Forum delle Sacerdotesse del gioco di ruolo Isola di Avalon

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)O( Nevica! )O(

Ultimo Aggiornamento: 06/06/2016 22:33
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Luna Piena
Somma Stella
06/06/2016 22:31
 
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Elysiane, Inwe
Riassunto: La Reggente di Avalon e la Somma Stella si incontrano la sera dopo la dipartita di Nixi. Entrambe sono rattristate per l'accaduto, sebbene Inwe precisi che è contenta di veder brillare Elysiane quale nuova Somma Stella. La ventenne confida alla Mezzelfa di crede d'essere incinta e, con sua enorme sorpresa, ode l'altra Sacerdotessa di pensare altrettanto di sé. Le due si abbracciano emozionate mentre lungo la Navata Centrale iniziano a cadere dei fiocchi di neve, i quali si trasformano in dei cuoricini di ghiaccio una volta che toccano terra.


Commento: Una role molto dolce! [SM=g27836] Evviva le neomamme!

Link alla role: http://www.freeforumzone.com/d/11276292/-TEMPIO-O-Eclissi-O-OK-/discussione.aspx


ELYSIANE [ . Nicchia Cerridwen . ] Gli occhi sbarrati, le mani aggrappate al ventre di granito della raffigurazione di Cerridwen dinnanzi alla quale la ventenne è prostrata. Non indossa la tunica rossa che fino alle notti addietro aveva ospitato il suo corpo magro, poiché questa sera esso è celato da abiti alla maschia: un’ampia camicia bianca le copre il busto e le maniche sono arrotolate sin sopra ai gomiti mostrando i tatuaggi di serpenti alati che guizzano in una spirale dai polsi a metà degli avambracci; le gambe magre sono fasciate in calze di pelle marroni, strette in vita da una cintura di corda dalla quale pende l’athamé rituale. Al collo Elysiane reca il Medaglione del Drago, ricevuto dalla fu Somma Stella Nixi chiamata in seguito dalla Velata. Un sorriso fugace le increspa le labbra al solo pensiero di ciò che è successo la notte scorsa: mai avrebbe immaginato un futuro come quello per sua Sorella. Non avrebbe nemmeno immaginato di essere in ansia com’è questo mese per il suo ciclo mestruale terribilmente in ritardo. La treccia in cui ha raccolto i capelli castani sfuggiti dalla rasatura serpeggia fra le spalle quando la fanciulla acquista la postura eretta e le torce illuminano gli occhi cerchiati di scuro dal trucco e i lati del capo decorati con la pittura: difatti, a ridosso delle orecchie ha disegnato due corvi, volendo omaggiare gli Spiriti che sussurrano nei suoi padiglioni auricolari. [// s-media-cache-ak0.pinimg.com/736x/93/a2/c4/93a2c474e846feae55aee6af651e... ]Anche ora li ode sibilare nell’aere che la circonda, le loro voci si mescolano ai suoi pensieri amplificando le sue paure. ]

INWE [Mensa -> Sala centrale] E' già passata un'intera giornata. La Ruota – quella stessa Ruota che solo la sera prima ha portato via l'ennesima anima dal Tempio – ha fatto tingere le colonne di bianco, di rosso ed infine di nero. Come sempre. Come se nulla fosse accaduto. Come se nel cuore della Regina non si fosse fatta strada un'altra crepa, incrinandone ulteriormente la serenità già compromessa. Il dolore e la tensione si sono manifestate anche sul fisico della mezzosangue, che questa sera appare più pallida del solito ed indubbiamente provata: tiene lo sguardo fisso e vuoto sulle mani che ha intrecciato davanti a sé, poggiate sul pianale del tavolo a cui siede. Davanti ad esse sta un piatto con del pane e della frutta, di cui ha sbocconcellato appena qualche pezzetto. Le spalle sono rilassate e la schiena curva in avanti, così da scaricare il peso sugli avambracci quasi totalmente coperti dall'ormai lunghissima cortina di capelli scuri. Pare le sia mancata la forza perfino per pettinarsi, quest'oggi. Nascosto dalla chioma castana sta anche il Medaglione che pende nel vuoto, agganciato al collo sottile solo da una sottile catenella. L'abito è sciattato, il volto tirato e d'una tonalità ben lontana dal solito colorito sano e roseo. Quando si alza in piedi lo fa stancamente, più simile ad una vecchia che non ad una giovane donna nel fiore degli anni. Per la prima volta nella sua intera esistenza sente sulle spalle il peso del tempo che passa e della Ruota che gira. Ha bisogno di pregare, ed è quindi verso la Sala circolare che indirizza i piedi scalzi e silenziosi. Ha bisogno del Fuoco di Cerridwen per ritrovare la propria forza.

ELYSIANE [ . Nicchia Cerridwen . ] Facendo permanere i palmi delle mani a contatto col ventre della statua, silenziosamente la ventenne conta a fior di labbra i giorni che sono trascorsi dalla notte di Beltane e man mano che il conto le rivela l’entità del ritardo del suo ciclo mestruale, il volto sbianca. [ Oh Dea.. ] Geme aggrottando le sopracciglia ed accostandosi alla rappresentazione di Cerridwen quasi volesse gettarle le braccia al collo; tuttavia rimane immobile, postulante e con lo sguardo basso. Con un sospiro si discosta dalla statua, le spalle curvate dalla fatalità degli eventi che le ricade addosso come una doccia gelata. Si sente nuda e sola, priva di un qualsivoglia appiglio al quale aggrapparsi; gli Spiriti serpeggiano attorno al suo volto solcato dalle occhiaie: non ha dormito la notte scorsa, come avrebbe potuto? Tenta di scacciare il ricordo di Nixi che si getta nel banco di Nebbia e si concentra sulla calda luce in avvicinamento. °° Sorella mia! °° [ Telepatia liv. 6 ] Non le dice altro, sebbene brami dal desiderio di scacciare la solitudine. Ecco perché volta le spalle all’Abside della Guerriera, dirigendosi verso l’Altare e cercando con gli occhi chiari la sagoma di Inwe.

Nel momento in cui tutti i dubbi sfiorano la mente ed il cuore di Elysiane e lei toccherebbe la statua di Cerridwen qualcosa di straordinario accadrebbe in quella stanza. Prima ancora che Inwe giunga la donna sentirebbe un forte calore dentro di se provenire dalle mani, dal contatto con la statua, che la attraversa e si ferma al suo ventre. La sensazione durerà qualche secondo, durante il quale verrà completamente pervasa da un forte sentimento, l'amore. Amore pure ed incondizionato, un senso di protezione che avrà da Cerridwen e che lei stessa dovrà dare a qualcuno, a sua volta. Nella sua mente accadrà qualcosa di spettacolare, ed unico. Vedrà una piccola figura bianca come la neve, sfocata, della quale non si capisce sesso, o età. E poi, e poi, giungerà Inwe e tutto finirà, per il momento.

INWE [Navata centrale ] Si muove a passi piccoli e cauti, con una lentezza che per lei, abituata a percorrere le navate del Tempio a passo di marcia, è assolutamente inusuale e manifestazione palese di quanto sia provata. Lascia la mensa per la Sala centrale, ma non farebbe in tempo a raggiungere la Nicchia di Cerridwen che si ritroverebbe in presenza dell'inconfondibile luce proiettata dalla Dama del Lago. Istintivamente frena il passo, trattenendo il fiato per un istante: no, non è Nixi. Se ne è andata. Al suo posto c'è una luce diversa ed ugualmente splendente, dal fulgore senza pari. “Rispectae aveas, mia Stella” la saluta con voce bassa ma distintamente percepibile, accantonando la telepatia della quale l'altra si serve. Gli occhi chiari osservano la figura della Signora di Avalon con orgoglio ed affetto incondizionato, sebbene in essi sia chiaro il turbamento di cui non si è ancora liberata. Riprende a muoversi per raggiungerla, studiandone l'espressione. “Come stai?” le domanderebbe, allungando le mani verso la sorella per cercarne le sue e stringerle. Può immaginare che l'altra soffra della perdita di Nixi quanto lei, e che a tale sentimento si affianchi l'emozione che la che la responsabilità di essere prima figlia del Tempio comporta; quello che non sa è delle altre paure che affliggono la sorella, causate da una condizione nuova, meravigliosa e terrificante al tempo stesso.

ELYSIANE [ . Sala Circolare . ] Prima di abbandonare la Nicchia della Guerriera, discostando le mani dalla statua la Somma Stella avrebbe potuto percepire una sensazione di calore attraversarla completamente, riversandosi in lei come una colata lavica sino a trovare il suo termine nel ventre di Elysiane. Incredula, la Sacerdotessa ha allontanato i palmi dal granito cremisi con celerità, ritrovandosi a fissare la propria pancia piatta con aria confusa. Lentamente, le dita affusolate hanno raggiunto la superficie del ventre nascosta dalla bianca camicia e nel suo intimo la Romana s’è sentita pervasa d’amore, un sentimento caro alla Madre nella sua raffigurazione in stato interessante. Un desiderio impellente di affetto e protezione s’è avviluppato attorno all’imago dell’Ancella della Trina, conscia che tutto quel sentimento sarebbe stato da rivolgere verso qualcuno ancora ignoto. Ed ecco che il Velo si solleva nuovamente dinanzi alle iridi verdi di Elysiane, mostrandole una figura indistinta e minuta, certamente chiarissima quasi fosse stata forgiata con il ghiaccio. La bianca sagoma è subito scemata e le parole di Inwe hanno riempito l’oto della Mediterranea, la quale rivolge ora un sorriso bonario in direzione della Mezzelfa. [ Non lo so nemmeno io, ci credi? ] Ancora una volta il volto di Nixi compare nei suoi pensieri, proprio mentre ella si stringe nelle spalle, impotente [ Lei mi manca. Non posso ancora crederci di averla abbandonata io stessa nelle Nebbie! ] Già, chi avrebbe mai creduto che l’Eletta della Fanciulla sarebbe stata ghermita dagli artigli della Signora dei Corvi? Lentamente si dirige verso una panca, accasciandovisi con un sospiro. Lo sguardo abbraccia l’imago della Regina, alla quale è decisa a raccontare tutta la verità. [ Il mio ciclo mestruale non si è più presentato dopo Beltane. Io.. ] Il fiato in gola quasi le manca, il cuore galoppa impazzito nel suo petto. [ Io credo che la Dea mi abbia regalato un figlio, Inwe. ] Si tortura le labbra coi denti, incapace di trovar pace.

INWE [Navata centrale] Sul viso della mezzosangue si fa strada un sorriso cupo, di quelli che hanno in sé più razionale accettazione di quanta non se ne senta effettivamente. “Suppongo che dovremo chiamarla Nixi delle Ombre, quando... se tornerà.” Non c'è nulla da fare: la parte più istintiva ed illogica della Regina non può accettare che l'assenza della nordica possa essere definitiva, ed è la ragione a dover porre rimedio a ciò, portandola ad aggiustare il tiro. “Anche io sento già la sua mancanza” ammette, concedendosi un sospiro colmo di tristezza che non arriva a gonfiare la cassa toracica. “Era l'ultima Luce che potesse farsi tramite della Speranza della Vergine... ma ora se ne è andata fra le Nebbie, ed anche quel peso spetta a te.” E' palese come la mezzosangue sia combattuta fra l'orgoglio che prova per la sorella e la preoccupazione per l'enormità del peso che è stato poggiato sulle sue spalle di fanciulla. Eppure sa, sente che Elysiane sarà una guida straordinaria per le Ancelle della Trina – le basta guardarla per rendersene conto. Parla a voce bassa, quando lo fa, cercando gli occhi della consorella così da trasmetterle anche attraverso lo sguardo la propria vicinanza: “Per quello che può valere sappi che sono fiera di te, mia cara. So che la Trina ha scelto bene, nella Sua saggezza, e che saprai accompagnare tutte noi nel cammino che ci aspetta. Sarai una degna erede di chi ti ha preceduta”. Le rivolgerebbe un sorriso affettuoso, anche se stanco, prima di accompagnarla a sedersi. Di certo non si aspetta un fulmine a ciel sereno di questa portata. L'espressione che il il viso della Regina assume non appena l'altra rivela i propri sospetti è stupefatta: dimentica della stanchezza, della tristezza e della preoccupazione, nel cuore di Inwe si fa strada prepotentemente lo stupore e la gioia istintiva che una tale notizia le provoca. Le prenderebbe le mani, stringendole con enfasi. “Sei... sei sicura? Un figlio? Oh, Madre, un figlio!” balbetta, totalmente immemore della compitezza di cui si veste normalmente, mentre la mente si affanna nel calcolare i giorni passati dalla notte di Beltane. Istintivamente farebbe mente locale per fare i conti basandosi sul proprio ciclo di luna. Quando l'ha avuto l'ultima volta? “Oh, Elysiane, la Dea ti ha davvero benedetta!” L'abbraccerebbe, se l'altra acconsentisse, stringendola con dolcezza. “Quanto tempo è passato da Beltane?” chiederebbe poi, sciogliendo la prese, la mente ancora intenta a ricercare freneticamente un qualunque appiglio che possa darle indizi sull'ultima visita del sangue.


Buona notte e buon gioco!!! E sul Tempio, dentro la Navata Centrale, cadrebbe la neve, per 2 turni che si trasformerebbe cadendo sul pavimento nero in dei piccoli cristalli a forma di cuore... :*

ELYSIANE [ . Sala Circolare . ] Inwe si siede accanto a lei e forse è proprio grazie a questo che il battere frenetico del suo cuore si acquieta. Le iridi giacciono sul volto saggio della Mezzelfa e l’oto accarezza il suono pacato della sua voce, mentre il capo annuisce lentamente. Sì, si deve far carico anche di questo, deve assicurarsi che la luce della Vergine illumini sempre l’Isola Sacra. [ Noi non siamo sole, non dobbiamo mai scordarcelo! Ho avuto modo di interloquire con dei Druidi invitandoli io stessa al Tempio. Serviamo tutti la Dea, dobbiamo restare uniti ] Sono parte di un’unica Famiglia, legati dal volere divino. Le parole di Inwe la gratificano, la scaldano, la fanno sorridere. [ Spero di rendervi tutte orgogliose, Sorella mia! Lo spero davvero..] Le dita cercano il Medaglione al suo collo, quindi si stringono attorno ai palmi delle mani della Regina. Lo stupore e l’incredulità che albergano sul viso della sua interlocutrice danno specchio all’espressione di Elysiane. [Un mese, più o meno ]Il tempo scorre in fretta qui ad Avalon. Le sorprese non finiscono qui: difatti, della neve scende lenta lungo la navata, trasformandosi in cristalli che assomigliano a dei cuoricini. [ Hai visto? ]

INWE [Navata centrale] All'interno del Tempio, d'improvviso, nevica. Piccoli fiocchi volteggiano dal soffitto fino a terra, prendendo la forma di cuori una volta posatisi a terra. Uno spettacolo unico e incomprensibile, che però vede concentrato su di sé solo una piccola parte dell'attenzione di Inwe. Già, perché per quanto si sforzi di ricordare proprio non riesce a richiamare alla memoria il suo ultimo ciclo di luna. Il più recente non può essere distante nel tempo come lo ricorda, vero? Lancia un'occhiata distratta alla neve, rispondendo con tranquillità disarmante e sì, inappropriata, alla domanda della Somma. “Uhm, sì, sì. Nevica”. La verità è che la mente è presa da ben altri pensieri, pensieri che si materializzano con prepotenza non appena la voce della Romana si fa risentire. Si fa più pallida, quasi la neve l'abbia contagiata con il suo pallore. “Oh.”. Come ha fatto a non accorgersene? Come? Può dare la colpa ai mille pensieri e preoccupazioni che le riempiono la mente da qualche settimana a questa parte, ma non è possibile che abbia perso di vista così una cosa tanto importante. La memoria viaggia fino alla notte di Beltane, quella notte in cui lei – come ogni altra donna, del Tempio e non, che l'abbia festeggiato – ha conosciuto la Passione. Potrebbe davvero portare in grembo il figlio di un perfetto sconosciuto? Alza le dita, una dopo l'altra, contando a bassa voce. “Un mese”. Potrebbe aver semplicemente perso il conto dei giorni, oppure aver saltato una mensilità – capita, ha sentito dire. Eppure c'è qualcosa che le suggerisce che no, non è un caso che anche il suo sangue, come quello di Elysiane, non si sia ancora presentato. Non dice più nulla, per adesso, vittima della crescente consapevolezza di una possibile gravidanza.

ELYSIANE [ . Sala Circolare . ] Le iridi verdi sono incredule ed attratte da quel bislacco fenomeno atmosferico per persevera per almeno una decina di minuti: scivolando sul pavimento di marmo, effettivamente la neve assume la forma di tanti cuoricini di ghiaccio. La ventenne si alza e si avvicina alla Navata Centrale, chinandosi a raccogliere un po’ di quella sostanza bianca e girandosela fra pollice ed indice. [ Che strano..] Sussurra carezzandosi il mento con il palmo libero dalla neve. La sua attenzione, tuttavia, sciamerebbe da lì ed atterrerebbe sul volto preoccupato di Inwe; ella si mostra pensierosa e stranamente taciturna, motivo per il quale la Romana inarca un sopracciglio e si accosta nuovamente alla panca ove siede sua Sorella. [ Qualcosa non va? ] Le par strano che una creatura saggia come la Mezza si sia scordata la data di Beltane ed altrettanto curioso che codesta data sia significativa per la Reggente.

INWE [Navata centrale] La voce di Elysiane sembra riscuoterla da riflessioni all'altra sconosciute. La Magistra deglutisce, ruotando la testa per spostare lo sguardo sulla figura della fanciulla ora in piedi. Già immagina le forme della Dama del Lago nel corso di qualche settimana, il corpo magro della Guerriera ammorbidirsi perché ella possa divenire Madre. D'improvviso, senza che dall'esterno sia recepibile una precisa causa scatenante, sul volto della mezzosangue si fa strada un sorriso. È piccolo piccolo, quasi imbarazzato, ma nel giro di pochi secondi arriva ad invaderle il viso, illuminandole gli occhi e trovando sfogo in una risata di pura gioia. Ride di gusto, senza amarezza, preda di un sentimento raramente conosciuto in passato. [No, va tutto a meraviglia] riesce a pronunciare non appena il riso le concede una tregua, mentre porta l'indice ad asciugare la singola lacrima che le si è affacciata all'angolo dell'occhio. Respira a fondo, riprendendo fiato, il sorriso ancora ben visibile sul viso improvvisamente colorito. [Ma ho il sospetto che la Dea non desideri che il tuo bambino possa ritrovarsi senza compagni di gioco]. Lo confida con aria complice ed emozionata al tempo stesso, come manifestano gli occhi brillanti e la voce che inevitabilmente nasconde un lieve tremolio, nonostante la Regina si sforzi di controllarsi [//Imperturbabilità liv.3].

ELYSIANE [ . Sala Circolare . ] Lentamente prende posto accanto ad Inwe, ritornando a fissarla da vicino come prima che s’alzasse per studiare la neve. Quest’ultima ha smesso di scendere ed il manto bianco che ricopre la Navata è tutto ciò che rimane di quel fenomeno ancora inspiegabile. Eppure, le parole della Reggente levano dal volto della Guerriera ogni segno d’accigliamento, sopprimendolo in favore di un’espressione stupita e commossa. [ Davvero?? ] La sua voce è di una tonalità ben più acuta di quella che ha di solito e gli occhi verdi fremono d’emozione mentre le mani cercano le gemelle di sua Sorella. Istintivamente tenderebbe il suo corpo in avanti per abbracciarla e stringerla forte, ovviamente se Inwe la lasciasse fare. Quando si ritrarrebbe dalla presa, lo sguardo cadrebbe nuovamente sulla neve e gli angoli della bocca si curverebbero verso l’alto. [ Una cascata di purezza, che la Vergine ci abbia omaggiato? ] Ovviamente è solo una congettura, tuttavia un’idea più logica par non trovar fondamento all’interno del meccanismo dei suoi pensieri. Le sembra tutto così irreale: è divenuta Somma Stella, pori ha scoperto d’essere probabilmente madre ed ora apprende che non è la sola. Il suo sorriso si affievolisce quando il volti di Nixi attraversa la sua mente, portandola a chiedersi se anche lei non sia incinta: dopotutto, non c’è due senza tre. [ E se anche Nixi fosse..? ] Le parole le muoiono in gola, mentre sente arrivare le lacrime a bruciare l’interno dei suoi occhi; le ricaccia indietro e serra i pugni, cercando di riassumere il controllo delle sue emozioni. [ // Imperturbabilità liv. 6 , Volontà + 1 ]

INWE [Navata centrale] Annuisce prima di ricambiare l'abbraccio emozionato della Somma Stella con eguale emozione. Sorelle e più che sorelle, anche in questa avventura. Quando l'altra si stacca lei annuisce, sempre sorridendo: [ Non ne sono totalmente certa, ma so di non aver avuto il mio ciclo di luna questo mese. Non ci avevo fatto caso, con la Reggenza, il Torneo e gli ultimi avvenimenti...] sono stati tempi intensi per entrambe, decisamente. Segue lo sguardo di Elysiane, posando a propria volta gli occhi sul manto bianco che si è posato a terra. [ Un buon auspicio, magari. Dopotutto chi meglio di Arianrhod potrebbe farsi carico di due future madri, nel tempo che le separa dal parto?] commenta, incredula all'idea di poter essere davvero portatrice di vita. La domanda di Elysiane la distoglie da tali rosee fantasie di maternità, riportandola bruscamente alla realtà. Sul volto si dipinge un'espressione attonita, giacché il pensiero che Nixi possa essersi lanciata fra le Nebbie con un figlio in seno è perfino più terribile del saperla lontana in quei luoghi tanto misteriosi quanto pericolosi. Si volterebbe di nuovo verso la Dama del Lago, cercandone d'istinto la mano destra e serrandola in una morsa con le proprie. [Non può essere. Se ne sarebbe accorta prima di noi, lei che è stata Prediletta della Vergine così a lungo] pronuncia con convinzione ogni parola, puntando a persuadere la Somma Stella e sé stessa. Ma il pensiero che le cose possano non stare così non se ne va, tanto da portarla a formulare una richiesta nel giro di pochi momenti: [Non c'è modo di scoprirlo con certezza? Non possiamo contattarla, in qualche modo?]. Conosce la risposta, ma ha bisogno di sentirla pronunciare dalla sorella.

ELYSIANE [ . Sala Circolare . ] Anche Inwe è stata sottoposta a molto stress durante quest’ultimo periodo, eppure alla Somma Stella piace pensare di non dover affrontare quel percorso che a lei sembra ancora irreale tutto da sola. Gli occhi chiari cercherebbero la figura rassicurante della Vergine scolpita sapientemente nel marmo, là nella Nicchia ove splende sempre la luce del mattino. La ventenne sta prendendo coscienza del fatto che c’è anche quel Volto in lei ora, assieme ai sussurri degli Spiriti che le ricordano prepotentemente e costantemente la presenza di Rhiannon. Per ultimo, lo sguardo abbraccia la statua di granito rosso addolcita dal suo ventre pieno e la sua mente inizia a chiederci quanto ci vorrà per vedere il suo corpo reso tonico dai duri allenamenti divenire meno sodo a causa della gravidanza. Con un sospiro abbandonerebbe quell’idea per pensare nuovamente a Nixi, che in questo momento dev’esser già attorniata dalle Nebbie. Le labbra si serrano sino a divenire una linea orizzontale e poco spessa, mentre la mancina va a coprirsi gli occhi . [ Ho tentato di vederla.. ] Risponde con una punta di amarezza nella sua voce, sembra tremendamente stanca per avere solo vent’anni. [ Ma Lei non mi ha mostrato nulla. Lo sai , c’eri anche tu: Rhiannon vuole metterla alla prova, vuole che mediti lontano da tutto e da tutti. Lontano da noi ] Le piange il cuore nel saperla sola e forse in dolce attesa, costretta ad usare il suo athamé per recidere radici ed erbe e per uccidere animaletti con cui nutrirsi. Anche lei ha vissuto per molto tempo in quella condizione e deve ammettere che ciò ha rafforzato la sua tempra e l’ha aiutata ad intraprendere un complesso percorso di autoconsapevolezza.

INWE [Navata centrale > exit] La risposta temuta non si fa aspettare troppo. Le spalle della Magistra si sollevano in un profondo sospiro, gemello di quello che lascia il petto di Elysiane. [Non possiamo fare nulla, dunque. Nulla, se non pregare perché la Dea vegli su di lei.] commenta a voce bassa, gli occhi resi ombrosi dal pensiero della consorella lontana. Quando la Trina manifesta il proprio volere una Figlia del Tempio ha il dovere di accettarlo, non importa quanto dolore esso possa comportare. L'accettazione, però, è diversa dalla sottomissione cieca e priva di volontà. [La rivedremo, Elysiane. Ne sono certa – Rhiannon le permetterà di tornare, per quanto lunga possa essere la sua permanenza fra le Nebbie]. Le stringerebbe leggermente la mano nel dare voce ai propri desideri più profondi con determinazione, sperando, in cuor proprio, che essi corrispondano ai piani divini. Quindi si alzerebbe in piedi, improvvisamente insofferente alle pareti che si stagliano attorno a loro, sempre tenendo la mano della Dama del Lago. [Ho bisogno di una boccata d'aria, mia cara. Ti va di accompagnarmi?] proporrebbe con un sorriso d'incoraggiamento, giacché ha l'impressione che anche la consorella abbia bisogno di alleggerire i pensieri. Agirà di buon grado in base alla risposta di quest'ultima: qualora fosse negativa lascerebbe la presa e, salutatala, si allontanerebbe da sola verso i Giardini interni; viceversa, le dita sottili continuerebbero a trattenere quelle della giovane e forte Signora di Avalon, avviandosi con ella nella medesima direzione. Insieme, ancora una volta.

ELYSIANE [ . Sala Circolare > Exit . ] Stringe la mano della Reggente con la sua, carezzandone il dorso col pollice della mancina. Anche lei soffre per la lontananza di Nixi, eppure che cos’è il suo volere in confronto a quello della Dea? Per tutti questi anni L’ha servita ed ogni sacrificio fatto in Suo nome l’ha resa più coraggiosa; una moltitudine di ferite bruciano nel suo petto: la dipartita di Hagall ed i Eiluned e di tutte le altre Sorelle prima di loro. La scomparta si Roseline dell’Inverno, un bruciore reso più acuto dalla consapevolezza della sofferenza inutile della ex Regina dato il ritorno di Haynes. Con un sospiro, annuisce alla richiesta di Inwe, abbandonando la lignea superficie della panca per percorrere la Navata. La neve par essersi sciolta grazie al mite clima di Avalon ed il pavimento marmoreo risulta bagnato. Tuttavia, le due donne lo percorrerebbero senza intoppi, decise a spingersi oltre il colonnato che caratterizza l’ingresso del sacro luogo. [ Che la luna e le stelle ci facciano compagnia, dunque ! ] Sorride bonariamente alla Sacerdotessa che incede al suo fianco, decisa a non lasciarle la mano per nessuna ragione.
[Modificato da Elysiane 06/06/2016 22:33]
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