Forum delle Sacerdotesse del gioco di ruolo Isola di Avalon

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)O( Una cura anche per Nyule )O(

Ultimo Aggiornamento: 16/12/2014 14:07
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Stella dell'Alba
16/12/2014 14:07
 
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Nyule: 2/3 di unicornite e somministazione pasticca - Mitrhil: 2/2 post pastiglia

)O( RIASSUNTO )O(

Nyule è ancora chiusa nella sua stanza, in balia del morbo che la sta pesantemente debilitando, quando finalmente qualcuno si ricorda di lei. Mitrhil giunge fuori dalla sua stanza e trova la pergamena lasciata in precedenza dall’iniziata. Con l’aiuto degli inservienti del tempio, la Stella dell’Alba fa irruzione nella stanzetta di Nyule e si occupa di lei. La stanza viene pulita e sistemata, il materasso sostituito, le lenzuola cambiate e all’iniziata viene somministrata una delle pillole-antidoto contro il morbo.

QUI SUL FM


)O( REGISTRAZIONE )O(


NYULE [stanza | Forma elfica] La cognizione del tempo non è più una capacità sulla quale l'iniziata possa fare affidamento: sa che è sera, perché dalla finestra della stanza non penetra nemmeno la più fievole luce, ma non sa che giorno sia, né quanti ne siano passati da quando si è volontariamente rinchiusa nella sua stanza per evitare di contagiare le sorelle. Il corpo brucia, come se il suo fuoco di drago stesse cercando di farsi spazio dentro di lei, ma la spiegazione è decisamente più razionale: febbre. Tanto alta da renderle difficile qualsiasi sforzo. E' rimasta in quel letto, a volte cosciente, a volte priva di sensi, sperando che il tempo la aiutasse a debellare il morbo che l'ha messa in ginocchio, ma il tempo da solo non è stato sufficiente per portare un miglioramento, anche lieve, alla pessima situazione. Sdraiata supina nel giaciglio, madida di sudore, coi vestiti appiccicati addosso e i capelli ridotti ad una massa informe di spesse corde ingiallite, tiene a stento aperti gli occhi e fissa un punto sul soffitto. Ha smesso di immaginare il cielo. La mente è annebbiata dalla febbre, dalla fame e dalla fatica, e i continui attacchi di vomito non l'hanno aiutata a far lavorare intelletto e fantasia. Prima di cedere completamente alla malattia, si è preoccupata di non aver ricevuto nemmeno una visita, nonostante abbia lasciato il suo messaggio nel corridoio, ed ha pensato al peggio, ha ipotizzato un'epidemia letale ed ha immaginato tutte le sue consorelle morte. Poi ha pregato. Infine, ha smesso di fare anche quello. L'aria nella stanza è irrespirabile, nonostante la finestra sia rimasta aperta tutto il tempo, ma la dragonessa non sente quel misto di odori acri che vengono dal suo corpo, dalle lenzuola e dal secchio che ha usato come latrina. Non sente più niente.


MITRHIL {[ Sala visite -> Ala sacerdotale ]} )O( { La stella dell’alba ha ripreso decisamente i colori su quel viso che fino a qualche giorno fa era non solo di un pallore spettrale ma tendeva ad una tonalità azzurra davvero inquietante. Le sue labbra hanno non sono più emaciate, gli occhi non più infossati e segnati da profonde occhiate. A vederla così sembrerebbe stare decisamente meglio; Rois non ha fatto che seguirla costantemente, soprattutto negli orari di pasto per accertarsi personalmente che l’ancella finisse tutto, ed effettivamente, la veste le cade nuovamente morbida sui fianchi, solo pochi giorni prima sembrava essere lo spettro di se stessa. Se non fosse per degli sbalzi di umori repentini, si potrebbe certamente affermare che è tornata quella di sempre; ma Inwe le ha confermato che sono gli effetti “collaterali” della cura. E’ passata in sala visite notando ancora un ultima pasticca lasciata a disposizione per le figlie del tempio; è un po’ che non vede Nyule e probabilmente, l’unica che ancora manca all’appello è proprio lei. Si dirige dunque con passo svelto verso la sua stanza con la pillola avvolta in una compressa di garza sterile. La veste bianca, i capelli sciolti fino a coprire le spalle nude, nessun monile, nemmeno il pendente con la stella, né l’athame legato in vita. C’è solo quella stellina sulla sua fronte che è tornata a pulsare nuovamente di nuova vita. } Nyule … sei in camera? Posso entrare? { Avverte la sua luce molto distintamente, ma ricorda benissimo lo stato psicofisico in cui versava lei stessa solo alcuni giorni addietro. }


NYULE [stanza | Forma elfica] Nella stanza non brucia nemmeno la fiamma di una candela e l'oscurità si è fatta padrona di quella prigione autoimposta, rendendo la percezione delle cose ancor più difficoltosa. L'iniziata è racchiusa in un mondo più onirico che materiale, dove i confini si perdono, la ragione fugge, la coscienza vacilla. Il dolore però la tiene lì, a contatto con quello che resta della realtà. L'ennesimo conato di vomito la scuote ed è costretta a voltarsi su un lato per non soffocare. Tossisce qualche volta, mentre l'acido le sale dallo stomaco, su per la gola. Brucia. Poi il getto di liquido va a sporcare il pavimento, già pieno dei ricordi della sua permanenza in quella stanza. La testa gira, l'equilibrio manca, e l'ultimo colpo di tosse è sufficiente a trascinarla verso il basso, senza forze, come un sacco di pietre lasciato cadere da un dirupo. Il corpo dell'iniziata si schianta sul pavimento e lei non ha nemmeno le forze e i riflessi per ripararsi in qualche modo con le braccia. Il viso pesta sulla pietra prima di tutto il resto e il suono sordo della caduta non è seguito da nessun lamento. Nemmeno un ''ah'' lascia le labbra dell'elfa, che quasi non si rende conto di quello che sta succedendo. La voce di Mitrhil è lontana, ma la sente. Allora qualcuno è ancora vivo! O questo è tutto un sogno? Le labbra si schiudono per chiedere aiuto. Crede di urlare, ma non lo fa. Non dice nulla. Non riesce nemmeno a parlare.


MITRHIL {[ Ala sacerdotale – stanza Nyule ]} )O( { Non sente niente a parte i rumori il suo stesso corpo ha provocato durante i giorni della malattia; ma solo ora fa caso alla pergamena che giace davanti alla porta della dragonessa. Si china per raccoglierla e leggere quelle poche righe scritte anche piuttosto malamente. Con calma torna ad indirizzarsi alla porta. } Cara… ti prego aprimi ho la cura per te… vedrai che starai meglio dopo… cerca di fare un piccolo sforzo. { Prova ad abbassare la maniglia, ma è evidente che ha sigillato la porta dall’interno. Le parla come lo farebbe ad un bambino ammalato, ma nel frattempo con lo sguardo cerca Rois, sempre nei paraggi soprattutto quando ancora una di loro è sotto l’influenza o del morbo o del farmaco. } Vai a chiamare tuo fratello, ti prego… se Nyule non riesce ad arrivare alla porta la forzeremo in qualche modo.


NYULE [stanza | Forma elfica] La fronte brucia, ora non solo per la febbre. Ha preso una bella botta e il cuore le pulsa dolorosamente nelle tempie e sullo zigomo che ha testato la durezza del pavimento. E' quel pulsare imbizzarrito a darle quel poco di lucidità necessaria a non abbandonarsi del tutto alla malattia. Sarebbe così facile chiudere gli occhi e dormire, ma in fondo alla coscienza risuona l'eco di un ruggito profondo e il ricordo di quello che era viene a galla come un enorme bolla d'aria liberata nel fondo dell'oceano. ''Mmmmh..'' mugugna, sbattendo più volte le palpebre in cerca di una reazione, poi fa scivolare le braccia sul pavimento, portandole in direzione della porta. La distanza è breve, ma in quelle condizioni sembra infinita. Facendo appello a quel briciolo di energia rimasta, l'iniziata cerca di trascinarsi sul pavimento, usando anche le gambe per spingere e direzionare il corpo. Non capisce bene cosa stia facendo, né se lo stia facendo bene, e non riesce a vedere i confini della stanza, ma la lama di luce che filtra da sotto la porta è un buon punto di riferimento per indirizzarsi all'obiettivo. Striscia, rotola, si contorce, mentre la tosse continua a provarle i polmoni affaticati. E' la prima volta che si sente così in difficoltà in tutta la sua vita. Quel piccolo tragitto è diventata un'impresa epica. ''Mi...'', sussurra con un filo di voce. ''Mitrhil...'' Nella poca voce rimasta c'è un misto di disperazione e preghiera. Quando la mano si allunga l'ultima volta, il tocco col legno le dona un pò di coraggio. Vorrebbe alzarsi, girare la chiave, far entrare chi può aiutarla, ma le mancano le forze e, nonostante ce la metta tutta, non riesce a sollevarsi dal pavimento, che la tiene a sé come se fosse un enorme magnete di polarità opposta alla sua.


MITRHIL {[ Ala sacerdotale – stanza Nyule ]} )O( { Sembrano attimi infiniti quelli che intercorrono tra la richiesta di Mitrhil a Rois e il vederla percorrere il corridoio con una certa fretta insieme al fratello. Il ragazzo evidentemente stava facendo qualcosa nei giardini, forte è l’odore di erba tagliata che emana e anche i suoi vestiti sono ricoperti di fili d’erba. Ha una spranga di ferro tra le mani segno che Rois gli deve aver accennato qualcosa. E’ piuttosto impacciato il giovane,difficilmente entra in quella porzione del tempio, ma è incoraggiato dalla Stella dell’Alba che gli fa cenno di avanzare velocemente. } Nyule, tesoro… abbi pazienza ancora un momento, adesso cercheremo di entrare… { Fa un cenno col capo al ragazzo che si pone davanti alla porta cercando di infilare la parte più sottile della spranga tra la serratura e lo stipite, cominciando a far leva per scardinarla. Non hanno mai avuto modo di fare delle porte massello o serrature particolarmente complesse, nessuno ha mai osato profanare il tempio, ancor meno la parte riservata alle ancella. Effettivamente al giovane non serve usare tutta la sua forza per scardinare la porta, che dopo un paio di tentativi, cede senza troppi problemi. } Grazie… puoi andare… ci penseremo io e tua sorella adesso. { Gli rivolge un sorriso di cortesia e di riconoscenza al ragazzo che abbassa lo sguardo per riverenza ma anche per imbarazzo. } Sto entrando Nyule… { Apre lentamente la porta per evitare di dargliela in faccia qualora avesse cercato di avvicinarsi. L’odore che la stanza emana è davvero forte e Rois corre a spalancare le finestre cercando di svuotare la latrina e i secchi facendo il più possibile per arieggiare la stanza. Come l’ancella supponeva, Nyule giace a terra, e Mitrhil non ci pensa un momento a raggiungerla per cercare di sollevarla. } Dai coraggio, il peggio è passato,vedrai che stanotte potrai già dormire tranquilla. { Cercherebbe di portarsi il braccio dell’elfa attorno al collo,così da far leva sulle sue gambe e tirarla su in piedi in modo da sostenerla fino a farla arrivare alla sedia più vicina, così per la ragazzetta ha tutto lo spazio per muoversi, ripulire la stanza, nonché cambiare le lenzuola. }


NYULE [stanza | Forma elfica] Com'è strano il destino. La creatura più antica di tutta l'isola, che fu drago e regina degli uomini, sta morendo in una stanza buia, impregnata del suo vomito e dei suoi escrementi. Se un pittore la ritraesse in questo istante, nessuno riconoscerebbe la dorata in quel dipinto, se non fosse per i due occhi gialli tagliati dalle pupille verticali di cui è l'unica portatrice esistente sull'isola. E' dunque questa l'ultima punizione architettata per lei dall'incomprensibile volontà divina? E' questo il sacrificio finale richiesto all'iniziata dalla sua dea, così che sia iniziata per l'eternità? Non sono domande a cui riesce a rispondere, non tanto perché non conosca le risposte, ma quanto perché quelle domande non ha nemmeno la lucidità per porsele. Sente i rumori all'esterno della porta, ovattati come se fossero distanti decine di metri oltre una spessa barriera fatta di stracci, poi la luce inonda la stanza e la figura di Mitrhil compare circondata da quel lucore, come se fosse lei stessa ad emanarlo. ''Arianrhod?'' domanda l'iniziata, con un sussurro appena udibile, mentre tende le braccia verso la voce amica. La vista è appannata quanto la mente e ogni attimo successivo all'ingresso della Stella dell'Alba è confuso, quasi fosse un sogno interrotto da momenti di buio completo. Immagini fugaci di attimi abbastanza prossimi l'uno all'altro, ma non sempre del tutto collegati. La dorata cerca di aiutare Mitrhil, aggrappandosi a lei come riesce, ma la sacerdotessa dovrà fare quasi tutto il lavoro, vista l'assenza praticamente totale di forze nella fibra dell'iniziata, che ha la tutto il corpo completamente sudato. Mentre viene sollevata, il corpo ha uno spasmo incontrollato e della diarrea viene rilasciata e cola sulle gambe magre dell'elfa. ''Scu... sa... te...'' dice con l'ultimo fiato, prima di crollare sulla sedia.


MITRHIL {[ Ala sacerdotale – stanza Nyule ]} )O( { Sorride quando la sente chiamare con il nome della Vergine Fanciulla. }Sono Mitrhil … dai solo un ultimo sforzo… -rivolgendosi poi velocemente verso Rois- Ti prego aiutami che non ce la faccio da sola! { Laragazzetta prenderà la stessa posizione della sacerdotessa solo dalla parte opposta così da rendere più stabile il peso della dragonessa fino a portarla verso la sedia più vicina. } non ti preoccupare, ci siamo passate tutte, adesso ti aiuteremo a cambiarti, a pulirti e a ridare dignità a questa stanza. Non avere vergogna… poi ti racconto una cosa troppo buffa… al tempo stesso strana e meravigliosa! {Ha quell’attimo di euforia incontrollato che poco si abbina alla situazione del momento, ma torna a sorriderle affettuosamente mentre la adagiano piano sulla sedia. Rois è davvero efficiente, pensa prima a rinfrescare la millenaria iniziata, è il caso di dirlo, pulendola e sistemandola, mentre Mitrhil cerca una veste pulita tra la sua biancheria. Sono veloci ed efficienti…. Sial’ancella di Arianrhod, sia Rois sono piuttosto rapide in situazione di emergenza, soprattutto Mitrhil, quando deve far partorire più di una giovane donna. Probabilmente Nyule nemmeno si renderà conto di quanto le sta accadendo intorno e di come i suoi vestiti sporchi vengano sostituiti con biancheria pulita e fresca di lavanda. Una volta sistemata la dragonessa, Rois torna ad occuparsi della stanza, buttando decisamente il letto per aria, trascinando il materasso e tutto quello che c’è sopra direttamente fuori dalla stanza. Verrà sicuramente bruciato più tardi. Ma adesso Mitrhil si siede al suo fianco, così da sorreggerla o farle poggiare il capo sulla sua spalla, tirando fuori dalla tasca la piccola compressa di garza sterile con all’interno la pasticca. Versa un po’ di acqua fresca nel bicchiere e gliela porge. } Coraggio, Nyule è questo è davvero l’ultimo sforzo che ti chiedo… vedrai che starei meglio. Te lo prometto! { Praticamente le metterebbe la pasticca in bocca e le porterebbe il bicchiere alle labbra così da poterla aiutare a deglutirla. }


NYULE [stanza | Forma elfica] Non sa se sia la presenza di Mitrhil o la consapevolezza di non essere più sola, ma, in qualche modo, l'iniziata si sente un pò meglio. Il dolore al viso è aumentato - probabilmente le sta già uscendo un bel livido - e sta coprendo tutti gli altri fastidi, sebbene i brividi provocati dalla febbre siano sempre molto forti. Sente mani che la spostano, per un attimo ha la sensazione di essere completamente nuda, poi percepisce un tocco morbido e fresco e capisce che qualcuno si sta prendendo cura di lei, la sta lavando, la sta rivestendo con abiti puliti. La voce e l'immagine del viso della Stella dell'Alba sono le due costanti che accompagnano l'iniziata in quel viaggio, quella breve e intensa rinascita. E chi meglio di Mitrhil avrebbe potuto presenziarein un momento del genere? ''Non volevo... mettervi... in pericolo...'' sussurra, spiegando quello che la sacerdotessa ha già letto sulla sua missiva. ''Piuttosto sarei morta.'' E sarebbe morta davvero, se la dama bianca non fosse giunta fin da lei. Le sta vicina, quasi avesse paura a staccarsi da quel contatto che sa si salvezza, e lascia che lei le metta la pastiglia in bocca. Poi, deglutisce un lungo sorso d'acqua e inghiotte il medicinale. Con un lungo sospiro anticipa le stanche parole che seguono. ''Come stanno le altre? Rose? E il bambino?!'' Le immagini dell'ultimo momento di vera lucidità prima della malattia tornano chiare alla memoria e l'iniziata non nasconde la preoccupazione. L'altruismo è uno dei suoi tanti segni distintivi.


MITRHIL {[ Ala sacerdotale – stanza Nyule ]} )O( { Oddio… e se a lei la cura non funzionasse visto che è un drago? Sono pensieri nefasti che per un momento avvolgono la mente della stella dell’alba facendola nuovamente cadere in uno stato di profonda angoscia, ma cercherebbe di non darlo a vedere… anche perché Nyule non sembra nemmeno che ci sia troppo con la testa. No, no…. La cura andrà bene anche per lei. Sì è certo. Certo però quel cambio repentino di umore, nemmeno fosse una donna incinta, è davvero snervante, ma fortunatamente sembrano attenuarsi, forse è davvero finita per Mitrhil questa orribile esperienza. } Non ti devi preoccupare, cosa sono quelle parole scritte… avrei mai potuto lasciarti morire? Ma dico, stai scherzando vero? { La rimprovera, ma sono parole che invece esprimono un profondo affetto. } Siamo state tutte colpite, poche, se non una sola se l’è scampata… ma adesso stanno tutte bene e sulla via della guarigione. Vedrai che bel sonno ristoratore ti farai questa notte. Anzi dormi finchè ne hai voglia, tanto ci sarà Rois a svegliarti per farti mangiare! { C’è una leggera risata sulle labbra della sacerdotessa che per un momento rivolge il suo sguardo alla giovanissima inserviente che si prodiga come fosse figlia loro. Nel frattempo da ragazza abituata a lavorare fin da bambina ha già portato un altro materasso pulito, aiutata da un fratello sempre più imbarazzato, ma stavolta la stanza ha perso molto di quell’odore acre e comincia a sentirsi il profumo fresco della lavanda delle lenzuola pulite che Rois sta stendendo. Attende che finisce di sistemare il letto per poi aiutare l’iniziata ad alzarsi per condurla in quello che finalmente è tornato ad essere un giaciglio e non una latrina per porci. La febbre è ancora alta, ma il tempo di digerire la compressa e dovrebbe già iniziare a scendere. } Ti farò compagnia questa notte, non ti preoccupare… non ti lascio da sola… domani mattina faremo un’abbondante colazione e vedrai che ti sentirai già meglio… Voglio raccontarti una cosa meravigliosa… curiosa… strana ma… meravigliosa… almeno credo! { Le lascia il tempo di adagiarsi in quel nuovo giaciglio dall’essenza di lavanda, le lascia il tempo di godersi il calore della coperta, l’odore del pulito che arieggia nuovamente nella stanza, mentre Mitrhil si prenderà la sedia per sedersi accanto a lei. }


NYULE [stanza | Forma elfica] La voce di Mitrhil è una cantilena rasserenante che mette in pace l'animo tormentato della dragonessa e porta le migliori notizie che l'iniziata potesse sperare di sentire. Stanno tutte bene, dunque se questa era una prova, l'hanno superata e ora, a quanto pare, tocca anche a lei. I ricordi lontani della sua infanzia di drago - se così si può chiamare - vengono a galla, ma in nessuno di quei ricordi c'è un momento come questo, dove qualcuno si è preso cura di lei con tanto affetto. L'amore dei draghi è una cosa diversa, anche quello delle madri nei confronti dei loro cuccioli. Dunque la dorata cerca di godersi ogni secondo di questi attimi, dedicando tutte le poche energie a memorizzare il momento. ''Una cosa... meravigliosa?'' domanda, ripetendo le parole della Stella, mentre di adagia sul letto appena rifatto annusando con piacere l'odore di lavanda delle lenzuola pulite. ''Raccontate, vi ascolto!'' La voce è ancora appena un sussurro e qualche colpo di tosse le spezza il fiato tra una parola e l'altra, ma, mentre attende che Mitrhil riveli ciò che ha da narrare, un leggero sorriso fa capolino sulle labbra secche, ridando un pò di vita a quel viso malandato e sofferente che un tempo era l'immagine stessa della più rara bellezza.


MITRHIL {[ Ala sacerdotale – stanza Nyule ]} )O( { Lascia che si sistemi e trovi una posizione a lei più comoda prima di iniziare con quella che sembra essere davvero una favola. Una magia. Ma del resto stanno ad Avalon dove ogni cosa sembra essere possibile. } La storia potrebbe iniziare davvero con un “C’era una volta…” perché non conoscendo la razza faerica per me può essere considerata una favola… comunque… c’era una volta, anzi nemmeno troppo tempo, fa una piccola e giovane fata, una fata delle acque di nome Hyade. La povera Hyade era stata colpita da un morbo talmente crudele da farle lacerare la pelle, parendo profonde ferite tra le piccole squame di un argento brillante, almeno erano brillanti prima che si ammalasse. Un giorno cercò rifugio proprio al tempio, sperando di trovare una cura, ma ahimè… nemmeno le sacerdotesse avevano ancora trovato il rimedio per mettere fine a quest’atroce malattia che stava piegando l’intera popolazione dell’isola. Ma una delle sacerdotesse, malata anch’essa di quel morbo corrodente volle provare adusare le sue ultime energie per invocare il potere di Arianrhod, della guarigione, della rinascita; dell’amore per la vita. Tale fu il calore, la dolcezza emanata dalla sacerdotessa e quindi della Dea, che la piccola fata è rimasta incinta di quel sentimento. Già… loro si riproducono quando provocano forti emozioni, quando l’amore è tale da non riuscire più a contenerlo focalizzandolo su una nuova creatura. E’ così che nascono le fate… e così io indirettamente, sarò la mamma di una piccola fata. { Non è proprio una favola quello che le ha appena raccontato, lì al tempio c’è davvero una fatina che sta per dare alla luce un’altra piccola figlia della Dea, davvero luminosa e questo è proprio il caso di dirlo. Si alza dalla sedia e le accarezza la fronte, baciandola su quella stellina ancora priva di colore. } Ci sono io con te… ora dormi…


NYULE [stanza | Forma elfica] Le lenzuola pulite la avvolgono in un piacevole abbraccio e, sebbene sia abituata a dormire sul pavimento, l'iniziata apprezza la freschezza ed il profumo del nuovo giaciglio. Appena trova la posizione più comoda, smette di muoversi, preparandosi al lungo riposo ristoratore che, a detta di Mitrhil, dovrebbe ridarle tutte le forze. Prima però si concentra sulla sua voce e si sforza per rimanere sveglia ed attenta e non perdersi nemmeno una parola del racconto della Stella. Sembra in tutto e per tutto una di quelle favole che gli uomini sono soliti raccontare ai loro piccoli, ma non è difficile intuire che quella storia è il resoconto di fatti realmente accaduti, così come conferma il finale narrato dalla sacerdotessa. ''E' così che nascono... le... fate...'' ripete annuendo appena, mentre le palpebre si abbassano e la stanchezza prende il sopravvento. Le ultime parole di Mitrhil sfumano, diventando solo un'eco lontana e il tocco delle sue labbra si perde tra la coscienza ed il sogno. **Grazie** Un pensiero che non raggiunge nessuno, ma che, non per questo, una volta espresso non perde la sua importanza.






"Non è possibile suonare senza uno strumento Mitrhil e io ti ho scelta per far risuonare il mio volere tra i mortali. Fai che la tua voce sia la mia melodia nel parlare, che i tuoi gesti siano armonia e che tutta te stessa sia il mio canto. Tu sei la mia Stella Mitrhil, ed io sarò con te in ogni tuo passo"

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