Forum delle Sacerdotesse del gioco di ruolo Isola di Avalon

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)O( Non mi lasciare sola! )O(

Ultimo Aggiornamento: 02/12/2014 23:00
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Stella dell'Alba
02/12/2014 23:00
 
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Mitrhil - Inwe
)O( RIASSUNTO )O(

Mitrhil è ormai allo stadio finale di quella strana malattia, la sua forza di volontà e la resistenza che ha sviluppato col tempo alle malattie non è più sufficiente a tenerla nemmeno in piedi.
Nuovi sintomi: prima di tutto una tosse convulsa, asmatica, che le sconquassa il petto e la fa piegare su se stessa ogni volta che ha un attacco. Strane macchie sull'addome che le provocano un fastidiosissimo prurito sono la ciliegina sulla torta.
Ma Inwe, letta la comunicazione di Hagall, nella quale saputo l'effetto guaritore delle pillole dalla stessa Stella dell'Alba, ha messo a disposizione in sala visite altre 8 pillole, si reca in stanza di Mitrhil proprio per contraccambiare quanto ha fatto l'ancella di Arianrhod per la piccola luce. Mitrhil le chiede però di non lasciarla sola e Inwe non potrà far altro che acconsentire con piacere pur di vedere la Stella migliorare.



Stadio della malattia:

- Mitrhil Tosse convulsa 1/3
- Inwe Post guarigione 1/2

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)O( REGISTRAZIONE )O(


MITRHIL {[ Stanza privata ]} )O( { Se da una parte Inwe ha trovato giovamento nella cura per la stella dell’Alba si sono acutizzati i sintomi, non riesce nemmeno più ad alzarsi dal letto e il nuovo sintomo, la tosse, la sconquassa a tal punto da non avere nemmeno la forza di chiamare aiuto. Fortunatamente c’è Rois che, da una stanza all’altra del tempio, cerca di soccorrere e aiutare al meglio delle sue possibilità le ancelle ancora affette da questo stranissimo morbo. La febbre è aumentata, le orecchie sono di un blu che a confronto un cielo terso impallidisce, madida di sudore, i capelli una nuvola opaca sul cuscino. Il catino è vicino al letto perché sarebbe difficile qualsiasi spostamento, anche il solo girarsi nel letto le provoca degli scossoni al petto dal piegarsi per il dolore. Se non altro la cura pare abbia funzionato, ha visto personalmente le migliorie durante la veglia alla piccola figlia del tempio nel corso della notte, così che alla fine, si è addormentata al suo fianco. Qualcuno deve averla trasportata nella sua stanza perché non si ricorda assolutamente nulla. Ma ha avuto momenti di delirio e quello che è stato reale o sogno fa fatica a distinguerlo. }


INWE [ Corridoio -> Stanza di Mitrhil] E' guarita, e dopo di lei guariranno tutte le consorelle, ma ancora la normalità è ben lontana dal varcare le soglie del Tempio, e il primo passo per riportarla fra loro è distribuire fra le ammalate le pastiglie rimaste. Ne ha presa soltanto una, nella sala visite, dopo aver letto – e riletto molte volte per esser certa del messaggio – la missiva di Hagall in bacheca: c'è voluto un po', ma è stato tempo ben speso. Altre pillole significano altre guarigioni, ed il suo unico desiderio, ora, è di vedere le sue sorelle sanate. E la prima a cui somministrare la cura, ora che ne hanno verificato gli effetti, è la Stella dell'Alba. S'affretta lungo il corridoio, fra le mani un fazzoletto ripiegato contenente la pillolina rossa, con l'abito verde indosso ed i capelli raccolti in una treccia. Vuole sbrigarsi, non sta più nella pelle dal desiderio di vedere anche le altre sacerdotesse tornare in salute, e percorre il corridoio sentendosi ad un palmo da terra. Si ferma solo davanti alla porta della Figlia di Arianrhod, alla quale busserebbe leggermente, chiamandola per nome: “Mitrhil? Posso entrare?”. Un sorriso entusiasta le sbuca sul viso al solo pensiero di vederla nuovamente in piedi, fra di loro.


MITRHIL {[ Stanza privata ]} )O( { Il desiderio della morte è ben lontano da lei… ma i sogni, anzi gli incubi che fa sono davvero così reali da domandarsi più volte dove sia la Dea in questo momento. Ma la febbre è troppo alta per avere la mente lucida. In quel letto è solo l’ombra di se stessa. Ha perso molto peso, le guancie scavate, le labbra esangui, la stellina bianca nemmeno si vede più per come è pallida. Anche se a volte il suo colorito è tra il giallo e il verde… ovviamente tralasciando le orecchie blu che quelle non mutano mai il loro colore. E’ giunta dunque la sua ora? Si sente chiamare per nome, ma è Arianrhod che la chiama a sé, alza appena le palpebre, ci sono solo un paio di candele accese. Rois cerca sempre di lasciare un qualche punto luce per non sprofondare in un’oscurità non solo spirituale ma anche fisica. Riconosce a stento la voce di Inwe, non è la Vergine che la sta chiamando, non ancora per il momento. Ma non riesce a rispondere che un nuovo e violento colpo di tosse la fa chiudere su se stessa. }


INWE [Stanza di Mitrhil] Il tossire di Mitrhil raggiunge le sue orecchie attraverso il legno della porta, e l'Iniziata non attende oltre: apre la porta velocemente, ed altrettanto velocemente si fionda all'interno della stanza. Il sorriso euforico scema in pochi istanti, sostituito da un'aria preoccupata, mentre gli occhi s'abituano alla penombra della saletta ed alla luce fievole delle candele al al suo interno. “Mitrhil, povera cara..” pochi passi ed è al fianco della Stella, come la Figlia prediletta di Arianrhod è stata al suo nelle ore che hanno preceduto la guarigione. Poggia il prezioso fazzoletto sul tavolinetto per aver le mani libere e poterla sostenere nei colpi di tosse che si susseguono senza tregua. Ha un brivido nel vederla così smunta e deperita, e la mente è risucchiata dal pensiero della morte che è arrivata a sfiorare. Le passa la mano sulla schiena, in un gesto che è di conforto ed affetto più che di effettiva utilità: ben poco può contro quegli odiosi sintomi. Ma che dice, può, eccome se può! E la consapevolezza d'avere fra le mani ciò che strapperà la Stella dell'Alba a quella condizione la fa illuminare tutta, mentre accompagna il busto della donna nella discesa sui cuscini. “Ho una sorpresa per voi” le annuncia, incapace di trattenere il sorriso euforico che le s'allarga sul volto e voltandosi a prendere il piccolo cartoccio bianco. “Guardate che vi ho portato” è quasi orgogliosa di poter rivelare il prezioso contenuto scarlatto, desiderosa di vedere la gioia sul volto della nordica.


MITRHIL {[ Stanza privata ]} )O( { Si riadagia sul cuscino tremante. Il colpo violento di tosse è stata più forte degli altri e ora ha un prurito fastidioso anche alla parte addominale. Si vorrebbe scorticare viva se avesse il proprio athame a portata di mano, ma non riuscirebbe nemmeno a tenerlo in mano probabilmente. Si rannicchia sul fianco, Rois le ha messo sotto il materasso un bel po’ di cuscini per farla stare sollevata così da avere un poco di giovamento per quanto riguarda la tosse per lo meno. Forse non riconosce nemmeno la giovane iniziata, ha lo sguardo vacuo e sembra davvero priva di conoscenza se non fosse per le palpebre sollevate. Le labbra si tirano appena in un sorriso, non c’è nulla che non le faccia male; alterna stadi di freddo, dove nemmeno le tre coperte che la giovane inserviente le ha messo addosso, perché generino un po’ di calore, a momenti in cui si spoglierebbe anche di quella semplice veste bianca. Trema e si tiene a Inwe con tutta la sua forza, la sua voce non è sicuramente alta, ma il suono è fastidioso, quell’euforia è snervante. Vorrebbe solo essere lasciata in pace. Ma la parte razionale che ancora alberga nella figlia di Arianrhod le fanno voltare lo sguardo, altra azione che costa fatica, in direzione del fazzoletto che le indica l’iniziata. Annuisce mentre un altro attacco violento di tosse la coglie; ha il sentore che qualsiasi organo venga sputato fuori da lei, la gola è talmente erosa che chissà se riavrà mai la sua bella voce. Non può far altro che annuire una volta ripresasi dall’attacco violento. }


INWE [Stanza di Mitrhil] D'accordo, è tempo d'intervenire, se non bastasse la tosse a farglielo comprendere vi sarebbero pronti gli occhi vacui della sacerdotessa a farlo: l'Iniziata torna a poggiare il fazzoletto sul piccolo comodino, abbandonando per pochi secondi il capezzale di Mitrhil per procurarsi un bicchiere d'acqua dalla piccola brocca che la buona Rois non ha mancato di preparare nella stanzetta. Ne riempie un bicchiere, e senza versarne una goccia torna al fianco della donna. I ruoli si sono invertiti, rispetto a solo poche ore prima: ora è lei a tentare di sostenerla, passandole un braccio dietro le spalle per aiutarla a star su, e a porgerle la pillola che cancellerà ogni segno del morbo su di lei. O almeno lo spera... il dubbio che possa non funzionare le crolla addosso con il peso di un macigno, e non può evitare di innalzare una rapidissima e muta invocazione alla Dea perché invece faccia il suo effetto. Solo quando la pillola è sparita dietro le labbra esangui di Mitrhil vi accosterà il bicchiere, stando bene attenta sia che le sorsate non siano eccessive, rischiando di andarle di traverso, sia che il medicinale venga effettivamente ingerito. La >>


MITRHIL {[ Stanza privata ]} )O( { si lascia adagiare come fosse una bambola di pezza. Il braccio pende dal letto mentre l’altro e sul petto, o meglio la mano è aperta al centro del petto come se volesse infondersi un po’ di quel potere che richiama sempre per gli altri e mai per se stessa. Respira anche a fatica e ogni respiro è comunque un nuovo tormento per i polmoni e i bronchi. Segue appena le mosse di Inwe, la poca luce non le permette di mettere a fuoco benissimo, ma la sente nuovamente al suo fianco mentre le passa un braccio dietro le spalle per aiutarla ad alzarsi quanto basta. Le mette qualcosa in bocca e le accosta il bicchiere alle labbra. La pillola, certo. Prende un respiro profondo cercando di sorseggiare l’acqua quel tanto che basta per aiutare il medicinale a scendere in gola senza per questo strozzarsi. Ma non appena la pillola è scesa ha nuovamente un violento attacco di tosse asmatica che la lascia senza fiato. } Non… mi… lascia…. Lasciare! { Fa fatica a pronunciare quelle parole ma è veramente allo stremo delle forze e ha paura di rimanere sola. [//Volontà lvl 3 – Resistenza lvl 2]}


INWE [Stanza di Mitrhil] “Non temete, non mi muoverò da qui finchè non starete meglio” mormora accondiscendente, accennando un piccolo sorriso per rassicurarla. E lo farà davvero, a costo di passare lì al suo capezzale l'intera notte,il giorno successivo ed il giorno dopo ancora: lascerà quella mano scarna solo quando il colore tornerà ad accarezzare il volto pallido della Stella, e la luce ad illuminarne gli occhi. Fino ad allora, sarà lì per lei.




"Non è possibile suonare senza uno strumento Mitrhil e io ti ho scelta per far risuonare il mio volere tra i mortali. Fai che la tua voce sia la mia melodia nel parlare, che i tuoi gesti siano armonia e che tutta te stessa sia il mio canto. Tu sei la mia Stella Mitrhil, ed io sarò con te in ogni tuo passo"

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