campanellini che ella porta con sè, non celando a nessuno la sua presenza.

SAMARAH {Sentiero}Beltane, la festa del fuoco. Finalmente le ombre sono lasciate definitivamente al margine del mondo. In attesa che un nuovo Samhain squarci il velo, e l'oscura torni a allungare le sue dita spettrali sul mondo. ma ora, è il fuoco, purificatore, rinnovatore, fortificatore. Il trono di Cerridwen è adorno di broccati rosso sangue, e le sue vesti splendono della forza dell'astro nel suo massimo splendore. Calore, passione, energia. Questo è beltane, La festa del fuoco. irrompe anche nel gelido ghiaccio del nord, avvolgendo il cuore trasparente e affilato della figlia di Lhynna. istintivamente, va a Arshal lo sguardo. Non sarà lei a consacrare l'isola nella notte delle Nozze, non sarà suo il sangue che laverà le terre sommerse dall'ombra. Eppure la grotta attende anche quell'anno. Le antiche madri bruciano incensi, e piante aromatiche, la ruota che gira ne è colma, intorno ai falò, si ringrazia dlela fine del gelo, e si innalzano canti e danze alla regina della terra, perchè fecondi il grembo brullo facendolo stillare di doni. cammina eretta, insolitamente euforica, per una volta si sente colma di una forza che neppure lei immaginava di poter avere. Accanto a lei il servo del tempio, un nordico dal nome impronunciabile.. o che non ha capito. Tra le braccia chiuse al petto, l'iniziata regge i rami di betulla che serviranno per fare la pira che arderà durante il rito. La veste blu delle iniziate sfiora le caviglie candide dando un lieve fruscio. La capigliatura comincia a esser lunga anche se troppo ribelle ancora per dargli una parvenza di ordine. Eppure a vederla ora, la ragazzina che si rotolava di sotto ai pendii di grano è come persa, nei piedi scalzi la sua unica immagine. Il volto è serio, distese le pieghe delle labbra in una linea distesa. la notte è tranquilla.. presto sarà di nuovo giorno.

ARSHAL [Sentiero/Tor] gli occhi chiari osservano il Cerchio di Pietre a cui sono dirette, chiaramente illuminato dalla luce della luna. Il cuore batte più forte di quanto non sarebbe giustificabile dallo sforzo della salita. E' come un richiamo quello che sente, ma non ha suono, né alcuna forma, non su quell'Isola dove la primavera sembra regnare eterna...qui è più difficile percepire il tempo che scorre, eppure tutto avviene come in ogni altro luogo. I piedi scalzi s'affrettano appena, è un cambiamento quasi impercettibile e certo l'andatura non rompe nella corsa, ma mostra una certa impazienza, un'eccitazione difficile da celare. I lunghi capelli scuri oscillano nell'aria della notte, spinti dal vento e dai movimenti della Magistra stessa, completamente liberi. Giunta davanti alle prime pietre, Arshal ferma il proprio passo ed attende, prima d'entrare nel Cerchio, quasi dovesse prendere fiato prima di tuffarsi nelle acque del lago.

CALLISTA {.Sentiero -> Tor.} . Si allungano i piedi scalzi sul sentiero, superano i filari di alberi di melo con i loro fiori profumati, fino a raggiungere la sommità del colle, arrestando il proprio passo parallelemente a quello di Arshal, lasciando che i campanellini mescolati ai fiori, all'interno del cesto, tintinnino per un'ultima volta { Cosa senti, Arshal? } La domanda sarebbe completa solamente aggiugendo le parole ''a differenza dello scorso Beltane'', ma la mezzelfa non vuole sbilanciarsi oltre, non volendo spezzare con troppo vigore l'aura magica che sicuramente la Magistra riesce ad avvertire, nella notte che precede Beltane. Se la ricorda bene, come Cacciatrice. Solo una domanda, tracciata peraltro senza quella nota stonata che spesso caratterizza la voce della Sapiente, dura come la terra che calpestano, eppur mai come fu quando l'Isola intera le parlava, da Sua Signora dipinta da ogni tonalità. Ha ripreso il nero e quella è stata la Sua scelta, seppur accettata con qualche difficoltà e con l'abito che ora abbonda sui fianchi e sul petto. Si volta, prima di continuare verso l'altare di pietra, sfiorando lo sguardo dell'Iniziata, la sua stella incolore, i suoi compiti. Ma perchè è salita fin qui, a festeggiare una festa che non è sua, che non appartiene nè agli spiriti e nemmeno alle tenebre?

SAMARAH {Sentiero/tor} la testa bionda si volge a guardare la magistra. Sapendo quel che ha passato non deve esser facile per arshal rivivere quei momenti, ma ha sempre visto la nordica come una sorta di granito infuocato, e la chiacchierata al tor gliel'ha rimostrata anche dietro la debolezza. -il dolore è la spada dei deboli- diceva spesso Niamh.. a volte meglio affrontarlo di petto ,cadere e se necessario ferirsi. per poi prender le forze e rialzarsi definitivamente, magari con una cicatrice in più, ma almeno vivi e con un esperienza a fortificare la corazza. il lento distruggersi di cui lei è maestra, è molto più dannoso.. Torna a guardare la via. Il tor gia si profila davanti a se. Il fuoco, che arde, gia lo vede nella sua mente, e le sagome che danzano attorno per propiziarsi, il raccolto, l'amore, il lavoro o la vita in se.. movimenti frementi, ebbri di nettari che stregano la mente, il corpo, il cuore e l'anima. L'energia che anima la terra, la può quasi sentire in un formicolio alle mani, in un silenzioso e invisibile tremore che dall'erba fresca che gli sfiora le caviglie, va dritto ove deve. A rincuorare nel profondo. batte lieve le palperbe cercando di identificare in alto il tor. Ama quel luogo, lo ha sempre amato. e ora tornera a ardere delle fiamme della Giusta.

ARSHAL [Tor] sente la voce della Sapiente risuonare vicino a lei, uguale, eppure differente da com'era fino a poco tempo prima. Risponde, senza voltarsi e senza che il tono della sua voce suoni molto alto, quasi mormorando ''Il fuoco che brucia.'' poche parole e non sa come le sue sorelle potranno interpretare l'immagine che è sfuggita dalle sue labbra. Il fuoco è l'elemento caro a Cerridwen e in esso ha sempre visto il calore che dona nuova vita, ma ora conosce la cenere che viene in seguito, ora conosce un altro significato di Beltane, più profondo e terribile, forse. Anche lei avanza ed i piedi scalzi si muovono con maggiore cautela, ora, anche se sul volto ambrato non c'è spazio per l'indecisione. Avanza verso il centro del Cerchio, verso l'Altare che sarà il perno del rito che, presto, s'andrà a compiere e già la mano sinistra lascia il cesto, mentre la destra continua a da sola a sorreggerne il peso, e cerca al suo interno la prima ciotola.

CALLISTA {.Tor.} . Oh, sì. Se lo ricorda, quello che vuol dire. Non una sola volta il suo corpo è divenuto la bambola preferita da Cerridwen e dalle sue fiamme, non una volta sola l'ha richiamata a sè, con quella forza e quella passione che la identificano. Avanza con le sorelle e con l'inserviente del Tempio tra quelle pietre antiche e sagge, che hanno visto ed udito talmente tanto da non riuscire nemmeno a ripeterlo. Ricorda le visioni, il caldo soffocante, l'ira, l'amore, la severità e gli abbracci. Cosa ne rimarrà, di tutto questo? Solo il ghiaccio, il freddo, gli spiriti e la dura espressione del suo volto, che più non conosce la tenerezza e la dolcezza. Si abitueranno, pensa la sua parte arrogante. Non è stata sua, la scelta. Il braccio sinistro scivola delicatamente verso il basso, lasciando che sia la mano opposta a far da sostegno per quel peso composto da rami di pino, margherite e fiori dai colori dorati e rossi. Guardarli non le fa alcun effetto, eppure le è impossibile dimenticare tutte le lezioni da iniziata che ha ascoltato e tutte le parole che ha regalato a chi ha seguito la sua strada.

SAMARAH {tor}Avanza l'iniziata andando ora a percorrer i metrio che la separano dal colle vero e proprio, lo sguardo spazia vagando tra i dolmen che si stagliano nella notte come sentinelle silenziose. guardiani custodi dei misteri di avalon. I piedi sfiorano l'erba fredda della cima del colle che si spalanca di fronte a lei allargando lo sguardo come se l'abbracciasse. Avanza decisa verso il cerchio seguendo la magistra e la passata signora di avalon, che da poco ha inteso sia ora tornata all'oscura che la aveva presa. Le iridi celesti guardano la figura altera e sfuggente di callista, solo per un attimo, prima di tornare a guardare il colle. E' beltane, per quella notte gli spiriti saranno sopiti. é il fuoco, il solo signore di quelle ore. E quelle fiamme uccidono le tenebre. Verrà anche il tempo per una nuova Notte, per adesso il giorno è più luminoso dell'abisso stellato che ora sovrasta il colle. Stringe i rami rinsaldando la presa per accertarsi che non si perdano. uno sguardo al servo del tempio, poi torna al colle e all'altare.

ARSHAL [Tor] la prima ciotola viene posata sulla superficie dell'altare, tra quelle ombre mutevoli che la notte porta con sé...ed alla prima ne seguono altre, finché nel cesto non resta che il miele e il vino. I gesti sono tranquilli, rapidi, sicuri, sono i movimenti di chi ha appreso bene cosa fare, di chi li conosce e li ha ripetuti più di una volta nella propria vita, rendendoli naturali come lo è respirare. Non dimentica ciò che la circonda, sa che ogni cosa è importante, sa che già quella preparazione è parte del rito stesso [Skill Ritualistica della Dea, liv 3] e sa che l'iniziata, al contrario, potrebbe avere ancora dubbi su ciò che le viene richiesto ''Samarah, la pira andrà preparata accanto all'altare. Aogàn vi potrà aiutare, ma è bene che siate voi a posare legni e a dare la forma.'' non esiste una regola che lo imponga, ma alla Magistra sembra la cosa più naturale, che sia chi è stata chiamata dalla Trina come sua figlia ad occuparsi effettivamente di quei preparativi.

CALLISTA {.Tor.} . Le sue orecchie sono lì, nel centro di quel cerchio creato chissà quante primavere fa, con quelle dita possenti che vanno a ricordare a tutti loro che l'eternità è cosa di ben poco conto per chi poggia i propri piedi sulla terra. E' la sua mente che se ne va, superando ostacoli e catene, perdendosi nelle nenie di spettri e spiriti che mai l'abbandonano - e mai l'hanno fatto, quale strana compagnia fedele - ma sempre pronta a rispondere alle richieste di una Dea che l'ha scelta, in varie forme, rendendo giustizia ad un equilibrio sempre perfetto. Le sue rami raccolgono alcuni rametti di betulla, dalla corteccia bianca, e alcune rose bianche, candide come ella ricorda d'aver portato con sè Arianrhod, la primavera e tutta la dolcezza che una mezzelfa come lei poteva contenere nel suo cuore. Nastri rossi e campanelli andranno a chiudere quella coroncina, con gesti abili ed eleganti per le due composizioni che vanno a crearsi tra le sue dita, senza alcun bisogno di chiarimenti, senza impegnare troppo la mente, l'anima ed il cuore, forse del tutto perduto. [//ritualistica della Dea liv.4]

SAMARAH {tor} Arrivata al cerchio la nordica si ferma, prendendo qualche attimo , respira profondamente come se volesse bere l'aria fresca e stellata del tor, come acqua fresca. un po per riprendersi dalla salita, un pò per gustarsi al massimo come sempre i rari momenti in cui le ancelle la distolgono dai suoi doveri pratici per immetterla nel nell'arcano mondo delle sacerdotesse, Anche il pensiero che la dea non ha ancor deciso di lei, è accantonato quella notte. Volgendosi di 3/4 andrebbe a guardare arshal in un lieve battito di ciglia . non si muove la piega delle labbra, nessun sorriso, come nella passeggiata precedente.ora è l'iniziata, non la donna ne la nordica ( sangue freddo +2) quindi annuisce solo lievemente alla richiesta di arshal, e tornerebbe col capo appena verso il servo del tempio. {Potete posare la legna a terra per favore? ci penserò io a metterla}. Aspetta che l'uomo abbia fatto quel che ha chiesto poi cominciando dalla sua che ha in mano andrebbe a posare accanto all'altare la sua pira di legna andando a sistemarla di modo da che faccia un gradino di legno. Quindi tornerebbe indietro a prendere con gesti lenti e sicuri un altro fascio di rami di betulla per poi sistemarlo sull'altro perchè possa prender verso l'alto la forma giusta per poter prender fuoco facilmente. qualche tempo e quella legna arderà del sacro sangue di cerridwen. basta questo per alimentare la sua energia. E continuerà di buona lena fino a che tutti i rami non saranno ben posizionati. ( conoscenze naturali+2/ conoscenze religiose +1). Per poi tornar a congiunger in grembo le mani or guardandio arshal or callista attendendo che abbian altro da chieder e osservando il loro fare, come volesse mettersi a mente quei gesti e farli suoi.

ARSHAL [Tor] osserva per un istante i gesti di Samarah, poi torna ai propri, anche se la mano sinistra non ha mai smesso del tutto di muoversi e già ha estratto una bottiglia dal cesto, che ora viene posato a terra. Le ginocchia si piegano e nuovamente i distendono, mentre le mani tolgono il tappo e vanno a versare il liquido contenuto in alcune delle ciotole disposte. Uno, due, tre, quattro... sono gesti ripetitivi i suoi, che non s'interrompono, nemmeno quando sente i movimenti dell'iniziata fermarsi e torna a rivolgerle la parola ''Nel cesto c'è una bottiglia con del vino speziato, versatela in alcune ciotole, Samarah, se avete terminato.'' e gli occhi non si scostano dall'altare, se non quando le ginocchia tornano a piegarsi perché l'ancella del Meriggio possa estrarre qualcos'altro dal cesto. [Skill Ritualistica della Dea, liv. 3]

CALLISTA {.Altare Tor.} . Il cesto è posato direttamente sulla terra fresca della notte ed è da lì che la nera Sapiente raccoglie ogni ingrediente per realizzare le coroncine che andranno indossate da ogni Sacerdotessa la notte di Beltane. E' una mezzelfa, agile quanto basta e allenata, eppure, con lentezza, il suo corpo scivola verso il basso, pur continuando ad intrecciare i rametti di legno con qualche fiore e qualche nastro. Movimenti del tutto naturali, fluidi, che portano con sè quel germoglio sbocciato, formato dalle oscure pieghe della sua gonna e dalla punta candida dei piedi minuti, ora che appaiono, come il primo segno che quel bocciolo stia marcendo. Le rose bianche lasciano il posto a quelle rosse come il fuoco ed il sangue, nel momento in cui la sua voce si unisce alla richiesta della Magistra, chiamando a sè quell'iniziata ancora priva di un qualsiasi colore, incerta del proprio destino. Ma d'altronde, chi di loro sa cosa troverà sulla loro strada il giorno dopo? { Ci sono delle coroncine da finire, Samarah } La nordica comprenderà immediatamente che qualcosa di veramente importante è cambiato in Callista dal loro ultimo incontro, quando le rune erano il fulcro della notte. Il tono della voce, il suo non voltarsi, non alzare gli occhi per cercarla. Come se nemmeno esistesse.

SAMARAH {tor} Non passa molto, il tempo di un respiro e gia la voce della magistra la richiama all'ordine. {Subito}direbbe a tono basso e fermo , per poi andar ad accostarsi all'altare, e a cercar con lo sguardo la bottiglia di vino spezziato indicata da arshal. E presa cerca di aprirla prima di andar a versarne il contenuto in alcune delle ciotole per poi riporla vuota nel cesto. le mani rilasciano appena la presa sul vetro e la voce della sapiente riecheggia, il grido della morte, l'acuto del dolore, il freddo delle tenebre. Non risponde samarah, l'animo ha gia accolto quell'aspetto della Triade, e nessun fremito inganna il petto che riman controllato al ritmo del respiro che lascia appena a un battito di ciglia, il compito di spazzar via dal viso , un rapido movimento della testa che guarda epr un attimo callista. tanto basta. Un altrettanto rapido annuire, e torna al suo lavoro..( sangue freddo +2) senza drammi. Una volta terminato andrà ad aiutare le sorelle a sistemare le pietanze e le altre ciotole che adornano l'altare imbandito per la festa. Nella sua notte, cerridwen è generosa, e dalla sua tavola stilla vino sopraffino e pane caldo a nutrire i suoi figli. Quando tutto sarà pronto, torneranno al tempio, nell'attesa che giunga il momento del rito. ci sono altri compiti che la attendono nell'interno del tempio, ma per ora, può godersi quel semplice preparare, il lato meno oneroso della vita del tempio, per quello feroce, è ancora lontano il suo. E' domani.

ARSHAL [Tor] Samarah compie i gesti che la Magistra e la Sapiente le hanno richiesto e Arshal alza appena lo sguardo dal proprio compito, quando si rialza dal cesto tenendo un barattolo di miele tra le mani, rivolgendole un lieve sorriso. Anche quel contenitore viene aperto ed inclinato, il miele è liquido, dorato e scivola dolcemente nelle ciotole sottostanti, sprigionando nell'aria il proprio profumo. Pochi movimenti ancora, poi il barattolo viene chiuso nuovamente, le ginocchia si piegano per l'ennesima volta e il cesto è nuovamente pieno, anche se di contenitori vuoti. Arshal torna ad alzarsi ed indietreggia di un passo, andando ad osservare ciò che le mani delle figlie della Trina hanno creato.

CALLISTA {.Altare Tor.} . Risuonano i campanellini tra le candide ed ossute dita della mezzelfa, come a volerle ricordare di rimanere su questa terra, su quest'Isola, almeno per un altro po', prima di vagare nel mondo dei ricordi ed in quello delle possibilità. La paura di mostrare quel volto che ha offerto a Samarah un attimo prima, un viso privo di ogni espressione, il viso della morte e dell'assenza. Del niente. Sono viole quelle che ora intreccia con la betulla, coroncine destinate a coloro che più delle altre sono sorelle, figlie nell'oscurità. Lascia che sia l'iniziata ad occuparsi delle rose rosse, scegliendo poi l'edera, bella e mortale proprio come lei. Solo per una volta, nel posare alcuni fiori e raccoglierne altri, i suoi occhi vanno a baciare i lineamenti della figlia di Cerridwen, dischiudendo le labbra come se fosse in procinto di chiederle qualcosa, eppure ancora timorosa nel violare la sua intimità. Non si sarebbe fatta scrupoli una volta, forse forte dell'ammirazione che le altre potevano avere in lei. Che sia solo la mente a sfiorare quel pensiero, serrando nuovamente le labbra tra di loro, chiudendole ermeticamente. Sembra che tutto sia pronto, perfetto per l'indomani. Ma è proprio la Sapiente ad arrendersi a quello che solamente nel chiudere l'ultima delle coroncine viene a galla. Lei non ci sarà, non festeggierà Beltane con le altre. Con nessun altro.

ARSHAL [Tor] rimane in silenzio, mentre ancora Callista e Samarah portano a termine la preparazione. Non può cogliere ciò che turba l'animo della Sapiente. Ha visto il cambiamento che è avvenuto in lei, come gli spiriti l'hanno nuovamente avvolta e come questo abbia operato sul su di lei, sia esternamente che internamente...ma non può comprendere di più, non in questa sera. La sua mente è altrove, divisa tra dolore e gioia. Cosa le ha portato Beltane in passato? Qualcuno vedrebbe solo il dolore di una madre che perde la figlia, ma qualcosa di buono ancora riesce a coglierlo: le ha fatto sperimentare una forza e una determinazione che non credeva d'avere, l'ha aiutata a comprendere meglio il volto che serve e quanto possa essere spietato. Quasi senza rendersene conto, inizia a battere le mani ed il ritmo vorrebbe essere simile a quello che i tamburi hanno suonato tempo prima, per un Re Cervo e una Cacciatrice diversi da quelli che presto varcheranno il Cerchio. La melodia s'alza, semplice e secca nel silenzio della notte ed i piedi della Magistra iniziano a muoversi, portandola a ruotare su sé stessa. Allo stesso tempo, Arshal inizia a spostarsi in circolo, seguendo il perimetro del Cerchio di Pietre, anche se più internamente...e da quella doppia rotazione i lunghi capelli, che appaiono neri sotto la luce della luna, sono sospinti in modo scomposto e sferzano spalle e volto in modo sempre più deciso, mano a mano che il ritmo sale. Non pensa, ora, la figlia della Guerriera, quasi per niente. E' la passione, quella che si prepara ad arrivare, per la mente non c'è spazio, non per chi accetta d'accoglierla, ancora una volta e nonostante tutto.

CALLISTA ritmico sussurro di ciotole, di latte e di vino, ma una musica ed una danza che sembrano prendere possesso del corpo di Arshal, passata Cacciatrice, passata amante e passata madre. Ecco quali erano le domande che la voce gracchiante della mezzelfa avrebbe voluto porle, bruciate con le fiamme, svanite con il vento, cancellate dai suoi passi sempre più armoniosi, così vicini alla festività da poterle confondere. Non ci saranno parole e nemmeno suoni. Solo il leggero fruscio del suo lungo abito nel rialzarsi da terra, solo il vento richiamato dalla sorella a scomporre i morbidi ricci, nei suoi passi lontano dall'altare, dal cerchio più interno ed infine da ogni traccia di quella spiritualità e potenza che non possono più appartenere a Callista, se non nei ricordi più forti, in quelli che mai nessuna mano potrà cancellare.

ARSHAL [Tor] e ora sente davvero il mutamento che ha coinvolto colei che è stata Somma Stella del Tempio e che ora appartiene soltanto all'Oscura. La sente allontanarsi e la vede, anche, tra i capelli che a tratti le impediscono la visuale, danzando davanti al suo volto e agli occhi verdi. Così distanti, sembrano essere in quel momento le due sacerdotesse, mentre Samarah è come una spettatrice, in attesa di sapere se uno di quei cammini sarà il suo destino. Non si ferma, non è ancora giunto il momento. le mani continuano a battere ritmicamente ed il corpo a seguire quella musica improvvisata. Cerca Callista, tramite quel filo che le unisce e che evidenzia quanto non siano del tutto distanti, quanto ancora siano una cosa sola, una faccia diversa di un insieme. Tramite quel legame vorrebbe sussurrare nella mente della sorella, con la sua voce calda e piena, ma senza che le labbra si schiudano. ''Riportate Samarah al Tempio, se per voi è ora d'andare. Per me non è ancora giunto il momento, ma non è sicuro che rimanga qui per tutta la notte.'' [Skill Telepatia, liv 3] Quello è l'ultimo attimo di lucidità, l'ultima concessione alla ragione, che si rivolge alla sicurezza di chi le è stato affidato nel momento in cui Cerridwen l'ha scelta...poi il ritmo sale ancora, la danza si fa più sfrenata e la stella sulla sua fronte s'illumina...la forza della Madre, il coraggio che solo le Sue fiamme possono donare...ora Arshal sa che quel potere è ancora con lei, sa d'essere in grado di controllare il dolore, di relegarlo in fondo al cuore e tramutarlo in passione, in forza, determinazione e nella danza sfrenata che cesserà solo quando le membra saranno troppo stanche per continuare a muoversi. [Skill Luce di Stella, liv 3]


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Luna Nera
Polvere di Stelle
19/05/2012 14:38
 
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[. RIASSUNTO by Selene.]


E' Beltane. Le Sacerdotesse della Dea Triplice - Nivienne, Nymeria, Mitrhil, Hagall, Krysliin, Arshal - raggiungono il Tor, precedentemente allestito, ove in attesa c'è una grande folla di fedeli, provvisti di offerte e tamburi, che accompagneranno con un ritmo incalzante il loro arrivo e ingresso all'interno del Sacro Cerchio. Il Re Cervo (PNG) attende in silenzio sulla soglia dei Menhir e osserverà, insieme ai fedeli -fra cui spicca la scura figura velata di Roseline-, il rituale compiersi e la Stella del Meriggio trasmutare nel Fuoco di Cerridwen. Ci saranno due visioni, una soltanto per Nivienne, l'altra invece verrà vista da tutte quante le Sacerdotesse. Verso la fine del rituale, le fiamme ch'avvolgono Nivienne si compatteranno attorno al suo corpo come un'armatura di fiamme solide, dopodichè esploderanno, espandendosi come una bolla fiammeggiante per tutta l'Isola delle Mele, mutando la natura nel Rosso della Festività. Infatti ogni pianta, anche solo erba o fusto morto, dell'Isola diverranno Scarlatte -un pò sfumate ma sempre sulle gradazioni forti del rosso - e tali permarranno per diversi giorni. Infine il Re Cervo raggiungerà la Vergine Cacciatrice, precedentemente preparata nel Rituale, prendendola in braccio e portandola nella Grotta ove le Nozze fra il Dio e la Dea verranno consumate, con passione e trasporto degno di Beltane.



o0)O(0o Nivienne dell'Estate o0)O(0o
Pura Estasi di Fuoco e Fiamme
Polvere di Stelle

Figlia di Cerridwen








Brucia, difendi, attacca.
Lei così ha deciso.
Sarai la Guerriera che incute timore,
la Madre che protegge ogni Suo figlio,
la Giusta che mai permetterà al Caos di dominare.

o0)O(0o La Fenice o0)O(0o

Sii forte,
Sii gentile,
Sii bellissima.

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